Openpolis - Argomento: deputatohttps://www.openpolis.it/2018-03-27T00:00:00ZAngela Raffa: La deputata più giovane d'Italia: il primo giorno di Angela Raffa2018-03-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it933904Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: M5S) <br/><br/>Entrare per la prima volta in quell’aula è stato emozionante. Sai di avere una responsabilità importante, sai che sei lì perché i cittadini ti hanno scelto e sai di poter davvero fare qualcosa per cambiare in meglio la vita delle persone.
Voglio continuare sempre a tornare a Messina perché non voglio perdere il contatto con il mio territorio, con la mia gente.
La sensazione più strana che ho provato in questi primi giorni da deputata è stato il trattamento che viene riservato agli “onorevoli” dentro e fuori i palazzi romani. E’ un microcosmo che rischia di alienarti, che ti risucchia, che ti può far perdere la testa. Ho provato una sensazione di ingiustizia perché non abbiamo niente di più dei cittadini che stanno fuori. Abbiamo un ruolo importante da onorare, questo sì. Ma quando mi hanno chiamato onorevole ho faticato a capire che parlavano con me.
La sua attività con il M5S è iniziata nel 2011, in questi anni è stata impegnata con il meetup "Amici di Beppe Grillo città di Messina" , era stata candidata anche alle ultime regionali e poi la svolta con le politiche.
<br/>fonte: <a href="http://www.tempostretto.it/news/montecitorio-messinese-deputata-pi-giovane-d-italia-primo-giorno-angela-raffa.html">Tempostretto</a>ROBERTO CAPELLI: Elezione - ringraziamenti2013-02-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it689847Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Sardegna (Gruppo: Misto) <br/><br/>
La partita finisce quando arbitro fischia! (V.Boskov)
Grazie a quanti ci hanno creduto, soprattutto a tutte/i le/i candidate/i, che ci hanno messo la faccia, le idee, il cuore e l'impegno.
Grazie a chi da anni, o da pochi mesi, senza mai comparire, mi sostiene, capisce, critica, mi spinge a non mollare e non mi ha lasciato solo nei momenti difficili.
Grazie a chi lunedì notte a versato qualche lacrima di sconforto e ha continuano martedì mattina a piangere di gioia!
Grazie a chi mi ha votato e sostenuto a viso aperto, a chi mi ha detto "vorrei ma non posso" o " ti sosterrò, ma senza espormi troppo". Se riuscirò a contribuire perché tutti siano liberi di dissentire o sostenere a viso aperto, e a rendere vero che il lavoro è un diritto, e non un privilegio concesso dal politicante di turno, nel solco del merito.....beh! allora tutto quello che è successo avrà un senso!
Grazie a chi ho dimenticato di ringraziare......e un po' anche a me!
<br/>fonte: <a href="https://www.facebook.com/la.pecora.nera?fref=ts">Facebook</a>Paolo CIRINO POMICINO: «B. muore e il veleno è Santanchè» - INTERVISTA2011-05-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it573035<br />
«Non ha mai capito niente di politica. E' ambiziosa, ma è pura plastica senza contenuto. Ha plagiato il Cavaliere, stanco e invecchiato: quasi una circonvenzione di incapace. E presto lo tradirà». Parla Paolo Cirino Pomicino: uno che la conosce molto bene.
<p>Onorevole Paolo Cirino Pomicino, lo ammetta: tutta colpa sua? «Sì, lo confesso. Sono io il colpevole dell'ascesa di Daniela Garnero Santanchè. Fui io a presentarla a Silvio Berlusconi nel Duemila. Attraccammo alla Certosa, Silvio indossava un kaftano bianco, Daniela era emozionata». Attraverso la carriera della Crudelia del Pdl, l'ex ministro, uno dei potenti della Prima Repubblica, ripercorre vent'anni di berlusconismo. Miseria senza nobiltà.
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<b>Quando conobbe la Santanchè?</b>
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«Nel 1988, ero ministro della Funzione pubblica. Lei era fascista fino all'inverosimile, non lo nascondeva».
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<b>E lei invece aveva fama di tombeur de femmes...</b>
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«Una fama usurpata, ma quella volta respinsi ogni provocazione. Anche perché non era rivolta a me, ma a un ministro».
