Openpolis - Argomento: impresehttps://www.openpolis.it/2017-11-21T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Bene iniziativa Confcommercio dedicata a legalità2017-11-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it922914Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“La giornata organizzata oggi da Confcommercio dedicata alla legalità è un fatto positivo e di grande importanza. L’impegno delle organizzazioni di impresa contro le mafie è fondamentale per sconfiggere le mafie che vogliono penetrare nell’economia legale e condizionarla. Dire ‘legalità mi piace’ significa sapere che il rispetto delle regole e il non scendere a compromessi sono gli impegni imprescindibili per respingere la criminalità organizzata”. Lo scrive su Facebook il senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Antimafia.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/industria-commercio-turismo/mirabelli-bene-iniziativa-confcommercio-dedicata-legalita/">SenatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Confronto con Confindustria su codice antimafia, opposizione incomprensibile2017-10-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it916172Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Le polemiche contro il nuovo Codice Antimafia sono francamente incomprensibili. E’ una legge che migliora l’ordinamento sui beni confiscati, raccogliendo molte delle richieste fatte dalle associazioni, e che riorganizza l’Agenzia e la gestione dei beni. Io difendo anche l’articolo 1. Questa non è una legge liberticida, ma più garantista rispetto alle norme vigenti finora. Sorprende davvero il polverone scoppiato ora, a 3 anni e mezzo dall’inizio del dibattito parlamentare”. Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella Commissione Antimafia, al convegno “Contrasto alle mafie: gli strumenti nella dimensione istituzionale nazionale e regionale” che si è svolto al Senato.
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“La confisca dei beni in caso di corruzione – ha proseguito Mirabelli – è disposta da un organo collegiale, sulla base di un indizio di colpevolezza, nell’ambito di un confronto, con possibilità di ricorso. Le garanzie per l’imputato, dunque, aumentano. Anche l’opposizione delle imprese è incomprensibile: il nuovo Codice prevede la possibilità per l’azienda di sostituire un amministratore coinvolto dalla criminalità organizzata, senza perdere l’appalto. Credo che su questo punto – conclude Mirabelli – dovremo avere un chiarimento con Confindustria”.
<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/commissione-antimafia/mirabelli-confronto-confindustria-codice-antimafia-opposizione-incomprensibile/">SenatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Bene Assolombarda, ‘Toolkit’ si diffonda anche in altre regioni2016-10-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it775986Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Quella presentata oggi da Assolombarda, la creazione di un ‘Toolkit’ per difendere le imprese dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, è un’iniziativa importante che speriamo possa essere diffusa su tutto il territorio nazionale”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, eletto a Milano.
“Con questa scelta – prosegue Mirabelli – Assolombarda realizza due obbiettivi importanti: assume fino in fondo la consepevolezza del rischio che corrono le imprese, anche al nord, di fronte all’aggressione della criminalità organizzata e promuove comportamenti indispensabili per cogliere i segnali delle presenze mafiose nelle aziende e contrastarle. Da tempo sosteniamo la necessità che ognuno faccia la propria parte per combattere la criminalità organizzata, certamente questa iniziativa va nella direzione giusta ed è un messaggio importante di impegno del mondo economico contro le mafie”.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/commissione-antimafia/mirabelli-bene-assolombarda-toolkit-si-diffonda-anche-regioni/">senatoriPD</a>Fabio Altitonante: Hai un nuovo progetto? Vorresti realizzare la TUA iniziativa imprenditoriale? Parti con “INTRAPRENDO”2016-07-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it772204Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Cesano Boscone (MI) (Gruppo: FI) - Assessore Provincia Milano<br/><br/>Stimoliamo l'avvio di nuove imprese e diamo impulso allo sviluppo di progetti innovativi.
È il primo intervento del piano da 80 milioni di euro di Regione Lombardia dedicato al sostegno delle start up. La dotazione finanziaria del bando – assicurata da fondi europei, statali e regionali – è di 15 milioni di euro.
Un piano ancora più efficace.
Abbiamo introdotto interventi sussidiari di accompagnamento, servizio, formazione e accesso al credito per accrescere in modo significativo le opportunità di affermazione sul mercato.
Chi può presentare la domanda?
• Micro Piccole e Medie Imprese, iscritte e attive al Registro delle Imprese da non più di 24 mesi, con Sede operativa attiva in Lombardia come risultante da visura camerale;
• Aspiranti imprenditori;
• Liberi professionisti in forma singola, che abbiano avviato la propria attività professionale da non più di 24 mesi;
• Aspiranti liberi professionisti in forma singola.
A chi si rivolge?
1. In questa prima fase, particolare attenzione (ma non esclusiva) sarà dedicata alle iniziative intraprese da giovani (under 35 anni) o da soggetti maturi (over 50 anni) usciti dal mondo del lavoro;
2. Alle aziende innovative già esistenti: è aperto anche a imprese lombarde esistenti da non più di due anni per sostenere la realizzazione di progetti caratterizzati da elevata qualità, innovatività e sostenibilità.
Quando?
Sarà possibile partecipare dalle ore 12.00 del 15 settembre 2016. Il bando rimarrà aperto, fino a esaurimento delle risorse, comunque entro il 31 dicembre 2020.
La durata dei progetti è fino a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione dell'agevolazione.
In che cosa consiste l'agevolazione?
È una combinazione tra finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto.
