Openpolis - Argomento: Sesto San Giovannihttps://www.openpolis.it/2018-04-19T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: A quasi un anno dalle elezioni siamo ancora alla propaganda mentre la giunta è in pezzi2018-04-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it927154Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Pensavamo che il Sindaco di Sesto San Giovanni avesse convocato per oggi una conferenza stampa per spiegare le ragioni per cui a meno di un anno dalle elezioni si sono dimessi il vicesindaco e un assessore e una parte decisiva della sua coalizione l’ha abbandonato, costringendolo ad una maggioranza risicata. Invece sì è trattato solo dell’ennesimo tentativo di scaricare sul PD la propria incapacità amministrativa. Dopo quasi un anno siamo ancora alla propaganda mentre la giunta di Sesto è in pezzi”. Lo afferma il senatore PD <b>Franco Mirabelli</b>, eletto nel collegio di Sesto San Giovanni.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/affari-costituzionali/mirabelli-a-quasi-un-anno-dalle-elezioni-siamo-ancora-alla-propaganda-mentre-la-giunta-e-in-pezzi/">SenatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Discriminatorio negare a comunità islamica di Sesto S.G. il PalaSesto per festa perdono2017-09-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it914963Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Questa mattina ho incontrato i responsabili della comunità islamica sestese per portare loro la solidarietà dopo che gli è stato impedito di utilizzare il PalaSesto per la Festa del perdono che da oltre vent’anni veniva svolta lì. Sono andato per testimoniare l’impegno delle istituzioni a garantire il rispetto dei diritti di tutti i cittadini italiani, qualunque religione professino”. Lo dichiara il senatore del Pd <b>Franco Mirabelli</b>.
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“Chiediamo da tempo – prosegue Mirabelli – alle comunità musulmane di favorire un processo di integrazione e legalità e la comunità islamica sestese da anni dialoga con le istituzioni e lavora in questa direzione. La decisione del Comune di Sesto di negare il palazzetto dello sport è una scelta discriminatoria e che rischia di far fare passi indietro sulla strada del dialogo che si stava perseguendo e che viene sollecitata anche dalla Curia sestese”.
“Chiediamo giustamente ogni giorno a tutti di rispettare doveri e legalità e di costruire su questo un’integrazione positiva. Non possono essere, quindi, le istituzioni – conclude Mirabelli – a violare questo patto, non riconoscendo i diritti e discriminando”.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/stampa/comunicati-stampa/islam-mirabelli-pd-discriminatorio-negare-comunita-islamica-sestese-palasesto-festa-perdono/">Senatori PD</a>FRANCO MIRABELLI: Islam: garantire libertà di culto a Sesto S. Giovanni2017-08-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it898765Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Questa mattina abbiamo chiesto al ministero degli interni e alla Prefettura di intervenire con urgenza per impedire che a Sesto San Giovanni l’amministrazione comunale privi una intera comunità di un diritto fondamentale come quello che garantisce la libertà di culto e il suo esercizio a tutti i cittadini e a tutte le confessioni religiose”.
Lo afferma il senatore del Partito democratico Franco Mirabelli.
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“Dal 2010 la comunità islamica di Sesto San Giovanni – sottolinea l’esponente pd – ogni anno celebra la festa del sacrificio, senza alcun problema e senza alcuna tensione con una iniziativa presso il palazzetto dello sport della città.. Quest’anno la nuova amministrazione sestese che sulla discriminazione verso gli islamici, ha fondato gran parte della propria campagna elettorale, ha deciso di non concedere l’utilizzo dello spazio pubblico adducendo giustificazioni burocratiche evidentemente, strumentali, pretendendo il rispetto di una convenzione futura e non rispettando quella in essere. Credo che, senza un intervento delle istituzioni che richiami il sindaco di Sesto ai propri doveri e per ristabilire la legalità e il rispetto dei diritti, si rischi di alimentare un clima di conflitto oltre che consumare una ingiustizia”.
