Openpolis - Argomento: Smaltimento Rifiutihttps://www.openpolis.it/2013-02-06T00:00:00ZClaudio Cia: TARES: basta a tariffe contro anziani e disabili2013-02-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it688776Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Trento (TN) (Gruppo: Altro) <br/><br/><p>
I media locali hanno riportano la notizia secondo cui la Giunta è disponibile a considerare le agevolazioni per chi fa uso di pannoloni sulla base del tipo e della gravità della patologia di chi li indossa. I nuovi aiuti che sono stati decisi sono qui di seguito riportati nella tabella pubblicata dal quotidiano l’Adige l’8 febbraio 2013: (...)
<p>
Apparentemente l’apertura sembrava andare nella giusta direzione, ma in realtà ancora una volta questa amministrazione ha dimostrato la sua abilità nel complicare la vita ai suoi cittadini. Alle persone che fanno uso di pannoloni ora il Comune chiede di documentare tipo e gravità della malattia, come se l’uso del pannolone non fosse di per sé già un evidente segno di malattia. Una richiesta che, oltre a violare la privacy, offende e umilia la persona che vive il disagio dell’incontinenza, costringendola a dichiararla ai quattro venti e a dimostrarla con tanto di certificato medico da esibire e consegnare agli uffici del Comune. Pretesa questa che, più che rispondere ad un problema, pare fatta apposta per creare ostacoli, così che la maggior parte di quanti avrebbero diritto all’agevolazione vi rinuncino, perché la dignità vale molto di più dell’elemosina fatta dal Comune.
<p>
Rimane il fatto che una persona incontinente usa mediamente 6 pannoloni al giorno (42 alla settimana, 180 al mese, 2.190 all’anno) e che per il loro smaltimento è costretta a sostenere una spesa complessiva di circa 400 euro annui e questo indipendentemente dall’essere o meno virtuosi nel differenziare i rifiuti!. A ciò si aggiunga il costo per lo smaltimento del rimanente residuo.
<p>
Il pannolone non è un’alternativa alla mutandina leopardata, al tanga o al perizoma, non è uno sfizio, ma una necessità a cui tutti farebbero volentieri a meno. In questo possiamo essere certi: non ci saranno abusi, nessuno indosserà e smaltirà il pannolone se non quando costretto dagli eventi. Le pretese del comune sono a dir poco ridicole, fuorvianti e lungi dal voler concretamente rispondere al problema che assilla moltissime famiglie della nostra città.
<p>
<b>La Giunta comunale non dovrebbe orientare i suoi sforzi a contare i pannoloni usati dalle persone, ma a favorire una modalità di raccolta che sia semplice, libera, gratuita, certa e rispettosa della sensibilità e sofferenza di quanti vivono il disagio dell’incontinenza.</b>
<p>
<b>Premesso quanto sopra si impegna il Sindaco e la Giunta:</b>
<p>
- ad individuare in tempi celeri e certi una procedure di raccolta che sia semplice, libera, gratuita e rispettosa della sensibilità e sofferenza di quanti vivono il disagio dell’incontinenza;
- a favorire e facilitare quanti, imprenditori o cooperative, volessero investire risorse sul nostro territorio per far nascere aziende di ricerca e produzione di pannoloni bio-compostabili destinati agli adulti.
<p>
Pubblicato anche sul blog del consigliere: <a href="http://www.claudiocia.it/tares-basta-a-tariffe-contro-anziani-e-disabili/">vedi pagina</a>
<p><br/>fonte: <a href="http://www.comune.trento.it/Sezioni-politiche/Consiglio-Comunale/Attivita-del-Consiglio/Ordini-del-giorno/Mozione-Ordine-del-giorno-n.-550-del-2013">Comune di Trento</a>VASCO ERRANI: «Le Regioni pronte a fare la loro parte ma il governo deve metterci la faccia» - INTERVISTA2011-06-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586630Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Emilia Romagna (Partito: Cen-sin) - Consigliere Regione Emilia Romagna (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Napoli è un`emergenza nazionale, non lasceremo sola la città.
