Openpolis - Argomento: cooperativehttps://www.openpolis.it/2015-10-06T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: IPM Beccaria: Dopo la ristrutturazione riparte il Teatro, ora aprirlo al territorio2015-10-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it767154Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Dopo la recente ristrutturazione, oggi si inaugura il Nuovo Teatro Beccaria. Il teatro dell'istituto minorile e l’attività che vi si svolge sono frutto dello straordinario lavoro di tanti. Ormai da anni, grazie al contributo della direzione dell’Istituto, della compagnia Punto Zero e di tanti altri soggetti, si è costruita un’importante esperienza educativa, che ha anche un riconosciuto valore artistico. Ora, per completare questo lavoro, è importante poter aprire il teatro del carcere al quartiere e alla città, raccogliendo la richiesta che viene da tutti i soggetti interessati e su cui ho presentato un’interrogazione al Ministro. Ora che la ristrutturazione ha adeguato la struttura agli standard di sicurezza necessari serve fare questo passo, sapendo che il rapporto con il territorio è assolutamente importante per ogni progetto educativo”. Lo dice il senatore <b>Franco Mirabelli</b>, capogruppo PD in Commissione Antimafia.<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/htm/senato-mirabelli-xxvii-legislatura/attivita-di-legislatura/743-ipm-beccaria-dopo-la-ristrutturazione-riparte-il-teatro-ora-aprirlo-al-territorio">FrancoMirabelli.it</a>FRANCO MIRABELLI: Casa: Governo garantisca detrazioni a inquilini alloggi sociali2015-03-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it757272Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"Secondo la legge 80/2014 gli inquilini degli alloggi sociali hanno diritto ad una detrazione fiscale proporzionale al reddito. Ma a poche settimane dalla scadenza della presentazione della dichiarazione dei redditi, non c'è chiarezza su chi abbia diritto alla detrazione, perché da parte dell'Agenzia delle entrate vige un'inspiegabile incertezza sulla definizione stessa di 'alloggio sociale'. E' per questo che ho chiesto al ministero dell'Economia e delle Finanze, con un'interpellanza urgente, quali atti il governo intenda adottare per dare certezza del diritto e garanzie a coloro che abitano negli alloggi sociali". Lo dice il senatore <b>Franco Mirabelli</b>, capogruppo del Pd nella Commissione Antimafia, eletto a Milano.
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"L'articolo 7 della legge 23 maggio 2014, n. 80 - spiega <b>Mirabelli</b> - stabilisce che i conduttori di alloggi sociali adibiti ad abitazione principale abbiano diritto ad una detrazione pari a 900 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e pari a 450 euro se il reddito non supera i 30.987, 41. Per la definizione di alloggio sociale la norma fa espresso riferimento al decreto ministeriale 'infrastrutture' del 22 aprile 2008, secondo il quale rientrano nella categoria tutti gli appartamenti riconducibili all'intervento e alla gestione dell'edilizia residenziale pubblica da parte delle Ater e degli Iacp. Dunque, secondo la legge, gli inquilini residenti negli alloggi di edilizia residenziale pubblica in possesso dei requisiti di reddito hanno diritto alla corrispondente detrazione. E' dunque urgente che il governo chiarisca in questo senso l'attuazione della norma, con direttive specifiche all'Agenzia delle entrate, e che lo faccia in tempo con le scadenze fiscali".
<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/doc/10571/mirabelli-governo-garantisca-detrazioni-a-inquilini-alloggi-sociali.htm">senatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Casa: Dl affronta emergenza famiglie in modo nuovo e serio2014-05-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it720002Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"Il decreto oggi all'esame dell'Aula del Senato affronta il tema della gravissima emergenza abitativa in tempo di crisi in modo serio e incisivo. E lo fa abbandonando la logica emergenziale, ma provando ad avviare politiche innovative che possono, nei prossimi anni, migliorare in modo significativo la situazione". Lo ha detto il senatore del Pd <b>Franco Mirabelli</b>, relatore al DL Casa, nel suo intervento nell'Aula di Palazzo Madama.
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"Le famiglie - ha proseguito <b>Mirabelli</b> - si sono impoverite e spesso hanno difficoltà a trovare soluzioni abitative sostenibili e a mantenere la stessa casa di residenza. Di fronte a queste nuove difficoltà, il modello di intervento pubblico basato sui grandi quartieri popolari e schiacciato sull'edilizia residenziale pubblica, non funziona più. Sono venute a mancare le risorse garantite dai fondi Gescal e sono anche cambiate le esigenze abitative. La cifra delle misure si può riassumere così: politiche per aumentare la disponibilità di abitazioni in affitto a canone concordato; stanziamento di risorse perché Comuni e Iacp rimettano in circolo le migliaia di appartamenti pubblici vuoti perché inabitabili; più risorse per i fondi a sostegno degli affitti e per la morosità incolpevole; promozione dell'affitto conveniente con la cedolare secca ridotta al 10% per i canoni concordati; coinvolgimento dei privati nella realizzazione di alloggi sociali. Si tratta di norme - ha concluso <b>Mirabelli</b> - sulle quali si è registrato un ampio consenso nelle commissioni e per questo ne auspichiamo una rapida approvazione".
<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/doc/5998/mirabelli-affronta-emergenza-famiglie-in-modo-nuovo-e-serio.htm">SenatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Casa, in commissioni Senato 340 emendamenti 2014-04-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718977Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Sono circa 340 gli emendamenti presentati nelle commissioni Lavori pubblici e Territorio del Senato al decreto legge che prevede il Piano casa. Tra le proposte anche una decina di richieste di modifica che arrivano dai relatori, i senatori del Pd, Stefano Esposito e <b>Franco Mirabelli</b>.
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Novità in vista sulla norma del decreto che prevede il divieto di allacciamento ai pubblici servizi, come elettricità e acqua, per chi occupa abusivamente un immobile. “Io credo che si debba migliorare quel testo – spiega <b>Mirabelli</b> aggiungendo che un emendamento che va in questa direzione lo ha presentato il Pd – si deve applicare a chi ha effettuato un’effrazione e ha occupato un immobile togliendolo ad un’altra famiglia che ne aveva diritto; il divieto non deve essere retroattivo e quindi deve riguardare solo le occupazioni da adesso in poi; e bisogna invertire la prospettiva: devono cioè essere le società di pubblici servizi ad assicurarsi che chi chiede un’utenza abbia titolarità per stare in quell’abitazione”.
