Openpolis - Argomento: no globalhttps://www.openpolis.it/2014-03-18T00:00:00ZMaurizio SAIA: «Basta attacchi alla polizia»2014-03-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it717991«Quando verrà visionato il filmato in molti dovranno chiedere scusa, purtroppo i centri sociali non vogliono fare politica, la loro è solo delinquenza illegale», ha aggiunto invece Saia.
<br/>fonte: <a href="http://www.mauriziosaia.it/category/rassegna-stampa/">www.mauriziosaia.it</a>Maurizio SAIA: «È campagna elettorale no global» 2014-03-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it716655«È iniziata la campagna elettorale dei centri sociali» attacca Maurizio Saia in risposta alle accuse del no global che, trattenuto per diverse ore dalla polizia a seguito di un diverbio sulle Riviere, ha accusato le forze dell’ordine di averlo picchiato. «Cerchiamo quindi di capire dove andranno i voti dei centri sociali, se a sostegno di Rossi che ha permesso loro di utilizzare la città a proprio piacimento, coccolandoli e mantenendoli fino ad oggi. La campagna elettorale per i no global comincia con lo stravolgimento della verità di fronte all’ennesima aggressione e agli insulti della polizia che opera come sempre nel massimo della correttezza e del rispetto delle leggi - sostiene ancora Saia - lavorando tutti i giorni nelle peggiori condizioni possibili».
<br/>fonte: <a href="http://www.mauriziosaia.it/category/rassegna-stampa/">www.mauriziosaia.it</a>Maurizio SAIA: Sugli scontri avvenuti nel corso dello sciopero generale europeo2012-11-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684286Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) <br/><br/>In tutte le città vi sono stati dei feriti. A Padova sono rimasti feriti tre poliziotti, di cui uno ferito da una bomba carta. Questi sono gli armamentari con cui 300 delinquenti (chiamati no global o anarchici, se volete, o altro), si sono introdotti in una manifestazione autorizzata della CGIL.<br/>fonte: <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=684036">www.senato.it</a>Antonio POLITO: Il costo reale di tanti ritardi2012-03-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it625746<br />
Corrado Clini, è stato direttore generale del ministero dell'Ambiente dal 1990 - avete capito bene: da 22 anni - forse poteva segnalarcelo prima.
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<b>Scusate il ritardo.</b> Dieci anni dopo l'assassinio di Marco Biagi, forse si riforma il sistema di ammortizzatori sociali; che poi in Europa si chiama Welfare , perché da noi serve ad ammorbidire le cadute e lì a rimettere in piedi chi cade. Dieci anni fa il governo Berlusconi non trovò i soldi per finanziare la riforma, si prese la flessibilità e buttò la protezione: rimase una « flex » senza « security ». Il governo di adesso dice che invece troverà i soldi: si vede che i tempi sono migliori. Ma non stretti però, visto che si partirà, pare, dal 2017.
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<b>Scusate il ritardo.</b> Dieci anni dopo l'assassinio di Marco Biagi, personalmente attaccato dal segretario della Cgil del tempo, Sergio Cofferati, il segretario di oggi, Susanna Camusso, ammette: «La Cgil può avere fatto errori di personalizzazione, la personalizzazione è sempre sbagliata... credo possa aver confuso lo studioso con il governo...». Non una vera autocritica, ma sempre meglio di niente. Anzi, da parte dei nemici di allora è in corso una rivalutazione un po' truffaldina di Biagi, quasi come se fosse sempre stato un oppositore della «legge Biagi».
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<b>Scusate il ritardo.</b> Quarantadue anni dopo lo Statuto dei lavoratori, forse si riforma un articolo di quella legge: il celebre, sacro, intoccabile 18. Pare che nel frattempo il mercato del lavoro sia infatti un po' cambiato: allora non c'erano la globalizzazione, gli immigrati, il computer, il cellulare, i voli low cost , l'euro, eccetera eccetera. Infatti Gran Bretagna e Spagna con le loro riforme hanno fatto in tempo in questi dieci anni ad avere un boom e uno sboom dell'occupazione, e la Germania addirittura un boom, uno sboom e poi un ri-boom. Noi ci stiamo pensando. C'è pure chi è in ritardo sul ritardo: quelli che stavano nel Pci si astennero anche sullo Statuto, nel '70. La legge voluta dal socialista Brodolini e scritta dal socialista Giugni parve a loro troppo moderata, non citava i diritti politici oltre quelli sindacali. Giugni rispose che leggere il giornale è un diritto politico, ma leggerlo in fabbrica durante il lavoro, forse no.
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<b>Scusate il ritardo.</b> Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini dice che il rifiuto italiano degli Ogm è un «grave danno perché da sempre compromette la ricerca sull'ingegneria genetica applicata all'agricoltura, alla farmaceutica e anche a importanti questioni energetiche». Giusto. Peccato che negli ultimi dieci anni tutti i ministri dell'Agricoltura che si sono succeduti, da Pecoraro Scanio ad Alemanno, abbiano deliberatamente arrecato questo danno all'Italia. E Corrado Clini, che è stato direttore generale del ministero dell'Ambiente dal 1990 - avete capito bene: da 22 anni - forse poteva segnalarcelo prima, questo grave danno.
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<b>Scusate il ritardo.</b> Tredici anni dopo il moto no global di Seattle, e undici anni dopo il moto e il morto di Genova, tutto in nome dei poveri del mondo, la Banca Mondiale ha accertato che la globalizzazione ha ridotto la povertà assoluta (cioè chi vive con meno di 1,25 dollari al giorno) in ogni parte della Terra. È la prima volta che accade. Abbiamo raggiunto l'obiettivo dell'Onu di dimezzare la povertà cinque anni prima del previsto: oggi è infatti la metà che nel 1990. Non c'è niente da festeggiare, perché sopra 1,25 dollari ma sotto i 2 dollari al giorno c'è più di un miliardo di esseri umani. Però, forse, con più globalizzazione si raggiungerà anche loro. È dunque certo che un altro mondo è possibile; ma non si capisce perché Bertinotti e Vendola volevano tenerne fuori i contadini dell'Asia.
