Openpolis - Argomento: commissione trasportihttps://www.openpolis.it/2018-10-24T00:00:00ZAngela Raffa: Intervento in Aula sul decreto Emergenze (ex decreto Genova)2018-10-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it933899Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: M5S) <br/><br/>ANGELA RAFFA (M5S). Presidente, colleghi, il 14 agosto scorso una tragedia colpiva Genova, e con essa tutta l'Italia. Da allora in Commissione abbiamo lavorato senza sosta per dare una risposta adeguata, abbiamo sempre guardato solo all'interesse generale, ai cittadini. No alle lobby, no a chi in passato rideva quando c'era un terremoto, a chi si è arricchito a dismisura con le concessioni statali, alle cricche. Tante le esigenze da coniugare con questo decreto. Per rendermene conto, sono andata sotto quei monconi di ponte, ormai diventati il simbolo di tutte le cose che a Genova si sono interrotte: vite umane, comunicazioni, routine quotidiana, lavoro, commercio. Dobbiamo dare sollievo alle famiglie colpite dal crollo, alle imprese, a una città spezzata in due, all'economia di un'intera regione, ad una parte importante di questo Paese.
Si deve garantire che ritornino alla normalità e che questo avvenga nel più breve tempo possibile e alle migliori condizioni possibili. Allo stesso tempo, è necessario tenere i riflettori accesi sulle responsabilità di quel crollo. Siamo stati attaccati continuamente sui giornali perché siamo stati lenti. È vero, in un Paese normale si sarebbe agito più in fretta, però questo non è un Paese normale. Finora, in nome dell'emergenza, si è passati sopra a tutto. Quante volte, di fronte alle tragedie, abbiamo sentito dire: non è questo il momento per cercare colpevoli. Oppure: dobbiamo fare in fretta e agire in deroga. Che poi non ho mai capito in deroga di cosa si agiva, del buonsenso, della giustizia?
Ecco, forse in passato si è sempre agito in deroga al senso di umanità, che avrebbe dovuto fare arrossire chi, di fronte alle tragedie, costruiva imperi economici e, di ritorno, creava vantaggi politici per mezzo di donazioni elettorali e fondazioni. Ora si cambia, in nome dell'emergenza non ci sarà impunità. È ora che finalmente qualcuno in Italia paghi per ciò che ha fatto. Si accertano le responsabilità, politiche e non solo, che hanno portato al disastro del ponte. Si mette fine a questo sistema perverso delle concessioni, che fa gli interessi solo dei privati. Al contempo, si dota di poteri speciali il commissario per la ricostruzione e si trovano le risorse per riportare Genova alla normalità. Chi nelle settimane scorse ci ha attaccato senza riserve avrebbe dovuto avere l'onestà intellettuale di riconoscere che parte dei ritardi sono dovuti al fatto che le indagini giudiziarie hanno condizionato l'agibilità della zona e rallentato la demolizione e la ricostruzione, perché, parliamoci chiaro, cari colleghi, questa non è una tragedia dovuta alla sfortuna, ad una calamità naturale. Questa tragedia è stata creata e voluta dall'uomo. A differenza di molti di voi, che nei palazzi del potere siedono da decenni, io sono appena arrivata, sono la più giovane di questo Parlamento; eppure mi prendo anch'io le mie responsabilità. Per questo, sento il dovere forte di porgere le mie scuse ai cittadini di Genova e della Liguria (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quanto successo non doveva accadere, in un Paese normale non è tollerabile. I cittadini ormai lo hanno capito e hanno scelto il cambiamento. Mi dispiace che alcuni qui non se ne rendano ancora conto. Vi state politicamente estinguendo proprio perché fino ad oggi non avete portato avanti gli interessi né le battaglie per il bene dei cittadini, ma solo i vostri interessi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Vi siete fatti inghiottire da questi palazzi e non riuscite più a capire quali sono le priorità per chi sta al di fuori. Avete dimenticato, o peggio ignorato, che ogni nostro atto in quest'Aula si riflette sulla vita di persone in carne e ossa. Adesso però, fortunatamente, la situazione è cambiata: questo decreto ne è la prova più lampante. Per prima cosa, e anche questo ha influito sui tempi, si è voluta dare piena dignità al Parlamento e al ruolo legislativo. Tre sottosegretari l'altro ieri sono stati con noi per tutte le 15 ore che è durata la seduta congiunta, ininterrottamente dalle 16 alle 7 della mattina. Questo per permettere la discussione approfondita di tutti gli ultimi emendamenti presentati dalle opposizioni che ancora non erano stati affrontati.