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Tra gli emendamenti firmati dai relatori la possibilità estesa anche ai Comuni (non solo quindi per gli Iacp) di accedere al fondo per ristrutturare gli alloggi popolari e disposizioni per rendere la procedura “più rapida affinché vengano messe al più presto a disposizione” le abitazioni, sottolinea <b>Mirabelli</b>. E ancora: che le vendite possano essere effettuate anche dai Comuni purché “i proventi vengano destinati esclusivamente a realizzare nuovi appartamenti”.
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Tra le proposte che i relatori pensano di presentare a breve inoltre: una norma per ridurre l’Imu a chi applica il canone concordato e la cedolare secca del 10% e un’altra per allargare la platea (che ora riguarda solo i Comuni ad alta intensità abitativa) cui si può applicare la cedolare secca del 10% estendendo questa possibilità per esempio ai Comuni che hanno subito calamità naturali.<br/>fonte: <a href="http://www.internazionale.it/news/tmnews/2014/04/28/casa-in-commissioni-senato-340-emendamenti-per-decreto-lupi/">Internazionale</a>FRANCO MIRABELLI: Occupazioni abusive alle strette - INTERVISTA2014-04-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718908Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Piano casa pronto per la ristrutturazione. E tra i sorvegliati speciali entrano le occupazioni abusive e le detrazioni Irpef per i conduttori di alloggi sociali. Nel primo caso, infatti, sarà necessario dare una definizione puntuale del fenomeno, nel secondo caso, invece, sarà necessario prendere in considerazione una riformulazione o l’eliminazione della norma. A spiegare a <a href="http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201404172038363525&chkAgenzie=ITALIAOGGI&titolo=Occupazioni%20abusive%20alle%20strette">ItaliaOggi</a> le modalità di lavoro al testo del dl 47/2014 il relatore per la Commissione territorio, ambiente e beni ambientali del senato, <b>Franco Mirabelli</b> (Pd). «Siamo pronti a entrare nel vivo dei lavori al testo a partire da martedì prossimo 22 aprile: come prima cosa ci occuperemo di analizzare i pareri arrivati dalle Commissioni bilancio e finanze e, in secondo luogo, decideremo da quale tema partire per iniziare la discussione generale. Vedremo, poi, il contenuto degli emendamenti il cui termine per la presentazione è fissato per lunedì 28 aprile. Se tutto va bene, dovremo riuscire ad arrivare in Aula lunedì 6 maggio».
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Secondo il relatore, però, a trovare spazio all’interno della discussione generale saranno, però, sia l’art. 5 (Lotta all’occupazione abusiva dell’abitazione), sia l’art. 7 (Detrazioni fiscali Irpef per il conduttore di alloggi sociali). Nel dettaglio, l’art. 5, prevede l’impossibilità di richiedere gli allacci per le forniture in caso di occupazione abusiva dell’immobile.
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Norme che hanno trovato il pieno accoglimento della Confedilizia (Confederazione dei grandi proprietari immobiliari) che, nel corso delle audizioni, che si sono svolte ieri in VIII e XIII Commissione ha evidenziato come «La disposizione soddisfa principi di civiltà prima ancora che di tutela del diritto di proprietà». E proprio all’ampliamento delle tutele volgerà l’intervento degli addetti ai lavori.
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«Dovremo trovare il modo di integrare la norma, prevedendo che per i soggetti abusivi sia impossibile fare richiesta per un alloggio sociale per almeno 10 anni», ha evidenziato <b>Mirabelli</b>, «ma dovremo anche dare una definizione puntuale del concetto di abusivismo per fare in modo che vengano tutelati al massimo gli inquilini morosi incolpevoli».
Ad essere sviscerato sarà, poi, l’art. 7 che prevede la possibilità per i conduttori di alloggi sociali di portare in detrazione, nel caso in cui l’alloggio sia l’abitazione principale, 900 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e 450 euro se il reddito complessivo non supera i 30.987,41 euro.
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«Questa disposizione costa all’incirca 22 milioni di euro e dovremo ben riflettere sulle possibilità di usufruire di questi fondi per garantire una maggiore sicurezza al Fondo per la tutela degli inquilini morosi incolpevoli e al Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione», ha sottolineato <b>Mirabelli</b>, «le detrazioni previste, infatti, andrebbero a vantaggio di una categoria che gode già del vantaggio di un canone sociale».<br/>fonte: <a href="http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201404172038363525&chkAgenzie=ITALIAOGGI&titolo=Occupazioni%20abusive%20alle%20strette">ItaliaOggi</a>FRANCO MIRABELLI: Le abitazioni a proprietà indivisa saranno trattate come prime case2013-10-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it710120Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Per quanto riguarda le cooperative a proprietà indivisa, il provvedimento che contiene l'abolizione dell'IMU sulla prima casa finalmente sancisce definitivamente che queste abitazioni, così come quelle dell'Aler, sono a tutti gli effetti abitazioni principali e come tali devono essere considerate”, ha spiegato senatore del PD <b>Franco Mirabelli</b> al mensile <a href="http://www.niguarda.eu/zona_nove/pdf/201310/pagina_5.pdf">ZonaNove</a>. Una richiesta, quella dell’equiparazione all’abitazione principale degli alloggi in cooperativa a proprietà indivisa e di housing sociale, portata avanti con tenacia dalle società cooperative e che ora è stata accolta.
“È un risultato importante per cui ci battiamo da anni. - ha poi rivendicato il senatore, da sempre impegnato sui temi della casa - Non ci sarà più bisogno, dunque, come è successo la scorsa legislatura, di dover trattare su uno sconto per la proprietà indivisa - che continuava ad essere considerata seconda casa, nonostante fosse obbligatoria la residenza - né di dover chiedere ogni volta una parificazione di trattamento alla prima casa, come era successo quando era stata sospesa la rata dell’IMU di giugno che poi è stata abolita. Oggi, infatti, il governo definisce le abitazioni a proprietà indivisa come abitazioni principali”.
