Openpolis - Argomento: Formigonihttps://www.openpolis.it/2013-02-15T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Formigoni è indecente. Spieghi accuse politiche - Intervista a Franco Mirabelli di Affaritaliani2013-02-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it686090Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"Formigoni è indecente". Attacca forte Franco Mirabelli, candidato numero due (al primo posto c'è Mucchetti) al Senato in Lombardia ed ex presidente della commissione d'inchiesta sugli scandali sanitari in Lombardia. "Io l'ho scritto nero su bianco, nella relazione finale: ci sono stati favori. Quindi, Formigoni è indecente perché non risponde, perché non dà spiegazione. Formigoni ha responsabilità politiche. Si accinge ad andare in Senato, con tanto di immunità. Almeno sia onesto...".
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<b>Perché Formigoni - come sostiene lei - è "indecente"?</b>
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Anche lui è candidato al Senato. Ha la responsabilità di rispondere alle contestazioni che gli vengono fatte senza gridare al complotto e a strumentalizzazioni politiche. Anche perché è evidente da tempo che lui ha responsabilità politiche, almeno su un punto: l'aver favorito nella attribuzione delle funzioni non tariffate il San Raffaele e la Maugeri.
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<b>Perché è evidente?</b>
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La commissione d'inchiesta che ho presieduto aveva già appurato che alcune funzioni non tariffabili sono state attribuite con criteri che guardavano più all'interesse di quelle strutture interesse che all'interesse generale e pubblico. Quando si danno più soldi a chi ha il fatturato maggiore e non a chi garantisce più servizi ai cittadini, come avvenuto ad esempio sui presidi sanitari, è evidente che si fa una scelta. Questa è la conclusione alla quale è arrivata anche la magistratura.
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<b>Quindi, Formigoni deve rendere conto.</b>
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Esatto. Formigoni ha una responsabilità politica, e su questo deve rispondere. Poi c'è la sua presunta relazione con Daccò, che lui continua a negare: deve rispondere anche su questo. A fronte del fatto che la Maugeri chiede il patteggiamento sulla corruzione anche per Formigoni, è evidente che c'è almeno da una parte un'ammissione di responsabilità che il presidente deve chiarire.
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<b>Intanto il "Celeste" è pronto ad andare al Senato...</b><br>
Appunto. Almeno, visto che è stato candidato al Senato, visto che avrà l'immunità e in fondo non rischia nulla, almeno cerchi di rispondere sul merito. Se è innocente lo dica, ma intanto si assuma le responsabilità politiche. Quando ho pubblicato la mia relazione finale sul San Raffaele, nessuno ha smentito le cose scritte. E là c'è scritto chiaramente che sulla famosa legge Daccò e sui rimborsi c'è stata una serie di favori evidenti.
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<b>Il sottosegretario alla Trasparenza di Formigoni sta anche nelle carte di Finmeccanica.</b><br>
Non ho approfondimenti sul tema, ma sarebbe la conferma che i livelli di trasparenza sono davvero al minimo. Ma vorrei dire un'ultima cosa a Formigoni...
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<b>Prego</b>.<br>
Si dimetta da commissario Expo. Ma con che faccia si presenta davanti ai capi degli altri Stati con quelle accuse?
<br/>fonte: <a href="http://affaritaliani.libero.it/milano/mirabelli-formigoni-indecente-150213.html">affaritaliani</a>FRANCO MIRABELLI: La maugeri e l'ipocrisia di Formigoni2013-02-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it686089Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"La commissione di inchiesta sul San Raffaele aveva già verificato che San Raffaele e Maugeri erano state oggettivamente favorite dalle scelte fatte dalla Regione in materia di assegnazione dei finanziamenti. Spesso i criteri sembravano fatti su misura per garantire più risorse a quelle aziende. Oggi la richiesta della direzione della Maugeri di ottenere il patteggiamento e' una ammissione di colpa ma anche la dimostrazione che a fronte di quei vantaggi veniva dato in cambio qualcosa, e che per avere più' risorse l'azienda corrompeva. Di fronte a questo quadro gridare al complotto, alla strumentalizzazione politica e' indecente. Formigoni si difenda se è innocente, ma qualunque siano le sue responsabilità penali resta comunque una gigantesca responsabilità politica per aver governato pensando a procurare vantaggi ad alcuni anziché fare l'interesse pubblico".
<p>Lo scrive in una nota <b>Franco Mirabelli</b> del Partito Democratico.<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/htm/news-campagna/200-la-maugeri-e-l-ipocrisia-di-formigoni">francomirabelli.it</a>FRANCO MIRABELLI: Una Regione che dà finanziamenti in base alle lobby è malata2013-01-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685377Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>“Trovo assurda la proposta di Gabriele Albertini che chiede di fare un registro dei lobbisti per la sanità in Regione Lombardia. Una Regione che distribuisce finanziamenti sulla base della forza che hanno le lobby - cioè sulla base di quanto è efficace il lobbista - e non sulla base di criteri oggettivi è una Regione malata”. È quanto afferma <b>Franco Mirabelli</b>, candidato al Senato per il Partito Democratico.
<p>“Quello che è accaduto in questi anni - come si legge anche dai giornali con quanto avvenuto con personaggi come Daccò e Simone - è che i finanziamenti legati alle prestazioni sanitarie in Regione Lombardia venivano attribuiti con criteri discrezionali che di fatto favorivano alcuni soggetti mentre avrebbero dovuto avere come primo obiettivo cosa serve per migliorare la qualità dell’assistenza per i cittadini. - prosegue <b>Mirabelli</b> - Il tema che ha posto tutta la vicenda di Daccò è domandarsi per quale ragione ci voleva un lobbista a rappresentare gli ospedali ad un tavolo a cui si distribuivano i finanziamenti? Questo è incomprensibile e per il futuro non deve più accadere”.<br/>fonte: <a href="http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=16029">AreaDem</a>Gabriele ALBERTINI: «Mai più con Berlusconi» - INTERVISTA2013-01-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685225Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: PPE) <br/><br/><br />
«Con Formigoni ci siamo chiariti, caso chiuso». «Dire che Maroni sia il nuovo non è possibile». «Il 75% delle tasse al Nord? Demagogia». «Berlusconi si è circondato di cortigiane, cortigiani e pretoriani». «Con Ambrosoli c'è stima e amicizia personale. Non sono d'accordo con la sua squadra». «Se divento governatore: liberalizzazioni e privatizzazioni». «Adozioni a coppie gay: perché condannare un bambino ad essere necessariamente omosessuale?»
<p> Sono questi i punti salienti dell'intervista che Gabriele Albertini, candidato per «Lombardia Civica» e aspirante alla presidenza della Regione Lombardia ha concesso alla trasmissione «Punto e a Capo» in onda su ClassTV.
<p><b>Pdl con la Lega, ormai è ufficiale. E adesso che fa Albertini?</b>
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Noi siamo una offerta diversa da questo centrodestra che ormai si è appiattito sulle posizione della Lega, c'è stata una deriva populista e demagogica cui non possiamo aderire. E nel momento in cui Monti è «salito» in campo, l'identità di vedute e l'apprezzamento del lavoro reciproco fra noi ha dato luogo a questa sovrapposizione.
<p><b>Nel caso vincesse Ambrosoli, Albertini collaborerebbe col centrosinistra?</b>
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Io ho proposto per primo ad Ambrosoli e non alla sua squadra, di venire con me. Siamo in ottimi rapporti. C'è sintonia intellettuale oltre che una simpatia «personalizzata» su di lui. Non sono invece d'accordo con la sua squadra. Pensare che sia moderato l'atteggiamento di Sel di Vendola o della Cgil della Camusso o della Fiom di Landini è proprio fuori scenario. Noi siamo in posizione autonoma rispetto agli altri schieramenti ed offriamo presone credibili a quegli elettori moderati che pensato al futuro piuttosto che radicarsi nelle corporazioni dei loro consensi.
