Openpolis - Argomento: governancehttps://www.openpolis.it/2016-05-21T00:00:00ZAlberto Suppa: "Verso i rifiuti Zero" anche in Brianza2016-05-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it769176
Ringrazio i Sindaci soci per aver confermato il mio incarico nel CdA di Brianza Energia Ambiente spa, l'azienda di servizi ambientali di cui il Comune di Muggiò è proprietario con il 7,20%.
Di prossima attuazione è la fusione con CEM e la nascita di Differentia, un’ azienda pubblica al 100% che gestirà il ciclo integrato dei rifiuti su un’area di 70 Comuni fra Brianza ed est milanese. Il progetto, ben accolto lo scorso dicembre da tutti i Sindaci ed Amministratori, metterà insieme le competenze di BEA e CEM e consentirà di traguardare l’80% di raccolta differenziata nei nostri Comuni: prevenzione, il riutilizzo, la riparazione, il riciclo, il recupero e, soltanto da ultimo, lo smaltimento , sono già i punti fondamentali di una vera e propria "Strategia Rifiuti Zero" che progressivamente interesserà tutti i Comuni soci e non solo.
Uno dei nostri punti forza è l’impianto di Desio che produce energia elettrica e termica partendo dalla frazione “indifferenziata” dei rifiuti e a cui è collegata la rete di teleriscaldamento che riguarda ampie zone di Desio, Varedo, Bovisio Masciago e Nova Milanese. Nel solo 2015 l'impianto di Desio ha generato più di 24 mila MegaWatt/ore di energia elettrica e quasi 41 mila MegaWatt/ore di energia termica consentendo di evitare oltre 40 mila tonnellate di emissioni di CO2 (il più importante gas serra), poiché l'energia prodotta con fonti rinnovabili (rifiuti e fotovoltaico) non proviene dall’utilizzo di combustibili fossili ed assicura che tonnellate di gas serra non vengano emesse: e’ anche questo il piccolo ma importante contributo che BEA fornisce per conseguire gli impegni nazionali ed europei assunti a Parigi durante la recente “COP21" dell'ONU sul clima.
Al termine dei lavori l'impianto avrà le migliori tecnologie disponibili, e nonostante sin da ora assicuri già un più che abbondante rispetto dei limiti di legge, nei prossimi mesi migliorerà ancora di più la sua performance energetica e ambientale.
L’evoluzione in atto in Brianza nell'ambito della gestione dei rifiuti è anche frutto di precisi indirizzi deliberati mesi fa dal Consiglio Comunale di Muggiò che sta facendo un grande lavoro per garantire servizi ambientali ed energetici sempre più virtuosi ed efficienti.<br/>fonte: <a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10208926272370951&set=a.2342082348388.2141317.1139835930&type=3&theater">Il Cittadino di Monza e Brianza</a>Marco Scibona: VENARIA – M5S: “SOPRALLUOGO ALLA MANDRIA, SERVE UN NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE” 2015-06-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it761003Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/><b>VENARIA – M5S: “SOPRALLUOGO ALLA MANDRIA, SERVE UN NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE”</b>
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Sopralluogo questa mattina presso il Parco della Mandria da parte del sindaco di Venaria Reale Roberto Falcone insieme al consigliere regionale M5S Francesca Frediani ed il Senatore M5S Marco Scibona. Edifici di proprietà regionale.
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In particolare la visita ha riguardato parte del Borgo Castello, di proprietà regionale, dove si sarebbe dovuto realizzare il cosiddetto “Hotel de Charme”. In seguito ad un crollo di parte dell’edificio, cui sono seguiti il sequestro del cantiere e una lunga vicenda giudiziaria, la struttura risulta abbandonata ed ancora incompiuta.<br />
Analoga situazione per il progetto del Centro del Cavallo dove la Regione ha effettuato ingenti investimenti creando un centro congressi dentro Cascina Rubbianetta e realizzando ex novo un maneggio coperto di circa 4.200 mq.
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Su queste strutture la Regione Piemonte, nel corso degli ultimi anni, ha speso troppi fondi pubblici senza riuscire a portare a termine quasi nessun progetto.
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E’ arrivato il momento di avviare un nuovo modello di governance della Mandria visti i fallimenti collezionati in precedenza. Il punto da cui ripartire è la collaborazione fondamentale con le amministrazioni locali. Anche in vista dei prossimi banchi di prova, come l’apertura a breve delle buste per l’appalto di gestione del Centro del Cavallo.