Con grande umiltà si è ascoltata la voce dei cittadini e delle rappresentanze della città di Genova; molte delle richieste sono state accolte e hanno contribuito a migliorare il decreto. Questa maggioranza dà attenzione ai suoi cittadini, siamo i loro portavoce. È ora di finirla con le prese in giro del passato, quando a noi elettori veniva rifilata ogni tipo di bugia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Abbiamo poi scoperto che in Italia esistevano tragedie di serie A e tragedie di serie B. Se la tragedia faceva più spettacolo o, peggio, se portava qualche voto in più, allora si davano più soldi, più benefici. Niente se, invece, non aveva avuto la prima pagina di un giornale straniero o neanche uno straccio di plastico montato in televisione. Questo oggi cambia e riconosciamo pari dignità anche alle persone colpite dal terremoto di Ischia, da quello del Centro Italia e da ogni evento connesso al dissesto idrogeologico.
Finalmente si fanno concreti passi verso la logica della manutenzione e della prevenzione. Questa è la vera emergenza italica, il fatto che di questi due concetti si è sempre parlato, ma mai fatto niente. Istituiamo la nuova Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, creiamo l'archivio informatico nazionale delle opere pubbliche, prevediamo l'introduzione di sistemi di monitoraggio dinamico in grado di garantire il controllo delle condizioni di sicurezza in tempo reale. Infine, investiamo nella migliore risorsa che abbiamo per fronteggiare emergenze e prevenzione, quella umana. Duecento giovani tecnici entreranno al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, proprio per garantire la sicurezza della circolazione stradale e delle infrastrutture.
Queste assunzioni le facciamo con concorsi pubblici perché quella è la via maestra, perché in questo Paese non se ne può più di incompetenti raccomandati mentre i nostri giovani migliori vanno all'estero (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Mentre permettevate per guadagnare ancora di più ai concessionari autostradali di aumentare dal 20 al 40 la percentuale di opere che questi possono affidare direttamente a società di loro stessa proprietà, avete mandato in rovina le infrastrutture di questo Paese. Troppo impegnati con il MOSE, tra tangenti e fondi neri, e in tutt'altre faccende affaccendati per accorgervi di quello che succedeva all'ANAS, dove pare comandasse una dama nera, e non ci si è fatto caso e non ci si è fatti mancare niente: dall'associazione per delinquere alla corruzione, dalla turbativa d'asta al voto di scambio, dalla truffa all'abuso d'ufficio. Questi sono i reati contestati dalla procura.
Eppure, il crollo del cavalcavia a Lecco, avvenuta il 29 ottobre 2016, con il suo carico di morte era un segnale di avvertimento forte e chiaro. Siete riusciti ad ignorarlo. Ma anche un bambino sa che la gomma, quella degli appoggi e dei ritegni sismici dei ponti costruiti con il sistema delle travi Gerber, con il tempo si scuoce e si sgretola. Basterebbe cambiarla. Basterebbe una manutenzione minima perché è proprio con quel sistema che è stato costruito il maggior numero dei nostri ponti dal dopoguerra fino a tutto il periodo del boom economico. Non serve essere ingegneri per capire che opere innovative hanno bisogno di maggiore manutenzione e monitoraggio. Ma per Genova questo si era dimenticato. Il calcestruzzo si consuma se l'acqua non defluisce correttamente e finisce sugli impalcati. Bisognava aspettare questo decreto per i lavori sulle autostrade A24 e A25, la “Strada dei Parchi”. Non servivano tecnici; bastava guardare per capire che c'era qualcosa che non andava.