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<b>Berlusconi ha detto che lei è sostanzialmente un ingrato. Se lo aspettava?</b>
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Il Berlusconi che ho conosciuto nel 1997 era un'altra persona. I consiglieri di allora erano Melograni, Urbani etc., nomi importanti della cultura italiana. Oggi scopriamo che faceva più telefonate a Lavitola e Tarantini che ad altri capi di Stato. Nelle fasi terminali degli imperi, gli imperatori si circondano di pretoriani, cortigiane e cortigiani. Ma quando arrivano i barbari servono i legionari. Sono arrivati i barbari e hanno conquistato l'impero.
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<b>Maroni propone il mantenimento sul territorio del 75% della tasse prodotte nelle regioni del nord. Cosa ne pensa?</b>
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<p> È una proposta demagogica e populista. Quando la Lega era al Governo, Formigoni chiese per la Lombardia virtuosa che uno 0,17% di tasse in più restasse sul territorio. L'asse Bossi-Tremonti non esaudì questa richiesta. Con che credibilità si propone il 75% di tasse da lasciare sul territorio?
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<b>Sono volate parole grosse tra lei e Formigoni, lei addirittura ha detto all'ex Governatore «taccia perché ha solo da perdere». Ci dice cosa sa di cosi importante?</b>
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Formigoni ha condiviso il nostro progetto dall'inizio, per affermare una leadership moderata. Dopo l'accordo «contro natura», come lo ha definito lo stesso Maroni, tra Pdl e Lega, Formigoni ha preso un'altra strada. E ho detto che è un professionista della politica. Si è offeso. Mi ha accusato di cercare poltrone. A quel punto ho detto che era meglio che in tema di candidature tenessimo l'argomento riservato e non aggiungessimo altro; questo era l'avvertimento. Cacciatore di poltrone, a me che ho rifiutato quello che lui poi ha accettato ossia il seggio sicuro al senato nel Pdl? Non mi è sembrata una espressione da accettare. Ma la cosa è finita lì.
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<b>Cosa pensa di Maroni e della sua offerta politica?</b>
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Pensare che Maroni sia il nuovo credo non sia possibile, anzi è il più antico. Il suo partito è il più vecchio. Non ho critiche personali contro di lui. Ma siamo contrapposti. Io credo nell'euro mentre la Lega propone un referendum contro. Io credo nell'unità nazionale e nel federalismo di Miglio e non in quello sconclusionato dei barbari sognanti.
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<b>Il tema a livello nazionale è: meno tasse. Se Albertini diventasse Governatore cosa farebbe in questa direzione?</b>
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<p>Tengo a ricordare che non ho mai applicato l'addizionale Irpef quando ero sindaco. Posso essere considerato il «sindaco delle non tasse». Eppure abbiamo realizzato 6 miliardi di opere in nove anni. Come? Privatizzando (ricordo che la Lega è per lo statalismo municipale e mi impedì di privatizzare 1/3 della Sea quando valeva 600 milioni), liberalizzando e rendendo efficiente il patrimonio e il sistema pubblico, questa è la via per ridurre la pressione fiscale.
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<b>Qual è la sua posizione in merito ai diritti civili e più nello specifico sui matrimoni omosessuali?</b>
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Le coppie omosessuali non sono censurabili in alcun modo. Ma equiparare la famiglia, come cellula della società, e la coppia omosessuale non è possibile. Il matrimonio è un vincolo che deve essere considerato appropriato quando è rivolto alla formazione di una famiglia per gli scopi della stessa. I diritti civili degli omosessuali possono essere praticati con altri strumenti: il testamento per esempio o altri atti davanti ad un notaio. L'unico argomento che farebbe la differenza è dato dalla reversibilità della pensione. Io mi domando: perché in una situazione di riduzione di costi pensionistici penalizzare ad esempio, un metalmeccanico mandandolo un pensione più tardi e di contro dare un vantaggio a qualcosa che è neutrale agli effetti della società ma che non può essere considerato un argomento di particolare interesse collettivo?
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<b>L'omosessualità non è un valore ma una scelta, libera e autonoma. Ma perché devo riferire a questa condizione un pezzo consistente di fiscalità?</b>
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Sulle adozioni poi, perché dobbiamo condannare o obbligare un figlio ad essere necessariamente omosessuale?
<p> <b>Non la seguo.</b>
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Se il padre e la madre sono dello stesso sesso lei come la vede la cosa? Il figlio non ha riferimenti con l'altro sesso. Il bimbo cresce in un ambiente che quasi lo obbliga ad essere omosessuale. La naturale tendenza dell'uomo e della donna è quella di essere maschio e femmina.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1QQSZ4">ItaliaOggi | Marco Gaiazzi</a>FRANCO MIRABELLI: Dalla Regione al Parlamento: intervista di fine mandato a Franco Mirabelli2013-01-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685176Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>Franco Mirabelli, milanese della Bicocca, a breve sarà presumibilmente, dopo il risultato delle primarie per la scelta dei candidati del Pd, un senatore. Ha quindi chiuso la sua esperienza di due mandati in Regione. Tracciamo un bilancio di questi 8 anni di attività. <br> <b>
Quali i principali motivi di soddisfazione e quali i rimpianti maggiori? </b><br>
Prima di tutto concludo questa esperienza con la consapevolezza di aver svolto il mio mandato guardando ai problemi del territorio, cercando soluzioni concrete ai problemi a partire da quelli più urgenti, quelli di chi sta peggio. Ho cercato di migliorare la condizione di chi vive nei quartieri popolari, cercando di ottenere interventi concreti nei luoghi più degradati: mi piace ricordare la promozione del contratto di quartiere di via Turati a Bollate, il risanamento dall’amianto dei quartieri di Cusano Milanino, l’aver trovato le risorse per sistemare le coperture degli stabili del Gratosoglio e, ancora, il sostegno alle autogestioni degli inquilini anche in zona 9 e la soluzione del problema dei 200 sfratti che Ligresti aveva dato agli abitanti di Noverasco. Accanto a questo penso con soddisfazione al lavoro fatto per cambiare la legge sui canoni che ha consentito modifiche consistenti nonostante l’impianto sbagliato sia rimasto. Ho cercato di rappresentare la mia zona, i nostri quartieri e, certamente, la soddisfazione più grande è venuta dalla vittoria che, insieme, cittadini, sindaci e associazioni, abbiamo ottenuto con l’approvazione quasi unanime del mio ordine del giorno che ha cancellato il progetto dell’eliporto al Parco Nord. Oltre a ciò anche il lavoro per reperire le risorse per impedire le esondazioni del Seveso è stato utile e ha dato i primi e importanti risultati. Infine, l’aver presieduto la commissione d’inchiesta sul crack del San Raffaele mi ha consentito di capire meglio ciò che è accaduto lì e di scrivere una relazione finale che chiarisce le responsabilità della Giunta regionale e i meccanismi che hanno - di fatto - favorito il San Raffaele nell’attribuzione dei fondi pubblici. Mi fermo qui. Certamente otto anni di lavoro non possono essere riassunti in poche righe. <br><br>
<b>Lei si è candidato alle Primarie del 29 dicembre per scegliere Senatori e Deputati per le liste Pd alle elezioni politiche del 24 febbraio. Quali le ragioni di questo importante passo? <br></b>
Perché penso che sia giusto lasciare spazio ad altri e non stare più di due legislature nello stesso ruolo. Credo sia giusto favorire il ricambio ma credo anche di poter dare un contributo in Parlamento proprio a partire dall’esperienza fatta in Regione. Aggiungo che trovo la fase che si apre con le prossime elezioni molto stimolante. All’Italia servono riforme, una stagione di equità e di partecipazione. Questa volta si può cambiare davvero e profondamente la politica e il Paese e per questo ho scelto di provare a dare il mio contributo. <br><br>
<b>Il risultato da lei conseguito alle primarie è stato notevole: secondo candidato più votato a Milano e Provincia con 3747 preferenze. Segno che la costante presenza sul territorio e l’attenzione ai tanti piccoli e grandi problemi e bisogni paga. È la dimostrazione che c’è una politica buona che sta in mezzo alla gente e non pensa solo al potere e alle “ruberie”. <br></b>
Intanto voglio sottolineare come la scelta delle Primarie per i parlamentari sia stata, insieme a quella di far scegliere il leader del centrosinistra agli elettori, una scelta giusta, che aiuta a rinnovare la politica, che restituisce ai cittadini ciò che il Porcellum ha tolto. Una scelta che concretamente cambia la politica, ricostruisce il filo interrotto del rapporto tra cittadini e partito. In secondo luogo credo vada riconosciuto il fantastico lavoro delle migliaia di volontari che hanno consentito che, in pochi mesi, si svolgessero quattro consultazioni. <br>
Persone che hanno sacrificato il proprio tempo libero dimostrando che c’è una politica pulita fatta di donne e uomini che si dedicano gratuitamente all’interesse pubblico per passione, per condivisione di idealità e valori. Per quanto riguarda il mio risultato credo, forse con presunzione, sia il frutto del lavoro fatto in questi anni, della disponibilità, della presenza sul territorio vicino ai cittadini. Ma la maggiore soddisfazione viene dai quasi 800 voti ottenuti nella mia zona che, visto il periodo in cui si son svolte le primarie e il fatto che poteva partecipare solo chi aveva già votato alle primarie per il premier, sono tantissimi. Ovviamente mi è stata riconosciuta una rappresentanza a cui dovrò saper rispondere anche dal Senato e la mia presenza in zona 9 e sui problemi della zona 9 non verrà certamente meno, anzi.
