Openpolis - Argomento: infrastrutturehttps://www.openpolis.it/2019-01-13T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Lega voti nostra mozione sulla TAV, referendum scelta irresponsabile2019-01-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it934041Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Governo e Parlamento non possono non scegliere su Tav e infrastrutture. Il referendum è una scusa, una soluzione comoda ma irresponsabile. Ieri la Lega era in piazza per dire che il Paese deve andare avanti. Allora sia conseguente e dimostri responsabilità: si schieri in aula per la nostra mozione che domani depositeremo. Sarà così il Parlamento a dire parole chiare, come è giusto che sia, su una questione che riguarda la crescita di un territorio e dell’Italia”. Così il senatore Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/stampa/mirabelli-lega-voti-nostra-mozione-referendum-scelta-irresponsabile/">SenatoriPD</a>Angela Raffa: Autorità portuale dello Stretto, Raffa (M5s): “Sì a infrastrutture al Sud, Messina centrale nel Mediterraneo”2018-12-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it933999Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: M5S) <br/><br/>Le infrastrutture al Sud si faranno. Garantisce il Movimento 5 stelle attraverso le parole di Angela Raffa, deputata messinese 25enne, componente della commissione Trasporti della Camera, eletta lo scorso marzo nella circoscrizione Sicilia 2, intervistata da L’Eco del Sud a proposito dell’approvazione del decreto fiscale, che ha portato con sé l’istituzione in via definitiva dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto. Un risultato che genererà, secondo la neoparlamentare, benefici importanti alla continuità territoriale e ai commerci, restituendo centralità nei traffici mediterranei.
Cosa significa per Messina avere una propria autorità di sistema portuale?
“Per Messina il porto ha un significato particolare, rappresenta la sua principale economia. Il trasporto nello Stretto è un unicum a livello nazionale. Si potrà investire sulla continuità territoriale e rilanciare l’area dello Stretto, recuperando centralità nelle rotte commerciali del Mediterraneo”.
Il grande problema dei porti del Meridione è la carenza di infrastrutture, tale da consegnare agli scali nord europei proprio la leadership nel Mediterraneo.
“Il nostro obiettivo è realizzare nuove infrastrutture al Sud. Nel contratto di programma abbiamo portato la quota parte per il Mezzogiorno dal 32 al 40%. Puntiamo all’intermodalità, sia per i porti che per le ferrovie. Pensiamo alla linea Ten-t dalla Norvegia a Palermo, che passa per Messina e Catania: qui dal 2020 inizieranno i lavori del raddoppio ferroviario Giampilieri – Fiumefreddo. Ci sarà anche il collegamento veloce per l’aeroporto etneo. Alta velocità e alta capacità ferroviarie sono cose differenti, per la Sicilia va benissimo la seconda e lo scopo è di incentivare il trasporto su ferro”.
In commissione Trasporti alla Camera, Forza Italia e Partito democratico hanno avanzato dubbi sulla legittimità dell’iter che ha condotto alla costituzione dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, per via dell’assenza di concertazione con le Regioni interessate. Questo porterà a uno sfaldamento?
“Speriamo che le spaccature possano ricomporsi, anche perché il sindaco di Reggio Calabria si accorgerà presto che le nuove infrastrutture serviranno entrambe le sponde dello Stretto. Intanto abbiamo chiarito che il presidente della Regione Calabria non può impugnare l’atto perché il ricorso alla conferenza Stato – Regioni è obbligatorio per gli atti governativi, ma non per quelli parlamentari, come quello in questione. Rimane in ogni caso da parte nostra l’intenzione di assecondare la volontà dei sindaci”.
Qual è la condotta tenuta dalla Lega in commissione sull’argomento?
“I deputati leghisti non conoscevano bene la questione ma hanno tenuto un atteggiamento collaborativo, dandoci il loro pieno appoggio. Per noi si trattava, invece, di una battaglia iniziata la scorsa legislatura, quando ci siamo opposti alla riforma Delrio. SIamo contenti perché abbiamo condotto in porto un risultato importante”.<br/>fonte: <a href="https://www.lecodelsud.it/autorita-portuale-dello-stretto-raffa-m5s-si-a-infrastrutture-al-sud-messina-centrale-nel-mediterraneo">L'eco del sud</a>FRANCO MIRABELLI: Serve presidio Forze dell’Ordine in Bosco Rogoredo a Milano2018-10-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it933587Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Passare dalla logica del blitz ad un presidio permanente delle Forze dell’Ordine presso il bosco di Rogoredo, noto a Milano come “bosco della droga”, per smantellare lo spaccio e permettere al Comune di completare i lavori di pulizia e di disboscamento e restituire così l’area ai cittadini e alla legalità. E’ quanto chiede il senatore milanese del Pd Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori dem, con un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Interno Salvini.
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“La zona interessata dallo spaccio – spiega Mirabelli – ha subito una forte limitazione a seguito dell’intervento, commissionato dal Comune di Milano ad Italia Nostra, di disboscamento e pulizia dell’area, la costruzione di strade sterrate per consentire gli accessi alle forze dell’ordine e la creazione di una pista di Mountain Bike. Per completare i lavori, ripulire e risanare la zona in cui si è ora concentrato lo spaccio serve, però, un’assistenza costante delle forze dell’ordine che consenta il lavoro degli operatori. Inoltre, la presenza delle forze dell’ordine nella vicina stazione, soprattutto nelle ore serali e notturne, è attualmente insufficiente, nonostante un significativo impegno della vigilanza di ATM. Per questo – conclude Mirabelli – chiedo al ministro dell’Interno di istituire un presidio di forze dell’ordine permanente”.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/giustizia/mirabelli-serve-presidio-forze-dellordine-bosco-rogoredo-milano/">SenatoriPD</a>Marco Scibona: GRUGLIASCO – Scibona (M5S): “Siano ripristinati quanto prima gli ascensori alla fermata fs”. 2017-03-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it778734Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><b>GRUGLIASCO – Scibona (M5S): “Siano ripristinati quanto prima gli ascensori alla fermata fs”.</b>
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Purtroppo apprendiamo che alla fermata ferroviaria di Grugliasco gli ascensori sono stati murati, rimangono solo le scale per chi ha un passeggino, per chi ha valige o per chi ha una disabilità motoria.