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“Per questo auspichiamo dal ministro e dal prefetto un intervento urgente che consenta la celebrazione che è programmata per il 1 settembre” conclude Mirabelli.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/stampa/comunicati-stampa/mirabelli-garantire-liberta-culto-sesto-s-giovanni/">Senatori PD</a>FRANCO MIRABELLI: Vertenza GE, intervento in Senato2016-10-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it775624Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Il senatore Franco Mirabelli è intervenuto ieri in Aula al Senato sulla vicenda General Electric-Alstom power di Sesto San Giovanni. Come già nel corso dell’assemblea pubblica di sabato 1 ottobre a Sesto San Giovanni, nel suo intervento il senatore PD ha ribadito che, avendo GE ricevuto dallo Stato diversi incentivi per investire in Italia, è “grave che dopo che il Governo ha aperto un tavolo di trattativa presso il Mise, GE abbia abbandonato quel tavolo, dimostrandosi indisponibile a qualunque tipo di trattativa. Il tavolo è stato aperto al Ministero dello Sviluppo Economico proprio perché l’obiettivo non era solo quello di salvaguardare i posti di lavoro ma di salvaguardare l’intero stabilimento di Sesto San Giovanni, con tutto ciò che comporta”.
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“Credo sia giusto – ha aggiunto Mirabelli – che anche dall’Aula del Senato, quindi, arrivi al Governo la richiesta di insistere, di costringere General Electric a ritornare al tavolo delle trattative per salvaguardare gli oltre 200 posti di lavoro di quello stabilimento ma, soprattutto, per salvaguardare uno stabilimento importante per la città di Sesto San Giovanni e per tutto il territorio del Nord Milano”.
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Nel sottolineare la gravità dell’atteggiamento di chiusura di GE, Mirabelli definisce ancor più grave l’aver impedito al Sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chittò di portare ai lavoratori in agitazione la solidarietà della città. “Chiedo al Governo, quindi, di fronte a questi atteggiamenti sbagliati, di convocare General Electric per chiedere di rispondere di questi comportamenti ed esplicitare la volontà di non lasciare che venga disperso il patrimonio di produzione e lavoro che la General Electric ha rilevato dalla Alstom di Sesto San Giovanni”.<br/>fonte: <a href="http://www.specchiosesto.it/2016/10/05/vertenza-ge-intervento-senato-mirabelli/">Lo Specchio di Sesto</a>FRANCO MIRABELLI: Dare futuro allo stabilimento GE di Sesto San Giovanni2016-10-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it775626Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Credo che sia importante l’appello che è stato fatto qui da noi rappresentanti istituzionali, dai cittadini, dai lavoratori a tenere duro, a fare questa battaglia fino in fondo, uniti. Garantendo l’unità dei lavoratori, l’unità delle forze politiche e sindacale, insieme ai cittadini, si può ottenere un risultato”. Lo ha detto oggi il senatore PD Franco Mirabelli, intervenendo alla manifestazione dei lavoratori dell’ex gruppo Alstom di Sesto San Giovanni acquisito dalla General Electric e già presentatore di un’interrogazione in Senato sulla vicenda. “Penso che questa dei lavoratori dell’ex Alstom sia una battaglia molto importante per loro, per la difesa dei loro posti di lavoro, per le loro famiglie, per garantire loro un futuro. Credo anche, però, che questa sia una battaglia importante per il Paese, perché qui non è in gioco soltanto il come garantire un futuro ai lavoratori. - ha proseguito Mirabelli - Noi vogliamo dare un futuro allo stabilimento di Sesto San Giovanni. Non è un caso che si sta discutendo di questa vicenda al Ministero dello Sviluppo Economico e non al Ministero del Welfare. Il Parlamento e il Governo si sono espressi perché vogliono salvaguardare questo sito produttivo e questo è il lavoro che dobbiamo continuare a fare. Questa scelta negli ultimi anni l’abbiamo fatta anche per altre realtà come