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Intendiamoci: come dice il detto, meglio tardi che mai. Non ho dubbi, per esempio, che tra una decina d'anni si riconosceranno anche i vantaggi dell'Alta velocità, come oggi del resto già accade a chi viaggia tra Roma e Milano, anche se nel tratto Firenze-Bologna - ha calcolato Salvatore Settis - essa «ha provocato la morte di 81 torrenti, 37 sorgenti, 30 pozzi e 5 acquedotti». Però per allora i treni potrebbero non viaggiare più su rotaie, come già accade a Shanghai. E sono sicuro che tra dieci anni si riconoscerà anche l'utilità dei rigassificatori e forse perfino degli inceneritori di immondizia. Bisogna solo vedere nel frattempo quanto ci costeranno il gas importato dalla Russia e la monnezza spedita in Olanda. D'altra parte, arrivare in ritardo è un lusso, signori si nasce. E noi, avrebbe detto Totò, modestamente lo nacquimo .<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1C8IO0">Corriere della Sera</a>Paolo FERRERO: Il Movimento No Global aveva ragione. Si riparte con No Tav.2011-07-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590294<br />
«La manifestazione di oggi non è una celebrazione, ma una manifestazione che segna la consapevolezza del fatto che quel movimento, che hanno provato a stroncare con la repressione, aveva e ha ragione».
<p> Lo dice Paolo Ferrero, segretario Prc-FdS, a proposito del decennale del G8 di Genova.
<p>«La globalizzazione neoliberista ha portato alla crisi economica, alla crisi ambientale, porta guerre e razzismo. Oggi come ieri siamo a Genova perchè ci battiamo per l'alternativa, ben segnalata dalla presenza nel corteo del movimento NO TAV».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?view=article&catid=39&id=16433&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=68">controlacrisi.org</a>Fabrizio CICCHITTO: G8 GENOVA: SENTENZA FA SUA TESI PIU ESTREMA DEI NOGLOBAL 2010-05-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it500310Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) <br/><br/>'La sentenza sul prezzo sul processo Diaz fa sua interamente la tesi piu' estrema dei no-global. A nostro avviso quella notte ci furono indubbiamente errori e valutazioni sbagliate da parte di alcuni settori delle forze dell'ordine, ma non ci fu ne' un organico disegno repressivo ne' una catena di comando funzionale ad esso. Per molti aspetti ci fu esattamente l'opposto: le forze dell'ordine furono prese di sorpresa dalla guerriglia urbana scatenata dai black-block e da circa 5000 estremisti''.
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Lo sostiene Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, che aggiunge: ''La sera dopo valutarono erroneamente le presenze all'interno della Diaz e sbagliarono di conseguenza ad inviare la Celere e non la Digos. Invece la sentenza criminalizza tutto e tutti e fa propria la tesi dei no-global che e' totalmente accusatoria nei confronti delle forze dell'ordine e del tutto assolutoria nei confronti di chi provoco' danni gravissimi, morali e materiali, alla citta' di Genova''.<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-G8_GENOVA__CICCHITTO__SENTENZA_FA_SUA_TESI_PIU__ESTREMA_DEI_NO-GLOBAL-917521-ORA-.html">www.asca.it</a>Massimo Cacciari: 66/a Mostra del Cinema e no global a Venezia. «Nessun appunto alla Questura, la collaborazione c’è stata»2009-09-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417547Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
«Non tocca a me sgomberare i no global».
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Prima le accuse dell’assessore alla Produzione culturale, Luana Zanella, poi la requisitoria di Mara Rumiz, assessore ai Lavori pubblici contro i "metodi" utilizzati per sedare la protesta dei No Global al Lido da parte della Questura che ha coordinato i servizi per l’ordine pubblico. Così, di fronte all’«attacco» delle due "assessore", il sindaco Massimo Cacciari non ha potuto far altro che ricalibrare la posizione di Ca’ Farsetti. Così è toccato proprio al primo cittadino "raffreddare" il clima nei rapporti con Santa Chiara.
<p>«Come per altre edizioni della Mostra la predisposizione dei servizi di sicurezza, come quella delle possibilità e degli spazi per tutte le manifestazioni preventivate, anche di dissenso, è il risultato della collaborazione tra Prefettura, Questura, forze dell’ordine in generale e Comune, collaborazione che nel corso di tutti questi anni si è sempre dimostrata fruttuosa e capace di gestire al meglio situazioni anche difficili, nelle quali, assieme alla tutela dell’ordine pubblico vi è sempre stata la garanzia del diritto a manifestare».
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Dopo aver chiarito la posizione del Comune, Cacciari non si è lasciato scappare l’affondo con una tiratina d’orecchie alle due "assessore". «Anche mercoledì scorso queste tutele e queste garanzie sono state assicurate - chiarisce -, e Ca’ Farsetti non ha alcun appunto da muovere alla gestione che degli eventi e negli accadimenti è stata fatta dalla Questura». Insomma, ognuno è libero di dire quello che vuole, ma Ca’ Farsetti non ha nulla da eccepire.
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Ma allo stesso tempo, Cacciari risponde a chi gli contesta, soprattutto il centrodestra, l’autorizzazione a "Global Beach". «Con altrettanta chiarezza - conclude il sindaco - devo dire che appaiono del tutto fuori luogo gli inviti che mi sono stati rivolti per far cessare la manifestazione cosiddetta "Global Beach", stante il fatto che il Comune non ha rilasciato per la stessa alcuna autorizzazione, e che detta manifestazione si svolge su terreno sul quale Ca’ Farsetti non ha alcuna competenza”.