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Si è voluto agire, murando gli ascensori, per una questione di sicurezza, per fare in modo che nessuno cadesse nella tromba degli stessi, a seguito della loro rottura a causa di danni vandalici.
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Ci chiediamo, tra l’altro, a cosa servono le centinaia di migliaia di euro spesi in sistemi di videosorveglianza se poi accadono episodi simili senza poter individuare un chiaro soggetto responsabile. Non approviamo la presenza diffusa di telecamere che limitano la privacy dei cittadini ma ancor meno apprezziamo il loro acquisto e installazione se poi non vengono utilizzate per il motivo per cui sono state previste.
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Aggiungiamo che se capitano tali episodi vandalici evidentemente è perché si tratta di una fermata deserta, senza utenti, senza controllo, senza manutenzione. Una piccola cattedrale nel deserto, che arreca più danno che benefici.
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Infine, la linea metropolitana SFM3 non è nuova a stazioni e fermate fs senza quei minimi accorgimenti architettonici o infrastrutturali atti ad abbattere le barriere architettoniche. Ancora una volta siamo davanti ad un territorio e quindi a cittadini di serie B, si intervenga quanto prima. Ci si concentri sul potenziamento e sulla manutenzione dell’attuale piuttosto che, sulla carta, tracciare nuovi percorsi, nuove fermate inutili.
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Marco Scibona, Senatore M5S – Segretario 8° Commissione Lavori pubblici, comunicazioni. <br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=1172">www.marcoscibona.it</a>Marco Scibona: TAV – SCIBONA (M5S): “Il Viadotto di 54 Km citato da Delrio mai è esistito sulla carta”. 2016-12-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it778728Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><b>TAV – SCIBONA (M5S): “Il Viadotto di 54 Km citato da Delrio mai è esistito sulla carta”.
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Il Ministro Delrio oggi ha affermato che l’Osservatorio sulla Nuova Linea Torino – Lione ha permesso di cancellare 54 km di viadotto.
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Lo ha detto assimilando il NO all’Osservatorio TAV a quello sul referendum, sulla scia delle odierne dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.
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Un vero e proprio boomerang per il Governo.
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Infatti il Viadotto di 54 Km citato da Delrio mai è esistito sulla carta, probabilmente pura fantasia del Ministro che evidentemente non conosce i progetti, non conosce la realtà territoriale tra Torino – Lione, non sa di cosa parla.
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Quello di Delrio è il Viadotto gemello del più famoso tunnel di neutrini Svizzera-Abruzzo, passato alla storia quale gigantesca bufala, figlia di un irrefrenabile impulso di parlare senza attivare il cervello.
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Delrio si dimetta per manifesta incompetenza.
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E venga chiuso immediatamente l’inutile carrozzone dell’Osservatorio sulla Nuova Linea Torino Lione che, a detta del suo Presidente Foietta – e di molti altri – risulta essere il luogo non della concertazione sull’utilità dell’opera ma della distribuzione delle compensazioni.
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Ormai, l’Osservatorio, dal quale quasi tutti i Comuni della Valle di Susa sono usciti, non ha più senso di esistere dopo l’uscita anche del Comune di Torino guidato dalla Sindaca Appendino.
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Sulla funzione dell’Osservatorio recentemente la Deputata Fregolent ha dichiarato: chi ne esce “.. non potrà più beneficiare dei progetti e delle risorse per le opere di compensazione”.
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Su tale argomento inviterei a maggior prudenza per le possibili implicazioni anche di natura penale.
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Marco Scibona, Senatore M5S – Segretario 8a Commissione Lavori pubblici, comunicazioni.<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=1154">www.marcoscibona.it</a>Marco Scibona: GRANDI OPERE – SCIBONA (M5S):” Dobbiamo ripensare al futuro infrastrutturale della nostra Italia “. 2016-10-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it778718Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><b>GRANDI OPERE – SCIBONA (M5S):” Dobbiamo ripensare al futuro infrastrutturale della nostra Italia “.</b>
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Come riportato dalla carta stampata è innegabile che in materia di opere e di infrastrutture, nel nostro Paese, ci sia tantissimo da fare.
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Le risorse adesso ci sono, così viene affermato alla luce degli ultimi finanziamenti europei che vedono un +10% di fondi alle infrastrutture. Peccato che come si sottolinea da più parti, in primis dall’Ufficio parlamentare di bilancio, manchi una programmazione seria in un quadro istituzionale molto frammentato, vale a dire l’assenza di una visione d’insieme per il governo del Paese.
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Le grandi opere inutili ed imposte, che drenano il 40% dell’intera somma, sono ancora prive di un serio esame preventivo, spesso basate su previsioni future (di traffico, di fabbisogno, ecc…) che definiamo ottimistiche per non dire oniriche. Ancora scarsi i finanziamenti alle opere salva-vita quali dissesto idrogeologico, prevenzione antisismica, manutenzioni ordinarie e straordinarie degli edifici pubblici come scuole e ospedali. Si noti infatti che per 100 euro in grandi opere dette prioritarie (grandi linee trasporto, MOSE, ecc…) solo 1 euro viene investito per la difesa del suolo.
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Se lo slogan del Def 2016 è opere utili, snelle e condivise, non possiamo limitarci solo alle nuove opere ma dobbiamo rivedere quelle in essere, limare progetti, ripensare al futuro infrastrutturale della nostra Italia.
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Le vecchie procedure non hanno nulla di rigoroso, e ciò è affermato da eminenti studiosi ed importanti tecnici del settore. Ecco perché serve una seria analisi di tutto il pregresso, basta basarsi su congetture di venti o più anni fa.
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Oggi possiamo notare qualche lieve inversione di tendenza, probabilmente dettata dalla paura di un prossimo governo a 5 stelle, ma ancora vi è un modo di procedere incerto. Di sicuro c’è solo che il Movimento 5 Stelle è pronto per ridisegnare il futuro infrastrutturale del nostro Paese, è pronto per mettere al centro l’esigenza del cittadino, è pronto a governare.
