Openpolis - Argomento: par condiciohttps://www.openpolis.it/2011-05-24T00:00:00ZPatrizia TOIA: Con il Tg1 la Rai rischia di affondare insieme al centrodestra2011-05-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572820Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
“Il Tg1 continua furbescamente a dare del ballottaggio di Milano la sua personalissima versione. E così, a chiudere il servizio sul capoluogo milanese viene messo, guarda caso, Silvio Berlusconi, che lancia accusa gravissime e surreali senza che a nessun esponente del centrosinistra venga data la possibilità di rispondere nel merito”. Lo afferma l’eurodeputata milanese del Pd, <b>Patrizia Toia</b>.
<p>“Tutto questo è per noi il segnale più eclatante della disperazione a cui si sono ridotti Berlusconi e il centrodestra, ormai lanciati verso la sconfitta – aggiunge <b>Toia</b> -, ma i vertici della Rai non possono non rendersi conto che dopo il voto di domenica prossima sul tappeto, oltre alle macerie del centrodestra, rischiano di rimanerci anche quelle del servizio pubblico radiotelevisivo”. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.patriziatoia.it">patriziatoia.it</a>David-Maria SASSOLI: Agcom? I cittadini pagano la campagna elettorale del premier2011-05-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572816Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
''Ok le multe, ma il riequilibrio quando arrivera', ad urne chiuse?''. E' quanto chiede in una nota il capogruppo del Pd al Parlamento europeo, <b>David Sassoli</b>, commentando la notizia delle sanzioni stabilite da AgCom.
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''La decisione dell'AgCom conferma quello che avevamo denunciato - aggiunge <b>Sassoli</b> - ma non va oltre le sanzioni economiche, che nel caso specifico si trasformano in una voce della campagna elettorale di Silvio Berlusconi pagata dai cittadini''.
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''Di fronte alla presa d'atto che c'e' stata una vilolazione, l'azienda del servizio pubblico adotti immediatamente criteri di riequilibrio alle spudorate interviste del presidente del Consiglio, dando la parola ai candidati a sindaco del centrosinistra'', prosegue Sassoli, secondo cui ''il crollo del centrodestra rischia di trascinare con se' anche il servizio pubblico radiotelevisivo, l'azienda intervenga prima che sia troppo tardi''.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-ELEZIONI__SASSOLI__AGCOM__CITTADINI_PAGANO_CAMPAGNA_ELETTORALE_PREMIER-1019977-POL-1.html">ASCA</a>Pier Luigi BERSANI: Nei videomessaggi di Berlusconi modalità da "Bielorussia"2011-05-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572591Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Evitare che adesso si potesse pensare di rimediare all'incredibile videomessaggio di Berlusconi lasciato passare ieri a reti unificate mandando qualche immagine, qualche parola mia o di altri dirigenti nazionali dei partiti di opposizione. Ciò che è accaduto ieri costituisce una vergogna insanabile».
<p>Il centrosinistra parla di modalità da «Bielorussia»
<p>Con <i><b>Vai alla pagina</b></i> l'articolo integrale sul Sole24Ore. "<b>Famiglia Cristiana: Arroganza a reti unificate</b>"
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<br/>fonte: <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-21/famiglia-cristiana-arroganza-premier-144512_PRN.shtml">ilsole24ore.com</a>Roberto ZACCARIA: Con le interviste di ieri Berlusconi straccia la par condicio2011-05-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572590Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/> <br />
Le interviste videomessaggio a reti unificate di ieri hanno segnato una pagina nuova e inquietante. Berlusconi ha disapplicato, stracciato la legge sulla par condicio senza farsi neppure scrupolo di passare in Parlamento per l’abrogazione.
<p> Noi abbiamo fatto tre ricorsi insieme a tutte le opposizioni. Uno sullo squilibrio mostruoso tra i leader politici, nel pieno della campagna elettorale su cinque tg, due pubblici (TG1 e TG2) e tre privati (TG4,TG5 e Studio aperto).
<p> Un secondo ricorso riguarda addirittura la legge sul conflitto di interessi per il sostegno privilegiato che i TG di Mediaset offrono al loro padrone. <br />
E’ la seconda volta che ci rivolgiamo all’Agcom che ha il dovere di pronunciarsi; se non lo farà dovremo rivolgerci ad altre istanze di garanzia.
<p> Il terzo ricorso riguarda i ballottaggi di Milano e anche Napoli. Com’è possibile che nel pieno dei ballottaggi, il Presidente del Consiglio, con tanto di Logo elettorale dietro le spalle, critichi violentemente i candidati a lui avversi e non ci sia uno straccio di direttore che senta il dovere morale e professionale, prima che giuridico, di dare la parola ai candidati attaccati.
<p>Quando saltano così clamorosamente le regole non restano che gli organi di garanzia che devono applicarle. L’Agcom forse non comprende che se salta la legge salta anche lei e sarebbe un peccato perché cose buone in altri campi le ha fatte.
<p>C’è poi il Presidente della Rai che è stato indicato anche dalle opposizioni come soggetto di garanzia, che è anche un giornalista, vorrei proprio conoscere il suo giudizio, non solo privato sulle interviste di ieri sera che due suoi telegiornali hanno trasmesso con enfasi.