<br/>fonte: <a href="http://www.niguarda.eu/zona_nove/pdf/201301/pagina_21.pdf">niguarda.eu</a>FRANCO MIRABELLI: Le ragioni della candidatura alle primarie per il Parlamento2012-12-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684954Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"Il 29 dicembre il Partito Democratico darà la possibilità ai suoi elettori di partecipare alla scelta dei suoi candidati alla Camera e al Senato. È un fatto importante, una dimostrazione di democrazia e di volontà di aprire il partito e cambiare la politica. Una risposta forte a chi ha impedito una riforma elettorale che consentisse ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti alle urne. La necessità di cambiare la politica e di fare in modo che le persone possano tornare ad esserne protagoniste è sempre stata per me - fin da quando ero segretario provinciale dei Ds - una priorità che mi ha convinto a sostenere con entusiasmo la costruzione del PD". Lo scrive <b>Franco Mirabelli</b>, presentando la sua candidatura alle primarie per la scelta dei parlamentari Pd.
<p>"Ho deciso di candidarmi dopo otto anni in Regione per portare a Roma l’esperienza che ho maturato in questo periodo, con l'ambizione di rappresentare i bisogni e le idee che sono nei nostri territori. - prosegue <b>Mirabelli</b> - Mi candido anche per dare il mio contributo in un momento difficile per l'Italia, convinto che queste elezioni rappresentino un’occasione storica per chiudere con la lunga fase dei populismi e della cattiva politica e dare al Paese risposte concrete che ci portino fuori dalla crisi, guardando all'interesse pubblico e a garantire più equità, giustizia sociale, sostegno ai più deboli e attenzione al futuro dei giovani".
<p>"In questi anni ho cercato di lavorare con concretezza e ottenuto risultati significativi. In particolare mi piace ricordare le tante iniziative per migliorare la vita di chi vive nei quartieri popolari, riuscendo anche a modificare in parte la legge sui canoni di Formigoni; il lavoro fatto per la difesa del Parco Nord dal tentativo di insediarvi un hub elicotteristico; le battaglie per la casa a fianco dei cooperatori (che hanno consentito anche di impedire che venisse loro imposta l'IMU, come se le abitazioni a proprietà indivisa fossero seconde case); l'impegno in commissione urbanistica per impedire speculazione e consumo di suolo. Infine, il lavoro fatto da Presidente della commissione di inchiesta sul San Raffaele che ha fatto emergere diverse responsabilità della Regione su quella vicenda e la paternità della riforma della legge elettorale regionale che ha abolito il listino e ha introdotto l'obbligo dell'alternanza di genere nelle liste. - conclude l'esponente Pd, facendo un bilancio del suo operato - In questi anni ho cercato di stare il più possibile vicino ai problemi concreti delle persone, impegnandomi a rappresentarli e a provare a risolverli, ascoltando e dando disponibilità a chi voleva una voce nelle istituzioni".<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/htm/news-campagna/186-le-ragioni-della-mia-candidatura-alle-primarie">francomirabelli.it</a>FRANCO MIRABELLI: Il popolo del Centrosinistra sceglie il proprio candidato a governare la Lombardia - INTERVISTA2012-12-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684822Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><b>Il popolo del Centrosinistra sceglie il proprio candidato a governare la Lombardia<br>
intervista a Franco Mirabelli (Consigliere regionale del Pd) </b> <p>
Incoronato Pierluigi Bersani come candidato premier, il 15 dicembre il popolo del centrosinistra è chiamato a scegliere il candidato alla carica di governatore della nostra Regione. Su questo intervistiamo Franco Mirabelli, consigliere regionale uscente. <br>
<b>Quali saranno i candidati e le modalità di voto? E lei chi voterà e perché? </b> <br>
Credo che le primarie del 15 siano un passaggio importante per costruire il cambiamento in Lombardia dopo 17 anni di Formigoni e dopo che questa legislatura è stata interrotta a seguito di una serie di scandali che hanno umiliato l’istituzione e i cittadini lombardi. Si voterà negli stessi seggi in cui si è votato per le primarie nazionali e ci si potrà presentare direttamente ai seggi senza registrazioni preventive. La differenza sta nel fatto che queste primarie sono promosse da un comitato civico che tiene insieme i partiti del centrosinistra e tutte le forze della società lombarda che vogliono costruire una Lombardia migliore, più trasparente, più giusta, più attenta ai bisogni dei cittadini. Insomma partiti e realtà civiche insieme, con pari dignità per cambiare anche la politica. Spero che tanti raccolgano l’appello ad andare a votare anche perché è il modo per dare più forza e legittimazione al candidato che vincerà nella sfida col centrodestra e la Lega. I candidati sono tre: la ginecologa Alessandra Kustermann, primario alla clinica Mangiagalli, animatrice del centro antiviolenza e donna da sempre impegnata a sinistra;Andrea Di Stefano, economista e direttore della rivista “Valori”; Umberto Ambrosoli, avvocato impegnato da sempre nelle battaglie per la trasparenza e la moralizzazione della vita pubblica e contro la criminalità organizzata. Ambrosoli è il candidato che voterò perché, senza nulla togliere agli altri, può rappresentare meglio di altri l’incontro positivo tra politica e società, tra partecipazione e competenze, quel Patto Civico di cui parlavo e che può farci vincere la battaglia per cambiare in Lombardia. <p>
<b>La legge elettorale approvata prima dello scioglimento del Consiglio garantirà una maggior trasparenza degli eletti e la governabilità della Regione? </b><br>
Si è abolito il listino che consentiva al Presidente di scegliere i consiglieri con il premio di maggioranza senza che dovessero raccogliere le preferenze. Oggi gli 80 consiglieri (e con la nuova legge non potranno essere di più) saranno scelti dai cittadini con le preferenze lasciando intatto il premio di maggioranza per chi vince.L’altra novità di cui sono orgoglioso è di aver introdotto l’obbligo dell’alternanza di genere nelle liste per consentire pari visibilità tra i candidati dei due generi. Avremmo voluto introdurre la doppia preferenza per consentire a ogni elettore di poter votare una donna e un uomo nella stessa scheda, ma il centrodestra e, soprattutto la Lega, si sono opposti. <p>
<b>Se il centrosinistra vincerà, quali saranno le priorità che dovrà affrontare? </b><br>
La coalizione, più larga di ciò che i partiti di centrosinistra rappresentano, vuole raccogliere nel patto civico tante altre energie e volontà presenti nella realtà lombarda. Secondo me le priorità da affrontare sono: più trasparenza e più controlli e per restituire ai Comuni la gestione di tante materie che sono state in questi anni governate centralmente e da pochi;il lavoro,finalizzando ogni investimento allo sviluppo, alla attrazione di nuove imprese, a premiare ricerca e innovazione; la casa, dove occorre ripensare sia le politiche abitative, per ottenere costi accessibili, sia il sistema dell’edilizia residenziale pubblica, mettendo mano all’organizzazione delle Aler e cambiando la legge 27 sui canoni che ha creato difficoltà a tante famiglie, senza risolvere i problemi di degrado e di sicurezza. <p>
<b>Premesso che la spesa sanitaria assorbe quasi il 60% del bilancio della Regione, quali palesi discontinuità dovrebbe attuare una Giunta di centrosinistra per “ripulire” il sistema malato e corrotto costruito in questi tre lustri? </b><br>
Servirebbe un’intera intervista per rispondere. Me la cavo con una battuta che nasce dalla mia esperienza di presidente della commissione d’inchiesta sul San Raffaele. Comincerei dall’impedire che i privati abbiano accesso ai finanziamenti che la Regione riserva alle aziende ospedaliere per aiutarle a pareggiare i bilanci. Primo perché non si capisce la ragione per cui la Regione debba occuparsi di questo anche per il privato. Secondo perché per accaparrarsi quei finanziamenti si sono attivati meccanismi che hanno prodotto gli illeciti su cui sta indagando la magistratura. Terzo perché le centinaia di milioni che si risparmierebbero così potrebbero servire ad abbassare i ticket o ad alzare la fascia di esenzione.
