Openpolis - Argomento: concussionehttps://www.openpolis.it/2012-04-19T00:00:00ZPaola Severino: «Norme anti corruzione occasione per i partiti» - INTERVISTA2012-04-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626820Alla data della dichiarazione: Ministro Giustizia<br/><br/><br />
<b>Ministro Severino, l'emendamento da lei promesso al disegno di legge anti corruzione è arrivato nei tempi previsti, ma la discussione è slittata a maggio. Non sembra un buon segnale, come se per i partiti il contrasto al malaffare non fosse una priorità...</b>
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«Non penso di poter condividere questa sensazione, almeno per il momento. Il rinvio a dopo le elezioni amministrative era prevedibile, e la fissazione dei tempi per gli emendamenti e l'inizio della discussione tra il 4 e l'8 maggio mi pare ragionevole. Se poi dovessi constatare un rallentamento, chiederò ai presidenti delle commissioni congiunte della Camera di fissare un calendario di sedute più fitto».
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<b>Quindi non teme agguati o passi indietro dei partiti?</b>
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«Penso che in un momento difficile come questo i partiti debbano e vogliano dare una prova di maturità, promuovendo riforme volte a un recupero di moralità e legalità. Tutti mi sembrano consapevoli del diffuso disagio nei confronti della politica che percorre il Paese, della sua pericolosità e della necessità di riaffermare il principio di "governo della politica", riconquistando la fiducia dei cittadini. Mi auguro che questa occasione non vada persa. Anche perché il contrasto alla corruzione è davvero una priorità, anche dal punto di vista socio-economico».
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<b>Però nel Pdl hanno già storto il naso, parlando di «emendamento non condiviso». Si sono lasciati le mani libere per il dibattito parlamentare?</b>
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«A dire il vero, a conclusione dell'ultima riunione al ministero l'onorevole Ghedini del Pdl ha detto che si doveva considerare un "quasi miracolo" l'essersi seduti tutti allo stesso tavolo. Dopodiché considero del tutto fisiologico che in Parlamento si discuta e si propongano modifiche. Non vedo particolari problemi. Quello che riterrei patologico sarebbe uno stravolgimento delle linee strutturali della nostra proposta, che ne mettesse in discussione l'impianto».
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<b>Sta dicendo che sono possibili correzioni marginali ma non uno stravolgimento della sua iniziativa?</b>
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«Esattamente. Ovviamente tutto è migliorabile, ma non si può trasformare un progetto che ha un suo filo conduttore in un insieme disarmonico di norme che non combaciano più tra loro».
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<b>In quel caso il governo si tirerebbe indietro, col rischio di bloccare tutto?</b>
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«In quel caso vedremo, ma sinceramente spero di non doverci arrivare».
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<b>Qual è il filo conduttore della sua proposta che considera intangibile?</b>
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«Le nuove norme e i criteri distintivi dei comportamenti. Mi riferisco in particolare all'introduzione delle fattispecie di "corruzione tra privati" e di "traffico di influenze illecite", al tentativo di graduare le varie forme di corruzione e di distinguerle più puntualmente, nonché di differenziare le ipotesi in cui il privato è costretto a pagare il pubblico ufficiale da quelle in cui è solo indotto».
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<b>Era proprio necessario separare la concussione dall'induzione, introducendo il nuovo reato di «induzione indebita a dare o promettere utilità», che va a incidere sul processo in corso a Milano contro Berlusconi, l'inchiesta a carico del democratico Penati e altri procedimenti?</b>
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«L'intenzione è quella di distinguere meglio le situazioni in cui il privato è punibile da quelle in cui non dev'esserlo; se un soggetto usa la sua autorità per costringere un altro a sottostare alle proprie volontà è un conto, se lo induce lasciando all'altro soggetto un margine di scelta è un altro: in quest'ultimo caso chi accetta di sottostare al ricatto merita anche lui una punizione, seppure minore. Di qui la distinzione in due reati. Non si può bloccare la produzione di nuove norme solo perché vi sono dei processi in corso».