<p><b>Con le regole elettorali non si gioca.</b>
<p>Oggi ho perfino poca voglia di dare i dati del nostro osservatorio. Sono raccapriccianti Berlusconi 768 sec di tempo di parola e 602 di notizia; Bersani 119 sec parola e 155 sec notizia; Fini 35 sec parola e 97notizia (riunione di partito); Casini 0 di parola e 17 di notizia; Vendola 49 parola e 52 notizia; Bossi 13 sec parola e 186 notizia. La maggioranza ha collezionato su tutte le emittenti televisive nazionali nella giornata di ieri il 70% contro il 30% per l’opposizione. Sempre così.
<p> Al proposito, quando ero in Rai sostenevo il criterio dei tre terzi nel periodo ordinario e non in campagna elettorale.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.robertozaccaria.it/">robertozaccaria.it</a>David-Maria SASSOLI: Berlusconi fa flop mediatico2011-05-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572548Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
''Oltre mezzo milione di spettatori in meno per il Tg1 in formato ''tribuna del premier'. con un danno rilevante all'azienda di servizio pubblico. Non hanno niente da dire direttore generale e presidente di viale Mazzini?''. Questa la denuncia del capogruppo del Pd al Parlamento europeo, <b>David Sassoli</b>, dal presidio del Pd sotto la sede dell'AgCom di questa mattina.
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''Il Tg1 perde mezzo punto di ascolto su tutta l'intervista a Berlusconi -sottolinea <b>Sassoli</b>-, e anche il Tg2 nell'edizione di ieri perde 188mila spettatori. Quanto alle altre reti, i numeri parlano chiaro anche li': il Tg5 perde 20 mila spettatori, mentre il Tg4 e' passato dal 6,1% di share del giorno prima al 5,8%. Stessa debacle per Studio Aperto che ha perso il 12 per cento del suo pubblico. Insomma dopo il flop elettorale, c'e' stato quello televisivo. Dopo aver detto che il programma di Sgarbi era buono, la performance di ieri sera presenta Berlusconi nelle vesti di un impresario suonato''.
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''Di fronte al sopruso tace anche l'AgCom, a cui chiediamo che i 3 minuti e mezzo occupati da Berlusconi al Tg1 vengano restituiti subito ai nostri candidati. La campagna elettorale e' fatta di giorni e di ore e il presidente Calabro' deve assumere decisioni immediate e ripristinare la legalità''.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-ELEZIONI__SASSOLI(PD)__EPPURE_BERLUSCONI_FA_FLOP_MEDIATICO-1019593-ORA-.html">Asca</a>Marco CAPPATO: Diamo scacco al sistema Moratti - Formigoni - INTERVISTA 2011-04-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560220<br />Milano merita un po' di aria nuova. Diamo il nostro sostegno a Pisapia perchè la sua storia è una storia di libertà e di onestà.
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Quando il "polpo Rob" alias Roberto Formigoni, sfiancato dai continui attacchi, ha detto che i radicali hanno un voto e mezzo e per questo sono nessuno, Marco Cappato ha replicato con omerica scaltrezza: e lui è il Polifemo lombardo. A buon intenditor....
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Ma ora sono in ballo i destini del capoluogo, il derby della Madunina è tutto da giocare, il suo esito è più che mai incerto. Non quello tra Inter e Milan, il campionato ormai è andato. Ma quello tra Letizia Moratti e lo sfidante Giuliano Pisapia, che i sondaggi meno partigiani danno ad un'incollatura dal sindaco uscente. L'avvocato gentile può contare sul sostegno dell'intero centrosinistra: pallido quello del Pd, decisamente più robusto quello della lista Bonino-Pannella, che si sta spendendo molto in questa campagna elettorale. «Se riusciamo a dare il messaggio di un grande cambiamento possibile dice il capolista Cappato - Milano può finalmente cambiare colore».
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<b>Perdoni la franchezza, ma ad ogni tornata elettorale ci si chiede cosa faranno fino all'ultimo quegli indisciplinati dei radicali. Stavolta invece niente indugi. Tutto merito di Pisapia?</b>
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Innanzitutto è un atto di fiducia reciproca con Giuliano Pisapia per la sua storia, che è una storia di libertà e di onestà. È un sostegno aperto, convinto, che abbiamo dato senza passare per trattative preventive sul programma o accordi di coalizione. Anche lui si è mostrato felice di poter contare sul contributo della lista Bonino-Pannella.
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<b>Il timbro "radicale" c'è, eccome. Milano è tappezzata di manifesti pro-eutanasia dell'associazione Coscioni, si parla di registri comunali per unioni civili e testamento biologico. Non teme di indispettire una parte del ceto cattolico illuminato che sostiene Pisapia?</b>
<p> Si tratta di proposte che incontrano un favore largamente maggioritario nell'opinione pubblica e credo che non ci sia contraddizione tra l'essere cattolici e il voler rispettare la libertà di scelta su temi così importanti e delicati. Un approccio laico dell'impegno cattolico non è affatto incompatibile con queste proposte.
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<b>State conducendo una lotta senza quartiere al governatore della Lombardia, di cui chiedete le dimissioni per le presunte irregolarità nella raccolta firme. Non dovreste concentrarvi sulla città di Milano? Esiste una continuità tra il sistema Formigoni e il sistema Moratti?</b>
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Abbiamo descritto e denunciato un sistema di potere che ha come epicentro Formigoni e come propagazione la Compagnia delle Opere, ma che ha grande ramificazioni e influenze anche a livello comunale. A Milano sono in ballo grossi affari nel campo dell'urbanistica e del governo del territorio, il cui assessorato competente è storicamente in mano a uomini di Comunione e Liberazione.
