Openpolis - Argomento: mobilitazionehttps://www.openpolis.it/2012-12-01T00:00:00ZSEBASTIANO GAETA: Gaeta: "Riordino delle province non può essere improvvisato"2012-12-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684541Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Aiello del Sabato (AV) (Partito: LISTA CIVICA | VIVA AIELLO) - Consigliere Consiglio Comunale Aiello del Sabato (AV) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | VIVA AIELLO) <br/><br/>“Siamo convinti che in Italia sia necessario un riordino generale delle autonomie locali, che non può però essere fatto attraverso decreti legge improvvisati e di dubbia legittimità, e soprattutto non può essere basato solo sull’aridità dei numeri ma deve essere frutto di una valutazione che tenga conto di ogni singola realtà e del suo contesto economico e sociale. Siamo altrettanto convinti che la discussione su un tema così delicato, che inevitabilmente condizionerà la vita dei cittadini, debba essere frutto di una valutazione politica e non puramente tecnica.
Questo è il momento della mobilitazione, di dimostrare che i cittadini della provincia di Avellino non accetteranno passivamente che un decreto iniquo sopprima la provincia e l’identità del territorio Avellinese".<br/>fonte: <a href="http://www.irpiniareport.it/news_print.php?IDnews=8657">Irpinia Report</a>Paolo FERRERO: «La morte di Angelo Di Carlo non può passare nel dimenticatoio. Giornata di mobilitazione in autunno»2012-08-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648215<br />
«La morte di Angelo Di Carlo, il disoccupato di 54 anni che si era dato fuoco l'11 agosto scorso davanti a Montecitorio ci lascia sgomenti. Questa morte non può passare nel dimenticatoio. Costruiamo una grande giornata di mobilitazione in autunno contro questo governo che accresce la crisi anzichè combatterla e che porta la responsabilità morale di questi gesti di disperazione che purtroppo non sono casi isolati».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/8/19/25550-angelo-di-carlo-ferrero-prc-fds-la-sua-morte-non-deve/">controlacrisi.org</a>Carmine Doronzo: Reddito di Formazione: Una vittoria collettiva2012-01-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623276Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Barletta (BT) (Gruppo: Federazione della Sinistra) <br/><br/><br />
Dopo anni di mobilitazioni studentesche, arriva una prima grande conquista: Barletta sarà la prima città in Italia ad adottare in via sperimentale il Reddito di Formazione.
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Il mio impegno, il nostro impegno, sarà quello di monitorare questa misura per coglierne tutte le potenzialità e le criticità al fine di aumentare negli anni lo stanziamento economico ed estendere la base dei beneficiari. Il nostro sguardo continuerà ad essere rivolto al reddito di cittadinanza, su questa strada continueremo a batterci non solo a Barletta ma in tutta la provincia, in Regione, a livello nazionale ed europeo.
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Intanto oggi nella nostra città i “soggetti in formazione” hanno un diritto in più, il diritto ad un reddito per potersi formare. Questa è la nostra vittoria, la nostra buona pratica da esportare in tutto il Paese.
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Auguri a tutti quelli che hanno lottato e mi hanno supportato per trasformare dalle parole ai fatti questo importante impegno collettivo.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.carminedoronzo.it/index.php/blog/163-reddito-di-formazione-una-vittoria-collettiva">www.carminedoronzo.it</a>Maurizio ACERBO: Leonardo è molto provato. Fanno bene gli studenti a mobilitarsi2011-10-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617830Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Abruzzo (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) - Consigliere Consiglio Comunale Pescara (PE) (Lista di elezione: PRC) <br/><br/><br />
Questa mattina ho visitato, insieme al nostro consigliere comunale Riccardo Di Gregorio, la casa circondariale di Chieti per incontrare lo studente Leonardo Vecchiolla, arrestato in seguito ai fatti di Roma del 15 ottobre.
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Leonardo condivide la piccola cella con altri due detenuti.<br />
Appare molto provato fisicamente ma determinato nelle sue ragioni. Ha chiesto degli amici e gli ha fatto molto piacere sapere della solidarietà dei compagni e degli amici di Ariano Irpino e dell'università, del presidio che si terrà domattina a Chieti davanti alla Prefettura a partire dalle 10,30.
