Openpolis - Argomento: sistema elettoralehttps://www.openpolis.it/2011-08-16T00:00:00ZMaurizio ACERBO: Appunti sul referendum per il bipolarismo2011-08-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590962Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Abruzzo (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) - Consigliere Consiglio Comunale Pescara (PE) (Lista di elezione: PRC) <br/><br/><br />
Lo slogan con cui viene presentata la raccolta firme per il referendum elettorale recita "contro il parlamento dei nominati". Trascura però il particolare non secondario che, ove il quesito ottenesse la maggioranza dei voti e il quorum, il risultato sarebbe un sistema elettorale uninominale maggioritario. <br />
Anche il parlamento eletto con collegi uninominali è un parlamento di nominati! <br />
Mai sentito parlare di collegi sicuri? Se la tua coalizione candida uno stronzo o ti astieni, o devi votare per l'opposto schieramento. Il referendum su cui raccoglieranno le firme Veltroni, Sel e IdV è un referendum per il bipolarismo più che contro il porcellum (infatti è stato pensato per bloccare il referendum proporzionalista).
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L'uninominale maggioritario costringe alle coalizioni forzate perchè un partito che stia fuori da una delle due coalizioni principali e che totalizzasse anche milioni di voti su scala nazionale (persino superando il 10%) arriverebbe sempre terzo e sarebbe escluso dal parlamento, com'è accaduto per anni in Gran Bretagna alle forze a sinistra dei Labour di Blair e ai Verdi.
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Paradossalmente è un sistema che favorisce la Lega che essendo un partito territoriale, pur avendo una percentuale non elevatissima su scala nazionale, nei collegi di alcune regioni è fortissima.
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Nel caso di Veltroni e Di Pietro si tratta di un referendum coerente con la loro storia, nel caso di Sel si rinnegano venti anni di battaglie proporzionaliste.<br />
Triste e cinica replica dell'occhettismo. Anche allora si abbandonò prima il riferimento al comunismo, poi si abbracciò il maggioritario di Mario Segni (anche oggi tra i sostenitori del referendum).
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Credo che anche questa vicenda dimostri che il progetto di Sel non sia quello di una Linke italiana come pensavano molti ingenui sostenitori, ma un rebranding per il progetto veltroniano e debenedettiano di una sinistra che assuma fino in fondo le sembianze del partito democratico americano.
<p>Il concetto di re-branding lo trovate in un articolo recente di Naomi Klein su Obama e i dieci anni di No Logo, ma si adatta molto bene all'endorsement che Nichi Vendola ha ricevuto dall'informazione mainstream di area centrosinistra.
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La critica della sinistra radical americana ha insistito molto su questo punto: il duopolio politico americano si è evoluto in due partiti, sostanzialmente conservatori, che sono uno la replica dell’altro e in cui gli unici elementi di differenza riguardano aspetti marginali. Una buona descrizione di centrodestra e centrosinistra nel loro alternarsi al governo della penisola. Se non avete voglia di leggere i libri di Chomsky o di Zinn consiglio la visione di film come The Corporation o Sicko di Michael Moore.
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La vittoria di Obama ha suscitato giustificati entusiasmi come tutte le sorprese imprevedibili ma, dopo l'euforia, mi pare che sia venuto fuori in maniera lampante che la gabbia rappresentata da un sistema politico come quello americano abbia sostanzialmente frustrato le speranze riposte nel supercandidato.
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I sistemi politici europei saranno meno euforizzanti delle primarie americane e delle conventions (di cui una volta ci entusiasmavano a sinistra solo le contestazioni all'esterno), però hanno avuto una capacità di garantire pluralismo e diritti sociali inimmaginabili negli USA, che hanno un'aspettativa media di vita più bassa non solo dell'Italia ma anche di Cuba.
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Ovviamente non idealizzo la proporzionale e l'Europa e nemmeno i partiti del movimento operaio, però credo sia suicida investire su un bipolarismo che è di gran lunga l'architettura istituzionale più impermeabile alle istanze delle classi subalterne.