<br/>fonte: <a href="http://www.niguarda.eu/zona_nove/pdf/201212/pagina_25.pdf">ZonaNove</a>FRANCO MIRABELLI: Primarie in Regione Lombardia2012-12-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684721Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>“Il 15 dicembre si terranno le primarie per decidere il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia. Si voterà negli stessi seggi in cui si è votato per le primarie nazionali. La novità è che queste primarie non sono indette solo dai partiti del centrosinistra ma da un comitato civico allargato, che concretamente rappresenta quell’alleanza, a cui da mesi lavoriamo, capace di mobilitare tutte le energie che in Lombardia vogliono voltare pagina. Dopo 17 anni di Formigoni, che hanno gettato discredito sull’Istituzione regionale e aperto una vera e propria questione morale, vincere in Lombardia oggi si può. Si deve. Accantonato l’interesse di parte, il Pd, come credo sia giusto riconoscere, ha lavorato alla costruzione di un’ alleanza capace di cambiare passo in Lombardia, oltre ad aver contribuito alla fine del formigonismo. Ritengo che la straordinaria disponibilità di Umberto Ambrosoli, che sappiamo essere un’opportunità per la nostra Regione per la quale ci siamo fin da subito spesi, bene rappresenti il punto di incontro tra le idee e le proposte del centrosinistra e quelle di una parte della società lombarda che, pur non riconoscendosi nei partiti, vuole contribuire a costruire una Regione diversa da quella formigoniana, trasparente e attenta ai bisogni delle persone. So che la popolarità dei partiti è ridotta ai minimi termini ma so anche che in Regione il PD e le altre forze di opposizione hanno fatto e stanno facendo, a volte con errori e a volte con timidezze, il proprio dovere e per questo li so necessari per la costruzione del cambiamento in Lombardia”. Lo scrive<b> Franco Mirabelli</b> sul quindicinale <b> “La Città” </b>.<br>
“La candidatura di Ambrosoli non è contraria ai partiti, come qualcuno dice, bensì indica la strada di un rinnovamento anche della politica, in cui i partiti e le liste civiche hanno pari dignità e insieme contribuiscono alla causa comune”. – prosegue <b>Mirabelli</b> –“Per cambiare occorre dare forza a queste idee, legittimando fortemente il candidato del patto civico. Per questo sabato 15 è importante votare e votare in tanti Umberto Ambrosoli alle primarie. Perché, pur rispettando il valore di ciascuna delle altre candidature, ritengo che Ambrosoli meglio e più efficacemente rappresenti l’incontro tra politica e società per una proposta di cambiamento in Lombardia”.
<br/>fonte: <a href="http://ia701500.us.archive.org/14/items/la_citta_cinisello_19_2012/19_2012_cinisello.pdf">Lacittadicinisello.it</a>FRANCO MIRABELLI: San Raffaele: Regione Lombardia non è stata in grado di svolgere i necessari controlli2012-11-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684311Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"Regione Lombardia non è stata in grado di svolgere i necessari controlli per garantire la trasparenza dovuta quando si beneficia di risorse pubbliche. Né è stata in grado di stabilire criteri sufficientemente rigidi per l’accesso alle stesse. In particolare alcune misure, come quelle legate alle funzioni non tariffabili, hanno favorito il San Raffaele, a discapito di altre strutture, senza ragioni di interesse pubblico". È quanto è emerso dalla <a href="http://francomirabelli.it/htm/in-consiglio-regione-lombardia/164-la-mia-relazione-sul-crack-del-san-raffaele">relazione di <b>Franco Mirabelli</b>, presidente della Commissione d’inchiesta su “Fondazione San Raffaele del Monte Tabor”</a>. La Commissione, che aveva il compito di stabilire, alla luce del dissesto finanziario della struttura, se ci fossero buchi nella normativa regionale che avessero consentito il verificarsi della situazione e di mettere in campo proposte che potessero impedire il ripetersi di vicende simili, si è riunita per una decina di sedute e ha audito assessori regionali alla sanità, dirigenti del San Raffaele, docenti, rappresentanti di organizzazioni sindacali, esponenti della Direzione regionale Sanità e vari esperti.
<p>"Il San Raffaele - ha affermato <b>Mirabelli</b>, nel corso della conferenza stampa - non ha mai dovuto fare neanche il bilancio consolidato e ha drenato tra il 4 e il 6% dell’intero fondo regionale per le funzioni non tariffabili: un flusso di denaro che non ha impedito all’ospedale di accumulare nel tempo oltre un miliardo di euro di passivo, che ha portato al crack. Che servono criteri di accreditamento e controllo più stringenti ce ne siamo accorti in Commissione e se ne è accorta la Regione stessa che ha cercato, parzialmente, di correre ai ripari. Consegniamo questo nostro lavoro alla prossima legislatura, insieme alle proposte di ridurre la quota di fondi destinati alle funzioni non tariffabili, spesso assegnati con discrezionalità, chiedere la certificazione esterna dei bilanci alle strutture accreditate che beneficiano di contributi pubblici, rivedere nel suo complesso il sistema tariffario".
<p><a href="http://francomirabelli.it/htm/in-consiglio-regione-lombardia/164-la-mia-relazione-sul-crack-del-san-raffaele"><b>Testo della Relazione di Franco Mirabelli</b></a><br/>fonte: <a href="http://www.blogdem.it/blog/2012/11/23/san-raffaele-regione-lombardia-non-e-stata-in-grado-di-svolgere-i-necessari-controlli/">BlogDem</a>FRANCO MIRABELLI: Ci dica la Lega se oggi intende consentire l’approvazione di una riforma della legge elettorale regionale2012-10-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656457Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“È giusto che venga illustrato il senso dell’emendamento sostitutivo che è stato presentato al Progetto di Legge 84 che stiamo discutendo e che è firmato da tutti i gruppi di questo Consiglio Regionale, esclusa la Lega. Si discute il Progetto di Legge 84 perché è il primo in materia di riforma della legge elettorale regionale che è stato presentato. Mi permetto di ricordare che questo emendamento è stato presentato dal Partito Democratico, così come era stata presentata dal Pd e dal resto delle minoranze la mozione che impegnava il Consiglio Regionale ad approvare entro il 31 dicembre la riforma elettorale. Avevamo il tempo per farlo.
