Openpolis - Argomento: ARPAhttps://www.openpolis.it/2014-07-29T00:00:00ZPAOLO RENZI: "BATTAGLIA CONTRO LA PUZZA NAUSEABONDA"2014-07-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it751218“Ho letto sulla stampa che finalmente un Sindaco del territorio sta iniziando a mostrare interesse per il nostro grave problema ambientale della puzza nauseabonda e questo mi rincuora per la grande fatica che ho impiegato per portare in sede di Unione Europea la questione ambientale pontecorvese e per ottenere l’interessamento fattivo della Commissione Europea per l’ Ambiente. A questo punto credo di aver fatto tutto ciò che un privato cittadino potesse fare e continuo a riporre fiducia nell’Autorità Giudiziaria e nelle Istituzioni Europee ancor più considerando che, pur essendo riuscito ad ottenere l’attenzione delle autorità europee non ho ricevuto neanche un minimo sostegno da parte dell’uscente amministrazione comunale di Pontecorvo, da questo punto di vista totalmente indifferente anche davanti alla documentazione prodotta in merito agli accertamenti effettuati dall’ARPA (agenzia regionale protezione ambientale). Pertanto, ad oggi sento di rinnovare un accorato appello al senso civico e di responsabilità di tutti gli altri cittadini di Pontecorvo in ordine a questa situazione che tanto incide sulla salute e sulla qualità della vita di tutti affinché l’unione faccia la forza perché la salvaguardia della salute e della vita umana passa per la tutela della salubrità ambientale che diventa quindi un valore fondante di qualsiasi compagine sociale.”<br/>fonte: <a href="http://www.interno28.it/test/2014/07/29/pontecorvo-paolo-renzi-continua-la-battaglia-contro-la-puzza-nauseabonda-denuncia-lindifferenza-dellamministrazione-uscente-e-fa-appello-agli-altri-cittadini/">Interno28</a>Marco Scibona: IN MISSIONE AL CANTIERE TAV DI CHIOMONTE 2014-07-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it721916Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><b>IN MISSIONE AL CANTIERE TAV DI CHIOMONTE</b>
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Oggi si è tenuta una missione della 8a Commissione Permanente del Senato della Repubblica a Chiomonte volta a verificare, con gli organi preposti, le segnalazioni sui rischi della sicurezza e sulla trasparenza amministrativa.
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La missione è consistita unicamente in una presentazione di dati da parte di LTF, ASL, ARPA, SPreSAL ed altri organi competenti e si è svolta fuori dall’area di cantiere vera e propria.
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La 8a Commissione, su mia iniziativa, richiederà i file presentati e la totalità dei dati con cui hanno cercato di tranquillizzarci circa i rischi alla salute ed alla sicurezza, nonché tutto quanto reperibile sugli incidenti avvenuti nell’area di lavoro.
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Ho evidenziato inoltre come lo spostamento dello smarino debba avvenire previa informazione diffusa e capillare a tutela della sicurezza di tutti e che su qualunque operazione ci sia sempre la massima trasparenza ed informazione diffusa alla popolazione.
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Infine ho ribadito, e ricevuto rassicurazioni in tal senso, la necessità che tutti questi dati siano pubblici e rintracciabili in un unico sito a totale disposizione dei cittadini.
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Marco Scibona – Senatore M5S<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=542">www.marcoscibona.it</a>Marco Scibona: Polveri nel cantiere TAV: valsusini #statesereni2014-03-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718095Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>
Tutto bene, in Valsusa possiamo respirare senza timori: parola del direttore dell’Arpa, Luigi Robotto. Si rilevano piccole anomalie, nulla di più.<br />
La morìa di pesci? Colpa della poca acqua: confidiamo in un’evoluzione della specie che consenta a queste creature di adattarsi al nuovo ambiente e, magari, anche di camminare sulle pinne.<br />
Anche secondo il Presidente dell’Osservatorio Mario Virano, i dati derivanti dal controllo ambientale sono confortanti.
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Ma cosa dicono veramente questi dati?<br />
In 189 giorni di rilevamenti, da marzo a settembre 2013, il limite massimo di Pm10 é stato sforato ben 88 volte, facendo una corrispondenza si tratta di 170 sforamenti l’anno ovvero <b>cinque volte il limite consentito</b>. Il 12 marzo si é raggiunto un valore medio di Pm10 di 189 microgrammi per metro cubo, il 18 aprile 127 microgrammi e il 31 luglio 140 microgrammi. Si evince inoltre che in nessun mese la concentrazione di polveri in cantiere é stato inferiore al valore limite e che la media totale è di 53,3 microgrammi al metro cubo.
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<b>Ricordiamo che per legge il valore massimo di Pm10 giornaliero consentito è di 50 microgrammi al metro cubo, ed eventuali sforamenti sono consentiti solo per 35 giorni all’anno.</b>
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Alle domande rivolte al ministro Lupi dal senatore Scibona in Commissione Trasporti, in merito ad eventuali preoccupazioni per gli sforamenti e ad eventuali contromisure a tutela della salute delle popolazioni residenti, non sono seguite risposte: mancava il tempo. O forse dati per ribattere a quelli comunicati.