• Sono ammissibili interventi finanziari da un minimo di 25 mila euro fino a un massimo di 65 mila euro;
• Il contributo sarà variabile dal 60% al 65% del costo totale del progetto ammissibile;
• Il costo minimo del progetto deve essere uguale o superiore a 41.700 euro.
A chi posso rivolgermi per informazioni?
Per tutte le domande scrivi a Linea_INTRAPRENDO@regione.lombardia.it.
Per saperne di più clicca qui.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=392%3Ahai-un-nuovo-progetto-vorresti-realizzare-la-tua-iniziativa-imprenditoriale-parti-con-intraprendo&catid=44&Itemid=266">www.altitonante.it</a>Claudio Pedrazzini: REGIONE: PEDRAZZINI "ACCORDO CON NOVOSIBIRSK GRANDE OPPORTUNITÀ"2016-03-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it768995Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) <br/><br/>L'accordo con Novosibirsk (siberia) e' una
grande opportunita' e tutte le iniziative di
internazionalizzazione per le imprese aiutano l'economia delle
aziende lombarde. Tuttavia lo strumento che ha dato ottimi
risultati nel periodo 2010-2014 e' stato il Voucher che consentiva
alle imprese di avviare rapporti commerciali con l'estero
attraverso la presenza alle fiere internazionali negli altri paesi
europei. Ricordo che le imprese beneficiarie furono 5.489; l'80%
delle quali furono piccole e micro imprese. Il risultato e' stato
che queste aziende hanno aumentato la probabilita' di esportare
del 20%. Anche Regione Lombardia ha ottenuto un risultato
straordinario se si pensa che ogni mille euro di contributo
erogato alle aziende ha aumentato il loro fatturato export di
circa 36mila euro e il fatturato totale di circa 31mila euro.
Nell'ambito di un progetto concreto ed efficace per rilanciare
l'economia del nostro paese bisogna riattivare quindi il Voucher
per l'internazionalizzazione, perche' tra i benefici c'e' quello
di poter interagire con tutti i paesi europei e non solo con
territori ristretti con cui vengono iniziati rapporti di
partnership che non sempre possono coinvolgere la totalita' delle
imprese lombarde. ". Lo dichiara Claudio Pedrazzini, Presidente di
Forza Italia nel Consiglio regionale della Lombardia, sulle
opportunita' per le imprese.<br/>fonte: <a href="http://www.italpress.com">ITALPRESS</a>Fabio Altitonante: Città metropolitana: Forza Italia la trasformi in uno strumento di sviluppo. No a un nuovo carrozzone pubblico2014-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it721808Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Milano (Partito: PdL) - Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Cesano Boscone (MI) (Gruppo: FI) <br/><br/>La legge 56 del 2014 segna la fine della Provincia di Milano e dà il via al processo di realizzazione della città metropolitana. Siamo al punto di svolta. Questa è l’occasione per definire politiche efficaci di area vasta e semplificare i servizi pubblici. Il ruolo della politica è creare una smart city di livello europeo, più competitiva e attrattiva sia sotto l’aspetto economico che dal punto di vista ambientale. Gli obiettivi: meno sprechi, meno tasse, più servizi e zero burocrazia.
Terza area metropolitana d’Europa per numero di abitanti, dopo Parigi e Londra, la Grande Milano genera oggi circa il 10% del Pil italiano. Eliminare gli sprechi e le sovrapposizioni di competenze tra Comuni, Provincia e Regione consentirà di snellire i processi amministrativi, ridurre le tasse locali e, di conseguenza, rilanciare le imprese e dare risposte concrete, con tempi brevi, ai cittadini. Dobbiamo, innanzitutto, stabilire regole e funzioni della città metropolitana e individuare strategie vincenti per il futuro. Ci dobbiamo occupare delle competenze, non pensare alle poltrone politiche. Come Forza Italia – in linea con il nostro programma elettorale, che prevedeva l’abolizione delle Province – chiediamo che le responsabilità siano chiare e limitate.
Proponiamo cinque aree definite: servizi pubblici locali, infrastrutture, agricoltura, welfare e imprese. Negli ultimi dieci anni in Italia le tariffe dei principali servizi pubblici (acqua, rifiuti, autostrade e trasporti) sono aumentate fino all’85%.
Una gestione unitaria migliora i servizi e riduce gli aumenti delle tariffe. Per fare un esempio, grazie alla riforma dell’acqua pubblica, che ho realizzato in Provincia di Milano – con la creazione di un gestore unico – le bollette nel 2013 sono rimaste pressoché invariate. Nel comune di Milano – che ha un gestore diverso – nello stesso periodo i rincari sono stati all’incirca del 12%.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture (ad esempio gli allungamenti delle metropolitane), con la città metropolitana si potrà definire una rete strategica unica e organizzata, come già hanno fatto nelle principali città europee.
Fondamentale sarà, inoltre, il sostegno dell’agricoltura, considerando che il Parco Agricolo Sud Milano, con più di 1.000 cascine e 1.400 aziende agricole, è il più grande parco agricolo periurbano d’Europa.
Garantire servizi sociali adeguati sarà un altro compito del governo metropolitano, dal momento che i Comuni, soprattutto i più piccoli, hanno difficoltà a rispondere ai crescenti bisogni dei cittadini.