<p>«Oggi tutte le istituzioni del Paese devono farsi carico dell`emergenza rifiuti». Vasco Errani, governatore dell`Emilia-Romagna, parla a nome della Conferenza delle Regioni che presiede: «Difronte ai rischi per la salute dei cittadini, il Comune di Napoli e la Regione Campania non possono essere lasciate sole, ne va anche dell`immagine del nostro Paese nel mondo». Insomma, nello smaltimento dell`immondizia napoletana le Regioni sono pronte a fare la loro parte, ma il primo a metterci la faccia deve essere il governo, che «deve riconoscere l`emergenza e convocare subito un tavolo con tutte le parti».
<p>
<b>Anche il presidente della Repubblica ritiene indispensabile "un intervento del governo per favorire l`impegno delle Regioni".</b>
<p>
«Condivido in pieno le parole del capo dello Stato. Giovedì scorso, la Conferenza delle Regioni ha chiesto al governo un incontro urgente sul problema dei rifiuti a Napoli. Abbiamo scritto una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e al ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. Ora attendiamo una risposta. Siamo infatti di fronte a un`emergenza nazionale, che richiede un impegno di tutta la Repubblica, nei suoi diversi livelli, per provare a dare una risposta».
<p>
<b>Non crede che la gestione del problema debba ricadere solo sulle spalle degli enti locali responsabili?</b>
<p> «Credo che sia giusto che Regione e Comune approntino un piano che dia finalmente risposte strutturali e definitive al problema dello smaltimento dei rifiuti urbani. Ma oggi, con l`emergenza in corso, è l`intera Repubblica a doversi fare carico della soluzione, con un ruolo fondamentale del governo, chiamato a garantire questo impegno comune».
<p>
<b>A questo proposito il capo dello Stato ha espresso la sua "inquietudine per la mancata approvazione da parte del consiglio dei Ministri del decreto legge" che consentirebbe il trasferimento dei rifiuti.</b>
<p>
«Il ragionamento è semplice e non va politicizzato: l`emergenza riguarda oggi tutto il Paese, la salute dei cittadini, l`immagine dell`Italia nel mondo. Tutti siamo chiamati ad assumercene la responsabilità e il governo deve fare la sua parte: già alcuni mesi fa si era posto il problema e le Regioni si erano dette pronte a collaborare».
<p>
<b>Eppure il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha ribadito ieri il suo rifiuto ad accogliere i rifiuti campani.</b>
<p>
«Ne prendo atto. Rimango però convinto che di fronte a un'emergenza che colpisce la Repubblica, tutti devono essere coinvolti, tutte le istituzione del Paese sono chiamate in causa. E il governo deve farsi garante di questa scelta».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11HV41">la Repubblica - Vladimiro Polchi</a>Pier Luigi BERSANI: Rifiuti a Napoli. Proposte per risolvere l'emergenza. 2010-11-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548087Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Misure urgenti in materia di rifiuti". E' il decreto per lo smaltimento dei rifiuti in Campania il punto all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi. E' anche terreno di scontro tra il Pdl e il Pd ed è la ragione per cui il segretario Pier Luigi Bersani, con un vero e proprio blitz, si è recato di persona a Palazzo Chigi.
<p>
Accolto con sorpresa dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, Bersani ha detto la sua sull'insostenibile situazione che brutalizza la zona di Napoli e dintorni in particolare, e la Campania in generale.
<p>
"Ho sentito in coscienza – spiega Bersani - il dovere di salire le scale a Palazzo Chigi per dire una cosa. E l'ho detta attraverso il ministro Maroni che ha avuto la bontà di uscire dal Cdm e di ascoltarmi. Ora noi presentiamona nostra proposta sui rifiuti in Campania".
<p>
Una proposta nettamente diversa dalla propaganda del governo, organizzata in 12 punti, tra cui: un programma triennale per la raccolta differenziata, la compensazione ambientale, la bonifica dei siti inquinati, lo smaltimento delle eco balle (aiutaci a diffonderla metti su facebook questo status: Il porta a porta PD continua. Oggi Bersani è andato a Palazzo Chigi con le proposte per risolvere l'emergenza rifiuti a Napoli).