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<b>Questa era la scusa con cui si giustificavano le leggi ad personam che hanno contraddistinto le ultime legislature. Non teme anche lei questa accusa?</b>
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«Spero di no e credo di non meritarla. Fior di professori e giuristi hanno già valutato che, nel caso dei processi da lei citati, ci sia una continuità normativa che non li mette a rischio. Sarà un problema di chi deve interpretare la legge. Io credo che le leggi non vadano viste nel contingente, ma nella loro proiezione futura».
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<b>Molti considerano insufficiente l'allungamento dei tempi entro cui si devono celebrare i processi derivante dall'aumento delle pene. Perché non intervenire direttamente sulla prescrizione?</b>
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«Modificare l'intero meccanismo della prescrizione è estremamente complesso, e nell'attuale quadro politico molto difficile. Oltretutto, intervenire su una sola categoria di reati sarebbe tecnicamente sbagliato, mentre mi è sembrato corretto commisurare la graduazione delle pene all'entità degli interessi tutelati».
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<b>A proposito di quadro politico, c'è il problema della responsabilità civile dei magistrati, ai quali la soluzione da lei escogitata sembra non piacere per niente. Come pensa di uscirne?</b>
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«Qui la situazione è ancora più complicata, perché c'è già un voto della Camera, a larga maggioranza, su un emendamento a cui il governo aveva dato parere contrario. E andiamo verso un voto al Senato che potrebbe essere anch'esso a scrutinio segreto. Dunque occorre procedere con prudenza, cercando soluzioni equilibrate rispettando la volontà del Parlamento. Io ascolto e comprendo le ragioni di tutti, ma dobbiamo trovare una via d'uscita rapida ed efficace, prendendo atto della situazione».
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<b>Cioè quella dell'emendamento Pini che se non passa la sua modifica sarà approvato così com'è?</b>
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«Mi pare un dato di fatto».
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<b>E sulle intercettazioni, a che punto siete?</b>
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«C'è un testo distribuito ai partiti che è un punto di partenza per tentare di tenere insieme le esigenze dell'informazione con quelle della tutela della privacy e dell'efficienza delle indagini. Speriamo di arrivare a un buon risultato, naturalmente condiviso».
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<b>Ma come pensa di realizzare in meno di un anno ciò che non si è fatto in quattro?</b>
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«Io devo comunque provarci. È difficile, ma non credo impossibile».
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<b>Anche se la giustizia è da diciotto anni terreno di scontri durissimi tra i due maggiori partiti che sostengono il governo?</b>
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«Certamente. Se esiste questo governo significa che la situazione lo richiedeva, e anche in materia di giustizia occorre tentare di ottenere risultati concreti e apprezzabili, nonostante sia difficile. Se non ci riuscissimo non sarebbe una sconfitta mia, ma di tutti». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1DTCA0">Corriere della Sera - Giovanni Bianconi</a>Stefano Boeri: «Il Pd avrebbe dovuto discutere del caso Penati» - INTERVISTA2012-04-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626811Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Milano (MI) (Partito: PD) <br/><br/><br />
"Non ho mai detto che Penati si deve dimettere per un obbligo giuridico formale, ma che dovrebbe dimettersi da consigliere per ragioni sia politiche che morali. Mi sarebbe piaciuto un partito democratico che avesse discusso in modo franco e trasparente le ragioni e le questioni complessive che hanno portato all'indagine per concussione, sul suo uomo di punta degli ultimi dieci anni..."
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<b>Stefano Boeri, oggi si è dimesso Boni. Lei, dopo le dimissioni di Renzo Bossi, aveva scritto che non voleva farsi dare lezioni dalla Lega Nord...</b>
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Attenzione: lui si dimette da presidente del consiglio regionale. Non risulta che si dimetta da consigliere. La novità di Renzo Bossi è che lui si è dimesso da consigliere. Nel senso che lui ha ritenuto di mettere in discussione non solo il suo ruolo politico...
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<b>...ma anche la poltrona e lo stipendio.</b>
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Esatto. Cioè, il suo ruolo con gli elettori. La domanda è: quando uno ha un'indagine seria a proprio carico, forse c'è l'opportunità di fare un passo indietro rispetto al proprio ruolo elettivo. Oppure no? Quello che dico io è che è come se fosse messo in discussione il patto con gli elettori. E quindi le dimissioni non sono un fatto dovuto ma opportuno.