<br/>fonte: <a href="http://www.niguarda.eu/zona_nove/pdf/201310/pagina_5.pdf">ZonaNove</a>FRANCO MIRABELLI: Incentivi fiscali per le ristrutturazioni anche per Cooperative ed ERP2013-07-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it691726Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"Il provvedimento in discussione, a mio avviso, va nella direzione giusta riguardo a due obiettivi: quello di migliorare le condizioni del nostro ambiente, favorire il risparmio energetico, migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici e, dall’altra parte, è un provvedimento che oggi può essere davvero di ossigeno per un settore in grande crisi come è quello dell’edilizia.<br>
A questo provvedimento abbiamo presentato alcuni emendamenti e due Ordini del giorno per provare a migliorarlo ulteriormente, per provare a mettere in luce due questioni che credo vadano affrontate. La prima è correggere quell’interpretazione che ha dato l’Ufficio delle Entrate che consente di usufruire dei benefici per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico solo alle società che investono queste detrazioni e usano questi benefici per edifici dedicati esclusivamente alla produzione. Questa è un’interpretazione molto restrittiva che impedisce a una parte importante dell’edilizia sociale di questo Paese di poter intervenire per ristrutturare i propri alloggi. Penso alle cooperative a proprietà indivisa e alle 40.000 famiglie che lì vi abitano: i residenti non hanno titolo per ristrutturare e, quindi, non hanno la possibilità di beneficiare di queste detrazioni ma allo stesso tempo alla proprietà cooperativa non viene riconosciuta la possibilità di godere di questi benefici.
Il secondo tema che abbiamo posto – e spero che il Governo e la maggioranza se ne facciano carico – è questo: noi siamo di fonte ad un patrimonio edile, a un patrimonio grande come quello dell’edilizia residenziale pubblica che in molte zone di questo Paese è abbandonato ed è abbandonato al degrado. Ragionare lì di efficienza energetica, ragionare lì di possibilità di consumare meno appare veramente un’utopia rispetto alle condizioni di tanti quartieri popolari delle nostre città.<br>
Questo provvedimento sottolinea, giustamente, la necessità di dare priorità alle sedi della Pubblica Amministrazione, alle scuole per interventi di efficientamento energetico. Noi pensiamo, però, che anche il patrimonio pubblico vada nominato e che ci sia bisogno di un intervento serio su un patrimonio pubblico tanto degradato. Su questo è necessario intervenire innanzitutto nell’interesse degli abitanti, della qualità della vita degli abitanti ma anche dei costi che gli abitanti delle case popolari devono sostenere per spese che, in assenza di un efficientamento energetico, sono sempre più alte. Ma è anche nell’interessere pubblico fermare il degrado per non svalutare ulteriormente un patrimonio grande come quello dell’edilizia residenziale pubblica. Mi auguro che il Governo e questo Parlamento, in sede di votazione, dedichino attenzione a questi temi".
<p> Questo è quanto ha detto il senatore PD <b>Franco Mirabelli</b> intervenendo in Aula al Senato durante la discussione sul DDL per l'efficienza energetica.<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/htm/68-senato/280-incentivi-per-le-ristrutturazione-anche-per-cooperative-ed-erp-intervento-in-aula-al-senato">francomirabelli.it</a>FRANCO MIRABELLI: Bene stop Imu a case cooperative indivise2013-05-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it689523Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"E' positivo che il governo abbia fatto la scelta di sospendere il pagamento della rata di giugno dell'Imu anche per i residenti in cooperative a proprietà indivisa e per le case di edilizia residenziale pubblica. Avevamo chiesto all'esecutivo di non discriminare gli abitanti delle cooperative a proprietà indivisa, caricando su famiglie dai redditi medio bassi spese che ai proprietari di prima casa vengono giustamente risparmiate. Il governo ha ascoltato il nostro appello compiendo un atto di giustizia e di sensibilità importante ". Lo dice il senatore del Pd <b>Franco Mirabelli</b>, che prosegue: "dopo il riconoscimento del valore sociale delle cooperative a proprietà indivisa, contenuto in questo decreto, auspico ora che, in fase di formulazione dei nuovi regimi fiscali, si possano riconoscere queste tipologie abitative a tutti gli effetti come prime case". <br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/doc/675/mirabelli-bene-stop-imu-a-case-cooperative-indivise.htm">senatoripd</a>FRANCO MIRABELLI: Stop rata giugno anche cooperative a proprietà indivisa2013-05-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it689442Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Escludere dal pagamento della rata di giugno dell'Imu anche le 40 mila famiglie che risiedono in case di cooperative a proprietà indivisa, considerandole a tutti gli effetti residenti in "prime case". E' quanto chiede il senatore del Pd <b>Franco Mirabelli</b> al ministro dell'Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, al quale ha rivolto un'interrogazione urgente.
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"In Italia - spiega <b>Mirabelli</b> nell'interrogazione - oltre 40 mila famiglie, appartenenti alle fasce economicamente più deboli, abitano in affitto in alloggi di proprietà di cooperative a proprietà indivisa o mista. A partire dal decreto del '92 istitutivo dell'Ici, a tali alloggi è stato esteso il regime fiscale dettato per le 'prime case', riconoscendo la funzione sociale delle cooperative che, mantenendo la proprietà degli immobili, assegnano ai soci le abitazioni con contratti di locazione di lunga durata. La legge 214/2011 che ha istituito l'Imu, pur estendendo il beneficio della detrazione prevista per l’abitazione principale anche agli alloggi locati da cooperative indivise e IACP, non ha riconosciuto esplicitamente l’aliquota 'prima casa' agli alloggi stessi. Ciò ha comportato per le cooperative, e per le famiglie in affitto, il pagamento di aliquote non 'prima casa'. E' per questo che ho presentato un'interrogazione per chiedere al governo di impedire che queste famiglie vengano ingiustamente escluse dal provvedimento che sospenderà il pagamento della rata di giugno dell'Imu. Il riconoscimento della funzione sociale delle cooperative a proprietà indivisa, presente nella nostra legislazione, e le condizioni economiche di famiglie dai redditi medio-bassi - conclude Mirabelli - richiedono un intervento, in fase di scrittura della norma di sospensione dell'Imu, che eviti situazioni inique". <br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/doc/535/mirabelli-stop-a-rata-giugno-anche-per-residenti-in-case-di-cooperative-a-propriet-indivisa.htm">senatoripd</a>Massimo Giordano: Tutte le opportunità del Piano giovani 2012-11-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656949Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Piemonte (Partito: Lega) - Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: Lega) <br/><br/><br />
“Le opportunità del Piano Giovani sono numerose e possono dare una seria prospettiva occupazionale ai nostri ragazzi, che devono diventare protagonisti del loro futuro. Ci accorgiamo, però, che spesso non vengono conosciute dalle imprese o dagli stessi giovani, con la conseguenza di perdere occasioni importanti di finanziamento o agevolazione. Con questa serie di appuntamenti, vogliamo cercare il più possibile di migliorare la comunicazione sui nostri strumenti di sostegno al mondo dell'imprenditoria giovanile”.