<p>
Il segretario PD ha messo in guardia il ministro "contro la cosidetta provincializzazione dei termovalorizzatori, non è il modo di uscire dall'emergenza e non è il modo di sottrarre la questione dall'illegalità. Siamo contrari alla decisione di affidare alle province i termovalorizzatori di Napoli e Salerno. Il comune di Salerno è perfettamente in grado di fare in proprio il termovalorizzatore. Maroni mi ha detto che ne avrebbe parlato in Consiglio dei Ministri".
<p>
Il blitz del segretario stupisce i funzionari di Palazzo Chigi e lo stesso Maroni, che questa volta però è costretto ad ascoltare le proposte dell’opposizioni. Il ministro dell’Interno parla di incontro “irrituale, una cosa nuova”, ma si dice disposto a riferire al CDM in programma in mattinata, le proposte di Bersani.
<p>
Il leader PD, dal canto suo, risponde ai giornalisti che chiedono se il Governo si sia convinto: “Non so facciano quel che vogliono, ma si assumano la responsabilità di questa scelta"
<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/112318/rifiuti_a_napoli_blitz_di_bersani_a_palazzo_chigi_durante_cdm?utm_source=MailingList&utm_medium=email&utm_campaign=20101118+-+Bersani+a">http://www.partitodemocratico.it</a>Luigi de MAGISTRIS: «Il Ponte mette in comunicazione mafia e ‘ndrangheta» - INTERVISTA2010-09-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it506270Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) <br/><br/><br />
«L'ambiente è diventato da tempo un luogo in cui fare affari, basta guardare l’esempio dei rifiuti. Ci sono pezzi della politica che vogliono fare affari in questo settore e poi ci sono le tradizionali speculazioni del territorio cominciate negli anni ’60 che vanno avanti ancora oggi».
<p>
A parlare è Luigi de Magistris, eurodeputato dell’Italia dei Valori, che ha raccontato al nostro giornale come l’ambiente sia diventata la torta più ricca in cui oggi affaristi e parte della politica vogliono mettere le mani. <br />
«Quello che preoccupa di più - aggiunge de Magistris - è che oggi l’imprenditoria e le cricche si lanciano anche sulla green economy. Si tratta di uno snodo cruciale che deve essere affrontato una volta per tutte. Tramite l’ambiente potremmo rimettere in moto l’economia, l’occupazione e aumentare la qualità della vita».
<p>
<b>Dalla sua esperienza quali sono le possibili soluzioni legislative e tecniche a questi problemi?</b>
<p>
C’è un mancato rispetto delle leggi e la legislazione va migliorata, ad esempio con norme sulle emissioni nocive in atmosfera, che vanno abbassate, penso all’Ilva di Taranto. Dobbiamo decidere che fare nel futuro, se certe opere servono per lo sviluppo o non servono, come il ponte sullo Stretto che serve a mettere in comunicazione Cosa nostra con la ‘ndrangheta. O come il nucleare, che non è sicuro. Dobbiamo puntare invece sul fotovoltaico, sul geotermico, sulla raccolta differenziata, sulla politica dei risparmi e del consumo zero.
<p>
<b>Oggi parte della società ha la percezione di assistere ad una classe politica sempre più collusa che però viene costantemente riconfermata. Quali sono le urgenze per sbloccare questa situazione?</b>
<p>
C’è un blocco politico, sociale, economico, soprattutto al sud, nato attraverso il controllo illegale della spesa pubblica. Una borghesia mafiosa. Un partito unico della spesa che controlla il lavoro, decide a chi dare appalti e a chi la manodopera, creando dei vincoli di appartenenza. Se controlli il lavoro controlli la vita delle persone. Bisogna spezzare il legame criminale tra la gestione del denaro pubblico e la criminalità organizzata, mettere in circuito virtuoso i finanziamenti pubblici, per l’imprenditoria giovanile, le cooperative, i parchi, i prodotti locali.
<p>
<b>Lei si è trovato ad operare in prima linea contro la criminalità. Ci può raccontare un esempio particolare di come funziona il rapporto tra politica e illeciti ambientali?</b>
<p>
Mi è rimasto particolarmente impresso il caso delle 3000 tonnellate di ferriti di zinco smaltite nei campi agricoli e l’amianto per la realizzazione delle scuole vicino Crotone. è un tema che non deve interessare solo gli addetti ai lavori, ma tutti, viste le ricadute e gli enormi rischi che questi fatti comportano sulla popolazione.
