Openpolis - Argomento: studentihttps://www.openpolis.it/2015-11-27T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Abitare per gli studenti universitari fuorisede2015-11-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767933Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>«Quello delle case in affitto per gli studenti è un problema importante che riguarda, oltre le condizioni di vita degli studenti stessi, anche le possibilità per i fuorisede di stare a Milano e scegliere le nostre Università. Tutto il sistema della competitività milanese risente del problema abitativo degli studenti che va quindi affrontato dalle varie istituzioni a livello comunale e regionale. Se la città non è in grado di accoglierli diventa meno attrattiva»: così Franco Mirabelli, senatore del Partito Democratico, intervenuto al convegno organizzato dall’Unione degli Studenti svoltosi in Università degli Studi di Milano.
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«C’è, però, anche un problema più complessivo che riguarda la competitività del sistema universitario milanese. Nella competizione con le altre città italiane (ma credo che le Università milanesi dovrebbero avere la forza e il coraggio di competere anche con le Università europee), il tema dell’alloggio e dell’accoglienza è serio e al momento ci vede in difficoltà. A mio avviso, per affrontare questa situazione, occorre creare agevolazioni, fare in modo di incentivare il fatto che i piccoli proprietari siano disponibili a dare alloggi in affitto a canoni calmierati e accessibili agli studenti universitari», prosegue Mirabelli.
«In questo senso, alcuni provvedimenti fatti dal Governo in questi due anni, ma pure con l’ultima Legge di Stabilità, sono validi anche per gli studenti. Ad esempio, è stata abbassata la cedolare secca al 10% per chi affitta a canone concordato e con la Legge di Stabilità è stato dato un ulteriore incentivo applicando uno sconto sull’IMU. Sempre nella Legge di Stabilità, con un mio emendamento, abbiamo anche tolto la TASI e l’IMU alle cooperative a proprietà indivisa, che a Milano hanno deciso di destinare una parte dei propri appartamenti agli studenti. Tutto questo indica che si è intrapresa una strada che è quella dell’attenzione anche agli studenti», continua Mirabelli.
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«In questo poi si inserisce anche il lavoro che potrà fare l’Agenzia costituita a Milano e potrà andarsi a inserire in un filone di esperienze già fatte altrove, come ad esempio quella di Bologna, con la possibilità per gli studenti di trovare una stanza a costi contenutissimi in casa di persone sole che hanno l’appartamento troppo grande, così da poter dare anche un reciproco contributo, e questa può essere un’ulteriore iniziativa interessante. Comune e Regione, quindi, devono fare uno sforzo nelle politiche anche urbanistiche incentivando chi crea alloggi e con altre modalità innovative già messe in pratica in altre città», afferma il senatore del PD.
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«Anche le Università in questa materia dovrebbero investire: a Milano più volte si è parlato di campus e più volte si è scelto di fare altro. Serve, quindi, che anche su questa scelta si mettano in campo vincoli precisi e incentivi urbanistici affinché venga portata avanti. C’è poi anche un problema di affitti in nero, di illegalità e di sfruttamento del fatto che non ci siano molte opportunità abitative. Con la Legge di Stabilità si è fatto un emendamento che penalizzerà i proprietari che fanno contratti infedeli. In sintesi, incentiviamo i piccoli proprietari ad affittare e si punisce chi fa contratti finti. Per il futuro andranno sicuramente fatte molte altre cose e andranno incentivate ulteriori organizzazioni a mettere a disposizione una parte dei propri alloggi sociali anche per gli studenti universitari», conclude Mirabelli.<br/>fonte: <a href="http://www.welfarenetwork.it/milano-mirabelli-pd-abitare-per-gli-studenti-universitari-fuorisede-20151127/">WelfareNewtwork</a>Marco Scibona: FREDIANI – SCIBONA (M5S): “ITIS FERRARI, INACCETTABILE CHIEDERE I DOCUMENTI AGLI STUDENTI PER ENTRARE A SCUOLA” 2015-04-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it758145Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><br />
FREDIANI – SCIBONA (M5S): <b>“ITIS FERRARI, INACCETTABILE CHIEDERE I DOCUMENTI AGLI STUDENTI PER ENTRARE A SCUOLA”
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Inaccettabile che alcuni studenti dell’ITIS Ferrari di Susa (TO) abbiano dovuto esibire i documenti alle Forze dell’Ordine. Una scuola, di fatto, blindata solo perché alcuni giovani si sono opposti alla passerella mediatica in orario scolastico di alcuni politici da sempre favorevoli all’alta velocità in Valsusa.
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Peraltro Ferrentino, uno dei tre consiglieri regionali intervenuti, proprio questa mattina, avrebbe dovuto partecipare, in quanto componente, alla prima Commissione in cui si discuteva del bilancio regionale, non proprio un tema irrilevante. Evidentemente ha preferito altri impegni rispetto a quelli per i quali è profumatamente pagato dai cittadini.
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Ci chiediamo che senso abbiano iniziative del genere che offrono ai politici un’occasione di fare propaganda politica nelle scuole, un luogo che dovrebbe essere per definizione super partes. Esprimiamo massima solidarietà e vicinanza ai Giovani No TAV che hanno presidiato l’ingresso dell’ITIS in dissenso rispetto all’ipocrisia di questa manifestazione.
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Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte<br />
Marco Scibona, Senatore M5S<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=854">www.marcoscibona.it</a>Carmine Doronzo: Barletta 2012-08-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648140Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Barletta (BT) (Gruppo: Federazione della Sinistra) <br/><br/><br />
Reddito di Formazione, dichiarazioni del consigliere Carmine Doronzo a seguito dell'appello fatto al sindaco Maffei.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=_RW7Js8HtmM">www.youtube.com</a>Carmine Doronzo: Reddito di formazione. Basta ritardi.2012-08-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648065Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Barletta (BT) (Gruppo: Federazione della Sinistra) <br/><br/><br />
"In un tempo di crisi globale, le risposte ai bisogni dei cittadini possono e devono arrivare anche dagli Enti locali. E mentre si sente parlare di “spending review” imposta dal governo Monti (sostenuto da PDL, PD e UDC), ovvero taglio incondizionato di spesa statale anche per servizi pubblici essenziali come scuola e sanità, dare risposte dal basso è tanto più difficile quanto più le risorse si assottigliano. Ma difficile non vuol dire impossibile: lo scorso anno, in una situazione così drammatica, il Consiglio Comunale di Barletta ha avuto il merito di accogliere una proposta che, con i movimenti studenteschi, abbiamo proposto al dibattito pubblico, ossia l'introduzione con una sperimentazione triennale del Reddito di Formazione.