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Marco Scibona, Senatore M5S – Segretario 8a Commissione lavori pubblici, comunicazioni.<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=1119">www.marcoscibona.it</a>Marco Scibona: TAV – SCIBONA (MS5): “Se il traforo ferroviario del Frejus non è a norma, allora non lo è il 90% delle gallerie italiane”. 2016-10-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it778716Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><b>TAV – SCIBONA (MS5): “Se il traforo ferroviario del Frejus non è a norma, allora non lo è il 90% delle gallerie italiane”.</b>
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La carta stampata riporta la notizia che nel 2020 il tunnel ferroviario del Frejus sarà fuorilegge: perché mancano uscite di sicurezza e ventilazione. Approfondendo la notizia si scopre come in realtà sia la solita notizia faziosa, degna dell’ufficio stampa di TELT e non di un giornale che vorrebbe fare cronaca informativa.
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Possiamo infatti fare alcune considerazioni generali. Se la galleria non è a norma, anzi, ha problemi di sicurezza, tali problemi li ha ora come nel 2020. Ecco quindi che se c’è un pericolo attuale, vanno presi immediati provvedimenti altrimenti su chi ricadranno le colpe di eventuali incidenti da oggi al 2020?
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Detto questo, è chiaro come i nove decimi delle gallerie ferroviarie italiane, oltre un chilometro, non rispettano le caratteristiche snocciolate dalla cronaca. Avremo quindi nel 2020 una Italia paralizzata con quasi tutte le gallerie interdette al traffico?
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Ci chiediamo infine che valore hanno avuto 11 anni di lavori di ammodernamento se la prospettiva è di chiudere l’esercizio delle linea tra quattro anni. Tra l’altro linea già ampiamente sottoutilizzata, il collegamento Bardonecchia – Modane viene giornalmente garantito con un servizio di autobus sostitutivo.
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Rispediamo al mittente l’articolo-marchetta sul TAV e chiediamo a gran voce che da domani sia garantita la sicurezza dei viaggiatori su tutta l’infrastruttura ferroviaria del nostro Paese.
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Come successe al Presidente di Pro Natura che, in seguito ad un esposto che segnalava mancanza di una rete para-massi a protezione del cantiere della Maddalena pure richiesta dalle prescrizioni del CIPE, fu denunciato per “procurato allarme” dall’allora Procuratore Capo Caselli, allo stesso modo e con la medesima solerzia ci aspettiamo un’azione paritaria per questa shoccante e strumentale interpretazione giornalistica.
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Marco Scibona, Senatore M5S – Segretario 8a Commissione lavori pubblici, comunicazioni.<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=1115">www.marcoscibona.it</a>Marco Scibona: TAV – SCIBONA (M5S): “Tutto crolla alle prime scosse, non solo telluriche”. 2016-09-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it778714Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><b>TAV – SCIBONA (M5S): “Tutto crolla alle prime scosse, non solo telluriche”.</b>
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E’ l’immagine di un’Italia governata al solo scopo di far profitto alla prima favorevole occasione e ciò attraverso le grandi opere.
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Un Viceministro del Ministero delle Infrastrutture (Nencini) che, intercettato, se la ride con un costruttore a proposito della ricostruzione dell’Aquila a soli tre mesi dopo il terremoto.<br />
link http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/nencini-intercettazione-appalti/
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Un ministro delle Infrastrutture (Delrio) che, seduto sulla poltrona bianca di un noto talk televisiviso malcela la gioia per la crescita del PIL grazie al recente sisma.
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Un Presidente del Consiglio dei Ministri (Renzi) che, in piena campagna referendaria, va alla ricerca di consensi di costruttori e scomodi affini promettendo pubblicamente il re-avvio del progetto del Ponte sullo stretto di Messina.
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L’importante è utilizzare i soldi dello Stato a fini referendari o elettorali.
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<b>Ma è di oggi la notizia che un gruppo politicamente trasversale di senatori del Senato francese intende congelare il finanziamento di tutti i progetti di grandi opere superiori ad un valore di 100 milioni di € decisi prima del 2014.</b><br />
link http://www.lefigaro.fr/flash-eco/2016/09/29/97002-20160929FILWWW00056-le-senat-veut-geler-le-financement-de-lignes-tgv.php
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<b>Tra i progetti da congelare rientra anche la nuova linea ferroviaria Torino Lyon</b> con il fine preciso di “dare priorità alla modernizzazione delle reti esistenti“, manco avessero subito loro il disastro ferroviario pugliese.
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Dopo centinaia di processi contro i NoTav viene data loro ragione dal Senato francese e ciò dopo che ben due note della Corte dei Conti d’oltralpe si era espressa, con dati precisi alla mano, contro l’utilità della Torino Lyon e la sua sostenibilità economica.
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Pure lo stesso Brinkhorst, coordinatore del progetto prioritario 6 (ove insisteva la Torino Lyon, ora corridoio mediterraneo) dovette ammettere, nella sua relazione annuale del 2013, <b>“l’infattibilità politica di proporre la costruzione di una nuova linea senza fare tutto il possibile affinché quella esistente torni a essere la principale arteria di trasporto”.</b>
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Ma dissero che Brinkhorst parlasse a titolo personale, non della Commissione Europea.
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A fronte di quanto deciso dai senatori francesi chiediamo la sospensione di tutte le attività del cantiere di Chiomonte, cantiere aperto attraverso la truffa della Legge Obiettivo e per la quale richiediamo che venga discussa anche in una Commissione parlamentare di inchiesta (già da tempo richiesta e mai istituita).
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Ma non solo, chiediamo che tutti i cantieri ferroviari dell’alta velocità vengano sospesi e che tutti i progetti approvati con il c.d. “Sistema Incalza” attraverso quella Legge definita “criminogena” dal Presidente dell’Anticorruzione Cantone vengano fermati, analizzati e discussi dalla nostra Corte dei Conti.
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Chiediamo che i fondi stanziati dal C.I.P.E. per le predette opere vengano dirottati per l’emergenza terremoto, per la messa in sicurezza di edifici e territori e per il miglioramento degli standard di sicurezza dei trasporti ferroviari delle linee tradizionali a partire da quelle in concessione.