<p>
<b>Cosa rappresenta in questo quadro l’omicidio di Angelo Vassallo?</b>
<p>
Quando la politica cambia rotta e diventa veramente luogo dove si esercita l’interesse pubblico il politico diventa il primo bersaglio, spesso indifeso, della criminalità. Perché la tutela ce l’ha il ministro, non il sindaco che si trova a mani nude esposto quotidianamente alle pallottole della criminalità. Se riusciamo a creare un movimento forte, verso l’interesse della collettività, della natura, dei valori costituzionali, noi diventiamo autotutela e scorta anche per chi singolarmente si espone. Altrimenti, chi si espone da solo diventa solo tiro al bersaglio. <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=TYK4I">Terra - Giulio Finotti</a>Gaetano PECORELLA: Denuncia: «Sono mancati i controlli innanzitutto da parte dell’Arpa. E' la ‘ndrangheta padrona del movimento terra al Nord» - INTERVISTA 2010-07-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503512Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Lombardia fuori controllo. E'la ‘ndrangheta padrona del movimento terra al Nord. Gaetano Pecorella, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie commenta così le recenti inchieste giudiziarie sulla ‘ndrangheta al Nord e le <a href="http://www.openpolis.it/dichiarazione/503486"><b>false bonifiche</b></a> delle aree industriali a Milano e provincia. Dopo Santa Giulia, spiega l’onorevole, il prossimo caso che potrebbe scoppiare è quello di Pioltello, dove sono presenti «tonnellate di nerofumo e grosse quantità di mercurio ». <br />
«Sono mancati i controlli innanzitutto da parte dell’Arpa», spiega Pecorella.
<p>
<b>Quali sono le conseguenze del sequestro dell’area Santa Giulia?</b>
<p>
Bisognerà fare innanzitutto qualcosa per le falde acquifere che risultano contaminate in modo estremamente preoccupante. Ma dalla vicenda potrebbero nascere dei problemi anche di natura sociale. Quell’area in questo momento è completamente bloccata. Ci doveva essere una bonifica, che non potrà partire fino a quando ci sarà il sequestro. E poi non dimentichiamo che a Santa Giulia doveva sorgere un nuovo quartiere della città.
<p>
<b>In Lombardia quella di Santa Giulia non è l’unico fronte aperto sul piano delle bonifiche. Anche a Pioltello da molto tempo le cose non vanno.</b>
<p>
A Pioltello la cosa era diversa rispetto a Santa Giulia. In quel caso era stato un privato ad affidare a un altro privato i lavori. Ora però, al di là di come siano andate le cose, incombe la possibilità di una multa da parte della comunità europea. Bisogna bonificare l’area entro marzo prossimo. Stavolta però tutto avverrà attraverso una gara pubblica. La situazione infatti è estremamente delicata e se non si interviene in tempo rischia di scoppiare. Sono infatti presenti nell’area tonnellate di nerofumo a cui si aggiunge una fortissima presenza di mercurio. Questo rende complicato lo smaltimento. Per il fatto che c’è il mercurio, il nerofumo non si può bruciare.
<p>
<b>C’è stata connivenza da parte dell’amministrazione pubblica rispetto a casi come quello di Santa Giulia e Pioltello?</b>
<p>
Connivenza è una parola grossa. Quello che posso dire è che sono mancati una serie di controlli che andavano fatti e che molti si sono dimenticati di fare. La serie di subappalti, che ruotavano intorno ai lavori, e la presenza di personaggi sospetti è qualcosa che andava monitorata seriamente. Credo che se si fosse svolta con maggiore attenzione l’attività di controllo, cose importanti come le bonifiche non sarebbero avvenute in quel modo. Sullo sfondo c’è l’operazione antimafia di una settimana fa che ha portato all’aresto di 300 ‘ndranghetisti anche in Lombardia.
<p>
<b>Quale è il livello di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici?</b>
<p>
La maggior parte delle aziende del movimento terra è sotto il controllo di famiglie collegate alla ‘ndrangheta. Esistono anche aziende sane, ovviamente. Ma le cosche attraverso la falsificazione degli assetti proprietari, riescono a gestire anche in Lombardia importanti commesse.