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Comunione e Lottizzazione, nella vostra parodia.</b>
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Il sistema di potere è quello, a dispetto di differenze e contrasti apparenti tra Formigoni e Moratti e al di là delle lotte intestine al Pdl. Sul piano del governo del territorio, per come è stato concepito, la caratteristica rimane la stessa, e cioè l'incapacità di rispettare le regole, che in questo caso diventa molto pericolosa: in una città riempita da una valanga di soldi per l'Expo le infiltrazioni della criminalità organizzata di ogni tipo nella politica rischiano di aumentare a dismisura.
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<b>In cosa ha fallito Letizia Moratti?</b>
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Moratti è stata prigioniera dei partiti. Ha dovuto soddisfare gli equilibri e gli interessi di tutte le forze della coalizione, dalla Lega agli ex An e così via. È chiaro che i progetti e le promesse di inizio mandato, compreso l'affare dell'Expo, si sono infranti, spenti, per poi essere riassorbiti nella necessità di soddisfare interessi particolari. Ad esempio sul piano della trasformazione ecologica della città.
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<b>Ma ora si celebreranno i referendum cittadini. E Moratti è pronta a votare sì, proprio come Pisapia...</b>
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I referendum riguardano la prosecuzione dei progetti che in realtà proprio la Moratti ha subito congelato, come la questione dell'ecopass, del potenziamento del trasporto pubblico, e altro ancora. I referendum chiedono quello che il sindaco non ha avuto la capacità di realizzare. Dopodiché in politica è possibile tutto: il sindaco Moratti dice sì a tutti i quesiti, la Lega ha detto chiaramente che non se ne parla neppure, non vuole la diffusione dell'ecopass sul modello londinese, la cosiddetta congestion charge; mentre dall'altra parte il sì di Pisapia si accompagna a una posizione compatta dell'intera coalizione che ha inserito l'adesione ai referendum nel programma.
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<b>La sfida di Milano ha assunto il peso di un test nazionale, da resa dei conti finale. Il plebiscito sul Cavaliere non rischia di rovinare tutto?</b>
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Io credo che si tratti necessariamente di una battaglia sia milanese che nazionale, bisogna affrontarle entrambe a viso aperto. Non è solo un plebiscito sul potere berlusconiano: è a vocazione nazionale anche il potere formigoniano, o tremontiano, o quello di tutti i possibili successori di Berlusconi. Milano non può che essere il centro di questa partita, che è addirittura internazionale, se consideriamo la vetrina dell'Expo. Bisogna affrontare la sfida senza paura.
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<b>La vera incognita è il ballottaggio. Una parte dei finiani sembra non voler rispettare l'ordine di scuderia e annuncia la fiducia a Moratti al secondo turno. Guai seri.</b>
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La nostra priorità è ottenere un minimo di legalità nella campagna elettorale.<br />
Abbiamo già denunciato i manifesti abusivi, ora segnaliamo l'illegalità della campagna elettorale di Berlusconi in tv a tutte le ore, senza contraddittorio e in violazione totale della par condicio. Credo che Pisapia e la coalizione dovrebbero battersi per questo, per la legalità della campagna elettorale che favorisca una conoscenza piena da parte dei cittadini, prima ancora che pensare ad equilibri e alleanze del dopo.
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<b>"Legalizziamo Milano" è lo slogan. Suona un tantino poliziesco.</b>
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Se noi riusciamo a trasmettere il messaggio di un grande cambiamento possibile anche su questo terreno, allora tra il primo e il secondo turno saranno le classi dirigenti del polo di centro e di altre formazioni ad avere l'interesse a cercare un'intesa col centrosinistra. Se invece prevale l'idea di sottrarre controllo democratico è chiaro che in termini di potere, di attrazione del potere, la bilancia pende dalla parte di Letizia Moratti. Il loro apparato è più forte. Si deve puntare non sul negoziato con le forze politiche, ma sulla conoscenza da parte dell'opinione pubblica.
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<b>Il caso Lassini continua a far discutere. Anche lei crede che le rassicurazioni della Moratti siano vane?</b>
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Lassini sarà candidato e con ogni probabilità sarà eletto, mi pare molto improbabile che si dimetta. Ed è difficile negare che abbia goduto di un certo sostegno per fare quel tipo di affissioni a tappeto su Milano. È tutto tranne che un corpo estraneo alla sua coalizione.
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<b>Una chiosa sui referendum di giugno. Dopo il blitz sul nucleare, il governo tenta di far saltare anche il quesito sull'acqua pubblica. Al di là delle divergenze politiche, scorge un attacco all'istituto referendario in quanto tale?</b>
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I referendum sono stati uccisi negli scorsi decenni, si è cominciato negli anni Settanta, impedendo di celebrare referendum assolutamente costituzionali, come quello sul Concordato. Tutte le forze della non-democrazia italiana, comprese quelle di sinistra, hanno concorso alla distruzione dell'istituto referendario. Fino ad oggi ciò è stato fatto principalmente ai danni dell'iniziativa radicale, ora credo che ci si renda conto che una volta distrutto il referendum è distrutto per tutti.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=ZFQU9">Gli Altri - Alessandro Antonelli </a>Sergio ZAVOLI: Rai. Inammissibili emendamenti su par condicio nei talk show2011-03-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559508Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Gli emendamenti presentati dalla maggioranza che equiparano i talk show ai programmi di comunicazione politica sono inammissibili.
<p>Lo ha dichiarato il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, relatore del regolamento per la par condicio per le elezioni amministrative del 15-16 maggio.
