Openpolis - Argomento: Testo unicohttps://www.openpolis.it/2010-10-04T00:00:00ZPietro ICHINO: Statuto dei lavoratori: Sacconi adotta la tattica della vedova scaltra2010-10-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it526888Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Con una lettera a sindacati e imprenditori il ministro del lavoro trova il modo per rinviare <i>sine die</i> il discorso sullo Statuto dei Lavoratori: la sua presentazione in Parlamento è rinviata...a quando i destinatari della lettera si saranno accordati sul suo contenuto.
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Ricordate la rubrica del Bertoldo intitolata “La Vedova scaltra”? Ogni settimana una vignetta presentava la vedova falsamente rassegnata a tornare al Creatore, che lo pregava così: “Fatemi solo vedere il giorno in cui tutti pagheranno le tasse, poi sono pronta a ricongiungermi al mio adorato marito”; oppure “Possa io solo vedere il giorno in cui le Poste torneranno a funzionare, poi sono pronta a lasciare questo mondo”.
<p>L’auspicio del nostro ineffabile ministro del Lavoro è lo stesso: “fatemi solo vedere l’accordo tra le parti sociali sul contenuto del nuovo Statuto dei lavori, e sarò pronto a presentarlo in Parlamento”.
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Intendiamoci bene: che la legislazione del lavoro debba rispecchiare gli equilibri espressi dal sistema delle relazioni industriali e rispettare l’autonomia della contrattazione collettiva è principio sacrosanto (e Dio sa quanto sistematicamente violato nell’ultimo quarantennio).<br />
Ma quando il tema all’ordine del giorno è il disboscamento di una giungla legislativa ormai divenuta impenetrabile e una profonda riscrittura del diritto del lavoro, il compito di un ministro del Lavoro che si rispetti è sì di stimolare l’accordo in proposito tra le parti sociali, ma anche di prepararlo con proposte equilibrate e ben costruite.
<p>Nella totale assenza di queste, il puro e semplice rinviare l’iniziativa legislativa a quando le parti sociali si saranno accordate in proposito - come ha fatto Sacconi mercoledì scorso - è solo una trovata mediatica per nascondere la propria inerzia o incapacità.
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Questa trovata fa seguito a una serie di rinvii che, effettivamente, era diventata a dir poco imbarazzante. <br />
Sacconi aveva annunciato il suo Statuto dei lavori come imminente una prima volta subito dopo le elezioni, nella primavera 2008. Poi era tornato ad annunciarlo nel Libro Bianco del maggio 2009. Nel settembre 2009, quando 55 senatori Pd presentatavano alla stampa i disegni di legge n. 1872 e 1873 per il nuovo Codice del Lavoro semplificato, il ministro aveva annunciato che il suo progetto, ormai in fase avanzata di elaborazione, sarebbe stato presentato entro la fine dell’anno; ma a Natale non se ne era vista neppure una prima bozza.
<p> A gennaio 2010, a chi gli chiedeva perché non fosse stato ancora presentato, il ministro era tornato a prometterlo per “subito dopo le elezioni regionali”; ma a maggio ancora non ce n'era traccia. Nell’editoriale del 2 agosto scorso per la Newsletter n. 114 di mio sito (rileggerlo presenta forse qualche spunto di interesse) denunciavo l’ennesimo rinvio: questa volta alla fine del 2010.
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Ora la fine dell’anno si sta avvicinando pericolosamente, e il ministro del Lavoro, che è persona previdente (non per nulla ha anche la competenza per la Previdenza sociale), comincia a percepire l’improponibilità di un ennesimo rinvio alla vecchia maniera, cui sarà immancabilmente costretto.
<p>Ed ecco la trovata: mercoledì scorso egli scrive alle associazioni sindacali e imprenditoriali una bella letterina, nella quale le invita alla “ricerca di intese o avvisi comuni” per la riforma del nostro diritto del lavoro.
