Openpolis - Argomento: televisione - class actionhttps://www.openpolis.it/2011-06-22T00:00:00ZGiuseppe GIULIETTI: Rai. Attacco a 'Report' per colpire le inchieste2011-06-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586067Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
L'attacco a Milena Gabanelli è un attacco al giornalismo d'inchiesta. Ci sono tanti modi per ammazzarlo. Uno di questi è colpirlo facendo mancare a Report l'assistenza legale. Questa è la modalità scelta per colpire lei e il suo programma ed è anche la via più breve per delegittimare ulteriormente il servizio pubblico a dimostrazione che oltre ad accompagnare alla porta Anno Zero intendono farlo anche con i programmi più volte indicati, da Berlusconi e dai suoi, come programmi sgraditi.
<p>In realtà non stanno colpendo solo i singoli autori o Raitre ma milioni di spettatori che hanno manifestato la loro fiducia in questa ed altre trasmissioni.
Ed è del tutto evidente che bisognerà usare tutti gli strumenti politici e legali per allontanare i censori di ogni risma. Nessuno si lamenti quando la Corte dei Conti e i tribunali dovranno ulteriormente intervenire per ripristinare la legalità.
<p> Infine siamo curiosi di sapere se la Rai della signora Lei vorrà recepire le proposte del direttore di Raitre Paolo Ruffini e del direttore di Rainews Corradino Mineo che stanno svolgendo un'importante iniziativa di supplenza nei confronti di chi continua ad essere distratto o non può fare altro.
<p>Articolo21 proporrà alle associazioni del settore una nuova grande iniziativa comune e concordata"<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.altroquotidiano.it/index.php?view=article&catid=203%3Acommento-autori&id=5002486%3Agiuseppe-giulietti&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content">l'Altro quotidiano.it</a>Giuseppe GIULIETTI: Dalle tute blu agli insegnanti. Vogliamo in tv tutti i soggetti sociali oscurati.2010-11-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547592Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Giorgio Cremaschi, storico e appassionato dirigente della Fiom, ha rivolto un appello a Fabio Fazio affinché, dopo aver ospitato nella sua trasmissione l’ingegner Marchionne, voglia ora dare la parola anche ai tre operai licenziati dal canadese e reintegrati dal giudice.
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Non solo condividiamo la richiesta, ma ci permettiamo di prenderlo a pretesto per porre una questione più generale: chi garantisce la par condicio a coloro che non hanno potere, non dispongono di un presidente del Consiglio buono che telefona per loro ai direttori di Tg pubblici e privati, che non hanno neanche uno straccio di commissario della autorità di garanzia al quale dare ordini? Le stessi rilevazioni statistiche ci fanno conoscere i dati delle presenze politiche in tv, ma nulla ci dicono sulla presenza dei diversi soggetti sociali, sui temi trattati o rimossi, sulle zone della società condannate all’oscurità o alla semiclandestinità.
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I dati empirici rilevati dall’osservatorio curato da articolo 21 ci dicono che tra Marchionne e i suoi operai esiste non solo la conclamata divaricazione salariale, ma anche una mostruosa sproporzione mediatica. Conosciamo tutto sulle ragioni di Marchionne, sappiamo poco o nulla delle ragioni delle vite, delle motivazioni che ispirano non solo e non tanto i tre operai licenziati, quanto le centinaia di tute blu che ancora esistono in Italia. La rimozione mediatica della loro vita contribuisce in modo non marginale alla rimozione della questione sociale dalla coscienza nazionale e dalla stessa agenda istituzionale e politica, per altro già ben disposta a cancellare il tema della democrazia economica e della uguaglianza dei diritti.
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Naturalmente non mancano le eccezioni né in politica, né nei media, ma qui stiamo parlando dello spirito prevalente, del senso comune che si è determinato e che bisogna incrinare, se davvero si vuole favorire non solo il superamento di Berlusconi, ma anche del berlusconismo, che è fenomeno assai più complesso e contagiose.