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Anche dal punto di vista dell’avanzamento dei lavori, c’è grande entusiasmo.<br />
Secondo il neo-direttore di Ltf Bufalini i lavori procedono spediti e la talpa è “già” arrivata a 500 metri di profondità. Tra 15 giorni la galleria geognostica dovrebbe misurare 1000 metri.<br />
Noi siamo pronti, metro alla mano, ad andare a verificare gli importanti passi avanti che si stanno facendo, perchè è forte il dubbio che siano solo slogan.<br />
Durante la visita del Ministro Lupi, ormai 15 giorni fa, la lunghezza comunicata in conferenza stampa era di 454 metri. Probabilmente le misure vengono fatte con un metro elastico.
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Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte<br />
Davide Bono – Candidato Presidente M5S Regione Piemonte<br />
Francesca Frediani – Candidata al Consiglio Regionale Piemonte<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=425">www.marcoscibona.it</a>Ruggiero Mennea: Barletta: “Occorre ridurre le emissioni elettromagnetiche”2011-11-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it621990Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Puglia (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
“Tanti concittadini mi stanno chiedendo di intervenire nella vicenda dell’antenna di viale Ippocrate. Sono abituato a dire ciò che penso a prescindere dai colori politici o dalla convenienza del momento e farò lo stesso in questo caso, evitando di cavalcare il dissenso, come invece vedo che molti stanno facendo negli ultimi giorni”.
<p>E’ la premessa dell’intervento di Ruggiero Mennea sulla questione del ripetitore telefonico in procinto di essere installato sul viale che porta all’ospedale, a Barletta, in una zona dove già ci sono altri impianti che producono radiazioni elettromagnetiche.
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“Mi fido del parere dell’Arpa e quindi sono certo che pericoli per la salute di quanti vivono in quella zona non ve ne siano - chiarisce Mennea - è evidente, però, che a nessuno può far piacere vivere in un quartiere dove c’è un’alta concentrazione di ripetitori radio-base, per non parlare della presenza, poco distante, dei tralicci dell’alta tensione. Ecco, io penso che oggi non si debba fare la guerra all’impianto in oggetto, ma si debba avviare una seria discussione sulla qualità della vita, anche sul fronte dell’elettrosmog, in quel quartiere, nato da pochi anni, ma già densamente popolato. Senza parlare del fatto che in quella stessa zona sorge un grande ospedale e che, a maggior ragione, serve approfondire la materia.
<p>Io credo che una buona amministrazione non debba preoccuparsi soltanto di seguire correttamente le procedure amministrative, cosa che in questo caso credo sia stato fatto, anche se mi piacerebbe sapere chi ha deciso di autorizzare l’installazione delle antenne proprio in quel punto e con quale atto. Io penso che una buona amministrazione debba ragionare con la cittadinanza su questioni di impatto ambientale e debba interrogarsi sulla qualità di vita dei cittadini, che dalla diffusa presenza di impianti di quel genere potrebbero non subire danni diretti alla salute, ma di certo potrebbero essere fortemente turbati da questa presenza, come nel caso specifico. Insomma, maggiore buon senso non guasterebbe”.
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“Per queste ragioni chiederò all’assessore regionale all’ambiente Nicastro di disporre ulteriori verifiche e misurazioni, in modo da essere ultracerti che non ci siano pericoli. Non solo: pretenderò un monitoraggio costante. <br />
I cittadini hanno il diritto di avere garanzie certificate. In secondo luogo ritengo si possa avviare un serio confronto finalizzato ad individuare soluzioni per abbattere le emissioni elettromagnetiche in quella zona. Sono certo che in quel quartiere ci siano impianti che possono essere trasferiti altrove, in aree isolate, senza alcuna conseguenza per le aziende proprietarie e in ossequio a pratiche di buona e ragionevole amministrazione. A questo proposito propongo all’amministrazione di pubblicare un avviso per raccogliere la disponibilità di terreni periferici su cui poter installare quelle antenne. Probabilmente lo stesso Comune è proprietario di terreni periferici inutilizzati, che potrebbero ospitare le antenne, facendo peraltro recuperare importanti risorse da usare per le tante necessità della nostra città”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=170551">www.consiglio.puglia.it</a>SALVATORE MANGIAFICO: Elettromagnetismo a Belvedere. L'assessore Salvatore Mangiafico: "L'Arpa deve fare i controlli"2010-10-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it558223Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Siracusa (SR) (Partito: PdL) <br/><br/>Dal 2005 a fine agosto 2010 a Belvedere su 124 morti ben 51 sono deceduti per tumore. Un dato del 41,13 per cento, calcolato per difetto: perchè all'anagrafe di quartiere non vengono registrati i residenti della frazione che muoiono in strutture ospedaliere o nelle cliniche. Questi i numeri forniti dall'Assessore Comunale all'Ambiente ed Ecologia Salvatore Mangiafico e dal Presidente della circoscrizione Belvedere Enzo Pantano, durante la conferenza stampa tenuta nei locali della delegazione di Belvedere.
