Openpolis - Argomento: sindaco di Napolihttps://www.openpolis.it/2012-09-03T00:00:00ZLuigi de MAGISTRIS: «Movimento arancione ai blocchi. Ma non ci saranno solo sindaci» - INTERVISTA2012-09-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649065Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
Il sindaco di Napoli ha archiviato un agosto di duro lavoro per dare sostanza a un'idea che sta raccogliendo nuovi dettagli.
<p> <b>Sarà un movimento di persone che vogliono impegnarsi in politica. Il nome?</b>
<p> «Avrà sicuramente l'aggettivo 'arancione' in modo da non disperdere il significato di quella che è stata una vera rivoluzione».
<p><b>Lancerà una lista civica a sostegno di un'alleanza Pd-Sel-Idv?</b>
<p> «Dipenderà dalla legge elettorale. E' prematuro parlare di lista. Infondato è parlare di lista legata al movimento dei sindaci».
<p><b>Quali sono le certezze, allora?</b>
<p>«Sto lavorando, con un gruppo ristretto, a un manifesto che non parlerà di alleanze o candidature, ma di temi economici, politiche internazionali, inclusione, strategie sui beni comuni. La rete dei sindaci è all'interno di questo progetto».
<p><b> Ci sono sindaci con cui si sente in sintonia?</b>
<p>«Certo che ci sono, ma nomi non ne faccio».
<p> <b>E' preoccupato che facciano una legge elettorale che 'tagli' sia lei che Grillo?</b>
<p> «No, sono preoccupato che facciano una legge che non dia un mandato chiaro agli elettori. Ovvero che sia possibile un'alleanza elettorale diversa da quella di governo. Non vorrei che si dicesse no all'Udc in campagna elettorale e poi si facesse un governo con Casini o anche con il Pdl, magari con il pretesto dell'elezione del capo dello Stato. Il governo di unità con tutti dentro sarebbe una iattura».
<p><b> Negli ultimi giorni, Grillo l'ha preso di mira.</b>
<p> «Ormai se la prende con tutti».
<p> <b>Teme la sua concorrenza?</b>
<p> «Il Paese non si cambia con i vaffanculo o scrivendo sul blog. Io appartengo a quella categoria che cerca l'unità».
<p> <b>Anche i rapporti con Di Pietro non sembrano idilliaci.</b>
<p>
«No, sono positivi, ci sentiamo spesso. Ma ognuno ha la sua autonomia. Di Pietro, a differenza di altri, intuisce che la politica e i partiti, oggi, da soli non bastano».
<p><b>Tra Bersani e Renzi chi sceglierebbe?</b>
<p> «Non ci casco, non seguo questi scenari. Sono lontano dalle querelle sulle candidature».
<p> <b>La foto di Vasto - quella con Bersani, Vendola e Di Pietro - è ancora da tenere attaccata in salotto?</b>
<p> «Con quel tipo di foto non si va da nessuna parte. Neppure se si fa un ingrandimento per metterci qualche altro dentro. La verità è che occorre un progetto nuovo che tenga conto di risorse del Paese come i sindaci e i movimenti».
<p><b>Lei parla spesso di un autunno caldo. A cosa si riferisce?</b>
<p> «Mi preoccupa il conflitto sociale. L'emergenza lavoro è prioritaria ma il governo non fa nulla. Sulle politiche economiche liberiste di Monti il mio giudizio è totalmente negativo».
<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1JR11I">Quotidiano Nazionale | Nino Femiani </a>Luigi de MAGISTRIS: «A Napoli un progetto sperimentale per un quartiere a luci rosse»2012-08-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648432Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
«Un progetto sperimentale per un quartiere a luci rosse potrebbe partire presto a Napoli».
<p>«Nella nostra città registriamo un incremento della prostituzione. Di fronte a questo dobbiamo partire da alcuni dati di fatto, la prostituzione in quanto tale non è vietata dalla legge, è vietato lo sfruttamento. Io non sono dell’idea che il fenomeno non si sconfigga col manganello o con la criminalizzazione delle prostitute o dei clienti. Quindi bisogna aprire un dibattito e il tema va affrontato laicamente». <p>Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, nel corso della trasmissione ‘La zanzara estate’ di Radio 24. Al conduttore Alessio Maurizi, che ha domandato al sindaco se avesse in mente il ‘modello Amsterdam’, l’ex magistrato ha risposto:<br />
«Più o meno, qualcosa di diverso ma, in qualche modo, anche simile. Deve essere individuata un’area dove si sa che in qualche modo è praticata la prostituzione. Se noi creiamo un’area, riusciamo a ridurre enormemente la presenza della criminalità organizzata, perché quell’area verrebbe monitorata dalle forze dell’ordine».
<p>«La mia idea è che si potrebbe sperimentare, e lo trovo un fatto positivo per una grande città internazionale. In alcune grandi città internazionali si sono sperimentate le cosiddette ‘zoning’, delle aree in cui la prostituzione non è legalizzata ma tenuta sotto controllo. Qui c'è un controllo socio-sanitario, un controllo delle politiche sociali e un controllo delle forze dell’ordine, in modo da individuare subito gli sfruttatori».
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De Magistris ha poi parlato di un secondo progetto della sua Giunta, «perché vedo che nella nostra città c’è un’assenza di luoghi dove i ragazzi possano andare per stare un po’ appartati. Oggi come oggi, non tutti si possono permettere di avere una casa o di andare in un albergo. Non vedo perché una coppia di ragazzi di diciotto anni non possa avere un luogo sicuro, che non è un ghetto ma anzi un luogo molto accogliente, in cui poter stare tranquilla».
<p> «Quindi penso sia utile che in una grande città si creino delle aree dove le coppie, soprattutto giovani, possano andare e stare appartati, vedere un film all’aperto e magari poter comprare qualcosa da mangiare. A questo progetto, che è molto avanzato, stiamo lavorando con alcune municipalità e associazioni. Sul tema apriremo un dibattito anche in consiglio comunale».<br /><br/>fonte: <a href="http://www.perlagrandenapoli.org/?p=7952&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=de-magistris-presto-progetto-quartiere-a-luci-rosse">www.perlagrandenapoli.org</a>Luigi de MAGISTRIS: «Lista arancione con i Sindaci» - INTERVISTA2012-08-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647932Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/>
<br />«Io alle primarie? No al 100%».
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<b>Sindaco De Magistris, cosa sta mettendo in piedi? Un movimento? Una lista civica?</b>
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Intanto un movimento. È qualcosa di più di una lista per la campagna elettorale.
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<b>Ma ci sarà anche quella.</b>
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L’ipotesi c’è tutta e oggi abbiamo le condizioni per farla.
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<b>Quali?</b>
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Vogliamo raccogliere le energie disperse dalla politica, c’è la necessità di metterle insieme.
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<b>Perché parla al plurale?</b>
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Bisogna superare i partiti pernalistici. Vale anche per Grillo che, nonostante il movimento, ha fatto lo stesso. Serve un progetto più ambizioso, di governo.
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<b>Quindi si dà del lei.</b>
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Io non potrò essere l’unico riferimento, pur potendo essere il trascinatore, di questo movimento e della lista civica perché sono assorbito dalla mia attività di sindaco di Napoli.
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<b>Non sarà il candidato?</b>
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Va evitato il rischio che cresca l’aspettativa che il fondatore faccia un passo avanti.
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<b>Niente primarie per De Magistris.</b>
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No, al 100%. Ma l’autunno che ci aspetta è caldo, l’economia è a rischio, tutto può accadere.
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<b>Sta dicendo che la lista civica può andare direttamente alle elezioni?</b>
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Se la situazione s’infiammasse, se non ci fossero i soldi nemmeno per pagare gli stipendi, di certo non hanno senso le primarie ma serve un comitato di liberazione nazionale.
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<b>Guidato da lei.</b>
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Potrei essere tra i fondatori.
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<b>E chi ci sarà?</b>
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La situazione è fluida. Di certo le energie migliori che i territori hanno prodotto.
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<b>Ci siamo: la lista dei sindaci.</b>
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Di sicuro una Rete di sindaci. Penso a Milano, Palermo, Bari, Genova, Cagliari. Ma anche altri amministratori, come il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. O al presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.
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<b>Loro lo sanno?</b>
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Con molti ho parlato, condividono l’esigenza di un protagonismo dei sindaci, Emiliano in primis. Ma ora facciamo il momento, poi vediamo chi ci sta.
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<b>Ne ha parlato col segretario della Fiom, Landini, vero?</b>
<p> Non voglio fare nomi, per non bruciarli. Ma non c’è alternativa alle politiche liberiste senza pezzi di sindacato.
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<b>È per questo che ha portato in giunta a Napoli Enrico Panini, uno degli uomini-macchina della Cgil?</b>
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Credo sarà un buon assessore e potrebbe essere perfetto per organizzare un movimento Arancione.
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<b>C’è già il nome allora.</b>
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Ne stiamo discutendo. L’arancione ci deve essere nell'ossatura del nome e nei colori. E anche il riferimento alla liberazione. Dalla precarietà, dalla crisi.
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<b>Sicuro che non prenderà spunto dalla lista civica “Napoli è tua”?</b>
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“Italia è tua” sarebbe un riferimento importante. Abbiamo sempre avuto un’idea negativa dell’appartenenza: i padroni, i politici, la mafia. Invece bisogna riappropriarsi della cultura, dell’istruzione, dei beni comuni e anche del mare e delle montagne.
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<b>Simbolo una bandana?</b>
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Ma no, per carità, quella sera quando ho vinto ero ‘fuori dal comune’. Però il drappo arancione è sempre con me e ci sarà.
