Openpolis - Argomento: antiberlusconismohttps://www.openpolis.it/2011-03-25T00:00:00ZDario FRANCESCHINI: a Casini: Per la prima volta alleatevi con noi2011-03-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559464Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“Se Casini e l'Udc pensano che le alleanze si fanno di volta in volta, noi non vogliamo far cambiare loro idea. Accettiamo la vostra ragione sociale, ma diciamo: la prima volta alleatevi con noi la seconda vedrete''.
<p> Lo ha detto Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, rivolgendosi al leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, nel corso di una tavola rotonda organizzata nell'ambito del convegno di Areadem a Cortona (Ar). Franceschini ha ribadito, come fatto nelle scorse settimane, che l'era di Berlusconi è alla fine ma lascerà dietro molte ''macerie'' che richiedono un “lunghissimo compito di ricostruzione che non può fare una parte sola. Anche se vincessimo noi e avessimo il premio maggioranza non potremmo fare noi da soli, penso che ci sia una parte di questo lavoro che non può essere affrontata solo da parte della politica: la ricostruzione del senso delle regole, del senso dello stato, della legalità”. Questo deve essere fatto “anche da forze che sono state avversarie e che poi torneranno a esserlo, ma che dovranno ricostruire quel terreno in cui poi si svolgerà lo scontro politico”. Dato che “questo non si può fare con Berlusconi e con la Lega si fa con gli altri, e questo è il senso dell'alleanza con il Terzo polo”. Nel Pd, ha assicurato, “nessuno ha mai posto la questione o Casini o Vendola, ci rivolgiamo a tutto il campo dell'opposizione, sapendo che è una cosa transitoria”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-PD__FRANCESCHINI_A_UDC__PRIMA_VOLTA_ALLEATEVI_CON_NOI-1002906-ORA-.html">Asca</a>Antonio DI PIETRO: «Amici democratici, state attenti il premier è uno scorpione che uccide» - INTERVISTA2009-03-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390819Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
Antonio Di Pietro gira l´Italia come una trottola per raddoppiare i voti dell´Italia dei valori alle Europee. «Una faticaccia, mancano 76 giorni all´alba». E a quella parte del Pd tentata dall´ipotesi di sedersi al tavolo della riforma costituzionale con il Pdl, il leader dell´Idv manda un messaggio preciso: «Attenti a giocare con il serpente, prima o poi ti morde».
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<b>Ha visto Berlusconi? È tornato a suonare la carica contro i "comunisti"...</b><br />
«Il muro di Berlino è caduto nell´89 e non mi pare che in Europa si ripropongano regimi comunisti. Berlusconi cerca di spostare l´attenzione dalla crisi con un uso strumentale della storia».<br />
<b>Al congresso del Pdl Gianfranco Fini invita maggioranza e opposizione ad aprire una "grande stagione costituente". Lei ci sta?</b><br />
«Fini predica bene e razzola male. Io sarei anche d´accordo con quello che dice, ma perché da presidente della Camera, con il potere che ha di fissare l´ordine del giorno, ci tiene impegnati da un anno su provvedimenti la cui urgenza è tutta da dimostrare? E´ la solita furbata, il Parlamento si occupi piuttosto della crisi economica e del lavoro».<br />
<b>Non c´è bisogno di riformare la Costituzione?</b><br />
«Berlusconi ci ha inchiodato in Parlamento a parlare di lodo Alfano, di intercettazioni, di legge bavaglio, spostando sempre l´attenzione dalle vere emergenze che interessano gli italiani. Adesso pensa di tenere bloccato il Parlamento su una riforma a suo uso e consumo, mentre la Costituzione andrebbe soltanto applicata».<br />
<b>Berlusconi si lamenta del fatto che può solo fissare l´ordine del giorno del Consiglio dei ministri e vorrebbe aumentare i poteri del premier. Che ne pensa?</b><br />
«Quel che ha proposto Berlusconi era già scritto nel piano Rinascita di Licio Gelli. Dopo il controllo dell´informazione, l´attacco all´indipendenza della magistratura, l´indebolimento del sindacato, ecco il potere assoluto, ultimo tassello per il compimento del piano della P2, a cui Berlusconi era affiliato. Ci sono tutti i motivi per provare a liberarci di lui finché siamo in tempo».<br />
<b>Liberarsi di Berlusconi? Che intende?</b><br />
