Openpolis - Argomento: fininvesthttps://www.openpolis.it/2011-07-05T00:00:00ZDario FRANCESCHINI: Manovra: Ritiro norma inevitabile, reazione civile2011-07-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589775Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>
"Salutiamo il ritiro della norma (sul Lodo Mondadori, ndr) come un atto inevitabile spinto dalla reazione civile di tutte le persone che, in qualunque ruolo, hanno ravvisato questa norma come vergognosa". Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, <b>Dario Franceschini</b>, prendendo la parola in aula dopo la decisione del premier di ritirare quella norma. Franceschini ha ribadito che "con il ritiro della norma non viene superato la necessità di verificare che gli atti approvati dal Cdm siano gli stessi che poi vengono inviati al Colle e in Parlamento". <p><a href="http://youtu.be/PaahdpMXzCE"><b>Video dell'intervento di Dario Franceschini alla Camera</b></a><br/>fonte: <a href="http://youtu.be/PaahdpMXzCE">dariofranceschini.it</a>Dario FRANCESCHINI: Cosa pensa Alfano della norma sul Lodo Mondadori?2011-07-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589774Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>"Vorrei conoscere l'opinione precisa del segretario del Pdl sulla norma relativa al lodo Mondadori. Peraltro il segretario del Pdl, che nei giorni scorsi ha parlato di partito degli onesti, è anche, e non dato sapere per quanto, ministro della Giustizia e quindi è indispensabile conoscere con chiarezza la sua posizione". Lo ha detto <b>Dario Franceschini</b>, capogruppo Pd alla Camera, a margine dell'assemblea dei deputati Democratici.
<p><a href="http://youtu.be/QFsaOuGvtxk">Video dell'intervento alla Camera di Dario Franceschini</a><br/>fonte: <a href="http://www.dariofranceschini.it/adon.pl?act=doc&doc=5129">dariofranceschini.it</a>Umberto BOSSI: La Fininvest è nata da Cosa Nostra1998-10-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it276695Alla data della dichiarazione: Deputato<br/><br/>Tratto da "LA PADANIA" del 27 ottobre 1998 articolo di MATTEO MAURI<br />"La Fininvest è nata da Cosa Nostra"<br />"A Palermo hanno preso un meneghino per rappresentare i loro interessi. La verità è che se cade Berlusconi cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di buona donna, e per questo lo tengono in piedi".<br />Lo tengono in piedi perché rappresenta i loro interessi al Nord, è il loro "figlio di buona donna"<br /><br />La guerra è aperta da tempo. Ma ora entra in campo l'artiglieria pesante. E se alle accuse di mafia che da tempo Bossi lancia contro Berlusconi, il Cavaliere risponde col silenzio, adesso il Senatur ha deciso di alzare il tiro.<br />«Tanto per essere chiari, per far capire alla gente», replica ad un congressista che aveva criticato la «politica dell'insulto» del segretario leghista. L'attacco di Umberto Bossi a Silvio Berlusconi, è durissimo. Il segretario della Lega Nord nel corso del suo intervento al Congresso straordinario del Carroccio, ha più volte dato del "mafioso" a Berlusconi. Da tempo il leader leghista, durante gli innumerevoli comizi, aveva indicato nel Cavaliere «l'uomo di Cosa Nostra». Al congresso, la tesi è diventata ufficiale. «L'uomo di Cosa Nostra» viene citato decine e decine di volte. E con lui tutte le aziende che fanno capo al leader di Forza Italia. L'anomalia italiana è lì: se ne devono convincere in primo luogo tutti i delegati, poi l'opinione pubblica.<br /><br />«La Fininvest - ha affermato Bossi - ha qualcosa come trentotto holding, di cui sedici occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano. E a Palermo hanno preso un meneghino per rappresentare i loro interessi. La verità è che se cade Berlusconi cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di buona donna, e per questo lo tengono in piedi».<br /><br />Se l'ex-Capo dello Stato Francesco Cossiga negli ultimi due giorni è andato giù durissimo nei confronti del Cavaliere, Bossi non è certo stato da meno. Anzi, ha alzato il tiro, entrando anche nei dettagli, quando ha parlato della Banca Rasini, delle holding occultate, della nascita della prima tv berlusconiana, del partito degli azzurri. «Un palermitano - ha affermato Bossi - è a capo di Forza Italia. Perché Forza Italia è stata creata da Marcello Dell'Utri. Guardate che gli interessi reali spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della mafia, sono la droga, e la droga ha ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto al Nord».<br /><br />Eppoi ancora, come in un crescendo: «Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e imbecilli cittadini del Nord»; «Silvio è uomo della P2, cioè del progetto Italia»; «La Banca Rasini è la banca di Cosa Nostra a Milano»; «Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammì»; «Berlusconi parla meneghino ma nel cuore è un palermitano».«L'uomo di Cosa Nostra»: Bossi, nelle tre ore d'intervento, ha indicato spesso il disegno dietro il palco in cui era raffigurato alle spalle di Berlusconi, un sicario siculo con lupara e coppola.Dopo aver ricordato i molti «giovani del Nord morti per droga», Bossi ha aggiunto: «Molte ricchezze sono vergognose, perché vengono da decine di migliaia di morti. Non è vero che "pecunia non olet". C'è denaro buono che ha odore di sudore, e c'è denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore. Ecco il punto». <br /> <br />dal sito: <a href="http://www.cuntrastamu.org/mafia/documenti/pad271088.htm">cuntrastamu.org</a> <br/>fonte: <a href="http://www.lapadania.com">La Padania</a>Silvio BERLUSCONI: Bettino [Craxi], grazie per il decreto TV1984-10-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it327561Il testo della missiva che Berlusconi invio' a Craxi all'indomani del decreto del Governo Craxi sulle TV:
<p>"Caro Bettino grazie di cuore per quello che hai fatto. So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità. Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv prima della ripresa per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio. Ancora grazie, dal profondo del cuore. Con amicizia, tuo Silvio".