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<b>Quindi?</b>
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Anche Penati si è dimesso da vicepresidente del consiglio. La logica, dal mio punto di vista, è questa: nel contesto in cui ci troviamo è opportuno, non doveroso, che chi ha avuto un ruolo politico importante, faccia anche un passo indietro rispetto al suo ruolo elettivo. Ed è anche opportuno che i partiti politici che sono rappresentati da queste persone invece che ragionare in modo solo autoreferenziale, ragionino sul rapporto tra gli eletti e gli elettori. Io quel che voglio dire è che un partito dovrebbe occuparsi della sua base elettorale. Quando c'è un eletto che ha dei problemi, dovrebbe porsi la domanda: che fare del rapporto con gli elettori?
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<b>E allora dove finisce il garantismo?</b>
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Il garantismo è totale. Non ho mai detto che Penati si deve dimettere per un obbligo giuridico formale, ma che dovrebbe dimettersi da consigliere per ragioni sia politiche che morali. Il punto vero è che sono i partiti che devono farsi carico di discutere di questa cosa. Mi sarebbe piaciuto un partito democratico che avesse discusso in modo franco e trasparente le ragioni e le questioni complessive che hanno portato all'indagine per concussione, sul suo uomo di punta degli ultimi dieci anni. Mi sarebbe piaciuto un Pd che chiedesse a Penati di rinunciare al suo ruolo di consigliere. Non c'è nulla di doveroso, in questo, né di giuridico. E' un ragionamento tutto politico. In questo sono d'accordo con il sindaco.
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<b>Cioè?</b>
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Siamo perfettamente allineati: non si tratta di questioni di diritto, ma di opportunità e di politica.
<p><b><a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1DR8I1">«Opportune le dimissioni di Penati»</b></a><br />
<br/>fonte: <a href="http://affaritaliani.libero.it/milano/stefano-boeri-ad-affaritaliani-170412.html">Affaritaliani.it - Fabio Massa</a>Dario FRANCESCHINI: PD: Episodi isolati, non questione morale. Siamo su un altro piano.2011-07-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590322Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/> Il Pd e' stato riguardato da ''alcuni episodi'' ma e' ''ingiusto e insopportabile mettere politicamente e umanamente sullo stesso piano'' il centrosinistra e il centrodestra. Ne e' convinto <b>Dario Franceschini</b>, capogruppo del Pd alla Camera, rispondendo a una domanda sulla 'questione morale' del Pd dopo i casi di Tedesco e di Penati. Sentir parlare di questione morale per il Pd, ha detto <b>Franceschini</b> oggi alla festa del Pd toscano a San Miniano (Pi), ''mi indigna personalmente e politicamente. In un grande partito con migliaia di amministratori e di quadri ci sono stati degli episodi ma l'atteggiamento del partito e' stato chiaro sia nelle scelte di Penati, sia nel voto sull'arresto di Tedesco. Un atteggiamento esattamente opposto alla destra''. A proposito del campo avversario, Franceschini ipotizza che solo quando cadra' Berlusconi ''si vedra' quale e' stato il livello di collusione e corruzione'' raggiunto, pero' ''quando succede qualcosa a uno di loro, rispondono come un sol uomo. Anche la spaccatura della Lega su Papa e' stata fatta a scrutinio segreto ed e' chiaro che e' stata per uno scontro politico nella Lega e non sul merito. Altrimenti i guerrieri padani che fanno la voce grossa in Padania e a Roma calano le braghe avrebbero votato come sempre''.
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Secondo <b>Franceschini</b>, ''e' ingiusto e insopportabile mettere politicamente e umanamente sullo stesso piano'' i due schieramenti. ''Ci sono delle cose - ha ammesso - che vanno cambiate nella politica, abbiamo bisogno di piu' anticorpi ma non si puo' mettere un deputato del Pd che fa il suo lavoro sul piano di Milanese, di Caliendo, sono due mondi completamente diversi''.