«In politica ci sono soltanto due modi. Uno è con la Bastiglia, ma è un modo inaccettabile. L´unica soluzione che resta è quella dell´informazione continua all´opinione pubblica per non lasciarsi trarre in inganno».<br />
<b>Il Pd non dovrebbe sedersi al tavolo della riforma costituzionale?</b><br />
«Non bisogna cadere nel trabocchetto del ritorno agli inciuci, alle bicamerali. Qualsiasi riforma, finché c´è Berlusconi al potere, verrà usata per raggiungere fini illeciti. Al Pd ricordo che con il serpente non si gioca, perché prima o poi quello ti morde e ti uccide».<br />
<br/>fonte: <a href="http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=L8BDO">La Repubblica - Francesco Bei</a>Marco PANNELLA: Le scelte di Gianfranco Fini costituiscono per me l'evento politico, il solo, di questi tempi italiani.2009-03-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390818Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) <br/><br/><br />
Le scelte che emergono dagli interventi di questi giorni di Gianfranco Fini costituiscono per me l'evento politico, il solo, di questi tempi italiani. La sola novità che ci giunge nel e dal sessantennale regime, dal quale noi radicali restiamo convinti che occorra liberare l`Italia, pena il ripetersi di tragedie nazionali ed europee che sembrano minacciosamente riproporsi. Ciò detto e ribadito, è dunque a Gianfranco Fini, doveroso chiedere: ma l`affermazione della legge e con essa della democrazia e della libertà non è forse quotidianamente e sistematicamente offesa, negata perfino dalle istituzioni cui la Costituzione assegna il compito d`esserne presidio, garante, promozione? E quando, ad esempio, il Parlamento stesso subordina il suo obbligato e inderogabile rientro nella legalità a interessi e tempi partitocratici di Regime anziché a quelli fissati dalla Costituzione, dallo Stato di diritto, dalla democrazia?
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Ancora: un presidente della Commissione di Vigilanza Rai di Alleanza nazionale, Francesco Storace, denunciò «un genocidio culturale e politico dei radicali», del Pr: quel "genocidio" è tuttora "miracolosamente" in corso, ma non ancora compiuto. Scrivo "miracolosamente"; grazie, infatti, allo straordinario proseguirsi della loro, della nostra "resistenza" democratica, nonviolenta, laica, liberale con l`obiettivo professato della Liberazione dal regime per quella "rivoluzione liberale" di Gobetti e quella della "religione della libertà" di Benedetto Croce iscritte, oggi, e ribadite da Silvio Berlusconi, come patrimonio del vostro partito. Auguri, davvero!
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Siamo d`accordo: dove dilaghi strage di legalità lì incombe strage di vite e di popoli. E nella nostra storia radicale, di ormai più antico partito italiano, sin dall`inizio abbiamo impegnato la nostra stessa vita nella difesa dal "fascismo degli antifascisti" con cui si cercava di colpire non solamente il Msi ma quanti potevano essere "sospettati" di connivenza con la sua politica. Contro questo stesso "fascismo" abbiamo difeso da linciaggi, intolleranze e persecuzioni le vittime di ogni altro colore e provenienza. Non solo Enzo Tortora. Non solo Francesca e Valerio, Tilgher o Signorelli. Ma, ne siamo fierissimi, quelli del "7 aprile" e quella pletora di "movimenti" più o meno sessantottini cui demmo i nomi nostri per consentir loro di poter disporre di organi di informazione e di propaganda (dove, non di rado, venivamo poi infamati!). Aggiungo: attendiamo ancora che la verità sia fatta sull’assassinio del Comandante Generale dell`Arma Mino, cadavere - uno per tanti - celato da decenni negli armadi del regime. Siamo riusciti, armati solamente di nonviolenza, a battere, non di rado inermi ma non inerti, un regime che sempre più chiaramente tendeva a occultare, con un "bipartitismo imperfetto", il progressivo dominio partitocratico, di sempre più profondo monopartitismo che è venuto sino ad oggi affermandosi con una radicale scelta anticostituzionale: basti ricordare che l`istituzione delle Regioni, prevista costituzionalmente, e la seconda scheda che era stata conferita agli elettori italiani, quella referendaria, per oltre vent`anni furono negate.