Un'analisi scaturita a seguito dell'incontro in circoscrizione di tre settimane fa incentrato sull'inquinamento elettromagnetico, durante il quale era emerso che l'ultimo monitoraggio sull'inquinamento elettromagnetico della frazione era stato fatto dall'Arpa nel 2004.
Inoltre, dall'ultima ricerca del dicembre 2006, si evidenziava che nel territorio di Belvedere erano presenti 134 impianti di vario tipo: 76 antenne Srb (telefonia mobile), 32 radio e 26 tv; ma ad oggi, gli impianti a Belvedere sono notevolmente aumentati.
"Il dato sulla mortalità è pauroso - ha detto l'assessore Salvatore Mangiafico - e se è vero che la percentuale di decessi può essere data anche dai campi elettromagnetici, è altrettanto vero che esistono diverse concause. Intanto, assistiamo ad un continuo proliferare di antenne in assenza di un serio controllo, visto che l'ultimo eseguito dall'Arpa risale al 2004. Non si può più tollerare che l'ultimo controllo a campione, e non un monitoraggio vero e proprio, sia stato fatto sei anni fa perchè gli impianti a Belvedere sono cresciuti a dismisura. E, oltre all'inquinamento elettromagnetico, c'è anche quello della zona industriale".
Per cercare di comprendere il motivo di questa alta percentuale di deceduti per tumore, durante l'incontro in circoscrizione del 6 ottobre scorso, è stato chiesto al responsabile dell'Arpa di eseguire un monitoraggio continuo nel tempo. "Ma l'Arpa ha risposto che a causa dei tagli regionali non c'è la possibilità di acquistare nuovi macchinari e che quelli in possesso sono in manutenzione. Non possiamo accettare che l'Arpa - conclude l'assessore Salvatore Mangiafico - ci dia ufficialmente questa come risposta, e non mandi nessuna macchina per il monitoraggio. E'necessario capire in tempi brevi la situazione nel quartiere: per questo chiediamo al Ministro Stefania Prestigiacomo ed ai nostri parlamentari della Regione di porre l'attenzione sul problema e di cercare insieme una soluzione". <br/>fonte: <a href="http://www.lasicilia.it">La Sicilia</a>Gaetano PECORELLA: Denuncia: «Sono mancati i controlli innanzitutto da parte dell’Arpa. E' la ‘ndrangheta padrona del movimento terra al Nord» - INTERVISTA 2010-07-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503512Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Lombardia fuori controllo. E'la ‘ndrangheta padrona del movimento terra al Nord. Gaetano Pecorella, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie commenta così le recenti inchieste giudiziarie sulla ‘ndrangheta al Nord e le <a href="http://www.openpolis.it/dichiarazione/503486"><b>false bonifiche</b></a> delle aree industriali a Milano e provincia. Dopo Santa Giulia, spiega l’onorevole, il prossimo caso che potrebbe scoppiare è quello di Pioltello, dove sono presenti «tonnellate di nerofumo e grosse quantità di mercurio ». <br />
«Sono mancati i controlli innanzitutto da parte dell’Arpa», spiega Pecorella.
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<b>Quali sono le conseguenze del sequestro dell’area Santa Giulia?</b>
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Bisognerà fare innanzitutto qualcosa per le falde acquifere che risultano contaminate in modo estremamente preoccupante. Ma dalla vicenda potrebbero nascere dei problemi anche di natura sociale. Quell’area in questo momento è completamente bloccata. Ci doveva essere una bonifica, che non potrà partire fino a quando ci sarà il sequestro. E poi non dimentichiamo che a Santa Giulia doveva sorgere un nuovo quartiere della città.
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<b>In Lombardia quella di Santa Giulia non è l’unico fronte aperto sul piano delle bonifiche. Anche a Pioltello da molto tempo le cose non vanno.</b>
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A Pioltello la cosa era diversa rispetto a Santa Giulia. In quel caso era stato un privato ad affidare a un altro privato i lavori. Ora però, al di là di come siano andate le cose, incombe la possibilità di una multa da parte della comunità europea. Bisogna bonificare l’area entro marzo prossimo. Stavolta però tutto avverrà attraverso una gara pubblica. La situazione infatti è estremamente delicata e se non si interviene in tempo rischia di scoppiare. Sono infatti presenti nell’area tonnellate di nerofumo a cui si aggiunge una fortissima presenza di mercurio. Questo rende complicato lo smaltimento. Per il fatto che c’è il mercurio, il nerofumo non si può bruciare.
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<b>C’è stata connivenza da parte dell’amministrazione pubblica rispetto a casi come quello di Santa Giulia e Pioltello?</b>
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Connivenza è una parola grossa. Quello che posso dire è che sono mancati una serie di controlli che andavano fatti e che molti si sono dimenticati di fare. La serie di subappalti, che ruotavano intorno ai lavori, e la presenza di personaggi sospetti è qualcosa che andava monitorata seriamente. Credo che se si fosse svolta con maggiore attenzione l’attività di controllo, cose importanti come le bonifiche non sarebbero avvenute in quel modo. Sullo sfondo c’è l’operazione antimafia di una settimana fa che ha portato all’aresto di 300 ‘ndranghetisti anche in Lombardia.