Con lo Sportello unico attività produttive (Suap), infine, le aziende avranno un unico riferimento sicuro e certo a zero burocrazia. Ma il cambiamento deve partire anche da noi. Forza Italia superi la divisione tra coordinamento cittadino e provinciale e istituisca, con elezione diretta, il coordinamento metropolitano. Vogliamo essere realmente credibili? Dimostriamolo.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=293:citta-metropolitana-forza-italia-la-trasformi-in-uno-strumento-di-sviluppo-no-a-un-nuovo-carrozzone-pubblico&catid=44&Itemid=266">www.altitonante.it</a>Maurizio SAIA: LE NOSTRE PROPOSTE PER IL LAVORO : VERSO LE IMPRESE : ASSISTENZA E TUTELA NEI RAPPORTI CON EQUITALIA2014-05-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it719327Sono molte le imprese che a causa della crisi non sono riuscite a saldare le pendenze con il pubblico e che hanno visto il loro credito gestito da Equitalia. Ferma restando la professionalità dei funzionari e dei dipendenti di Equitalia, il Comune si attiverà per aiutare, assistere e tutelare cittadini ed aziende nei confronti di Equitalia, per arrivare all’obiettivo comune di garantire sia la giusta riscossione del dovuto, sia la continuazione dell’attività degli imprenditori, per i quali è fondamentale anche la tranquillità psicologica.
<br/>fonte: <a href="http://www.saiasindaco.it/">www.saiasindaco.it</a>Fabio Altitonante: Dopo 17 anni al via le selezioni per l'Arese Shopping Center: almeno 1000 posti di lavoro2014-03-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718060Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Milano (Partito: PdL) - Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) <br/><br/>Ripartiamo dalle imprese e promuoviamo gli investimenti per creare nuovi posti di lavoro. Combattiamo gli sprechi di soldi pubblici e abbassiamo le tasse. È la missione di Forza Italia, è il centro della nostra azione politica.
Abbiamo obiettivi ambiziosi e per raggiungerli dobbiamo prima di tutto sbloccare quei progetti di sviluppo, che sono fermi da anni, accelerare la loro realizzazione e liberare nuove energie per le imprese.
La politica deve lottare contro la fuga delle proprie aziende verso l'estero e sostenere quelle che vogliono investire sul territorio. Solo così si creano condizioni favorevoli per la crescita economica e si incentiva realmente l'occupazione.
È l'unica strategia percorribile e ho sempre interpretato così il mio ruolo di Assessore provinciale, prima, e Consigliere regionale, oggi.
Ed è proprio questo lo spirito con il quale mi sono approcciato al progetto di rilancio dell'area ex Alfa Romeo di Arese.
Quando sono stato nominato Assessore della Provincia di Milano ho trovato una situazione inaccettabile: erano trascorsi circa 12 anni dal primo documento, che proponeva la riqualificazione dell'area dismessa, e ancora era tutto fermo. Può essere questo lo stato della burocrazia per un Paese "avanzato"?
In contrasto con questa paralisi, mi sono impegnato fin da subito per capire i problemi e trovare soluzioni che migliorassero l'Accordo di Programma nell'interesse dei cittadini.
Ci siamo concentrati su due aspetti principali: occupazione e ambiente (zero consumo di suolo). E abbiamo definito, finalmente, un progetto ampiamente condiviso, firmato a dicembre 2012 con Regione Lombardia e i Comuni di Arese e Lainate.
Ho voluto fortemente che le garanzie per le future assunzioni fossero scritte nero su bianco, perché troppo spesso le "promesse" iniziali non trovano attuazione nei fatti.
Per la prima volta all'interno di un Accordo di Programma, il proponente ha assunto impegni occupazionali precisi, avvalorati dal fatto che, in caso di inadempimento, dovrà pagare forti penali.
Abbiamo stabilito, inoltre, criteri che garantissero la massima trasparenza nella selezione del personale, ad esempio attraverso la creazione di un sito internet dedicato alle candidature.
E adesso siamo arrivati al primo risultato concreto: collegandosi al sito www.areseshoppingcenter.it è possibile inviare il proprio curriculum vitae.
Saranno assunte subito almeno 1000 persone a tempo indeterminato, prevedendo percentuali legate al territorio. E in futuro le assunzioni saranno raddoppiate, senza considerare i nuovi posti indotti, connessi al progetto!
Con questi importanti interventi dimostriamo che con un'azione politica sana si ottengono risultati misurabili e trasparenti per i cittadini.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=283:dopo-17-anni-al-via-le-selezioni-per-l-arese-shopping-center-almeno-1000-posti-di-lavoro&catid=41&Itemid=263">www.altitonante.it</a>ANDREA BOSSI: Il Comune sostiene giovani imprenditori e nuove attività2013-09-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it709990Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Casalpusterlengo (LO) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/>Casalpusterlengo - Credito ai giovani imprenditori e artigiani. E’ una proposta che il consigliere Andrea Bossi (Pd) ha presentato alla conferenza dei capigruppo consiliari: «Quello che propongo ha come beneficiari giovani artigiani ed imprenditori under 35. Le cifre indicate (50mila euro di plafond di cui 35mila garantiti dal Comune e 15mila euro da una o più banche cittadine) sono mie stime previsionali, a mio parere sostenibili dal Comune. Le attività dovranno poi interessare il nostro territorio provinciale. Sarebbe bello se riuscissimo, stanziando un simile budget, a finanziare i 2/3 dei migliori progetti di start up che verranno presentati». Al termine della riunione sono giunti riscontri positivi.<br/>fonte: <a href="http://www.fombio.com/notizia.php?NewsID=6606">La Libertà</a>ALESSIA PETRAGLIA: Il governo sblocchi i pagamenti alle imprese2013-03-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it690008Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) <br/><br/>Il Governo colga subito l’apertura da parte della Commissione Europea e sblocchi subito i pagamenti da parte dei Comuni alle imprese. E’ questa l’auspicio delle parlamentari toscane di Sinistra Ecologia e Libertà Martina Nardi, Marisa Nicchi e Alessia Petraglia, in vista dell’iniziativa dell’ANCI che, giovedì, riunirà a Roma, al Teatro Capranica, amministratori locali, parti sociali e forze politiche per aprire una discussione sull’ormai non più procrastinabile necessità di andare oltre dell’attuale Patto di Stabilità.