<p>Insomma, il Comune non c’entra nulla - e questo lo si sapeva - con le iniziative dei Centri sociali sull’isola. E a questo proposito va registrata anche la posizione del Sap, il sindacato autonomo di Polizia, che in una nota sottolinea come sia stato "ineccepibile" l’operato delle forze dell’ordine nella giornata di inaugurazione della Mostra del cinema. «Abbiamo fatto il nostro dovere, ma ci viene da chiedere al sindaco:<br />
la posizione di critica assunta dagli assessori Rumiz e Zanella rappresentano il pensiero ufficiale del Comune? Hanno trovato il tempo l’assessore Zanella in veste di parlamentare, e l’ex magistrato Felice Casson, di fare interrogazioni in Parlamento sulle occupazioni abusive al Lido? Per la Polizia non ci sono zone franche, mentre c’è qualcuno che vorrebbe crearle tanto per farsi un po’ di pubblicità!».
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Sul fronte "Global Beach", risponde Tommaso Cacciari: “Qui non entra nessuno. E qui nessuno può controllare niente. Per mandarci via devono venire, forse, con gli elicotteri”. Autorizzazioni per le proiezioni e l’allestimento delle strutture? “Nessuna, non c’è bisogno – dice – qui è tutto occupato, non serve nessuna autorizzazione. Anzi: dovremmo essere elogiati per quello che abbiamo fatto, visto che, con un investimento massiccio, abbiamo riqualificato un luogo che è di tutti”.
<p> Ma quanto si paga per assistere agli eventi del “controfestival”? “Per i film – dice ancora Tommaso Cacciari – chiediamo un contributo di un euro a persona, per i concerti dipende dal livello dello spettacolo e dal costo degli artisti, ma il prezzo va da 3 a 5 euro a biglietto. É inutile che la Finanza venga da noi: qui non entra. E i soldi che girano qui sono risorse che servono a rientrare degli investimenti".
<p>L’altro interrogativo, che circola tra la gente in questi giorni al Lido, è come facciano i No global ad entrare in possesso di alcuni film della Mostra.<br />
“Semplice – spiega Tommaso Cacciari – ce l’hanno concesso gli stessi registi e produttori del film. Molti sono con noi e verranno anche qui. Anche le polemiche con gli esercenti locali non scompongono i promotori di “Global Beach”. “Il vero problema – chiude Cacciari – è che i prezzi della Mostra tengono lontani i giovani, che sono la parte vitale di un festival.<br />
Noi siamo orgogliosi di avere un campeggio abusivo al prezzo di 5 euro a persona».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=780553&Data=20090906&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Venezia - Paolo Navarro Dina </a>MARA RUMIZ: 66/a Mostra del Cinema e no global a Venezia. «Non c’è stata adeguata mediazione nel gestire il dissenso al Lido».2009-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417453Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: DS) <br/><br/><br />
Il procuratore capo Vittorio Borraccetti: «Niente di grave»
<p>Tra le righe, ma nemmeno tanto, è sembrata una stoccata alla Questura. Partita da Ca’ Farsetti. Ma non dal sindaco, nè dal vicesindaco, quanto da Mara Rumiz, assessore ai lavori pubblici. <br />
Dopo le dichiarazioni di un altro assessore, Luana Zanella (alla cultura) che aveva preso le parti dei no global dopo gli scontri di mercoledì al Lido, altre dichiarazioni che, pur con toni soft, tendono a delimitare i confini delle responsabilità.
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«Quanto accaduto mercoledì al Lido, all’apertura della Mostra del cinema - afferma Mara Rumiz - rappresenta un vulnus nella tradizione ed esperienza di questa città. In tutti questi anni si sono sempre sapute gestire situazioni anche di aspro conflitto assicurando che non si travalicassero i limiti, nella tutela delle Istituzioni e dei cittadini».
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«Attraverso azioni di mediazione, svolte spesso dall’amministrazione comunale in costante collegamento con la Prefettura e la Questura - aggiunge - si sono affrontate e risolte situazioni difficili: dalle proteste no global alle manifestazioni di Forza Nuova e della Lega. Temo che questa volta non si sia saputo mettere in campo quella capacità di mediazione che avrebbe consentito l’espressione del dissenso evitando, ovviamente, qualsiasi rischio per la Mostra del cinema».<br />
Come dire: non tutti i tentativi per scongiurare gli scontri sono stati messi in atto.
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Dalla Questura nessuna replica diretta alle dichiarazioni dell’assessore Rumiz. Già giovedì mattina, infatti, il questore Fulvio Della Rocca aveva chiaramente fatto capire che su questa storia non avrebbe rilasciato alcuna dichiarazione e che la vicenda, dal suo punto di vista, era chiusa. <br />
In Questura, comunque, tornano a ribadire che gli interventi messi in campo al Lido hanno sempre evitato qualsiasi pericolo per lo svolgimento delle attività della Mostra del cinema. <br />
Sul fronte delle indagini va detto che in queste ore sta proseguendo il lavoro degli investigatori della Digos che sono intenzionati a denunciare, a seconda delle varie responsabilità, i giovani che hanno partecipato allo scontro, in particolare sono previste le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale in seguito al ferimento di un agente in servizio. <br />
Posizione sostanzialmente analoga anche dalla Prefettura, citata dalla stessa Rumiz. A Ca’Corner, infatti, ribadiscono che tutte le varie misure di sicurezza e di ordine pubblico che riguardano la Mostra del cinema di Venezia erano stata preventivamente analizzate nel corso di un’apposita riunione che si era svolta in Prefettura. Esattamente come avviene ogni anno quando vengono decisi nel dettaglio i servizi che poi vengono concretamente realizzati dagli agenti.
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Il procuratore capo Vittorio Borraccetti tende a smorzare i toni: «Non mi sembra che siano avvenute cose particolarmente gravi - ha dichiarato ieri - Sono in attesa della relazione della Digos».