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Chiediamo anche al Presidente del Consiglio dei Ministri di tenere a freno la lingua
e di non mettere più in imbarazzo l’Italia con folli promesse in stile saltimbanco medioevale.<br />
La misura è colma, sarà la Corte dei Conti a valutare la posizione di chi “anche indirettamente” abbia concorso alle ingenti spese per la progettazione e costruzione della Torino Lyon e ciò anche attraverso erronee interpretazioni di Legge, come è puntualmente avvenuto.
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Marco Scibona, Senatore M5S – Segretario 8a Commissione Lavori pubblici, comunicazioni.<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=1108">www.marcoscibona.it</a>Fabio Altitonante: Mobilità: la sfida di riattivare la linea Garbagnate – Arese – Lainate2016-09-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it775479Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Cesano Boscone (MI) (Gruppo: FI) - Assessore Provincia Milano<br/><br/>Tra le opere allo studio per migliorare la mobilità pubblica della Grande Milano c'è la riattivazione della linea Garbagnate- Arese- Lainate. L'intervento interessa un ex raccordo ferroviario dismesso (che nei fatti esiste già) tra la stazione di Garbagnate Milanese Centro e l'ex Alfa Romeo di Arese.
Da assessore provinciale ero stato tra i promotori dell'Accordo di Programma per la riqualificazione dell'ex Alfa Romeo per lo sviluppo economico dell'area, con particolare attenzione alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Adesso è indispensabile sostenere il territorio con nuove infrastrutture.
Oggi, infatti, Lainate e Arese sono i maggiori centri del nord milanese non direttamente serviti dalla ferrovia suburbana.
La tratta che si andrebbe ad attivare è lunga all'incirca 4,3 km. La nuova linea suburbana S17 prevede fermate a Garbagnate Centro, Garbagnate Ovest e Lainate. A Garbagnate la linea sarebbe posta in corrispondenza con la linea S1 (Saronno-Lodi) o con la S3 (Saronno-Milano), entrambe già attive.
Per lo studio di questo progetto, si procederà con la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e con la Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA). Entro marzo 2017 sarà definito, così, l'atto integrativo all'Accordo di Programma esistente, al fine di:
• attivare un progetto unitario di riqualificazione urbana a completamento delle trasformazioni delle aree dismesse;
• sviluppare possibili sinergie con il territorio metropolitano;
• realizzare una nuova area verde (connessione ecologica);
• incrementare le attività artigianali e di servizi;
• promuovere le attività turistico museali;
• realizzare interventi infrastrutturali di miglioramento della viabilità e di potenziamento dei servizi del trasporto pubblico.
Il progetto della nuova S17 rientra anche nel nuovo Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti, di cui sono stato relatore, approvato in Consiglio Regionale.
In quell'occasione mi sono impegnato per garantire che l'intervento di riattivazione della tratta, con la nuova linea suburbana, sia tra le opere prioritarie da finanziare.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=398:mobilita-la-sfida-di-riattivare-la-linea-garbagnate-arese-lainate&catid=41&Itemid=263">www.altitonante.it</a>Fabio Altitonante: Il “Patto per Milano”? L'ennesimo “pacco” di Renzi2016-09-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it775476Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Cesano Boscone (MI) (Gruppo: FI) - Assessore Provincia Milano<br/><br/>Avrete letto sui giornali dell'ennesima sfilata del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella nostra Città. Con il Sindaco Sala, Renzi ha firmato un “Patto per Milano”.
Ci abbiamo sperato. Finalmente, dopo due anni di nulla (la sintesi del Governo Renzi), arriva un programma di investimenti. Invece no, solo un altro inganno per i cittadini.
Oggi serve una politica concreta, per tornare a essere credibili con i cittadini.
Ma vediamo nel dettaglio i punti principali del “Patto per Milano”.
1. Metropolitane: nella Grande Milano? ZERO
Alcune opere di manutenzione. Nuove metropolitane? No, solo il riepilogo dei nostri progetti. Pensate, hanno spacciato come novità il prolungamento della M5 fino a Monza, che praticamente è già in costruzione.
Stupisce che non si faccia neppure accenno ai prolungamenti della metropolitana verso l'esterno (Binasco, Trezzo sull'Adda, Paderno Dugnano, Paullo, Buccinasco, Pioltello... non pervenuti).
Il tema, infatti, non è solo Milano, ma la Grande Milano, dove Renzi lascia una Città Metropolitana, di cui Sala è sindaco, svuotata, ma con quasi 50 milioni di debiti, cioè fallita. La competitività con le grandi realtà mondiali si misura, ricordiamolo, sull'area metropolitana.
2. Dissesto idrogeologico: già finanziato!
Il piano è già partito e finanziato. Gli interventi da 151 milioni di euro erano, infatti, già in programma da mesi e in gran parte – 108 milioni di euro – erano già stati finanziati dal Piano nazionale per il dissesto idrogeologico.
3. Periferie: valore aggiunto? ZERO
Per la manutenzione e il recupero delle case sfitte i fondi si troveranno, dicono Renzi e Sala (quando? chi li mette? Nessuna risposta). Qualcosina lo abbiamo già finanziato (dicono), peccato che quei “famosi” 30 milioni di euro risalgano ancora al Governo Letta.
Dispiace che l'unico problema a cui non abbiamo già trovato una soluzione sia considerato marginale dal Governo Renzi. Profughi? Capitolo non pervenuto. Eppure è fondamentale per il futuro di Milano, che ormai sembra attrattiva solo per i clandestini.
4. Post Expo e futuro delle aree: non si sa...
Un poco credibile “valuteremo”. Abbiamo un'occasione storica eccezionale per attrarre nuovi investimenti a livello globale, la sfida è coglierla subito, non aspettare.
Conclusioni inevitabili, purtroppo. Come sua abitudine, ancora una volta, il premier Renzi è stato bravissimo a raccontarci... il nulla.
Parla di progetti per 2,5 miliardi di euro, ma nella sostanza, quella che realmente ci interessa, non c'è neppure un euro in più da investire.
E questo ci dispiace, per i Milanesi. Per noi, infatti, è necessario fare un Patto per Milano, anzi dobbiamo farlo per la Grande Milano, ma serve concretezza.