<p><a href="http://www.youdem.tv/doc/213995/dario-franceschini-alla-festa-regionale-del-pd-della-toscana.htm"><b>Video dell'intervento di Dario Franceschini</b></a><br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-PD__FRANCESCHINI__EPISODI_MA_NO_QUESTIONE_MORALE__SIAMO_SU_ALTRO_PIANO-1037429-POL-1.html">Asca</a>Giuseppe LUMIA: Se Vitrano ha sbagliato pagherà. Il Pd applicherà le regole senza titubanza.2011-03-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559001Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Chi sbaglia paga: è una regola severa che il Pd applicherà senza alcuna titubanza. Un imprenditore che denuncia è un valore. La denuncia e la selezione della classe dirigente sono la via maestra per stroncare la nefasta intermediazione nel rapporto con la pubblica amministrazione. Si conferma, inoltre, che l'azione di bonifica avviata dal prefetto Giosuè Marino (attuale assessore regionale, ndr) nel settore delle energie alternative è stata quanto mai necessaria".
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Vitrano sarà sospeso dall'Assemblea regionale, come prevede la legge in caso di arresto, al suo posto subentrerà il primo dei non eletti nella lista del Pd, cioè Salvino Pantuso, avvocato cinquantasettenne, che è già stato parlamentare all'Ars. <br />
<br/>fonte: <a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/03/11/news/vitrano_il_primo_eletto_del_pd_sgomento_nel_partito_dopo_l_arresto-13493395/">la Repubblica.it \ Palermo</a>Giuseppe GIULIETTI: Una firma per far restituire ai corrotti ciò che hanno rubato2010-12-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548809Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
"Corrotti per il bene comune, i corrotti restituiscano ciò che hanno rubato", questo il motivo conduttore della grande campagna di <a href="http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3915"><b>raccolta di firme</b> </a>avviata da <b>Libera</b>, l’associazione contro le mafie presieduta da Don Luigi Ciotti, e da Avviso pubblico.
<p> L’iniziativa è dedicata alle ragazze e ai ragazzi morti nel crollo della casa dello studente dell’Aquila, simbolo della corruzione più nera, degli affari realizzati nel modo più cinico e spregiudicato.
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L’obiettivo è quello di raccogliere oltre un milione di firme sotto le cartoline che saranno spedite al presidente Napolitano per chiedere che l’Italia recepisca integralmente le norme della convenzione di Strasburgo in materia di confisca e di riutilizzo dei beni confiscati ai corrotti e che il governo si decida ad applicare le medesime norme già votate nella finanziaria del 2007.
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Utopia? Lo stesso giudizio sprezzante fu usato da molti commentatori quando 15 anni fa Don Ciotti e Libera decisero di promuovere una raccolta di firme per chiedere il riutilizzo dei beni sequestrati ai mafiosi. Certo le difficoltà non sono mancate e non mancano, ma oggi non pochi edifici e beni sequestrati sono gestiti da associazioni e da cooperative che hanno fatto rifiorire la legalità, laddove trionfava l’illecito, la violenza, il disprezzo più assoluto per la legge.
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Adesso Libera e Avviso pubblico hanno deciso di chiedere che lo stesso principio sia applicato anche ai corrotti, a colore che usano il bene pubblico a fini personali, a quelli che raccattano mazzette, a quelli che depredano il patrimonio pubblico e truffano il prossimo.
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Perché non riutilizzare il maltolto? Perché non restituire alla comunità i beni truffati? Pensate quante attività di pubblico interesse sarebbe stato possibile promuovere con i beni del signor Callisto Tanzi che ha ridotto alla fame migliaia di piccoli risparmiatori.
Le cifre della corruzione e della concussione sono spaventose. Per ogni euro recuperato dallo stato, si calcola che ce ne siano 5 sottratti alla comunità. Il 17% degli italiani, secondo una recente statistica, si sarebbe sentita chiedere una qualche forma di tangente o di mazzetta. Come se non bastasse l’Italia berlusconiana e dell’indifferentismo etico ha ormai abbassato la guardia.
<p> Negli anno 1992-93, nel solo distretto giudiziario di Milano, vi furono 2000 denunce per corruzione e concussione, l’anno scorso siamo scesi sino a quota 120. E’ del tutto evidente che il cittadino non se la sente più di denunciare gli estorsori e i corrotti, preferisce tacere, avverte un clima di impunità e di omertà incoraggiati e protetti dall’alto, respira consenso ai comportamenti illeciti, al disprezzo delle norme.