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L'idea generale che sottende tale misura è quella per cui di fronte ad un mutamento globale (il passaggio dal paradigma dominante di un capitalismo fordista a quello di un capitalismo cognitivo) in cui i saperi e le conoscenze diventano direttamente produttivi, anche gli studenti ed i giovani in formazione, pervasi da un presente ed un futuro di precarietà per certi aspetti irreversibile, necessitano di un reddito minimo per remunerare la propria “produzione sociale”, vivere dignitosamente e proseguire il proprio percorso formativo fino al raggiungimento dei più alti gradi di istruzione.
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Se da una parte i “soggetti in formazione” sono costretti a ricorrere agli aiuti monetari delle famiglie o, peggio, a dei lavoretti sottopagati e a nero, dall'altra aumentano le tasse scolastiche e universitarie, i costi dei libri, dei trasporti, delle stanze per fuorisede, dei costosissimi master post-lauream, senza contare gli ormai irrinunciabili abbonamenti per internet. Si è precari e senza certezze per il futuro, mentre si continua a consumare e ad arricchire questo sistema capitalistico (in questo momento, per esempio, il mio “profilo” facebook, con la sua mole di informazioni condivise e di contatti in tutto il mondo, ha un valore per l'azienda di oltre 35 dollari).
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Mentre i governi tagliano sistematicamente risorse a scuola, università e ricerca, e mentre la provincia Bat si concede “il lusso” di regalare soldi ad un'università privata, a Barletta con il Reddito di Formazione si è voluto rispondere localmente ad un'istanza globale, dando seguito ad una sperimentazione di welfare universalistico destinato alle nuove generazioni tramite un assegno mensile di 200 € per chi, pur essendo bisognoso, decide di proseguire i propri studi.
Fin qui tutto bene: “la politica ogni tanto fa anche il proprio dovere”, direbbero in molti, tant'è che anche il sito nazionale dei Comuni Virtuosi parla di questa buona pratica dedicandogli la propria home page.
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I problemi però nascono nel momento in cui gli aspiranti beneficiari(diverse centinaia, a conferma di una situazione economica drammatica), non conoscono ancora l'esito delle verifiche da parte del settore servizi sociali e, di conseguenza, la graduatoria definitiva, come denunciato ieri sulle pagine della Gazzetta da una decina di studenti barlettani.
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Di fronte ad una situazione così contraddittoria la politica dovrebbe dar seguito alle istanze dei cittadini, soprattutto i più giovani e privi di tutele economiche, e porvi subito rimedio.
Per questo chiedo al Sindaco e al dirigente ai servizi sociali di monitorare lo stato di ultimazione della graduatoria e di rendere conto ai richiedenti e alla città tutta delle motivazioni di un ritardo così inspiegabilmente prolungato.
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In vista dell'approvazione del bilancio comunale, caratterizzato da ritardi questa volta imputabili ai partiti, tutti gli attori sia interni che esterni alle istituzioni cittadine si stanno sforzando di garantire una caratterizzazione sociale e di contrasto alla povertà e alla precarietà. La chiusura delle pratiche del Reddito di Formazione prima di questa scadenza (ed al massimo entro e non oltre la prossima settimana!), rappresenta sia un segnale politico che certifichi questi sforzi, sia l'ultima frontiera di una lunga attesa che, se protratta, potrebbe avere conseguenze politiche delle più radicali.
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La comunione di intenti con il mondo della scuola e dell'università non rappresenta un'unione ideale ma un vero e proprio patto di sangue: stiamo parlando della società futura, della speranza, delle condizioni materiali ed immateriali che noi studenti viviamo ogni giorno e per cui abbiamo deciso di lottare al fianco di docenti, genitori e tutti i lavoratori e i precari. In questa direzione ogni ritardo è un intralcio al futuro, all'innovazione e alla giustizia sociale e noi, per dirla con Gramsci, continueremo ad “agitarci, organizzarci e studiare con tutto il nostro entusiasmo” fino alla rimozione dell'ultimo ostacolo."<br /><br/>fonte: <a href="http://www.carminedoronzo.it/index.php/blog/173-reddito-di-formazione-carmine-doronzo-qbasta-ritardiq">www.carminedoronzo.it</a>Maria Giuseppina Nicolini: Lampedusa accoglie i terremotati emiliani2012-06-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it646431Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Lampedusa e Linosa (AG) (Partito: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
Sono molto orgogliosa di questo gesto concreto di solidarietà da parte degli imprenditori di Lampedusa. Un gesto che conferma come la nostra terra sia da sempre luogo di accoglienza e ospitalità. Sono fiera, a maggiore ragione, considerando il caro prezzo che Lampedusa – e in particolare chi qui vive di turismo – ha pagato soprattutto nel 2011 a causa della impegnativa gestione degli sbarchi.
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Una scelta molto sentita considerando il fatto che il 40 percento dei turisti che scelgono Lampedusa durante l’anno proviene proprio dalle zone devastate dal terremoto. E che avrà la piena collaborazione del Comune e di tutti i cittadini dell’Isola.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.taleonline.it/wps/?p=910">talèonline</a>Francesco Profumo: «Una campagna nelle scuole per educare i ragazzi al rispetto» - INTERVISTA2012-03-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626296Alla data della dichiarazione: Ministro Istruzione, università e ricerca<br/><br/><br />
Una campagna in tutte le scuole contro la violenza sulle donne. Francesco Profumo, ministro della Pubblica istruzione, annuncia una imminente chiamata a raccolta tra gli studenti perché presentino progetti da valutare in ottobre, in occasione della "Settimana contro la violenza" istituita per la prima volta, nel 2009, dai ministri Gelmini e Carfagna.