<p>
<b>
Che sta succedendo alla Lombardia?</b>
<p>
La Lombardia è stata fuori controllo. In questi anni la supervisione sul rispetto delle regole non è stata adeguata. Le recenti inchieste dimostrano che andava fatto di più dal punto di vista del monitoraggio. La questione delle bonifiche dimostra ad esempio che sono mancati una serie di verifiche da parte dell’Arpa. Va anche detto però che fare tutto questo è difficile, perché spesso mancano gli strumenti.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=SYE17">Terra - Giorgio Mottola</a>ALESSANDRO BRATTI: «Il cuore malato del Nord» - INTERVISTA2010-07-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503486Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Sul ciclo del rifiuti ci
sono tante responsabilità»
<p>
Nel giorno del sequestro dell'ex area industriale Santa Giulia la Commissione parlamentare sulle ecomafie presieduta da Gaetano Pecorella si è riunita ieri mattina a
Milano <br />
«E' preoccupante che tutti quel lavori fossero affidati a Grossi senza gare d'appalto. Bisogna ora accertare le responsabilita degli amministratori pubblici»
accusa Alessandro Bratti, Pd, membro della Commissione bicamerale.
<p>
<b>Era imprevedibile quello che è successo a Santa Giulia?</b>
<p>
Il fatto che abbiano scoperto la contaminazione della falda acquifera e del valori così spaventosamente fuori norma non deve sorprendere. ln quella area le bonifiche o non sono state fatte o sono state fatte male. Come se non bastasse è stata portata altra terra proveniente da zone contaminate. E la cosa più grave è che queste operazioni all'interno delle aree industrlall della città sono avvenute tramite accordi privati.
<p>
<b>Ci sono quindi delle forti responsabilità anche da parte
delle amministrazioni pubbliche che avrebbero dovuto sovrintendere?</b>
<p>
Bisogna capire chi e a che livello non ha visto o ha fatto finta di non vedere. Ora è indubbio che la prima cosa da fare sia accertare come siano andate le cose dal ministero dell'ambiente in giù.
<p>
<b>C'erano già prima gli elementi per sapere cosa stesse succedendo?</b>
<p>
In tutte le aree industriali da bonificare c'è questo imprenditore (Giuseppe Grossi <i>ndr</i>). Se tutte le bonifiche vengono date senza gare di appalto e se a lavorare sono sempre gli stessi soggetti credo che i dubbi dovrebbero venir fuori spontaneamente.
<p>
<b>Anche Formigoni ha responsabilità?</b>
<p>
Dalla stampa risulta che fosse uno dei maggiori interlocutori di Grossi. Sul caso specifico, sarà la magistratura a chiarire il ruolo di ciascuno.<br />
Il dato che possiamo trarre oggi è che nessuno nelle istituzioni ha fatto qualcosa per fermarlo. Anzi sembra che sia stato agevolato.
<p>
<b>Il sequestro dell'area di Santa Giulia segue ai 300 arresti per n'drangheta della settimana scorsa. Che sta succedendo in Lombardia?</b>
<p>
Vedo tutto questo abbastanza collegato. L'arresto di Perego, la scoperta che la sua azienda fosse direttamente gestita dalle cosche. Le ditte di movimento terra coinvolte
nell'inchiesta, le mancate bonifiche e le contaminazioni dei terreni. Tutto questo racconta un'economia dell'Italia settentrionale che si scopre sempre più malata, che presenta forti degenerazioni che vanno al più presto contrastate.
<p>
<b>Ora va ripensato anche il modello di recupero delle aree industriali che fanno gola a speculatori e criminalità?</b>
<p>
Per recuperare aree importanti oggi non ci sono più soldi pubblici. Per cui è giusto che ci sia l'intervento dei privati. Ma il procedimento deve essere accettabile. Nel caso di Grossi si parla di fatture gonfiate, fondi neri. Il problema non è quindi se farlo fare ai privati o meno. La questione è imporre in modo rigoroso il rispetto delle regole.