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<b>Che aspettative ha in termini di consenso?</b>
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Non faccio previsioni. Quando leggo i sondaggi sui giornali vedo risultati molto buoni, oltre gli sbarramenti. Ma dipenderà molto anche dalla legge elettorale con cui si andrà a votare. C’è davvero una grande spinta.
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<b>Quella economica chi la darà?</b>
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Il vero plusvalore sarà il capitale umano.
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<b>Una bella frase, ma poi servono i soldi.</b>
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Come ha dimostrato la mia campagna elettorale a Napoli, si può vincere anche con pochi euro. Non abbiamo finanziatori alle spalle, se è quello che vi state chiedendo.<p>
<b>Il programma?</b>
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Il capitalismo è in fase terminale, ci sono profonde disuguaglianze nel Paese. Attraverso il concetto di bene comune dobbiamo stimolare la partecipazione dei cittadini e la loro creatività. Poi combattere la precarietà e proseguire su diritti sociali e civili.
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<b>Vendola è l’alleato perfetto.</b>
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Ho un bel rapporto con Nichi, ma non ho capito il suo cambio di passo e l’ho scritto. Interlocutori naturali sono Idv, Sel, Federazione della Sinistra, Verdi.
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<b>E il Pd?</b>
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Possiamo dialogare. Con Bersani non ho difficoltà. Ma quando si va a cercare una sintesi di governo sul territorio è troppo difficile. Il sostegno alle politiche liberiste del governo Monti e ad alcune leggi che hanno approvato non sono condivisibili.
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<b>Non punterà ai moderati.</b>
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I moderati hanno voglia di radicalità e di un messaggio politico chiaro. In molti mi hanno votato a Napoli. Per conquistarli servono candidati credibili per la loro storia, non operazioni algebriche come quella di Vasto.
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<b>Da che parte sta nel dibattito interno all’Italia dei Valori?</b>
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Io non ho confermato la mia iscrizione all’Idv. Faccio il sindaco e ritengo necessario mantenere un profilo istituzionale per essere il primo cittadino di tutti. Ma è il partito a cui affettivamente e politicamente sono più vicino. E credo che senza Di Pietro l’Idv non sarebbe la stessa cosa, come il centrosinistra.
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<b>Dal quale il movimento Arancione resterà fuori.</b>
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Bisogna andare oltre i partiti. È quello che ci chiede il Paese.
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<b>Come sono i rapporti con Napolitano?</b>
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Dal punto di vista istituzionali buoni, ci incontriamo e telefoniamo spesso, apprezzo la sua attenzione per Napoli.
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<b>E sulla vicenda Mancino?</b>
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Su Mancino e sulla trattativa Stato-mafia la mia posizione è chiara: il 19 luglio
sono stato tutto il giorno in via D’Amelio e mi sono emozionato a parlare da quel palco.
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<b>Parlamento europeo, Napoli, Montecitorio. Non sta bruciando le tappe?</b>
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Mi sento quasi in colpa per non averlo fatto prima. Ho richieste continue d’impegno nazionale, farò un atto di generosità perché ho poco tempo, ma non posso restare alla finestra. Ribadisco, però, voglio restare sindaco.
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<b>Anche in quella veste ha avuto diversi problemi. Prima se n’è andato Rossi, poi Vecchioni, Narducci e ora Realfonzo. Nulla da rimproverarsi?</b>
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Sono quattro casi molto diversi. Rossi aveva poca esperienza politica, perfetto per un movimento Arancione, ma non per una città difficile come Napoli. Con Vecchioni ho ottimi rapporti, ma lui è un artista, non se la sentiva di fare il manager. Narducci l’avrei voluto in Parlamento a difendere la magistratura per il progetto Arancione, ma alla fine ha scelto di dimettersi. Realfonzo l’abbiamo mandato via perché nonostante avesse avuto carta bianca, si fosse scelto i funzionari che voleva, non ha trovato nessuna soluzione alle sfide che Napoli e questo momento storico richiedono.
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<b>Neanche un briciolo di autocritica.</b>
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Ci pensavo ieri sera andando a casa. Ho una personalità molto forte, stabilisco legami importanti con le persone che lavorano con me, non solo professionali. Quando si lacerano ci sono sempre ricadute, come in una famiglia. Ma errare è umano.
<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1IKLMO">il Fatto Quotidiano - Caterina Perniconi</a>Luigi de MAGISTRIS: Lavoro. «Le infelici parole di Monti pesano come piombo»2012-02-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it624070Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
«Dobbiamo andare verso politiche di solidarietà ed inclusione, sia in riferimento agli immigrati e all'aumento della tassa per il permesso di soggiorno, sia in riferimento alle infelici affermazioni recenti del presidente del Consiglio sul lavoro».
<p> <i>Lo dice il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, a margine di un convegno sulla cooperazione internazionale.</i>
<p>«Ancora ieri, nonostante le polemiche sul posto fisso, il presidente del Consiglio è ritornato sull'articolo 18 mentre io credo che in questo momento bisogna lavorare con cautela. Si tratta di affermazioni che pesano come piombo in un momento di forti tensioni sociali soprattutto in alcune parti del nostro territorio».
<p>«L'articolo 18 non è assolutamente un freno allo sviluppo perchè i diritti non sono mai un freno allo sviluppo».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/2/4/19448-lavorode-magistrisinfelici-parole-montipesano-come-piombo/">Ansa | controlacrisi.org</a>Luigi de MAGISTRIS: Benecomunismo per la rivoluzione - INTERVISTA2012-01-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it624068Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
Mentre Monti privatizza e liberalizza, a Napoli si va in direzione contraria e la sfida alla valorizzazione dei beni comuni è diventata il fiore all'occhiello della rivoluzione arancione. Ostinatamente Luigi De Magistris rivilitalizza le partecipate del comune: acqua, trasporto e rifiuti. Ieri, con una delibera, Palazzo San Giacomo ha perfino istituito il laboratorio Napoli che con le Assise del popolo è il primo esperimento in Europa di messa su carta della democrazia partecipata, mentre dopo aver aperto un registro per le coppie di fatto e quelle Gltb, ha visto la luce, sempre all'anagrafe del comune, anche quello dedicato al testamento biologico.
<p><b>Sindaco, continuando cosi Napoli si candida a diventare la San Marino dei benecomunisti…</b>
<p>«Scherzi a parte, è un fatto che le nostre scelte avvicinando i cittadini alla politica fanno paura a molti. Noi siamo il contrario dell’antipolitica e lo stiamo dimostrando giorno per giorno. Quello che verrà deciso nelle assemblee del popolo dovrà essere preso in considerazione da questa amministrazione, in un confronto faticoso, ma necessario per gettare le basi della democrazia partecipata. E l’inizio di un esperimento unico, dove l’assemblearismo non sarà più uno sfogatoio, ma un momento di crescita e critica costruttiva, contribuendo alle scelte dell’amministrazione»
<p><b>Uno del suoi “beni comuni” preferiti pare sia l’acqua. Ma con il decreto Monti sulle liberalizzazioni e in particolare con il comma 20, che di fatto vieta agli enti locali di gestire i servizi idrici, che fine farà la sua Abc?</b>
<p> «L’azienda speciale Acqua Bene Comune non farà una brutta fine, noi non lo permetteremo. Siamo stati la prima amministrazione a dare concretezza al referendum con una rivoluzione che ha riportato il controllo delle risorse e della gestione in mano pubblica, non consentiremo nessun colpo di mano»
<p><b>Con il paravento della crisi economica però Monti ha praticamente commissariato l’Italia, è un dato di fatto che a suon di decreti stia cercando di cancellare le consultazioni popolari di giugno…</b>
<p> «È giuridicamente illegittimo e politicamente inaccettabile. Confesso di essere preoccupato, ma anche deciso a contrastare ogni tentativo di privatizzare i beni comuni che sono fondamentali per i diritti universali. Su questo faremo una battaglia nazionale insieme a tutte le amministrazioni e naturalmente con il comune di Napoli in testa»
<p><b>Negli ultimi 15 anni tutti i governi che si sono succeduti hanno insistito per privatizzare. Secondo lei è possibile che questo accanimento possa essere legato ai futuri assetti globali che vedono nell’acqua una risorsa paragonabile al petrolio a livello di speculazioni sul mercato?</b>
<p> «Ci sono interessi economico-affaristici locali e quelli di tipo predatorio delle grandi multinazionali che pure sono interessate alle reti idriche dei comuni, rappresentando queste, tanti mattoni di un’unica casa. Qui noi stiamo ponendo ostacoli decisivi alle mire neoliberiste, ed è chiaro che rappresentiamo un’anomalia in un processo politico molto interessante che non solo si oppone alle privatizzazioni, ma si impegna anche nella valorizzazione dei beni della comunità offrendo un modello amministrativo che coinvolge la cittadinanza»
<p><b>E sulle altre liberalizzazioni? L’altro giorno si è schierato dalla parte del tassisti…</b>
<p> «Sì perché guardo la loro protesta da un punto di vista cittadino e in un momento di crisi economica così duro non credo che abbiamo bisogno di nuove tensioni sociali. A Napoli per esempio c’è una necessità di un dialogo con questa categoria per stabilizzare il nuovo modello di mobilità urbana. Il manifesto è uno dei pochi medium a sostenere la campagna sui beni comuni. Per molti, pubblico è sinonimo di inefficienza e fonte di sprechi. Stiamo cercando di ribaltare questo concetto e perciò abbiamo puntato sulla totale gestione pubblica del ciclo dei rifiuti, dei trasporti, nonché dell’acqua. Abbiamo ridotto gli sprechi, non abbiamo aumentato i biglietti dei bus, ma ampliato le corse di notte pur trovandoci con le casse vuote e i tagli del governo. Nonostante tutto siamo anche riusciti a rispettare il patto di stabilità e a conservare 70 milioni che presto saranno reinvestiti in opere pubbliche. Questo perché siamo convinti che la valorizzazione dei beni comuni e del welfare sia il cuore della politica nel terzo millennio. Ma attenzione a non demonizzare il privato, essenziale nel project financing nel rilancio dello sviluppo o nelle opere pubbliche»
<p><b> Con la delibera sul testamento biologico e precedentemente con quella sul registro delle coppie di fatto etero o Glbt siete andati a mettere lo zampino in quei temi etici su cui il parlamento da anni si accapiglia senza riuscire a venirne a capo.</b>
<p> «Il fine vita è un tema su cui è difficile mettersi d’accordo, ma è necessario dire cosa si pensa. Noi abbiamo fatto tutto nel rispetto dell’autonomia che ci è concessa dalle leggi nazionali. Si tratta a nostro parere di diritti inviolabili della persona e quindi di valori costituzionali su cui un paese laico plurale, contaminato da altre culture, ha il dovere di esprimersi. Non è un caso che ho tenuto per me la delega all’attuazione della costituzione repubblicana che come vedete non è un potere formale»
<p><b> Il 28 ci sarà l’assemblea per lanciare la Rete dei beni comuni, qualcuno mormora che lei stia usando Napoli come trampolino di lancio per la scalata a Palazzo Chigi.</b>
<p>«Assolutamente no, sono il sindaco di Napoli e intendo finire il mio mandato.<br />
L’amministrazione di questa città è una grande sfida, e può diventare una testimonianza utile al paese per un modo differente di pensare la politica. In questa logica si iscrive anche il Forum del 28 che vedrà l’arrivo di tanti sindaci, Emiliano, Pisapia, Vendola, per un confronto aperto e per far crescere l’alternativa sociale. Da quest’assemblea usciranno infatti alcune proposte che poi presenteremo al governo e al presidente della Repubblica».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=19DU4D">il Manifesto - Francesca Pilla </a>Luigi de MAGISTRIS: Una rete dei comuni per i beni comuni 2011-12-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622352Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
Propongo una data: il 28 gennaio. Propongo un luogo: Napoli. E soprattutto propongo un tema di confronto che abbia come protagonisti gli amministratori, i movimenti, le associazioni, le cittadine ed i cittadini: vediamoci e discutiamo insieme di come uscire dalla crisi economica ma anche da quella politica.