<p> Qualcuno potrebbe chiedersi che cosa abbiano fatto, su questo terreno, gli esperti del ministero nei due anni e mezzo trascorsi dal primo annuncio: tutto qui? No: il frutto del loro lavoro è evidenziato dalle precise indicazioni contenute nella stessa lettera alle parti sociali: il nuovo provvedimento legislativo dovrà contenere “un Testo unico del lavoro di carattere innovativo”. Caspita! Questo sì che è parlar chiaro. Ma gli esperti del ministero si sono spinti anche oltre. Nella lettera si aggiunge che il nuovo testo unico deve contenere l’individuazione “di semplificazioni, abrogazioni e ri-regolazioni”. <br />
Quali complessi studi e ricerche saranno stati necessari per giungere a questa sorprendente conclusione?
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Ora, comunque, la rotta è finalmente chiara. E a gennaio il ministro non avrà più l’imbarazzo di dover giustificare l’ennesimo rinvio. Potrà limitarsi a dire: “ho invitato le parti a indicarmi i contenuti di un Testo unico di carattere innovativo, ho anche chiarito loro che ci dovranno essere semplificazioni, abrogazioni e ri-regolazioni. Che cosa volete di più da me? Adesso se la sbroglino loro e non prendetevela con il Governo se lo Statuto dei lavori ritarda: è colpa loro, che perdono tempo senza accordarsi”.<br />
Bravissimo! Così si fa.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=UDY8S">l'Unità - Pietro Ichino</a>Cesare DAMIANO: «C’è un progetto politico contro i lavoratori» - INTERVISTA2010-08-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505008Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“C’è un progetto politico per ridurre le tutele di chi lavora”, dice l’Onorevole Damiano, Pd, ministro del lavoro del governo Prodi. Il ministro Giulio Tremonti, alla festa di Bergamo della Lega Nord, martedì sera ha dichiarato che “robe come la 626”, una legge sulla sicurezza sul posto di lavoro, “sono un lusso che non possiamo permetterci”.
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<b>Onorevole Damiano ma la 626 non è stata superata dal decreto legislativo del 2008? Quella di Tremonti è stata solo una gaffe?</b>
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Il ministro Tremonti farebbe bene a informarsi, ma certamente non si tratta di una gaffe. C’è un progetto politico finalizzato a ridurre il ruolo dello Stato nella tutela del diritto alla salute delle persone che vivono del loro lavoro. Detto in modo diverso: in tutte le politiche sociali del lavoro la linea dell’attuale governo è quella della deresponsabilizzazione.
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<b>Facciamo un passo indietro. Cosa ne è stato della legge 626 sulla sicurezza?</b>
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Il decreto legislativo 81 del 2008, il Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro, è entrato in vigore il 15 maggio 2008. I precedenti normativi storici risalgono al 1955-1956 e a seguire la 626 del 1994, che poi è stata assorbita dal Testo unico, così come il decreto legislativo 494/1996 riguardante i cantieri temporanei e mobili le cui disposizioni oggi rientrano nel titolo IV del 1981.
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<b>I critici dicono che il Testo unico è solo il frutto dell’emozione per i morti della Thyssen Krupp.</b>
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Rispondo ricordando che nel giungo del 2006, appena insediato Romano Prodi, nel decreto Bersani erano state inserite, tra le altre, norme per l’emersione del lavoro nero oltre ad un provvedimento di sospensione dei lavori nei cantieri edili in caso di impiego di personale in misura pari o superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori regolarmente occupati. Inoltre era stato istituito l’obbligo della comunicazione il giorno antecedente a quello di instaurazione dei relativi rapporti di lavoro, per evitare il fenomeno diffuso delle registrazioni post-mortem. Fare un Testo unico, riunire 30 anni di legislazione in meno di due, ha qualcosa di miracoloso. E’ stato un grande sforzo di concertazione fra le parti.