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<b>Quale è il livello di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici?</b>
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La maggior parte delle aziende del movimento terra è sotto il controllo di famiglie collegate alla ‘ndrangheta. Esistono anche aziende sane, ovviamente. Ma le cosche attraverso la falsificazione degli assetti proprietari, riescono a gestire anche in Lombardia importanti commesse.
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Che sta succedendo alla Lombardia?</b>
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La Lombardia è stata fuori controllo. In questi anni la supervisione sul rispetto delle regole non è stata adeguata. Le recenti inchieste dimostrano che andava fatto di più dal punto di vista del monitoraggio. La questione delle bonifiche dimostra ad esempio che sono mancati una serie di verifiche da parte dell’Arpa. Va anche detto però che fare tutto questo è difficile, perché spesso mancano gli strumenti.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=SYE17">Terra - Giorgio Mottola</a>PIERO RUZZANTE: «Dopo il commissariamento dell’Arpav, ora bisogna fare il conto dei danni»2010-07-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503339Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
“Il Drago è sparito, l’estintore ha spento le fiamme del suo passaggio distruttivo, ma ora è doveroso fare il conto dei danni che si celano sotto le ceneri dell’Arpav”.
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Così il consigliere regionale del Partito Democratico, Piero Ruzzante, commenta il commissariamento dell’Arpav con l’allontanamento del suo direttore Andrea Drago, coinvolto nell’inchiesta riguardante le procedure di realizzazione della sede principale dell’ente.
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“Bene che finalmente, anche se con un certo ritardo, la Giunta Zaia abbia preso questa decisione che da mesi andavamo invocando. Restano tuttavia molti aspetti che la Regione deve a questo punto approfondire e rendere trasparenti.
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Ricordo a Zaia e ai suoi assessori - prosegue l’esponente democratico - che giace sul loro tavolo una mia interrogazione che chiede di far luce sulle modalità di gestione che Drago ha adottato come presidente su tre fronti specifici: gestione dei fondi, operazioni di trasferimento della sede, concorsi interni e assunzione del personale”.
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“Sia chiaro: non ho la minima intenzione di ritirare quell’interrogazione. Su questa vicenda – conclude Ruzzante - parallelamente al lavoro degli inquirenti, la Regione ha il dovere di andare fino in fondo e in tempi rapidi. Per questo chiedo alla Giunta di dare risposte ufficiali già in una delle sedute del Consiglio regionale fissate per fine mese”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/dett_news.asp?ID=1513">Partito Democratico Veneto - official web site</a>GIOCONDO TALAMONTI: Rogo di Vascigliano - Controlli contrastanti fra il perito della procura e l’Arpa;2009-11-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it419076Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />Al Sindaco del Comune di Terni<br /><br />
Interrogazione Urgente al Comune di Terni<br /><br />
<b> Visti</b> i recenti articoli pubblicati, il 15 novembre, dalla stampa locale secondo cui, su 50 agnelli della zona coinvolta dal rogo, destinati alla macellazione, è stata trovata dall’ASL diossina e n.6 allevamenti sono stati messi sotto sequestro; <br /><br />
<b> tenuto conto</b> delle valutazioni contrastanti sulla pericolosità o meno del materiale da smaltire per la bonifica dell’area emerse a seguito dei controlli effettuati dal Perito della Procura e dall’Arpa; <br /><br />
si chiede al Sindaco di riferire al Consiglio Comunale, quanto a lui consta e specificatamente: <br /><br />
1. se risponde al vero che 50 agnelli sono stati trovati con diossina; <br />
2. se n.6 allevamenti sono stati sequestrati; <br />
3. se il materiale che doveva essere smaltito è o no pericoloso; <br />
4. se in altri prodotti della terra (verdure, frutta etc.) è stata ritrovata diossina così pure in altri tipi di carni ( polli, conigli etc.) e nei prodotti di derivazione (latte, formaggi etc.) <br /><br />
Si chiede inoltre di conoscere se Terni è interessata dal fenomeno, e quali strategie si stanno adottando per la tranquillità dei cittadini, anche sotto il profilo di immissione sul mercato dei suddetti prodotti. <br /><br />
Terni, 16 novembre 2009<br />
Il Capogruppo RC/CI<br />
Giocondo Talamonti<br />
Mauro Nannini<br />
Luzzi Luzio<br />
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2009/11/comune-di-terni-interrogazione-urgente.html">Il Blog Personale di Giocondo Talamonti</a>SILVIO GRECO: «Quella nave è una bomba tossica, il governo dorme» - INTERVISTA2009-09-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417872Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Calabria- Consigliere Consiglio Comunale Salento (SA) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />«Le indicazioni del pentito ci hanno guidato al relitto. Nei fusti c'è materiale radioattivo?».
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Quando divenne assessore all'Ambiente della Calabria, il biologo marino Silvio Greco non immaginava che le sue competenze tecniche gli sarebbe tornate tanto utili. Ora è come un cardiochirurgo che, diventato direttore di una Asl, s’imbatte in uno scandalo connesso ai trapianti di cuore: conosce la sofferenza del paziente e, nel contempo, individua le responsabilità dell' amministrazione. Il cuore sofferente che indigna Silvio Greco è il mare della sua terra. La malattia è una nave carica di fusti velenosi, una bomba di cui non si conosce la composizione, idonea a provocare una catastrofe ambientale di proporzioni spaventose e a colpire gravemente la salute dell'uomo.