“I Comuni hanno nelle loro casse nove miliardi di euro che non possono spendere a causa dei vincoli imposti dal Patto, aggravando una situazione insostenibile ed inaccettabile per cittadini ed imprese” osserva Alessia Petraglia. “Il contributo dato dai Comuni al risanamento dei conti pubblici negli ultimi anni è stato gigantesco ed è arrivato il tempo per una decisa inversione di tendenza – prosegue la senatrice – La strada dell’austerità a tutti i costi sta mostrando ogni giorno i suoi limiti e le sue contraddizioni: meno servizi ai cittadini, aziende in gravi difficoltà per il ritardo con cui la pubblica amministrazione provvede ai pagamenti, una riduzione costante degli investimenti in opere utili alla collettività”.
“Lo sblocco dei pagamenti – osserva Martina Nardi, deputata ed ex vicesindaco di Massa – metterebbe in circolazione una grande quantità di risorse che potrebbero contribuire allo sviluppo e al rilancio dell’economia, affossata dalle politiche recessive imposte dagli ultimi governi col pretesto dell’emergenza. La vera emergenza, oggi, è far ripartire l’Italia: saremo presenti, quindi, alla manifestazione dell’ANCI di giovedì, assumendoci fin da ora l’impegno affinché quanto prima il Parlamento faccia proprie le battaglie dei Comuni”.
In questo senso, secondo Marisa Nicchi, la volontà politica non manca, almeno nelle Camere: “La posizione è condivisa da tutto il Parlamento – osserva la deputata grossetana – Allo stesso tempo, non c’è bisogno di alcuna autorizzazione da Bruxelles: è sufficiente che il Governo faccia un decreto che autorizzi i pagamenti alle imprese. Così si potranno garantire i servizi essenziali delle comunità e rilanciare i consumi e l’economia”.<br/>fonte: <a href="http://elezioni2013.seltoscana.it/comunicati-stampa/basta-austerita-il-governo-sblocchi-subito-i-pagamenti-alle-imprese/">Sito SEL Toscana</a>Giuseppe Piero Grillo: Diritti e lavoro2013-01-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685265Le aziende, le fabbriche devono appartenere in parte a chi ci lavora. Non è utopia. E' già successo e succede. Chi viene assunto deve poter diventare azionista, con una piccola quota data dalla società.<br/>fonte: <a href="http://www.beppegrillo.it/2013/01/la_triplice_sindacale_e_le_aziende_dei_lavoratori.html">Blog di Beppe Grillo</a>Giuseppe Piero Grillo: Eliminare i sindacati2013-01-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685286Eliminiamo i sindacati, che sono una struttura vecchia, una struttura politica. Non c'è più bisogno del sindacato perchè le aziende devono tornare ad essere di proprietà di chi ci lavora<br/>fonte: <a href="http://tg24.sky.it/tg24/politica/2013/01/18/beppe_grillo_movimento_5_stelle_sindacati.html">Sky tg24</a>Pier Luigi BERSANI: Sostenere il made in Italy2013-01-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685240Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Per me il made in Italy va rafforzato e parto dal presupposto che il mondo vuole l'Italia e noi dobbiamo fare in modo di dargliela. Non entro nel merito dei provvedimenti industriali, ma insieme agli attori, ai protagonisti dobbiamo trovare le condizioni. A me poi pare prioritario il tema dei vincoli burocratici. Quando io sento investitori esteri che vogliono investire in campo industriale alla fine il vero punto e' che arrivano in un paese che facciamo fatica anche noi a capirlo, figuriamoci quindi uno che viene da fuori. Parliamo di giustizia civile, di questioni amministrative che vengono prima di tante altre cose, certamente molto prima del tema del costo del lavoro, prima dell'art.18. Questa e' la prima cosa da fare, poi naturalmente c'e' il tema fiscale e io, nella prospettiva strategica, sono favorevole a che gli utili reinvestiti al fine di lavoro abbiano un trattamento diverso, privilegiato perche' questo servirebbe a tutti, servirebbe all'economia''.<br/>fonte: <a href="http://www.altalex.com/index.php?idnot=61028">Altalex</a>Silvio BERLUSCONI: Zero tasse alle imprese che assumono2013-01-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685227Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) <br/><br/>Se assumete anche soltanto una persona in più con un contratto a tempo indeterminato, su questa persona non pagate per 3,4,5 anni, nè contributi previdenziali, che saranno a carico dello Stato, nè tasse.<br/>fonte: <a href="http://video.corriere.it/berlusconi-porta-porta-zero-tasse-imprese-che-assumono/97d4603c-5a95-11e2-b3af-cb49399e516b">Corriere Tv</a>Silvio BERLUSCONI: Abolire la riforma Fornero2013-01-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685226Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) <br/><br/>La riforma Fornero ha reso più difficili l'assunzione dei giovani delle aziende e, inoltre, ha creato gli esodati. Bisognerà annullarla e farne un'altra. E' necessario tornare a garantire ai giovani la capacità di fare impresa. Quando saremo al governo ritorneremo su questi punti.<br/>fonte: <a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1075926/berlusconi-abolire-riforma-fornero.shtml">Tgcom24</a>Massimo Giordano: Tutte le opportunità del Piano giovani 2012-11-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656949Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Piemonte (Partito: Lega) - Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: Lega) <br/><br/><br />
“Le opportunità del Piano Giovani sono numerose e possono dare una seria prospettiva occupazionale ai nostri ragazzi, che devono diventare protagonisti del loro futuro. Ci accorgiamo, però, che spesso non vengono conosciute dalle imprese o dagli stessi giovani, con la conseguenza di perdere occasioni importanti di finanziamento o agevolazione. Con questa serie di appuntamenti, vogliamo cercare il più possibile di migliorare la comunicazione sui nostri strumenti di sostegno al mondo dell'imprenditoria giovanile”.