Caro Presidente Renzi, cambi verso... almeno per Milano.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=400:il-patto-per-milano-l-ennesimo-pacco-di-renzi&catid=44&Itemid=266">www.altitonante.it</a>Fabio Altitonante: Dire significa fare: due progetti realizzati per la Grande Milano2015-05-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it760211Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Cesano Boscone (MI) (Gruppo: FI) - Assessore Provincia Milano<br/><br/>L’economia riparte da Melzo: orgoglioso di esserci riuscito!
Un investimento da 30 milioni di euro, altri 10 milioni in arrivo, più di 50 nuovi posti di lavoro e un sensibile risparmio del traffico su gomma: Rail Hub Milano è pronto a partire.
Una storia che sembrava infinita… Nel lontano 2004 la società Sogemar, leader in Europa nel settore della logistica e del trasporto intermodale delle merci, presenta un progetto per l’ampliamento dell’hub ferroviario, che prevede un allungamento dei binari di circa 350 metri, in un’area strategica dal punto di vista delle comunicazioni. Il progetto viene presentato – per le autorizzazioni – alla Provincia di Milano, in quel periodo amministrata da una Giunta di centro sinistra. Nel 2009, quando divento assessore provinciale, vedo il progetto, riconosco la sua rilevanza e guardo i risultati ottenuti fino a quel momento: zero! Era rimasto arenato nella solita burocrazia all’italiana per ben 5 anni.
Decido, così, di prendere un impegno concreto, capisco la strada giusta da percorrere e coinvolgo i diversi interlocutori per trovare la soluzione migliore e realizzare il progetto.
Si avvia la definizione dell’accordo di programma, promosso nel 2010 dal Comune di Vignate con l’adesione della Provincia di Milano, del Parco Agricolo Sud Milano, dei Comuni di Liscate e Melzo e di Regione Lombardia.
Risultato? L’azienda investe sul nostro territorio e assume più di 50 persone. Sotto il profilo ambientale, grazie al potenziamento del trasporto su ferro, si riducono le percorrenze stradali, diminuendo le emissioni di CO2 di 1,5 milioni di tonnellate all’anno, viene riqualificata l’area naturale e agricola circostante e potenziata la mobilità dolce.
Oggi siamo davanti a un grande risultato. Questa è l’Italia che vogliamo, questo è lo sviluppo in cui credo.
Inizia il viaggio sulla tangenziale est esterna: la Milano di Expo adesso è realmente più veloce e connessa
Solo 15 minuti di auto per andare da Agrate Brianza a Melegnano… un sogno? Oggi non più, grazie alla tangenziale est esterna di Milano (Teem).
Ho creduto e promosso fin da subito – quando ero assessore provinciale – la realizzazione di questa infrastruttura, che ha un valore strategico determinante per lo sviluppo dell’est milanese.
Meno traffico sulle strade locali e tempi di percorrenza sensibilmente ridotti, ma non solo: ci sono 30 chilometri di piste ciclabili, nuove opere idrauliche e naturalistiche, nuove aree verdi e boschive per una superficie pari a quella di circa 250 campi da calcio.
Con alcune modifiche al progetto – risultato di un lavoro condiviso con le amministrazioni locali e la società TEEM S.p.A. – abbiamo dimostrato che possiamo migliorare anche le opere di una legge obiettivo.
Mi sono impegnato, in particolare, per raggiungere due obiettivi fondamentali.
Primo: lo stralcio di alcune cave di prestito, che sarebbero state una ferita inutile del territorio, ad esempio quella di Gorgonzola.
Secondo: la realizzazione del cavalcavia ferroviario tra Melzo e Pozzuolo Martesana, al posto del sottopasso previsto nel progetto definitivo. Grazie a questa operazione sono stati risparmiati circa 80 milioni di euro, reinvestiti sul territorio. Ai due Comuni coinvolti sono stati dati subito 26 milioni di euro per realizzare nuove opere, che miglioreranno la qualità della vita dei cittadini.
Dopo la BreBeMi, arriva la Teem, per tornare a credere nello sviluppo di una città metropolitana di livello europeo.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=323:dire-significa-fare-due-progetti-realizzati-per-la-grande-milano&catid=41&Itemid=263">www.altitonante.it</a>Marco Scibona: SITAF e INFRASTRUTTURE : Il pasticcio con il buco intorno. 2014-11-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it751779Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><b>SITAF e INFRASTRUTTURE : Il pasticcio con il buco intorno.</b>
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Neppure inaugurato il nuovo buco della Sitaf (la seconda canna autostradale del Frejus) e già si parlava di vendite, svendite, passaggi di quote della società.
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Le infrastrutture devono essere pubbliche siano esse ferrovie, strade o dorsali telematiche!
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Da un lato è chiaro che la disastrosa situazione economica del Comune di Torino imponga al Sindaco Fassino di ricorrere alla frettolosa svendita delle quote di sua proprietà in favore di Anas. Ma non si capisce perché il pubblico voglia svendere i suoi asset migliori, non è infatti un mistero che Sitaf renda e proprio per questa faccia gola al gruppo Gavio.
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Il problema di fondo è capire il perché Anas debba investire dai 50 ai 100 milioni di euro per Sitaf quando non riesce a far fronte alle spese di manutenzione del patrimonio viario esistente.
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Detto questo però subito ci assale un ulteriore dubbio, ma non è che questo passaggio sia solo temporaneo? Un parcheggio in attesa di ulteriori svalutazioni per consentire al gruppo privato amico di acquisire un bene risparmiando? Il dubbio è forte e sappiamo quanto possano essere credibili le rassicurazioni, come quella che la seconda canna del Frejus sarebbe solo stata di sicurezza e non di transito.
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Le infrastrutture fanno parte del patrimonio economico di tutti, così erano state pensate e così devono tornare ad essere. E’ anche ora che la Cassa Depositi e Prestiti ricominci a finanziare solo le opere di pubblica utilità e non quelle di interessi privati.