<p> Zavoli, richiamandosi alla legge 28/2000 sulla par condicio e alle sentenze della Corte costituzionale e del Tar del Lazio, ha parlato di "effetti impropri sull’autonomia Rai" nel caso ci fosse l'equiprazione tra i programmi di informazione e approfondimento e le tribune politiche.
<p>Il presidente della Vigilanza ha detto di condividere le preoccupazioni di una riproposizione della situazione dello scorso anno quando, in occasione delle elezioni regionali, la Rai decise di sospendere del tutto i talk show.
<p>Per Zavoli verrebbe minata non solo l’autonomia professionale dei giornalisti, ma finirebbero per essere tolti spazi al servizio pubblico per coprire una tornata elettorale che coinvolge appena poco più della percentuale prevista dalla legge sulla par condicio per la sua applicazione, cioè il 27 per cento.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilvelino.it/articolo_stampa.php?isEnglish=&Id=1325869">Il Velino.it</a>Giuseppe GIULIETTI: «Prima del voto risolvere il conflitto d’interessi»2010-08-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it503978Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
"Prima di un eventuale voto, sarà necessario cambiare la legge elettorale", più o meno con queste parole quasi tutti i rappresentanti del centro sinistra hanno indicato la priorità per un eventuale governo di transizione che dovrebbe preparare le elezioni anticipate.
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Proposito condivisibile, ma che non tiene conto del fatto che il Berlusconi furioso non si farà cucinare a fuoco lento e tenterà di travolgere tutto e tutti e lo farà come sempre utilizzando a mani basse l’impero mediatico del quale dispone a suo piacimento. Se, come appare probabile, dovesse decidere di anticipare tutti e chiedere il voto immediato non sarà facile fermarlo. In queste condizioni il voto sarebbe trasformato in una sorta di giudizio di dio:
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"Volete voi Barabba o Gesù?", sarà uno degi slogan di una blasfema campagna elettorale.
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Per tutte queste ragioni, più o meno fantasiose, se potessimo dare un consiglio ai cosiddetti leader delle opposizioni, ma anche al presidente Fini, li vorremmo invitare a non separare mai l’urgenza di una nuova legge elettorale da quella di una "neutralizzazione" degli effetti peggiori dell’irrisolto conflitto di interessi.
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Se e quando dovesse comparire un governo d’emergenza o tecnico che dir si voglia, sarà almeno il caso di chiedere la nomina di un direttore generale di garanzia alla Rai, un rafforzamento della par condicio (altro che la sua abolizione!), un rafforzamento dei poteri delle autorità di garanzia affinchè possa intervenire in tempo reale quando le violazioni vengono commesse e non dopo, a fucilazione mediatica ormai eseguita.
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Se le autorità non dovessero sentirsela di fare il loro mestiere sarà il caso di chiedere all’Unione europea e all’Ocse di vigilare sul comportamento del polo Raiset e certificare il libero esercizio del voto.
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E’ assai probabile che gli eventi delle prossime ore rendano sorpassati tutti gli schemi e tutte le previsioni, ma se e quando dovesse mai aprirsi uno spiraglio sarà davvero il caso di non archiviare per l’ennesima volta il conflitto di interessi .
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Nel passato questa rimozione ha prodotto effetti nefasti, questa volta potrebbe rivelarsi esiziale, anche e soprattutto per quella destra che non intende piegare il capo e la schiena di fronte alle minacce del piccolo Cesare.<br />
<br/>fonte: <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/prima-del-voto-risolvere-il-conflitto-dinteressi/?printpage=undefined">micromega-online</a>Emma BONINO: «Se sarò eletta taglierò gli stipendi ai consiglieri regionali. Sciopero della fame e sete contro le tv»2010-02-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it479156Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) - Vicepres. Senato <br/><br/><br />
Emma Bonino sta esaminando la possibilità di aggredire i costi della politica in Regione (circa 21 milioni di euro l’anno). <br />
E, se sarà eletta, promette nei primi 100 giorni di giunta il varo di una legge su questo tema: la candidata del centrosinistra alle elezioni del 28 e 29 marzo prossimi vorrebbe destinare i risparmi all’assistenza domiciliare o al fondo per aumentare il numero di cittadini che beneficiano del «reddito minimo garantito».
<p>L’iniziativa (tagli a stipendi di assessori, consiglieri, portaborse e segreterie) è stata annunciata ieri dalla stessa vice presidente del Senato all’assemblea romana di Rifondazione.
<p>Oggi invece, a Milano, la Bonino spiegherà le motivazioni del suo sciopero totale della fame e della sete, «in difesa della legalità e della democrazia» e contro la discriminazioni in tv dei candidati della lista Bonino-Pannella.
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«Vi porto dei "sì" netti e dei "no" netti - ha ribadito domenica -. Dico "no" al nucleare in tutta Italia, dico "no" a ospedalizzare tutti, perché mancano servizi sul territorio, dico "no" a privatizzare l’Acea, e non ne capisco la fretta, finché non esista un’Authority». «Dico "sì" invece - ha precisato ancora la Bonino - al reddito minimo garantito», per il quale però servono più fondi, «economizzando, magari, sui costi della politica». La candidata del centrosinistra si è poi detta favorevole al sostegno al credito per le piccole emedie imprese, e ha sottolineato l’importanza «di un uso più sinergico dei fondi europei».