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Il senatore Felice Casson (Pd) ha infine presentato un'interrogazione con la quale chiede al Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, se sia a conoscenza degli incidenti avvenuti due giorni fa in occasione dell'inaugurazione della 66/a Mostra del Cinema di Venezia.<br />
Il parlamentare, condannando ogni forma di violenza e rilevando che sono stati coinvolti un gruppo di giovani precari dello spettacolo, di studenti dell'Onda Anomala, di attivisti e organizzatori del 'Global Beach' da una parte e le forze dell'ordine dall'altra, vuol sapere «se quanto avvenuto corrisponda ad un cambiamento delle disposizioni e direttive delle forze dell'ordine». <br />
Questo «dal momento che per la prima volta dall'edizione del 1968 si assiste a cariche della polizia in occasione di un evento culturale di grande spessore qual è la Mostra del Cinema di Venezia, che negli ultimi anni è stato invece uno spazio di libero confronto pubblico, aperto anche all'espressione del dissenso». <br />
Casson infine vuol sapere «come il Ministro intenda garantire una gestione dell'ordine pubblico, nei prossimi giorni al Lido e, per il futuro, nella Città di Venezia in occasione di grandi eventi culturali (e non solo), tale da salvaguardare il diritto alla libera espressione del proprio pensiero, sancito dalla Costituzione».
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<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=778522&Data=20090905&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Venezia</a>Franco Frattini: «Dal G8 sul clima in arrivo un’intesa storica» - INTERVISTA2009-07-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391806Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Affari Esteri (Partito: PdL) <br/><br/><br />
«I media stranieri? Ci attacchino pure, sarà lo stesso un successo»
<p> Ormai le battute si sprecano. “Sarà certo un G8 che darà la scossa”, “la vera exit strategy è la fuga dei grandi da l’Aquila”. I giornali stranieri, soprattutto gli inglesi, ci mettono quella manciata di pepe che a Franco Frattini suona molto come un rigurgito anti italiano. Scrivono che ci saranno “problemi logistici da incubo”, che una nuova tornata di foto osé colpirà la traballante immagine del premier...
<p><b>Ministro, gli inglesi ironizzano e sparlano. Che effetto le fa?</b>
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«Ci sono molti, dentro e fuori l’Italia, che non amano l’Italia. Io la amo, quindi la mia risposta è che il G8 sarà un grande successo per il nostro Paese; che noi tutti dobbiamo essere orgogliosi del lavoro fatto; che nessuno avrebbe immaginato una riconversione della caserma di Coppito, un centro che accoglierà alla grande i leader del mondo. Questi giornali scrivano quel che vogliono, hanno il diritto di farlo. Noi faremo un grande G8».
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<b>La stampa è rompiballe per missione.</b>
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«Poi questi giornalisti sapienti li invito tutti ad un forum con me, nella loro lingua madre non nella mia, e vedremo chi vince».
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<b>Senta, ma se una grande scossa arrivasse davvero? Quale exit strategy avete pensato? Li ospita lei tutti alla Farnesina?</b>
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«Speriamo che una di magnitudo 4, 5 non ci sia. La Protezione civile ha previsto tutte le possibilità, è il loro dovere. Ma stando a Coppito siamo convinti che tutti i nostri ospiti saranno in una zona altamente antisismica, senza problemi. Sarà un G8 sicuro sotto ogni punto di vista».
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<b>Anche sotto quello no global?</b>
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«Non abbiamo indicazioni di concentrazioni aggressive.<br />
Evidentemente anche il movimento no global ha compreso, spero, che questo G8 vuole portare un messaggio di solidarietà. Dovesse esserci qualcosa come a Vicenza, le forze di polizia interverrebbero. Dal punto di vista sismico nessuno può prevedere, ma siamo pronti».
<p><b>Anche allo scossone.</b>
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«Sì, anche se gli scienziati dicono che lo sciame sismico può durare mesi ma una scossa come quella di aprile non è probabile».
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<b>E le scosse politiche? Lei è già stato assai prudente sull’Iran. Si avvicina un G8 pieno di impegni ma senza grandi decisioni?</b>
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«Due grandi temi lo affronteremo in modo ambizioso. Il primo è l’ambiente. Il Measure economy forum, che raccoglierà i paesi che producono il 90% del prodotto interno lordo del mondo, si accorderà su due obiettivi: dimezzare entro il 2050 le emissioni di Co2 nell’atmosfera. Lo slogan è -50 nel 2050: se ci accorderemo con Cina, India, Corea, con i paesi africani e sudamericani sarà un obiettivo estremamente ambizioso».
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<b>E poi?</b>
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«Scrivere nell’impegno finale: il riscaldamento del pianeta limitiamolo a 2 gradi centrigradi e non di più».
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<b>Le mosse di Obama dovrebbero aiutare.</b>
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«Sì, anche se Obama ha fatto un discorso serio. Non bastano Usa e Ue da soli, servono tutti gli altri paesi. Confido che alla fine ci sia un grande impegno del G8 contro la deforestazione selvaggia».
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<b>Il secondo tema?</b>
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«E’ L’Africa. Faremo di tutto per raccogliere l’appello del Papa. In agenda ci sono dichiarazioni solenni, cioè impegni politici: il mondo ricco e l’Africa devono dare una risposta sull’insicurezza alimentare, sotto il profilo della qualità ma anche della quantità. Incrocio le dita per riuscire ad adottare un fondo per l’Africa sulla food security di almeno 15 miliardi di dollari. E spero in una dichiarazione ad hoc sull’accesso all’acqua».
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<b>Berlusconi però ha già detto che i soldi sono pochi e che non abbiamo ora disponibilità di cassa.</b>
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«Ci saranno tre anni di tempo per rimettersi in carreggiata. Voglio ricordare che questa dichiarazione politica sul piano di rientro probabilmente non verrà adottata perché non tutti i paesi del G8 saranno disponibili ad accettare il piano di rientro. Noi che siamo indicati come il paese peccatore però il piano lo proponiamo, a patto che il rientro sia obbligatorio».