Terni, Taranto e molti grandi siti produttivi: si è intervenuti lavorando come Parlamento e come Governo su interi settori come l’acciaio e la siderurgia che sembravano persi, ma che sono fondamentali per il Paese”. “L’Italia è il secondo Paese manifatturiero d’Europa e questa è una grande risorsa che dobbiamo salvaguardare, per questo dobbiamo ritornare a investire sull’industria e non dobbiamo perdere ciò che c’è. Questo - ha concluso Mirabelli - è l’impegno che abbiamo preso in questi anni, che prendiamo oggi e che dobbiamo prendere ancora da domani. Il Governo su questo sta lavorando e coinvolgeremo di nuovo il Parlamento, come lo avevamo già fatto nei mesi scorsi con delle interrogazioni. Dobbiamo lavorare tutti e tenerci insieme per ottenere quell’obiettivo che garantisce i lavoratori dell’ex Alstom ma che garantisce anche a questo Paese e a questa città di non perdere un pezzo importante di produzione”.<br/>fonte: <a href="http://www.mi-lorenteggio.com/news/48423">Mi-Lorenteggio</a>FRANCO MIRABELLI: General Electric, Sesto strategico, proteggere occupazione2016-01-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768686Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>In questi giorni, General Electric ha comunicato la chiusura della fabbrica e del service del settore Power del gruppo Alstom di Sesto San Giovanni, che ha precedentemente acquisito. Questa decisione, secondo GE, comporta la conseguenza di determinare 211 esuberi nel 2016 e altri 26 nel 2017.
Sulla vicenda il senatore PD <b>Franco Mirabelli</b> ha depositato un’interrogazione per chiedere al Governo “di garantire che la decisione di GE di procedere alla chiusura degli stabilimenti non coincida con la dismissione della fabbrica”.
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“Il gruppo Alstom è una realtà importante a Sesto San Giovanni: la fabbrica di produzione e quella di manutenzione del settore Power, acquisiti da General Electric, occupano 450 lavoratori, con produzioni che rappresentano un'eccellenza a livello mondiale” - si legge nel testo dell’interrogazione di <b>Mirabelli</b> – per questo si vuole sapere dal Governo “quali interventi intenda mettere in atto al fine di salvaguardare l'occupazione e impedire che l'Italia e Sesto San Giovanni perdano un importante centro di produzione su un settore strategico quale quello dell'energia”.
<br/>fonte: <a href="http://www.affaritaliani.it/milano/general-electric-mirabelli-sesto-strategico-proteggere-occupazione-401633.html">Affaritaliani</a>GIORGIO OLDRINI: E il sindaco di Sesto vuole andare dai pm.2011-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it608082Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Sesto San Giovanni (MI) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Consiglio Comunale Sesto San Giovanni (MI) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/>Vendola al Pd: "È peggio di Tangentopoli"
Il caso Penati: il leader di Sel attacca i Democratici. Nichi Vendola va all'attacco del Pd. E lo fa sulla vicenda che più fa male oggi ai Democratici, la vicenda delle presunte tangenti sull'ex area Falck. «Siccome ho la coscienza a posto e non ho scheletri nell'armadio – racconta il leader di Sel in un'intervista al «Fatto Quotidiano» – considero il caso Penati un fatto grave, ma ho molto rispetto per la sofferenza del popolo del Pd». «Io sono stato, fino alle primarie di Pisapia, il principale oggetto di polemica di Penati e del riformismo milanese – prosegue – Ne vado per così dire orgoglioso. Vedo una differenza con Tangentopoli, e in peggio. Nel 1993 la politica usava gli affari per finanziarsi, e mantenere l'illusione della propria egemonia. Il sistema Sesto, se possiamo chiamarlo così, lascia intravvedere una mutazione genetica, anche rispetto all'analisi profetica dell'intervista di Berlinguer a Scalfari». «Oggi - conclude Vendola - sono i partiti indeboliti, e subalterni al sistema economico, che sognano di dotarsi di una propria interfaccia economica per stare al tavolo dei poteri forti e recuperare il