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Per queste ragioni ci sembra giusto appoggiare l’iniziativa promossa da Libera e da Avviso pubblico e sostenuto da decine di associazioni che raccoglieranno le firme in 3000 punti in tutta Italia. Chi avesse problemi a rintracciare i banchetti potrà dare la sua adesione anche on line sul sito di Libera.
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Mercoledì prossimo alle ore 18, nelle sale della provincia di Roma, a Palazzo Valentini, sarà consegnato anche a Libera e a Don Ciotti, il tradizionale riconoscimento che articolo 21 dedica a coloro che si battono per la libertà di informazione in Italia e nel mondo. Ci è sembrato giusto consegnare un riconoscimento a chi da anni si batte per la libertà, per la legalità e per la dignità individuale e collettiva, valori senza i quali non può esistere neppure una libera informazione.
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Giuseppe Giulietti<br />
<br/>fonte: <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/una-firma-per-far-restituire-ai-corrotti-cio-che-hanno-rubato/?printpage=undefined">micromega-online</a>Massimo D'ALEMA: Dimissioni di Mastella atto di serietà e responsabilità2008-01-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it327988Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo) - Vicepres. del Consiglio (Partito: DS) - Ministro Affari Esteri (Partito: DS) <br/><br/>«Un atto di serietà e responsabilità, tenuto conto che Mastella aveva avuto una grande solidarietà in Parlamento, ben al di là dei confini della maggioranza. Ha dimostrato, come in altre circostanze, di essere una persona seria»<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/08_gennaio_19/intervista_dalema_politici_giudici_non_scontro_caste_2129fd02-c666-11dc-9f4d-0003ba99c667.shtml">corriere.it</a>Clemente MASTELLA: Mai più in un governo con Di Pietro2008-01-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it327971Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) - Sindaco Comune Ceppaloni (BN) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Sindaco Comune Ceppaloni (BN) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/>"Io non so cosa succederà per il governo di Roma. Ci sono tante incognite… Però una cosa gliela posso dire: io in un governo con Di Pietro non ci posso stare più. Un signore che si permette di attaccarmi e che intanto ha fatto avere al giudice di Brescia che lo prosciolse un incarico da tre milioni di euro in faccende di autostrade ..."
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"Come semplice osservazione, perché è anche un amico: ma a Totò Cuffaro lo stanno processando per mafia, ed è rimasto libero; a Sandra l’indagano per concussione e l’arrestano."<br/>fonte: <a href="http://blog.panorama.it/italia/2008/01/18/mastella-mi-hanno-lasciato-solo-il-governo-futuro-pieno-di-incognite/">Panorama.it</a>Clemente MASTELLA: «Può non piacere il sistema che sta dietro ai giochi della politica, ma questo è»2008-01-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it327967Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) - Ministro Giustizia (Partito: UDEUR) - Sindaco Comune Ceppaloni (BN) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Sindaco Comune Ceppaloni (BN) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/>Mastella ha affrontato il caso della presunta concussione ai danni di <a href="http://www.openpolis.it/politico/4996">Antonio Bassolino</a> a cui, secondo quanto trapelato dagli ambienti della Procura, sarebbe stata imposta la nomina di un esponente politico indicato dall'Udeur. «Vorrei sapere perché io sarei concusso per una nomina e per tutte le altre nomine non ci sarebbero nè concussi nè concussori - ha tuonato il fondatore del Campanile -. Può non piacere il sistema che sta dietro ai giochi della politica, ma questo è». Una sottolineatura, questa, che ha ricordato a molti il richiamo alla correità pronunciato da Bettino Craxi in Parlamento all'epoca di Tangentopoli.
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Dichiarazione rilasciata in occasione delle dimissioni dalla carica di Ministro della Giustizia in conseguenza agli avvisi di garanzia che hanno raggiunto lui, <a href="http://www.openpolis.it/politico/5048">sua moglie</a> e i vertici del suo partito in Campania.<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/politica/08_gennaio_17/mastella_conferenza_stampa_dimissioni_7c77c954-c4eb-11dc-8929-0003ba99c667.shtml">corriere.it</a>