<p>Vediamoci e discutiamo insieme di come elaborare un’alternativa economica alla ricetta liberista imposta dall’Europa della Bce e della Commissione, che indica nel welfare e nei diritti il forziere da depredare per far cassa.
<p>Vediamoci e discutiamo insieme di come rapportarci alla nuova stagione vissuta dal paese: quella di un governo tecnico che nasce sulle ceneri della politica, consegnatasi mani e piedi alla “tecnocrazia”, cioè agli interessi dei cda della banche, dei mercati, delle istituzioni finanziarie, poiché incapace di fornire una risposta come pure dovrebbe.
<p> Vediamoci e discutiamo insieme di come lanciare, dunque, un’alternativa economica e politica che a mio avviso dovrebbe partire dalla difesa dei beni comuni (acqua, internet, saperi, ambiente): un tema che si è dimostrato capace di sintetizzare una nuova idea di politica ma anche di economia.
<p>A difesa dei beni comuni si sono infatti mobilitati 27 milioni di italiani, scrivendo una bella pagina di democrazia partecipativa dal basso, a testimonianza di come sia vivo nel paese il desiderio di politica, diretta e attiva. Il perno di questa difesa dovrebbero essere gli enti locali, primo livello della rappresentanza e del governo, primo bersaglio del piano economico che fino ad oggi ha visto la riduzione drastica dei trasferimenti nazionali, costringendoli – adesso e nel futuro – ad una soppressione dei servizi e dunque ad una sospensione dei diritti, minando dunque la stessa tenuta democratica. Penso alla costituzione di una “rete dei comuni per i beni comuni” da cui partire per formulare questa alternativa economia e politica.
<p>
Il quadro, nazionale e internazionale, rende a mio avviso importante questo appuntamento di confronto. Il governo Berlusconi è crollato sotto i colpi dei grandi poteri economico-finanziari internazionali, espressione di quel neoliberismo e di quella finanziarizzazione dell’economia che hanno portato alla crisi attuale. <br />
Berlusconi è caduto, inoltre, per volontà di quelle istituzioni europee, penso alla Bce, che sono figlie di un’Europa definita come entità monetaria ma non come comunità, quindi non ancora compiuta politicamente e non ancora capace di assicurare una vera partecipazione democratica.
<p>Il governo Berlusconi è caduto, inoltre, a causa del protagonismo di forze più propriamente nazionali: quei poteri forti – massonici, ecclesiastici e bancari – che per anni hanno sostenuto il “laboratorio Berlusconi” come garante dei propri interessi e che, registrata la sua impresentabilità internazionale, hanno scelto di liberarsene. Per far cosa? Per sponsorizzare un governo di tecnici che potrebbe condurre un’operazione di continuità politica ed economica sfruttando, appunto, i nomi “illustri” di noti accademici, di ex membri di Cda bancari, di elevati giuristi ed economisti.
<p> Resta invece ancora vivo il berlusconismo come involuzione (sub)culturale che, per un ventennio, ha deformato il tessuto sociale del paese attraverso un interrotto controllo mediatico garantito dal conflitto di interessi permanente.
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Stiamo dunque assistendo alla fine della politica e alla genesi della tecnocrazia:<br />
la prima non determina i cambiamenti né li governa perchè a farlo è la seconda. La prima risulta, inoltre, profondamente indebolita in conseguenza dello scollamento con la società e l’elettorato, in crisi di rappresentanza anche a causa di una legge elettorale che ha prodotto un parlamento di nominati da segreterie e correnti, non certo dunque di eletti dal popolo. E quello che resta della politica è riassunto in una maggioranza che assembla formazioni tra loro disomogenee per ideali e per storia, marcatamente gestita al centro e potenzialmente eterodiretta dai poteri forti prima citati. Di fronte a questo quadro, appare necessario ritornare alla politica nel suo senso originario, ritornare dunque alla democrazia. Per superare il berlusconismo, che ancora infiltra come modello culturale la società, ma anche per superare quel governo Berlusconi che potrebbe rivivere, in particolare dal punto di vista economico-sociale, sotto le mentite spoglie, soltanto più presentabili, dell’esecutivo Monti.
<p>
Per evitare dunque l’imposizione di una ricetta economico-sociale fondata sui dettami della Bce e della Commissione europea, di una risposta liberista ad una crisi che nasce dal fallimento del liberismo, della reazione conservatrice. Il governo tecnico mi fa paura per le ragioni espresse, ma da amministratore mi corre l’obbligo di giudicarlo dalle misure che attuerà. L’esordio certo non dirada il mio timore, anzi lo conferma: non una parola critica verso i diktat della Bce e della Commissione oppure sullo sviluppo sostenibile, non una presa di distanza dalla manovra d’agosto, che con l’art 4. obbliga gli amministrazioni a cedere ai privati buona parte delle azioni delle municipalizzate, azione resa ancora più forte dalla legge di stabilita, la quale prevede il commissariamento di quei comuni disobbedienti.
<p>È la cancellazione dei beni comuni, legati ai diritti fondamentali, per consegnarli al mercato e alla privatizzazione; è la cancellazione del welfare, usato per fare cassa; è la spoliazione degli enti locali, su cui si scarica la crisi.
<p>Semplificando è la sospensione della democrazia, che in primo luogo scompare nei luoghi di lavoro, dunque sparisce anche nel paese. Fine del Ccln, licenziamento illimitato, esclusione di una “parte” della rappresentanza sindacale laddove non si conforma agli accordi imposti dall’azienda, ovviamente senza referendum: il “laboratorio Pomigliano” esportato ed imposto in tutto il mondo dell’occupazione.
In questo quadro la voce della politica è flebile, mentre tuona quella della finanza e del mercato di cui si fa portavoce la “tecnocrazia”, soffocando gli stati, i governi e i parlamenti. Soprattutto soffocando le cittadine e i cittadini. Vediamoci dunque e confrontiamoci.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2011/12/7/17946-de-magistris-una-rete-dei-comuni-per-i-beni-comuni/">Il Manifesto | controlacrisi.org</a>Luigi de MAGISTRIS: Al congresso di Rifondazione Comunista: "Insieme una lunga strada, vinceremo"2011-12-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622224Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
«Siamo già oltre Berlusconi e il Berlusconismo, ora dobbiamo costruire insieme un'alternativa al capitalismo senile. Non dobbiamo dividerci e considerare chi sta fuori dai partiti come antipolitica, perchè invece se ci uniamo vinceremo».
<p> <i>Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris parlando alla platea dei delegati del congresso nazionale di Rifondazione Comunista in corso a Napoli. De Magistris ha fatto più volte appello all'unità della sinistra e, rispondendo anche a una domanda dei cronisti sull'assenza di Vendola al congresso ha ribadito che</i> «dobbiamo lavorare per essere uniti partendo dai beni comuni per costruire un'alternativa che non sia solo politica ma anche sociale ed economica».
<p> «A Napoli - ha detto riferendosi all'alleanza dell'Idv con la Federazione della sinistra alle amministrative già dal primo turno - abbiamo dato dimostrazione di come si può essere uniti nelle elezioni e io credo che ci sia nel Paese una voglia di unità contro la crisi».