<p>Intende continuare con lo sciopero della fame e della sete (beve solo una tazza di tè al mattino) e spera che in settimana si cominci a chiarire la sua posizione con il ricorso del suo avvocato al tribunale del riesame.
<p> Va sottolineato che Leonardo è molto deperito e smagrito, per questo gli abbiamo consigliato di interrompere almeno lo sciopero della sete.
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Non possiamo tacere la nostra preoccupazione perchè dopo i clamori dell’arresto e i giudizi sommari dei media l’attenzione si è spostata altrove mentre un ragazzo di 23 anni rischia di rimanere in custodia cautelare non si sa per quanto tempo e potrebbe anche essere trasferito in un carcere dalle condizioni detentive più dure (Roma).
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Auspichiamo che gli organi di informazione tornino a occuparsi del caso esercitando niente più che un minimo di elementare garantismo e restituendo umanità a un giovane che ha ricevuto un trattamento su alcuni giornali e tg da "sbatti il mostro in prima pagina".
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<b>IL GARANTISMO VALE ANCHE PER LEONARDO?</b><br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/notizia/Conflitti/2011/10/30/16991-acerbo-prc-leonardo-e-molto-provato-fanno-bene-gli-studenti/">controlacrisi.org</a>Marco CAPPATO: Biotestamento. Ora grande manifestazione per bloccare dl Calabrò2011-07-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590065Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: Lista Bonino - Pannella) <br/><br/><br />
PD e altri partiti si muovano.
<p>Prima di parlare di referendum, c’è ancora tempo per fermare una legge che l’80% degli italiani non vuole.
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Negli ultimi mesi noi Radicali per cinque volte abbiamo manifestato davanti Montecitorio in totale solitudine, a parte alcune associazioni laiche e adesioni individuali.
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Dal Partito Democratico o da altri non si è vista una campagna di alcun tipo, nemmeno un manifesto.
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Se il DL Calabrò è potuto passare alla Camera è solo perché chi può convocare le masse non l’ha fatto, mentre i grandi tenutari dell’informazione di regime non hanno mai organizzato un dibattito in prima serata che potesse coinvolgere milioni di cittadini.
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A questo punto diciamo proprio a coloro che hanno espresso posizioni contro questa legge che è il momento di lottare per coinvolgere la società, l’opinione pubblica e anche i partiti di appartenenza in una grande mobilitazione per fermare una legge impopolare e dunque tutt’altro che inarrestabile.
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Per essere ancora più espliciti, chiediamo ad esempio a tutti i parlamentari contrari al dl Calabro di rivolgersi pubblicamente ai propri Segretari, a partire da Bersani, Di Pietro e Fini, affinché il dibattito conclusivo al Senato sia preceduto da una grande manifestazione nazionale per la libertà delle scelte di fine vita.
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Se non ora, quando?
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Dichiarazione congiunta con Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radicali.it/print/comunicati/20110713/biotestamento-staderini-cappato-ora-grande-manifestazione-bloccare-dl-calabr">Partito Radicale</a>Nichi VENDOLA: «Una piazza per il nostro programma» - INTERVISTA2011-06-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it586628Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />
Di Pietro torna il moderato delle origini. E alla fine ripropone gli incontri fra leader nelle stanze chiuse.
<p><b>Di Pietro dice a Bersani di darsi una mossa e convocarvi. E a voi di Sel, Vendola, di non anteporre le primarie al programma.</b>
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Non mi piace l’atteggiamento di chi ha sempre addosso una toga e un dito puntato. Propongo a tutti una clausola di stile: evitiamo gli effetti speciali. Capisco il problema di Di Pietro: vede esaurito lo spazio della rincorsa a sinistra. E sceglie di ricollocarsi come ala destra del centrosinistra. In sostanza torna al moderatismo radicale delle origini. Intendiamoci, non è trasformismo, solo un riposizionamento. Ma è inaccettabile il modo: offre un argomento formidabile a una maggioranza allo sbando, attacca Bersani e me dicendo che non c’è l’alternativa. E propone il tema del programma nella forma più vecchia e politicistica: lui, io e il leader Pd dovremmo riunirci in una stanza per scrivere il libro del futuro?
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<b>Non ci sta?</b>
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Ma sarebbe capovolgere il significato di quello che è accaduto in Italia nelle ultime settimane. Sottrarre alla partecipazione democratica, a quel diritto di ingerenza che ha scompaginato i giochi ai referendum, l’oggetto vero del cambiamento, e cioè le scelte che devono riguardare la vita, il lavoro, la scuola, l’ambiente, la parità di genere. Facendo leva su un punto vero, il ritardo di tutti noi a mettere in campo quel processo e quel cantiere oggi maturi.