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<b>Chi ha remato contro questa legge?</b>
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Con noi, allora, c’erano le parti sociali e Confindustria a scapito, forse, delle piccole imprese. In seguito però la stessa Confindustria, sostenuta dalle piccole imprese, ha fatto resistenza all’approvazione dei decreti attuativi che devono ancora rendere operativo il Testo unico.
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<b>Quindi cosa è cambiato?</b>
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Che il decreto legislativo giace incompiuto. Che nessuno si occupa degli oltre 40 decreti attuativi relativi al testo unico. E riguardo agli appalti, è stata tolta la norma della responsabilità solidale in capo al proprietario sui contributi, alleggerite le sanzioni e posticipato l’obbligo di presentare il documento di valutazione dei rischi (DVR) indispensabile in ambito edilizio e chimico. E’ sparito l’obbligo della tenuta dei libri matricola e presenze.
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<b>Con quali effetti?</b>
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Tutti sanno che gli infortuni e le morti sul lavoro molto spesso si accompagnano a rapporti di lavoro irregolare. Sono scomparse anche le politiche “premiali” che dovevano favorire quelle imprese che riducevano la frequenza degli infortuni sul lavoro.
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<b>Nel giorno in cui sono morti altri due lavoratori il ministero del Lavoro e la presidenza della Repubblica promuovono una campagna pubblicitaria sulla sicurezza sul lavoro.</b>
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Gli spot dovrebbero essere preceduti da fatti concreti. Invece sembra che l’Italia oggi possa permettersi un ministro come Tremonti che, a giorni alterni, passa dal socialismo al neo-liberismo.
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=TKYKI">Il Fatto Quotidiano - Elisabetta Reguitti</a>GIOCONDO TALAMONTI: Convegno: I profili di responsabilità in materia di salute e sicurezza alla luce del testo unico 2010-05-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it500047Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />L’esposizione al rischio negli ambienti di lavoro è, spesso, una condizione inevitabile, con la quale, tuttavia, non si deve familiarizzare fino al punto di minimizzarne le potenziali conseguenze.<br /><br />
Ad essa deve contrapporsi la continua percezione del pericolo, acquisibile attraverso una cultura della sicurezza che trova fondamento non solo negli strumenti di prevenzione, utili ma non sufficienti a garantire l’incolumità del lavoratore se sepa-rati da un’assidua formazione set-toriale.<br /><br />
Giocondo Talamonti<br /><br />
Il 21 maggio 2010 alle ore 9.30 presso la SALA “SERGIO SECCI” dell' ISS Allievi-Pertini in Viale B. Brin, 32 Terni
CON IL PATROCINIO DI:<br />
Ministero dello Sviluppo Economico<br />
Presidenza Consiglio dei Ministri<br />
Regione Umbria<br />
Provincia di Terni<br />
Comune di Terni<br />
Ufficio Scolastico Reg. le per l’Umbria<br />
UNLA-UCSA<br />
è stato organizzato il convegno: I PROFILI DI ESPONSABILITA’ IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA ALLA LUCE DEL TESTO UNICO con PAOLO PENNESI - Direttore Generale Attività Ispettiva
Ministero del Lavoro<br /><br />
<b>Programma</b><br /><br />
ore 09.30 <br />
Apertura dei lavori:<br />
Ing. Giocondo Talamonti Dirigente Scolastico<br /><br />
<b>SALUTI DELLE AUTORITA’</b><br /><br />
<b>PAOLO PENNESI</b><br />
Direttore Generale Attività Ispettiva Ministero del Lavoro<br /><br />
<i>“I profili di responsabilità in materia di salute e sicurezza alla luce del testo unico”</i><br /><br />
<b>SONO PREVISTI INTERVENTI DA PARTE DI:</b><br />
Scuola, Camera di Commercio, ASL, Sindacato,Forze dell’Ordine, Inps, Inail, ecc.<br /><br />
ore 11.30 <br />
<b>DIBATTITO</b><br /><br /><br />
<b>La scuola può fare…</b><br /><br />
