Openpolis - Argomento: prosindacohttps://www.openpolis.it/2009-09-09T00:00:00ZMICHELE MOGNATO: «Sette milioni di Ici promessi e non restituiti»2009-09-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417563Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: DS) <br/><br/><br />
Il prosindaco Mognato fa il punto sui trasferimenti per gli anni 2008 e 2009: «Era stato assicurato il rientro al 100% ma purtroppo non è stato così».
<p>
«Ci avevano promesso un rimborso del cento per cento del mancato introito sull’Ici per le prime case, che è stata abolita - spiega Mognato - e invece così non è stato. <br />
Spero che il presidente del Consiglio che dice di esser meglio di superman sappia intervenire ma mi vien da dire: che Dio ce la mandi buona», sbotta il politico veneziano.<br />
Per l’anno 2008 a fronte di un ammontare Ici certificato dal Comune pari a 15 milioni e 600 mila euro ne sono stati restituiti dallo Stato 12 milioni e 400 mila. Mancano all’appello quindi, stando ai conti dell’assessorato al Bilancio comunale, 3 milioni e 200 mila euro. <br />
Per l’anno 2009 la situazione non è affatto migliore.<br />
A livello di certificazione, il Comune ha presentato al governo un conto sempre di 15 milioni e 600 mila euro, destinato comunque a crescere con le nuove costruzioni nel Comune. Finora l’attribuzione da parte dello Stato è stata pari a 11 milioni e 239 mila euro ma finora mica tutti i fondi sono arrivati. Si calcola che nelle casse del Comune siano entrati massimo 6 milioni e mezzo di euro, il che significa che rispetto a quanto attribuito dall’amministrazione centrale il disavanzo per Ca’ Farsetti è ancora di 4 milioni e 300 mila euro. In due il mancato rimborso totale dell’Ici ha pesato sul Comune con mancati trasferimenti per 7 milioni e mezzo di euro, a conti fatti. Mancati trasferimenti che pesano su un Comune alle prese con l’aumento delle richieste di minimo vitale e contributo da parte di famiglie in difficoltà economica.
<p>Non è un allarme isolato, quello che lancia Michele Mognato. I Comuni veneti, ha annunciato nei giorni scorsi l’Anci regionale, torneranno in autunno a protestare a Roma contro i tagli del governo che stanno penalizzando i bilanci degli enti locali. Una situazione di difficoltà diffusa, ha segnalato nei giorni scorsi anche il sindaco di Marcon, Tomasi, che siede nel direttivo dell’associazione dei Comuni del Veneto. Dopo la prima battaglia sul 20% dell’Irpef da restituire ai territori, i sindaci veneti e lombardi, con una mobilitazione trasversale ai partiti, hanno deciso nei giorni scorsi di tornare a Roma per chiedere al governo di mantenere gli impegni per un vero federalismo fiscale che non finisca con il penalizzare, come è oggi con i vincoli del Patto di Stabilità, quei Comuni che sono virtuosi e hanno i bilanci in regola.
<p>
<b>Il promesso rimborso dal governo Berlusconi</b>
<p>Per l’eliminazione della imposta comunale sulle prime case non è arrivato al 100% al Comune di Venezia. Mancano all’appello qualcosa come 7 milioni e mezzo di rimborsi per gli anni 2008 e 2009. Nel dettaglio si parla di 3 milioni e 200 mila euro per il 2008, spiega il prosindaco di Mestre Michele Mognato, che è anche l’assessore al bilancio del Comune, e per il 2009 mancano all’appello altri 4 milioni e 300 mila euro. Un mancato introito, che messo assieme alle difficoltà del Casinò di Venezia che quest’anno non assicurerà 107 milioni di euro al Comune ma arriverà a 99 milioni e mezzo di euro (queste le indicazioni di massima da confermare alla chiusura del bilancio della società della Casa da gioco), pesa decisamente sul bilancio dell’amministrazione Cacciari e di conseguenza sui servizi destinati alla cittadinanza, in particolare il Welfare.<br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/stampa-articolo/1715676">La Nuova di Venezia e Mestre</a>Luana ZANELLA: «La prossima settimana faremo un assestamento di bilancio e garantiremo un ulteriore contributo per evitare la chiusura del Teatro della Murata». 2009-05-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391319Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: Verdi) <br/><br/><br />Il Comune accoglie l’appello dell’associazione per <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=570411&Data=20090523&CodSigla=VE">evitare la chiusura del Teatro della Murata.</a><br />
«La prossima settimana faremo un assestamento di bilancio e garantiremo un ulteriore contributo per il teatrino della Murata». <br />
L’assessore alla Produzione culturale del Comune Luana Zanella risponde immediatamente all’appello lanciato dall’associazione che gestisce il teatrino di via Bruno a Mestre.