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<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?view=article&catid=39&id=16856&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=68">controlacrisi.org</a>Mario BALDASSARRI: Sulla riforma elettorale2010-09-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505931Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Per il Terzo Polo) - Pres. commissione Senato Finanze (Gruppo: FLI) <br/><br/>La differenza fondamentale fra la democrazia e le dittature oligarchiche non e' l'andare a votare - ha sottolineato Baldassarri - ma cosa decide il cittadino con il voto e deve poter scegliere la maggioranza e chi lo va a rappresentare in Parlamento.<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/comunicati/pannella-siamo-scintilla-far-divampare-democrazia">Radicali Italiani</a>Marco PANNELLA: Sulla riforma elettorale in senso uninominale2010-09-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505932Siamo certi di interpretare una realta' che e' esplosiva, quella di un popolo che vuole questo modo di votare e non gli e' permesso. Speriamo di essere la scintilla che fara' divampare democrazia, tolleranza e nonviolenza.<br/>fonte: <a href="http://www.radioradicale.it/scheda/310635/conferenza-stampa-di-presentazione-del-manifesto-per-luninominale">Radio Radicale</a>Marco PANNELLA: Rilanciamo l'alternativa uninominalista2010-09-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505653<br />
Fini non ha nemmeno toccato la sua scelta del sistema elettorale. Mentre noi abbiamo rilanciato con altri l'alternativa uninominalista lasciando per il resto tutti gli altri a discutere se è meglio il Porcellum del Provincellum, eccetera.
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Siamo contenti che Fini aggredito come è aggredito abbia saputo e potuto rilanciare la propria posizione politica e quella dei suoi compagni, ma da questo punto di vista vorrei dire:
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1.noi abbiamo una posizione che è una conferma di una proposta che non abbiamo mai cambiato, la grande riforma antipartitocratica, deve essere come è stato alla fine del ventennio infame, la fine formale, ufficiale, voluta di un sessantennio che è giunto ad avere connotati se possibile peggio di quello fascista. Noi siamo per l'uninominale, contro ogni forma di proporzionale, se si vuole anche con il doppio turno ma sul modello francese, non con altre formule volte a farlo diventare la solita solfa italiota<br />
2.la nostra posizione non può che essere censurata perché di una chiarezza adamantina, della quale ha terrore tutto il regime<br />
3.subito abolizione totale di tutte le forme di finanziamento della partitocrazia. Il 90% degli italiani lo aveva già deciso. C'è un debito nei confronti della legalità. Il sistema di finanziamento di questi partiti si basa sulla rapina del volere dei cittadini<br />
4.la riforma della giustizia, lo scandalo degli incarichi extragiudiziari dei magistrati, ridisciplinare immediatamente l'obbligatorietà dell'azione penale che significa discrezionalità incontrollata e incontrollabile dei magistrati nella persecuzione dei reati.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/comunicati/pannella-fini-non-si-espresso-sul-modello-del-sistema-elettorale-noi-rilanciamo-lalternat">Radicali Italiani</a>Nichi VENDOLA: «Sfido anche Bersani». Annuncio della candidatura alle prossime primarie.2010-07-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503340Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />
Ha convocato a Bari questo pomeriggio, con la regia del suo braccio destro Nicola Fratoianni e della banda di giovanissimi creativi che lo hanno portato alla vittoria già due volte, gli “Stati generali” delle fabbriche di Nichi”. <br />
L’obiettivo politico, ormai non è più un segreto, provare l’impresa: la scalata alla leadership del centrosinistra in vista delle primarie. Lui, Nichi Vendola, governatore della Puglia, ha già iniziato a girare l’Italia. E questa sera verificherà se la pioggia di adesioni raccolte via Internet sono una realtà o un bluff.
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<b>Governatore Vendola, chi è il popolo delle fabbriche?</b>
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Sappiamo che sono 2 mila; la metà ha meno di quarant’anni. Ma non sono apparato, non sono burocrazia politica: è la prima volta che si mettono insieme, li conosceremo stasera.
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<b>Suvvia, non scherzi…</b>
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Non scherzo! C’è una grande speranza, avverto un’onda di entusiasmo, ma nulla è pianificato o pianificabile.
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<b>Le Fabbriche di Nichi sono la cinghia di trasmissione di Sinistra e libertà?</b>
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Ma nemmeno per sogno! Sono fatte di gente che vota nel modo più diverso, di moltissimi che tornano alla politica dopo le delusioni degli apparati, di molti alla prima esperienza politica.
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<b>Lei, di fatto, sta lanciando la sua candidatura.</b>
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Detto così è un problema di ambizioni, di carriera personale. Bè, se fosse questo non me ne frega nulla, la partita è un’altra.
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<b>Quale?</b>
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Io voglio capire se c’è la possibilità di rimettere in moto una una speranza.