Avete lasciato un Paese in macerie ed in quest'Aula spesso avete il coraggio di affermare che siamo noi a rovinarlo, magari perché non ci pieghiamo ai poteri della finanza internazionale, dello spread e degli eurocrati di Bruxelles, oppure perché non assecondiamo alcuni grandi gruppi e le lobby del cemento. Ecco, con questo decreto assecondiamo la lobby dei cittadini, quella della città di Genova e di tutt'Italia. Rimettiamo in piedi questo Paese, iniziamo con Genova e facciamolo nella maniera migliore e più veloce possibile.<br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=ll1uepgAdpo">Camera dei Deputati</a>Angela Raffa: Movimento 5 Stelle: uscire da una prospettiva emergenziale e procedere a seria attività di prevenzione sulle infrastrutture2018-10-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it933900Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: M5S) <br/><br/>Angela RAFFA (M5S) ritiene necessario svolgere precisazioni su alcune considerazioni critiche svolte dai colleghi intervenuti. In particolare ritiene non risponda a verità che il decreto-legge in esame sia frutto di una scelta meramente ideologica compiuta dal Governo e dalla maggioranza ma ribadisce che è anzi intenzione della maggioranza migliorare il testo in esame. Ricorda al riguardo che si tratta innanzitutto di ottenere la riparazione dei danni da parte della Società Autostrade, la cui concessione risale ad anni di governo del centrosinistra ed è stata prorogata dal precedente Governo che, in più, ha anche aumentato la possibilità di realizzare lavori in house, a tutto favore della concessionaria.
Giudica sterile anche la polemica sulla realizzazione della Gronda, perché in ogni caso tale opera sarebbe stata completata solo nel 2028. Così come appare strumentale ogni polemica sul mancato inizio dei lavori, essendo a tutti noto che l'area è nella sola disponibilità dell'autorità giudiziaria.
Infine ribadisce che il gruppo del Movimento 5 Stelle vuole migliorare il testo del decreto-legge in esame mettendo al centro i diritti dei cittadini al fine di uscire da una prospettiva meramente emergenziale e procedere ad una seria attività di prevenzione sulle infrastrutture. Riconosce ovviamente il diritto delle opposizioni di svolgere il loro ruolo, ma auspica che ciò avvenga in un clima costruttivo.<br/>fonte: <a href="http://documenti.camera.it/leg18/resoconti/commissioni/bollettini/html/2018/10/10/0809/comunic.htm#data.20181010.com0809.bollettino.sede00020.tit00010.int00150">Camera dei Deputati</a>Marco Scibona: Polveri nel cantiere TAV: valsusini #statesereni2014-03-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718095Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>
Tutto bene, in Valsusa possiamo respirare senza timori: parola del direttore dell’Arpa, Luigi Robotto. Si rilevano piccole anomalie, nulla di più.<br />
La morìa di pesci? Colpa della poca acqua: confidiamo in un’evoluzione della specie che consenta a queste creature di adattarsi al nuovo ambiente e, magari, anche di camminare sulle pinne.<br />
Anche secondo il Presidente dell’Osservatorio Mario Virano, i dati derivanti dal controllo ambientale sono confortanti.
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Ma cosa dicono veramente questi dati?<br />
In 189 giorni di rilevamenti, da marzo a settembre 2013, il limite massimo di Pm10 é stato sforato ben 88 volte, facendo una corrispondenza si tratta di 170 sforamenti l’anno ovvero <b>cinque volte il limite consentito</b>. Il 12 marzo si é raggiunto un valore medio di Pm10 di 189 microgrammi per metro cubo, il 18 aprile 127 microgrammi e il 31 luglio 140 microgrammi. Si evince inoltre che in nessun mese la concentrazione di polveri in cantiere é stato inferiore al valore limite e che la media totale è di 53,3 microgrammi al metro cubo.