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L’eccellenza culturale e storica del nostro territorio non può essere abbandonata al degrado ma valorizzata ed utilizzata al meglio.
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Roberto Falcone, sindaco Venaria Reale<br />
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte<br />
Marco Scibona, Senatore M5S<br/>fonte: <a href="http://www.marcoscibona.it/home/?p=899">www.marcoscibona.it</a>FRANCO MIRABELLI: Expo: Persi 2 anni in chiacchiere sulla governance2014-10-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it728616Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>E' vero che sull'Expo ormai "i tempi stringono" come sollecita la presidente Diana Bracco, ma il problema è che "si sono persi due anni a discutere di governance, di organizzazione, di vertici della società fra Comune e Regione, fra Moratti e Formigoni". Ne è convinto il senatore <b>Franco Mirabelli</b>, capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, che, intervistato dall'Adnkronos, sottolinea che a frenare "non è il lavoro di Raffaele Cantone (presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione ndr) o della Prefettura di Milano".
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"I controlli sulle infiltrazioni della criminalità organizzata stanno funzionando, così come l'impegno della Prefettura sta dando frutti e non rallenta i lavori di Expo" ribadisce <b>Mirabelli</b>.
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"Lo stesso Cantone sta valutando di sperimentare il commissariamento delle aziende ma tutto questo - rimarca - non rallenta i tempi di realizzazione di Expo". "I tempi per realizzare bene l'esposizione universale ci sono. Certo va valutato anche il tempo legato alla congestione dei Paesi che stanno accedendo tutti insieme ai diversi Padiglioni". Ma, conclude <b>Mirabelli</b>, "sono certo che alla fine l'Expo ce la farà".
<br/>fonte: <a href="http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2014/10/18/expo-mirabelli-com-antimafia-persi-anni-chiacchiere-governance_FXRzyGRGkoM0ORygmvZ38L.html">Adnkronos</a>Fabio Altitonante: ALER: UNA GOVERNANCE MODERNA NELL’INTERESSE DEI CITTADINI2013-10-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it710101Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Milano (Partito: PdL) - Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) <br/><br/>In Regione Lombardia stiamo lavorando al progetto di legge sulla riforma della governance delle ALER (le 13 Aziende autonome che gestiscono il patrimonio di edilizia residenziale pubblica in Lombardia).
Nel dettaglio, si stanno delineando alcune proposte: PD-Patto Civico e Lega vorrebbero ridurre le 13 Aziende attuali a 4, alcuni colleghi del nostro Gruppo ne indicano 7, io e altri Colleghi (seguendo anche la linea della Giunta) riteniamo che l’Agenzia unica, con il mantenimento delle sedi territoriali, sia la soluzione migliore.
“Conservare” più Aziende sembrerebbe solo una mediazione al ribasso e non il frutto di una visione riformista su un nuovo modo di gestire le case popolari!
Tenendo conto dei reali bisogni dei cittadini, infatti, dobbiamo rispondere a numerose criticità, legate in particolare all’organizzazione, ai criteri di assegnazione, alla manutenzione e alla morosità.
Per quanto riguarda la governance, siamo partiti dall’analisi dei dati (Bilancio Consuntivo ALER 2011) per comprendere quali fossero le principali cause di inefficienze e abbattere, dunque, gli sprechi.
Attualmente le 13 ALER gestiscono in totale a circa 110 mila alloggi, di cui quasi 60 mila solo nella provincia di Milano.
I dipendenti totali delle Aziende sono 1.591, con 51 dirigenti.
I soli organi di governance – ossia i componenti dei 13 Consigli di Amministrazione, i 13 Direttori Generali, i membri dei 13 Collegi dei Sindaci, esclusi gli Organismi di vigilanza – costano complessivamente 5.273.862 €/anno.
La frammentazione organizzativa – che si traduce anche in procedure aziendali diverse, funzioni e consulenze moltiplicate per 13 Aziende, 13 uffici personali, 13 uffici comunicazione, ecc. ecc. – determina logicamente numerosi sprechi.
Solo per la burocrazia interna (costi per amministrazione e spese generali), infatti, il costo complessivo è pari a circa 96.000.000 €/anno.
A queste spese si aggiungono le gravi perdite strutturali che hanno le ALER, anche in considerazione delle loro finalità sociali.
Se facciamo un rapporto tra le entrate nette da canoni e il totale dei costi gestionali otteniamo un differenziale pari a quasi meno 30 milioni €/anno.