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<b>Ministro Profumo, le cifre sono inquietanti. Ogni due giorni una donna è vittima della violenza di un uomo. Che cosa può fare la scuola?</b>
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«In questi casi la scuola deve svolgere un lavoro quotidiano di educazione. Credo poco all´effetto degli eventi se non sono preceduti da un lavoro con i ragazzi. La ‘Settimana contro la violenza´ che si tiene in tutta Italia ad ottobre è un´occasione importante se riusciamo a farla precedere da un progetto comune con gli studenti».
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<b>Come funzionerà il progetto?</b>
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«L´idea è quella di far partire una chiamata e sollecitare proposte. Si tratta di suggerire i cento modi, le molte occasioni concrete per promuovere una educazione permanente al rispetto, che è poi la base di un corretto rapporto tra chi è differente».
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<b>Ci sono iniziative analoghe in altri paesi?</b>
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«E´ molto interessante l'esperienza spagnola. Perché realizzata in un paese di cultura mediterranea come il nostro. Queste esperienze possono essere replicate e migliorate ancora, per esempio sfruttando i social network. Se le proposte vengono dai ragazzi e sono discusse da loro, i risultati sono duraturi».
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<b>Lei fa l´esempio della Spagna. Perché la cultura mediterranea è più a rischio per le donne?</b>
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«C´è sicuramente un problema di modello culturale ma anche di riconoscimento sociale. Da generazioni nelle società del nord Europa il ruolo delle donne è valorizzato e rispettato. Questo è molto importante, ha conseguenze dirette sui comportamenti sociali e anche sull´atteggiamento dei maschi nei loro confronti. E´ un fatto che nei paesi mediterranei e nelle nostre società non è sempre così».
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<b>Lei pensa che il ruolo delle donne nella società possa avere una funzione educativa per i ragazzi?</b>
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«È fondamentale. Prima di fare il ministro io sono stato rettore del Politecnico di Torino. Nel corso degli anni ho visto aumentare considerevolmente il numero delle ragazze che si iscrivevano alla facoltà di Ingegneria, fino ad allora tradizionalmente frequentata dai ragazzi. Al punto che ancora oggi, se ci si riflette, ‘un ingegnere´ si scrive senza l´apostrofo anche se si sta parlando di una donna. Ebbene, oso pensare che una società in cui ci sono donne che diventano ingegneri, per dire di un mestiere oggi molto considerato, sia una società in cui, in generale, il rispetto per le donne sia maggiore e gli atti di violenza nei loro confronti tendano a diminuire».
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<b>Ci sono altre azioni, oltre alla vostra campagna nelle scuole, che possano raggiungere l´obiettivo?</b>
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«Penso che anche in questo campo, come in molti altri, sia indispensabile un rapporto stretto con il ministro Fornero, che è titolare del lavoro e delle pari opportunità. Nei prossimi anni lo schema classico per cui la scuola e lo studio precedono il lavoro verrà completamene rivoluzionato. Ciascuno alternerà periodi di studio e di lavoro, i due ambiti saranno sempre più intrecciati. Così accadrà che quel che succede nelle scuole influenzerà molto di più i modelli di comportamento negli uffici e nelle aziende. Promuovere atteggiamenti di rispetto tra generi sarà compito dei due ministeri insieme. Ne ho già parlato in queste ore con la collega Fornero e penso che presto troveremo il modo di collaborare su questo».
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<b>Il rispetto tra i generi come misura della modernità di una società?</b>
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«Certamente. Tanto più una società è in grado di far convivere ogni tipo del diversità al suo interno, tanto più è vitale. Il rispetto è il primo passo in questa direzione».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1CR4QP">la Repubblica - Paolo Griseri</a>Carmine Doronzo: Reddito di Formazione: Una vittoria collettiva2012-01-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623276Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Barletta (BT) (Gruppo: Federazione della Sinistra) <br/><br/><br />
Dopo anni di mobilitazioni studentesche, arriva una prima grande conquista: Barletta sarà la prima città in Italia ad adottare in via sperimentale il Reddito di Formazione.
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Il mio impegno, il nostro impegno, sarà quello di monitorare questa misura per coglierne tutte le potenzialità e le criticità al fine di aumentare negli anni lo stanziamento economico ed estendere la base dei beneficiari. Il nostro sguardo continuerà ad essere rivolto al reddito di cittadinanza, su questa strada continueremo a batterci non solo a Barletta ma in tutta la provincia, in Regione, a livello nazionale ed europeo.
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Intanto oggi nella nostra città i “soggetti in formazione” hanno un diritto in più, il diritto ad un reddito per potersi formare. Questa è la nostra vittoria, la nostra buona pratica da esportare in tutto il Paese.
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Auguri a tutti quelli che hanno lottato e mi hanno supportato per trasformare dalle parole ai fatti questo importante impegno collettivo.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.carminedoronzo.it/index.php/blog/163-reddito-di-formazione-una-vittoria-collettiva">www.carminedoronzo.it</a>Giorgio NAPOLITANO: Il separatista in cella. La secessione è fuori dalla realtà.2011-10-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609677Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica<br/><br/><br />
"Ho avuto modo di dire che la secessione è fuori dalla realtà e fuori dal mondo d'oggi. Appare grottesco pensare a uno Stato Lombardo-Veneto che competa con la Cina, la Russia, gli Stati Uniti. Mi pare che il livello di grottesco sia tale da far capire che si può strillare in un prato, ma non si può cambiare il corso della storia".
<p>"In passato, un leader separatista fu arrestato. Lo Stato non esitò a intervenire".
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"Il sistema elettorale vigente ha rotto il rapporto di responsabilità tra elettore ed eletto. Non voglio idealizzare o idoleggiare i modelli del passato, perché sappiamo quanto la pratica delle preferenze grondasse di negatività, ma era una forma di collegamento più diretto tra eletto ed elettore".