<p>
Matilde Tudori, presidente dell’associazione, lamentava sul Gazzettino di ieri che con il dimezzamento del contributo comunale non ce l’avrebbero fatta a tenere aperto il teatro. I 14mila euro che lo scorso anno il Comune aveva dato alla Murata quest’anno erano infatti diventati 7mila.
<p>
«Nonostante i tagli subiti per far fronte ad una situazione finanziaria molto problematica - continua Zanella in accordo con Michele Mognato, prosindaco di Mestre e assessore al Bilancio - garantiamo un ulteriore contributo, rispetto a quello già impegnato, al Teatrino della Murata, per sostenere lo sforzo dell'associazione, sia artistico che economico, in un periodo molto duro in particolare per il mondo del teatro e della produzione culturale».
<p> L’assessora conta di riuscire a tirar fuori altri cinque-sei mila euro, ma spiega che la situazione non è facile. <br />
«L’assessorato alla Produzione culturale ha subito un taglio di 300mila euro, inoltre sono venuti meno anche parte dei contributi del Casinò, quindi è impensabile credere che tutto possa rimanere come prima».<br />
E pensa anche ad altre forme di aiuti perché queste importanti realtà culturali possano continuare a lavorare in città, malgrado i pochi soldi in circolazione. <br />
Magari contando nell’aiuto di compagnie più grosse nei confronti di realtà più piccole, una sorta di solidarietà e sinergia. «Sarebbe bello che il sostegno fosse più vasto e forte - conclude Zanella - visto che <b>la Murata ha contribuito in modo determinante all'arricchimento culturale di Mestre»</b>.
<p>Sulla vicenda erano subito intervenuti anche Monica Zuccon e Salvatore Esposito dei Cafè Sconcerto. Un accorato appello, il loro, per fare un tavolo di confronto e trovare le risorse per tenere aperto il teatrino.
<p>
Molto felice della cosa l’associazione della Murata. «Tenere aperto per noi è importante - spiega Matilde Tudori - un intervento che davvero ci salva. Ormai non ci contavamo più».
<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=572447&Data=20090524&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Raffaella Ianuale</a>Massimo Cacciari: Petrolchimico. «Qualcuno vuole affossare Marghera»2009-05-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391126Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />Rilancio l’invito al Governo di convocare le parti.<br />
<br />
Mestre - «Non è scritto nel libro del destino che il ciclo del cloro, opportunamente riconvertito, debba chiudere. Se questo sta accadendo, è perché c’è una precisa scelta di dismissione. La crisi di tantissime fabbriche di questa città porta un nome e un cognome preciso». Va giù durissimo il sindaco Massimo Cacciari parlando del futuro di Porto Marghera, dal palco del primo maggio, a metà pomeriggio, in piazza Ferretto. Il primo cittadino, in tenuta casual, prende la parola a sorpresa nel corso della manifestazione pubblica in cui Cgil, Cisl e Uil, assieme, chiamano a raccolta i lavoratori nel cuore della città. La risposta è tiepida visto che in piazza, sotto il palco allestito dalla parte del cinema, non c’è la folla delle grandi occasioni. Attorno alle bandiere dei sindacati e a qualche vessillo comunista, con la falce e il martello, tra i presenti arriva anche il prosindaco, Michele Mognato.