<p>«Sono convinto - ha De Magistris concludendo il suo intervento, molto applaudito - che insieme faremo una strada lunga che un domani ci condurrà a portare i beni comuni al governo del paese». <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2011/12/3/17864-prc-de-magistris-a-congressostrada-lunga-insiemevinceremo/">controlacrisi.org</a>Luigi de MAGISTRIS: “L’arrivo di Monti non mi fa esultare” - INTERVISTA2011-11-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it621554Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
<i>Luigi De Magistris non si iscrive al partito degli entusiasti di Mario Monti. Per il sindaco di Napoli il professore-senatore incarna il neoliberismo dei poteri forti contro il quale il centrosinistra deve immediatamente elaborare una controproposta imperniata sulle primarie e sulla creazione di una lista nazionale che scardini i partiti. Altrimenti non ci sarà più vera democrazia in questo paese ma un governo delle multinazionali e delle banche.</i>
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<b>De Magistris non dobbiamo festeggiare l’addio di Berlusconi e l’arrivo di Monti?</b>
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Dobbiamo esultare per l’uscita di scena definitiva di Berlusconi e dobbiamo dare atto al presidente Napolitano di avere fatto la scelta più saggia. Allo stesso tempo però non bisogna esultare per la nascita del Governo Monti.
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<b>Non pensa che un governo tecnico sia necessario per ridare credibilità all’Italia con i tassi dei BTP al 7 per cento?</b>
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Questo non è un governo tecnico, nonostante la professionalità dei suoi membri, perché è sostenuto da partiti molto diversi con i quali dovrà fare i conti: Pd, Pdl e Udc, forse anche l'Idv. Mi sembra una medicina amara e forse necessaria ma non mi piace. Da sindaco lo giudicherò sui fatti e sui provvedimenti che metterà in campo per il sud, da politico invece lavorerò per un’alternativa a Berlusconi ma anche a Monti e ai poteri forti che lo sostengono.
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<b>Cosa non la convince nel Governo Monti?</b>
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Questo Governo non ha una legittimazione democratica e nasce per assecondare il volere della Borsa, delle banche, della Banca Centrale Europea e di Bruxelles. C'è il serio rischio che la politica scompaia. Noi un secondo dopo la sua nascita, anzi mentre si sta formando, dobbiamo cominciare a costruire un’alternativa politica al neoliberismo che Monti rappresenta e che ha fallito.
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<b>Non mi sembra un’operazione semplice vista la situazione del centrosinistra.</b>
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L’obiettivo finale è quelo di dare vita a un governo legittimato dal voto che cambi profondamente l'economia e la società e superi l'occupazione delle istituzioni da parte della partitocrazia e delle caste.
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<b>Da dove si comincia?</b>
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Per arrivare pronti all'appuntamento con le elezioni nel 2013 o prima, non c'è un minuto da perdere, dobbiamo avviare delle primarie serie.
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<b>Come immagina le primarie?</b>
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Non devono essere lotte tra bande o correnti come quelle che si sono tenute a Napoli prima che io mi candidassi. Non devono nemmeno essere un referendum su un leader già scelto in altro modo, come è stato con Prodi.
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<b>Primarie di coalizione?</b>
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Certamente non voglio primarie di partito. Come a Napoli, bisogna dialogare anche con i moderati e i liberali. Le primarie devono andare oltre il partito ma anche oltre la coalizione. E poi io credo che il secondo passaggio dovrebbe essere una lista civica nazionale.
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<b>Sta pensando a un nuovo movimento?</b>
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C’è una straordinaria partecipazione politica nel paese che però - a torto o a ragione - non si riconosce negli attuali partiti. Questa è un’energia politica vitale per il paese che non ci possiamo permettere di perdere. Anche perché corriamo un grandissimo rischio: l'indignazione che io ho guardato in questi mesi negli occhi deve essere trasformata - come è accaduto a Napoli - in mobilitazione e in partecipazione. Se questa indignazione non trovasse sbocco politico, se l’unica alternativa a Berlusconi fosse un governo tecnico neoliberista guidato da Monti, l’indignazione andrà verso il conflitto. Dobbiamo impedire una saldatura tra quelli che dirigono le banche e quelli che spaccano le loro vetrine. Vengono ovviamente da poli opposti ma si saldano di fatto e bloccano la crescita democratica. Per questo dobbiamo lavorare per costruire una lista civica nazionale o un movimento politico che unisca le personalità migliori in vista delle elezioni.
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<b>Chi dovrebbe farne parte?</b>
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Io non escludo, una deflagrazione del quadro politico attuale. Non sono sicuro che i partiti reggano alla crisi economica con le diseguaglianze che aumentano. Anche per questo dobbiamo trovarci pronti alla creazione di un movimento che superi il quadro attuale dei partiti e semplifichi l'offerta politica nel centrosinistra. Non dobbiamo lasciare la scena politica a Monti. Altrimenti partiti e poteri forti si spartiranno il prossimo presidente del consiglio e il prossimo presidente della repubblica con le vecchie logiche e le vecchie persone.
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<b>Cosa deve fare il centrosinistra?</b>
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Dobbiamo essere rivoluzionari, l'ho provato a Napoli. C'è una rabbia che fa bene alla democrazia ed è ancora positiva perché crede nel cambiamento. Ma se scoprisse che il Governo Monti è servito solo a rimettere in piedi i vecchi equilibri tra Confindustria, gerarchie ecclesiastiche, banche, vecchi partiti e massoneria, quella rabbia potrebbe esplodere.
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<b>Lei immagina primarie di coalizione e la nascita di un nuovo soggetto. Esattamente il contrario di quello che sogna Bersani.</b>
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La base del Pd è su posizioni di cambiamento. L’ho visto alla festa dell’Unità a Pesaro e a Bologna alla convention di Civati e Serracchiani. Non posso credere che i militanti del Pd siano felici di un Governo Monti.
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<b>Le personalità forti che potrebbero gareggiare ale primarie sono numerose, da Vendola a Renzi, da Chiamparino a De Magistris. Immagina un’alleanza tra voi per convincere il Pd ad accettare le primarie?</b>
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Il laboratorio che immagino io comprende soprattutto movimenti: i precari, i sindacati e in particolare la Cgil e la Fiom. Certamente non sono molte le personalità in grado di immaginare un percorso simile. Non a caso sostengono tutti Monti. Certo Vendola, il sindaco di Bari Michele Emiliano, Pippo Civati e Debora Serracchiani li sento vicini. Mentre Renzi parla una lingua diversa.
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<b>Lei parla di primarie e movimenti. Però intanto bisogna affrontare l’emergenza economica.</b>
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Certo. Ma la strada giusta non è il commissariamento della democrazia da parte delle banche. Rischiamo un governo senza le derive del Bunga Bunga ma che porta avanti, con maggiore efficacia, le politiche neoliberiste che accrescono le diseguaglianze. Il Governo Monti mette al centro la finanza. Noi dobbiamo costruire un’alternativa che metta al centro il lavoro. O non avremo più una vera democrazia in questo paese. <br />
<br/>fonte: <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/de-magistris-larrivo-di-monti-non-mi-fa-esultare/?printpage=undefined">il Fatto quotidiano - Marco Lillo</a>Luigi de MAGISTRIS: "La superiorità morale del centrosinistra non esiste, men che meno quella del Pd"2011-07-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590416Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
"La superiorità morale del centro-sinistra non esiste. Men che meno del Pd". <br />
Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ospite alla trasmissione "24 Mattino" di Radio 24.
<p>"In questo momento esiste una gran voglia di politica dalle mani pulite che viene dal basso, l'ho visto nella mia campagna elettorale", <br />
ha aggiunto de Magistris.
<p> "Anche in 15 anni di lavoro da magistrato, - ha proseguito il sindaco di Napoli - se uno mi chiedesse 'ti sei trovato di fronte a politici inquisiti piu' di centrodestra o di centrosinistra?' non saprei che rispondere. Non esiste in questo momento una superiorità morale, men che meno del Pd, né del centro-sinistra. Se parliamo da un punto di vista morale-penale, sostanzialmente non c'é una superiorità etica di un certo schieramento politico".
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A proposito dei 500 milioni di fondi che Napoli chiede vengano sbloccati, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, nel corso di una trasmissione andata in onda su Radio 24 ha chiarito che "non sono soldi aggiuntivi: sono fondi europei già stanziati, non vengono consegnati perché la Regione ha il tetto del Piano di stabilità.
<p>Per evitare l' assurdo che vengano restituiti a Bruxelles abbiamo chiesto di essere nominati organo intermedio, cioé che Napoli si impegni a spenderli e a rendicontarli. Rilanceremmo occupazione, lavoro e sviluppo della città".
<p>Infine, sulla questione rifiuti, De Magistris ha ribadito il "no" del Comune a un possibile nuovo inceneritore: "Lo vuole il presidente della Regione - ha sottolineato il sindaco di Napoli - noi abbiamo ribadito la fondatezza del nostro piano basato su differenziata, compostaggio e altre tecniche eco-compatibili. <br />
La spazzatura che è ancora per strada lo porteremo provvisoriamente all'estero".