<p>«Dobbiamo occuparci della nuova povertà - ha aggiunto - che colpisce le famiglie monoreddito, con figli a carico, che si trovano in situazioni di transizione. Bisogna aiutare le donne ad accedere al mercato del lavoro». Sempre ieri l’esponente radicale ha aperto la campagna elettorale nel reatino: «Questa provincia deve fare sinergia con la Regione - ha detto - come con altri territori del centro Italia, la Regione non deve essere fagocitata da Roma Capitale».<br />
«È arrivato il momento di riequilibrare il peso dei territori - ha fatto notare la Bonino - e questo non significa criticare il passato perché ogni fase storica ha i suoi modi, ma ora bisogna avere un’attenzione speciale a province come Rieti, che è inserita non solo nel contesto del Lazio, come è avvenuto tra il basso Piemonte e la Liguria». <br />
<br/>fonte: <a href="http://roma.corriere.it/notizie/politica/10_febbraio_22/boino-tagliero-stipendi-consiglieri-regionali-1602514996037_print.html">Corriere.it/Roma - Francesco Di Frischia</a>Pier Ferdinando CASINI: «Spregiudicato uso degli incarichi di governo da parte di Zaia e di Brunetta. Si dimettano dal governo prima della campagna elettorale per consentire alla competizione di essere paritaria»2010-02-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it478103Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />«Berlusconi è il re della competizione: come grande imprenditore dovrebbe avere il culto del mercato. Se ce l'ha, garantisca la parità di condizioni»
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Non si limita a confrontare i secondi delle apparizioni televisive, i 1600 di Brunetta contro i 3 di Orsoni. <br />
E non si limita nemmeno a definire "dopata" questa campagna elettorale. Pier Ferdinando Casini chiede nientemeno che le dimissioni di Luca Zaia e Renato Brunetta. Di più: ammonisce l’Autorità di vigilanza perché «non chiuda gli occhi». E si rivolge ai direttori dei tg nazionali, compreso quello del Tg1: «Anche Minzolini, certo».
<p>Nella sala al quarto piano del Candiani prenotata per la presentazione al pubblico del capolista dell’Udc Ennio Fortuna, il presidente dell’Unione di centro spiega perché a Venezia si è alleato con il centrosinistra e altrove col Pdl, contesta il dilagare mediatico dei ministri che sono anche candidati in barba alla par condicio, dice che il Veneto non può essere «svenduto» alla Lega.
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Più volte rinviata per impegni parlamentari, la visita a Mestre di Pier Ferdinando Casini comincia in via Palazzo, nel municipio dove ad aspettarlo c’è Massimo Cacciari. Un incontro a porte a chiuse che dura una ventina di minuti e senza l’annunciato "briefing stampa" finale. Accompagnato dal candidato governatore Antonio De Poli, da Ugo Bergamo e dai segretari locali Roberto Panciera e Luca Scalabrin, Casini quando esce dal municipio si trova faccia a faccia con Giorgio Orsoni. <br />
E ai giornalisti che gli chiedono com’è andato l’incontro con il sindaco, risponde abbracciando l’avvocato: «Il sindaco per me è Orsoni, Cacciari è l'ex sindaco». Stringe mani e distribuisce baci. Anche ad Annamaria Miraglia che lo avvicina: «Ti ricordi di me?».
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Al Candiani lo aspetta Ennio Fortuna, ma in sala ci sono anche tanti esponenti degli altri partiti, molti del Pd, pure Luana Zanella dei Verdi e Renato Darsiè del Pdci.<br />
Anche un interprete per i sordomuti che siedono nelle prime file. «Le elezioni di marzo non sono le prove generali delle elezioni politiche - dice Casini per spiegare perché l’Udc a Venezia sta col centrosinistra e altrove no.
<p>Contrariamente da Berlusconi e Bersani, io dico che le elezioni di marzo sono elezioni regionali e comunali. <br />
Importanti, certo. A Venezia, come nelle Marche e anche in altre parti, si è radicato un protagonismo del centro nel rapporto con il Pd. Ma è sbagliato usare termini come centrodestra e centrosinistra, sono desueti, non significano più niente. A Venezia c’è un protagonismo dei moderati, dei riformisti, delle persone che vogliono guardare avanti, ma senza demagogia».
<p>E parte l’attacco alla Lega: «Io non ridicolizzo la Lega - precisa Casini - so che interpreta uno stato d’animo degli elettori, ma noi riteniamo che il ruolo della politica non sia quello di enfatizzare. E la differenza tra noi e Brunetta è che lui usa gli effetti speciali, ma poi le cose non cambiano mai: agli spot non seguono i fatti». <br />
Cita il Piano casa, la sicurezza e le ronde, l’immigrazione. Non si scompone del fatto che alcuni dell’Udc abbiano lasciato il partito: «Ci sono tanti opportunisti, ma - ironizza - dobbiamo avere comprensione: teniamo tutti famiglia».