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E poi la sequela partitocratica di controriforme giuridiche imposte al nostro Paese con le valanghe decretízie, tipo "decreti Cossiga", le scandalose sentenze della Corte Costituzionale che riuscirono sovente a realizzare dei veri e propri golpe, per i quali fino ad allora sembravano essere necessari golpe militari, e instaurazioni di dittature. Poi, via via, gli ostracismi contro l`istituto referendario e il vero e proprio tradimento dei loro esiti positivi, conquistati con schiaccianti maggioranze popolari malgrado l`uso partigiano e... "fascista" della informazione pubblica...
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Per questo il popolo italiano sta chiaramente vanificando i continui appelli della tradizionale sinistra del regime in asserita difesa della legalità e della Costituzione, quando per decenni ne è stata la principale, più forte sostenitrice. Infatti per poter credibilmente condurre una appassionata lotta contro il pericolo e l`antidemocraticità della politica dello schieramento berlusconiano, occorrerebbe eventualmente una autorità morale e civile su questo fronte, invece irrintracciabile. Ci troveremmo e potremmo trovarci semmai dinanzi ad una perfetta continuità partitocratica e antidemocratica piuttosto che ad una radicale inversione e reazione politica "berlusconiana".
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Realisticamente in quest’ultimo anno, per venire all’attualità, la vicenda del sabotaggio alla Costituzione e al funzionamento costituzionalmente prescritto della Commissione parlamentare di Vigilanza, con la soppressione di obblighi di legge e di istituzionali diritti democratici, comprovano l`assoluta necessità di una profonda riforma costituzionale e politica del nostro Paese. Per la verità di nuovo i Radicali (magari ammirati) sono restati piuttosto soli ed esorcizzati. Nel frattempo, infatti, è il Partito radicale con la sua galassia che continua ad essere oggetto del "fascismo antifascista", senza che sembri manifestarsi nei nostri confronti quel minimo di attenzione alla legge offesa e ai diritti civili che sarebbero connaturati ad ogni regime pur parzialmente Stato di diritto e democrazia. Grazie al Secolo per questa ospitalità e per la sua non nuova, straordinaria attenzione ai "fascisti" che evidentemente siamo.
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Credo che anche Giorgio Almirante approverebbe, lui che riconosceva, com’anche Pino Romualdi, che con Radio Radicale per lustri interi poterono giungere, finalmente, nella loro integrità, a casa di milioni e milioni di italiani, le loro e... vostre parole di allora. Per finire, ancora, ribadisco che gli interventi di Gianfranco Fini costituiscono di certo un patrimonio straordinario di tutti coloro che ancora amano e vogliono libertà e democrazia.
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Forza, Gianfranco! Ero certo che anche tu non avresti detto una parola esplicitamente in difesa della vita di noi radicali. Credo che accadrà. Intanto continueremo fino alla fine a dar corpo e anima a speranze e convinzioni che oggi palesemente riconosciamo esser divenute perfettamente anche tue, determinati con la nostra nonviolenza a rischiare la vita. E non la morte, altrimenti probabile. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=139779">Secolo d'Italia</a>