<p>Ancora venti giorni fa, prima che si aprisse la crisi, abbiamo sollecitato un lavoro intenso sul tema della riforma elettorale e ci è stato risposto che c’erano altre priorità (in particolare, ci è stato detto dal Presidente Galli della Lega). – ha esordito <b>Franco Mirabelli </b>(Consigliere regionale della Lombardia, Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali) in apertura del suo intervento durante la seduta del Consiglio Regionale (<a href="http://youtu.be/cEk16nhbRK4 ">video</a>). <p>
“Oggi ci troviamo nell’ultimo giorno di questa Consiliatura ad affrontare un tema complesso e difficile. Siamo costretti a discutere del nostro Progetto di Legge perché, da parte della Lega, è stato fatto ostruzionismo durante i lavori in Commissione Affari Istituzionali (con la presentazione di 200 emendamenti) su un’ipotesi di abbinamento che aveva visto favorevoli tutte le forze politiche nella seduta precedente. – ha evidenziato <b>Mirabelli</b>.
<p> È bene ricordare tutto ciò quando si parla di ostruzionismo. Lo dico perché avremmo potuto discutere a partire da quei cinque articoli su cui c’era l’accordo e avremmo potuto discutere anche d’altro, ad esempio, come sollecitato dall’Udc, delle questioni che riguardavano l’incandidabilità dei consiglieri regionali. <br />
Purtroppo ci ritroviamo, invece, a dover intervenire oggi su un testo complesso, ma su cui comunque credo sia giusto intervenire. E questa non è soltanto una mia convinzione ma è la convinzione anche di tutti i gruppi che hanno firmato l’emendamento interamente sostitutivo del Progetto di Legge.
<p> È nostra convinzione che sia necessario arrivare all’abolizione del listino, garantire che i consiglieri regionali della Lombardia non possano mai superare il numero di 80, garantire il fatto che le circoscrizioni elettorali siano disegnate sulle attuali province e non sulle future e che tutte le province siano rappresentate in questo Consiglio Regionale. Sulla base di questa convinzione abbiamo presentato un emendamento sostitutivo in cui si affermano queste volontà e sul quale c’è un accordo di tutto il Consiglio Regionale, esclusa la Lega”. <p>
“Voglio dire con chiarezza che si tratta di un emendamento sostitutivo che fa cadere tutti gli altri, quindi, la polemica sulle migliaia di emendamenti proposti sul Progetto di Legge 84 è inutile perché verrebbero tutti cancellati dall’emendamento interamente sostitutivo che abbiamo proposto tutti.
<p>Non entro nel merito dell’emendamento perché tutti sappiamo le questioni su cui andiamo ad intervenire: l’abolizione del listino e ciò che ho detto prima. Vorrei, però, dire con chiarezza una cosa: - ha proseguito il consigliere - noi, oggi, chiudiamo la legislatura. Oggi andiamo al protocollo a firmare le dimissioni, come da impegno solenne assunto dalle minoranze e come da impegno solenne assunto dal segretario del Pdl. Questo succederà oggi.
<p>Ci dica la Lega se oggi intende consentire l’approvazione - attraverso il voto su quell’emendamento - di una riforma elettorale che aggiusta alcuni temi che vanno aggiustati oppure no. Lo dica subito. E se la scelta è quella - che mi pare di intravedere - di tirarla in lungo, allora prima andremo a depositare le firme: appena capiamo che non sarà possibile votare oggi la riforma elettorale. Lo dica la Lega. Scelga la Lega. Scelga chi non ha firmato l’emendamento se facilitare la rapida approvazione di questo provvedimento o assumersi la responsabilità, di fronte ai lombardi, di mantenere il listino così come per altro proposto proprio dal Progetto di Legge della Lega depositato in Consiglio Regionale”. <p>
“Sta alla Lega – ha concluso <b> Mirabelli</b> - scegliere se facilitare la rapida approvazione dei cambiamenti o assumersi la responsabilità di tenere il listino. Sta a voi, presidente Galli, scegliere se proseguire nel tentativo - che non riuscirà - di prolungare la legislatura che, a parole, avete detto di voler interrompere ma che, nei fatti, non contribuirete ad interrompere e, anzi, state tentando di allungare i tempi o, invece, se compiere un atto di responsabilità, utile per i lombardi, in chiusura di questa tormentata e tragica legislatura. Forse, sarebbe un bel segno da parte di tutti, mettere per un attimo da parte il vostro interesse di parte, essere coerenti con la scelta di staccare la spina che state propagandando in ogni luogo, prendere atto che oggi si chiude questa legislatura e favorire il cambio della legge elettorale regionale”.
<p><b><a href="http://youtu.be/cEk16nhbRK4">Video dell'intervento di Franco Mirabelli</a></b>.<br />
<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/htm/in-consiglio-regione-lombardia/154-i-miei-interventi-in-aula-sulla-riforma-elettorale">francomirabelli.it</a>FRANCO MIRABELLI: Se oggi la Lombardia vede sciogliere il Consiglio Regionale, le responsabilità non sono tutte uguali2012-10-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656294Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"Se oggi la Lombardia è a questo punto e vede sciogliere il proprio Consiglio Regionale, le responsabilità non sono tutte uguali. Chi ha governato questa Regione ha molte più responsabilità e deve rispondere - e risponderà alle elezioni – ai cittadini lombardi di ciò che è successo in questi due anni e mezzo". Lo ha affermato <b>Franco Mirabelli</b>, consigliere regionale Pd della Lombardia, nel corso di un intervento in Consiglio Regionale (<a href="http://youtu.be/AVr80BMLelw">video</a>).
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"Oggi stiamo tutti assumendoci la responsabilità di sciogliere il Consiglio. - ha proseguito <b>Mirabelli</b> - Tutti ci stiamo assumendo la responsabilità di fare la riforma elettorale ma non siamo tutti uguali: noi, le parole che ho sentito pronunciare in aula adesso dal Presidente Valentini del Pdl e dal Presidente Galli della Lega, le abbiamo pronunciate dal 25 settembre con insistenza, chiedendo di dare un messaggio ai lombardi che questa classe politica e che questa rappresentanza istituzionale prendevano atto del fatto che questa esperienza, questo governo e questo Consiglio non potevano più andare avanti perché metteva a repentaglio, ancora di più di quanto non lo sia già, la credibilità di un’istituzione importante come Regione Lombardia".
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Prima di sciogliersi, con 75 voti a favore e un solo contrario il Consiglio regionale della Lombardia, oggi, ha poi approvato la nuova legge elettorale senza il listino bloccato, il numero massimo di 80 consiglieri regionali e collegi legati alle province con gli attuali confini, prima del riordino.
<p><a href="http://youtu.be/AVr80BMLelw">Video con il frammento dell'intervento di Franco Mirabelli</a><br/>fonte: <a href="http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=15161">AreaDem</a>FRANCO MIRABELLI: Regione Lombardia: Dimissioni entro oggi2012-10-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656256Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Le dimissioni arriveranno comunque entro oggi. Così almeno ha promesso il capogruppo del Pdl Paolo Valentini, fedelissimo di Formigoni. I giochi, quindi, sembrano fatti, nonostante la Lega Nord da questa mattina stia facendo ostruzionismo in Consiglio, nel tentativo di allungare il più possibile la vita alla Giunta Formigoni ed evitare di andare al voto prima di Aprile. L’ufficio protocollo per rassegnare le dimissioni resterà aperto fino alle 18 di questo pomeriggio: entro quell’ora, se l’ostruzionismo della Lega non sarà ancora finito, il rischio è di arrivare a dimissioni senza una nuova legge elettorale regionale".