<p>"Ormai è ampiamente diffuso il riconoscimento per cui una diversa legge elettorale può facilitare il ritorno della fiducia nelle istituzioni".
<p>"È vero che in Italia non c'è stata una donna presidente della Repubblica e neppure capo del Governo, ma in alcuni settori dell'apparato pubblico invece c'è stata una avanzata notevole, ad esempio nella magistratura. La strada per realizzare la parità è ancora molto lunga. È importante che non si spenga quel movimento ideale che portò alle leggi sul divorzio, sull'aborto, sul diritto di famiglia. I progressi potrebbero essere più veloci, questo dipende molto da voi giovani".
<p><b>N.B.</b> <i>Estratto dall'intervento alla facoltà di giurisprudenza di Napoli
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<br/>fonte: <a href="http://libero-news.it/news/834630/Napolitano-arresta-la-Lega--Un-separatista-fin%C3%AC-in-cella-.html">libero-news.it</a>GIUSEPPE TASSONE: Cuneo. Ragazzi delle scuole medie in consiglio comunale2011-05-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572833Alla data della dichiarazione: Pres. Consiglio Comunale Cuneo (CN) (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Martedì 24 maggio, 45 alunni delle scuole medie di Cuneo, accompagnati dai professori, hanno assistito ad una parte della seduta del consiglio comunale. Gli studenti hanno preso parte ad un progetto relativo a “cittadinanza attiva e Costituzione”, mirato all’avvicinamento dei giovani alla “cosa pubblica”. A riceverli il Presidente del Consiglio Comunale Beppe Tassone ed il Vice Presidente Nello Streri, che hanno spiegato ai ragazzi il funzionamento dell’assemblea comunale.
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Nella seduta del 23 maggioi altri 70 studenti partecipanti al progetto hanno avuto occasione di provare la medesima esperienza.<br />
«Abbiamo voluto sottolineare l’importanza di avvicinarsi alla cosa pubblica da parte dei giovani, – dichiarano Tassone e Streri – per essere partecipi delle scelte e non solo spettatori. La partecipazione dei giovani alla vita cittadina fin dall’età della scuola dell’obbligo è un fattore estremamente importante, per questo esprimiamo i nostri complimenti agli insegnanti che hanno messo in atto questo interessante progetto. Occorre che il mondo della politica sia sentito come parte rilevante della vita civica dei cittadini e che questo avvenga fin dall’età scolare, soprattutto per un paese che vuole mantenersi negli standard europei.»<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.beppetassone.it/index.php?id=10683&tx_ttnews[tt_news]=75231&tx_ttnews[backPid]=10336&cHash=48ef8bccf1">propria</a>VIRGINIO MEROLA: Stretta sulle feste di laurea: "Qui non si fa casino"2011-03-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559645Alla data della dichiarazione: Pres. Consiglio Provincia Bologna (Gruppo: PD) - Consigliere Provincia Bologna (Lista di elezione: PD) - Consigliere Provincia Bologna (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
"A Bologna c'è spazio per divertirsi, non per fare casino".
"Non capisco perchè insieme all’Università - prosegue - non si possa dire che quando uno festeggia la laurea non è per forza necessario imbrattare tutti i portici e far scoppiare dei petardi». Cosa Merola abbia intenzione di fare di preciso non lo dice. Ma quello che ha in mente è una tolleranza ridotta sui frequentissimi festeggiamenti di laurea, rituale consueto specie nella zona universitaria. «Lo dico anche ai genitori, che si arrabbiano se gli si dice qualcosa. Insieme all’Università - insiste ancora il candidato - dobbiamo fare capire che la libertà vera è anche rispettare gli altri".<br />
<br/>fonte: <a href="http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/politica/2011/22-marzo-2011/merola-stretta-feste-laurea-qui-non-si-fa-casino-190283792133.shtml">corrieredibologna.corriere.it</a>Giorgio NAPOLITANO: "Fornire risposte concrete alle richieste dei giovani. E' essenziale valorizzare le migliori energie intellettuali e creative"2011-03-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it558985Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica<br/><br/><br />
"Occorre, come ho più volte sottolineato, prestare ascolto alle pressanti richieste provenienti dal mondo giovanile e fornire risposte concrete a generazioni di studenti che troppo spesso vedono ostacolato il percorso di crescita personale e professionale e vanificate la fiducia e la speranza che hanno motivato il loro impegno nello studio e nella ricerca. In questo quadro è essenziale promuovere l'innalzamento degli standard formativi e valorizzare le migliori energie intellettuali e creative: soltanto investendo su tali priorità sarà possibile superare le attuali difficoltà di ordine economico e sociale ed affrontare efficacemente le grandi sfide del nostro tempo".
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Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio di saluto inviato, in occasione della Conferenza internazionale "Capitale umano e occupazione nell'area europea e mediterranea", che si tiene a Bologna, ai promotori e ai partecipanti "nell'auspicio che il consolidamento della collaborazione scientifica fra gli istituti univesitari e di ricerca nell'area mediterranea potrà contribuire a rafforzare il processo di arricchimento professionale e di integrazione culturale".
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"L'articolato programma di interventi e di relazioni - prosegue il Presidente Napolitano - costituisce un'importante occasione di confronto sulle modalità della formazione accademica e professionale nei diversi paesi presi in esame e sulle reali opportunità di inserimento nel mercato del lavoro offerte ai più giovani".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=15052">Il Quirinale.it</a>Francesco Pastore: Giornata della memoria: “Puglia terra di accoglienza”2011-01-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557350Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Puglia (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
La storia non è solo un racconto, una cronaca, ma è un passato ricco di senso che espande il suo significato sul futuro. Se e quando manca, a imporsi è la mancanza di senso e la perdita di vista di quello che è bene e quello che è male. Resta tutto indistinto e si agisce senza criteri, senza orientamento, in una parola senza memoria.
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Consapevoli di questo e per evitarlo, domani l’Aula del Consiglio regionale si trasformerà in laboratorio storico, Aula di sapere, in cui la storia si racconterà, ricorderà e vivrà in maniera vibrante, grazie alle testimonianze sempre vive del periodo più oscuro e del secolo più ‘breve’ come gli studiosi hanno definito il XX secolo.