<p>
Cacciari, invece, sale la scaletta con l’assessore comunale al Piano strategico, Laura Fincato, e provinciale alle Attività produttive, Giuseppe Scaboro. Appena si avvicina al microfono, non fa giri di parole. «La crisi è globale e profonda, però è necessario distinguere tra chi di fronte ad essa fa il suo dovere e chi la sfrutta. Bisogna fare un discorso di verità. In certi casi siamo di fronte a responsabilità chiare. Per esempio la Sirma è stata una speculazione mentre la Montefibre avrebbe avuto un altro futuro se soltanto una politica industriale seria ne avesse affrontato la situazione. Così, non è scritto nel libro del destino che il ciclo del cloro debba chiudere. Questo non è un esito naturale, come nel caso di una casa che crolla a seguito del terremoto. Niente affatto, è una scelta politica ed è giusto dirlo», spiega, con vigore, il sindaco. Il quale non cita mai esplicitamente l’Eni, anche se, evidentemente, il suo riferimento su quanto sta succedendo a Porto Marghera, è anzitutto al colosso energetico. «Da anni le istituzioni e i sindacati, lavorando assieme – prosegue – indicano strade di riconversione possibile, rispetto a cui, però, emergono in continuazione ostacoli. Ostacoli che vengono fuori adesso e che però venivano fuori sistematicamente anche prima della crisi che stiamo attraversando. L’amministrazione da anni sta lottando contro la precisa scelta di dismissione e già ancora da prima di questa difficile fase».
<p>
Cacciari attacca: «Non mi pare intellettualmente onesto che qualcuno pianga per la chimica mentre prima promuoveva i referendum per affossarla. Mi riferisco anche ad alcune forze politiche di sinistra che si sono comportate esattamente in questo modo. Non è ammissibile giocare con la crisi, ma bisogna essere responsabili fino in fondo». Chi ascolta, applaude. Il sindaco difende a spada tratta, anche nel tono della voce, il polo industriale rilanciando la partita. «Il ciclo del cloro opportunamente riconvertito è strategico per la città e non solo e chi condivide questa considerazione è chiamato a comportarsi coerentemente. Il ministro Claudio Scajola convochi un tavolo nazionale su Porto Marghera e si faccia il possibile per ritirare l’istanza di fallimento presentata dall’imprenditore Fiorenzo Sartor. Lo stesso impegno però lo chiediamo a Unidustria, che dovrebbe muoversi ad affrontare questa crisi frutto di politiche sbagliate e della precisa volontà di dismissione di chi ha sfruttato l’area, ma adesso se ne vuole andare senza pagare dazio». Alla fine del discorso, il battimano, in piazza, diventa fragoroso.<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=523183&Data=20090503&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Venezia - Alvise Sperandio</a>MICHELE MOGNATO: Comuni e tagli. «Sforeremo il patto di stabilità»2009-03-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390816Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: DS) <br/><br/><br />
Liberate risorse per 40 milioni di euro. Altri 50 dal nuovo fondo immobiliare<br />
Il Comune di Venezia sforerà il patto di stabilità imposto dal Governo, usando avanzi di amministrazione proventi delle vendite immobiliari per investimenti. Lo annuncia l’assessore al Bilancio Michele Mognato, dopo che anche l’Anci - l’Associazione dei comuni italiani - ha dato il suo appoggio alle amministrazioni che lo faranno.
<p>«E’ per noi una strada obbligata - spiega Mognato - perché non abbiamo intenzione, in un momento di crisi economico, di tagliare i servizi o aumentare le tariffe destinate ai cittadini. Se non effettuiamo i necessari investimenti per rispettare il patto di stabilità interno, inoltre, i cittadini se la prenderanno con il Comune e non certo con il Governo che impone questa decisione, per cui è opportuno che ciascuno assuma le proprie responsabilità. Altrimenti, venga il Governo qui a imporre le penalizzazioni che ci vorrebbe costringere ad assumere. Anche la posizione assunta dall’Anci è conseguente a questa situazione che riguarda molti Comuni italiani e che non è affrontabile».