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<b>Ecco, nel merito l’ex pm ha ragione.</b>
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Non se riduce l’alternativa a un problema di agreement fra stati maggiori.
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<b>Quando invece chiedete primarie di programma che proponete nei fatti?</b>
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Faccio un esempio che mi riguarda: se nelle primarie pugliesi avesse vinto Francesco Boccia (deputato Pd, due volte sconfitto da Vendola, <i>ndr</i>) il più grande acquedotto d’Europa, il nostro, sarebbe stato privatizzato. Era immaginabile decidere del sì o no alla privatizzazione in un incontro riservato del centrosinistra? Invece ha deciso il popolo. E per piacere, non facciamo un’inutile disputa nominalistica sulla nozione di popolo. Ma il Pd alla direzione di oggi (ieri, <i>ndr</i>) ha fatto scelte importanti. Ha superato il dibattito su primarie sì o no, oggi siamo al come e al quando. E se posso dire una cosa a Bersani sul come, più vasta è la platea più rappresentano il cambiamento.
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<b>Insisto: in concreto cosa sono le primarie sul programma?</b>
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Nella contesa bella, spero, incassiamo le convergenze, penso alla tassazione delle rendite, e discutiamo alla luce del sole sui punti di divergenza. Per esempio di cosa significa fuoriuscire dal contratto nazionale con il rischio di far schiantare la condizione di lavoratrici e lavoratori. Di questi temi, ormai liberi da ipoteche ideologiche, non è forse giusto parlare dentro la piazza, perché la politica non sia un discorso calato dall’alto?
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<b>Parlate di una nuova sinistra unitaria, ma Bersani non risponde.</b>
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Il popolo del centrosinistra è mescolato, arricchito dalle competenze e dalle passioni di tanti senza tessere in tasca. La politica non si esaurisce nel recinto dei partiti. E la forza di alcune questioni, sottovalutate anche dal centrosinistra, è evocare una nuova fondazione della res publica, la trama dei beni comuni, il primato dell’interesse collettivo, un’idea forte di socialità.
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<b>Non è rischioso convocare i gazebo prima di sapere quando si vota?</b>
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Ormai è possibile mettere le primarie in calendario. Senza paura del confronto tra noi. Non ho la sindrome del vampiro, non ho l’ossessione di erodere consensi al Pd. Ho lavorato a costruire un soggetto politico il cui obiettivo non fosse l’autosufficienza. E lo stile non fosse la boria di partito.
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<b>Lei definisce Sinistra ecologia libertà ‘movimento’, non partito. Non a tutti piace, in Sel.</b>
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Movimento è più importante, comprende il partito, ma più tante altre cose. Bisogna essere laici, non avere atteggiamenti feticistici verso i luoghi che costruiamo. Sono solo strumenti.
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<b>Ma se non chiedete un tavolo dei leader, dove dovranno essere decise le primarie e il programma?</b>
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Non dico che gli incontri fra noi non siano importanti. Ma dobbiamo dare segnali all’altezza dell’attesa che si è creata nel paese. Si tratta di costruire anche momenti simbolici.
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Come si immagina questi ‘momenti’ simbolici?</b>
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Non voglio immaginare niente, non mi interessa avere il copyright di nulla. Tanta Italia ci guarda con molta speranza e qualche ansia. Dobbiamo interrogarla, continuare a farla sentire protagonista, chiederle di aiutarci a scrivere l’agenda del cambiamento. Faccio un esempio: le mobilitazioni nella scuola, nell’università, nella cultura hanno squadernato una straordinaria dimensione di competenze a cui è indispensabile attingere. Oppure: ora tutti si accorgono di quanto sia catastrofica la dimensione della precarietà. Il mondo dei precari racconta storie, propone scelte. Vogliamo ascoltarli? Ho in testa la stagione milanese: una riappropriazione della politica come dello strumento che ti fa capire dove siamo finiti. Il berlusconismo è stato la più grave forma di privatizzazione della politica. Gramsci avrebbe detto ‘rivoluzione passiva’. Il centrosinistra non può che essere il contrario della passivizzazione.