<p>Importante sarà la presenza del pubblico e, tra esso, dei ragazzi, gli studenti invitati a interloquire con l’Istituzione e confrontarsi con essa sul passato e sul presente su come, ieri e oggi, la Puglia sia stata e continui ad essere terra di accoglienza, allora per i profughi ebrei in fuga dalla follia lucida di chi voleva sterminarli, oggi per tutti coloro che cercano di affermare il diritto ad una esistenza dignitosa, in fuga da guerre e nuovi stermini.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=164980">www.consiglio.puglia.it</a>Giorgio NAPOLITANO: «Diamo risposte a una generazione inascoltata. Ecco perchè ho incontrato i ragazzi»2010-12-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548986Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica<br/><br/><br />
«Mi sono trovato davanti una generazione che si sente inascoltata e a cui dobbiamo dare risposte».<br />
Nelle ore in cui la nuova riforma dell'Università diventa legge, Giorgio Napolitano ragiona sulla protesta giovanile che per giorni ha occupato il dibattito politico italiano, mettendo al centro «il tema dell'ascolto, della capacità della politica di tornare a comunicare con i più giovani». E' un chiodo fisso del Presidente - che lo ripeterà anche la prossima settimana nel suo discorso di fine anno - quello di dare «valide risposte ad un malessere crescente fatto di disoccupazione e precarietà», accentuato dalla crisi economica e dal divario crescente tra Nord e Sud.
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Il Capo dello Stato già ragiona sulle sfide del 2011, quando celebrerà il primo secolo e mezzo dell'Unità d'Italia chiedendo al Paese di avere memoria ma di guardare avanti e tornare a progettare un futuro.
<p> Il Presidente della Repubblica, l'altroieri sera, ha aperto le porte del Quirinale ad una delegazione di ragazzi perché proprio loro sono il futuro già tra noi e ora racconta: «Li ho accolti perché la loro protesta non era stata sporcata dai segni della violenza. Sono venuti da me dopo una giornata molto tranquilla, e questa era la condizione preliminare per ogni dialogo». Una condizione posta lunedì scorso, nel discorso alle alte cariche dello Stato: «Sono stato chiaro: i giovani hanno il diritto di manifestare e protestare ma devono tenere fortemente le distanze da quei gruppi che sono portatori di una intollerabile illegalità e violenza distruttiva.
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Mi sembra che abbiano capito che sarebbero finiti nell'angolo, in un "cul de sac", se avessero incoraggiato o anche tollerato una violenza come quella della settimana prima, e il fatto che quegli episodi non si siano ripetuti è importante». Così per un'ora e mezzo dodici studenti si sono seduti intorno al Presidente nel suo studio e hanno raccontato la loro opposizione alla legge di Mariastella Gelmini: «Nel dialogo con loro ho trovato tratti di ingenuità ma buona fede e dobbiamo renderci conto che non è solo il problema di una legge ma è il problema di una generazione».
<p>Un messaggio, Giorgio Napolitano, vuole lanciare ora che la riforma è passata, le manifestazioni finite e pure un anno segnato da polemiche e scontri terribili sta per andare in archivio: «Oggi mi sento di dire che gli studenti che protestano, e che ho ricevuto, sentono e pongono soprattutto il problema dell'avere voce, del veder ascoltate, considerate e discusse le loro preoccupazioni, le loro esigenze e le loro proposte.
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E tutti noi che abbiamo responsabilità nelle istituzioni e nella politica dobbiamo capire che sono, al fondo, le preoccupazioni di una generazione cui è ormai chiaro, nella percezione di molti, quali incognite presenti per essa il futuro». La necessità di dare risposte, e questo è l'altro cavallo di battaglia del Presidente da settimane, è legata alla stabilità che deve essere funzionale però a una «efficace azione di governo» e a un lavoro parlamentare che «sia produttivo». Se gli si chiede come può riuscire a svolgere serenamente il suo ruolo mentre il mondo politico è preda di continue guerre, risponde candidamente: «L'unica cosa è cercare di non farsi travolgere dalle scosse, dai problemi e dalle novità che si accavallano ogni giorno e provare a guardare lontano».
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Il Presidente della Repubblica si prepara ad un anno intenso, che lo vedrà protagonista e motore delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Il primo appuntamento sarà già il 7 gennaio a Reggio Emilia con la Giornata Nazionale della Bandiera, con un simbolico passaggio di mano del tricolore dal sindaco di Torino a quello di Roma. Quel giorno sarà l'apertura ufficiale dei festeggiamenti e mancano ormai solo due settimane: Giorgio Napolitano non nasconde il suo dispiacere per l'atteggiamento freddo del governo. Il Presidente riconosce ai giornali, all'editoria, alla scuola e agli enti locali l'impegno nel sostenere le celebrazioni, ma torna a sottolineare «la mancanza di un impegno politico nazionale».
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Così prova ancora a spronare il governo affinché «faccia sentire la propria voce e diventi finalmente protagonista della festa della nazione, perché - ripete - non è mai troppo tardi e si può ancora recuperare». L'importanza dell'unità sarà al centro del discorso di fine anno insieme alla centralità dell'Europa: «Un tema che sembra essere scomparso dall'agenda politica italiana ma che andrà a condizionare qualsiasi sbocco della crisi italiana».
<p> Appare incomprensibile, al Presidente, l'incapacità di pensare «europeo» in un momento in cui l'intreccio tra la crisi indotta dall'accelerazione della globalizzazione, le tempeste monetarie e la crisi finanziaria rappresenta ancora un rischio forte anche per l'Italia.
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«Per questo è necessario tenere la guardia alta», per questo nei suoi atti e nei suoi discorsi Giorgio Napolitano ha messo la stabilità al centro e ha sottolineato i tempi fisiologici di durata di una legislatura. Ma se chi governa ha tempo davanti lo deve usare con efficacia, «con la massima serietà», pensando alla riduzione del debito pubblico e allo sviluppo.