Le difficoltà dell’attuale gestione si ripercuotono anche sulla manutenzione ordinaria, che nelle 13 Aziende, dal 2008 al 2011, è stata ridotta di quasi 6 milioni €, mentre le case vuote in attesa di ristrutturazione sono 5.221.
La crisi economica, inoltre, ha inciso sull’incremento della morosità, che nel 2011 è arrivata in totale a quasi 34 milioni €/anno (di cui oltre 24 milioni €/anno solo in provincia di Milano).
Si devono considerare, infine, i pesanti carichi della fiscalità, difatti, solo l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) è pari a circa 7.200.000 €/anno. Per fortuna l’IMU è stata abolita!
Regione Lombardia deve, pertanto, definire un nuovo modello di governance – che integri l’efficienza aziendale con le politiche di welfare – rimanendo vicino al territorio.
Una struttura aziendale moderna ed efficiente, infatti, è centralizzata per quanto riguarda la governance e rafforza il decentramento delle funzioni operative.
In questo modo si eliminano le sovrapposizioni di competenze, costi e gestione, si garantiscono maggiori investimenti per manutenzioni e nuove costruzioni e si riduce la burocrazia.
Per raggiungere questi obiettivi, quindi, il patrimonio di edilizia sociale deve essere affidato a un’unica Agenzia Lombarda Edilizia Residenziale, con il mantenimento delle sedi territoriali.
Solo così si genereranno economie di scala e di scopo, grazie alle quali si avrà la capacità di assicurare ai cittadini servizi di elevata qualità. Basti pensare che eliminando gli sprechi si otterranno risparmi pari almeno a 15 milioni €/anno.
Regione Lombardia dovrà poi sostenere l’equilibrio economico finanziario dell’Agenzia, perché non si può garantire solo con la riforma della governance, sebbene sia indispensabile. È importante, in questo senso, che rinunci all’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), come d’altra parte è già previsto per altre organizzazioni con finalità sociali, ad esempio, le ONLUS.
Per garantire la vicinanza al territorio e rappresentarne le istanze, inoltre, il progetto di legge introduce, per la prima volta, un Comitato di Indirizzo Strategico, che supporterà sia il Collegio Sindacale che il Consiglio d’Amministrazione e vigilerà sul raggiungimento degli obiettivi dell’Agenzia in accordo con i Comuni e gli altri attori coinvolti.
Dalla riforma possiamo ottenere un risultato storico e far fare alle politiche per la Casa – e alla Lombardia – un salto culturale di portata epocale, allineando la governance delle ALER ai modelli vincenti europei, come ad esempio Parigi, che con il Paris Habitat-OPH (risultato della fusione di diversi enti) gestisce circa 120 mila alloggi, o l’Irlanda del Nord, che attraverso il Northern Ireland Housing Executive (dalla fusione di circa 65 enti separati) ne gestisce circa 90 mila.
Spero che all’interno del nostro partito possa iniziare una riflessione che si fondi sul merito delle riforme e non su interessi locali e particolari, facendo prevalere quei valori liberali che il Presidente Berlusconi ha sempre sostenuto. Puntiamo allora ad azzerare la burocrazia e rendere efficiente e trasparente la macchina pubblica.
In questo caso, possiamo rendere moderna un’Azienda pubblica, l’ALER, che svolge un importante ruolo sociale.
Ricordo, per fare un esempio, che Ferrovie dello Stato nel 2006 perdeva 2 miliardi di euro (4 mila miliardi delle vecchie lire!), oggi – dopo una profonda riforma organizzativa ad opera dell’Amministratore Delegato Mauro Moretti – è in attivo!<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/component/content/article/1-editoriali/171-aler-una-governance-moderna-nellinteresse-dei-cittadini.html">www.altitonante.it</a>Pier Luigi BERSANI: «Senza la riforma della governance Rai non si rompe il rapporto perverso con la politica»2012-05-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it641187Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Lettera ad Antonio Di Pietro.
<p>Caro Antonio,<br />
tu mi chiedi di procedere assieme a nomine trasparenti per il Consiglio di amministrazione della Rai. Ciò significherebbe perpetuare, magari in modo più elegante, quel meccanismo di ingovernabilità che sta portando in un vicolo cieco la più grande azienda interamente pubblica del Paese. Mi spiace dirti che non posso essere d’accordo. Da mesi ci battiamo per cambiare la governance della Rai perché senza una riforma è impossibile rompere il rapporto perverso tra l’azienda e la politica.