<p>Il Gruppo del Pd dal canto suo, ha ribadito in aula il consigliere del Pd <b>Franco Mirabelli</b>, "auspica che si possa abolire il listino e mantiene ferme l’idea che sia necessario arrivare alla fine di questa legislatura entro oggi".
<p> ”Andremo a consegnare le dimissioni al protocollo – ha dichiarato <b>Mirabelli</b> – e se ci rendiamo conto che non c’e’ la volontà della Lega di arrivare al voto lo facciamo anche subito”.
<p><i>Lo ha detto <b>Franco Mirabelli</b> (Consigliere Regionale della Lombardia Gruppo PD) in un intervento in Consiglio Regionale.</i><br />
<br/>fonte: <a href="http://www.blogdem.it/blog/2012/10/26/dimissioni-entro-oggi/">BlogDem</a>FRANCO MIRABELLI: Legge elettorale regionale: Lega decida se assumersi la responsabilità di impedire l'abolizione del listino2012-10-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656251Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“Abbiamo fatto un buon lavoro che può dare alla Lombardia, finalmente, quella legge elettorale che doveva essere approvata dal 2004.
<p> Abbiamo concordato un testo che abolisce il listino bloccato ma che garantisce la governabilità. Solo la Lega si è tirata fuori, lasciandosi la porta aperta per l’ostruzionismo, consentito dalle norme che impediscono il contingentamento dei tempi di discussione.
<p>Il Carroccio è a un bivio: è chiaro che questo sarà l’ultimo atto della legislatura e che domani si scioglierà il Consiglio. Sta alla Lega decidere se assumersi la responsabilità di impedire l’abolizione del listino bloccato o, invece, lavorare con le altre forze politiche per una rapida approvazione della nuova legge elettorale”.
<p> <i>Lo dichiara il consigliere regionale <b>Franco Mirabelli</b>, che a nome delle opposizioni ha condotto le trattative con le altre forze politiche sulla legge elettorale.</i><br />
<br/>fonte: <a href="http://www.pdregionelombardia.it/documenti.asp?ID=36542">pdregionelombardia.it</a>FRANCO MIRABELLI: La Lega vuole tenere Formigoni in carica altri sei mesi2012-10-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655990Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>“Il comportamento della Lega è inspiegabile, dicono di voler staccare la spina a Formigoni ma stanno facendo di tutto per tenerlo a palazzo Lombardia altri sei mesi”. Così dichiara <b>Franco Mirabelli</b>, consigliere regionale del PD, a margine dei lavori della commissione Affari istituzionali, dove la Lega ha affossato la legge elettorale che doveva essere discussa in aula giovedì 25, come convenuto nella scorsa seduta di Consiglio.
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“È evidente – aggiunge - che la Lega non ha interesse ad abolire il listino bloccato, e vale la pena ricordare che nel progetto di legge firmato da loro il listino veniva ridotto da sedici a otto componenti, non cancellato. Ma ciò che è più grave è che palesemente la Lega dice di voler bloccare la legge al solo scopo di evitare lo scioglimento del Consiglio il prossimo 25 ottobre, mettendo in atto un ricatto che nulla ha a che fare con la legge elettorale, con la commissione e con le sue competenze”.
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Il PD ha intanto deciso che chiederà di discutere in Aula il 25 ottobre il proprio progetto di legge, depositato oltre un anno e mezzo fa, che prevede, appunto, l’abolizione del listino, il limite di due mandati per il presidente, la rappresentanza di tutti territori provinciali e la possibilità di esprimere la doppia preferenza uomo – donna.<br/>fonte: <a href="http://www.pdregionelombardia.it/novita7ggdettaglio.asp?ID=5456">pdregionelombardia.it</a>FRANCO MIRABELLI: Verso l’approvazione della legge elettorale. Poi dimissioni ed elezioni2012-10-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655874Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"È iniziato nel pomeriggio in Commissione Affari Istituzionali il percorso deciso ieri dal Consiglio Regionale per approvare la legge elettorale regionale in tempo per convocare la seduta di consiglio per il 25 ottobre.
Siamo sulla buona strada per approvare in tempi utili la legge elettorale. Abbiamo trovato l’accordo sull’abolizione del listino, sul limite di due mandati per il presidente, sul mantenimento del numero di ottanta consiglieri (79 più il presidente), sul premio di maggioranza e sulla rappresentanza di tutti i collegi provinciali che coincidano con le dodici province attuali. Proprio per questa ragione rimane il tempo anche per discutere un punto per noi molto importante come la doppia preferenza uomo – donna, strumento fondamentale per aumentare sostanzialmente la quota rosa. Secondo la nostra proposta, così come in Regione Campania, gli elettori avrebbero la possibilità di esprimere fino a due preferenze, purché di genere diverso. Il premio di maggioranza, secondo quanto proposto dal PD e sostanzialmente accolto dalla commissione, funzionerà in questo modo: 55 o 60% alla coalizione vincente, ovvero 44 o 48 consiglieri, a seconda che la coalizione vincente risulti avere un risultato elettorale inferiore o superiore alla soglia del 40%". Lo scrive in una nota <b>Franco Mirabelli</b>, consigliere regionale del PD<br/>fonte: <a href="http://www.blogdem.it/blog/2012/10/17/verso-lapprovazione-della-legge-elettorale-poi-dimissioni-ed-elezioni/">blogdem</a>FRANCO MIRABELLI: "Legge elettorale o no, in Lombardia è finita. Sempre che il Pdl..." - INTERVISTA AD AFFARITALIANI.IT2012-10-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655873Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><b>Franco Mirabelli ad Affaritaliani.it: "Legge elettorale o no, in Lombardia è finita. Sempre che il Pdl..."</b> - di <b><i>Fabio Massa per <a href="http://affaritaliani.libero.it/milano/franco-mirabelli-171012.html">AffarItaliani.it</a></i></b>.
<p>Franco Mirabelli, vicepresidente della commissione che dovrà cambiare il sistema elettorale Lombardo, in un'intervista ad Affaritaliani.it spiega: "C'è stata una grande accelerazione per abolire il listino. Detto questo, se anche non si cambiasse la legge, comunque da giovedì prossimo il consiglio sarà sciolto. Sempre che i consiglieri del Pdl facciano davvero quello che dice Formigoni". Il centrosinistra? "La strada è quella di fare le primarie. Umberto Ambrosoli è una personalità di grande prestigio. Ma non è l'unica".<p>
<b>Consigliere Mirabelli, dopo il caso di Zambetti è cambiato qualcosa per la commissione? I lavori viaggiano più spediti? </b><br>
Dal punto di vista dei lavori della commissione è cambiato tutto. Noi 15 giorni fa avevamo sollecitato la maggioranza affinché si riprendesse il lavoro sulla riforma elettorale. La risposta che ci è stata data era che la maggioranza era contraria a convocare il gruppo perché c'erano altre priorità. Improvvisamente adesso questa è diventata l'unica cosa importante. Ne prendiamo atto. <p>
<b>Il listino salta? </b><br>
In questi mesi di discussione sul listino Pdl e Lega hanno avuto vari ondeggiamenti. <p>
<b>In che senso? </b><br>
Nel senso che ci sono state posizioni diverse. La Lega, in un primo tempo, ha sostenuto la necessità di mantenere almeno metà del listino. In un secondo tempo invece ha cambiato idea. Adesso però mi pare che siamo tutti d'accordi a toglierlo. Basta che non sia una scusa per tirarla in lungo. <p>
<b>Le tempistiche come sono? </b><br>
Le tempistiche vedono riunioni serrate in questi giorni per arrivare in consiglio giovedì con l'approvazione della riforma elettorale. Mi pare che sia il Pdl che noi abbiamo detto chiaramente che anche se non si riesce a votare la riforma elettorale, dopo il consiglio di giovedì 25 si consegnano le dimissioni. <p>
<b>Insomma, riforma elettorale o no, è finita? </b><br>
Esatto. Io spero che tutto il Pdl sia coerente con la posizione che ha espresso il presidente. <p>
<b>Che però non si dimette. </b><br>
Gli abbiamo chiesto perché non si dimette, visto che basterebbe questo a far cadere il Pirellone. Ma lui vuole attribuire al consiglio responsabilità che invece sono sue. Detto questo, se l'unico modo per sciogliere il consiglio è sommare le dimissioni, allora facciamolo. <p>
<b>In vista di una candidatura del centrosinistra, i tempi sono stretti per le primarie o ce la si farà? </b><br>
La strada maestra è quella delle primarie. L'abbiamo detto e continuiamo a sostenerlo. Dipenderà molto da quando il prefetto fisserà la data delle elezioni. <p>
<b>Come vede la candidatura di Umberto Ambrosoli? </b><br>
Personalità di grande prestigio ed è un punto di riferimento rispetto alla difesa della legalità in questa Regione. Non è l'unica personalità, però.