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<b>D'accordo: ma allora perché era così amico della Santanchè?</b>
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«Ho sempre avuto attenzione per le pecorelle smarrite...».
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<b>A quale ovile voleva portarla?</b>
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«La mia megalomania mi spingeva a pensare che le avrei insegnato cos'è la politica vera. E invece scoprii quasi subito che Daniela era puro marketing, il prodotto non c'era. Una volta la chiamai ladra di cognomi perché usava quello dell'ex marito. Mi rispose: "Santanchè non è un cognome, è un brand"».
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<b>Aveva già le idee chiare. Altri segnali di ambizione?</b>
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«Nel '95 mi assillò perché partecipassi alla giuria di una gara culinaria da lei presieduta. Mi fecero assaggiare pietanze immangiabili, finché me ne portarono una disgustosa ed esclamai: "Fa schifo!". Mi arrivò un pugno, era lei: "Zitto, è il mio piatto, devi farmi vincere". Vinse, infatti. E poiché presiedeva la giuria fece consegnare il premio al compagno Canio Mazzaro. Lui, il mio più caro amico, commentò: "La tua amica non conosce vergogna..."».
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<b>Girare con Pomicino in quegli anni, però, era un atto di coraggio...</b>
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«Daniela diceva che i suoi referenti politici erano Andreotti e Cirino Pomicino, uno sotto processo per mafia, l'altro per corruzione. Ma lo faceva per acquistare credito. Stare con me le consentiva di entrare in politica. Nel '99 fu eletta consigliera provinciale a Milano. E poi la presentai a Berlusconi. Con Silvio magnificai le sue qualità: la tenacia, l'ambizione che in quel momento non era ancora sfrenata, la rapidità di intelligenza che può diventare una circostanza aggravante...».
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<b>Un anno dopo, infatti, diventò deputato, in quota An.</b>
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«E lì cominciarono scene indimenticabili. Un giorno mi si presentò la seguente visione: Daniela scosciata intenta a farsi fare una pedicure, dietro di lei un professore di storia con un libro in mano che le raccontava le guerre di indipendenza. Il poveretto era stato assunto per farle ripetizioni di storia, nonostante la Santanchè vantasse una laurea in scienze politiche».
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<b>E lei, invece, su quale materie doveva esibirsi?</b>
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«Ero il ghost writer, scrivevo i discorsi. Una fatica allucinante! Le avevo suggerito di entrare in commissione Bilancio».
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<b>Voleva continuare a dettare legge tramite la sua amica?</b>
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«Io dettavo una sola cosa, i suoi discorsi. Lei li scriveva e poi li rileggeva ad alta voce in casa, costringendo la mia compagna a cronometrarla per restare nei tempi della Camera. Una volta Publio Fiori in aula la elogiò sarcasticamente: <br />
"Ottimo intervento, onorevole Pomicino"».
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<b>Lei invece era fuori dal Parlamento. Chissà la frustrazione!</b>
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«Assolutamente no perché intanto ero diventato Geronimo. I rapporti si guastarono quando tornai in Parlamento. Frequentando uomini di potere si era convinta di essere una delle donne più influenti d'Italia. Mi disse che avrebbe potuto scatenarmi contro i poteri dello Stato. Il 9 aprile 2007, mentre entravo in sala operatoria per il trapianto di cuore, rivelò a una persona vicina di sperare che io non mi risvegliassi più. Mai sentito un politico augurare la morte a un collega».
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<b>Come si spiegò questo odio?</b>
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«Nascondeva una preoccupazione: morto io non avrei più potuto rivelare le cose che sapevo della sua vita privata».
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<b>A cosa si riferisce?</b>
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«Non dico nulla. Sono un gentiluomo napoletano: della sua vita privata non parlerei e non parlerò».
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<p><b>Senza di lei, però, la Santanchè ha spiccato il volo.</b>
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«E' il segno della decadenza della politica. E' riuscita a plagiare un Berlusconi sempre più stanco e invecchiato, quasi una circonvenzione di incapace. Daniela, più di tutti, è al servizio del Cavaliere. E servendolo lo indirizza».