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A legislazione vigente non c’è modo di garantire che la Rai sia amministrata come un’azienda vera e, per quel che ci riguarda, non vogliamo più assistere al desolante spettacolo di un Cda permanentemente riunito con il solo compito di lottizzare e controllare l’informazione.
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Serve che i partiti si tolgano di mezzo.
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Serve l’applicazione del codice civile.
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Serve un amministratore delegato che abbia i poteri per rendere autonoma e competitiva un’azienda che deve sviluppare un piano industriale e che deve tornare ad essere un grande patrimonio del Paese; tutto questo secondo le essenziali indicazioni che il Parlamento deve rinnovare sulla missione odierna di un servizio pubblico.
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Con queste motivazioni abbiamo deciso di non partecipare alle nomine, comunicandolo al governo.
Una scelta che rivendichiamo come un atto di amore nei confronti della Rai e del servizio pubblico e che contiamo induca tutti a chiudere finalmente una stagione triste di lottizzazione per aprirne finalmente una nuova.
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<br/>fonte: <a href="http://www.bersanisegretario.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=113312&t=/documenti/stampa.htm">bersanisegretario.it</a>VINICIO PELUFFO: Rai. "Vogliamo un modello stile BBC" - INTERVISTA 2012-03-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626337Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />Oggi è scaduto il cda della Rai. Segue l'intervista ad Affaritaliani.it di Vinicio Peluffo, deputato, dirigente di partito e membro Pd della Commissione di Vigilanza Rai.
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<p>"Con il Pdl ci sono gli spazi per arrivare ad un accordo sulla governance della Rai".
<p>"Lorenza Lei ha presentato un bilancio in pareggio rispetto agli altri anni, ma è un bilancio frutto di tagli, che non risolve i nodi che gravano sull'azienda". E fa una proposta: "Come Pd chiediamo che i membri del cda siano nominati dalla commissione di Vigilanza, dall'Anci e dalla Conferenza Stato-Regioni. Una pluralità di soggetti che sottrarrebbe la Rai dall'influenza dei partiti". <br />
Poi afferma: "Vogliamo un modello sullo stile della BBC".
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<b>Oggi è scaduto il cda della Rai e Antonio Di Pietro è andato a Roma a protestare per chiedere la riforma del servizio pubblico radiotelevisivo. Secondo lei è necessario intervenire?</b>
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"Mi fa sorridere che oggi Di Pietro si sia fatto sentire. Il Pd è da un anno e mezzo che pone la necessità di modificare la governance della Rai che è una azienda in difficoltà. Per poterla rilanciare c'è bisogno di partire dal meccanismo della nomina e togliere i partiti dalla Rai".
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<b>In che modo?</b>
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"Abbiamo presentato un ddl che interviene su questo aspetto, rimandando ad un periodo successivo una riforma più corposa".
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<b>Come deve essere modificata la governance della Rai?</b>
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"Nel ddl che abbiamo presentato chiediamo che i membri del cda siano nominati in parte dalla commissione di Vigilanza, una parte dall'Anci e una dalla Conferenza Stato-Regioni. Avendo quindi una pluralità di soggetti si toglierebbe il cda dall'influenza dei partiti. Questa è una riforma che può essere fatta in pochissimo tempo".
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<b>E poi?</b>
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"E poi si deve intervenire in maniera strutturale. Vogliamo un modello sullo stile della BBC. Ci deve essere una fondazione che abbia al suo interno esponenti del mondo della cultura, della comunicazione, della televisione, della società civile e che poi nomini un cda. Un consiglio che non può essere come quello attuale. Oggi il cda si riunisce tutte le settimane e decide sul governo interno dell'azienda. Noi invece vogliamo una Rai che rispetti le regole del codice civile. Quindi con un amministratore delegato che sia una figura apicale e poi un cda che si riunisca sulle scelte di indirizzo generali".
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<b>Si parla spesso della Rai come una azienda in crisi, eppure oggi ha presentato i conti in ordine…</b>
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"Ho visto che la Lei ha presentato un bilancio in pareggio rispetto agli altri anni. E' un bilancio dato da una serie di tagli alla fiction, al cinema, che sono però i settori che portano introiti all'azienda visto che sono programmi venduti all'estero. E poi in questo bilancio c'è un punto di domanda sugli introiti pubblicitari, visto che una parte deve essere ancora raccolta. Quindi formalmente è un bilancio in positivo, ma gli interventi non hanno risolto i problemi dell'azienda".