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<b>Questa piazza comune include la Federazione della sinistra? Loro temono che vogliate tenerli fuori.</b>
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Figuriamoci se è mia intenzione escluderli. Sono io oggetto di un atteggiamento schizofrenico: un giorno la proposta unitaria, un altro la contumelia. Mi piacerebbe tornare a discutere con loro. Vedo che anche nel dibattito interno si sollevano critiche alla marginalità e all’orgoglioso sconfittismo a cui sembrano candidarsi. Per quanto mi riguarda, chi declina la radicalità in termini di minoritarismo non sta sulla mia strada. Detto questo, lotterò perché non ci siano esclusioni a sinistra. Ma il tema è l’autoesclusione di chi considera il terreno del governo come una sorta di perdizione e quello dell’opposizione una salvazione.
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<b>Non le dispiace essere considerato un populista di sinistra?</b>
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Se posso fare la parte del vanitoso, no. Faccio tendenza. Le espressioni che ho inventato, dalla «rivoluzione gentile» all’«Italia migliore», alla «narrazione», sono state imitate e emulate. Ma lascerei correre questa discussione stucchevole. Oggi (ieri, <i>ndr</i>) Massimo Mucchetti, economista rigoroso, elogia sul Corriere della sera il lavoro del presidente Vendola sull’acquedotto pugliese. Ecco cosa intendo: sento il dovere di sottrarmi alla scorciatoia della bella sconfitta. Siamo chiamati a organizzare la speranza e a trasformarla in un blocco sociale, una nuova egemonia culturale.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11HUAT">Il Manifesto - Daniela Preziosi</a>MICHELE MOGNATO: “4 Sì ai Referendum”2011-06-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it582262Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
E’ una bella notizia la decisione della Corte di Cassazione di far pronunciare i cittadini anche nel referendum sul nucleare.
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Il Partito Democratico si è da tempo mobilitato a tutti i livelli con tante iniziative in tutti i Comuni della nostra Provincia per informare i cittadini affinché votino SI ai 4 quesiti, contro la privatizzazione dell’acqua, per decidere di fermare il nucleare e per abolire il legittimo impedimento.
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Acqua e produzione di energia pulita sono questioni che riguardano tutti.
Il Partito Democratico continuerà e intensificherà la campagna di mobilitazione in queste ore e si rivolge a tutti i cittadini senza distinzione politica perché esercitino il loro diritto al voto il 12 ed il 13 giugno.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticovenezia.org/newsite/?p=854">partitodemocraticovenezia.org</a>Paolo FERRERO: Fincantieri, 2551 esuberi: «Governo irresponsabile, ora intervenga»2011-05-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it572796<br />
«Il piano industriale di Fincantieri, con la previsione di 2551 esuberi e la chiusura di stabilimenti strategici, è inaccettabile. Il Governo, che ha la responsabilità gravissima di non aver messo in campo alcuna politica industriale, intervenga immediatamente. Siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori e sosterremo ogni iniziativa di mobilitazione».
<p>Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?view=article&catid=36&id=14744&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=68">controlacrisi.org</a>Giovanni RUSSO SPENA: Alla conquista di un futuro. Sabato 9 aprile mobilitazione nazionale contro la precarietà.2011-04-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559655<br />
<b>Il nostro tempo è adesso. La vita non ti aspetta.</b>
<p> Un archeologo, una giornalista, un portuale, una sindacalista, un imprenditore. E ancora una scrittrice, un operatore call center, un avvocato e un ricercatore. Professioni differenti accomunate dallo stesso fattore: la precarietà. Vera e propria condizione esistenziale delle nuove generazioni. La perdita del futuro è ansia. A volte panico. Un coordinamento di precari, organizzato in rete e del tutto trasversale nei mestieri e nelle forme contrattuali, è passato all’azione lanciando per il 9 aprile la giornata “Il nostro tempo è adesso, la vita non ti aspetta”. Una mobilitazione nazionale perché, si legge nell’appello, “non siamo più disposti a vivere in un paese profondamente ingiusto: lo spettacolo delle nostre vite inutilmente faticose, delle aspettative tradite, delle fughe all’estero per cercare garanzie che in Italia non esistono più”.