<p>Questi concetti lo riportano a parlare dei giovani, della necessità di trovare soluzioni sostenibili e di lungo periodo per il Paese che lasceremo in eredità alle prossime generazioni, perché nel momento in cui si ripensa il Welfare e le risorse sono scarse bisogna mettere bene in chiaro quali sono le priorità e i bisogni dell'Italia.
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I Palazzi della politica ormai hanno chiuso per le ferie, per qualche settimana il rumore degli scontri potrebbe calare, ma il Presidente non riesce a pensare alle vacanze, dice che prima di riposarsi deve preparare il discorso agli italiani di fine anno. Poi sarà l'anno nuovo, cominceranno le celebrazioni dei 150 anni e l'attività politica riprenderà e subito ci sarà la sentenza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento. Napolitano invita tutti alla serenità, alla calma e ad evitare fughe in avanti, da parte sua continuerà ad applicare la regola d'oro di non farsi travolgere dalle scosse.
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<i>Il colloquio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato pubblicato da "<a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WBCAM"><b>La Stampa</b>"</a> con il titolo "Napolitano: Diamo risposte a una generazione inascoltata" firmato da Mario Calabresi.</i>
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<br/>fonte: <a href="http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=2048">Il Quirinale.it</a>Paolo FERRERO: «Rifondazione è in movimento, Berlusconi è fermo all'Ottocento» - INTERVISTA2010-12-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548985 <br />
<b>Segretario, se andassero in porto i tagli all'editoria, questa potrebbe essere una delle ultime interviste a "Liberazione". Bel regalo di Natale dal governo Berlusconi....</b>
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Berlusconi ha un'idea fascista dell'informazione. Mettere in ginocchio giornali e piccoli editori significa trasformare l'informazione in informazione di regime. Nella stampa dei poteri forti. Ma chi pensa che l'antidoto al regime sia il mercato commette un grave errore. Magari chi è nelle grazie degli imprenditori avrà pubblicità e soldi, ma chi invece li critica, chi contesta il sistema non avrà una lira. Il mercato non è un antidoto alla lottizzazione o al regime, ne è l'altra faccia.
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<b>E l'altra faccia di questo governo sono le piazze piene di studenti che protestano, non solo contro la riforma Gelmini ma contro la loro precarietà esistenziale.</b>
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Questo movimento nasce dentro la crisi economica. Un'intera generazione che si ribella a un destino di precarietà, al ruolo che le è stato riservato dalle classi dominanti e dalle politiche europee. La gestione capitalistica della crisi mette in ginocchio le nuove generazioni e prevede il loro impoverimento. Essere giovani oggi non è solo una condizione generazionale ma è come appartenere ad una classe sociale sfruttata, precarizzata, senza speranza. Va colto il nodo strutturalmente, potenzialmente anticapitalistico della condizione giovanile oggi.
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<b>I ragazzi chiedono futuro, la politica è incapace di rispondere.</b>
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Questo movimento è nato e sta crescendo dentro la crisi della politica. Nati e cresciuti dentro il bipolarismo, i giovani di oggi non hanno mai avuto alcuna risposta dalla politica. Non sperano più nella capacità della politica di affrontare e risolvere i problemi della loro condizione sociale e si potrebbe dire anche esistenziale. Le proteste del '68 e del '69 trovarono uno sbocco politico attraverso partiti, sindacati, associazioni. Anche il movimento di Genova ha avuto un legame forte con la politica, con un importante ruolo di Rifondazione comunista. Oggi no, non più. Le delusioni che i giovani hanno avuto in questi vent'anni dai diversi governi - compreso Prodi e Rifondazione - hanno prodotto una sfiducia verso i partiti che è del tutto comprensibile. La politica non è vista come il terreno attraverso cui si possono cambiare le cose. Da qui un senso di estraneità e di rivolta, che chiede il cambiamento ma proprio per questo non ritiene i partiti uno strumento utile a dare una risposta. Vi è una grossa domanda politica, di cambiamento, che giustamente è diffidente verso la politica così come oggi è organizzata nel teatrino bipolare dell'alternanza tra simili.
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<b>I ragazzi in piazza esprimono valori forti: la cultura, la ricerca, il lavoro.</b>
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Il movimento chiede un cambiamento radicale della società: diritto allo studio, un lavoro decente, una vita degna di essere vissuta. I ragazzi si ribellano a un mondo dove i soldi sono gestiti dalle banche, i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri aumentano giorno dopo giorno. Diciamo che la radicalità dei contenuti non ha oggi un linguaggio e un universo simbolico a disposizione per rappresentare la propria voglia di cambiamento. A questo nodo politico dobbiamo lavorare per porci l'obiettivo di formulare, con i ragazzi e le ragazze del movimento, delle risposte.
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<b>C'era molta rabbia in piazza.</b>
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Alcune forme di protesta sono frutto di questa giusta arrabbiatura per l'impermeabilità del sistema politico. Così come sono il frutto della spettacolarizzazione del sistema dell'informazione: per finire in prima pagina non devi fare un corteo pacifico di centomila studenti ma devi fare a botte. Il sistema è questo. I moralisti dell'informazione che se la prendono con gli studenti rivoltosi sono gli stessi che parlano degli studenti solo se ci sono casini.
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<b>E la politica? Si chiude nelle zone rosse?</b>
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Il potere si è blindato nella zona rossa. L'unico che ha fatto un gesto politico positivo è stato Napolitano, ricevendo gli studenti e quindi riconoscendo le ragioni della loro protesta. La politica ha dato di sé uno spettacolo devastante: compravendita di voti, passaggi di casacca. Il Governo non si è posto il problema di ascoltare i ragazzi. Li considera nemici senza neppure discuterci. Cercano di trasformare un problema politico in problema di ordine pubblico. La democrazia conquistata a fatica nel novecento viene cancellata con un colpo di spugna. Fra Bava Beccaris che a fine ottocento spara con i cannoni sulla folla e Giovanni Giolitti che non manda i soldati contro gli operai che occupano le fabbriche c'è una differenza profonda. Beccaris non riconosce la questione sociale, per lui è solo un problema di ordine pubblico. Giolitti fa l'esatto contrario. Ora Berlusconi sta uscendo dal novecento per tornare all'ottocento. Chi non è d'accordo con lui, chi protesta è un nemico.