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<b>Bersani ha provato a portare questo tema nell'incontro con Monti e gli altri leader della maggioranza ed è successo un putiferio. Secondo lei ci sono gli spazi perché si riesca ad intervenire, oppure se ne parlerà dopo le elezioni?</b>
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"Questo tema deve essere assolutamente affrontato prima del voto. E' evidente che le forze che sostengono il governo devono trovare dei punti di convergenza sui nodi aperti. Lo hanno fatto sulla legge elettorale, lo faranno sulla riforma del mercato del lavoro e anche sulla Rai. Nonostante le resistenze di Gasparri è evidenza di tutti che l'azienda così non può andare avanti".<br /><br/>fonte: <a href="http://affaritaliani.libero.it/politica/peluffo-pd-ad-affari-sulla-rai-c-spazio-per-l-accordo280312.html">Affaritaliani.it - Tommaso Cinquemani</a>Patrizia TOIA: “La Grecia è da salvare, non diamo credito alle voci che la vogliono fuori dall’euro”2011-10-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609685Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
“C’è preoccupazione per gli effetti e le conseguenze drammatiche che sia la crisi che i piani di salvataggio stanno producendo in Grecia. La Grecia è da salvare, non bisogna dare credito alle voci che vogliono farla uscire dall’euro e stupisce vedere che tra i sostenitori di questa ipotesi ci sia Michael Spence”.
<p><i>È il commento di</i> <b><i>Patrizia Toia</i></b>, <i>eurodeputata del Partito Democratico e vicepresidente del gruppo S&D al Parlamento Europeo.</i>
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“L’Europa non deve tornare indietro, non può arrendersi di fronte alla prima importante prova che si trova ad affrontare, ma deve anzi cercare di andare avanti con maggiore convinzione di quanta non ne abbia avuta fino ad oggi. Sia se vorrà competere sui mercati internazionali, sia se dovrà affrontare una recessione globale, come qualcuno sostiene - perché purtroppo tutte le aree del mondo hanno interrotto o rallentato la loro crescita - l’Europa non deve dividersi o lasciare indietro pezzi di se stessa, ma deve, invece, creare una maggiore solidarietà interna e un migliore coordinamento tra le politiche dei singoli Stati membri. Ecco perché è utile parlare di governance europea, di cui alcune misure sono state approvate la scorsa settimana e verranno discusse all’Ecofin. Si tratta di misure che il gruppo S&D ha valutato come non sufficienti perché comportano esclusivamente misure per il rigore mentre noi chiediamo che siano presi dei provvedimenti forti che incentivino la crescita ma la strada da percorrere va in questa direzione” – prosegue <b>Toia</b>.
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“All’Unione Europea serve un vero governo economico e una politica inclusiva che tenga conto delle differenze tra i singoli Stati e dove chi è più forte si faccia carico di aiutare chi si trova in difficoltà”, conclude <b>Patrizia Toia</b>. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.it">patriziatoia.it</a>Patrizia TOIA: No a questa governance, si a un vera politica di bilancio fiscale e di crescita comune2011-09-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609620Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/>«Abbiamo dato un voto negativo a "questo" pacchetto di proposte per la governance economica, il cosidetto Six Pack, - afferma <b>Patrizia Toia</b> - proprio perché vogliamo più governance e più politiche economiche e fiscali coordinate a livello europea».
<p>«Il gruppo dei Socialisti e Democratici da tempo auspica che la zona euro e l'intera Europa si dotino, anche integrando i Trattati, di strumenti per prevenire situazioni critiche, come quella che stiamo attraversando, attraverso una sorveglianza sui bilanci che si accompagni a una spinta alla crescita e attraverso misure per superare gli squilibri macroeconomici tra gli Stati membri, che sono una delle fonti di tensione finanziaria, di debolezza e di possibile contagio». - prosegue <b>Toia</b>
<p>«I sei provvedimenti del pacchetto avrebbero potuto essere l'occasione per fare ora e bene queste scelte, ma la logica che é prevalsa e, che ha guidato il lavoro della maggioranza del Parlamento e il negoziato con il Consiglio Europeo, é stata quella del rigore, del controllo fine a se stesso, ma l'esperienza ci insegna che questo approccio, puramente di austerità e di controllo di bilancio, impoverisce l'economia, impedisce la crescita e porta alla recessione e a maggior disagio sociale». «Noi sappiamo bene che "non si guarisce il debito con il debito", ma sappiamo anche che se lo scopo é solo tagliare il deficit e il debito, si crea un corto circuito. - conclude <b>Toia</b> - Ciò che accade é: più misure di austerità per sanare il debito, minore crescita, minori consumi più ricorso ancora al credito e quindi maggiore indebitamento».