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L’amministrazione sciatta è quella dello Stato: «Il governo ancora non ha fatto niente. Se una cosa del genere fosse stata scoperta a largo di Portofino o di Venezia non credo proprio che le cose sarebbe andate così. Evidentemente non si rendono conto che il mare non conosce i confini amministrativi. Il mare è di tutti. Questa è una catastrofe nazionale».
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<b>Cominciamo dall'inizio.</b>
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«Era lo scorso 13 maggio. Il procuratore della Repubblica di Paola, Giordano Bruno, mi presentò una relazione che riguardava un eccezionale aumento dei tumori nella zona di Serra D’Aiello e anche uno studio realizzato per verificare le dichiarazioni di un pentito che aveva parlato di navi cariche di veleni affondate davanti alle nostre coste. Dal tracciato di un sonar risultava che in un punto-mare corrispondente a quello indicato dal pentito erano giunti segnali compatibili con la presenza di un relitto. Si trattava di verificare e la procura non aveva i mezzi».
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<b>E voi cosa avete fatto?</b>
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«Ci siamo mossi istantaneamente. Il 14 maggio, il giorno successivo, ho informato il presidente Agazio Loiero che mi ha dato carta bianca. Il 15 ho scritto una lettera al ministro dell'Ambiente, al capo della Protezione civile e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Quasi un mese dopo, l’11 giugno, la risposta non era ancora arrivata. Ho scritto un’altra lettera. Finalmente il 15 Bertolaso mi ha risposto. Poche righe per dire che aveva rivolto al ministro dell’Ambiente la richiesta di esperire "ogni iniziativa utile per risanare il contesto"».
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<b>Ma in concreto?</b>
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«Assolutamente niente. E la procura continuava a chiederci aiuto. È stato così che ai primi di settembre ho chiesto all'Arpacal, la nostra agenzia regionale per la protezione ambientale, di mettersi a disposizione. Con i nostri fondi regionali ha noleggiato una nave e un Rov, un robot sottomarino. Le operazioni sono cominciate il 10 settembre. Il 12 il Rov ha filmato il relitto. Le sue caratteristiche fanno pensare, anzi direi che praticamente danno la certezza, che si tratta proprio della nave indicata dal pentito, la Cunsky».
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<b>Ma è intervenuto alla fine anche il ministero dell'Ambiente che ha inviato i tecnici dell'Ispra.</b>
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«Certo. E spero che ora il passaggio dell’inchiesta dalla procura di Paola alla Direzione distrettuale antimafia non determini una sospensione delle operazioni in attesa della conferma dell’incarico. Sarebbe davvero paradossale. Comunque il lavoro dell'Ispra, che è certamente importante, servirà ad accertare che non ci sia una contaminazione in atto. Ma ci vuole ben altro».
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<b>Cosa?</b>
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«Un impegno immediato e straordinario del governo. È mai possibile che la presidenza del Consiglio non intervenga in presenza di una nave dal contenuto radioattivo nelle nostre acque? Dico una nave perché è l'unica a essere stata individuata. Ma quel pentito ne ha indicate altre due e, secondo le ipotesi investigative, sarebbero in tutto almeno una trentina».
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<b>Cosa chiedete?</b>
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«Immediatamente la “caratterizzazione”, cioè che si accerti cosa c’è dentro quei fusti. Poi, individuata la natura del carico, la bonifica. Intendo dire che va rimosso tutto il carico e con esso il relitto. Questa, e il governo deve capirlo al più presto, è un’operazione di interesse nazionali. Non può essere lasciata alla magistratura, nè a una Regione. E bisogna agire subito».
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<b>Il relitto è la dal 1992, fino a ora ha retto. Ma cosa accadrebbe se il carico fuoriuscisse? Poi ci sono gli altri relitti.</b>
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«Si deve andare avanti nella ricerca. Daquesto punto di vista un grande aiuto può venire dai pescatori. Il filmato del Rov mostra sul relitto una serie di reti da pesca. Questo indica che i pescatori sapevano e, come sempre accade, passavano con lo strascico vicino a quel punto. Infatti dove c'è un relitto si forma un ambiente più pescoso. Ecco, credo che altre situazioni del genere, cioè di relitti “comparsi” tra gli anni Ottanta e Novanta siano note ai pescatori professionisti. Devono aiutarci».
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<b>Cosa succede a chi mangia quel pesce?</b>
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«Se non sappiamo cosa c'è dentro i fusti è difficile fare ipotesi. Di certo si tratta di fonti di contaminazione persistenti e biodisponibili: entrano nei vari livelli della rete trofica fino ai predatori di vertice».
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<b>Cioè i pesci più grandi, quelli che mangiamo. E l’ambiente?</b>
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«La biodiversità è a rischio. Nei fondali si possono creare alterazioni nelle finestre riproduttive con la scomparsa di intere specie viventi».