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<b>Sui temi politici non sembrano esserci grandi novità. Lei ha già detto che sull’Iran non verranno prese misure. La real politik sta avendo il sopravvento?</b>
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«Il primo obiettivo è la non proliferazione. Lo slogan ambizioso è “un mondo privo di armi nucleari”. Che significa non aumentare gli arsenali e insistere col disarmo. Quello che stanno facendo Russia e Stati Uniti ci conforta molto».
<p><b>Un messaggio a Iran e Corea del Nord. Ma con Teheran che farete?</b>
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«Non avremo nuove sanzioni sull’Iran ma un programma a termine. Verificheremo a New York, il 24 settembre, nel G8 dei ministri degli esteri il dossier nucleare».
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<b>C’è chi spinge per le sanzioni e chi frena, l’Occidente è diviso.</b>
<p>«Non ho sentito nessuno che abbia chiesto sanzioni, tranne la Gran Bretagna che ha avuto gli arresti in ambasciata. Tutti ritengono giusto il doppio binario: condannare la violazione dei diritti umani e dialogare sul nucleare per coinvolgere l’Iran».
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<b>Sull’economia?</b>
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«Per il global standard la tappa fondamentale sarà Pittsburg al G20».
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<b>E la cooperazione allo sviluppo?</b>
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«Spendere per la cooperazione è un investimento. Se oggi riducessimo dell’1% il dazio sui prodotti agricoli dai paesi poveri ciò equivarrebbe all’intero ammontare degli aiuti destinati ai paesi poveri. Ci sarebbero 50 miliardi di dollari a disposizione. Bisogna chiudere il negoziato di Doha».
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<b>Gli aiuti ai paesi in via di sviluppo?</b>
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«La nostra idea è ridurre del 50% il costo delle rimesse dei migranti, che in media è del 10% e ingrassa le banche: si avrebbero a disposizione subito 13 miliardi di dollari l’anno». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=MT6DB">Il Messaggero - Claudio Rizza</a>ACHILLE VARIATI: «Io, sindaco anti-Base, difendo la polizia» - INTERVISTA2009-07-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391802Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Vicenza (VI) (Partito: PD) - Consigliere Consiglio Comunale Vicenza (VI) (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />«Non ha certo picchiato cittadini inermi. Ma coltivo un’utopia: far cambiare idea a Obama»
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Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare. Tradotto in salsa vicentina: chi sta con i no global, non può sorprendersi se accade quel che è accaduto sabato al corteo contro la base Usa. Ma Achille Variati, sindaco berico che cerca di far cambiare idea ai governi italiano e americano, non è d’accordo con i proverbi. «Vuol dire che io sarei un no global? Ma dài, non scherziamo... Ho alle spalle una vita da democristiano, cattolico, basata sui valori della riflessione e del rispetto. Dirò di più: non sono neanche antimilitarista, e neanche pacifista di sinistra. E sono amico degli americani».
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<b> Ma non li vuole tra i piedi.</b>
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«Mai detto questo. Io difendo solo le ragioni della mia comunità, e ho una certezza: Obama non sa quello che il suo Paese sta facendo qui. Chissà cosa penserebbe se qualcuno gli dicesse che in una città europea patrimonio mondiale dell’Unesco gli Usa stanno per costruire la più grande base militare europea a tre chilometri dal centro storico, sopra una delle falde acquifere più importanti della pianura padana che serve milioni di abitanti. E che questa base si costruisce senza prima aver espletato alcun controllo di valutazione di impatto ambientale».
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<b> Davvero pensa che il presidente degli Usa non sappia niente?</b>
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«Penso proprio di no, ha ben altri problemi. Non sa, perché nessuno gliel’ha detto, che di fronte all’attuale base ci sono centinaia e centinaia di metri quadrati di campagna dove potrebbero allargare senza problemi l’attuale base invece di spostare tutto invadendo un parco cittadino».
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<b> Ma il movimento No Dal Molin non propone un’alternativa: dice solo "no alla base Usa".</b>
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«Nel movimento ci sono molte componenti. C’è anche l’ala radicale, ma garantisco che la stragrande maggioranza è consapevole di ciò che ho detto. Ed è a quella che mi riferisco, non agli altri. La domanda è semplice: perché fare violenza a una città quando si potrebbe raggiungere lo stesso obbiettivo in un’ottica di equilibrio?».
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<b> E la violenza dei no base?</b>
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«Indecenti, inqualificabili. Ho però orgoglio: qui a Vicenza nessuno si è mai fatto del male. Ho sempre cercato di incanalare la protesta nel solco della democrazia. C’è stata qualche sbavatura ingiustificabile, ma insomma niente di drammatico».
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<b> È vero o no che la città è ostaggio di una minoranza? C’è stato anche un referendum sul no alla base, ed è fallito.</b>
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«Anche gli ultimi sondaggi, e cito quelli di Ilvo Diamanti non di un ricercatore qualunque, hanno dimostrato che i vicentini sono esattamente spaccati al 50%. Se invece si chiede: la base sarà costruita? Il 70-80% dice sì, c’è un’ampia e comprensibile rassegnazione. E la penso così anch’io».
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<b> Anche alcuni assessori hanno partecipato alla manifestazione e quello alla Pace, Giuliari, ha sostenuto che Vicenza diventerà terra di altre manifestazioni. Condivide?</b>
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«Non è un auspicio, è una preoccupazione legittima. Vicenza rischia di diventare il punto di riferimento, il simbolo dell’antiamericanismo. Cosa che noi non vogliamo».
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<b> La consigliere di maggioranza e leader del movimento No Dal Molin, Cinzia Bottene, si appresta a marciare su L’Aquila con centinaia di manifestanti. Condivide?</b>
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«Se l’obbiettivo è aggregarsi a manifestazioni generiche anti G8, io in quei pullman non ci sono».