<p>«Solo il rapporto Ferreira, che abbiamo votato, ha saputo equilibrare l'austerità con la crescita, all'insegna di un'uscita equa dalla crisi. Speriamo che questo primo pacchetto, che non ci soddisfa, sia solo l'inizio di una grande riforma per avere in Europa un vero governo economico».
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.it">patriziatoia.it</a>Patrizia TOIA: Il rigore nei Patti di Stabilità non basta, servono investimenti2011-03-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it558806Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
"Da settimane ormai la situazione economica e finanziaria in Europa si va aggravando e nubi abbastanza scure stanno all’orizzonte; la debole crescita (tranne che in Germania), prima le difficoltà di bilancio della Grecia (affrontata con ritardo e con troppa fatica), oggi il rischio finanziario che attacca l’Irlanda e rischia di allargarsi, per un micidiale effetto domino, al Portogallo e forse anche ad altri Paesi, scatenando una bufera finanziaria che investe banche e bilanci degli Stati.
<p>E in tutto questo scenario un’Italia che comincia anch’essa a mostrare troppi “scricchiolii” e, come altri Paesi, potrebbe essere preda e terra di assalto della speculazione finanziaria perché i mercati,privi di regole preventive, sono sempre pronti all’attacco dei Paesi più fragili.
<p>Crescenti sono le tensioni sull’euro e ormai esplicito (ne ha parlato anche Van Rumpuy, è l’allarme sulla tenuta stessa dell’euro, anche se, forse, una maggiore temperanza verbakle sarebbe opportuna.
<p>Ma non solo di crisi economica e finanziaria si tratta: appare evidente a tutti che è anche crisi di forza istituzionale, cioè di regole e di strumenti e soprattutto di leadership politica che si traduce in un indebolimento della già fragile coesione economica dell’Europa", scrive l'Eurodeputata Pd <b>Patrizia Toia</b> in un <a href="http://www.patriziatoia.eu/newsletters/noieuropa57/editoriale.htm">editoriale</a>.
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<p>"E per questo la risposta deve essere soprattutto politica: sarà il governo economico dell’Europa, sarà una decisione del Consiglio che veda gli Stati membri decisi a conferire forza all’Unione, sarà quello scatto di un di più di integrazione europea, di un di più di solidarietà tra gli Stati, di un di più di unità che ci potrà far imboccare al strada giusta e utile governare, superandole, le difficoltà.
Altrimenti, altrimenti… è anche difficile da dire la parola che racchiude il possibile esito del grande progetto europeo.
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Naturalmente più integrazione, più visione unitaria significano obiettivi chiari e concreti che devono essere accompagnati dagli strumenti adeguati. L’Europa ha troppo difettato, in passato, di concretezza e di cura nella predisposizione degli strumenti. Ha avuto, anzi, in certe fasi, un’enfasi verbale inversamente proporzionale alla forza degli strumenti necessari. E anche questo ha spesso nuociuto all’efficacia delle proposte del progetto europeo e alla percezione della sua utilità presso i cittadini.