<p><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=NH7DU">l'Unità - Giovanni Bellu</a>ENRICO MELASECCHE GERMINI: Interrogazione. Nubi acri notturne nella conca ternana. 2009-09-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417834Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI) - Consigliere Regione Umbria (Gruppo: UDC) - Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />
Perugia - Gli esperti del Politecnico di Milano che per conto della Giunta regionale stanno ultimando l'indagine scientifica sull'origine e sulle cause del noto fenomeno 'nubi acri notturne nella Conca ternana', presenteranno le risultanze cui sono pervenuti entro il 2009 e noi le renderemo pubbliche alle popolazioni interessate.
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Lo ha detto ieri in Consiglio l'assessore regionale all'ambiente Lamberto Bottini, in risposta ad una interrogazione (question time) del consigliere Enrico Melasecche, capogruppo Udc, che chiedeva quali misure la Giunta intende adottare nei confronti di un fenomeno, "che si presenta con maggior intensità soprattutto nella stagione estiva, dopo le 23,30, con l'arrivo di una nube baincastra, visibile anche ad occhio nudo e che provoca forti mal di testa e conati di vomito; ma che non ha avuto fin qui alcuna risposta dall'Arpa, ripetutamente interessata ad individuarne l'origine".
<p>Proprio perchè dalla Azienda regionale per l'Ambiente non sono venute risposte conclusive, nonostante il fenomeno sia sotto osservazione dal 2007 - ha spiegato Bottini - "abbiamo deciso di affiancare all'Arpa il Politecnico di Milano che ha esteso le sue indagini a tutte le aziende della Conca ternana. Attualmente è nella fase conclusiva dei rilevamenti, e questo ci obbliga a rinviare ogni eventuale intervento proprio per attendere l'esito finale della indagine scientifica".
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Replicando all'assessore, Melasecche si è dichiarato "non soddisfatto delle parole pur cortesi dell'assessore" ed ha chiesto che la Regione attivi subito un summit sul problema sia con l'Arpa che con il Politecnico. "Temo - ha concluso Melasecche - che un eccesso di burocrazia dovuto ai troppi enti coinvolti (Procura, Arpa, Regione e Provincia), allontani la soluzione del Problema".<br />
<br/>fonte: <a href="http://melasecche.blogspot.com/2009/09/question-time-nubi-acri-notturne-conca.html">melasecche.blogspot.com - Acs</a>Pierantonio BELCARO: «Qualità dell'aria: limitate le emissioni inquinanti sia delle industrie di Marghera che delle grandi navi in transito in laguna. Il rapporto annuale»2009-09-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417273Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: SDI) <br/><br/><br />
Confortanti i dati del Rapporto annuale dell'Arpav.
<p>Possiamo davvero tirare, è proprio il caso di dirlo, un respiro di sollievo, dopo la presentazione del Rapporto annuale 2008 sulla qualità dell'aria, tenutasi questa mattina al Municipio di Mestre, da parte dell'assessore comunale all'Ambiente, Pierantonio Belcaro, del dirigente della Direzione Ambiente, Anna Bressan e del direttore del Dipartimento dell'Arpav di Venezia, Renzo Biancotto.
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I dati sono confortanti per quanto riguarda la misurazione di tutti gli inquinanti, a cominciare dal Pm 10: nel 2008 i giorni in cui la percentuale di polveri sottili ha superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo fissato dall'Unione Europea, sono stati 117 (rispetto ai 160 del 2007 e ai 176 del 2006) e la concentrazione media giornaliera è stata di 43 microgrammi, contro i 52 registrati nei 3 anni precedenti. Dato ancora più significativo quello riguardante il benzo(a)pirene: la sua percentuale media di concentrazione è scesa per la prima volta sotto i limiti di 1 nanogrammo/metro cubo stabilito dalle normative in materia.
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"Questi notevoli miglioramenti - ha spiegato Biancotto - sono dovuti ad una serie di fattori: dalle condizioni climatiche particolarmente favorevoli che si sono registrate nel secondo semestre dello scorso anno, alla crisi economica, che ha di fatto diminuito il numero dei veicoli, specie di grosse dimensioni, in transito, nonché il numero degli impianti industriali attivi".
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"Sono inoltre da ricordare - ha continuato Belcaro - tutte le azioni intraprese dall'Amministrazione comunale per fronteggiare l'inquinamento atmosferico: dai due specifici accordi con cui siamo riusciti a limitare le emissioni inquinanti sia delle industrie di Marghera che delle grandi navi in transito in laguna, ai controlli sulle caldaie (nel 2008 ben 1515 contro le 215 del 2005), dai provvedimenti per favorire l'uso dei mezzi di trasporto pubblici, al car sharing (sempre più utilizzato, con oltre un milione e 100 mila km percorsi nel 2008 rispetto ai 457 mila del 2004)."
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Il trend positivo sta continuando anche nel 2009: nel primo semestre le rilevazioni dell'Arpav segnalano ad esempio, un calo di Pm10, rispetto allo stesso periodo del 2008, di circa il 20%.