<br/>fonte: <a href="http://affaritaliani.libero.it/milano/franco-mirabelli-171012.html">affaritaliani.it</a>Francesco BARBATO: "Formigoni torna in campo? In un campo di concentramento"2012-10-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655867Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
"Vuole ritornare in campo? Allora, i vari Formigoni e Scopelliti io li farei ritornare in campo, ma in un campo di concentramento!"<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=tVRbnrA8Krk">huffingtonpost.it</a>FRANCO MIRABELLI: Legge elettorale regionale: per Formigoni cos'è cambiato da 15 giorni fa ad oggi?2012-10-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655810Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“Formigoni considera indispensabile la riforma della legge elettorale. Ma allora perché non si è fatto sentire 15 giorni fa quando la sua maggioranza, incalzata da noi in Commissione, non la riteneva una priorità e ha bloccato i lavori del gruppo incaricato di avanzare una proposta? Questa improvvisa attenzione nasconde forse, nonostante le dichiarazioni, la volontà di Formigoni e la Lega di tirarla a lungo?”.
<p><i>Lo dichiara il consigliere regionale del Pd <b>Franco Mirabelli</i></b>.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.pdregionelombardia.it/documenti.asp?ID=36480">pdregionelombardia.it</a>Giuliano Pisapia: Scandalo Regione Lombardia: «Qui ci vuole una grande ribellione civica» - INTERVISTA2012-10-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655725Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Milano (MI) (Partito: Sel) - Consigliere Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Consiglio Comunale Milano (MI)<br/><br/><br />
Il sindaco di Milano, interviene sul crescendo di inchieste giudiziarie, condanne, corruzione e malaffare, fino alla scoperta dell'infiltrazione della 'ndrangheta al Pirellone, sede della Regione Lombardia.
<p>Il suo intervento è inusuale, considerata la cortesia che segna un tratto distintivo delle sue dichiarazioni pubbliche, ma la Milano dell'economia, delle professioni, della cultura e della creatività, della politica locale travolta dagli scandali (il centrodestra) o impacciata nel reagire (il centrosinistra), ha bisogno di una scossa.
<p> «Ho sempre pensato che non tocca al sindaco chiedere un passo indietro al presidente della Regione, ma ormai si è superato il limite, a questo punto non si può andare avanti».
<p> <b>Attento, sindaco, Formigoni le ha già mandato a dire che lei non siede in Consiglio regionale e non è titolato a interferire.</b>
<p> «È vero, non sono consigliere regionale ma sono cittadino lombardo. E vorrei ricordare a Formigoni le decine di volte in cui, da presidente della Regione, è intervenuto pubblicamente per chiosare fatti o atti di governo che riguardano Milano. Dunque, credo di avere diritto di dire come la penso».
<p><b>Cosa la turba, da cittadino lombardo?</b>
<p> «Quando ci sono, come pare evidente, elementi concreti per individuare un collegamento tra un rappresentante delle istituzioni e la ndrangheta, quando di fronte a fatti come questo la maggioranza di governo della Regione non trova di meglio che mettere insieme un compromesso squallido e vergognoso, allora si deve dire con chiarezza che l'unica cosa da fare, ciò che il senso di responsabilità e il rispetto delle istituzioni impongono è dimettersi e restituire ai cittadini la possibilità di scegliere».
<p> <b>Ma prima dell'arresto dell'assessore Zambetti accusato di aver comprato i voti dai clan, ci sono stati altri 13 tra consiglieri regionali, assessori ed ex assessori delle giunte Formigoni indagati, arrestati o processati. E c'è un presidente della Regione che, come ormai acclarato, ha mentito ai cittadini sulle sue vacanze pagate dal faccendiere Daccò.</b>
<p> «Tutti episodi gravissimi, a cominciare dal comportamento di Formigoni: ha detto che avrebbe dato risposte e non le ha mai date, ha detto che sarebbe andato dai magistrati a chiarire e non ci va, ha dato versioni contraddittorie. Ed è grave che così tanti dei suoi collaboratori, uomini che ha scelto e voluto nella sua squadra, siano sotto accusa per corruzione, concussione, bancarotta. Ma queste sono vicende giudiziarie. Oggi c'è qualcosa di più: l'idea che la criminalità organizzata sia in grado di penetrare fino al cuore dell'amministrazione pubblica è un colpo mortale alla credibilità delle istituzioni e causa una perdita di fiducia forse irreversibile da parte dei cittadini. Se si va avanti così, gli elettori non ci saranno più... Crescerà enormemente l'astensione, i voti andranno all'antipolitica o, peggio, a chi pensa di usare la politica per i propri scopi personali. L'abbiamo già visto».
<p><b>Eppure, di fronte alla gravità di questi fatti, la reazione di Milano, in particolare di quella che un tempo si chiamava la "buona borghesia", non è parsa così forte e sdegnata come ci si sarebbe potuti aspettare.</b>
<p> «Forse sono mancate alcune voci altisonanti, o forse i toni non sono stati abbastanza decisi. C'è purtroppo una grande assuefazione a queste situazioni di illegalità, figlie di un potere morente e della cultura berlusconiana da cui cominciamo a uscire. E c'è molta sfiducia nella possibilità di cambiamento. Ma io vedo anche tantissimi milanesi che si impegnano gratuitamente per una politica onesta».
<p> <b>Come si combattono la corruzione dilagante e la collusione con le congreghe mafiose?</b>
<p> «Lavorando dal basso, ricostruendo una cultura della legalità, immettendo nell'amministrazione pubblica, nelle squadre di governo e nella macchina della burocrazia gli anticorpi ai virus che infettano la vita pubblica».
<p> <b>Sì, ma a Milano proprio in questi mesi si assegnano i lavori per l'Expo, miliardi di euro. E dalle inchieste sembra di intravvedere un vero e proprio "progetto di rapina" dal parte delle cosche. Si sente di garantire ai milanesi che appalti, grandi e piccole opere non saranno inquinati da interessi illegali?</b>
<p> «Mi sento certamente di assumere l'impegno a lavorare perché ciò non avvenga. E il fatto che già sui primi appalti siano immediatamente emerse alcune anomalie mi fa stare tranquillo: la griglia dei controlli rigidi che abbiamo predisposto funziona».
<p> <b>Come si salva allora questa politica malata?</b>
<p> «La politica si salva solo se è capace di autoimporsi un rinnovamento profondo e se torna a parlare con il territorio. Guardo nella mia metà campo: non basta contrastare i governi di Pdl e Lega, bisogna preparare un'alternativa credibile, attrezzare la mobilitazione, cogliere la volontà di cambiamento. Bisogna confrontarsi non solo tra partiti, ma anche con l'associazionismo, il volontariato, la cittadinanza attiva. Coinvolgere, allargare. Solo così riusciremo a far partire la ribellione civica che avvertiamo necessaria».