<p> Infine, dal sindaco di Napoli, un passaggio sulla contrapposizione della Lega ai rifiuti napoletani al Nord: "Non la porteremo al nord perché non la vogliono. Noi in un momento di unità nazionale volevamo portare rifiuti a regola d'arte, chiesti da imprenditori, al nord. La Lega non vuole perché vuole una divisione del Paese. <br />
Rispettiamo la loro posizione ma é spiacevole vedere alcune Regioni dire no per un pregiudizio politico".<br />
<br/>fonte: <a href="http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/11/07/27/de-magistris-superiorita-morale-centrosinistra-no.html?print">Redazione Tiscali </a>Stefano CALDORO: «De Magistris sbaglia strada. Gravi errori anche dal governo» - INTERVISTA2011-06-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586632Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Campania (Partito: PdL) - Consigliere Regione Campania (Lista di elezione: PdL) <br/><br/><br />
Le urla dei disoccupati organizzati si mescolano alla fanfara che festeggia la Guardia di finanza. Dalle finestre entra questa cacofonia che mischia disperazione e allegria. «Poi qualcuno dice che questa città non è lo specchio dell’Italia intera».
<p> Stefano Caldoro, governatore della Campania, è ormai abituato a stare tra incudine e martello. Anche ieri ci ha messo un paio d’ore per fare ritorno nel suo ufficio in Regione. Via Santa Lucia era presidiata dai lavoratori che ormai si trovano senza cassa integrazione, in caduta libera.
<p> «E tutto il Paese che va male. Anche le proteste contro i rifiuti stanno diventando più radicali per via della crisi. La rabbia monta».
In strada stanno lanciando i sacchetti neri dell’immondizia per aria. Sospiro.
«Che follia».
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<b>Facciamo qualche nome e cognome?</b>
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«A malincuore. La Campania è stata l’unica zona europea ad aver testato un sistema sperimentale. Ecoballe e opzione zero rifiuti. Dal primo mandato di Bassolino in poi, erano tutti d’accordo».
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<b>Spariamo sulla Croce rossa?</b>
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«Ma no. Dico solo che un’intera classe politica si è consegnata a una cultura ambientalista fortemente ideologica. E ha fallito. Era di centrosinistra, ma in questo momento non credo che il dettaglio sia importante».
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<b>Come spiega il collasso di questa sistema?</b>
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«Semplice: il rifiuto è un ciclo industriale. Lo è in tutte le regioni d’Italia, tranne una. Siamo un’anomalia».
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<b>Sicuro che de Magistris e i suoi collaboratori siano d’accordo?</b>
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«Chi ha sbagliato in passato è sempre in tempo a correggersi. In questa storia di errori ne abbiamo commessi tutti».
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<b>Anche il «suo» governo nazionale?</b>
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«Certo. Anche se a mio avviso nel 2008 era riuscito a far ripartire il ciclo, di questo va dato merito a Berlusconi».
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<b>E dopo cosa è successo?</b>
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«Bisognava aprire le discariche, come previsto dal piano varato a suo tempo. Rinunciare all’apertura del sito di Cava Vitiello a Terzigno è stato un grave errore».
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<b>Dovuto a cosa?</b>
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«Il dramma dei rifiuti viene sempre sacrificato a ragioni di forza maggiore, al mantenimento delle alleanze».
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<b>Anche in questi giorni?</b>
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«Il decreto che sta per varare il governo andava fatto venti giorni fa. Siamo già in ritardo. E all’interno del governo la posizione della Lega è irragionevole, come inaccettabili sono le parole di Roberto Calderoli».
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<b>Proprio nessuna ragione?</b>
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«Scusi il tecnicismo: quel decreto serve a neutralizzare una sentenza del Tar laziale che dà una interpretazione restrittiva del rifiuto speciale di origine urbana, bloccando così 800 tonnellate “nostre” che andavano fuori dalla Campania».
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<b>E dunque?</b>
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«Sappia Calderoli che proprio in virtù della legge oggetto della decisione del Tar, decine e decine di tonnellate di rifiuti industriali veri, molto più pericolosi dei nostri, continuano a viaggiare da Nord a Sud. Quindi, attenti allo strabismo».
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<b>Come concilia la sua visione «industriale» con quella di de Magistris?</b>
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«Dobbiamo raggiungere un’intesa istituzionale, e ci stiamo lavorando con impegno».
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<b>Le sembra sufficiente?</b>
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«L’unica differenza è sull’impianto finale. Discarica, impianti e termovalorizzatore. A mio avviso non c’è altra strada. Naturalmente la differenziata è un’ottima cosa nel lungo periodo. Ma nel breve si limita a ridurre i volumi. E se non hai un luogo dove portarli, si ricomincia da capo».
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<b>Le sembrano differenze da poco?</b>
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«Tutti possono dire no. Ma dopo devono proporre soluzioni alternative. Che a mio avviso non esistono. Purtroppo bisogna aprire le discariche, non si possono ripetere gli errori del passato. Credo che il sindaco lo abbia capito».
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<b>Ha ragione de Magistris quando accusa gli enti locali di lentezza?</b>
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«A partire dal Comune, che ha il 90 per cento delle competenze sul ciclo dei rifiuti, sì. La Regione è costretta a intervenire solo quando gli enti locali non sono in grado di farlo. Attenzione, i ritardi non sono certo imputabili al nuovo sindaco. Ma le discariche, che sono il nodo cruciale di questa storia, stanno nei Comuni».
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<b>L’autosufficienza di Napoli è possibile?</b>
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«Serve una ripartizione. Come è avvenuto a Barcellona, che a suo tempo fu una specie di Napoli. Il sindaco socialista Joan Clos, monumento della sinistra catalana, impose quello che oggi è un modello europeo riconosciuto. Voi, fuori, accogliete la nostra immondizia negli impianti intermedi. Noi facciamo l’inceneritore in città. E andata così».
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<b>Le sembra davvero una soluzione percorribile?</b>
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«Bisogna farlo anche da noi. Posso sbagliarmi, ma non vedo grande spazio per soluzioni alternative. Ma per farlo serve una grande intesa istituzionale. Recuperare dagli errori del passato non sarà facile, ci vorrà tempo».
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<b>Più o meno di cinque giorni?</b>
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«Su quella frase ci sono stati giudizi ingenerosi. Anni, ci vorranno almeno tre anni. Se tutto va bene, si intende».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11HUQ3"> Corriere della Sera - Marco Imarisio</a>Luigi de MAGISTRIS: «Roma ci vuole bene, filo diretto con il Colle» - INTERVISTA2011-06-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586631Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) - Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
C'è dialogo con le istituzioni. La città deve essere sostenuta.
<p>La trasferta romana è durata 4 ore, il tempo giusto per incontrare due ministri, Giancarlo Galan che regge il dicastero della Cultura e Stefania Prestigiacomo quello dell'Ambiente. A loro il sindaco Luigi de Magistris ha portato un progetto Napoli che non è solo la città sfregiata dai rifiuti, ma una città vogliosa di ripartire. Pronta a farlo da sola, ma meglio se aiutata dal governo. Questo il senso della giornata di lavoro capitolina.
<p><b> Allora sindaco, il ministro Prestigiacomo aiuterà Napoli a uscire dall'ennesima crisi dei rifiuti?</b>
<p> «Lo spirito dell'incontro è stato costruttivo, leale, credo si sia trattato di un fatto importante. È la prima, volta che incontro il ministro di persona e ne ho apprezzato molto l'approccio istituzionale, la volontà di sinergia. Seguiranno altri incontri. Ritengo un passo in avanti i 75 minuti trascorsi con il ministro a parlare dei problemi di Napoli».
<p> <b>Nella sostanza cosa avete deciso?</b>
<p> «Intanto il ministro è d'accordo sul fatto che non bisogna dichiarare un altro stato di emergenza. È molto importante. Significa dire basta a una stagione, ce la lasciamo definitivamente alle spalle. Napoli e la Campania devono essere ordinarie e normali. Dobbiamo essere però, secondo quello che, impone la legge, anche aiutati».
<p> <b>Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha esortato il governo a fare qualcosa.</b>
<p> «Ringrazio il Capo dello Stato per l'intervento, bellissimo. Non l'ho sentito, però ci sono i canali giusti per scambiarci informazioni, so che sta seguendo con molta attenzione i lavori che stiamo facendo. La responsabilità ora più che mai pesa sulle spalle del premier. La disponibilità delle Regioni a prendere i rifiuti c'è, spetta a Berlusconi fare il decreto sblocca flussi ed evitare rischi per la salute dei napoletani».
<p> <b>In che modo la Prestigiacomo può aiutare Napoli?</b>
<p> «Il ministro ha preso impegni precisi per sbloccare una parte dei fondi Fas, 150 milioni di euro, in carico alla Regione. La Prestigiacomo ha detto che immediatamente agirà per fare in modo che Napoli abbia la sua quota parte».
<p> <b>Napoli è una città arrabbiata. Il ragionamento che fa la gente è semplice: a terra ci sono sempre più o meno le stesse tonnellate. Quasi a volerle lasciare li per creare confusione. Che c'è di vero?</b>
<p> «Le tonnellate in strada, anche se lentamente, stanno scendendo, ce ne sono 100 in meno al giorno. Dico che stiamo uscendo dal tunnel, non dirò mai più quanti giorni ci vogliono».
<p> <b>Dunque che prospettive ci sono?</b>
<p> «I napoletani devono stare tranquilli non saranno mai soli, ci sono io. Il sindaco ha vinto per cambiare questa città e questa città sarà cambiata».
<p><b>Col ministro Prestigiacomo ha parlato solo di rifiuti?</b>
<p> «No, lo sguardo è stato volto a tante cose che si devono fare: la risorsa mare e poi i parchi da aprire, l'ho detto con il ministro seguiranno altri incontri, veniamo da esperienze politiche diverse ma lo spirito è quello giusto».