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Governo economico vuol dire una responsabilità unica e condivisa (ad esempio il Ministro europeo dell’economia), vuol dire una strategia comune, norme cogenti per tutti i Paesi (non vaghi coordinamenti), parametri rigorosi, regole finanziarie, meccanismi per la gestione del debito, autorità forti e comuni per il controllo e la vigilanza, vuol dire armonizzazioni delle politiche fiscali, vuol dire risorse comuni e sufficienti", conclude <b>Patrizia Toia</b>.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.eu/newsletters/noieuropa57/editoriale.htm">patriziatoia.eu</a>GIOVANNI CHIODI: Una nuova governance regionale: centralità del sistema territoriale2009-01-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it388447Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Abruzzo (Partito: PdL) - Consigliere Regione Abruzzo (Gruppo: FI) <br/><br/>Nel nuovo scenario - quello che definirei globalizzato - il ruolo della Regione deve essere diverso e deve occuparsi di promuovere un sistema di istituzioni adatto alla centralità, non più dell'impresa o del distretto industriale, ma del sistema territoriale la cui fioritura e competitività deve puntare sulla diversificazione sia delle imprese che dei prodotti non solo intesi come beni merce o servizi, ma come cultura, ricerca, sapere. Questo nuovo modello di "Governance" implica che la classe dirigente politica riconosca, quindi, il valore aggiunto che può venire dalle classi dirigenti dei diversi soggetti sociali, delle associazioni imprenditoriali, e dei lavoratori, degli ordini professionali, del sistema del volontariato, delle associazioni culturali, delle principali industrie, delle banche, degli istituti di ricerca, delle autonomie funzionali, come l'università, le camere di commercio, le Fondazioni, gli Enti Parco e favorisca un rapporto sinergico uscendo da una dimensione separata e corporativa<br/>fonte: <a href="http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=18848">primadanoi.it</a>VINICIO PELUFFO: Expo 2015: Manca la governance, investimenti a rischio. Serve una commissione su possibili infiltrazioni mafiose.2008-09-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382340Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Rho (MI)- Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Non si può più perdere tempo. E' un disastro. L'Expo rischia di essere il più grande ingorgo della storia dell'umanità...<br />
<b>Onorevole Peluffo, parliamo di soldi. Ci sono oppure no?</b><br />
Vorrei fare una premessa. Siamo a sei mesi dall'assegnazione dell'Expo a Milano, il 31 marzo di quest'anno, e ancora non c'è uno straccio di governance. Questo è il primo dato. La delegazione del Bie attende di poter venire in Italia per fare una visita, e questo appuntamento viene continuamente rimandato. Sarà che non abbiamo nulla da fargli vedere?<br />
<b>E per quanto riguarda i soldi?</b><br />
Prima dell'estate è stata approvata la manovra triennale, nella quale la cifra totale è di 1484 milioni di euro, che però vengono ripartiti in modo strano.<br />
<b>Cioè?</b><br />
Nei prossimi tre anni sono stanziati 134 milioni. I rimanenti sono spalmati nei quattro anni successivi. Insomma, viene invertito l'ordine che normalmente si segue per far partire la progettazione e i cantieri. Abbiamo presentato un emendamento per riportare "alla normalità" l'ordine di queste cifre. A questo aggiungiamo che nei primi dati che si hanno rispetto alla finanziaria c'è un taglio degli investimenti, tant'è che alcune infrastrutture date per consolidate potrebbero risultare a rischio. In conclusione...
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<b>In conclusione?</b><br />
E' un disastro. E poi c'è la questione della Tem.<br />
<b>Cosa succederà sul fronte della Tangenziale Esterna?</b><br />
Al momento c'è il rischio che il giudice dia ragione all'alleanza di imprenditori lombardi che ha presentato ricorso. Se questo dovesse avvenire pure quell'opera non vedrà la luce entro i termini, ovvero il 2014. Rischiamo che la gara venga annullata e fatta da capo. Con ritardi intollerabili.
<b>Diamo una valutazione politica.</b><br />
Intanto ci sono questi sei mesi buttati inutilmente per lotte di potere tutte interne al centrodestra, a livello nazionale e a livello locale, tra Comune di Milano e Regione Lombardia. Ora abbiamo superato il tempo massimo. Dobbiamo fare in fretta e dare vita a questa governance. E bisogna farlo nel modo più chiaro e trasparente possibile. Non c'era bisogno di inventarsi formule astruse. I modelli erano e sono due: quello delle Olimpiadi di Torino e quello della governance duale, proposta da Penati attraverso Affari.
<b>Quali sono i rischi?</b><br />
Il rischio massimo è che l'Expo diventi il più grande e il più lungo ingorgo della storia. Credo che dobbiamo fare in modo che questo non accada. Non possiamo perdere neppure più una settimana.