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<b>Ricordiamo che per legge il valore massimo di Pm10 giornaliero consentito è di 50 microgrammi al metro cubo, ed eventuali sforamenti sono consentiti solo per 35 giorni all’anno.</b>
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Alle domande rivolte al ministro Lupi dal senatore Scibona in Commissione Trasporti, in merito ad eventuali preoccupazioni per gli sforamenti e ad eventuali contromisure a tutela della salute delle popolazioni residenti, non sono seguite risposte: mancava il tempo. O forse dati per ribattere a quelli comunicati.
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Anche dal punto di vista dell’avanzamento dei lavori, c’è grande entusiasmo.<br />
Secondo il neo-direttore di Ltf Bufalini i lavori procedono spediti e la talpa è “già” arrivata a 500 metri di profondità. Tra 15 giorni la galleria geognostica dovrebbe misurare 1000 metri.<br />
Noi siamo pronti, metro alla mano, ad andare a verificare gli importanti passi avanti che si stanno facendo, perchè è forte il dubbio che siano solo slogan.<br />
Durante la visita del Ministro Lupi, ormai 15 giorni fa, la lunghezza comunicata in conferenza stampa era di 454 metri. Probabilmente le misure vengono fatte con un metro elastico.
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Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte<br />
Davide Bono – Candidato Presidente M5S Regione Piemonte<br />
Francesca Frediani – Candidata al Consiglio Regionale Piemonte<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=425">www.marcoscibona.it</a>Luca Giorgio BARBARESCHI: «La tecnologia entri in classe» - INTERVISTA2008-10-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it375193Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
<b>Onorevole Luca Barbareschi, vicepresidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni di Montecitorio, la riforma della scuola varata dal Parlamento è stata duramente contestata. Forse una parte del Paese è rimasta indietro rispetto alla politica?</b><br /><br />
«Il dovere delle istituzioni è stare avanti rispetto alla gente comune. C’è sempre qualcosa che apre la strada. Bisogna mettere in comunicazione le parti virtuose».<br /><br />
<b>Un tema del quale si è occupata anche la sua Fondazione che ha organizzato un convegno sull’importanza dei contenuti nel settore dei mass media.</b><br /><br />
«Bisogna decidere quali prodotti aiutano a crescere. La Rai si è svuotata di significato e trasporta i contenuti delle multinazionali straniere. Sulle autostrade della comunicazione stiamo diventando casellanti come lo siamo diventati anche su quelle reali».<br /><br />
<b>Le istituzioni, quindi, devono fermare questa deriva?</b><br /><br />
«Questa è la ragione per cui il ministro Gelmini mi ha nominato suo consulente sulle problematiche dei minori perché si rende conto che i contenuti per l’età formativa sono importanti. Qualsiasi innovazione è inutile se non ci sono contenuti validi. Bisogna potare i rami secchi e investire su quelli nuovi».<br /><br />
<b>Come deve concretizzarsi questa linea?</b><br /><br />
«Bisogna creare un link fra futuro e passato. Se i giovani sanno utilizzare il cellulare già a tre anni bisogna produrre contenuti educativi che siano sfruttabili anche su quella piattaforma. Allo stesso modo, la proposta di Brunetta delle pagelle on line è adatta ai tempi perché la scuola deve essere vissuta come propria da chi ne fa parte».<br /><br />
<b>La riforma Gelmini dovrebbe contribuire a migliorare la qualità dell’offerta formativa anche attraverso la tecnologia.</b><br /><br />
«Si dovrà arrivare, ad avere rapporti diretti e coinvolgenti. Soprattutto se i grandi operatori delle comunicazioni saranno invogliati a fornire il contributo della loro esperienza. La tecnologia ha sempre stimolato la creatività».<br /><br />
<b>Qual è il punto debole della comunicazione?</b><br /><br />
«Conduco una battaglia personale contro la pedofilia. Posso studiare e documentarmi su testi di medicina, di psicologia, di sociologia e poi compiere un’opera divulgativa. Ma tutto questo lavoro rischia di essere vanificato da certe fiction equivoche».<br /><br />
<b>La tv è sempre una «cattiva maestra»?</b><br /><br />
«Se la politica ha paura di perdere il controllo della Rai, non si riuscirà mai a trasformarla in una media company. I contenuti fanno crescere l’azienda e per produrli serve un manager con le mani libere».