gap». Intanto il sindaco di Sesto San Giovanni Giorgio Oldrini ha annunciato di voler nominare un legale e, con l'avvocato, chiedere un incontro ai magistrati di Monza, titolari dell'inchiesta che lo vede indagato con l'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, per presunte tangenti relative all'ex area Falck. È lo stesso Oldrini a renderlo noto stigmatizzando «lo stillicidio di rivelazioni a rate che ogni giorno ci viene propinato nell'evidente tentativo di impedirci di discutere e adottare in Consiglio comunale l' 8 e il 9 settembre il Piano per le aree ex Falck». Il riferimento è alle accuse, riportate ieri dal «Corriere della Sera», «che Piero Di Caterina, in verbali a me sconosciuti, mi rivolgerebbe». «Già più di un anno fa, insieme al sindaco di Cinisello Daniela Gasparini e ai due allora direttori generali dei nostri Comuni, Marco Bertoli e Mario Spoto, avevamo querelato Di Caterina per calunnia – spiega Oldrini – Non posso dimenticare che in questi mesi, anche in conseguenza di una dichiarazione di Di Caterina, si è ripetutamente scritto che nel momento in cui era proprietario delle aree ex Falck il Gruppo Zunino, la nostra Amministrazione avrebbe raddoppiato le volumetrie concesse, portandole a 1.300.000 metri quadrati». «Si tratta di un clamorosa panzana – prosegue il sindaco di Sesto – come dimostrano i documenti ufficiali approvati dalla Giunta e dal Consiglio comunale, come scritto nella sentenza del Tribunale di Milano sulla vicenda Risanamento, e come evidenziato nel documento di vendita da Zunino al Gruppo Bizzi delle aree, pubblico e depositato presso la Consob».
http://www.iltempo.it/politica/2011/09/05/1283326-vendola_peggio_tangentopoli.shtml<br/>fonte: <a href="http://www.iltempo.it/politica/2011/09/05/1283326-vendola_peggio_tangentopoli.shtml">www.iltempo.it</a>GIORGIO OLDRINI: LE SOTTILI VENDETTE DEL PD: NON HO SOSTENUTO PISAPIA ORA NON LAVORO2011-07-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590617Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Sesto San Giovanni (MI) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Consiglio Comunale Sesto San Giovanni (MI) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/>"Penati mi chiese in totale 20 miliardi di lire per il partito. Mi disse che sarebbe venuto a prenderli Di Caterina». A parlare attraverso le carte a disposizione ora della Procura di Monza è Giuseppe Pasini, imprenditore edile sestese ed esponente del Pdl locale. Lo stesso che con il racconto di come invece versava le mazzette per aggiustare le concessioni edilizie in città all’ex assessore Pasqualino Di Leva, ha sconvolto l’“amico” imprenditore Piero Di Caterina. «Pasini se ne è andato in vacanza, ma io, se c’è la minima possibilità che ingabbino qualcuno di loro, resto in città ad aspettare – ha confessato - stamattina sono rimasto allibito quando ho saputo delle mazzette da 20–30 mila euro versate da Pasini all’ex assessore Di leva che valevano quanto una brioches o un caffè … sono anni che parliamo con Pasini di questo sistema da scardinare, ma in modo così colorito non me lo aveva mai raccontato». Sugli aiuti in denaro per il partito anche nazionale e le campagne elettorali per i personaggi del Pd locale e nazionale, però, ha aggiunto: «Non sono un uomo di partito e non ho la tessera del Pd, ma forse qui ho sbagliato perché se avessi davvero aiutato Oldrini, o meglio ancora Pisapia, non sarei qui a dovermi difendere io stesso e a subire le loro angherie e falsità». È anche vero che a Sesto Di Caterina ha continuato a costruire ed operare. Ad esempio ha appena costruito un albergo, attraverso la società Bed & Best, al quale manca lo svincolo da parte del comune (dovuta in 30 giorni per legge) di una fideiussione di 500 mila euro. «Ho mandato a marzo scorso la documentazione per ottenere lo svincolo che per legge mi è dovuto dato che ho completato il collaudo – ha attaccato – ma dal Comune mi è arrivata richiesta del collaudo come se non lo avessi fatto: ostruzionismo, solo perché ho parlato o non ho più versato una lira come qualcun altro ha continuato a fare forse». Un altro duro attacco all’amministrazione Oldrini e al direttore generale Marco Bertoli, entrambi indagati dalla Procura di Monza ed entrambi esposti ieri in una conferenza stampa in cui hanno ribadito di <b>“aver agito sempre al meglio e in totale trasparenza”.</b>