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"Questi dati - ha rilevato Biancotto - non devono comunque certo far abbassare la guardia, sia riguardo agli inquinanti 'tradizionali', che a quelli, come il Pm 2,5 e gli ossidi di azoto, sinora sotto i livelli di attenzione, che potrebbero diventare fuori legge dopo l'entrata in vigore, nel 2010, delle nuove normative dell'Unione Europea."
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<br/>fonte: <a href="http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/29604/UT/systemPrint">Ufficio Stampa - Comune Venezia</a>GIOCONDO TALAMONTI: Incendio di Vascigliano: “Ancora tante domande senza risposta”2009-08-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it402959Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Il Comune di Terni si costituisca parte civile in un eventuale processo.
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Anche il consigliere Giocondo Talamonti (Comunisti Italiani) chiede chiarezza sulla situazione ambientale causata dall’incendio all’Ecorecuperi di Vascigliano.<br />
Sull’argomento ha presentato una mozione con la quale il consiglio comunale dovrebbe impegnare il sindaco e la Giunta a riferire all’assise di Palazzo Spada “la quantità di diossina rilevata dagli enti preposti alla misurazione e il limite massimo entro il quale si ha motivo di ritenere non preoccupante per la salute l’inquinamento del suolo, comunque prodotto dalla combustione dei materiali”. Talamonti chiede anche che vengano effettuati “controlli aggiuntivi, da affiancare a quelli sinora ottenuti, non tanto per avvalorare i risultati già effettuati, ma per dar modo a più fonti di generare una tendenza concordante dell’entità del danno ambientale” e di verificare “l’opportunità, da parte del Comune di Terni, di costituirsi parte civile in un eventuale processo per danni materiali e d’immagine a carico dei responsabili che la magistratura dovesse identificare”. Inoltre il consigliere dei Comunisti Italiani chiede quali siano “le iniziative che si intendono prendere per assicurare alle famiglie dei dipendenti della Eurorecuperi la continuità della loro fonte di reddito; le modalità con cui si intende informare la popolazione circa le risultanze del caso in oggetto”.
<p>Infine Talamonti chiede di sapere le ragioni per cui "l’incendio continua a richiedere interventi quasi giornalieri da parte dei Vigili del Fuoco per spegnere focolai inspiegabilmente ostinati a ravvivarsi a ben due mesi dallo scoppio; per quale motivo non si sia proceduto ad un immediato sgombero dei rifiuti; quale sia il piano di monitoraggio che l’ASL e l’Arpa hanno eventualmente attivato” e suggerisce “l’opportunità di estendere i controlli e i rilievi nella città di Terni”.
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IL TESTO COMPLETO DELLA MOZIONE<br />
Al Sindaco del Comune di Terni
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Mozione 5: Vascigliano di Stroncone. Incendio Eurorecuperi.
Premesso che la qualità della vita e la cura dell’ambiente sono obiettivi di ogni società civile e che la ricerca di uno sviluppo sostenibile è esercizio ogni giorno più complesso da coniugare con il progresso materiale, ma anche indispensabile a salvaguardare la salute dei cittadini;<br />
preso atto del furioso incendio scoppiato nella zona industriale di Stroncone, in località Vascigliano e della conseguente preoccupazione che esso ha destato nella popolazione limitrofa, al punto da far emettere ai sindaci di Stroncone, Terni e Narni ordinanze che regolano la produzione, la vendita, il consumo di derivati del latte e di prodotti dei terreni per un raggio di tre chilometri dal focolaio;
constatato che sul tema si sono alternate opinioni contrastanti dei responsabili ai controlli;<br />
rilevato che la stampa locale ha dovuto necessariamente seguire la natura altalenante delle fonti informative, gettando così un ulteriore senso di incertezza sui mille interrogativi assunti dalla vicenda;
visto che la magistratura si sta da tempo interessando per individuare eventuali responsabilità penali;<br />
ritenuto che le relazioni che legano la cittadinanza ai rappresentanti comunali da essa eletti obbligano questi ultimi a fornire notizie certe su un argomento di vitale importanza per la salute della popolazione,
determinato che le notizie contrastanti diffuse sull’evento, non solo hanno sparso confusione, ma alimentato l’allarme circa la presenza di diossina depositatasi nei terreni circostanti l’incendio;
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SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE A RIFERIRE IN CONSIGLIO DATI CERTI CIRCA:
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<b>1.</b> la quantità di diossina rilevata dagli enti preposti alla misurazione;<br />
<b>2.</b> il limite massimo entro il quale si ha motivo di ritenere non preoccupante per la salute l’inquinamento del suolo, comunque prodotto dalla combustione dei materiali;<br />
<b>3.</b> controlli aggiuntivi, da affiancare a quelli sinora ottenuti, non tanto per avvalorare i risultati già effettuati, ma per dar modo a più fonti di generare una tendenza concordante dell’entità del danno ambientale;<br />
<b>4.</b> l’opportunità, da parte del Comune di Terni, di costituirsi parte civile in un eventuale processo per danni materiali e d’immagine a carico dei responsabili che la magistratura dovesse identificare;<br />
<b>5.</b> le iniziative che si intendono prendere per assicurare alle famiglie dei dipendenti della Eurorecuperi la continuità della loro fonte di reddito;<br />
<b>6.</b> le modalità con cui si intende informare la popolazione circa le risultanze del caso in oggetto;<br />
<b>7.</b> le ragioni per cui l’incendio di cui trattasi continui a richiedere interventi quasi giornalieri da parte dei Vigili del Fuoco per spegnere focolai inspiegabilmente ostinati a ravvivarsi a ben due mesi dallo scoppio;<br />
<b>8.</b> l’opportunità di estendere i controlli e i rilievi nella città di Terni;<br />
<b>9.</b> le motivazioni che hanno suggerito di non procedere a un immediato sgombero dei rifiuti;<br />
<b>9.</b> il piano di monitoraggio che l’ASL e l’Arpa hanno eventualmente attivato.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.comune.terni.it/comunicato_stampa.php?id=34494&pagina=1">Comune di Terni - Ufficio stampa</a>ENRICO MELASECCHE GERMINI: PER CHI SUONA L'A.R.P.A.?2008-07-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359143Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Lista di elezione: UDC) - Consigliere Regione Umbria (Gruppo: UDC) - Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI) <br/><br/>L’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale garantisce veramente i cittadini, o la “vigilanza” della Giunta Regionale prevista dal regolamento comporta una sovrapposizione di interessi politici a quelli di prevenzione e tutela ambientale?