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<b>Cosa pensa della richiesta di dimissioni del Questore?</b>
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«Cosa può fare un questore quando uno pretende di entrare in un’area militare? Ha fatto quello che doveva fare. Le forze dell’ordine non hanno certo picchiato cittadini inermi».
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<b> Paolo Costa, commissario straordinario del Governo per l’ampliamento della base, si aspetta che dopo la manifestazione «venga rispettato con eguale convinzione il diritto dell'Italia a realizzare l'insediamento nei modi e nelle forme previste».</b>
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«Parla da uomo di Stato. Lavorerò con lui per controllare che vengano mantenuti tutti gli impegni. C’è chi li chiama "compensazioni"; in realtà sono opere complementari. Spero non ci siano imbrogli».
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<b> Cosa teme?</b>
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«Al momento, nel bilancio dello Stato di queste compensazioni non c’è traccia. Non vorrei sorprese. Costa mi ha sempre detto che l’idea dell’area alternativa è bella, ma tardiva. In effetti io rispetto a Costa coltivo ancora un’utopia. Ma un sindaco deve anche essere pragmatico e realista. Se non si potrà, punto e capo».
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<b> E quando sarà posato il primo mattone?</b>
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«Fino ad allora lotterò per la verità e per il buon senso. In solitudine, purtroppo. Il governatore del Veneto spesso è stato un orgoglioso difensore delle autonomie regionali: davvero non capisco perché invece qui non abbia voluto approfondire la situazione, limitandosi a farsi condizionare da chi ha assunto posizioni ideologiche antiamericane. Così non posso appoggiarmi a nessuna spalla, neanche a Roma dove sia il centrodestra che il centrosinistra sono presi dal teatrino della politica. Ci hanno lasciati soli».
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<b> Ma ormai non c’è più tempo.</b>
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«No, volendo c’è ancora tempo. Vicenza si prepara a consegnare il Piano attuativo territoriale, in tre mesi l’area dietro l’attuale base da agricola potrebbe diventare militare. Basterebbe un po’ di buon senso da parte di tutti. Se solo Obama sapesse che c’è un’alternativa...».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=660897&Data=20090706&CodSigla=PG">Il Gazzettino - Ario Gervasutti</a>Maurizio TURCO: Caruso disse: "Marco Biagi assassino". «Non c`è alcun nesso tra la dichiarazione di Caruso e la sua attività di parlamentare»2009-04-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391110Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha respinto la richiesta di insindacabilità avanzata dall`ex deputato del Prc Francesco Caruso nell`ambito del procedimento civile pendente presso l`autorità giudiziaria di Bologna: si tratta della citazione fatta nei confronti di Caruso dalla famiglia del professor Marco Biagi in seguito alle dichiarazioni pronunciate dall`ex parlamentare il 9 agosto del 2007. La frase per cui l`ex deputato del Prc è stato citato dalla famiglia del professore ucciso dalle Brigate rosse era stata pronunciata in seguito a due morti sul lavoro: «Angelo e Cristian», aveva detto in quell`occasione Caruso, «ieri sono morti assassinati nei loro rispettivi cantieri di lavoro.
<p>I loro assassini sono Treu e Biagi le cui leggi hanno armato la mano dei padroni». <br />
La decisione della Giunta dovrà passare ora al vaglio dell`Aula. Dunque, Caruso, leader noglobal, andrà a processo, per quelle parole dette sul professor Biagi. Si tratta, comunque, di una decisione inusuale, per la Giunta, che, in genere, non concede l`autorizzazione a procedere contro parlamentari. Sul respingimento della richiesta di insindacabilità, sostenuto dal relatore in Giunta Maurizio Turco (radicale eletto nel Pd), i democratici si sono praticamente spaccati: a favore hanno votato in quattro, lo stesso Turco, Federico Palomba dell`Italia dei valori, Pierluigi Castagnetti e Donatella Ferranti del Pd. Tre sono stati gli astenuti: Anna Rossomando (Pd), Maurizio Paniz e Nino Lopresti (Pdl). Una sola contraria, Marilena Samperi del Pd. Secondo il relatore Turco «non c`è alcun nesso tra la dichiarazione di Caruso e la sua attività di parlamentare». L`estrema sinistra protesta con forza. «La decisione della giunta per le autorizzazione a procedere di non concedere l`insindacabilità per le opinioni espresse dall`ex deputato del Prc Francesco Caruso denota un evidente atteggiamento persecutorio». Lo affermano, in una dichiarazione congiunta, Alfio Nicotra, responsabile Movimenti Prc, e Giovanni Russo Spena, responsabile Giustizia del partito. Nella nota, poi, si prende atto «con grande amarezza che, mentre Pd e Idv vogliono processare Caruso, la Pdl abbia scelto di defilarsi astenendosi».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=LNAKY">Libero - A.V.</a>Franco Frattini: «L`Italia prenderà i prigionieri di Guantanamo» - INTERVISTA2009-04-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it390896Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Affari Esteri (Partito: PdL) <br/><br/><br />
«Pronti a fare la nostra parte nella Nato. Barack stia tranquillo» <br />
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Una legge per accoglierei detenuti di Guantanamo. Per di più con un regime che somiglia molto da vicino a quello che si applica ai collaboratori di giustizia: insomma, i pentiti di mafia. Franco Frattini lo spiega dopo una lunga premessa in cui dice che la fedeltà all`alleanza nord-atlantica non può essere messa in discussione; che anche l`Italia, come il resto d`Europa, deve fare la sua parte; che dopo avere chiesto a gran vo ce la chiusura di Guantan amo ora non possiamo tirarci indietro, e via così. Ma basta entrare un po` più in argomento per scopri re che le cose non sono così semplici. Proprio ieri, giorno di apertura del primo vertice Nato con Barack Obama, la Francia ha dato la sua disponibilità ad accogliere un detenuto proveniente dal famigerato carcere americano di massima sicurezza.<br />
<b>E noi, ministro?</b><br />
«La nostra risposta dipende da più fattori.