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Denuncia lo «spregiudicato uso degli incarichi di governo da parte di Zaia e di Brunetta». Chiede che Zaia e Brunetta «si dimettano dal governo prima della campagna elettorale per consentire alla competizione di essere paritaria». <br />
Aggiunge: «In questi giorni c'è una statistica che dimostra che Brunetta ha surclassato Orsoni, 1.600 secondi a 3: io credo che questo non sia un problema da continuare a sottovalutare. Chiediamo alle autorità di vigilanza di non chiudere gli occhi e facciamo appello anche alla responsabilità dei direttori dei telegiornali, pubblici e privati. Anche al direttore del Tg1, sì: perché Minzolini è una persona perbene, anche se le sue idee non sono le nostre, e quindi non può far finta di non vedere che tutte le sere nei pastoni politici dei telegiornali ci sono Zaia, Cota, tutti i candidati del centrodestra». <br />
Ma Casini non dimentica il premier: «Berlusconi è il re della competizione: come grande imprenditore dovrebbe avere il culto del mercato. Se ce l'ha, garantisca la parità di condizioni».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=344673&Data=20100221&CodSigla=VE">Il Gazzettino.it</a>Giancarlo MAZZUCA: Festival di Sanremo 2010 - Mazzuca annuncia interrogazione parlamentare2010-02-21T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it478100Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) <br/><br/><br />
Giancarlo Mazzuca ha annunciato la prossima presentazione di una interrogazione parlamentare "per la gravissima violazione della par condicio fatta da Maurizio Costanzo durante il 60esimo festival della Canzone italiana in corso a Sanremo, che ha cosi' strumentalizzato una manifestazione canora a fini politici".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/SANREMO-MAZZUCA-INTERROGAZIONE-PER-VIOLAZIONE-PAR-CONDICIO/news-dettaglio/3756339">Repubblica.it</a>Marco BELTRANDI: Rai. L'Ufficio di Presidenza in Commissione Vigilanza non può modificare il regolamento.2010-02-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it478030Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Se non fossero in gioco i diritti dei cittadini elettori in una importante consultazione elettorale, e persino la dignità del Parlamento nell’espletamento delle proprie funzioni, se ne potrebbe persino sorridere.
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Ciò che è assolutamente certo, però, è che l’Ufficio di Presidenza della Commissione di Vigilanza sulla Rai non può in alcun modo modificare quanto approvato dal plenum della Commissione solo una settimana fa (ed in Gazzetta Ufficiale da venerdì scorso). A dirlo fu lo stesso Presidente Zavoli, nel febbraio (e marzo) dello scorso anno, su mia richiesta, dichiarando che una simile eventualità non si sarebbe mai più ripetuta, essendo contrastante con regolamenti e prassi parlamentari (la vicenda aveva persino richiamato l’attenzione della Presidenza della Repubblica). <br />
Tanto più che altrimenti, aggiungo per paradosso, si potrebbe anche abolire il plenum della Commissione.
Intendo poi segnalare la totale assenza del coinvolgimento del sottoscritto, relatore e autore del provvedimento, disattendendo la richiesta della mia presenza da parte del Vicepresidente Giorgio Lainati nella scorsa seduta dell’Ufficio stesso, il che mi pare chiarisca ulteriormente portata ed intenti della operazione che si sta tentando.
Infine, ma non per ultimo, siamo all’assurdo.
<p>L’assurdo di una par condicio che i suoi presunti difensori vorrebbero solo per le trasmissioni che pochi guardano, ma non per i programmi più influenti e seguiti, ma anche l’assurdo di una Commissione parlamentare di indirizzo e vigilanza della Rai disposta a farsi dettare le regole dall’azienda oggetto dell’indirizzo e del controllo. Un colpo definitivo alla autorevolezza e credibilità della Commissione, temo.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=153129">www.radicali.it</a>Marco BELTRANDI: Dalla Rai una vergognosa campagna contro il Parlamento2010-02-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477985Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Mai avrei pensato che la campagna che la Rai sta conducendo da alcuni giorni contro le decisioni assunte dal Parlamento, cioè dalla Commissione di Vigilanza, sulla par condicio potesse giungere ad un tale vergognoso livello, quello cioè di attribuire al regolamento sulla par condicio da me proposto un divieto che è imposto da una legge in vigore dal 1993. Quello che ha portato all’assurda decisione di vietare nella trasmissione A Sua Immagine di ieri la presenza dell’On. Giovanni Bachelet.
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Naturalmente, malgrado il puntuale intervento di verità di ieri di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, oggi diverse testate, politici, e commentatori anche di prestigio, continuano a propalare questa falsità, senza minimamente dar conto di quanto ieri dimostrato dai radicali. Per poi non parlare dei TG di ieri della Rai tv.
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A questo punto mi pare evidente, che oltre alle iniziative politiche, ad ogni livello, andranno intraprese anche iniziative di carattere giudiziario nei confronti di una azienda che sta usando il denaro dei contribuenti per difendere la pretesa di alcuni conduttori di violare ogni norma di legge nell’ultima fase della campagna elettorale, facendosi beffe delle decisioni del Parlamento.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=152958">www.radicali.it</a>Andrea MARTELLA: «1547 secondi a 3. Questi i dati delle presenze televisive tra i due candidati per l'elezione a sindaco di Venezia».2010-02-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477947Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«1.547 a 3: questi sono i dati (in secondi) delle presenze televisive di Renato Brunetta e Giorgio Orsoni sulle reti Rai e Mediaset nelle prime due settimane dopo la loro candidatura, cioè dal 25 gennaio al 6 febbraio». Lo dichiara il deputato del Partito democratico, Andrea Martella. Una denuncia che si associa all’annuncio dei parlamentari Paolo Gentiloni e Beppe Giulietti di presentare un ricorso all’Autorità delle Comunicazioni.