<p> <b>La stessa cosa vale per Galan?</b>
<p>«Certo, ho parlato a lungo con lui e con il capo di gabinetto Salvo Nastasi che è il commissario del San Carlo».
<p> <b>Novità concrete in vista?</b>
<p> «Col ministro e con Nastasi abbiamo messo in cantiere progetti importanti per Napoli e il teatro. Napoli non è solo rifiuti, e stiamo lavorando giorno e notte anche per far capire questo. Ho una mia credibilità istituzionale e una mia storia. C'è rispetto. Devo dire che tutti amano Napoli e Napoli tornerà presto a occupare il ruolo che merita nella storia e nel mondo».
<p> <b>L'ordinanza per far togliere i rifiuti sta dando effetti?</b>
<p> «È stato un atto che ha fatto chiarezza sulle responsabilità che ciascun istituzione si deve prendere per ciò che le compete. Il prefetto la sta interpretando bene. Passi in avanti se ne stanno facendo anche con Provincia e Regione».
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11HWPV">Il Mattino - Luigi Roano</a>Luigi de MAGISTRIS: Rifiuti a Napoli: "Pulizia in 5 giorni"2011-06-18T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it584888Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) - Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
«Non sarà necessario lo stato di emergenza se tutti faranno la loro parte. La città sarà pulita entro 4 o 5 giorni».
<p> «Oggi ho assunto una serie di decisioni che consentiranno a tutta l'area metropolitana partenopea di poter fronteggiare con successo quest'altra fase critica dell'emergenza rifiuti».
<p><br/>fonte: <a href="http://www.unita.it/italia/rifiuti-a-napoli-roghi-e-proteste-br-de-magistris-pulizia-in-5-giorni-1.305581?print">l'Unità</a>Luigi de MAGISTRIS: «Fui trasferito dopo la perquisizione a Bisignani»2011-06-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it584654Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) - Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
Intervento sull'inchiesta P4: "Grande attenzione per l'inchiesta che mi ostacolò".
<p>"Sono saltato professionalmente perchè, tra i vari motivi, nel 2007 feci una perquisizione a Luigi Bisignani". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, all'epoca magistrato, commentando l'inchiesta sulla P4.
Subito dopo ha aggiunto: "Pochi giorni dopo l'allora ministro della Giustizia Clemente Mastella accelerò la procedura ispettiva, condotta da magistrati che sono nell'inchiesta P4. Nel giro di pochissimi giorni fu chiesto il trasferimento d'ufficio e in altrettanti pochissimi giorni fui trasferito".
<p>
"Da cittadino, da sindaco di Napoli e da ex magistrato osservo con grande attenzione e con grande interesse quest'inchiesta che coinvolge personaggi che già negli anni scorsi, compreso l'onorevole Alfonso Papa, hanno lavorato per cercare di ostacolarmi".<br />
<br/>fonte: <a href="http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/06/16/news/de_magistris_fui_trasferito_dopo_la_perquisizione_a_bisignani-17770578/">la Repubblica ed. Napoli</a>Luigi de MAGISTRIS: «Quattro sì per difendere la democrazia e i diritti» - INTERVISTA2011-06-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583577Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) - Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
«Domenica e lunedì è importante andare alle urne. La battaglia del referendum deve essere vinta».
<p>Poco prima della cerimonia ufficiale per la visita del vicepresidente americano Joe Biden a Capodichino, ospite della base navale Usa, Luigi de Magistris aveva confermato il suo impegno per il referendum, chiedendo agli elettori di esprimersi per quattro sì, in quella che lui stesso aveva definito come «una grande battaglia democratica anche contro Berlusconi e Caldoro, che volevano fare il nucleare in Campania». Pur impegnato in questi giorni nei lavori per la nuova giunta comunale, il neo sindaco non si è sottratto dal dare a Terra una presa di posizione forte sulla consultazione popolare.
<p>
<b>Sindaco de Magistris, perché ritiene importare votare quattro sì il 12 e il 13 giugno prossimi?</b>
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Perché questo referendum è un appuntamento importante, l’occasione per una battaglia democratica che deve essere vinta. Il nucleare, fonte energetica tanto pericolosa quanto costosa, va infatti messa al bando e superata, mentre va difesa l’acqua pubblica che, in quanto bene comune, non può essere esposta alle logiche fameliche del mercato. Il legittimo impedimento, poi, è una norma ingiusta concepita soltanto per cautelare il presidente del Consiglio dai suoi procedimenti giudiziari, offendendo il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
<p>
<b>Prima della sua elezione a sindaco si è speso affinché gli italiani andassero a votare. Ora, da primo cittadino di una grande città quale Napoli, quali iniziative ha promosso per invitare gli elettori ad andare a votare?</b>
<p>
A Napoli ci saranno iniziative importanti di sostegno al referendum, dalla catena umana “Diamoci una mano”, prevista per oggi pomeriggio, fino alla manifestazione di venerdì organizzata dai comitati e dalle associazioni.
<p>
<b>Si aspetta una risposta positiva da parte di coloro che hanno sostenuto la sua candidatura a sindaco?</b>
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La speranza è che tutti i cittadini vi partecipino e che poi, domenica e lunedì, si rechino alle urne per difendere la democrazia e i loro diritti.
<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=10ZL1A">Terra - Alessio Nannini</a>Luigi de MAGISTRIS: «Ma quale antipolitica e voto di protesta. Napoli non è forcaiola, chiede legalità» - INTERVISTA2011-05-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it574918Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: ALDE) - Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: IdV) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
«Sei tu il sindaco? Ormai parlano tutti con te. Guarda che non ho problemi, me ne vado». Gioca Luigi de Magistris. Gioca con Marzia Bonacci, il suo portavoce-angelo custode. Scherza con il tecnico di Sky che gli mette il microfono: «Allunghi il filo, il sindaco è alto. Mica è come Berlusconi». Posa insieme a due pizzettai che imbracciano una mega-margherita con su scritto «de Magistris sindaco». Tira aria di festa all’hotel Royal Intercontinental e l’ex pm accetta di rispondere alle domande dei giornalisti.
<p>
<b>De Magistris, cominciamo con Napolitano. Cosa ha detto al presidente?</b>
<p>
«Gli ho raccontato la gioia, la mobilitazione della gente. La vittoria dei giovani, soprattutto. Ho voluto trasmettere al Presidente il grandissimo entusiasmo che si respira in questi giorni nella sua città. Gli ho garantito che ridarò orgoglio e dignità a Napoli. Mi ha detto che fare il sindaco è uno dei compiti più difficili, ma mi ha incoraggiato».
<p>
<b>Un ex pm sindaco di una città ad alto tasso di criminalità. Farà lo sceriffo?</b>
<p>
«Purtroppo non sono più un pubblico ministero. Dico purtroppo perche l’avrei voluto fare per tutta la vita, ma mi è stato impedito. Napoli non ha scelto un ex pm, ha scelto un politico a tutto tondo. Magistrati dentro si è sempre, ma Napoli non è forcaiola e giustizialista. Napoli vuole giustizia sociale e legalità. Una legalità seria, una legalità nei diritti, non nelle manette facili».
<p>
<b>Ha fatto il pieno, si aspettava il 65%?</b>
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«No, neppure in sogno, basta pensare che i partiti che mi sostenevano erano al 6-7%. Ma la storia insegna che gli ultimi saranno i primi. Qui è successo qualcosa di straordinario, con gli apparati e i soldi che erano dall’altra parte. E’ accaduto che è nato un nuovo modo di fare politica che va oltre Berlusconi e oltre i partiti».
<p>
<b>Milano chiama, Napoli risponde.</b>
<p>
«Finalmente Napoli è libera e liberata. Finalmente l’Italia è unita. Unita non più nel malaffare, ma nella solidarietà, giustizia e uguaglianza. Credo molto al messaggio che unisce Napoli a Milano. Ma a Napoli è accaduto qualcosa di più importante di ciò che è successo a Milano: qui parte un laboratorio inedito, fuori dallo schema centrosinistra-centrodestra. Abbiamo scritto una pagina del tutto nuova della politica: la politica fuori dagli apparati, una militanza e un entusiasmo che forse a Napoli non si erano mai visti».
<p>
<b>Porterà la protesta a palazzo San Giacomo?</b>
<p>
«Il mio non è un voto di protesta. Non è anti-politica. I napoletani hanno dimostrato cuore e cervello. Il messaggio che viene da qui è una partecipazione straordinaria dal basso: protesta contro il sistema e proposta verso chi, come me, dà un segnale di cambiamento della politica facendo politica. Nessun analista aveva previsto la mia vittoria, tanto meno di queste proporzioni. Siamo ben oltre all’Idv e al centrosinistra. Questa è l’occasione straordinaria anche per la nascita di una nuova classe dirigente del Mezzogiorno: il Sud dimostra di saper rispondere a un messaggio forte di cambiamento».
<p>
<b>Aveva detto: «Non sarò il sindaco dell’Idv». Ma oggi Di Pietro era al suo fianco. E’ tornato nei ranghi?</b>
<p>
«La presenza di Di Pietro è fisiologica. Tonino fa bene ad essere contento, perché questa è una vittoria anche dell’Idv. Come fanno bene il Pd e la Sel a festeggiare, visto che mi hanno sostenuto dopo il primo turno. Ma io non sono il sindaco dell’Idv e non lo sarò. Sono il sindaco della città, tant’è che rinuncerò alla tessera e a ogni incarico di partito. La mia amministrazione non darà conto a nessuno, se non ai cittadini».