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Tra tutti i dati fin qui raccolti in relazione ai progetti già da qualche mese, si segnalano gli oltre 5.500 giovani che nel 2011 sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato utilizzando gli sgravi della misura 1 del Piano. “Ciò può essere avvenuto per vari fattori ma siamo fiduciosi che anche il bonus Irap abbia contributo. I margini per poter approfittare delle opportunità messe in campo sono molto ampi. Alcuni provvedimenti, come ad esempio quello sulle cooperative dei giovani, necessitano anche della creazione di una diversa cultura di fare impresa, che porti alla collaborazione tra le diverse realtà. Ma il primo step è ovviamente la comunicazione, e noi vogliamo dire ai nostri giovani, siano essi imprenditori o lavoratori alla ricerca di un impiego, di approfittare delle forme di aiuto che abbiamo messo in campo”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.regione.piemonte.it/notizie/piemonteinforma/diario/tutte-le-opportunit-del-piano-giovani.html">www.regione.piemonte.it</a>Nichi VENDOLA: «Il rigore? Per me è una religione» - INTERVISTA2012-11-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656729Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />
Abbattere il peso fiscale su lavoro e imprese, divenuto in Italia principale fonte di agonia. Barra ferma sul rigore, che deve essere addirittura «vessatorio» per quel che riguarda la spesa corrente.
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Cessione di sovranità nazionale per costruire un’Europa davvero democratica. E tre parole chiave per uscire dal tunnel della crisi: industria (a partire da «quell’oggetto misterioso che è la politica industriale»), innovazione, agricoltura. È un Nichi Vendola che non ti aspetti, quello che accetta di parlare con il Sole 24 ore del programma economico per le primarie del centro-sinistra e quindi, se le urne premieranno l’alleanza Pd-Sel-socialisti, per il governo del Paese. Il governatore della Puglia ci accoglie con la notizia che la Ragioneria generale dello Stato e il dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica di Palazzo Chigi hanno sancito che la Puglia ha la migliore capacità di spesa dei fondi comunitari: la regione ha investito risorse europee più di tutte le altre regioni del Sud messe insieme e ha superato del 78% il target di spesa assegnato dal governo a febbraio.
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<b>La buona amministrazione come patente di governabilità, presidente Vendola?</b>
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Quella dell’utilizzo dei fondi Ue è stata una perfomance straordinaria. Io ci tengo a far vedere anche la lista della spesa della regione Puglia, dal momento che mi dipingono sempre come un acchiappanuvole… Per me il rigore è stato veramente una religione in questi otto anni. Naturalmente non è stato il rigore dei tagli lineari ma il rigore della riqualificazione, ad esempio delle società partecipate. Erano quasi tutte in default e io le ho portate in attivo con processi di ripatrimonalizzazione seria e con uno sfoltimento delle strutture burocratiche. Diciamo che ho fatto una guerra agli acronimi. Che cos’è uno Iacp? È un istituto autonomo di case popolari. Risponde alla sua missione? No. Una parte delle risorse veniva drenata inappropriatamente dalle strutture burocratiche, e gli Iacp erano luoghi di confluenza tra malavita e disagio sociale. Da otto anni ho commissariato gli Iacp e abbiamo cominciato a dare case popolari. Ancora nel 2005 l’Acquedotto pugliese era famoso per la frase “dà più da mangiare che da bere”, oggi ha la considerazione di tutte le agenzie di rating. Ed è passato da un’intensità di investimenti al di sotto dei 20 milioni di euro a circa 120 milioni l’anno. E così via. Abbiamo fatto la cura dimagrante a tutto quello che era la costellazione dei sistemi pubblici che ruotano attorno all’ente regione e abbiamo operato una rifinalizzazione.