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Tra tutti i dati fin qui raccolti in relazione ai progetti già da qualche mese, si segnalano gli oltre 5.500 giovani che nel 2011 sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato utilizzando gli sgravi della misura 1 del Piano. “Ciò può essere avvenuto per vari fattori ma siamo fiduciosi che anche il bonus Irap abbia contributo. I margini per poter approfittare delle opportunità messe in campo sono molto ampi. Alcuni provvedimenti, come ad esempio quello sulle cooperative dei giovani, necessitano anche della creazione di una diversa cultura di fare impresa, che porti alla collaborazione tra le diverse realtà. Ma il primo step è ovviamente la comunicazione, e noi vogliamo dire ai nostri giovani, siano essi imprenditori o lavoratori alla ricerca di un impiego, di approfittare delle forme di aiuto che abbiamo messo in campo”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.regione.piemonte.it/notizie/piemonteinforma/diario/tutte-le-opportunit-del-piano-giovani.html">www.regione.piemonte.it</a>Fabrizio Ricca: "Bene i precari degli asili assunti nelle cooperative, ma guardia alta" 2012-09-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649139Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Torino (TO) (Lista di elezione: Lega) <br/><br/><br />
"Siamo decisamente contenti, dopo esserci tanto battuti su questo tema, per il fatto che quasi tutti i precari legati agli asili comunali siano stati assorbiti dalle cooperative che adesso gestiranno i servizi esternalizzati. Ci auguriamo però, dopo la commissione in cui in toni trionfalistici ci è stato fornita questa rassicurazione, che le condizioni di lavoro per gli educatori e le condizioni di istruzione e crescita per i bambini rimangano al livello precedente e non si deteriorino."
<p> A dichiararlo il capogruppo della Lega Nord al Comune di Torino, che ha poi concluso: "La nostra attenzione rimane alta, perché riteniamo che i bambini siano l'unica speranza di cambiare in meglio questa Città. Troppe volte ad apparenti soluzioni si sono poi susseguiti problemi sempre più grandi emersi in un secondo tempo, dopo l'ottimismo iniziale. Continuiamo ad essere preoccupati e vigili, insomma, per il bene di chi negli asili lavora e per chi ci cresce."<br /><br/>fonte: <a href="http://www.giovanipadanipiemonte.net/index.php?option=com_content&view=article&id=106:ricca-lnp-bene-i-precari-degli-asili-assunti-nelle-cooperative-ma-guardia-alta&catid=26&Itemid=117">www.giovanipadanipiemonte.net</a>VASCO ERRANI: Terremerse: «Confido che la verità emerga con la forza dei fatti»2012-08-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648203Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Emilia Romagna (Partito: Cen-sin) - Consigliere Regione Emilia Romagna (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“Confido che la verità emerga con la forza dei fatti e confido che il prossimo 7 novembre il giudice accerterà la mia piena buona fede e l’insussistenza del rimprovero penale che mi viene mosso. In questi mesi ho scelto, per quanto mi riguarda, di restare fermo alla sostanza della questione, e così continuerò a fare, certo come sono del mio comportamento, pienamente fiducioso in un esito chiarificatore dell’udienza che avrà luogo”.
<p>“Pochi giorni prima del 22 ottobre 2009 era uscito un articolo per me diffamatorio sul 'Giornale', nel quale si assumeva che vi erano state scelte di favore da parte mia e della Regione nel finanziamento ottenuto dalla Cooperativa agricola 'Terremerse' allora presieduta da mio fratello Giovanni, nell’ambito di una procedura europea che interessava numerose altre imprese del settore”.
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“Dopo quell'articolo decisi di interessare nell’immediato la Procura perché potesse svolgere celermente gli opportuni accertamenti per far emergere trasparenza e correttezza del comportamento mio e dell’operato degli organi regionali. Era questa per me la strada più diretta e trasparente per chiarire tutta la vicenda, non avendo nulla da nascondere”.
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“Alla dott.ssa Terzini, direttore agli affari legislativi, la quale si avvalse del dott. Mazzotti per quanto di sua competenza, fu affidato il compito di redigere una sintetica descrizione dei passaggi amministrativi della vicenda, cosa che fu predisposta in pochi giorni e che io, come detto, allegai al mio esposto”.
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"In un paragrafo di quello scritto si assumeva come 'verosimile', sulla base delle informazioni assunte, che un passaggio dello svolgimento delle pratiche edilizie avviate dalla cooperativa agricola presso il Comune di Imola potesse interpretarsi come ‘variante’ in luogo di nuovo permesso, e si rinviava esplicitamente per una documentazione compiuta agli atti in possesso del Comune. Tale valutazione, rivelatasi poi inesatta - e questo è ciò che si rimprovera come falso - era sostenuta all’epoca anche dal tenore formale della certificazione esistente”.
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“Più di recente, come noto, a fronte di irregolarità di iter edilizio ravvisate dalla Procura stessa, la Regione si è tutelata chiedendo all’azienda la restituzione del relativo finanziamento a suo tempo concesso, e su tale ingiunzione si attende ora il giudizio del Tar.”