<p>
<b>
C’è chi dice che per voler fare il sindaco a Napoli bisogna essere un po’ folli.</b>
<p>
«La responsabilità è forte, ma la vivo con leggerezza. Avverto il forte sostegno della gente e sono sicuro che i napoletani mi aiuteranno a governare: insieme, oserei dire, abbiamo stretto un patto d’amore. E poi, i napoletani hanno molto bisogno di esempi di etica pubblica e di poter credere nelle istituzioni. Ma se hanno il modo di poterci credere, rispondono benissimo. Meglio che al Nord. Napoli è dipinta senza orgoglio e senza dignità, ma non è così. E con questo voto la città, i napoletani, hanno reagito. Hanno scritto una pagina storica».
<p>
<b>Non ha il timore che, finita la festa, chi sta dietro alla vicenda rifiuti le faccia trovare presto Napoli piena di munnezza?</b>
<p>
«I trabocchetti, gli intralci, sono dietro l’angolo. E sono sicuro che di problemi ce ne saranno tanti. E’ scontato, visto che ho preso l’impegno di rompere definitivamente il rapporto tra camorra e politica. Ma mi sento forte. Il popolo, i giovani, sono con me. Sento dietro di me un grande mandato popolare, i numeri lo dimostrano. Sarò il sindaco anche di chi ha votato Lettieri al primo e al secondo turno. Mi auguro, però, che l’opposizione lavori correttamente in Comune e abbandoni ogni tentazione di ricorrere al metodo Boffo fatto di dossier. Metodo che non appartiene alla cultura democratica di questa città».
<p>
<b>Regione e Provincia sono governati dal Pdl. Cosa si aspetta?</b>
<p>
«Con le altre istituzioni cercherò di avere un rapporto corretto. Soprattutto con Caldoro, il presidente della Regione, sono sicuro non ci saranno problemi: anche lui ha tutto l’interesse che Napoli e la Campania decollino. E se non fosse d’accordo, abbiamo la forza per fargli cambiare idea su alcune scelte che non condividiamo, a cominciare dal secondo termovalorizzatore a Ponticelli».
<p>
<b>Quale sarà la fisionomia della giunta. Darà spazio ai partiti?</b>
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«E’ presto per dirlo. Sto solo ora cominciando a realizzare che ho preso il 65%, che è un risultato straordinario. Ora posso dire che voglio giovani e donne, persone oneste, competenti, credibili e coraggiose. I partiti? Li ascolterò, non sono demoniaci e non sono una maledizione, sono fondamentali per la democrazia. Ma i partiti hanno capito che devono stare un passo indietro: sarò io ad assumermi la responsabilità di ogni scelta, in piena libertà».
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<b>Ha detto: «Pasquino del Terzo Polo darà un contributo importante». Entrerà in giunta?</b>
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«Di Pasquino ho apprezzato la serietà con cui ha condotto la campagna elettorale e ho apprezzato che mi abbia sostenuto. E non era affatto scontato. Ma in giunta non entrerà, lo vedo perfetto nel ruolo di presidente del Consiglio comunale».
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<b>Roberto Saviano l’ha sostenuta.</b>
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«E gliene sono molto grato. Abbiamo liberato Napoli anche per lui. Oggi scatta la nostra liberazione. Creerò subito le condizioni perché Saviano possa tornare a vivere una vita normale in città».<br />
<br/>fonte: <a href="http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=10RB7K">Il Messaggero - Alberto Gentili</a>ROSA Jervolino Russo: «Ecco perché Berlusconi mi odia» - INTERVISTA2011-05-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560328Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: PD) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA)<br/><br/><br />
Il sindaco di Napoli accusa anche il Pd di non averla aiutata.
<p>Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino ha spiegato in un’intervista rilasciata all’Ansa perché, secondo lei, Silvio Berlusconi la odia. E ha anche accusato il proprio partito, il Pd, di non esserle stato accanto nei momenti difficili per la città.
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«Il Partito Democratico non mi è stato accanto e non sempre ha avuto l’umiltà di capire, prima di giudicare. Ho sempre molto creduto e continuo a credere nel Partito Democratico. Devo dire che a Napoli non l’ho mai sentito vicino e neanche il partito di Roma. Napoli è la città con il più alto tasso di disoccupazione, povertà, carenza di strutture. Se uno non conosce la realtà di Napoli non riesce neanche a immaginarle le difficoltà, non dico a capirle».
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<b>«Il Partito democratico non ha avuto l'umiltà per capire i problemi di Napoli?»</b>
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La Iervolino, dopo dieci anni da sindaco, è stata ritratta dagli oppositori come simbolo di tutto ciò che non è stato fatto oppure è stato fatto male. «Napoli», ha spiegato, «è una città dove c’è la camorra, dove ci sono mille problemi, e allora bisogna avere l’umiltà di capire prima di giudicare. E non sempre anche a livello centrale, il partito ha avuto questa umiltà. Non ha capito e ha giudicato male. O semplicemente se ne è disinteressato. A livello locale è ancora troppo diviso in gruppi e gruppetti personali, non riesce a volare alto».
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<b>«Berlusconi non mi ha mai amata»</b>
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Non sono mancate alcune considerazioni indirizzate al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: «Quando ha vinto la prima volta, era dopo la nostra sconfitta nel 1994, Martinazzoli non si fece trovare e fui nominata reggente del Partito Popolare. Il governo del partito straordinario era composto da me e dai due capigruppo che erano Mancino per il Senato e Andreatta per la Camera.<br />
A Berlusconi mancava qualche parlamentare al Senato per avere la maggioranza, tanto è vero che ne comprò due o tre. Convocò la delegazione del Partito popolare e appena entrammo nella stanza Berlusconi ci disse: ecco tre magnifici ministri del Governo Berlusconi. E noi gli dicemmo: Presidente, tre leali oppositori del Governo Berlusconi. Così portammo il Ppi, piccolo ma in grado di fare appunto l’ago della bilancia, all’opposizione. È logico, dunque, che Berlusconi non mi ha mai amata».
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<b>«Mi sono sempre opposta ai poteri forti»</b>
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Iervolino ha anche rivendicato di aver opposto resistenza ai poteri forti: «Non ho mai ceduto a pressioni di interesse e non ho mai fatto qualcosa perché poteva far comodo a qualcuno che aveva la proprietà dei giornali o grossi altri poteri. Cosa mi ha fatto male in questi anni? Mi ha fatto male praticamente tutto, anche se sono orgogliosa, posso essere con il cuore a pezzi ma non lo lascio vedere.
Mi ha fatto male che la mia città, della quale avevo un’immagine forse un pochino troppo dolce avesse uno stile di politica e di informazione mentitore, selvaggio e cattivo. Io sono stata parlamentare di Roma, d’Abruzzo, ho fatto campagna elettorale in Sardegna, non ho mai trovato uno stile che arrivasse alla cattiveria personale, uno stile non rispettoso».
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<b>E il rapporto con il Consiglio comunale?</b>
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«Ricordo con grande rispetto il consiglio comunale, non ho perso una sola seduta, anzi una sola quando nel primo mandato sono andata a maggio due giorni a Lourdes - sottolinea - ed ora mi viene anche da pensare che se fossimo riusciti a non sbranarci a vicenda e a lavorare insieme, forse avremmo potuto fare molto di più».<br />
«Consiglio di non promettere né cose che fuoriescono dal nostro mandato, né cose che non sarebbero fattibili. Certo che sarebbe fattibile aggiustare tutte le strade, ma i soldi?», ha sottolineato. «Non ho avuto un buon trattamento dalla stampa, ma ho avuto un buon trattamento dalla gente e sa perché? Perché la gente si fida e sa che se una cosa non è possibile dico no subito. Quindi al mio successore chiedo di essere sincero, di rispettare la gente di Napoli che è gente meravigliosa».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.lettera43.it/politica/15226/iervolino-ecco-perche-berlusconi-mi-odia.htm">Lettera43.it | Ansa</a>ROSA Jervolino Russo: ’’Io non difendo nessuno. Ad Antonio Bassolino non ho chiesto di entrare in giunta"2011-04-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559877Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: PD) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA)<br/><br/><br />
Cosi’ il sindaco di Napoli Rosa Iervolino Russo ha commentato il suo incontro di oggi con Antonio Bassolino, governatore della Regione Campania, nella sede della Giunta. ’’Ma come si puo’ immaginare - ha detto - che io non chieda consigli e non mi confronti, in una situazione difficile, con una persona che bene o male fino a 5 minuti fa tutti esaltavamo e che comunque deve governare la Campania con me’’. ’’Io non difendo nessuno - ha affermato - ad Antonio Bassolino non ho chiesto di entrare in giunta e credo tranquillamente che nemmeno lo farebbe’’. Sulla decisione del Tribunale del Riesame che ha confermato gli arresti domiciliari per gli assessori Di Mezza e Laudadio, il sindaco dice: ’’Umanamente mi dispiace, ma non entro in vicende giudiziarie di cui non conosco le dinamiche’’<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.napolipuntoacapo.it/">www.napolipuntoacapo.it/</a>ROSA Jervolino Russo: Epidemia colposa da rifiuti a Napoli2011-04-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559803Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Napoli (NA) (Partito: PD) - Consigliere Consiglio Comunale Napoli (NA)<br/><br/><br />
“Non vedo come si possa parlare di epidemia, quando le dichiarazioni del ministro della Salute e dell’Asl dicono che l’epidemia non c’è stata. Mi pare assurdo”.
