Openpolis - Argomento: granatahttps://www.openpolis.it/2011-04-02T00:00:00ZRomano PRODI: Continua lo scandalo delle "babypensioni" e Prodi dopo la smentita: "E' vero, ne ho tre". 2011-04-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it607906Babypensioni, ecco anche Di Pietro e Granata
Da Marrazzo a Granata: ecco la casta di chi ha iniziato presto a vivere "di rendita". Orlando somma due vitalizi...
Qualche anno fa scrisse su Oggi , che bisogna <b>«disboscare il sistema previden¬ziale di tutte le rendite parassitarie e esa¬gerate ».</b> E chissà se fra le rendite parassi¬tarie ed esagerate considerava anche quella di chi va in pensione a solo 44 an¬ni, prende circa 2mila euro al mese e poi cumula quell’assegno con uno stipendio da parlamentare. Perché se fosse così Antonio Di Pietro,l’eroe di Mani pulite, il moralizzatore d’Italia,l’uomo che tuona con¬tro ogni privilegio, dovrebbe cominciare a disboscare la sua, di rendita. In effetti: che c’azzecca , per dirla in diepietre¬se, un 44enne con la pensione? Eppure eccolo lì: 1 settembre 1995, decorrenza originaria, numero iscrizione 03167..., co¬dice fiscale DPTNTN50etc, il cedolino «in carico alla provin¬cia di Bergamo » che ogni mese fa transitare sul conto corrente dell’onorevole Di Pietro la pen¬sione da magistrato: 2.644,57 euro lordi al mese, 1956 euro netti. Che forse non saranno molti, ma sono sempre quasi cinque volte più della minima. E che si vanno a cumulare sen¬za alcuna decurtazione al ricco stipendio da parlamentare. Non male per chi passa le sue giornate a tuonare contro i pri¬vilegi altrui, non è vero?
La coerenza per l’uomo ve¬nuto da Montenero di Bisaccia è sempre stato un optional, un po’ come la grammatica.E così succede che l’uomo che tuona contro le rendite della casta, il moralizzatore d’Italia,il censo¬re di ogni malcostume, ebbe¬ne, proprio lui, è andato in pen¬sione a 44 anni. E oggi, che è ap¬pena sessantenne, può vantar¬si ( ah, la moralizzazione!) di ri¬cevere un vitalizio previdenzia¬le dal 1995, cioè da 15 anni, cioè da quando c’era ancora la Jugoslavia e Toto Cutugno a Sanremo cantava «Voglio an¬dare a vivere in campagna».
Se la sua esistenza dovesse durare quanto quella media di un italiano (lunga vita!), finirà per incassare il vitalizio alme¬no per altri 20 anni. E dunque è evidente che il magistrato Di Pietro ha versato all’ente previ¬denziale solo una minima par¬te di quello che il pensionato Di Pietro dall’ente previdenzia¬le ha preso e prenderà. È così che nascono i buchi nei conti, ma che importa? «Tanto alla fi¬ne è sempre il cittadino che pa¬ga ». Lo sapete di chi sono que¬ste parole? Di Tonino, natural¬mente. Un moralizzatore baby pensionato. Un uomo sempre molto attento ai valori. Così at¬tento che ha cominciato a in¬cassarli già a 44 anni...
La moglie di Bossi? In pen¬sione a 39 anni.
Del resto quel¬lo dei baby pensionati in Italia è un vero esercito, all’interno del quale si nascondono molte sorprese. Per esempio Manue¬la Marrone, la moglie di Bossi, che oggi ha 57 anni, prende la pensione dal 1º settembre 1992, cioè da quando ne aveva 39. L’assegno non è molto so¬stanzioso (766,37 euro), ma lo riceve regolarmente da 18 anni e mezzo: non male per la com¬pagna di vita dell’uomo che ha dichiarato guerra a tutti gli spre¬chi, no?
Il banchiere d’oro:in pen¬sione a 44 anni (prende 18mila euro). Assai più ricco l’assegno del professor Rainer Stefano Masera, oggi preside della facoltà di economia del¬l’Università Marconi di Roma. Nel ’95 come ministro del Bi¬lancio nel governo Dini, quello del ribaltone, partecipò alla ri¬forma che ha reso più severe le norme per i pensionati: severi¬tà di cui, per altro, non si trova traccia nell’assegno che l’Inps versa ogni mese al super baby pensionato Masera: 18.413 eu¬ro lordi al mese. Ma il fatto sin¬golare è che il professor Mase¬ra, che oggi ha 66 anni, prende il vitalizio da quando ne aveva 44,cioè da 22 anni:correva l’an¬no 1988, il Muro di Berlino era ancora in piedi, Massimo Ra¬nieri vinceva il festival di Sanre¬mo. E Masera, dal canto suo, la¬sciava la Banca d’Italia per as¬sumere una serie infinita di al¬tri incarichi privati e pubblici (ministero compreso). Del re¬sto uno che ha 44 anni può mi¬ca fare il pensionato anche se ha una pensione che arriva a 18mila euro al mese?