<p> <b>Il centrosinistra sembra in ritardo, su questo.</b>
<p> «Sì, lo siamo, in Lombardia come nel Paese. Le primarie non sono cominciate nel modo migliore. Ho già detto che il confronto sui progetti e sulle idee va bene, le polemiche personali tra i candidati no. Oppure chi vince le primarie rischia di perdere le elezioni».
<p> <b>Ha deciso chi voterà tra i candidati in campo?</b>
<p>«Andrò ad ascoltare tutti. Poi deciderò».
<p> <b>E Penati?</b>
<p>«È evidente a tutti, a lui per primo, che il suo caso imbarazza l'intero centrosinistra. Per lui vale tutto ciò che ho detto per Formigoni».
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1LQFVJ">la Repubblica | Roberto Rho</a>FRANCO MIRABELLI: Quando le dimissioni di Formigoni? - Intervista - Mensile ZonaNove2012-10-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655660Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>Nel Lazio Renata Poverini si è dimessa, travolta dallo scandalo dei rimborsi ai gruppi consiliari. E il nostro governatore rimane inchiodato al suo trono. Ne parliamo con Franco Mirabelli, consigliere regionale Pd.<br>
<b>Ci spiega come vengono gestiti i rimborsi ai consiglieri in Regione?</b><br>
È gravissimo ciò che è emerso. È vergognoso l’utilizzo di soldi pubblici per finalità diverse da quelle istituzionali, per alimentare privilegi e investimenti che nulla hanno a che fare con le ragioni per cui i consiglieri regionali sono stati eletti. Ma credo anche che, di là dell’utilizzo, i soldi destinati alle spese dei gruppi e quelli assegnati ai consiglieri in Lazio e in altre Regioni per le spese, che si aggiungono all’indennità, siano eccessivi e, soprattutto è grave che vengano dati, senza alcun obbligo e nessun controllo, direttamente ai consiglieri. Tutto ciò non fa altro che aumentare la distanza trai cittadini e le istituzioni, dà ragione a chi presenta la politica solo come un mezzo di arricchimento personale anziché come un servizio per i cittadini. In Lombardia da tempo, anche grazie alla iniziativa delle opposizioni, siamo impegnati a contenere i costi generali e quindi anche quelli del Consiglio. Per quanto riguarda il Consiglio nell’ultimo anno sono stati risparmiati 4 milioni, oggi destinati alle zone terremotate del Mantovano e dell’Emilia. Sono stati cancellati ormai da 2 anni i viaggi istituzionali, i 20 biglietti aerei Milano-Roma che erano a disposizione dei consiglieri e una serie di manifestazioni molto costose. In Lombardia è già stata vietata, con il regolamento votato alla fine della scorsa legislatura, la costituzione di monogruppi se non a seguito dell’elezione in una lista che ha un unico eletto. Inoltre il rapporto cittadini/eletti in Consiglio è il più alto d’Italia (un consigliere ogni 125000 abitanti) e il costo del Consiglio il più basso (7 euro per ogni lombardo all’anno). Si può e si deve fare di più ma qualcosa qui è stato fatto, anche riducendo le indennità dei consiglieri e cancellando vitalizio e indennità di fine rapporto. Per quanto riguarda i Gruppi le dotazioni del gruppo Pd sono di 36 mila euro a consigliere per pagare collaborazioni, che gli consentano di approfondire le diverse materie, la comunicazione e l’organizzazione di iniziative. Il gruppo e il Consiglio pagano direttamente le fatture senza che i consiglieri possano disporre direttamente del denaro. Questo consente un controllo quotidiano della congruità dei soldi spesi e della coerenza con il lavoro istituzionale. Per le spese che mi riguardano, ho deciso di renderle pubbliche sul mio sito dove possono essere viste da tutti.<p>
<b>Da noi c’è il caso Formigoni (e il caso Penati, ex consigliere del Gruppo Pd). Ogni giorno la posizione del Governatore pare sempre più compromessa. Come la mettiamo? </b><br>
Formigoni, mentre c’è finalmente il giusto impegno a tagliare i costi da parte del Consiglio, prosegue, nonostante sia stata da mesi approvata una mozione che chiede di cancellarli, a mantenere 4 sottosegretari che costano alla Regione un milione e 5 delegati del Presidente che costano 120mila euro ognuno. Ma il dato politicamente rilevante è che dopo le dimissioni della Polverini il re, pardon il Celeste, è nudo! La Polverini si dimette per responsabilità anche proprie e lo fa costretta per il venire meno della sua maggioranza, ma unanimemente si è riconosciuto che quel gesto era dovuto per salvaguardare le istituzioni dal discredito. In Lombardia Formigoni ha iniziato la legislatura con lo scandalo delle firme false per la presentazione del listino, ha proseguito col coinvolgimento in diverse inchieste di diversi assessori o ex assessori scelti dal presidente e ora vede lo stesso presidente coinvolto negli scandali Maugeri e San Raffaele.Nonostante questo Formigoni resta al suo posto, indifferente alla necessità di tutelare l’istituzione dalla perdita di credibilità che tutto ciò produce. Pensa a tutelare se stesso, il suo potere e i suoi interessi anche se ciò contrasta con l’interesse dei lombardi. Non esiste un solo Presidente nelle democrazie occidentali che sarebbe restato o sia restato al proprio posto dopo solo una piccola parte delle vicende che si stanno verificando in Lombardia. Chi ha a cuore le istituzioni democratiche deve evitare che i cittadini perdano fiducia in esse. Dopo le dimissioni della Polverini Maurizio Martina, consigliere regionale e segretario lombardo del Pd, ha dichiarato che il Gruppo è pronto a dimettersi per favorire nuove elezioni anche in Lombardia. La risposta di Formigoni (“Chi è questa signora Martina? Non la conosco”) fa pensare che egli paia ormai un uomo disperato e prossimo alla capitolazione. Proviamo a ipotizzare cosa succederà nei prossimi mesi. Abbiamo chiesto le dimissioni di Formigoni con la mozione di sfiducia votata da tutte le minoranze e continuiamo a chiederle. In questo senso siamo pronti a dimetterci per raggiungere quelle 41 dimissioni contemporanee che porterebbero allo scioglimento del consiglio. Diciamo ai leghisti e ai consiglieri Pdl che vivono con disagio questa situazione di unirsi a noi per chiudere questa legislatura. Non so cosa succederà e quando succederà, purtroppo Lega e PdL restano compatti, continuano a spartirsi la sanità lombarda e gli altri posti di potere ignorando la gravità della situazione. Comunque l’immagine politica di Formigoni, così come quella del suo partito, pare ormai irrimediabilmente compromessa. È ipotizzabile alle prossime elezioni un cambio di maggioranza alla guida della Regione. Abbiamo già avviato il percorso mettendo in campo l’idea di proporre un patto civico che raccolga le forze politiche, le associazioni, le realtà civiche, i mondi del lavoro, della cultura e delle professioni che vogliono cambiare in Lombardia. Costruire insieme un progetto per la Regione al cui centro ci siano una sanità meno costosa per le famiglie e meno generosa con le strutture private, politiche per il lavoro che aiutino le aziende che assumono e che si costruiscono un futuro investendo su ricerca e innovazione, sull’economia verde, invece che dare finanziamenti a pioggia, un Welfare più giusto che aiuti chi ha bisogno e superi la logica dei voucher che lasciano i cittadini soli di fronte al bisogno e finiscono più per alimentare un mercato delle prestazioni che garantirne per tutti la qualità dell’assistenza e politiche di governo del territorio che fermino il devastante consumo di suolo in atto nella nostra Regione che la sta letteralmente soffocando. I lavori sono iniziati.
<br/>fonte: <a href="http://www.niguarda.eu/zona_nove/pdf/201210/pagina_25.pdf">ZonaNove-ottobre2012</a>