Openpolis - Argomento: Eridanohttps://www.openpolis.it/2010-07-13T00:00:00ZLEONARDO RAITO: Quale futuro per l'Unione dei comuni dell'Eridano?2010-07-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it504026Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Rovigo (Partito: PD) - Consigliere Consiglio Comunale Polesella (RO) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/>Nei prossimi giorni il consiglio dell’Unione dei Comuni dell’Eridano dovrebbe ratificare il nome del nuovo presidente. Dopo un anno di gestione del sindaco di Polesella Ornella Astolfi, l’incarico dovrebbe passare a Gianluca Braga, sindaco di Guarda. A Gianluca innanzitutto faccio i miei più sentiti auguri per il suo mandato, un mandato importante che andrà a concludersi nel 2011, anno in cui scade la convenzione decennale che lega i diversi comuni. Di fronte a questa scadenza fondamentale, si pone però una questione politica: che fare di questo Eridano? Mi pare di capire che le correnti di pensiero siano diverse: aumentare i servizi consociati, allargare l’Unione a nuovi comuni, rendere più efficiente la macchina amministrativa. Ci troviamo di fronte a buoni propositi che, se da un lato autorizzano ottimismo, dall’altro inducono a ripensare al complesso funzionamento di questa Unione. Quello che è mancato, secondo me, è un bilancio politico complessivo di come e di quanto l’Unione sia funzionata. Premesso che i benefici ci sono stati, bisogna capire se questi sono stati pari, superiori o inferiori alle attese. Non ci sono stati momenti pubblici di riflessione sufficienti a far capire ai cittadini le potenzialità di questo ente, e forse anche la politica e i partiti non sono stati sufficientemente attenti alla questione, al fatto che l’Eridano poteva essere un laboratorio sperimentale di buone prassi da esportare su tutto il territorio provinciale. Di fronte a questa carenza, occorre almeno provocare una risposta chiara: capire cioè se le diverse assise comunali giudicano positiva o negativa l’esperienza sin qui maturata. È per questo che intendo lanciare la proposta di un ordine del giorno da portare in tutti i consigli dei comuni dell’Unione, affinché questi si esprimano, con convinzione, sulla volontà o meno di proseguire con questa esperienza. Se la risposta sarà, nel suo complesso, positiva, non potremo sottrarci a una profonda riflessione per il rilancio di questo ente che vive una situazione di stallo. Con mio sommo dispiacere infatti, alla fine della scorsa legislatura, non è stato approvato il nuovo statuto che prevedeva un unico presidente destinato a stare in carica per i cinque anni del mandato. Sarebbe stato un primo segnale di interesse verso l’Unione che merita di avere una propria capacità operativa e di manovra slegata dagli orticelli comunali. Certo, bisogna crederci tutti, altrimenti il rischio è di trasformare un grande potenziale in una macchina arrugginita e che fatica a trovare una sua dimensione. In questi tempi di vacche magre, è un rischio che nessun comune può permettersi di correre.<br/>fonte: <a href="http://www.lavoce-nuova.it">La Voce di Rovigo</a>