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Infine, le infrastrutture devono essere pubbliche, per garantire un buon livello di manutenzione e consentire l’accesso ai clienti gestori uguale dignità e prezzi di ingresso per il loro ed il nostro bene.<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=691">www.marcoscibona.it</a>Fabio Altitonante: Città metropolitana: Forza Italia la trasformi in uno strumento di sviluppo. No a un nuovo carrozzone pubblico2014-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it721808Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Milano (Partito: PdL) - Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Cesano Boscone (MI) (Gruppo: FI) <br/><br/>La legge 56 del 2014 segna la fine della Provincia di Milano e dà il via al processo di realizzazione della città metropolitana. Siamo al punto di svolta. Questa è l’occasione per definire politiche efficaci di area vasta e semplificare i servizi pubblici. Il ruolo della politica è creare una smart city di livello europeo, più competitiva e attrattiva sia sotto l’aspetto economico che dal punto di vista ambientale. Gli obiettivi: meno sprechi, meno tasse, più servizi e zero burocrazia.
Terza area metropolitana d’Europa per numero di abitanti, dopo Parigi e Londra, la Grande Milano genera oggi circa il 10% del Pil italiano. Eliminare gli sprechi e le sovrapposizioni di competenze tra Comuni, Provincia e Regione consentirà di snellire i processi amministrativi, ridurre le tasse locali e, di conseguenza, rilanciare le imprese e dare risposte concrete, con tempi brevi, ai cittadini. Dobbiamo, innanzitutto, stabilire regole e funzioni della città metropolitana e individuare strategie vincenti per il futuro. Ci dobbiamo occupare delle competenze, non pensare alle poltrone politiche. Come Forza Italia – in linea con il nostro programma elettorale, che prevedeva l’abolizione delle Province – chiediamo che le responsabilità siano chiare e limitate.
Proponiamo cinque aree definite: servizi pubblici locali, infrastrutture, agricoltura, welfare e imprese. Negli ultimi dieci anni in Italia le tariffe dei principali servizi pubblici (acqua, rifiuti, autostrade e trasporti) sono aumentate fino all’85%.
Una gestione unitaria migliora i servizi e riduce gli aumenti delle tariffe. Per fare un esempio, grazie alla riforma dell’acqua pubblica, che ho realizzato in Provincia di Milano – con la creazione di un gestore unico – le bollette nel 2013 sono rimaste pressoché invariate. Nel comune di Milano – che ha un gestore diverso – nello stesso periodo i rincari sono stati all’incirca del 12%.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture (ad esempio gli allungamenti delle metropolitane), con la città metropolitana si potrà definire una rete strategica unica e organizzata, come già hanno fatto nelle principali città europee.
Fondamentale sarà, inoltre, il sostegno dell’agricoltura, considerando che il Parco Agricolo Sud Milano, con più di 1.000 cascine e 1.400 aziende agricole, è il più grande parco agricolo periurbano d’Europa.
Garantire servizi sociali adeguati sarà un altro compito del governo metropolitano, dal momento che i Comuni, soprattutto i più piccoli, hanno difficoltà a rispondere ai crescenti bisogni dei cittadini.
Con lo Sportello unico attività produttive (Suap), infine, le aziende avranno un unico riferimento sicuro e certo a zero burocrazia. Ma il cambiamento deve partire anche da noi. Forza Italia superi la divisione tra coordinamento cittadino e provinciale e istituisca, con elezione diretta, il coordinamento metropolitano. Vogliamo essere realmente credibili? Dimostriamolo.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=293:citta-metropolitana-forza-italia-la-trasformi-in-uno-strumento-di-sviluppo-no-a-un-nuovo-carrozzone-pubblico&catid=44&Itemid=266">www.altitonante.it</a>Marco Scibona: CVD: Come volevasi dimostrare… le grandi opere in Italia 2014-06-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it720329Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>L’altro ieri l’Ilva e il Tav Firenze, ieri l’Expo2015, il porto di Molfetta e l’ex Ministro Clini. Oggi il Mose di Venezia, domani il Tav Torino Lione ? Renzi, sei sereno ?
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Considerati i ripetuti e diffusissimi scandali sulla gestione della finanza pubblica, da ultimo quello riferito all’opera Mose a Venezia che ha seguito quelli relativi all’ex ministro dell’Ambiente Clini, all’Expo2015, al Tav Firenze, al porto di Molfetta,e all’Ilva di Taranto, scandali tutti già prevedibili e previsti, annunciati e denunciati.
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Considerato che gli scandali colpiscono amministratori pubblici appartenenti all’intero arco parlamentare e loro sodali con una impressionante frequenza ravvicinata e le cui criminali gesta trovano terreno fertile nelle grandi opere.
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Nonostante proprio queste grandi opere siano ritenute, dai tecnici competenti, utili al solo scopo di saccheggiare la cosa pubblica, la nuova linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione continua ad essere propagandata quale opera strategica anche attraverso omissioni da parte dello stesso Ministro delle Infrastrutture che mai ha comunicato l’essersi svolta una riunione nel gennaio 2013 al cui esito si è convenuta la “…..infattibilità politica di proporre la costruzione di una nuova linea senza fare tutto il possibile affinché quella esistente torni a essere la principale arteria di trasporto “, come indicato dallo stesso Coordinatore ai trasporti Brinkhost nell’ottobre 2013.
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A tal proposito abbiamo presentato un’interrogazione al Presidente Renzi.
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Marco Scibona – senatore M5S Piemonte<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=512">www.marcoscibona.it</a>Marco Scibona: Terzo Valico: se anche Moretti dice no… 2014-03-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it716061Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>
Come le rondini al cambio di stagione, arriva puntuale l’esternazione da parte dell’AD di FS Moretti con la messa in dubbio dell’utilità del Terzo Valico. Non è la prima volta: è avvenuto in varie occasioni, anche qualche mese fa durante un convegno a Padova.
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Di nuovo c’è che questa volta Moretti, nonostante tutto un sostenitore del progetto AV/AC, lascia intendere che quest’opera non sarebbe poi così strategica per FS, ma che c’è chi la vuole fare a tutti i costi.
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Quello che non è nuovo è l’immediato insorgere del ministro di turno, Lupi nel caso specifico, e dei Senatori Pd che raggiungono vette altissime quando dichiarano inconcepibile in un paese normale che un amministratore di una holding pubblica si permetta di mettere in discussione un’opera che è nei programmi del socio della holding, ovvero il Governo. Dimenticandosi che un Governo può cambiare e di conseguenza anche gli obiettivi.