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Per queste ragioni e senza volontà alcuna di interferire sulle autonomie professionali di chicchessia, ci permettiamo di estendere l’appello di Cremaschi a tutte le trasmissioni, a tutti i giornalisti, a tutte le emittenti, pubbliche o private che siano, a chiunque disponga di uno spazio di scrittura o di rappresentazione, affinché diano voce e volto ai tre operai della Fiat, ma anche affinché tornino in primo piano e magari in prima serata temi e soggetti sociali considerati residuali, marginali, non graditi perché scabrosi, perché non funzionali alla industria della paura, alle fabbriche di Avetrana, di Erba, di Garlasco.
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Già che ci siamo apriamo una battaglia culturale, redazione per redazione, programma per programma, alla Rai e non solo, affinchè gli studi (quelli che già non lo fanno e sono la stragrande maggioranza) si aprano anche agli studenti e agli insegnanti che lottano per salvare la scuola pubblica, a chi contrasta mafie e illegalità diffuse, ai lavoratori e alle lavoratrici dello spettacolo e del cinema che non vogliono che un immenso bavaglio riduca al silenzio anche cinematografiche. Ci sono tagli che diventano bavagli e quelli di questi giorni sono bavagli che tendono a colpire qualsiasi forma di autonoma espressione dei segni, dei punti di vista, delle opinioni, qualunque esse siano.
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Negli ultimi mesi ci siamo spesso ritrovati insieme per dar vita a grandi manifestazioni per la Costituzione, per la legalità, per il lavoro e la democrazia, dentro e fuori le fabbriche, sino alla straordinaria giornata di lotta indetta da tutto il cinema italiano e che ha registrato una partecipazione, un impegno, una solidarietà che ha stupito tutti noi che eravamo nella piazza davanti all’Auditorium.<br />
I tagliati e gli imbavagliati, i candidati a diventarlo non sono più una minoranza, ma ormai rappresentano la maggioranza della popolazione, chi saprà coniugare la questione sociale e la tutela dei diritti, probabilmente, riuscirà a vincere la partita, a staccare la spina al governo dei privilegi, dei conflitti di interesse, delle telefonate in questura, delle liste di proscrizione.
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Per questo l’appello lanciato da Cremaschi può e deve diventare un vero e proprio appello a ridare volto e voce ai tagliati, agli imbavagliati, agli oscurati. Coraggio, c’è solo l’imbarazzo della scelta!
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Giuseppe Giulietti
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P.S. Lucia Annunziata nella puntata di domenica della sua trasmissione su Rai 3 ha dato spazio agli operai della Fiat, ci sembra giusto segnalarlo e ringraziarla.
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<br/>fonte: <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/dalle-tute-blu-agli-insegnanti-vogliamo-in-tv-tutti-i-soggetti-sociali-oscurati/?printpage=undefined">micromega-online</a>Francesco PARDI: Tg1«Quando Minzolini appare, i telespettatori cambiano canale»2010-09-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505913Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: IdV) - Senatore (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
«Quando Augusto Minzolini appare, i telespettatori cambiano canale. Con il direttorissimo alla guida, infatti, il Tg1 continua a perdere ascolti e credibilità. Il tutto a vantaggio della concorrente Mediaset. Ormai è chiaro il danno economico e di credibilità che Minzolini ha recato all'azienda e a quello che una volta era il miglior telegiornale italiano», hanno affermato in una nota congiunta il senatore Pancho Pardi, capogruppo in commissione Vigilanza dell'Italia dei Valori e il portavoce Leoluca Orlando.
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«Non è più tollerabile che Masi continui a difendere l'indifendibile. Masi deve rispondere ai cittadini che pagano il canone. Chiediamo al direttore generale un sussulto di dignità e che incominci a fare gli interessi dell'azienda e non quelli di Berlusconi. Siamo curiosi poi di sentire come Minzolini, quando sarà audito in Vigilanza, giustificherà la quasi cancellazione dell'Italia dei Valori dal suo telegiornale cosi come - hanno concluso gli esponenti dell'Idv - la cancellazione delle notizie sgradite al suo dante causa».
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<br/>fonte: <a href="http://www.ilmessaggero.it/stampa_articolo.php?id=118313">Il Messaggero.it</a>