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«I numeri dimostrano uno squilibrio scandaloso», denuncia Martella, ricordando che ieri è entrata in vigore la par condicio: «E adesso questo squilibrio è anche illegale. Secondo il regolamento tra i due candidati deve esserci equilibrio e la carica di Ministro non può giustificare una presenza televisiva diversa tra i concorrenti. Bene hanno fatto i deputati Gentiloni e Giulietti a presentare un ricorso all'Autorità delle Comunicazioni».<br />
<p>Sullo "squilibrio televisivo" interviene anche il segretario comunale del Pd Alessandro Maggioni: «Sono numeri inequivocabili e che dimostrano nero su bianco come si stia giocando una partita dove le più elementari regole della democrazia vengono violate. È necessario che la competizione per l’elezione del sindaco di Venezia rientri immediatamente nei ranghi dell’equilibrio informativo in televisione. In questo senso chiediamo formalmente che i direttori delle testate televisive nazionali vi provvedano invitando Giorgio Orsoni a trasmissioni di informazione politica. In ogni caso - dice Maggioni - Orsoni riuscirà a conquistare la città: lo farà parlando a tu per tu con i cittadini, in un rapporto reale e non virtuale. Venezia ha bisogno di un sindaco da incontrare per strada e non da vedere solo alla tv. E se Orsoni è senza dubbio un candidato in 3D, una dimensione in carne ed ossa, Brunetta invece resta in versione 2D, quella degli schermi televisivi».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=314787&Data=20100212&CodSigla=VE">Il Gazzettino.it</a>RICCARDO NENCINI: Par condicio. Nencini: Per il servizio pubblico è molto peggio la legge dell'audience2010-02-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477930Alla data della dichiarazione: Pres. Consiglio Regione Toscana (Lista di elezione: Ulivo) - Consigliere Regione Toscana (Gruppo: L' Ulivo) <br/><br/>L’audience, in un’azienda come la Rai, non può essere l’unico criterio di giudizio neppure per le trasmissioni di approfondimento politico.
Stupisce che il presidente della Rai, Garimberti, e conduttori così esperti come Floris e Santoro, non se ne rendano conto. Le linee guida dell’informazione pubblica non sono le stesse di quelle della Tv commerciale. E lo stesso discorso vale per i direttori dei tre principali Tg. Né le loro esigenze professionali né quelle della raccolta pubblicitaria, giustificano la sistematica e scientifica censura nei confronti delle forze politiche minori. In questo, la loro strategia, è perfettamente compatibile con il modello di informazione stile ‘pensiero unico’ che probabilmente piace anche alla maggioranza di governo. La cosiddetta ‘par condicio’ non è sicuramente la legge migliore che ci sia, ma quella dell’audience è infinitamente peggiore.<br/>fonte: <a href="http://www.partitosocialista.it/site/ArtId__2513/306/865-PAR_CONDICIO._NENCINI-_PER_IL_SERVIZIO_PUBBLICO_E__MOLTO_PEGGIO_LA_LEGGE_DELL%E2%80%99AUDIENCE.aspx">Partito Socialista Italiano</a>RICCARDO NENCINI: Rai. Il vero scandalo è che abbiamo un'informazione pubblica indecente2010-02-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477915Alla data della dichiarazione: Pres. Consiglio Regione Toscana (Lista di elezione: Ulivo) - Consigliere Regione Toscana (Gruppo: L' Ulivo) <br/><br/><br />
“Sui talk show questa volta Berlusconi non ha tutti i torti”.
E’ il commento del segretario del Psi, Riccardo Nencini, alle decisioni della commissione di vigilanza Rai.
“L’unico scandalo vero è che i programmi di informazione e di approfondimento della Rai da oltre un anno escludono sistematicamente tutte le forze politiche che non sono rappresentate in parlamento. Così oltre a una legge elettorale indecente, - conclude Nencini - abbiamo anche una informazione pubblica indecente”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitosocialista.it/DesktopDefault.aspx?artId=2510&PageID=306">Partito Socialista Italiano</a>Marco BELTRANDI: Regionali, Beltrandi: Pd-Pdl uccidono par condicio2010-02-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it477854Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Il Pd si assume una grave responsabilita' politica, condividendo il progetto di Pdl e Lega Nord di cancellare la par condicio nelle competizioni elettorali, a cominciare da quelle regionali di imminente svolgimento'. E' questa la denuncia fatta da Marco Beltrandi, deputato radicale eletto nelle liste del Pd, relatore in commissione di Vigilanza Rai, sul regolamento di attuazione della par condicio per le elezioni regionali.
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In una conferenza stampa, Beltrandi ha sottolineato che 'Pd e Pdl condividono una visione distorta del pluralismo informativo, puntando ad una sorta di monopolio-duopolio che uccide il pluralismo dell'informazione politica'.
Secondo l'esponente dei Radicali dal confronto politico nella tv pubblica sarebbero esclusi, secondo l'accordo che si prospetta tra due principali partiti, movimenti politici come il Nuovo Psi, l'Udeur, i Verdi, il Prc, Sinistra e Liberta', la Lista Bonino-Pannella e La Destra di Storace.
Secondo Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani, 'c'e' la volonta' esplicita di lasciare la comunicazione politica all'arbitrio dei salotti televisivi. Non a caso cinque partiti si spartiscono il 95% degli spazi televisivi e la stessa quota dei finanziamenti pubblici'.
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Ancora secondo Staderini, la Rai rischia di pagare milioni di euro di sanzione per la mancata attuazione dei principi della par condicio.