Ma il sistema del finanziamento al Pd è complesso e ad alimentarlo negli anni non sono stati solo Di Caterina e Pasini da Sesto. Basti pensare a Fare Metropoli, l’associazione culturale attraverso la quale Penati finanziava le campagne elettorali i cui conti li conosceva a menadito Pietro Rossi il presidente del sodalizio. I contributi erano sempre dichiarati e inferiori alla cifra di 12.500 euro per le norme antiriciclaggio e il commercialista Angelo Parma firmava anche le lettere di ringraziamento ai sostenitori. Tra questi ci sarebbero oltre allo stesso Di Caterina, anche la Banca Popolare di Milano e quella di Legnano, con Enrico Corali, nominato da Penati per Expo 2015, la Stilo immobiliare finanziaria di Antonio Percassi, il costruttore presidente dell’Atalanta, e poi tra i sestesi c’è il gruppo Intini, imprenditore edile (atteso al varco da Di Caterina) legato all’architetto Roberto Sarno, indagato e perquisito dal pm Mapelli, per la costruzione delle famose Torri di via Pace a Milano. Infine c’è Bruno Binasco, il manager del gruppo di Marcellino Gavio che è nel cda della Tem, indagato dalla Procura di Monza per aver finanziato illecitamente con 2 milioni di euro nel 2010 Penati. Ed è questo il collegamento con il filone dell’inchiesta che riguarda la Milano Serravalle e la perizia affidata tempo fa dalla Procura di Milano ai due docenti universitari Mario Cattaneo e Gabriele Villa. Le toghe milanese erano per l’archiviazione. Ma a giugno, con l’inchiesta Penati sono venuti fuori i nomi di Gavio e Binasco: forse la procura di Monza andranno avanti.
<br/>fonte: <a href="http://www.libero-news.it/news/793907/Sinistri-Le-sottili-vendette-del-Pd-milanese-Non-ho-sostenuto-Pisapia-ora-non-lavoro.html">www.libero-news.it</a>Emilia Grazia DE BIASI: Interrogazione a risposta scritta: profanato monumento ai lavoratori deportati, Ministro dell'Interno prenda provvedimenti.2008-06-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382227Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:<br />
nel Parco Nord di Milano, sul territorio del Comune di Sesto San Giovanni, è stato eretto alcuni anni orsono un monumento in onore e a ricordo di tutti i lavoratori deportati durante la dittatura nazi-fascista nel Mauthausen Ring (Gusen, Ebensee e Melk), nell'ambito della repressione degli scioperi politici del marzo 1944;
il monumento, opera degli architetti Lodovico e Bico Belgioioso, raccoglie in sei teche, di forte valore simbolico, le ceneri dei crematori del Mauthausen Ring e indica i nomi dei campi nei quali sono stati uccisi con atroci torture, dal gas alle iniezioni al cuore, l'80 per cento dei deportati, tanto che tale tale struttura è stata ufficialmente qualificata come un vero e proprio campo di sterminio;
il 13 giugno ultimo scorso tale monumento è stato profanato con la distruzione delle teche contenente le ceneri;
l'ANED (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti), con il suo Presidente nazionale, Gianfranco Maris, ha organizzato per il 29 giugno 2008 una cerimonia di fronte al monumento profanato per manifestare lo sdegno di tutte le cittadine e i cittadini italiani che si riconoscono nell'antifascismo e nell'antinazismo, come valori fondanti della nostra democrazia e assunti con la Resistenza dal dettato costituzionale -:
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se intenda comunicare alla Camera le notizie in suo possesso e quali provvedimenti abbia preso o intenda prendere per restituire al monumento e ai valori che rappresenta la dignità vigliaccamente ferita.<br/>fonte: <a href="http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=1278&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27">Camera.it</a>