Innanzitutto, la definizione di una posizione comune europea. Che ancora non c`è».<br />
<b>Come al solito. Però la Francia non haaspettato.</b><br />
«...poi la valutazione caso per caso. Non possiamo dire di sì a chiunque: occorre considerare con grande attenzione le posizioni di ognuno di quelli che ci venisse richiesto di accogliere. Il che ci porta al punto più complesso dell`interavicenda».<br />
<b>Sarebbe a dire?</b><br />
«Che bisogna considerare il quadro normativo italiano. Molte di queste persone non sono state giudicate in via definitiva. Di alcune non si sa con certezza se sono affiliate ad Al Qaida. Potrebbe succedere da noi quello che è successo nel Regno Unito».<br />
<b>Cosa è successo?</b><br />
«Che l`unico detenuto che hanno preso da Guantanamo, il giorno dopo essere arrivato lì ha fatto causa agli Stati Uniti per ottenere il risarcimento dei danni subiti in prigione. Si immagina una cosa simile in Italia?».<br />
<b>Come minimo verrebbe candidato alle Politiche.</b>
<b>La Gran Bretagna come ha risolto?</b><br />
«Che se lo tiene, ma non ne accetta più».<br />
<b>Allora facciamo venire da noi solo chi è stato condannato, così non sorgeranno equivoci.</b><br />
«In quel caso, oltre alla sua posizione personale bisogna prestare attenzione anche al suo Paese di origine, perché se li vige una legislazione particolarmente punitiva può darsi che quella persona corra dei rischi».<br />
<b>Come se ne esce?</b><br />
«Con una legge ad hoc».<br />
<b>Una legge per accoglierei detenuti di Guantanamo?</b> <br />
«C`è un precedente. Riguarda tre palestinesi che nel 2002 parteciparono insieme ad altri duecento all`assalto della basilica della Natività a Betlemme».<br />
<b>
Per Israele erano ricercati, ma l`Italia li accolse e li protesse. E lo stesso fecero altri Paesi europei.</b><br />
«Demmo loro un`identità protetta e li ospitammo in località segrete, dove si trovano tuttora. Ma fu necessaria una legge».<br />
<b>Insomma, un po` come si fa per i collaboratoridi giustizia.</b><br />
«Qualcosa di simile, sì».<br />
<b>Per il resto, crede che l`Italia potrà accogliere le richieste americane?</b><br />
«Sull`Afghanistan certamente sì. L`abbiamo già detto e non ci saranno ripensamenti. Ma vorrei precisare che anche su Guantanamo la posizione italiana è di grande disponibilità.
Come ho detto, bisognerà valutare caso per caso, armonizzando la posizione di chi verrà da noi con le nostre leggi».<br />
<b>A proposito di vertici internazionali, dopo Londra i giornali italiani riportavano commenti agrodolci su Berlusconi.</b><br />
«Per via delle pacche sulle spalle date da Berlusconi a Obama e Medvedev?».<br />
<b>Li avrà visti anche lei.</b><br />
«Eppure io le dico che quel tipo di approccio funziona».<br />
<b>Sempre?</b><br />
«Sempre. Non servirà a risolvere i conflitti internazionali, ma facilita molto le relazioni umane, le semplifica. E siccome siamo tutti uomini... Una banale telefonata per gli auguri di compleanno può servire a creare un clima familiare con un collega, che magari la prossima volta che ti incontra se ne ricorderà».<br />
<b>E perché da noi molti non lo capiscono?</b><br />
«Perché la sinistra ha l`ossessione del politically correct. Ma io le dico che reagisce così solo chi non è capace di gesti di simpatia».<br />
<b>Il commento del suo predecessore D`Alema...</b><br />
«Il mio predecessore sa solo essere acido. Lo è stato in questa occasione, come in passato.
E lo sarà ancora in futuro».<br />
<b>Senta Frattini. Ci spiega la svolta "sociale" di Berlusconi nella gestione del G8?</b><br />
«Da un lato c`è la constatazione che, nella situazione in cui ci troviamo, i vertici rigidi e chiusi, con poche potenze che decidono per tutti, non hanno più senso. Dall`altra, c`è anche l`obiettivo di togliere acqua al mare in cui nuotano i movimenti no global».<br />
<b>Berlusconi no-global? Questa è nuova.</b><br />
«Direi piuttosto Berlusconi che punta ad un vertice Inclusivo", dove tutti gli attori possano avere voci in capitolo e i bisogni della gente comune siano al primo posto. Se poi questo toglierà argomenti all`estrema sinistra, meglio. Ha visto che per criticarlo, dopo il G20 di Londra, si sono dovuti attaccare al video con la regina Elisabetta?».<br />
<b>Un`ultima cosa, ministro. Si candiderà alle Europee?</b><br />
«No. E penso che non dovrebbero candidarsi nemmeno i miei colleghi, sennò poi chi porta avanti il governo?».<br />
<b>La Russa, però, vuole candidarsi. Contro il parere di Berlusconi, dicono.</b><br />
«E io sono d`accordo con Berlusconi. I leader come lui e Bossi è giusto che si candidino, perché sono le bandiere del centro destra.