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"Questi sono i fatti che mi coinvolgono, e che succintamente ho resocontato, nella comune consapevolezza che questa sede non è la sede nella quale si possa svolgere un dibattimento. Ho sempre espresso rispetto e fiducia nell’operato della magistratura e continuo a farlo, non per una ragione di forma ma per intima convinzione. Questa posizione ispirerà e ispira sempre il mio comportamento. Peraltro io so bene cosa ho fatto e cosa non ho fatto, e so bene di non avere mai favorito o sfavorito alcuno: né in questa, né in altre vicende”.<br /><br/>fonte: <a href="http://www.regione.emilia-romagna.it/presidente/notizie/Relazione_Errani_assemblea_14agosto.pdf">Regione Emilia-Romagna | Uff. Stampa</a>Giovanni Favia: «Se rinviato a giudizio Errani dovrà dimettersi»2012-08-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648164Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Emilia Romagna (Lista di elezione: M5S) <br/><br/><br />
Sul caso della Cooperativa Terremerse «aspettiamo cosa dirà il Tribunale ma possiamo già anticipare al Presidente che, secondo noi, se verrà rinviato a giudizio, dovrà dimettersi. Non sarà sereno, sotto processo, e non potrà dedicare tutto il tempo necessario ai tre importanti ruoli che ricopre: Presidente della Regione, della Conferenza Stato Regioni e, soprattutto, Commissario Straordinario per il Terremoto. Quest'ultimo ruolo, in particolare, richiede un'attenzione e un rispetto speciali per le vittime e per il territorio colpito».
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«Questa non è un'aula di tribunale, e non abbiamo chiesto la convocazione del Consiglio per processare il Presidente Vasco Errani. Noi crediamo, a differenza di altri colleghi che si sono permessi di mettere in dubbio l'operato di Roberto Alfonso parlando di elementi 'deboli', che la Procura di Bologna debba lavorare in serenità e abbia senz'altro le sue ragioni per i passi che sta compiendo».
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«Per questo la questione si sposta dal piano processuale a quello politico. E la responsabilità di Errani sull'operato di Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, dirigenti di fiducia nominati direttamente dalla Giunta, e addirittura più pagati del Presidente stesso, restano e resteranno. Sulle 160 pagine consegnate in Procura i passaggi fondamentali erano un paio, e, dato che il Presidente lo ha firmato in calce, credo che avesse il dovere, e fosse opportuno, che controllasse dettagliatamente.
Erano due righe, solo due righe quelle fondamentali. E non le ha viste? Il Presidente, che è persona attenta e intelligente, non poteva non sapere di un finanziamento così importante alla cooperativa del fratello. Credo che sia naturale, in un caso del genere e con tale responsabilità, mettere il doppio dell'attenzione normale».
<p>Lo ha dichiarato in una nota Giovanni Favia, Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, che ha firmato la richiesta di seduta straordinaria dell'assemblea.<br /><br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/newsregioni-Terremerse__Favia_28M5S29__se_rinviato_a_giudizio_Errani_dovra__dimettersi-1187216-.html">asca</a>Patrizia TOIA: La cooperazione è un settore strategico per l'Europa2012-04-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626891Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
“Con la conferenza Le cooperative sociali in Europa e l’iniziativa sull’impresa sociale si crea un’occasione per dare visibilità agli ottimi risultati ottenuti in questo ambito nel corso degli anni”. Lo afferma Patrizia Toia, deputata europea del Partito Democratico e vicepresidente del gruppo S&D, la quale ricorda che “le cooperative presenti all’interno dell’Unione Europea sono 300.000 mila, e 2,3 milioni sono le persone coinvolte da questo settore. Le prestazioni delle cooperative, inoltre, hanno un impatto notevole nella vita dei circa 83,5 milioni di soci e in quella di moltissimi cittadini europei”.
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“Non dimentichiamo che il 2012 è stato proclamato Anno Internazionale delle Cooperative dalle Nazioni Unite e la Settimana Europea delle Cooperative, che si sta celebrando in questi giorni, mira ad incoraggiare i governi a realizzare politiche adeguate per il settore, evidenziando il valore enorme che assume la cooperazione, in virtù del modello economico sostenibile che rappresentano realtà quali cooperative, mutue, organizzazioni sociali e fondazioni, che meritano uno specifico riconoscimento all’interno del mercato economico europeo” – prosegue Toia.
<p>“Le cooperative non licenziano, non delocalizzano, sono utili al welfare: nel corso della crisi economica in atto, hanno dato prova del loro valore aggiunto in termini di coesione sociale e sviluppo del territorio, tendendo a proteggere i posti di lavoro e a garantire la costante erogazione del credito alle imprese attraverso le banche cooperative. – ricorda l'eurodeputata italiana - Il modello di economia sociale che caratterizza l’Europa trova la sua migliore espressione in questo mondo. Inoltre, si tratta un settore strategico per l’Europa: le cooperative operano in modo consistente in tutti i settori dell’economia con percentuali elevate dall'agricoltura (55% in Italia) alle attività bancarie, alla vendita al dettaglio, al settore farmaceutico e sanitario, alle tecnologie dell'informazione, formazione, consulenza legale o fiscale. In Italia le cooperative rappresentano quasi 15% dell'economia totale”.
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“È importante, quindi, che l’Europa si impegni a sostenere adeguatamente lo sviluppo di queste attività. Per questo, insieme ad altri colleghi, abbiamo richiesto alla Commissione europea uno Statuto volto a favorire l’inserimento delle cooperative nel mercato europeo, fornendo loro gli strumenti giuridici adeguati a sviluppare le attività in cui sono impegnate anche a livello internazionale. Un’altra parte importante del lavoro è stata avviata includendo il ruolo della cooperazione nella Strategia Europea 20.20.20, oppure con misure legislative previste nell’ambito dell’imprenditoria sociale come la messa a disposizione di un fondo di investimento apposito per questo settore” – conclude Toia. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.info/home/index.php?option=com_content&view=article&id=234:la-cooperazione-e-un-settore-strategico-per-leuropa&catid=8&Itemid=204">patriziatoia.info</a>Patrizia TOIA: Il modello sociale è una caratteristica fondante del progetto europeo e uno statuto delle cooperative può aiutare il settore2012-03-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it625722Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/>“Se domani una cooperativa vuol nascere già europea serve che ci sia un buono statuto europeo delle cooperative. È questa la richiesta che abbiamo fatto oggi alla Commissione: di avere uno strumento che serva davvero alle cooperative per lavorare nel mercato europeo. Le cooperative non licenziano, non delocalizzano, sono utili all'occupazione e al welfare. Nell'Unione europea, infatti, si contano circa 300.000 cooperative, che impiegano 2,3 milioni di persone. Le prestazioni delle cooperative hanno un impatto notevole nella vita dei loro 83,5 milioni di soci e in quella di moltissimi cittadini europei.