<p>
Il Consiglio nazionale dell’ Associazione nazionale dei Comuni italiani, riunito ieri a Roma, ha stabilito infatti che sosterrà i Comuni che in una situazione di crisi, decideranno di non rispettare i vincoli stabiliti dal patto di stabilità interno per il 2009. I Comuni delle Regioni del Nord, sostenuti dall’Anci, non mollano sulla richiesta di trattenere il 20 per cento dell’Irpef, come forma di federalismo fiscale, in attesa dell’applicazione del disegno di legge Calderoli. Dopo l’approvazione della mozione parlamentare bipartisan che aveva chiesto di allentare i vincoli del patto di stabilità ieri le Commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera hanno approvato ieri un emendamento che si limita a escludere dal Patto di Stabilità le spese per la sicurezza pubblica o a favore di imprese o lavoratori in difficoltà.
<p>
«E’ un emendamento che per noi non cambia nulla - commenta Mognato - e che ci costringe dunque a violare il Patto per garantire gli impegni che abbiamo già preso anche con il bilancio 2009. Avremmo dovuto discutere già oggi (ieri, ndr) in Commissione consiliare di una mozione bipartisan contro il Patto di Stabilità, ma in aula sono rimasti solo i consiglieri del centrosinistra». Chi sgarra dal Patto - secondo le sanzioni previste dal Governo - non potrà assumere personale né fare mutui e dovrà ridurre le spese del 20 per cento comprese le indennità degli amministratori.
<p>
Applicandolo, invece, Ca’ Farsetti dovrebbe stralciare dal pacchetto di investimenti del 2009 i 40 milioni di euro ottenuti con le ultime cartolarizzazioni e, inoltre, non potrebbe avviare il nuovo fondo immobiliare da 100 milioni di euro già previsto dal bilancio 2009, per il quale ha già previsto di incassare per l’anno in corso circa 50 milioni euro. Anche i proventi della futura vendita dell’ex Ospedale al Mare - necessari per finanziare i lavori del nuovo Palacinema - rientrerebbero nel blocco imposto dal Patto, ma qui la recente nomina di un commissario di Governo per il Palacinema come Vincenzo Spaziante, con poteri straordinari, potrebbe aggirare l’ostacolo.
<br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/stampa-articolo/1610023">La Nuova di Venezia e Mestre - Enrico Tantucci</a>ENRICO MINGARDI: Mobilità a Mestre. «Capisco i problemi dei commercianti ma la città sconta anni di ritardi».2009-03-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390580Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE)<br/><br/><br />
I commercianti bocciano il Comune, ma l’amministrazione si difende con le unghie.<br />
Botta e risposta tra le parti, l’altra sera al “Candiani”, durante una vibrante assemblea di Confesercenti col prosindaco Michele Mognato e l’assessore alla Mobilità Enrico Mingardi. Si doveva parlare dei progetti che già stanno cambiando o che nel futuro cambieranno il volto della città, ma una parte degli operatori ha colto la palla al balzo per attaccare le scelte strategiche della Giunta, specie per quel che riguarda il centro.<br />
«Mestre sta diventando una riserva indiana» ha attaccato Susanna Zannini; «Mestre sta morendo, è un deserto dei tartari» le ha fatto eco, a ruota, Antonio Marzato. E giù gli applausi della platea che ha sottoposto <b>Mognato e Mingardi</b> a un fuoco di fila. <br />
«Piazza Ferretto la sera è deserta e buia»; «Parlate di riqualificazione ma vedete via Poerio com’è ridotta?»; «In centro non viene più nessuno, qui si rischia di chiudere»; «Manca la manutenzione delle vie e dei marciapiedi»; «Il decoro urbano peggiora», sono state le critiche più ricorrenti, senza tralasciare, naturalmente, i lavori del tram: «I cantieri – ha detto il segretario dell’associazione di categoria Maurizio Franceschi – stanno procurando enormi disagi alle attività. Chiediamo che finché durano i lavori siano abolite le zone a traffico limitato, di modo da migliorare la viabilità cittadina».
<p>
Richiesta respinta da <b>Mingardi</b> che ha parato i colpi replicando con decisione. «Non è possibile, perché se abolissimo le ztl torneremmo indietro di 20 anni – ha spiegato –. Capisco i vostri problemi e le lamentele e sono il primo a credere che se si potesse bisognerebbe indennizzare la perdita dei guadagni, ma non si può non riconoscere che la città sconta anni di ritardi e gli interventi non sono rinviabili e però se anziché chiudere una strada per 300 metri la chiudessi per 30, servirebbe il triplo del tempo».