Ma La Russa ha un ministero di grande importanza da gestire. Se poi ha dei motivi che giustificano questa scelta, lo deve chiedere a lui».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=LAHLQ">Libero - Mario Prignano</a>RAFFAELE SPERANZON: Sinti. In città adesso l'aria è cambiata.2008-06-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356853Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: AN) <br/><br/><br />
<b>Hanno avuto una settimana di tempo per chiamare a raccolta tutti quelli che in questi anni hanno incassato soldi a vario titolo dal Comune.</b><br />
Dai no global che assaltano le sedi dei partiti ad una piccola minoranza di preti orfani della teologia della liberazione rasa al suolo dal grande Papa Wojtila.<br />
Hanno avuto pure il clima clemente. Hanno organizzato persino un concerto onde attirare l'attenzione di qualche passante in più. Eppure erano 500 (qualcuno mosso da umana pietà ha detto, esagerando, mille).<br />
<b>Un soffio controvento. Nonostante il sindaco, il numero e l'importanza di partiti, associazioni, sindacati, finti intellettuali, saltimbanchi della politica, cattivi maestri, e no global presenti. Nonostante molti provenissero da altri comuni dove nessuno si sogna di costruire un campo nomadi. Peccato che questa sinistra radical chic no global non abbia coraggiosamente affrontato un corteo da Piazza Pastrello a Piazza Ferretto. Dai balconi e dalle terrazzine dei palazzi sarebbero arrivati applausi o pernacchie?</b><br />
Il sindaco invoca la legge. Anche nei confronti dei suoi amici no global che restano sempre vergognosamente impuniti? Non sembra. <br />
Nella nostra città si assaltano le sedi dei partiti.<br />
Come all'inizio degli anni di piombo. <br />
Nessuno dei 500 coscritti durante la manifestazione a favore della costruzione del villaggio Sinti ha detto una parola di solitarietà per gli assaltati e di condanna per gli assalitori. <br />
Anzi Cacciari definisce le loro violenze manifestazioni.<br /><br />
<b>Intanto mi resta il vivido ricordo della gente, tanta gente, affacciata ai balconi che gridava: "Cacciari il villaggio per i sinti lo faccia con i soldi suoi dentro casa sua!", "No rivemo a fine mese, anca nialtri voemo a villetta"... Xenofobi, razzisti...? Macchè... onesti cittadini che pagano le tasse, che non tollerano privilegi per alcuni a danno di altri. Non sono coscritti, sono Liberi. Sono la stragrande maggioranza della città. Pretendono Diritti e Doveri uguali per tutti.<br />
Anche nel comune di Venezia.</b><br />
Con un sorriso che dedico anche ai poveri coscritti voglio rassicurare questa maggioranza di cittadini.<br />
L'aria e' cambiata. <b>Ipocrisie, finti buonismi</b> e balle varie sono stati spazzati dal vento. Adesso respiriamo.<br />
<b>Decine di migliaia di firme manderanno a casa la sinistra veneziana</b>: chissà se almeno allora abbandonerà l'arroganza attuale e saprà riflettere sui propri errori che oggi sono costretti a pagare tutti i cittadini veneziani e mestrini.
<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3822681&Data=2008-6-15&Pagina=8">Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Raffaele Speranzon</a>Massimo Cacciari: Stop al campo di via Vallenari.2008-06-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it356567Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
<b>Dopo il "vertice" in Prefettura il sindaco Massimo Cacciari rinvia l’inizio dei lavori a Favaro.</b><br />
<b>I "no global" del centro Rivolta assaltano la sede della Lega in via Felisati.</b><br />
<b> Mestre -
Stop al campo di via Vallenari. Per ora. Il sindaco prende tempo: "Aspettiamo a far partire i lavori." Anche il Comitato dei cittadini prende tempo: "Dobbiamo decidere che cosa fare." La svolta è arrivata ieri pomeriggio, dopo una giornata che definire convulsa è un eufemismo.</b> <br />
Con i no-global che assaltano e occupano per due ore la sede della Lega a Mestre, "loro sfrattano i Sinti e noi sfrattiamo loro", scatenando le reazioni violentissime del centro destra che chiede le dimissioni di mezzo mondo, a cominciare dal sindaco per finire con Prefetto e Questore.<br />
Ma era stato proprio il Prefetto, nella riunione della mattina, a gettare acqua sul fuoco avvertendo il Comitato dei cittadini che non potevano continuare a bloccare il cantiere "manifestare sì, occupare no" e che il Comune aveva tutto il diritto di andare avanti con i lavori.<br />
Dunque all'improvviso lo spazio per il Comitato si faceva stretto.<br />
Con il Prefetto che aggiungeva di aver parlato con il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il quale gli ha assicurato appoggio nella linea di <b>cercare di far partire i lavori pur consentendo ai cittadini di protestare</b>.<br />
<b> Certo, salvaguardare i due diritti è abbastanza impossibile</b> ed è per questo che tutti hanno deciso di fare un passo indietro. O avanti che dir si voglia, per vedere se è possibile ripartire con la trattativa.<br />
"La riunione tenutasi in Prefettura ha dimostrato la possibilità di un percorso concordato e ragionevole - ha detto Massimo Cacciari.<br />
A questo punto, credo opportuno, al fine di giungere a una presentazione ancora più puntuale del progetto e anche per favorire il raffreddarsi delle tensioni e dei contrasti in atto, soprassedere all'inizio effettivo dei lavori, fino a una prossima convocazione del tavolo oggi riunito presso la Prefettura."<br /><br />
<b>Insomma si guadagna tempo, più tempo che si può e si aspetta l'arrivo del Ministro dell'interno Roberto Maroni il quale sarà a Venezia domani.</b><br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilgazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3811814&Data=2008-6-5&Pagina=1">Il Gazzettino - Venezia-Mestre</a>Francesco Saverio CARUSO: Orgogliosi delle accuse dei PM su Genova e Napoli2008-01-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it328131Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) <br/><br/>«Le accuse abnormi che ci rivolge il pm sono accuse che ci riempiono di orgoglio» ha detto Francesco Caruso. «Essere accusati di cospirazione politica, le stesse accuse che venivano rivolte a Pertini e Mazzini, sono ben altra cosa da chi viene accusato e condannato per mafia, tangenti e corruzione. Per questo entriamo in Tribunale a testa alta convinti che le nostre battaglie contro le ingiustizie e le disuguaglianze sociali non possono essere fermate da un Tribunale o da un pm e ancor meno dai suoi assurdi teoremi»<br/>fonte: <a href="http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_24/no_global_processo_cosenza_c996466e-ca74-11dc-bbdc-0003ba99c667.shtml">corriere.it</a>