Marrazzo in pensione a 52 anni. Deve accontentarsi di una cifra inferiore, invece Piero Marrazzo: solo 2000 euro al me¬se. Che ci volete fare? Troppo breve la sua permanenza in Re¬gione, causa transessuali e coca¬ina. Ricordate? Dopo le dimis¬sioni da governatore, Marrazzo è tornato a fare quello che face¬va prima di diventare governa¬tore del Lazio: il giornalista in Rai. Ma appena timbrato il car¬tellino di viale Mazzini, come al¬¬tri trenta ex consiglieri laziali, ha presentato apposita domanda per ottenere il vitalizio che gli spetta per legge. Si badi bene: Marrazzo ha appena 52 anni.
I baby pensionati Fabio Gra¬nata e Leoluca Orlando. An¬cor meglio è riuscito a fare la nuova stella del moralismo un tanto al chilo, il pasdaran dei fi¬niani Fabio Granata, l’uomo che sventola la bandiera del fu¬turo ma nel fr¬attempo si crogio¬la nei privilegi del passato: infat¬ti è st¬ato uno degli ultimi politi¬ci viventi a poter andare in pen¬sione a 50 anni.
E che ha subito unito il baby vitalizio (8.000 eu¬ro) al maxistipendio da onore¬vole, oltre che a qualche altro gettone, come quello di vice¬presidente di un ente regiona¬le ( Cinesicilia srl). Fabio Grana¬ta, come l’ex sindaco di Paler¬mo, esponente di spicco del¬¬l’Idv, Leoluca Orlando, figura nell’elenco di 13 fortunati, ex consiglieri regionali che som¬mano la pensione da ex consi¬glieri regionali all’indennità parlamentare, un privilegio che non è previsto in nessun al¬tro posto del mondo e che ha suscitato l’indignazione anche del medesimo presidente del¬l’Assemblea siciliana, France¬sco Cascio: «Come possiamo chiedere sacrifici ai cittadini se poi lasciamo passare simili sciali?»,si è chiesto.Nessuna ri¬sposta, naturalmente.
Frisullo e i baby pensionati pugliesi. Vi ricordate Sandro Frisullo, l’ex vicepresidente della Regione Puglia indagato e arrestato nello scandalo della sanità? Ebbene: riceve regolar¬mente la baby pensione.
http://www.ilgiornale.it/interni/babypensioni_ecco_anche_di_pietro_e_granata/sanguisughe-mario-giordano-pensioni/02-04-2011/articolo-id=515052-page=0-comments=33
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<br/>fonte: <a href="http://www.ilgiornale.it/interni/babypensioni_ecco_anche_di_pietro_e_granata/sanguisughe-mario-giordano-pensioni/02-04-2011/articolo-id=515052-page=0-comments=33">www.ilgiornale.it/</a>Gianfranco FINI: "Inopportuno che indagati mantengano gli incarichi politici" 2010-07-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503736Alla data della dichiarazione: Pres. Camera (Lista di elezione: PdL) - Deputato (Gruppo: FLI) <br/><br/>"La difesa della legalità deve essere una bandiera dell'azione politica del Pdl. In questo senso occorre distinguere la giusta tutela del garantismo, perché si è innocenti fino al terzo grado, dall'opportunità, in certi casi, di continuare a mantenere incarichi politici quando si è indagati". Così Gianfranco Fini, in collegamento telefonico con la convention campana dei circoli di Generazione Italia. Le parole di Fini giungono un po' disturbate. E' Italo Bocchino, allora, a spiegare che, parlando dell'inopportunità di mantenere incarichi quando si è indagati, il presidente della Camera ha detto di "non aver compreso" la scelta di Nicola Cosentino, dimessosi da sottosegretario all'Economia ma non da coordinatore campano del Pdl. Dopo questo passaggio disturbato, Fini si concede anche una battuta: "Evidentemente sulla legalità ci sono delle interferenze...".
Il presidente della Camera chiarisce quindi il punto: "Legalità significa rispetto delle regole da parte di coloro che hanno maggiori responsabilità. Significa senso del dovere, cultura civica, etica di comportamenti per chi ha delle responsabilità: credo sia essenziale, se vogliamo insegnare ai più giovani ad avere comportamenti analoghi. E significa rispetto della magistratura, senza prestare il fianco a polemiche che rischiano di dare del Pdl un'immagine distorta. Occorre discutere tra di noi su come selezionare la classe dirigente. Non voglio gettare sale su
ferite recenti, ma quello che è accaduto in Campania deve far riflettere. Occorre candidare coloro che hanno la qualità per onorare bene la carica".
Fini entra quindi profondamente nei risvolti sollevati dalla "questione morale" all'interno del Pdl. "Quando si pone la questione morale, non si può essere considerati dei provocatori e non si può reagire con anatemi o minacciando espulsioni che non appartengono alla storia di un grande partito liberale di massa".<br/>fonte: <a href="http://www.repubblica.it/politica/2010/07/26/news/fini_questione_morale_no_espulsioni-5849025/?ref=HREA-1">www.repubblica.it</a>