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Il mio gruppo politico ritiene che il modello sociale sia una delle caratteristiche fondanti del progetto dell’integrazione europea e non semplicemente una delle tante politiche. Ecco perché, in questi tempi di tagli della spesa legati, pur sapendo che il modello sociale può essere aggiornato e modificato, lo difendiamo ancora convintamente e, anzi, riteniamo che vada mantenuto, difeso e ribadito come una priorità”. Lo ha detto Patrizia Toia, deputata europea del Partito Democratico e Vicepresidente del gruppo S&D al Parlamento Europeo, intervenendo alla sessione plenaria di Strasburgo in merito alla discussione sullo “Statuto per una società cooperativa europea”.
<p>“In questa stessa visione dobbiamo valorizzare anche soggetti economici che fanno impresa, che fanno produzione di beni e servizi come le cooperative e che hanno un ruolo particolare nella cosiddetta economia sociale europea, in quanto sono imprese che dimostrano che si può fare produzione ed essere efficienti anche se come obiettivo non si ha il profitto ma l’occupazione, il welfare, la valorizzazione del lavoro e il contributo alla vita della comunità locale”.
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“Ecco perché è importante che l’Europa metta a disposizione gli strumenti utili per una buona politica attiva. E fare un buono statuto per le cooperative può essere un modo per aiutare questo settore così importante” – conclude Toia.
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.it">patriziatoia.it</a>MARIA GEMMA AZUNI: Cultura. Sblocco fondi regionali manifestazioni culturali anno 20102011-06-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583689Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Le Associazioni, le cooperative e le Compagnie teatrali che nel 2010 hanno svolto regolarmente i progetti, affrontando oneri economici particolarmente gravosi, trattandosi in molti casi, di piccole realtà culturali, sono dovuti oggi ricorrere all’occupazione simbolica dell’Assessorato alla Cultura, per chiedere il rispetto degli impegni assunti e ottenere la liquidazione dei compensi loro dovuti.
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E’ gravissimo che la Regione, nonostante i fondi siano stati impegnati e le prestazioni siano stati erogate ancora non abbia provveduto ad assolvere gli impegni e gli obblighi assunti, destabilizzando economicamente realtà associative che hanno contribuito e contribuiscono con la loro offerta culturale a potenziare e a rendere più facile l’accesso dei cittadini ad iniziative altamente educative e formative.
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Prendo atto dell’impegno dell’Assessore Gasperini ad incontrare al più presto l’assessore regionale al Bilancio Cetica e mi auguro che la Regione Lazio eroghi al più presto, al Comune di Roma i fondi concessi in base alla legge Regionale 32/78.
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Questo modo di operare arreca un danno enorme ad una efficiente ed efficace potenziamento dell’offerta culturale in particolare nelle periferie romane che vivono un triste abbandono oltre ad arrecare un danno enorme ai lavoratori impiegati nelle cooperative.
<p>Quale ripresa economica ci può essere se in questa città si continua, in modo negligente a non onorare pagamenti dovuti? Da quando Alemanno si è insediato non è mai stato approvato il bilancio in tempi congrui e anche quest’anno dovremmo assistere allo stesso spettacolo. Una città ferma, che non decolla e che continua a conseguire primati negativi.
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Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/654-cultura-sblocco-fondi-regionali-manifestazioni-culturali-anno-2010">www.gemmazuni.it</a>IGOR KOCIJANCIC: “Basta con la guerra delle braccia”: A Trieste porto bloccato2011-05-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572632Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Friuli Venezia Giulia<br/><br/><br />
I lavoratori bloccano il Porto di Trieste, da Genova rispondono “siamo solidali”.
<p>I lavoratori bloccano il Porto di Trieste e le Organizzazioni Sindacali si vedono costrette a proclamare lo sciopero generale dei portuali triestini.
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In risposta alle agitazioni dello scalo triestino, arriva la solidarietà dei portuali genovesi con messaggi di sostegno alla lotta dei loro colleghi e compagni.
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I Porti italiani tornano ad infiammarsi, ad accendere la miccia è la vicenda della messa in liquidazione della Cooperativa Primavera che opera nel Porto di Trieste nell’ambito di quello che in gergo portuale è “l’articolo 16”: cioè lavori di carico e scarico delle navi, trasbordo, deposito, movimento merci e altri servizi portuali.
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Operazioni e servizi svolti a favore dei terminalisti: i nuovi padroni dei Porti post-privatizzazione che, operando in regimi di semi monopolio e senza essere soggetti ad alcun controllo pubblico, possono permettersi di dettare legge negli scali italiani. A partire, ovviamente, dal fronte del lavoro, da sempre nel mirino di chi intende spazzare via diritti e tutele per allargare a dismisura i propri profitti.
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Se nel Porto di Genova il nemico principale dei padroni delle banchine è la storica Compagnia Unica, a Trieste, l’elevata frammentazione del lavoro ha già creato un terreno favorevole ad ulteriori giri di vite.
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Nel Porto di Trieste, infatti, anche quel poco che era rimasto della Compagnia Portuale è stato spazzato via dall’offensiva dei terminalisti che ora dispongono del controllo più assoluto sul “lavoro temporaneo” (articolo 17) avendo essi stessi costituito la società Minerva che si occupa delle prestazioni da rendere nei “picchi di lavoro”.
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E dove non arrivano direttamente, i terminalisti scelgono di strangolare gli altri soggetti che organizzano il lavoro nel Porto in modo da imporre le condizioni che loro stessi stabiliscono.
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Si tratta principalmente delle cooperative, autorizzate ad operare nel Porto triestino da una legge risalente al 1931, e che, prive di qualsiasi sostegno da parte di chi (Autorità Portuale in primis) dovrebbe vigilare sulla corretta applicazione delle normative, si vedono costrette a sopravvivere quotidianamente in una selvaggia “guerra delle braccia”.
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La concorrenza è spietata: nel Porto di Trieste sono autorizzate ad operare 34 imprese di operazioni e servizi portuali; essendo in sovrannumero i terminalisti possono metterle in concorrenza tra loro premendo per l’abbassamento delle tariffe. Cioè per abbassare il costo del lavoro e cancellare diritti e tutele.