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=JI8Q1">Il Giornale - Gian Maria De Francesco</a>Mario VALDUCCI: Alitalia. «Ma questa resta l’unica soluzione possibile» - INTERVISTA2008-09-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it359160Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Pres. commissione Camera Trasporti <br/><br/><br />
«È un dovere di tutti i soggetti coinvolti restare seduti al tavolo in modo responsabile per accompagnare il rilancio di questo settore, che è vitale per la nostra economia. Penso che siamo all’ultimo tentativo, difficilmente vedo altre possibilità oltre quella delineata». È un vero e proprio appello quello lanciato dal presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci (Pdl), ai sindacati.<br />
<b>I piloti ieri hanno abbandonato la trattativa e gli altri sindacati hanno bocciato la proposta della Cai: anche per chi farà parte della nuova Alitalia, sono richiesti sacrifici più pesanti del previsto. C’era da aspettarselo?</b><br />
«Quando si passa da un settore pubblico a uno privato è normale che si modifichino le condizioni contrattuali. Momenti di frizione e di contrasto, nel momento della trattativa, sono naturali. Lo sforzo è quello di rilanciare la nuova compagnia di bandiera in termini di produttività, economicità e reddittività. È un momento particolarmente delicato, ma comunque nell’ambito di normali relazioni industriali».<br />
<b> Domani il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, verrà in Parlamento proprio per illustrare la situazione dell’Alitalia. Si aspetta qualche chiarimento in particolare?</b><br />
«Tremonti penso esporrà alcune linee del piano industriale per il rilancio della compagnia. Sono convinto che questa operazione sia di gran lunga migliore rispetto a quella della svendita ad Air France, che avrebbe provocato moltissimi danni all’economia italiana. Oggi ci sono imprenditori italiani che hanno messo capitali sufficienti, abbiamo un nuovo piano industriale e quindi tutte le condizioni per il rilancio della nuova compagnia di bandiera, compresa la possibilità di scegliere il partner internazionale che sarà fondamentale per lo sviluppo ella nuova Alitalia».<br />
<b> Si è parlato, a questo proposito, proprio dell’Air France. E si è parlato anche di un ingresso maggioritario dei francesi nel capitale azionario. Non è una contraddizione, visto che come lei stesso ha ricordato, il Pdl finora ha detto no alla compagnia guidata da Spinetta?</b> <br />
«Non mi pare che ci sia ancora nulla di definito, si parla anche di Lufthansa. Certamente non sarà un ingresso maggioritario. Potrebbe essere anche un accordo solo commerciale».<br />
<b> Come vede un eventuale ingresso nella cordata di soggetti pubblici, come la Regione Lazio?</b><br />
«Onestamente credo che sarebbe opportuno che ciò non avvenisse, perché il piano industriale di rilancio deve essere fatto su solide basi dell’economia di mercato che poco a che fare hanno con interessi di aree territoriali del Paese che alcuni politici vorrebbero tutelare».<br />
<b> L’Ue ribadisce che ”terrà gli occhi bene aperti sulla vicenda Alitalia”. È un monito che preoccupa la maggioranza?</b> <br />
«Noi siamo lieti che li voglia tenere aperti, perché vogliamo fare un’operazione nel pieno rispetto delle regole del mercato. L’attenzione da parte dell’Ue non ci preoccupa, naturalmente ci auguriamo che non sia influenzata dai grandi operatori aziendali del settore che nei loro paesi di origine spesso sono in mano pubblica».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=J69ZO">Il Mattino - Giusy Franzese</a>