Dall’inizio dell’anno all’11 maggio 2010 ci sono stati:<br />
<b>378 morti</b><br />
<b>378.516 infortuni</b><br />
<b>9.462 invalidi</b><br /><br />
Una strage che colpisce la salute e la vita dei lavoratori. Un problema sociale che all'indomani del clamore suscitato dalla cronaca, spegne inesorabilmente i riflettori sul fenomeno delle morti bianche. <br /><br />
Occorre, invece, intervenire per creare la cultura della sicurezza, intensificando i controlli ed eliminando il meccanismo infernale di appalti-subappalti, evitando il lavoro a nero e lo sfruttamento della manodopera extracomunitaria. Il Convegno di oggi è uno stimolo per l’organizzazione scolastica a giocare un ruolo decisivo nella formazione dei giovani per l’acquisizione di un modello di comportamento destinato ad essere un patrimonio personale e collettivo contro i rischi derivanti dall’attività lavorativa.<br /><br />
Quando saremo riusciti a far nascere nelle nuove generazioni l’idea di sicurezza, allora avremo fatto tutti un passo avanti sulla strada della difesa del lavoro e della dignità di ogni lavoratore. Purtroppo, le statistiche sugli infortuni non accennano a dimi-nuie in maniera sensibile e il grosso numero di invalidi aggrava una situazione, non solo pesante da un punto di vista umano, ma anche finanziario.<br /><br />
<b>Ed allora…cosa si aspetta!!!</b>
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2010/05/convegno-i-profili-di-responsabilita-in.html">Il Blog Personale di Giocondo Talamonti</a>GIOCONDO TALAMONTI: "Sicurezza sul lavoro: dal Testo Unico le prime risposte concrete"2007-08-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it402032Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Terni (TR) (Partito: PDCI) <br/><br/>06.08.2007 - ore 12:10 - L'assessore Talamonti valuta positivamente la normativa varata dal Governo
Valutazione positiva dell’assessore comunale alle politiche del lavoro Giocondo Talamonti in merito al Testo unico sulla Sicurezza, approvato definitivamente dalla Camera lo scorso primo agosto.
"Il ddl - sottolinea Talamonti - consente al Governo di procedere al riassetto e alla riforma delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e reca disposizioni volte a potenziare e meglio coordinare l’attività di vigilanza e di rinforzo alle misure di prevenzione degli incidenti. Una risposta forte alla necessità di tutelare coloro che al mattino escono di casa per andare al lavoro e che hanno il sacrosanto diritto di tornarci sani e salvi la sera. Occorre porre un freno alla strage quotidiana nelle fabbriche e nei cantieri. Ebbene, il Testo unico è, come detto, una prima risposta. L’assegnazione degli appalti non dovrà più aver peso sulla diminuzione del livello di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Esiste un nesso fortissimo tra i modelli organizzativi, gli investimenti sulla sicurezza e gli infortuni e le morti sul lavoro. Per questo reputo significativo il riferimento alla cultura della prevenzione e alla necessità di rafforzarla con il contributo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Il sistema delle imprese, in parallelo, è chiamato a compiere un investimento sulla prevenzione; deve guardare oltre al miglioramento della produttività e della competitività, anche alla tutela di un patrimonio fondamentale per la stessa collettività, quale è il cosiddetto capitale umano. Si tratta di fare un salto qualitativo sulla Sicurezza sul lavoro, sulla sicurezza del lavoro".
"Per debellare il lavoro nero, la precarietà, gli incidenti sul lavoro - conclude Talamonti - occorre una comune sinergia. Gli appelli e l’impegno di istituzioni, organizzazioni, associazioni devono essere sempre vivi perché le norme siano applicate e i controlli intensificati. Inasprire le sanzioni serve ma non basta, occorre puntare sull’educazione e sulla formazione"
<br/>fonte: <a href="http://www.comune.terni.it/comunicato_stampa.php?id=32420&pagina=2&character=m">comune di terni</a>