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E’ proprio questo l’elemento centrale su cui si gioca la quotidiana “guerra delle braccia”: nonostante esista una tariffa per le operazioni portuali deliberata dall’Autorità Portuale, i terminalisti cercano in ogni modo di abbassarla mettendo in concorrenza i lavoratori tra loro.
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Chi accetta di subire gli abbassamenti tariffare imposti dai terminalisti lavora; gli altri no.
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È stato proprio il meccanismo di compressione del costo del lavoro a segnare il destino della Cooperativa Primavera che occupa 98 dipendenti: il fatturato della Cooperativa nei primi due mesi del 2011 è stato di 640mila euro a fronte di costi pari a 670mila.
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Questo perché la Cooperativa Primavera applica correttamente il Contratto Nazionale di Lavoro: a dimostrazione del fatto che le tariffe pagate dai terminalisti sono ampiamente insufficienti a garantire il pagamento del lavoro così come previsto dal Contratto Nazionale.
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<b>
Sul tema era intervenuto con una interrogazione urgente il consigliere regionale di Rifondazione Igor Kocijancic.</b>
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Sono i quattro terminalisti principali (Maneschi, TMT – Gruppo Gavio; Samer e Pacorini) a decidere le condizioni di lavoro nel Porto di Trieste, senza che chi deve controllare la corretta applicazione della tariffa e delle condizioni di sicurezza muova un dito per garantire il rispetto di quanto stabilito.
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Succede così che non tutti i soggetti operanti in Porto applichino il Contratto Nazionale di Lavoro dei Porti; che dilaghi il lavoro nero; che le condizioni di sicurezza siano quantomeno preoccupanti.
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“Nel 2006 bloccammo il Porto per quattro giorni – spiegano i portuali - a seguito di un grave incidente: ottenemmo in Prefettura un documento sulla sicurezza: quelle carte sono state prontamente chiuse in un cassetto e rimaste largamente inapplicate”.
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Per questo i portuali triestini non si fidano più di accordi e protocolli d’intesa destinati a rimanere soltanto sulla carta.
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“Oggi siamo qui per la Cooperativa Primavera, ma domani potremmo ritrovarci a bloccare il Porto per uno qualsiasi degli altri soggetti che vi operano: per questo la battaglia di questi giorni è di tutti i lavoratori portuali, non solo quelli di una impresa”.
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I portuali triestini chiedono che si superi la frammentazione del lavoro in tante imprese, tutte in spietata concorrenza tra loro, che venga costituito un unico soggetto del lavoro portuale, che venga applicato a tutti i Contratto Nazionale e che le tariffe pagate dai terminalisti consentano di coprire l’intero costo del lavoro, così come stabilito dalla norme. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?view=article&catid=36&id=14701&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=68">controlacrisi.org - Matteo Gaddi </a>Sergio Nucci: Egregio Direttore..2011-02-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557973Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Lista di elezione: G.mancini Sindaco) - Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: UDC) - Consigliere Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
...leggo in una nota a firma di Francesco Cangemi che alcuni non meglio identificati presidenti di cooperative "infuriati", avrebbero definito l'iniziativa di alcuni loro colleghi di sostenermi nella prossima competizione elettorale, con la lista "La Voce delle Cooperative", a titolo personale. Nulla di più vero.
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I presidenti ed i soci delle cooperative che mi sosterranno lo faranno a titolo personale perché non sollecitati da prebende o chimere e non avendo alle spalle suggeritori o manovratori occulti pronti a guidare le loro mosse.
Lo faranno alla luce del sole, in linea con il costume cui mi sono uniformato e cioè senza mai nascondermi e mostrando sempre il petto al fuoco nemico.
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E' pero strano dover rispondere ad anonimi interlocutori.
Chi sono? Quanti sono? Non intendono partecipare al voto? Vogliono puntare sul candidato con maggiore chanche di vittoria? Chissà...
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Ma poi, su cosa dovrei rispondere? Nella nota diramata congiuntamente da Buongiorno Cosenza e La Voce delle Cooperative non ho scorto alcun cenno a coinvolgimenti tout court delle cooperative in quanto tali.
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Nessuno ha mai millantato e nessuno ha mai inteso far di tutte le erbe un fascio. Perché di erbe ce ne sono tante, selvatiche, aromatiche, e perché no, anche nocive.
Di una cosa si può pregiare la lista La Voce delle Cooperative e cioè di annoverare tra i promotori tanti onesti lavoratori, ai quali altri ancora si aggiungeranno, che hanno come solo obiettivo quello di fare delle cooperative, nella loro interezza, un soggetto politico che acquisti dignità ed autorevolezza per gestire in autonomia la propria vicenda lavorativa.
<p>Per troppo tempo tante inutili promesse sono state fatte per carpire il loro consenso. Per loro credo sia arrivato il momento di andare a tutelare in prima persona sacrosanti diritti e doveri contrattuali.
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Sempre per dovere di cronaca devo riferire che i presidenti delle cooperative che fino ad oggi hanno aderito a questo progetto sono quelli di: Arcobaleno, Valle Verde, Castello Svevo, Eva, Alarico, Multi verde, Italia, Colle Mussano, Liceo, La cometa (continua)....<br />
Poche? molte? Non so ma ci sono e questo è un fatto.
Il resto...sono solo chiacchiere.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.sergionucci.it/LeNews.htm">Sito Web</a>MARIA GEMMA AZUNI: Servizio H24 per le donne vittime di violenze2010-09-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it507369Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Mi congratulo con la delegata delle pari opportunità del Comune di Roma per la campagna di comunicazione finalizzata a far conoscere il meritevole servizio H24 gestito dalla valida professionalità della Coop. Sociale Bee Free.<br />
<p>
Questo è un passo importante, purtroppo le donne che denunciano la violenza, spesso consumata tra le mura domestiche (58%), perdono la casa e a volte anche il sostegno economico in quanto totalmente dipendenti dal compagno,il quale usa questo punto di forza per sottomettere ulteriormente la sua vittima.
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In una società in cui il valore a volte si misura con il denaro, il plagio psicologico e il ricatto economico possono essere devastanti e mortificare il “sé” annullando l’autodeterminazione della persona.