<p> Al contrario, viene reso noto uno scenario apocalittico, tra malattie e aria inquinata, con l’ausilio di accurate ricerche e statistiche in campo medico sanitario.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.vesuvius.it/epidemia-colposa-da-rifiuti-iervolino-e-bassolino-indagati-5157.html">www.vesuvios.it</a>Tommaso SODANO: Napoli, le condizioni di un "nuovo inizio"2011-03-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it558894Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Napoli (Gruppo: Federazione della Sinistra) <br/><br/><br />
Due fatti delle ultime ore che aiutano a capire quello che sta succedendo a Napoli.<br />
Venerdì pomeriggio, passata la paura dell'arrivo del Commissario prefettizio, Rosa Russo Jervolino, sindaco di Napoli da 10 anni, è tornata a Palazzo San Giacomo ed ha tenuto una riunione di Giunta che ha approvato importanti delibere. Ordinaria amministrazione? No, purtroppo. Ma una variante al Piano urbanistico attuativo di Bagnoli su cui si misura il fallimento, dopo 18 anni, del governo della città di Napoli.
<p> Una variante grave perché sostanzialmente consente la costruzione di 600 case in più in sostituzione di attività del terziario avanzato. Bagnoli, luogo simbolo del presidio operaio della Italsider, che aspettava bonifiche, recupero della linea di costa attraverso la rimozione della colmata a mare e rilancio produttivo con attività a basso impatto ambientale, si trova oggi a veder stravolto quello che era stato il Piano regolatore voluto da Vezio de Lucia a fine anni 90.
<p>Su Bagnoli si tradisce lo spirito della scelta iniziale di una grande opera di trasformazione urbana e industriale, sull'esempio delle migliori esperienze europee. Con il cambio di destinazione urbanistica si stravolge quello spirito e si cede alla lobby dei costruttori.
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Sabato mattina, nel centro storico di Napoli, in un teatro stracolmo con centinaia di persone rimaste fuori, è partita la campagna elettorale di Luigi De Magistris, candidato a Sindaco di Napoli. C'erano le associazioni, i comitati di cittadini contro le discariche e gli inceneritori, c'erano gli operatori del terzo settore che denunciano la pessima gestione delle politiche sociali del Comune e del mancato finanziamento da parte della Regione, c'erano gli operai della Fiom, il mondo dei saperi dall'Università alle professioni, c'erano gli artisti, ma c'era soprattutto il popolo della sinistra che è stanco delle modalità di governo di questi anni.
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C'era la Napoli che non si rassegna all'idea che per liberarsi dalle gestioni clientelari del centrosinistra e del bassolinismo debba consegnare anche la città di Napoli alla destra collusa con la camorra dei Cosentino e dei Cesaro.
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C'era il Prc e la FdS, ma le assenze che si notavano di più erano soprattutto quelle del Pd e di Sel.<br />
Non si capisce perché Sel continui a nicchiare e a mantenere una sorta di subalternità al Pd campano che, dopo il disastro delle primarie, piuttosto che fare autocritica e lasciare la mano a chi meglio potrebbe incarnare la voglia di riscatto di una città e del suo popolo, vuole imporre un suo nome come quello del prefetto Morcone, sconosciuto nella città.
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Sembra quasi che il Pd preferisca perdere le elezioni a Napoli piuttosto che cambiare radicalmente il modo di concepire il governo, come è già avvenuto alle Provinciali del 2009 e alle regionali del 2010. Se non si fanno i conti con quello che è avvenuto in questi 18 anni di governo delle Istituzioni locali, non si uscirà dal tunnel. Se non si fa un'autocritica profonda e vera rispetto alle aspettative deluse dei cittadini, difficilmente si può riprendere un cammino comune.
<p>Bisogna tornare indietro nel tempo, al 1993, quando Bassolino fu eletto per la prima volta Sindaco di Napoli con l'appoggio del Pds, del Prc e della Rete, con il Partito popolare all'opposizione. Un'alleanza frontista, come si diceva un tempo.
<p> Una Giunta di altissimo valore che creò, nei primi anni, uno straordinario entusiasmo e una partecipazione della città con tutte le sue voci. Si parlò forse con troppa enfasi di un nuovo Rinascimento napoletano, ma sicuramente c'era una città viva, con grandi opere come la metropolitana che prendevano avvio e, soprattutto, con un grande fermento culturale.<br />
Ma con il passare degli anni qualcosa comincia a cambiare.
<p>Nel 1998 Bassolino diventa Ministro del Lavoro nel Governo D'Alema. Un'esperienza che dura poco e con risultati che offuscano un pò l'immagine che aveva costruito come Sindaco. Da lì inizia un lento declino del personaggio. Nel 2000 si candida alle Regionali, e diventa Presidente. Ma non c'è più la società civile protagonista e partecipe come nel 93. C'è il sistema delle consulenze e delle prebende che assume la centralità nell'azione di Governo.
<p>La crisi dei rifiuti, il buco nella sanità, la gestione fallimentare della formazione professionale e dei finanziamenti comunitari alle imprese sono il tratto distintivo degli ultimi anni. E c'è soprattutto l'abbraccio mortale con De Mita, Mastella e i poteri forti a caratterizzare quegli anni.<br />
Si crea "il sistema ".
<p> Il consenso elettorale non lo si forma più con la condivisione di un progetto e la partecipazione, ma con il metodo clientelare. Bassolino, che aveva combattuto il sistema di corruzione nella ricostruzione post terremoto in Irpinia, si trova a utilizzare pratiche e metodi tipici di quel periodo.
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Le vicende di queste ultime ore, con le dimissioni farlocche di 31 consiglieri comunali, rappresentano plasticamente il segno del decadimento delle Istituzioni a Napoli e in Campania. La fine di un'epoca. Sarebbe auspicabile un sussulto di dignità della Jervolino con le dimissioni volontarie e la parola fine a una storia che si chiude mestamente.
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Con Luigi De Magistris oggi ci sono le condizioni per un nuovo inizio a Napoli, nel meridione e con uno sguardo attento a quanto ci arriva dall'altra sponda del mediterraneo.
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<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?view=article&catid=39&id=12491&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=68">Liberazione</a>Paolo Gaetano Giacomelli: assessore all'Igiene, Napoli: «Siamo allo stremo»2010-11-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547910Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Napoli (NA)<br/><br/> <br />
L’assessore comunale all’Igiene Giacomelli parla di una «situazione molto critica perché manca un piano strutturale». Il titolare dell’Ambiente in Regione Romano spera si possa evitare una nuova ordinanza.
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Nella sede del Palazzo del governo il vertice inizia subito dopo pranzo. Arrivano tutti gli attori coinvolti: il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, il presidente della Provincia Luigi Cesaro, quello della Regione Stefano Caldoro e gli assessori con delega ai rifiuti. Il clima è infuocato.
<p> «La situazione è molto critica, in città siamo allo stremo - spiega l’assessore all’Igiene del Comune di Napoli Paolo Giacomelli, prima di entrare in Prefettura -, ma sono ottimista, anche se il vero problema che abbiamo per uscirne è l’assenza di un piano strutturale».
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Era stato proprio lui, lo scorso 4 novembre, a chiedere «all’Ufficio Flussi di poter conferire 400 tonnellate di immondizia nello Stir di Caivano». L’autorizzazione venne data, le strade in parte liberate, riducendo però al collasso tutti e tre i tritovagliatori della provincia di Napoli: Caivano, Giugliano e Tufino, oggi quasi del tutto impossibilitati a ricevere e trattare altri rifiuti.
<p> Impianti dalla potenzialità autorizzata di 171.500 tonnellate che invece ne riescono a trattare soltanto 26.282.
<p>Nella città di Napoli inoltre, cala la raccolta differenziata, a differenza dei rifiuti per strada. A settembre era al 16 per cento, rispetto al 17 di agosto e al 21,4 dell’ottobre 2009. Tanto che lo stesso assessore Paolo Giacomelli ammette: «Purtroppo ultimamente siamo peggiorati per motivi tecnici».
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C’è poi il problema della frazione organica, trattata fuori regione per l’assenza di impianti di compostaggio operativi.<br />
Tanto che l’amministratore delegato dell’azienda di igiene urbana di Napoli, l’Asia, Daniele Fortini, lancia l’allarme:<br />
«I tre Stir sono congestionati e non riescono più ad evacuare i rifiuti trattati, sia secchi che umidi». Per mettere una toppa alla situazione attuale, il presidente della Regione Campania potrebbe usare di nuovo “la forza” dell’ordinanza, emettendo un nuovo provvedimento per ampliare le discariche esistenti.
<p>L’assessore all’Ambiente della Regione, Giovanni Romano, durante la riunione in Prefettura, ha spiega che «tutte le ipotesi sono sul tavolo e si valuta attentamente la situazione». Per poi aggiungere: «Spero che alla fine venga evitata l’emissione di una nuova ordinanza».
<p>Serre, in provincia di Salerno, Caivano e Terzigno, nel napoletano, sono già in allarme.
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«Spero non facciano pagare di nuovo a noi i loro errori», denuncia Massimo Esposito, del comitato anti discarica di Chiaiano. Stessa cosa a Terzigno, dove tornano i blocchi:<br />
«Di qui non passerà più un solo sacchetto di spazzatura», promettono i manifestanti. La situazione ai piedi del Vesuvio è tornata tesa da quando ieri sono arrivati i risultati delle analisi condotte dal chimico Michele Moscariello per il Comune di Boscoreale.
<p> Nei pozzi situati nei pressi della discarica Sari sono stati trovati metalli pesanti superiori ai limiti di legge anche di 30 volte.
Ma per l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente della Campania la composizione chimica dei campioni non porta a ritenere che i superamenti riscontrati «siano correlabili ad infiltrazioni di percolato in falda».
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<br/>fonte: <a href="http://www.terranews.it/print/16427">Terra - Alessandro De Pascale</a>