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Quello che non è concepibile in nessun paese normale semmai è che un Governo abbia nei suoi programmi un’opera ASSURDA, INUTILE, PERICOLOSA PER PERSONE E AMBIENTE e SENZA ALCUNA GIUSTIFICAZIONE BASATA SU DATI REALI come il Terzo Valico.
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I senatori Pd lasciano intendere come il rinnovo dei vertici del gruppo da loro citato avrebbe dovuto garantire di non avere problemi sulla realizzazione del Terzo Valico, a tutela degli interessi di chi quest’opera la vuole fare a prescindere dalla sua effettiva utilità.
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Si parla di senso di responsabilità e spirito di collaborazione delle comunità locali, quando piuttosto si dovrebbe dirlo di amministrazioni locali compiacenti, perché le comunità locali attendono ancora ora risposte chiare su effettiva utilità, costi/benefici e problematiche ambientali, non ultimo il misterioso protocollo amianto.
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Ma evidentemente il bene dei cittadini e dei territori viene in second’ordine rispetto, come sempre, agli interessi particolari.
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Risulta comunque illuminante il fatto che chi dovrebbe gestire la linea, un tecnico, bocci un investimento che invece la politica continua a dipingere come fondamentale.
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Cui prodest?
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Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte<br />
Davide Bono – MoVimento 5 Stelle Piemonte<br />
Fabrizio Gallo – Portavoce MoVimento 5 Stelle Novi Ligure<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=411">www.marcoscibona.it</a>Marco Scibona: Nomina del “nuovo” Ministro delle Infrastrutture 2014-02-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it715855Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>Auspicavamo che la “ventata di novità” che il Presidente del Consiglio Incaricato diceva di voler attuare, iniziasse proprio dalla scelta del nuovo Ministro delle Infrastrutture da cui dipende, tra l’altro, la realizzazione del TAV Torino-Lione
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La conferma del Ministro Lupi dà la certezza che il Presidente del Consiglio Incaricato non solo non ha alcuna intenzione di innovare, ma intende consolidare lo status quo confermando in uno dei ministeri chiave proprio colui che, relativamente al TAV, si è contraddistinto per le sue affermazioni non veritiere e distorcenti la realtà, aspetto di una gravità inaudita se pensiamo che il TAV vale almeno 30 miliardi di euro di denari pubblici.
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Ricordiamo il grave fatto del 23 ottobre scorso, quando il Ministro Lupi, rispondendo ad un’interrogazione del M5S alla Camera a proposito dell’inizio dei lavori per la realizzazione del Tunnel geognostico di Chiomonte senza aver effettuato alcuna gara di appalto, come riportato dagli organi di stampa dichiarava che <b>“Si è appena conclusa con l’archiviazione un’indagine dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al riguardo”.</b>
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Le affermazioni non veritiere del Ministro erano smentite proprio dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, con una la lettera Prot 0049177 del 24/10/2013, indirizzata al un legale del Movimento No Tav, affermava testualmente <b>“Si comunica che nella sua adunanza del 17 ottobre 2013 l’Autorità ha esaminato la documentazione in oggetto. In tale occasione l’Autorità ha valutato i fatti denunciati e ha ritenuto di trasmettere la documentazione acquisita agli atti all’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici per la valutazione degli eventuali profili di competenza”</b>: altro che archiviazione!
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Cosa dire di un Ministro che rilascia dichiarazioni ufficiali palesemente non conformi alla realtà, che sono solo la parte più palese della totale opacità con cui il Ministro ha sempre gestito la questione TAV? <br />
Ma cosa potremmo dire del Presidente del Consiglio Incaricato che ha confermato tale Ministro?<br />
La conferma del dicastero a Lupi la dice lunga su come l’Innovatore Renzi abbia intenzione di dare un segno di cambiamento alla Politica del Belpaese.
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Auguri a tutti gli italiani.
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Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=407">www.marcoscibona.it</a>Fabio Altitonante: INFRASTRUTTURE E AEROPORTI: La forza di Milano è la Grande Milano2014-02-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it715727Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Milano (Partito: PdL) - Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) <br/><br/>La mozione: rafforziamo il sistema aeroportuale lombardo Malpensa- Linate- Orio al Serio
Più di 36 milioni di passeggeri – pari all'incirca al 25% dell'intero traffico nazionale – ogni anno passano da Malpensa, Linate o Orio al Serio. Il sistema aeroportuale lombardo si classifica, dunque, come il più importante d'Italia.
Il ruolo della politica è promuovere questo sistema, affinché si confermi quale eccellenza di livello europeo.
In Consiglio Regionale abbiamo votato all'unanimità la mozione, che ho presentato, per sostenere una modifica sostanziale del nuovo piano nazionale degli aeroporti, che declassa il Forlanini e il Caravaggio al pari di Salerno (che conta meno di 10 mila passeggeri all'anno) e Comiso (aperto da meno di un anno, con un traffico di circa 50 mila passeggeri).
L'obiettivo è rafforzare Malpensa, Linate e Orio al Serio, quale unico "aeroporto strategico", non spacchettabile, così da attrarre investimenti e nuove aziende e diventare più competitivi in Europa.
Il piano nazionale degli aeroporti, infatti, individua solo Milano Malpensa come "strategico", mentre include il nostro city airport e l'aeroporto di Bergamo tra i "restanti aeroporti di livello nazionale".
Per intenderci, aeroporti quali Pisa (circa 4,5 milioni di passeggeri all'anno) e Firenze (circa 2 milioni di passeggeri all'anno) sono stati "elevati" allo status di Malpensa e, quindi, considerati superiori rispetto a Linate e Orio.
La delicata trattativa Alitalia-Ethiad impone – oggi più che mai – un intervento politico forte, che dia garanzie certe alla Lombardia, ossia al motore economico dell'Italia.
La proposta: una Legge-obiettivo lombarda delle infrastrutture
La politica ha davanti a sé una sfida, Regione Lombardia ha davanti a sé un'opportunità: realizzare la Grande Milano del 2030, più competitiva a livello europeo e più attrattiva per investimenti e nuove aziende.