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=SXP70">Terra - Giorgio Mottola</a>Luigi Satta: Nessuna frattura nella lista 'Noi Insieme'2009-04-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390891Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Fiumicino (RM) (Lista di elezione: Altro) - Assessore Comune Fiumicino (RM) (Partito: Altro) - Assessore Comune Fiumicino (RM)<br/><br/><br />
Fiumicino - ‘Seguiamo il programma elettorale e manteniamo aperto un dialogo con la maggioranza'.
<p>
A chi in questi giorni, ha pensato che la lista Noi Insieme fosse alla deriva, Luigi Satta risponde per le rime: “Non si può parlare di rottura, semmai di un indebolimento. La nostra è un insieme di liste diverse, ma manteniamo sempre un rapporto trasparente con i nostri elettori”.<br />
A dare adito ad un ipotetico scricchiolamento nella lista, è stato anche il voto di astensione espresso da Satta sul bilancio, contro il voto favorevole espresso da Rutigliano. Su questo, il leader della lista Noi Insieme spiega: “Prima di tutto io lavoro come capogruppo per tutta la lista Noi Insieme. Non per Satta o Rutigliano. Quello che fa Satta lo fa seguendo il programma elettorale. Premesso questo dico che il voto è stato il frutto di un dialogo che abbiamo sempre mantenuto aperto con la maggioranza. <br />
Il sì di Rutigliano e la mia astensione non hanno fatto che confermare tutto questo. Poi con Caroccia e Biselli abbiamo ottimi rapporti e forse anche una visione simile su alcuni argomenti, come ad esempio sul bilancio. Un documento rigido ma dovuto alla diminuzione delle entrate da parte degli enti e da una recessione che non finirà quest'anno”.<br />
<br />
E su chi sottolinea il fatto che nessun emendamento è stato firmato da Satta, lui stesso ribadisce la propria contrarietà alle accuse: “Non è vero. Condivido il fatto che in un territorio in forte crescita immobiliare si debbano rispettare le convenzioni firmate. La nostra intenzione è quella di affiancare il sindaco per ridiscutere questo tema e aprire un tavolo con bilancio e urbanistica. E poi insieme a Salvatore Miele e tutta Forza Italia abbiamo presentato delle proposte su promozione turistica, formazione e studio e ricerca di nuove forme di smaltimento, poi ritrate perché il sindaco ci ha assicurato un suo impegno in tal senso. Crediamo nella sincerità della maggioranza e del sindaco, e vorremmo che il settore turistico non venga messo nel dimenticatoio”.<br />
E’ proprio il turismo, uno dei punti sui quali Satta punta molto. Settore che potrebbe dare un forte aiuto al territorio: “La balnenazione è in forte crescita, così come la parte ricettiva e alberghiera, anche con la nascita di bed and breakfast. Con il turismo si può dare un calcio alla crisi che attanaglia anche questo comune. Abbiamo un territorio splendido, mare, archeologia. Per non parlare del nord del comune: vino, olio, latte. Il comune dovrebbe campare di turismo. E quello che chiediamo è di destinare due o trecentomila euro per promuovere nelle giuste sedi dei pacchetti studiati con federalberghi,la stessa amministrazione e le strutture ricettive”.
<p>
Ultimo, ma non meno importante, lo smaltimento dei rifiuti. Il prezzo più alto dell’urbanizzazione, che Satta ha più volte evidenziato, facendosi promotore di nuovi sistemi per lo smaltimento: “È tempo di investire su dei nuovi progetti. Civitavecchia e Roma si stanno muovendo in tal senso. Si deve entrare nell'ottica che le amministrazioni sui rifiuti possono anche guadagnarci, e i cittadini risparmiare sulle tasse. Il sindaco non può essere sordo a questo tipo di appello che gli lanciamo”.