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<b>Ma un conto è governare una regione, un conto è governare l’Italia. Perché i mercati si devono fidare di Nichi Vendola?</b>
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Si potrebbe una volta tanto capovolgere l’impostazione: ma noi ci possiamo fidare dei mercati? I cittadini, le famiglie, i lavoratori. Per chi come me non demonizza il mercato (ora parlo al singolare) è concepibile che il mercato sia il regolatore di tutta la vita sociale oppure il compito precipuo della politica consiste nell’indicare la prevalenza del bene comune e della necessità di far soggiacere il mercato a regole e a controlli? Quando si parla del mercato finanziario è immaginabile che tutto resti così com’è nonostante l’esito catastrofico che ha prodotto un trentennio di finanziarizzazione dell’economia mondiale? Sono stati commessi dei gravi errori.
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<b>Errori commessi anche dalle sinistre di governo, dalla presidenza Clinton negli Usa ai governi di centro-sinistra in Italia. La finanza pensa ai suoi interessi, è la politica che stabilisce le regole.</b>
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La sinistra ha peccato gravemente come peccano tutti i neofiti. Passare dalla demonizzazione del mercato all’apologia del mercato è stato un grave errore culturale. Io penso che dobbiamo costruire un approccio laico al mercato. La produzione di ricchezza si è progressivamente sganciata dall’economia reale. È stato il periodo del mutar di pelle del capitalismo, da capitalismo prevalentemente industriale a capitalismo prevalentemente finanziario, con un effetto distorsivo del sistema: la finanza diventa un cannibale che si mangia il mercato e mette a rischio la stessa democrazia. Tesi estremiste? Sono tesi contenute in un pamphlet di Guido Rossi pubblicato proprio dal Sole 24 Ore. Partirei dalla Costituzione, articolo 47. L’Italia protegge e stimola il risparmio. E lo Stato coordina, controlla e disciplina il sistema del credito. Norme che sono lampadine tascabili per illuminarci quando ci perdiamo nei nostri labirinti. Fu Roosevelt negli anni Trenta a introdurre una normativa per separare le banche di risparmio dalle banche d’affari, normativa colpevolmente superata da Clinton alla fine degli anni Novanta. Come vede, io non sono indisponibile all’autocritica. E siccome spesso veniamo dipinti come coniatori di facili slogan, ci tengo a dire che non sto immaginando l’assalto al moloc in forme di dannunzianesimo politico. Sto dicendo che a beneficio dell’economia reale, a tutela della libera concorrenza forse occorre intervenire per regolamentare i mercati finanziari. Nessuna maledizione brechtiana nei confronti delle banche, ma penso che proprio nel nome di un capitalismo sano non si possa avere indulgenza nei confronti di chi viaggia dalle parti delle Cayman.
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<b>Dunque rimettere al centro l’economia reale, è questa la ricetta?</b>
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Soprattutto a partire da quell’oggetto misterioso che è la politica industriale. La borghesia italiana ha deciso di praticare l’astinenza da circa un trentennio. Ora il problema numero uno è che le industrie pesanti italiane arrivano in affanno all’appuntamento con l’ambientalizzazione. Dall’Ilva alla chimica, noi oggi ci poniamo le domande che la Germania si è posta 40 anni fa. Oggi difendiamo la compatibilità di industria e ambiente e di lavoro e salute, ultimi nell’Ocse. Questo il primo effetto del mancato impegno del pubblico nella politica industriale. Il secondo effetto è quello di avere stimolato la pigrizia e l’indolenza delle nostre imprese, che hanno creduto di poter essere competitive sul terreno del costo del lavoro e della tutela dei diritti. Ma il dato più scandaloso del nostro Paese è quello di essere fanalino di coda negli investimenti per l’innovazione, sia di parte pubblica sia di parte privata. A Barletta, ad esempio, la crisi terribile del calzaturiero è stata risolta almeno in parte con stimoli da parte della regione per aiutare la riconversione in calzature di sicurezza: studio sui materiali. Dunque politica industriale, poi innovazione, infine agricoltura, la vera Cenerentola dell’economia. Eppure l’entroterra italiano si sta spopolando, sta avanzando il bosco medievale man mano che arretra l’agricoltura. Qui c’è bisogno di lavorare perché una nuova generazione di specialisti torni nelle campagne.
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<b>Veniamo al fisco. Voi siete favorevoli alla patrimoniale, così come a una Tobin tax più pesante. Non pensa che la pressione fiscale sia già troppo alta?</b>
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Il fisco contribuisce all’agonia del mondo dei produttori, oggi imprese e lavoro stanno crepando di fisco e questo è inaccettabile. La pressione fiscale va drasticamente alleggerita su lavoro e imprese. Io penso al cuneo fiscale anche in termini di premialità: vanno avvantaggiate le imprese che si adattano a determinati parametri, ad esempio di sostenibilità ambientale e di formazione della manodopera. Occorre poi rivedere le aliquote: è scandaloso che fa parte dello stesso scaglione chi guadagna centomila euro e chi ne guadagna 10 milioni. E poi va liberato il Paese dalla patrimoniale sui poveri, ossia l’Imu sulla prima casa, quasi la violazione di un diritto fondamentale. Quanto alla Tobin tax, bisognerebbe invertire la logica del governo Monti: più è rapida la transazione finanziaria più alto deve essere il prelievo, perché la speculazione normalmente gioca proprio sulla tempestività. <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1MVOXU">Il Sole 24 Ore | Emilio Patta</a>GIUSEPPE BORTOLUSSI: Nel 2012 chiudono 1000 imprese al giorno2012-11-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656538Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: Altro) <br/><br/><br />
Anche se quelle nate sono più numerose di quelle cessate, nei primi 9 mesi di quest'anno sono poco più di 279.000 le imprese che hanno chiuso i battenti: praticamente 1.033 al giorno. E' quanto segnala l'Ufficio studi della Cgia di Mestre secondo il quale "a impensierire" è il fatto che, nonostante il saldo sia positivo e pari a quasi a 20.000 imprese, «ad aprire siano aziende con dimensioni occupazionali molto contenute, mentre quelle che chiudono sono quasi sempre delle attività strutturate con diversi lavoratori alle loro dipendenze. Prova ne sia che il tasso di disoccupazione sta crescendo in maniera preoccupante».