<p>
I titolari e i gestori dei negozi hanno paura di dover presto abbassare le saracinesche complice la grave crisi economica e hanno chiesto all’amministrazione di vivacizzare il centro rendendolo più accessibile alle auto con la realizzazione di nuovi parcheggi. «Nel giro di due anni e mezzo avremo altri 1300 posti con i tre multipiano di piazza Barche, che andrà in gara prima dell’estate, via Costa e piazzale Leonardo Da Vinci» ha risposto Mingardi.<br /><br />
«Pretendono parcheggi ma non vedono che l’area di via Costa al pomeriggio è sempre vuota mentre il sotterraneo del Candiani l’anno scorso si è riempito appena tre volte: la verità è che la gente non viene più a Mestre a comprare» ha commentato Gianni Scarpa, consigliere di Pmv.<br />
Secondo il prosindaco <b> Mognato</b> «il rilancio del commercio passerà per la riqualificazione urbana, la residenzialità al posto dell’ex Umberto I e la costruzione del grande polo culturale con la biblioteca in villa Erizzo e il museo di via Poerio». «Tutto questo avverrà tra dieci anni ma noi non possiamo più aspettare, a noi c’interessa il domani» hanno ribattuto i commercianti, i quali hanno inoltre tirato in ballo l’assessore di riferimento, Giuseppe Bortolussi, chiedendone le dimissioni per non aver concesso le aperture domenicali ad ottobre. Infine, dito puntato contro LogIn, il neonato servizio di distribuzione delle merci in zona urbana con dei mezzi ecologici in quattro turni giornalieri: «E’ un’imposizione inaccettabile, non è conveniente e può produrre dei ritardi nelle consegne» l’accusa. «Non è affatto un obbligo, ma un’opportunità» ha detto Mingardi, annunciando che saranno riconcertate con le associazioni di categorie le fasce orarie di accesso alle ztl.<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=399484&Data=20090307&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Mestre - Alvise Sperandio</a>MICHELE MOGNATO: La filosofia di Cacciari: recuperare i voti in terraferma.2008-04-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it332024Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: DS) <br/><br/><br />
I RETROSCENA <br /><br />
...Così non è. Michele Mognato, il quale appartiene alla rarissima specie di politici per cui il potere non è una droga che gli fa saltare il cervello, dopo due anni e mezzo di Aventino, ha deciso che bisogna giocarsi il tutto per tutto per evitare di perdere le elezioni del 2010.<br />
E sa benissimo che la scommessa più forte è la sua perchè è la Terraferma il vero bacino di voti del centrosinistra. <br /><br />
Il sindaco da questo punto di vista non ha sbagliato il colpo perchè ha messo in campo su Mestre l'uomo più forte che hanno i Ds, pardon i Democratici in questo momento.<br />
Con tutto quello che questo significa, nel bene e nel male.<br />
Se poi Mognato si brucerà o meno - di sicuro Venturini ha già acquistato i fiammiferi - questo dipende da mille fattori, in primis le capacità di Mognato il quale però ha avuto l'accortezza di farsi consegnare l'assessorato più importante, quello al Bilancio.<br />
Un punto di forza che Mognato userà di sicuro.<br />
Anche se le dichiarazioni iniziali sono diplomatiche: "Non ho nessuna intenzione di imporre alcunché. Voglio dare una mano, lavorare assieme agli altri assessori e ai presidenti di Municipalità. Mi dispiace che Venturini abbia reagito in questo modo. Credo che Mestre abbia bisogno di tutti e cioè di lavoro in più e non di guerre tra amministratori.<br />
Io ho intenzione di fare la mia parte, a cominciare dal ricreare un clima di serenità, ma anche di gran voglia di realizzare. Siamo un po' indietro e bisogna correre molto. Tutti quelli che hanno a cuore le sorti della città devono sapere che possono contare su di me.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3767866&Data=2008-4-26&Pagina=7">Il Gazzettino.it - Maurizio Dianese</a>