Nel corso di questi ultimi anni, abbiamo avuto modo di dubitare del ruolo terzo che l’A.R.P.A. avrebbe dovuto svolgere per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. La L.R. n. 9/1998 e successive modificazioni, con la quale l’Agenzia è stata istituita, stabilisce che “l’A.R.P.A. è dotata di personalità giuridica pubblica, con autonomia tecnico-giuridica, amministrativa e contabile ed è sottoposta alla vigilanza della Giunta regionale” e ancora che “il Consiglio regionale determina gli obiettivi ed i criteri generali per l’attività complessiva dell’A.R.P.A.”. Ciò detto, vorremmo avanzare timidamente qualche domanda.
Ritengono la Presidente e la Giunta regionale:
- che l''aver collocato ai vertici dell’Agenzia, ex consiglieri regionali dai percorsi politici strettamente legati alla loro maggioranza, dei quali nessun merito si ricorda sul fronte della protezione ambientale ed il cui curriculum professionale non evidenzia alcun nesso causale con l’incarico ricevuto, possa ritenersi sufficiente presupposto a caratterizzare l’A.R.P.A. della necessaria terzietà ed affidabilità che i cittadini si aspettano?
- di avere esercitato in maniera piena e precisa i loro doveri di vigilanza e di indirizzo sull’Agenzia? L’aver scoperto, dalle indagini giudiziarie ancora in corso, che l’ARPA in merito alle emissioni in atmosfera, nel suolo e nelle acque del termovalorizzatore dell’A.S.M., abbia garantito per anni, di fatto, la completa copertura a tutte le sue attività, demandando di fatto a laboratori terzi i controlli di sua spettanza non vi ha fatto pensare?
- che dovremmo accontentarci di pure e semplici chiacchiere anche in merito alle cosiddette “nubi acri”? Che i cittadini ternani, come testimoniano i numerosi articoli che vedono, da mesi, famiglie e singoli cittadini denunciare pioggie di cenere e polveri, improvvisi attacchi di vomito, ecc, debbano tranquillizzarsi attendendo solo di ammalarsi di cancro e morire?
- di poter ancora a lungo adottare due “politiche ambientali”: una per Perugia, garantendone la salvaguardia dell’ambiente e della salubrità; una per Terni, accettandone il continuo peggioramento della salubrità?
- i cittadini di Terni così ingenui da poter ancora accettare:
o che il controllo dei camini dell’AST avvenga all’incirca ogni trent’anni?
o che l’inceneritore Terni Ena funzioni da vari anni senza che sia stato mai sottoposto a V.I.A. (Valutazione d’Impatto Ambientale), nonostante la Commissione Europea abbia, per questo, sanzionato ripetutamente l’Italia?
o che le nuove centrali termoelettriche (Ast e Sgl Carbon), di cui tanto si parla, dovranno essere realizzate all’interno della “Conca” senza consentire che vengano realizzate al di fuori della cinta collinare che la racchiude?
o che il personale addetto alla sede di Terni sia insufficiente a svolgere gli innumerevoli compiti cui è addetto?
PER CHI SUONA, DUNQUE, L’A.R.P.A.? SICURAMENTE NON PER TERNI!!!
La confusione di competenze tra i vari organi che dovrebbero controllare è totale e la duplicazione di funzioni ricorrente: Regione, Provincia, Comuni, A.R.P.A., ASL. A quale santo dovranno rivolgersi i ternani per raccomandare la propria salute?
Siamo certi che, in queste condizioni, la partecipazione dell’ARPA alle conferenze di servizio per le nuove centrali sia politicamente indipendente, professionalmente autonoma, a tutela vera dello sviluppo ma anche della salute della popolazione?
Enrico Melasecche
07/07/2008
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<br/>fonte: <a href="http://www.enricomelasecche.it/articolo.asp?id_dati=768">sito istituzionale di Enrico Melasecche</a>