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<b>Di politici in piazza mercoledì ce ne erano ben pochi. E un unico segretario, lo stiamo intervistando.</b>
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In piazza c'era Rifondazione comunista, la federazione della Sinistra, mancava l'opposizione parlamentare. Del resto le avances del Pd al Terzo polo sono politicamente devastanti. Il più grande partito di opposizione ha teso la mano a chi come Fini vota la riforma Gelmini e avvalla le politiche del governo sul lavoro. Così facendo la politica si autoconfina nella zona rossa.
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<b>Quali saranno i prossimi passi?</b>
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Rifondazione è nel movimento. In strada come sui tetti. Vogliamo capire ed imparare. Vogliamo partecipare ad organizzare le lotte e a sviluppare la riflessione su come costruire un progetto di trasformazione, un movimento politico di massa. Abbiamo contribuito alla riuscita della mobilitazione del 16 ottobre, siamo dentro le lotte studentesche. Vogliamo continuare a starci per costruire insieme un rafforzamento del movimento e un dialogo tra studenti e lavoratori che metta in discussione la comune condizione di sfruttati senza prospettive.
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<b>Ora che la Gelmini ha avuto il via libera del Parlamento che ne sarà del movimento, studentesco e non solo?</b>
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Durerà se saprà costruire "istituzioni di movimento". Nel biennio '68-'69 successe così: nacquero consigli di fabbrica, comitati di zona. Dopo Genova sono nati i social forum. La ribellione contro un provvedimento ingiusto può e deve trasformarsi in un movimento di massa per cambiare lo stato delle cose presenti, per fare questo deve sedimentarsi in forme di partecipazione democratica. E' questa la sfida delle prossime settimane.
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<b>Che fare allora?</b>
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Occorre evitare due errori. Il primo è mettere al centro dell'azione del movimento la sola rivolta. Ci riporta diritti all'ottocento. Lo stato si chiude nella zona rossa e a te non resta che dar l'assalto al municipio. Per cambiare lo stato delle cose non basta il carnevale della rivolta. La reazione è comprensibile ma non è sufficiente. Un altro errore è pensare che lo sbocco del movimento sia quello elettorale, come una specie di passaggio di testimone dalla lotta alla rappresentanza istituzionale. Fu l'errore fatto da Rifondazione dopo Genova. Evitare il ribellismo e il politicismo per costruire consapevolmente un movimento politico di massa che si sedimenti nel tempo e nello spazio. Si dia una prospettiva e si radichi sui territori.
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<b>Domanda delle domande: come sconfiggere Berlusconi? Stiamo parlando di David contro Golia.</b>
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Bisogna sconfiggere Berlusconi e costruire un'alternativa al bipolarismo. Se continuiamo a ragionare secondo la logica del meno peggio - essenza del bipolarismo - non andiamo da nessuna parte. Noi vogliamo costituire un fronte democratico con chi effettivamente si oppone a Berlusconi, non con chi vota i suoi provvedimenti, come Fini. Per questo diciamo al Pd di smetterla con il politicismo e di costruire da subito il fronte democratico delle opposizioni, che deve essere costruito nel paese prima che sul terreno elettorale. Parallelamente proponiamo a tutta la sinistra, da Sel alle forze alla nostra sinistra, di formare un polo della sinistra italiana perché questo centrosinistra è totalmente inadeguato per rispondere alle richieste degli studenti e anche a quelle degli operai. Occorre costruire un fronte democratico per sconfiggere Berlusconi e un polo della sinistra per sconfiggere anche il berlusconismo.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WBDC9">Liberazione - Frida Nacinovich</a>Dario FRANCESCHINI: Ascoltare le ragioni degli studenti2010-12-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it549483Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>"Il Presidente Napolitano ha dimostrato ieri, con un gesto forte e semplice, cosa deve fare la politica: ascoltare le ragioni degli studenti". Questo è quanto dichiarato da Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati in un commento su Twitter, in merito all'incontro avvenuto tra Giorgio Napolitano e una delegazione degli studenti che protestava contro l'approvazione del ddl Gelmini sull'Università.<br/>fonte: <a href="http://www.dariofranceschini.it">DarioFranceschini.it</a>Giuseppe GIULIETTI: Il Caimano all'assalto della Consulta2010-12-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548973Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
"Se la Corte costituzionale non mi darà ragione, mi scatenerò contro di loro, in tv e sulle piazze." <br />
Questa l’ultima molotov lanciata da Berlusconi contro la Costituzione e i giudici.
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In questi giorni Maroni e Gasparri hanno minacciato di usare il daspo contro gli studenti, anzi Gasparri avrebbe voluto fermare preventivamente i potenziali molestatori delle piazze. Ebbene quale provvedimento dovrebbe essere applicato ad un presidente del Consiglio che usa queste parole, che minaccia la suprema corte, che oltraggia la carta fondamentale?
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Se c’è qualcuno da fermare è proprio il piccolo Cesare, a lui andrebbe impedito l’accesso alle tv e alle piazze, la zona rossa andrebbe realizzata attorno a palazzo Grazioli, per impedire al molestatore di disturbare i cittadini e la carta costituzionale.
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Parole simili hanno lo sgradevole sapore del ricatto, della pressione preventiva per indurre i giudici a non procedere "secondo scienza e coscienza", ma a decidere secondo convenienza, facendo prevalere l’interesse particolare sull’interesse generale.
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Chiunque abbia a cuore lo stato di diritto, ha il dovere di costruire un cordone sanitario attorno ai giudici della Consulta, per consentire loro di lavorare e di decidere in pace, senza essere condizionati dall’acre odore delle molotov verbali e dagli annunciati cortei, secondo il copione profeticamente anticipato da Nanni Moretti nel film "Il Caimano".