La chiave di sviluppo delle grandi città europee sta nel loro sistema infrastrutturale, organizzato, capace di razionalizzare il traffico e incrementare la mobilità del territorio.
In Lombardia, grazie a Expo 2015, sono stati sbloccati importanti progetti di interesse nazionale, tra cui BreBeMi, TEM e Pedemontana.
L'assenza di una pianificazione regionale ha, tuttavia, provocato inefficienze, sprechi di risorse per infrastrutture "doppie" e rallentamenti nella programmazione (per le linee metropolitane, negli ultimi 20 anni è stato realizzato solo il prolungamento della M2 fino ad Assago).
Adesso dobbiamo pensare al futuro, delineando una strategia univoca e integrata di lungo periodo.
L'unico strumento per dare forza e concretezza alle nostre proposte – definendo priorità, costi e tempi certi – è la legge-obiettivo lombarda delle infrastrutture.
Nei prossimi 15 anni Regione Lombardia potrà essere, così, regista nella creazione di un sistema di connessione reticolare della Regione Urbana Milanese.
Centrali saranno i prolungamenti delle linee metropolitane, che si svilupperanno in coerenza con il servizio suburbano. Si pensi, ad esempio, all'estensione della M4 fino a Pioltello con fermata a Segrate, della M3 fino a Paullo – da un lato – e Paderno Dugnano – dall'altro –, della M2 fino a Trezzo sull'Adda e della M5 fino a Settimo Milanese.
Per sostenere il piano finanziariamente, inoltre, sarà fondamentale promuovere l'utilizzo del project financing e individuare un fondo di almeno 5 miliardi €.
E più sviluppo significa più posti di lavoro. Valorizzando le potenzialità del territorio e accrescendo la sua economia, difatti, si avrà un notevole impatto positivo proprio sull'occupazione.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=278:infrastrutture-e-aeroporti-la-forza-di-milano-e-la-grande-milano&catid=41&Itemid=263">www.altitonante.it</a>BEATRICE DRAGHETTI: Realizzazione della Passante autostradale a Nord di Bologna2014-02-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it715771Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Bologna (Partito: Cen-sin) - Consigliere Provincia Bologna (Lista di elezione: Cen-sin) <br/><br/><b>Comunicato congiunto Provincia Regione Comune</b><br />
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A seguito dell'incontro con il Ministro delle Infrastrutture, On Maurizio Lupi, il Presidente della Regione Emlia-Romagna Vasco Errani, la Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, del Sindaco di Bologna Viginio Merola, dell'Amministratore Delegato di ASPI Giovanni Castellucci, si è convenuto sull'importanza della realizzazione del Passante Nord di Bologna quale infrastruttura d'interesse nazionale per il traffico di attraversamento del nodo bolognese e per risolvere in modo decisivo la congestione dell'attuale sistema tangenziale ed i relativi aspetti ambientali.<br />
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Nel corso della riunione è stata individuata e condivisa la soluzione, che risponde alle esigenze espresse dal territorio e rappresentate in questi mesi al tavolo tecnico inter istituzionale.<br />
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Il tavolo tecnico proseguirà nei prossimi mesi ed affronterà tutti gli aspetti tecnici, territoriali ed ambientali ai fini della progettazione. Il Governo, inoltre, informerà la Commissione Europea di tale esito, che è pienamente coerente con le indicazioni a suo tempo ricevute dalla commissione stessa.<br />
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<br/>fonte: <a href="http://www.provincia.bologna.it/probo/Engine/RAServePG.php/P/1919710010400/T/Realizzazione-dela-Passante-autostradale-a-Nord-di-Bologna">Ufficio Stampa Provincia di Bologna</a>Marco Scibona: TUNNEL COLLE DI TENDA: M5S, RIPORTARE PERSONALE ANAS TORINO SU PROGETTO2014-01-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it712724Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>Riportare il personale Anas Torino sul progetto del tunnel colle di Tenda ovvero la creazione di una direttrice nord-sud che consente il collegamento diretto della pianura Padana (province di Cuneo e Torino) con la Costa Azzurra e la costa ligure attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime lungo la valle Vermenagna (in Italia) e la valle della Roya (in Francia): in particolare, mediante la strada statale 20 si raggiunge il colle di Tenda in direzione sud per poi proseguire in Francia lungo la RN204 dopo aver superato la galleria di valico e il confine.
<p>Marco Scibona del Movimento 5 Stelle ha depositato, poco prima di Natale, un'interrogazione al Senato dove rileva che fino a poco tempo fa era impiegato nel progetto lo staff tecnico composto da personale dipendente del compartimento di Torino di ANAS e che attualmente invece è stato incaricato personale proveniente dai compartimenti della regione Lombardia, in particolare da quello di Milano con notevoli aggravi per le trasferte dei dipendenti, circa 225.000 euro in più per tutta la durata dei lavori (circa sette anni).<br />
A questo proposito, Scibona chiede al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti quali siano i criteri che hanno portato all'impiego del personale milanese e "se non ritenga di attivarsi presso l'ANAS SpA per ripristinare la situazione originaria che vedeva impiegato personale del compartimento di Torino, altamente esperto e professionalmente qualificato".<br/>fonte: <a href="http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140107-tunnel-colle-di-tenda-m5s-riportare-personale-anas-torino-su-progetto">www.agenparl.it</a>FRANCO MIRABELLI: La Paullese nel decreto del Fare2013-08-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it703785Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>«In Senato, è stato approvato l’ordine del giorno al decreto del Fare che impegna il governo a finanziare il completamento della riqualificazione della Paullese. A settembre andremo coi sindaci dal ministro per definire tempi certi per la realizzazione». Lo afferma <b>Franco Mirabelli</b>, senatore del Partito Democratico.
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Nell’ordine del giorno scritto dallo stesso senatore e approvato dall’esecutivo si legge infatti che il governo si impegna «a considerare il completamento della riqualificazione della SS 415 una opera necessaria e a garantire nel prossimo provvedimento utile, in rapporto con Regione Lombardia e provincia di Milano, i finanziamenti necessari».<br/>fonte: <a href="http://www.ilcittadino.it/p/notizie/cronaca_sud_milano/2013/08/07/ABbjrTuC-fare_paullese_nel_decreto.html">Il Cittadino</a>