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<b>Un sistema fragile</b>
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«Nonostante il saldo della nati-mortalità delle aziende sia positivo - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - dobbiamo ricordare che molte persone hanno aperto un'attività in questi ultimi anni di crisi, non perché in possesso di una spiccata vocazione imprenditoriale, bensì dalla necessità di costruirsi un
futuro occupazionale dopo esser stati allontanati dalle aziende in cui prestavano servizio come lavoratori dipendenti. Questa dinamicità del sistema è un segnale
positivo, ma non sufficiente a tranquillizzarci. Se entro i primi 5 anni di vita il 50% delle aziende muore per mancanza di credito, per un fisco troppo esoso e per una burocrazia che spesso non lascia respiro, c'è il pericolo che la tenuta
di buona parte di questi neoimprenditori, figli della difficoltà economica che stiamo vivendo, sia inferiore a quella di coloro che hanno avviato un'attività prima
dell'avvento della crisi».
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<b>Aprire per necessità</b>
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«In passato la decisione di aprire la partita iva maturava dopo molti anni di esperienza lavorativa come dipendente: non a caso oltre il 50% dei piccoli
imprenditori proviene da una esperienza come lavoratore subordinato. Spesso gli investimenti realizzati per aprire una impresa erano il frutto dei risparmi del neoimprenditore e della sua famiglia. Ora, difficilmente ciò avviene: si
apre per necessità, perché magari il posto di lavoro non c'é più e quindi bisogna inventarsi una nuova opportunità lavorativa a scapito delle motivazioni, della preparazione professionale e della capacità organizzativa».
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<b>Artigiani addio</b>
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I dati riferiti all'artigianato sono ancor più preoccupanti:<br />
negli ultimi tre anni il saldo nazionale della mortalità delle aziende di questo settore ha sempre segno negativo: -15.914 nel 2009, -5.064 nel 2010 e -6.317 nel 2011. Nei primi tre mesi del 2012 (ultimo dato disponibile) il saldo ha toccato la punta massima di -15.226: i settori più in difficoltà sono quelli delle costruzioni, le attività manifatturiere e i servizi alla persona.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.rainews24.rai.it/it/news_print.php?newsid=170985">CGIA Mestre</a>GIUSEPPE BORTOLUSSI: Con Monti più tasse alle imprese per 5,5 miliardi di euro.2012-10-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655475Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: Altro) <br/><br/><br />
Mettendo a confronto gli effetti economici che andranno ad aggravare il carico fiscale e contributivo delle imprese con quelle, invece, che ne alleggeriranno il peso, il saldo, nel triennio 2012-2014, sarà positivo: ovvero, le imprese italiane si troveranno a pagare quasi 5,5 miliardi di euro in più. A questo risultato si giunge sottraendo dai 19 miliardi di tasse e contributi introdotti dal Governo Monti, i circa 13,6 miliardi di euro di alleggerimento fiscale che l’Esecutivo praticherà nel triennio considerato.
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“Le più penalizzate dal pacchetto di misure introdotte dal governo Monti – tuona <a href="http://politici.openpolis.it/politico/giuseppe-bortolussi/171885">il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi</a> – saranno le micro imprese: in particolar modo quelle senza dipendenti che non potranno avvalersi degli sgravi Irap previsti per i dipendenti e dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica), visto che per le aziende in contabilità semplificata non potranno applicare quest’ultima misura. Se si considera che il 75% degli imprenditori individuali lavora da solo, si può affermare che gli artigiani e i commercianti che non hanno dipendenti subiranno dei forti aumenti di tassazione non ammortizzati dagli sgravi previsti dal Salva-Italia”.
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L’elaborazione, condotta dalla CGIA di Mestre, ha messo a confronto, come dicevamo più sopra, vantaggi e svantaggi fiscali/contributivi introdotti dal Governo in carica.
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<b> Analizziamo gli aumenti di imposta</b>
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Il 2012 è l’anno dell’IMU: rispetto all’ ICI, il prelievo medio per i negozi e i laboratori risulta mediamente raddoppiato, mentre per i capannoni (categoria catastale D1) si registrano incrementi di imposta che superano il 60%. Oltre all’IMU, nel 2012 sono aumentate del 1,3% anche le aliquote contributive INPS a carico degli artigiani e dei commercianti.
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Nel 2013, entrambi i prelievi appena descritti subiranno ulteriori aumenti. Rispetto all’Ici, con l’IMU il prelievo sui capannoni aumenterà di circa l’80%. Ciò è dovuto all’aumento del coefficiente per la determinazione della base imponibile che passa da 60 a 65. Le aliquote previdenziali, invece, subiranno un ulteriore aumento dello 0,45% sino a portare nel giro di qualche anno l’aliquota di questi lavoratori autonomi al 24%.