La commissione di Vigilanza Rai riprendera' l'esame delle norme per l'attuazione della par condicio nella campagna elettorale per le Regionali da domani alle 13,30. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=152716">www.radicali.it</a>Marco CAPPATO: Europee. Franceschini e Berlusconi alleati nella conservazione e contro il diritto dei cittadini a essere informati2009-06-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391440Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) <br/><br/><br />
Non è un caso che in queste ore finali di campagna elettorale, proprio quando la RAI è condannata dall’autorità a riparare l’informazione negata, Berlusconi e Franceschini si alterneranno a Porta a Porta e Matrix, in violazione della legge sulla par condicio e del diritto dei cittadini a un’informazione pluralistica. <br />
E non è un caso che Franceschini non abbia finora voluto spendere una parola a sostegno della richiesta, avanzata dai rappresentanti di quattro liste elettorali tra le quali la Lista Bonino-Pannella, per la creazione di nuovi spazi di tribune e comunicazione politica.
<p> Se Franceschini volesse fare per un minimo una battaglia di alternativa e non di subalternità, dovrebbe fare propria la nostra richiesta di legalità nell’informazione.<br />
Il Segretario del PD invece ritiene che convenga a lui tanto quanto a Berlusconi -che abitano nelle televisioni insieme all’antagonista prescelto Antonio Di Pietro- che le regole sull’informazione non siano rispettate, e che prosegua quella politica del baratto che già il PCI aveva attuato nei confronti di Berlusconi.
<p>Franceschini e Berlusconi sono alleati nella conservazione del Regime partitocratico in Italia, nel conservare i finanziamenti pubblici ai partiti, il Concordato e i conflitti di interesse; sono alleati nell’opporsi al sistema anglosassone, alla riforma delle pensioni e del Welfare, alle riforme laiche sull’eutanasia e il divorzio breve, e sono uniti nel considerare “strategico” il rapporto con il criminale Gheddafi. <br />
Tanto basta per proteggersi a vicenda di fronte all’opinione pubblica, usando e abusando del monopolio RAISET.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=143082">www.radicali.it</a>Sergio ZAVOLI: Elezioni Europee. Zavoli alla Rai: «Spazio alle liste penalizzate»2009-06-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391428Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Recuperare il tempo perduto nei confronti delle liste penalizzate. Il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli, ieri ha inviato un telegramma ai vertici della televisione di Stato affinché nei prossimi giorni non soltanto sia rispettata la par condicio, ma venga anche recuperata la sperequazione fin qui esistita ai danni di Sergio Zavoli quattro liste:<br />
i radicali di Emma Bonino e Marco Pannella, la sinistra di Rifondazione e Comunisti italiani di Oliviero Diliberto, Paolo Ferrero e Cesare Salvi, il raggruppamento tra la Sinistra democratica di Claudio Fava, i Verdi di Grazia Francescato e i socialisti di Riccardo Nencini (Sinistra e libertà), la Destra di Francesco Storace.
<p>Le personalità citate avevano firmato giusto ieri mattina una lettera di protesta indirizzata alla Vigilanza e ai vertici Rai. <br />
E, appunto, Zavoli ha raccolto l`appello, precisando anche che «i regolamenti attuali andrebbero rivisti perché non sono più all`altezza di rispecchiare la situazione politica, che non viene più adeguatamente rappresentata in tv come dovrebbe essere per un servizio pubblico». <br />
Secondo Zavoli, inoltre, «bisogna riscrivere le norme che danno alla bicamerale solo poteri di indirizzo ma nessun potere sanzionatorio». Intanto, la Corte Costituzionale ha ammesso il ricorso dei referendari contro il recente regolamento sugli spazi televisivi varato in Vigilanza. La consulta si pronuncerà nel merito il prossimo 9 giugno.
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<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=142913">Corriere della Sera </a>Marco BELTRANDI: Rai, Beltrandi: ufficio di Presidenza della Commissione esclude forze politiche ammesse dalla par condicio2009-04-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391031Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>“Già ieri in plenaria ero intervenuto ancora una volta per stigmatizzare il fatto che il regolamento per la par condicio televisiva relativa alle elezioni europee fosse stato incredibilmente approvato, e poi modificato, dall’Ufficio di Presidenza della Vigilanza in completo difetto di potere dello stesso visto che il regolamento assegna tale funzione al plenum della Commissione in modo chiaro ed inequivocabile.
Ora apprendo il contenuto delle modifiche apportate ancora una volta dal medesimo Ufficio di Presidenza (anziché dal plenum, chissà perché?) al regolamento (peraltro scritto con errori e parti senza senso) da cui risultano con un tratto di penna cancellate alcune forze politiche nazionali dalla prima fase della campagna elettorale, come Forza Nuova ed altre, per fare un solo esempio, in aperta violazione della legge 28/2000, che riconosce questo diritto alle forze politiche tutte “presenti” al Parlamento Europeo.
Apprendo anche che, contrariamente agli impegni pubblici assunti da Vicepresidenti e Segretari della Commissione, ancora recentemente, non si è data alcuna risposta alle oltre 200 richieste per gli spazi dell’Accesso Rai, che saranno così negati per ancora chissà quanti mesi, in violazione degli obblighi di legge in materia, con la Sottocommissione per l’Accesso che non riesce neppure ad essere insediata, e con l’Ufficio di Presidenza dedito a fare altro (e che altro!!!) come si è visto.
A questo punto intendo rivolgermi formalmente ai Presidenti di Camera e del Senato, e anche al Presidente della Repubblica, per denunciare le nuove ulteriori, clamorose attività di una Commissione di Vigilanza negatrice del Diritto e dei Diritti, per giunta in spregio di ogni regolamento, anche suo proprio.
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/view.php?id=140991">www.radicali.it</a>