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<b>Eppure fu lei a dire: Berlusconi è ossessionato da me, ma io non gliela dò.</b>
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«Quando la ascoltai scoppiai a ridere. Mi venne in mente la scena di "Natale a casa Cupiello" quando Eduardo chiede al figlio Lucariello se ha visto le scarpe di zio Pasquale. "E che mi vendevo le scarpe di zì Pasquale?", risponde Lucariello. E Eduardo, sconsolato: "Pascà, Lucariello si è venduto e' scarpe". La vecchia excusatio non petita».
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<b>Le manovre più evidenti di Daniela?</b>
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«E' lei che organizza il Consiglio di guerra di cui fanno parte Verdini, La Russa e qualche giornalista. E' lei che ha consigliato a Berlusconi la rottura con Fini che odia perché le tolse la guida delle donne di An. Ed è sempre lei la causa dei problemi di Moratti: la linea aggressiva e insultante del Pdl porta il suo nome».
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<b>Fino a che punto può arrivare?</b>
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«Fino all'implosione del Pdl. Questo Pdl santanchizzato, plasticato e aggressivo, finirà per scoppiare. E' il veleno con cui sta morendo Berlusconi».
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<b>Il berlusconismo può finire a Milano?</b>
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«Non c'è un automatismo tra un'eventuale sconfitta e la caduta, la coda del berlusconismo può essere molto lunga. Il Pdl è dilaniato tra gli ex socialisti come Tremonti che non si riconosce più in Berlusconi, ex dc a disagio come Scajola e Formigoni. E poi ci sono persone serie come Quagliariello: ma non basta essere seri se non si ha il coraggio della serietà».
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<b>Cosa dovrebbero fare i dissidenti?</b>
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«I moderati del Pdl possono evitare l'implosione se qualcuno riesce a convincere Berlusconi a passare la mano al governo. Altrimenti faremo tutti la fine di Sansone e i filistei, in un Paese con un debito del 120 per cento del Pil e sempre più marginale sul piano internazionale».
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<b>E la sua ex amica che fine farà?</b>
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«A tempo debito sarà la prima a condannare Berlusconi e le sue scorribande con Lele Mora e Emilio Fede».
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<b>Se la Seconda Repubblica è da buttare non sarà colpa vostra? Non si sente un cattivo maestro?</b>
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«Al contrario. Ottimi maestri e pessimi allievi. Nel caso di Daniela, però, riconosco il mio fallimento».<br />
<br/>fonte: <a href="http://espresso.repubblica.it/dettaglio/b-muore-e-il-veleno-e-santanche/2152079#commenti">l'Espresso - Marco Damilano</a>DOMENICO DE SIANO: Deputato e siede in tre enti locali: «Qual è il problema ?» 2010-10-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it546582Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Napoli (Gruppo: FI) - Consigliere Regione Campania (Lista di elezione: PdL) - Deputato- Assessore Comune Lacco Ameno (NA) (Partito: LISTA CIVICA) - Consigliere Consiglio Comunale Lacco Ameno (NA) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
Domenico De Siano è consigliere alla Regione Campania, alla Provincia di Napoli e al Comune Lacco Ameno e invia comunicati su carta intestata della Camera.
<p>“Qual è il problema”? Così l’ex sindaco di Lacco Ameno risponde a chi garbatamente gli chiede come farà a stare appresso a tutto.