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<b>Adesso parla in Obamese…</b>
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Al contrario. Io non sono un fenomeno, ma un epifenomeno. Provo a rispondere a un’esigenza di novità, non me la invento.
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<b>Probabilmente sfiderà Bersani: per via dello statuto il candidato del Pd dovrebbe essere lui…</b>
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Le primarie, come si è visto, non sono una gara distruttiva, ma una gara feconda.
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<b>A quale domanda lei vuol dare risposta?</b>
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In un momento drammatico come quello che viviamo, la ripetizione delle vecchie logiche di partito e di apparato viene percepita come una cerimonia cimiteriale. Anche il centrosinistra si deve rinnovare, deve costruire una nuova alleanza.
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<b>Intanto lei a Mestre ha raccolto <a href="http://www.pdmarghera.org/video_stream.asp?ID=95"><b>gli applausi dei militanti della Festa democratica</b></a>. Che fa, ruba consensi fuori casa?</b>
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Non mi sento il rappresentante di una frazione di partito. Durante le primarie dicevo di essere “il vero” candidato del popolo Pd: sono stati anche loro a darmi in consenso per vincere.
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<b>Non teme di essere troppo radicale?</b>
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Non sono stato mai percepito come il leader di una estremità, ma come il punto di sintesi tra il bisogno di diritti dei settori marginali della società e gli interessi dei ceti produttivi più forti.
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<b>In Veneto corteggia il popolo delle partite Iva, a Pomigliano difende gli operai, a Vicenza, scrive Ilvo Diamanti, la applaude Confindustria…</b>
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Sì, ma facendo in tutti posti lo stesso discorso! Semmai, se ho un punto di forza, è che voglio rompere la sindrome di Zelig del vecchio centrosinistra…
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<b>Zelig? Il camaleontico personaggio di Woody Allen?</b>
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Proprio lui. Esattamente come Zelig, in questi anni, la sinistra tende a mimetizzarsi con i suoi interlocutori: padronale con i padroni, vescovile con i cattolici… Io invece provo ad offrire una nuova sintesi, un nuovo alfabeto di priorità.
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<b>Mi faccia un esempio.</b>
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Sono stato pochi giorni fa all’Expo universale di Shanghai. Visitare i padiglioni della vecchia Europa è stato più istruttivo di mille convegni.
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<b>In che senso?</b>
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Padiglione tedesco: lo spettacolo penoso del karaoke sull’inno alla gioia. Padiglione francese: una pinacoteca di finti quadri, un Louvre di cartapesta.
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<b>E Il padiglione più bello?</b>
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Quello cinese. Sali su un tapis roulant, che poi è un fiume, che poi scorre davanti a un murales animato con delle stampe cinesi. Si parte dal villaggio denghiano per arrivare alla nuova Cina.
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<b>E il padiglione italiano?</b>
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Ecco il punto. Meglio di tedeschi e francesi. Ma cosa ci salva? Il lavoro degli artigiani e il belcanto, l’industria del bello. Ovvero: quello che stiamo smantellando e definanziando nel nostro Paese. Capisce le conseguenze politiche?
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<b>Quali?</b>
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Perché non possiamo rispondere noi a questa domanda? Perché non è la sinistra a difendere questa idea di innovazione? Questo progetto può tenere insieme gli industriali produttivi del Nord-est e gli operai del Sud.
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<b>Secondo Tremonti è la manodopera cinese a fare concorrenza ai nostri operai.</b>
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Quando mi hanno intervistato, ho detto che bisogna difendere sia i panda che gli operai di Shenzhen. Bè, non mi hanno censurato. Il regime permette ai giornali di raccontare le tante lotte operaie che si concludono con le multinazionali che raddoppiano gli stipendi.
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<b>Agli operai della Fiat è andata peggio…</b>
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Quando sono andato a Pomigliano i giornali italiani non hanno scritto una riga. La Fiom, trattata dai media – tranne voi e Il Manifesto – come una setta integralista ha raccolto, sola contro tutti, il 40% dei consensi!
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<b>Lei dice che in questi giorni Tremonti è più pericoloso di Berlusconi. È una battuta?</b>
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È sotto gli occhi di tutti: siamo all’inizio della fine. Siamo sull’uscio di una fase che può preludere alla dissoluzione del sistema paese.
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<b>E Tremonti?</b>
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Berlusconi è stato di fatto commissariato da un potere economico, di cui Tremonti è l’espressione e il dominus.