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<b>Passiamo al capitolo 'ndrangheta e infiltrazioni mafiose negli appalti dell'Expo.</b><br />
Noi abbiamo fatto un'interrogazione urgente al governo che però non ha ricevuto risposta. La ripresenteremo in commissione. Abbiamo chiesto quali sono gli intendimenti del governo nell'immediato, abbiamo sollecitato la costituzione della governance e abbiamo indicato la necessità di avere un organismo terzo che possa vigilare e dare degli elementi di certezza e di trasparenza.<br />
<b>Casero, intervistato da Affari, dice di no, che è una cosa inutile.</b><br />
Noi insistiamo, perché riteniamo che sia opportuno e necessario. Dovrebbe invece esserci una preoccupazione bipartisan.<br/>fonte: <a href="http://www.affaritaliani.it/milano/INTERVISTAviniciopeluffoFMMI290908.html">Affari Italiani</a>Luigi CASERO: Expo 2015: Commissione antimafia inutile, a breve la governance. Comune e provincia: troppo presto per parlare di incarichi e candidature.2008-09-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382341Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Sottosegretario Economia e Finanze (Partito: PdL) <br/><br/><b>Il Pd nazionale chiede l'istituzione di una Commissione d'inchiesta che vigili sulle possibili infiltrazioni della 'ndrangheta negli appalti che dovranno essere assegnati per l'Expo. In consiglio comunale i Democratici chiedono l'istituzione di una Commissione antimafia. Sono strumenti utili?</b><br />
"Non penso che le commissioni siano utili e in sede parlamentare ce ne sono già tante. La vera arma da utilizzare è un grande controllo da parte di polizia e magistratura e tenere alta l'attenzione sociale".<br />
<b>Ultimamente nell'inchiesta su 'ndrangheta e Expo è stato coinvolto il consigliere di Forza Italia Vincenzo Giudice…</b><br />
"E' una cosa che ho seguito poco e mi sembra abbastanza anomala. Facciamo proseguire l'inchiesta e si vedrà. La cosa vera è che sull'Expo non si è ancora deciso e fatto nulla".<br />
<b>Carlo Sangalli e Tettamanzi denunciano con preoccupazione il ritardo del governo. Il Cardinale parla di giochi di potere...</b><br />
"A breve verrà definita la governance. E' ovvio che gli enti locali lombardi vogliano avere un ruolo e partecipare alla progettazione dell’evento. I fondi sono stati messi a disposizione, ora l'importante è definire nel modo migliore un comitato di gestione che riesca a realizzare l'evento. Ricordiamoci una cosa: l'Expo è una grande opportunità, ma nei Paesi che ultimamente l'hanno ospitata non è andata molto bene. Speriamo sia un'opportunità e che non diventi un buco come è stato a Saragozza. Sarà una grande scommessa per il futuro e c'è bisogno che gli enti lavorino per vincerla. L'invito è che gli enti locali svolgano una parte molto propositiva. La realizzazione di una manifestazione del genere non è semplice".<br />
<b>Dunque?</b><br />
"E' necessario definire questo comitato di gestione e poi è il momento di iniziare a lavorare affinché sia un’Expo di successo. Anche Formigoni ha dichiarato in Fiera che per il 2015 bisogna tirare fuori idee innovative in modo da raggiungere gli obiettivi scritti sulla carta".<br />
<b>Il sindaco insiste per affidare a Paolo Glisenti la supervisione dell'evento. La convince la posizione della Moratti?</b><br />
"Sarà una scelta del commissario e del sindaco. E' una questione di competenza della Moratti".<br />
<b>Capitolo rimpasto in giunta: i consiglieri di Fi hanno chiesto formalmente che al posto della Maiolo vada uno di loro. E' una richiesta legittima?</b><br />
"Sì. Ma i consiglieri azzurri devono riuscire a trovare un nome condiviso. E' un passaggio che dovrebbero fare: non si possono spaccare su dodici nomi. La settimana prossima troveremo una soluzione che risolva la questione dell'assessorato al Commercio. Adesso è prematuro parlarne".<br />
<b>Chi vedrebbe bene come assessore alla Cultura?</b><br />
"Non lo so. E 'una scelta che dovrà fare il sindaco. Ripeto, è necessario che ci sia prima un incontro complessivo col sindaco per affrontare tutta la vicenda. Nell'ultimo vertice non si è parlato di questo. Ci siamo dati appuntamento per il 30 settembre e vedremo".<br />
<b>Questione Provinciali. Chi tra Podestà e De Corato andrà a sfidare Penati?</b><br />
"E' una cosa prematura. Per ora è uscito il nome di Podestà indicato dai vertici del partito. Ci sarà un incontro dei coordinatori regionali a livello nazionale e si deciderà il candidato".<br />
<b>L'Udc sarà col Centrodestra nel 2009?</b><br />
"Non lo so. Anche questo lo decideremo più avanti"<br/>fonte: <a href="http://www.affaritaliani.it/milano/expo-luigi-casero-fi-ad-affaritaliani-it-commissione-inchiesta-inutile-governance-finora-non-si-fatto-nulla240908.html">Affari Italiani</a>