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In ogni caso se e quando Berlusconi dovesse mai decidere di promuovere una marcia dal chiaro sapore golpista, altra parola non troviamo, sarà il caso di farsi trovare pronti e di schierarsi a presidio dell’ordinamento democratico e costituzionale.
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Marco Travaglio ha già proposto di indire una grande giornata per la legalità repubblicana, una iniziativa segnata dalla lettura degli articoli della Costituzione e dalla esposizione del tricolore, che dovrà essere, aggiungiamo noi, il colore unificante della giornata. Per una volta dovremo esserci tutti, abbandonando vecchi schemi, spirito di fazione e di frazione inconcludenti discussioni sulle alleanze e sulle tattiche.
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Se il Caimano dovesse tentare l’assalto finale spetterà a ciascuno di noi reagire con la dovuta intransigenza democratica, questa volta davvero senza se e senza ma.<br />
<br/>fonte: <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-caimano-allassalto-della-consulta/?printpage=undefined">micromega-online</a>VINCENZO MARIA VITA: Manifestare è un diritto sacrosanto2010-12-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548970Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Manifestare è un diritto sacrosanto. Perché Maurizio Gasparri fomenta con dichiarazioni irresponsabili gli animi già tesi? A quale fine?
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E' doveroso tutelare le espressioni della democrazia. Si tratta di dichiarazioni fuori dal mondo che non tengono conto di un diritto costituzionalmente garantito per tutti i cittadini, quindi anche per gli studenti.
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Chiediamo la trasmissione in diretta in televisione e per radio della manifestazione degli studenti del 22 dicembre.
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La mobilitazione contro il ddl Gelmini sull'università non può e non deve essere confinata a una questione di ordine pubblico.
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E sono persino inquietanti gli attacchi ad associazioni come la rete '29 aprile' dei ricercatori, letti su qualche quotidiano.
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La giusta e legittima critica ad un ''brutto progetto governativo'' non deve essere l'alibi per un regolamento dei conti contro il mondo dei saperi, non omologati al pensiero unico televisivo.
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NO a qualsiasi forma di violenza, ma si auspica che non si aizzi il già incandescente serbatoio sociale.
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<br/>fonte: <a href="http://www.vincenzovita.net/sezione/articoli/manifestare-e-un-diritto-sacrosanto.html">www.vincenzovita.net</a>Furio COLOMBO: Governo con il morto (È lo stile Gasparri, fascismo senza più maschere)2010-12-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548925Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Gli ultimi giorni di ciò che resta di Berlusconi e del suo governo amputato saranno pericolosi. Alcune cose le sappiamo. Altre accadono senza portare alcuna chiarezza. Dubbi o discussioni su ciò che è accaduto vengono fatti passare come un insidioso screditamento della polizia.
<p>Invece è una critica, per forza durissima, del ministro dell’Interno, incompetente, portato come gli altri quadrumviri leghisti, alla rissa, e apparso impegnato fin dall’inizio a far apparire le manifestazioni anti-Gelmini come “criminali” (parole sue) pericolose fin da quando i ragazzi venivano avanti con i titoli dei libri sugli scudi di cartone.
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Che tutto dipenda da chi sta al Viminale lo dimostra il tragico e caotico periodo Scajola (il G8 di Genova) e l’ordinato e civile periodo Pisanu pur nello stesso sgangherato governo. Ma adesso il pericolo è grande non solo per la guida priva di saggezza e di equilibrio di Maroni.
<p>Un segnale d’allarme ce lo dà l’articolo di Sergio Rizzo (<a href="http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2010122017460657-1">Corriere della Sera, 17 dicembre</a>) nota che decine di provvedimenti del Consiglio dei ministri, compresi i decreti legge che entrano subito in vigore, vengono approvati in due (due) minuti. È lo stile fascista ma senza una visione del Paese e del mondo che il fascismo, sia pure in modo spregevole, aveva.
<p>Per chiarire il senso francamente fascista di questi giorni che promettono rischio costituzionale e pericolo fisico, entra in scena il senatore Gasparri. Questa volta il suo modo confuso e sconclusionato di esprimersi diventa una chiara minaccia e mostra la scomparsa di ogni finzione.
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Annuncia che il prossimo corteo di studenti sarà gremito di assassini. Propone, in modo folle ma esplicito, l’arresto preventivo. Con questo presagio tragico si aprono gli ultimi giorni di Berlusconi, i più distruttivi. Il titolo lo lancia – per incarico di Berlusconi – il settimanale Panorama: “Vogliono il morto”. <br />
È lo stile Gasparri, fascismo senza più maschere.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=W8G98">Il Fatto Quotidiano - Furio Colombo</a>Federico BRICOLO: Proporremo un emendamento al ddl sicurezza volto ad estendere la misura del Daspo anche alle manifestazioni di piazza per prevenire la violenza2010-12-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548921Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Lega) <br/><br/><br />
“Proporremo un emendamento al ddl sicurezza volto ad estendere la misura del Daspo anche alle manifestazioni di piazza per prevenire la violenza”. Lo afferma in aula al Senato il Presidente dei senatori leghisti, Federico Bricolo.
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“Abbiamo troppi magistrati buonisti - prosegue Bricolo - che in molte occasioni non applicano le norme esistenti. Basta vedere quanto accaduto la settimana scorsa a Roma: sono stati commessi danni per 20 milioni di euro nel corso della manifestazione, tantissimi poliziotti sono stati feriti, ma non vi e’ alcun colpevole. Le persone arrestate, con fatica, dalle forze dell’ordine sno state rilasciate il giorno dopo dal magistrato buonista di turno. Ha fatto bene, dunque, il ministro Alfano ad inviare gli ispettori”<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.stato-oggi.it/archives/000115528.html">www.stato-oggi.it</a>Maurizio GASPARRI: Manifestazioni studenti: "Ai cortei partecipano potenziali assassini" 2010-12-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548920Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) <br/><br/>Dalla trasmissione agorà del 20 dicembre 2010.<br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=Uok_HAVnoys">www.youtube.com</a>