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In un momento di particolare violenza che si riscontra quotidianamente in mille forme, quella fisica va a violare la difesa del proprio mondo interno, e il comportamento aggressivo diventa per la donna un’abitudine da dove non si può uscire.
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Penso che sia importante aiutare le vittime di violenza a ricostruire un corredo per la propria identità per mezzo del quale poter rinnovare la propria facciata personale, questo si ottiene con strumenti molto concreti come il lavoro, la casa , una nuova rete amicale.
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La possibilità della ricostruzione di una nuova vita necessita quindi un maggiore supporto da parte delle Istituzioni che tutelino e accompagnino il coraggio di denunciare.
<p>
Gemma Azuni<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gemmazuni.it/home/item/360-servizio-h24-per-le-donne-vittime-di-violenze">www.gemmazuni.it</a>Enzo RAISI: Bologna. «Bisogna interrogarsi sul perché si è arrivati a ridosso delle elezioni senza aver espresso un candidato dalle fila del partito» - INTERVISTA2009-01-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it388347Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Bologna (BO) (Lista di elezione: AN) - Deputato (Gruppo: FLI) <br/><br/><br />
“Sulla candidatura di Cazzola sono prodotti troppi veti incrociati”<br />
<br />
C'era una volta il tempo in cui
Bologna era così rossa che
per trovare un candidato da opporre
alla sinistra bisognava fare i salti
mortali. Ora il vento è cambiato e di
candidati ce ne sono pure troppi. Dal
novero dei papabili alla fine è uscito
con forza Alfredo Cazzola, imprenditore
dai molti successi e qualche
errore, ma soprattutto uomo non di
partito. Su di lui si dovrebbe coalizzare
tutto quell’insieme di forze
politiche e realtà che del centrosinistra
non ne vogliono più sapere,
ma il condizionale è d’obbligo almeno
stando a certe dichiarazioni.
In prima fila tra coloro che si ritrovano
a dover fare buon viso a cattivo
gioco c’è l’onorevole Enzo
Raisi, bolognese doc con 25 anni di
attività politica spesi a contrastare il
predominio rosso in Emilia Romagna.<br />
<b>Onorevole Raisi alla fine anche
Fini ha dato il via libera alla candidatura
di Cazzola, ma lei pur
premettendo la stima verso l’uomo
non fa mistero che si sarebbe
mosso in altro modo. Perché ha
definito la scelta di Cazzola una
sconfitta per tutto il Pdl?</b><br />
Chiariamoci subito: io non contesto
la persona, ma il metodo. Non si può
arrivare a quattro mesi dal voto senza
aver ancora espresso un candidato
del Pdl. Fini ha preso atto dell’incapacità
della nostra classe dirigente a
tirare fuori un nome dalle nostre fila
e sinceramente un partito che vale il
30% non ci fa una bella figura a saltare
sulla ciambella di salvataggio
rappresentata da un candidato esterno.
Mi lasci dire che quanto meno la
strategia è discutibile. Un candidato
scelto con queste modalità non
conferisce forza al Pdl alla vigilia
della presentazione da parte di Cazzola
della sua squadra e proprio in
vista delle trattative politiche che
contraddistinguono questi momenti.<br />
<b>E con Guazzaloca, che senza ufficializzare
la sua candidatura, ha
fatto campagna elettorale già da
tempo, come la mettiamo?</b><br />
Se Guazzaloca non si dovesse ritirare
avremo il paradosso delle primarie
nel centrodestra al primo turno. Una
sfida che vedrà protagonisti due uomini
non provenienti dal partito. Il
centrodestra bolognese dovrebbe
invece interrogarsi sul perché si sia
giunti a questa situazione. Nel Pdl si
sono prodotti troppi veti incrociati,
ognuno ha fatto la propria partita e
questo è il risultato della nostra
miopia. Faccio parte della classe dirigente
del centrodestra bolognese e
non mi sottraggo alle responsabilità,
anche se io ho sempre rivendicato
l‘importanza di produrre un nostro
candidato.<br />
<b>L’onorevole Garagnani dice che
con Cazzola si eviteranno le pratiche
consociative. Non trova che
sia un’ipotesi condivisibile?</b><br />
Non capisco cosa intenda Garagnani.
Lui ha da sempre fronteggiato le
cooperative, ma penso sappia che le
stesse hanno espresso giudizi positivi
su Cazzola. Nel Pdl ci sono atteggiamenti
variegati su molte questioni
e il rapporto con le cooperative
è in cima alla lista. Personalmente
non ho pregiudizi nei confronti
di questa realtà che investe
l’80% dell’economia della regione,
ma sono fermamente contrario alle
corsie preferenziali e ritengo che
anche su questo tema sarebbe necessario
avere un’idea chiara su
quale profilo tenere.<br />
<b>Lei ha inoltre manifestato le sue
perplessità circa gli scenari futuri
a fronte dell’incapacità di esprimere
un candidato di partito.
Quali sono i suoi timori?</b><br />
Il timore è che si arrivi alle prossime
elezioni regionali ancora una volta
senza una progettualità, ma affidandosi
al candidato del momento.
Le porto l’esempio di Roma: Alemanno
prima di vincere ha subito
una pesante sconfitta, ma per arrivare
a raggiungere dei risultati bisogna
assumersi delle responsabilità. Il
professor Morra nel 1996, Canè nel
2000, Monaco nel 2005 rappresentano
l’esempio di un discorso politico
che si perde se non supportato
da un progetto a lungo termine. Occorre
riflettere sulle conseguenze di
scelte che privilegiano candidati
meteore incapaci di dare continuità
all’azione politica.<br />
<b>Analizzate le perplessità sulle
scelte del Pdl bolognese, diamo
un’occhiata all’altro schieramento.
Qual è il difetto principale del
candidato del centrosinistra Del
Bono e perché il Pd è battibile?</b><br />
Del Bono non è più conosciuto come
quando era assessore al bilancio.
E’ in una parabola discendente e la
candidatura di Cofferati di fatto gli
ha tagliato le gambe, facendo sì che
ora la gente non lo conosce. Per
quanto riguarda il Pd lo ritengo battibile
perché anche su Bologna il
partito risente del disastro che esiste
nell’area politica di riferimento.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=KJ4MM">L'Opinione - Traiano Bertollini</a>