<p>Firma comunicati stampa in qualità di Consigliere regionale della Campania, su carta intestata della Camera dei Deputati. L’incompatibilità da esibire come una medaglia. E che diventa il tripudio del doppio, triplo, anzi, quadruplo incarico. Perché a dispetto di Costituzione, prassi e regolamenti, il pidiellino Domenico De Siano dal 22 settembre è contemporaneamente parlamentare, consigliere regionale, consigliere provinciale di Napoli e consigliere comunale di Lacco Ameno (isola d’Ischia).<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/05/il-recordman-dincarichi-si-chiama-de-siano-deputato-e-consigliere-in-tre-enti/68203/">Il Fatto Quotidiano.it</a>Giancarlo PITTELLI: Mi dimetto dal Parlamento: basta diffamazioni2008-12-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it383102Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Non intendo avvalermi dell'immunita' per difendermi da accuse violente<br />
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Catanzaro - Giancarlo Pitteli,il deputato del PDL il cui nome è apparso negli atti di indagine delle inchieste "Why Not" e "Poseidone", annuncia le sue dimissioni da parlamentare in una lettera inviata alle più alte cariche dello Stato. Nella lettera Pittelli scrive di doversi dimettere "in ragione della violenta e inaudita campagna diffamatoria lesiva del mio onore orchestrata ai miei danni da una persona delle istituzioni". <br />
Il parlamentare calabrese, la cui posizione nell'inchiesta Poseidone è stata archiviata, parla dell'esistenza di "falsi elaborati ai miei danni da un magistrato e dai suoi consulenti" e ribadisce di non aver avuto "atti o comportamenti illeciti di alcun genere,nè nella vita professionale,nè correlabili all´attività parlamentare...Non intendo avvalermi, per dimostrare la mia illibatezza morale, delle prerogative parlamentari. <br />
Di qui- conclude Pittelli- le mie dimissioni". Ieri sera, nel corso della puntata di Annozero dedicata allo scontro fra le Procure di Salerno e Catanzaro, sono andati in onda brani della maxiordinanza della Procura di Salerno in cui Luigi De Magistris ed alcuni consulenti di quest'ultimo muovevano accuse al deputato catanzarese.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.apcom.net/newspolitica/20081219_152600_2089c71_52733.html">Apcom</a>Roberto CASSINELLI: CASSINELLI (PDL) PRESENTA UN DDL "SALVA-BLOG"2008-11-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382176Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) <br/><br/>Il parlamentare, membro della Commissione giustizia di Montecitorio, ha presentato una proposta di legge con la quale elimina gli obblighi di registrazione per blog, community e gruppi sociali on-line. "Segniamo un deciso passo avanti - commenta Cassinelli - rispetto alle proposte della sinistra che aveva ipotizzato l'inserimento di nuovi obblighi e di registrazioni per i blog".
"E' una legge che applica l'art. 21 della Costituzione e libera blog, social network e community dai lacci e lacciuoli stabiliti dalla legge per i prodotti editoriali". Roberto Cassinelli presenta così la sua proposta di legge, recante modifiche all'art. 1 della legge 7 marzo 2001, n. 62, che rischia di individuare come "prodotto editoriale" - sottoponendola alla relativa normativa - anche la diffusione on-line di opinioni e di libera circolazione delle idee. "Questa proposta di legge - spiega ancora Cassinelli - limita l'estensione degli obblighi di cui all'art. 2 della legge 8 febbraio 1948, n. 7, ai soli prodotti editoriali realizzati su prodotto cartaceo, escludendo perciò la registrazione in tribunale di ogni sito internet. Tale obbligo permane soltanto per i cosiddetti 'giornali on-line', ovvero quei siti internet simili, se non identici, alla stampa tradizionale, con una redazione giornalistica regolarmente stipendiata e con la vendita di spazi pubblicitari al proprio interno". Sono questi ultimi, in estrema sintesi, i criteri, puntualmente codificati, che la proposta di legge Cassinelli individua in sette punti diversi, ricorrente uno dei quali fa scattare l'obbligo di iscrizione in tribunale per quei siti che abbiano come scopo "la diffusione o la pubblicazione di notizie di attualità, cronaca, economia, costume o politica". Dal punto di vista politico, Cassinelli ricorda che la legge da lui proposta "risponde ad una esigenza di liberalizzare la circolazione delle idee ed il mercato delle opinioni, senza introdurre ulteriori appesantimenti e controlli. Per questo mi piace ribattezzare la mia legge come legge ‘salva-blog’ in piena antitesi con il ddl ‘ammazzablog’ presentato dall'ex sottosegretario all'editoria del governo Prodi Ricardo Franco Levi". Quel testo, lo ricordiamo, prevedeva l'iscrizione al Registro degli operatori della Comunicazione per tutti i blog. "Una misura assolutamente illiberale e inaudita che metteva il bavaglio alla libera circolazione delle idee" conclude Cassinelli, "per cui apprezziamo che lo stesso onorevole Levi abbia deciso di fare retromarcia ritirando il capitolo della sua proposta dedicato ad Internet". <br/>fonte: <a href="http://www.robertocassinelli.it">RobertoCassinelli.it</a>