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<b>Mi spieghi meglio…</b>
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L’attacco alle Regioni messo in atto con questa Finanziaria è usato anche come manovra per mettere fuori i possibili competitor del dopo-Berlusconi.
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<b>Si riferisce a Formigoni.</b>
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Le do due numeri. Alla Puglia vengono tagliati 365 milioni su un bilancio di un miliardo: una follia. Ma alla Lombardia vengono tagliati 1 miliardo e 600 milioni in due anni!
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<b>Cosa le resta dopo i tagli?</b>
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Pagati tremila stipendi, nulla. Vuol dire che nel 2011 non è finanziato il fondo per i non autosufficienti, che a pagare sono gli ultimi e i deboli.
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<b>A sinistra c’è anche chi lo apprezza, Tremonti.</b>
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Negli ultimi due anni l’evasione è aumentata di 20 miliardi, una manovra finanziaria. E il 50% della ricchezza nazionale è finito nelle mani del 10% del Paese. Io preferirei definirlo il ministro dei ricchi. Sono angosciato.
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Da cosa?</b>
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Dal quadro che emerge: una classe dirigente inquinata di camorristi, massoni e faccendieri strangola il Paese. Anche gli elettori e gli uomini della destra perbene se ne rendono conto.
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<b>Dicono che le Regioni devono tagliare gli sprechi inutili.</b>
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Ma chi lo dice? Le veline tremontiane? Se è la casta dei ministeri a chiedere sobrietà, in un Paese in cui è vietato tassare le rendite, mi permetto di dubitare. C’è un’Italia pacchiana da battere. È il triangolo dei bermuda e delle bandana… Tremonti-Briatore-Cosentino.
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<b>E la Lega?</b>
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Mentre a Napoli la camorra attacca manifesti che inneggiano a Cosentino, ieri Bossi cambiava rotta sulle intercettazioni, forse spaventato dalle ultime inchieste: Padania Ladrona?
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<b>Ma le primarie ci saranno?</b>
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Si sono rivelate il metodo migliore per avvicinare il nostro popolo alla sinistra. Le abbiamo già fatte per Prodi. Non solo sarebbe assurdo: ormai è impossibile non farle.
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=SUIQT">Il Fatto Quotidiano - Luca Telese</a>Siegfried BRUGGER: Resoconto della I Commissione permanente (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni)2008-10-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it498965Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><a href="">Siegfried BRUGGER</a> (Misto-Min.ling.), dopo aver ricordato come la Südtiroler Volkspartei sia sempre stata a favore della preferenza a tutti i livelli, come la legge elettorale per la provincia di Bolzano preveda un sistema proporzionale con quattro preferenze e come un sistema analogo sia previsto anche per le elezioni comunali, sottolinea come a tali elezioni l'affluenza al voto sia molto più alta di quella che si è registrata nelle ultime elezioni per il Parlamento nazionale. Aggiunge che l'elettorato del suo collegio sostiene apertamente che una causa della decrescente affluenza alle elezioni politiche nazionali sta proprio nella mancanza della preferenza.<br/>fonte: <a href="http://www.camera.it/">Camera dei Deputati</a>Karl ZELLER: Resoconto della I Commissione permanente (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni)2008-10-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it498866Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><a href="">KARL ZELLER</a>.(Misto-Min.ling.) fa presente che l'abolizione delle preferenze e l'introduzione di una soglia di sbarramento costituirebbero ostacoli invalicabili per le minoranze politiche come la forza alla quale appartiene, tanto più che l'attuale legge elettorale europea prevede che gli esponenti delle minoranze linguistiche possano candidarsi esclusivamente in collegamento con altra lista. Si tratta di un meccanismo che pone le minoranze linguistiche in difficoltà, in quanto le costringe a chiedere ad altre formazioni politiche di accettare il collegamento, il quale costituisce un peso per la lista collegata, in quanto implica la potenziale perdita di un seggio. Inoltre, il collegamento impone alle minoranze linguistiche di schierarsi per una parte politica piuttosto che per l'altra, mentre esse sono piuttosto composite al proprio interno, accogliendo orientamenti politici diversi. Auspica pertanto che si possa addivenire ad una soluzione condivisa del problema da lui segnalato, in modo da non impedire alle minoranze linguistiche una rappresentanza nel Parlamento europeo.<br/>fonte: <a href="http://www.camera.it/">Camera dei Deputati</a>