<p>
Satta conclude con una rivelazione: “La lista Noi Insieme con un simbolo riveduto si presenterà alle amministrative di Monte Porzio Catone. Si vede che i concetti che esprimiamo vanno oltre Fiumicino”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilfaroonline.it/fiumicino.php?id=605">Il faro on line</a>Luigi Satta: Un sistema non inquinante che produce energia2009-02-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390543Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Fiumicino (RM) (Lista di elezione: Altro) - Assessore Comune Fiumicino (RM) (Partito: Altro) - Assessore Comune Fiumicino (RM)<br/><br/><br />
L’alternativa agli inceneritori esiste, e funziona. Si chiama Arrow Bio, ed è un brevetto israeliano, che agisce con una logica semplicissima: tratta ad umido i residui, che vengono inviati in successione in due cisterne colme d’acqua, dove i diversi materiali vengono separati per gravimetria. I materiali biodegrabili (scarti alimentari e cartacei) vengono inviati a digestione anaerobica con alte rese energetiche nella produzione di metano e quindi di energia elettrica. I metalli recuperati e le plastiche eterogenee vengono inviati a riciclaggio.<br />
<br />
A Fiumicino, questo sistema è stato proposto dalla Lista Noi Insieme, e Gino Satta, consigliere comunale, ne è il principale promotore: “Il progetto Zenc (zero emissioni, nessuna combustione) è stato illustrato dalla nostra lista nel programma elettorale, perché pensiamo che non si possa continuare a pensare che la soluzione al problema rifiuti sia un inceneritore o un termovalorizzatore, che poi sono la stessa cosa.
<p> Il progetto Arrow Bio ha un grande punto di forza, i rifiuti non devono essere differenziati, si gettano nei comuni cassonetti verdi. La vecchia filiera del rifiuto, se così la vogliamo chiamare, è superata da Arrow Bio, per un motivo semplicissimo: loro sono più vicini all'ambiente che non alla speculazione”.
<p>
“Ci sono molti comuni in Italia - continua Satta - che cominciano a fare la corte a questo sistema. La nostra lista a luglio ha fatto parte di una delegazione, nella quale erano presenti anche esponenti del Comune di Torino, ingegneri di imprese private e il presidente di Federambiente, che si è recata a Tel Aviv per guardare con i propri occhi il progetto realizzato dall'Arrow Bio. <br />
Ecco, alla luce di questa esperienza, noi pensiamo che oggi più di ieri il progetto Arrow Bio sia l'unica soluzione possibile”.
Eppure, sembra che nella provincia di Roma, si sia ancora lontani da questi obiettivi, tanto da indurre la Regione ad inserire Fiumicino in un Ambito Territoriale Integrato (Ato), mentre, come illustra il consigliere di Fiumicino “ci sarebbero i presupposti per installare un sito Arrow Bio”.
<p>
“La Regione ha fatto una scelta che non ci trova totalmente d'accordo. Oggi noi chiediamo di poter aprire un confronto con la Regione, la Provincia e la nostra amministrazione su decisione già prese ma che possono essere ancora riviste. Rischiamo di trovarci fra qualche anno con i malefici di un'azione voluta forse per scarsa informazione. <br />
Riteniamo che a Fiumicino, un impianto del genere si possa fare. Se anche se ne occupasse Manlio Cerroni, che da 40 anni svolge un ruolo importante nella provincia, non ci opporremo. L'importante non è chi, ma quando. I tempi devono essere accorciati. <br />
E auspico che l'amministrazione dia un segnale forte organizzando un convegno con le parti competenti.
<p>Il sindaco Canapini è già a conoscenza del progetto Arrow Bio e ha riconosciuto che potrebbe dare risposte positive. Questo sistema non è inquinante, e produce tanta energia da illuminare una cittadina di 13mila persone ogni giorno, e biogas da utilizzare al posto del diesel. Non è la solita favola ma una certezza e l'amministrazione poi dovrebbe solo individuare un'area di un paio di ettari, niente di più. Non dovrebbe nemmeno tirare fuori soldi”.
A Civitavecchia, a quanto pare, sono stati mossi i primi passi verso la possibile installazione di un sito ad Al lumiere e il sindaco Moscherini, avrebbe chiesto all’organizzazione Arrow Bio di avviare un convegno con diverse amministrazioni che fanno parte dell'Ato di Civitavecchia. “Se è stato scelto Allumiere, riserva naturale di inestimabile valore – conclude Satta - vuol dire solo che questo progetto è davvero a zero emissioni e senza combustione”.<br/>fonte: <a href="http://www.ilfaroonline.it">Il faro on line</a>