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Le cattive notizie, purtroppo, non finiscono qui. Sempre nel 2013 le imprese faranno i conti con la riduzione della deducibilità dei costi per le auto aziendali che il fisco non riconoscerà più nella misura del 40%, ma solo del 27,5%. Sono circa 7 milioni gli automezzi interessati da questa misura.
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Infine, per quanto riguarda la tassa sui rifiuti che verrà rinnovata e si chiamerà TARES, bisognerà versare al Comune una maggiorazione pari a 0,3 euro al mq che i Sindaci potranno aumentare sino a 0,4 euro. Gli imprenditori dovranno quindi pagare questa maggiorazione anche sulla superficie degli immobili destinati all’ attività commerciale/produttiva.
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Messe tutte in fila, la CGIA stima che queste misure valgano circa 5 miliardi di euro nel 2012, che diventano quasi 6,7 mld nel 2013 e salgono a 7,3 mld nel 2014. Pertanto, nel triennio 2012-2014 le maggiori tasse e contributi a carico delle imprese saranno pari a poco più di 19 miliardi di euro.
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<b> Analizziamo le misure a vantaggio delle imprese</b>
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Sempre nel triennio preso in esame sono stati introdotti dei provvedimenti a favore delle imprese: l’ACE (Aiuto alla Crescita Economica); la deducibilità dell’IRAP (relativa al costo del lavoro) dalla base imponibile IRPEF e IRES; l’aumento delle deduzioni forfetarie (dalla base imponibile) IRAP se tra il personale dipendente vi sono donne o giovani di età inferiore a 35 anni.
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Complessivamente queste misure valgono poco più di 2,5 miliardi nel 2012, 5 miliardi nel 2013 e quasi 6 miliardi nel 2014. Nel triennio 2012-2014, l’alleggerimento fiscale sull’intero mondo imprenditoriale sarà pari a quasi 13,6 miliardi di euro.
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Pertanto, il saldo tra aggravi e sgravi penalizzerà il mondo imprenditoriale per oltre 2,4 miliardi nel 2012, 1,6 miliardi nel 2013 e quasi 1,4 miliardi nel 2014. Nel triennio, quindi, il peso fiscale sulle imprese crescerà di quasi 5,5 miliardi di euro.
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“Pur riconoscendo che questo Governo ha dimostrato in più di una occasione di avere una certa sensibilità nei confronti delle piccole imprese – grazie all’approvazione del decreto per il pagamento dell’Iva per cassa, i 6,7 miliardi messi a disposizione alla Pubblica amministrazione per pagare i fornitori o la riduzione del versamento dell’acconto Irpef relativo al 2011 – la situazione generale è tale che difficilmente le imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, potranno superare questo triennio con un carico fiscale aggiuntivo di questa portata. Non possiamo – conclude Bortolussi – sperare di rilanciare l’occupazione e in generale l’economia se penalizziamo soprattutto le piccole imprese che costituiscono il tessuto connettivo della nostra economia.”<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.cgiamestre.com/2012/10/imprese-con-monti-piu-tasse-per-55-mld-di-e/">CGIA Mestre</a>Patrizia TOIA: Agenda Digitale: Dall’Europa occasione per l’Italia per recuperare il gap che si è creato in questi anni2012-09-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it650546Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
“L’Unione Europea scrive una nuova pagina in materia di Agenda Digitale e questa deve essere anche l’occasione per l’Italia per fare la sua parte e recuperare il gap che si è creato in questi anni”. È il commento di Patrizia Toia, deputata europea del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Industria Ricerca Energia, all’annuncio di una nuova strategia europea sull’Agenda Digitale volta a stimolare la produttività delle imprese e della pubblica amministrazione europee attraverso il cloud computing.
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“La Commissione, con questa strategia, si propone di accelerare e potenziare l’accesso alla ‘nuvola informatica’ in tutti i settori. Si prevede che la nuova strategia porterà entro il 2020 un guadagno netto pari a 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e un aumento annuo del PIL dell’UE corrispondente a 160 miliardi di euro (circa l’1%), oltre che più facilitazioni e sicurezza per le imprese e per il settore pubblico nel trattamento dei dati, vantaggi economici e di semplificazione che derivano dall’uso capillare di questa tecnologia. L’Europa punta ad aumentare la propria competitività modernizzandosi e aggiornando il potenziale tecnologico delle imprese pubbliche e private, rendendole al passo con i tempi e in condizioni di lavorare meglio, risparmiando tempo e denaro grazie alle nuove potenzialità offerte dal cloud computing”, prosegue Toia.
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“L’Italia, su questo terreno, è rimasta a lungo tempo ferma, causando gravi ritardi alle sue imprese. Adesso è tempo di rimettersi in pari con il resto dell’Europa e di sfruttare questa occasione per rilanciare la propria economia e competitività, ridando forza alle possibilità per il tessuto produttivo e amministrativo italiano. Non si perda altro tempo e si investa nell’Agenda Digitale e nello sviluppo delle nuove tecnologie, per scrivere una nuova pagina di modernità”, conclude la deputata. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.info/home/images/yootheme/comunicati/comunicato_toia_agendadigitale27092012.pdf">patriziatoia.it</a>