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La missiva è datata 20 ottobre 1984. Quel giorno, il governo Craxi varò il famigerato "decreto Berlusconi", che salvò Canale 5, Rete 4 e Italia 1 dal tracollo economico. Per capire cosa accadde, bisogna tornare ad un martedì di 23 anni fa.
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E' il 16 ottobre 1984. Alle 20 e 20 in Piemonte, Lazio e Abruzzo, sugli schermi Fininvest appare la scritta: "Per ordine del pretore è vietata la trasmissione in questa città dei programmi di Canale5, Rete4 e Italia1, regolarmente in onda nel resto d'Italia". Poi il buio catodico.
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Ad oscurare il video sono i "pretori d'assalto" Giuseppe Casalbore di Torino, Eugenio Bettiol di Roma e Nicola Trifuoggi di Pescara. Le tre toghe hanno ordinato il black-out televisivo nelle regioni di loro competenza. Il motivo è semplice: la Fininvest trasmette su scala nazionale e la legge non lo consente. Le antenne private, fino alla legge Mammì del '90, non potranno superare l'ambito locale.
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Berlusconi se ne infischia e trasmette da Bolzano a Palermo attraverso il metodo del "pizzone". Prima registra il palinsesto, poi spedisce il nastro (il "pizzone") alle emittenti locali che mandano in onda lo stesso programma alla stessa ora. In legalese, si chiama "interconnessione funzionale". E' illegale. Ma l'avvocato Fininvest Aldo Bonomo ha trovato il cavillo giusto. Dice Bonomo: la legge non vieta la diffusione dei programmi su scala nazionale, ma solo i ponti radio che la consentono. Quindi il Biscione, che utilizza il "pizzone" al posto dei ponti radio, è in regola. Caustico l'avvocato Porta, presidente dell'Anti, l'associazione delle tv locali: "Tanto di cappello Aldo. Hai inventato una diabolica coglionata, ma come avvocato sei straordinario, perchè tutti se la bevono ammirati". Grazie a Craxi e al "decreto Berlusconi", la "diabolica coglionata" diventerà legge.
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Mentre infuriano le polemiche sul black-out catodico, il tandem Craxi-Berlusconi pensa a come uscire dall'impasse. Il giorno dopo la "serrata", il Premier ha ricevuto a Palazzo Chigi un Berlusconi preoccupatissimo. I tre pretori potrebbe essere emulati, innescando un disastroso effetto domino. Gli inserzionisti scioglierebbero i contratti. E per la Fininvest, che si è appena svenata per comprare Rete4, sarebbe il tracollo.
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Craxi, in visita di stato a Londra, fa sapere che al suo ritorno, sabato 20 ottobre, si terrà un Consiglio dei ministri straordinario sulla questione televisiva. E dichiara sibillino: "Mi ha dato un certo fastidio, come utente televisivo, vedere quegli spazi neri". Veltroni, responsabile di Botteghe Oscure all'informazione , mostra un'innata vocazione all'inciucio: "Ci sono poi anche le abitudini degli utenti, consolidate in anni di utenza televisiva, che non possono essere ignorate. Non è con il black-out che si risolvono i problemi del mondo televisivo". <br/>fonte: <a href="http://www.archivionline.senato.it/GeaWeb/scripts/GeaCGI.exe?REQSRV=REQSEQUENCE&ID=127297">Archivio Bettino Craxi</a>