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Dal pacchetto Treu, passando per la legge 30, in effetti di strada ne è stata fatta nella flessibilità del lavoro arrivando a qualsiasi forma di frammentazione eliminando garanzie e diritti acquisiti negli anni: interinali, stagisti, lavoratori a progetto, a chiamata e così via sono le “nuove” tipologie. Ma la precarietà non è solo lavorativa ma globale. Si fa vita con un’assenza quotidiana di diritti: da quello allo studio alla casa passando per l’accesso alla salute o alla possibilità di realizzare una felicità affettiva. Un po’ di numeri: sono solo il 30 per cento le giovani famiglie che riescono ad acquistare un’abitazione. Un ragazzo su tre è invece disoccupato. Il lavoro familiare delle giovani donne dura mediamente, secondo l’Istat, 5 ore e 47 minuti, quello dei loro compagni 1 ora e 53.
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Altro che bamboccioni. La precarietà è una spada di Damocle. Per una intera generazione. “Siamo stanchi di questa vita insostenibile - spiegano i promotori del 9 aprile - ma scegliamo di restare. Questo grido è un appello a tutti a scendere in piazza: a chi ha lavori sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere i soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi passa da uno stage all’altro. Lo chiediamo a tutti quelli che hanno intenzione di riprendersi questo tempo, di scommettere sul presente ancor prima che sul futuro”. E le adesioni aumentano di ora in ora. Sia di singoli (artisti, giornalisti, intellettuali vari, mondo dello spettacolo) che di associazioni e partiti.
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Dietro al comitato “Il nostro tempo è adesso” c’è la Cgil che sta dando un sostanziale aiuto economico e logistico. Non riuscendo ad organizzare le nuove forme di frammentazione sociale, il sindacato - in grave ritardo - si mette a disposizione di questo coordinamento costruendo così una tappa di avvicinamento allo sciopero generale promosso dalla Cgil per il 6 maggio. Una mobilitazione, quella di prossimo sabato, che trova il plauso anche delle forze del centrosinistra: dal Pd all’Idv passando per Sel e la Federazione della Sinistra. Staremo a vedere quanti politici poi scenderanno in piazza per la passerella.
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“Pretendiamo risposte dalla politica - sottolineano i promotori - questa manifestazione serve per prendere la parola in prima persona e costringere questo governo e questo paese a confrontarsi con la precarietà. Tema tanto frequentato nelle campagne elettorali, quanto abbandonato nell’azione politica". Ma può essere il vecchio contratto a tempo indeterminato l’unica soluzione? Non per il comitato 9 aprile che parla più in generale di rafforzamento del welfare, di garanzia di diritti (giusta retribuzione, maternità etc) e di continuità di reddito. Ovvero del modello di flex-security.
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A Roma partirà una street parade, scelta innovativa, alle 15,30 da piazza della Repubblica, per finire al Colosseo, già luogo simbolo, quest’inverno, degli studenti “bramosi” di riprendersi il futuro. Poi ci saranno manifestazioni a Milano, Torino, Napoli, Firenze, Palermo e altre città. Iniziative di sostegno verranno dai "cervelli fuggiti" all’estero come a Bruxelles e a Washington. Il nostro tempo è adesso.<br />
<br/>fonte: <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/alla-conquista-di-un-futuro-sabato-9-aprile-mobilitazione-nazionale-contro-la-precarieta/?printpage=undefined">micromega-online</a>DELIA MURER: La parola delle donne2011-02-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557882Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Il prossimo tredici febbraio le donne scendono in piazza.<br />
Succede in tutta Italia e succede anche a Venezia, con un appuntamento pubblico previsto per le dieci e trenta in campo S.Barnaba. Le donne prendono la parola per reclamare quello che in un paese normale sarebbe ovvio, assodato, naturale: la dignità. E’ quanto mai importante, in questo momento, esserci, far sentire la propria voce, dare un segnale forte.
<p> “Personalmente ho firmato gli appelli – dice l’on. Delia Murer – e ho aderito anche alla petizione online sul sito www.petizionepubblica.it. Il modello di relazione tra donne e uomini ostentato da una delle massime cariche dello Stato legittima comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
<p>Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.
<p>Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità". In questo senso assume un significato straordinario anche la mobilitazione del prossimo 13 febbraio: le donne italiane si stanno mobilitando per organizzare quel giorno manifestazioni in tutte le città italiane. A Venezia l’appuntamento è per le ore dieci e trenta in Campo Santa Margherita.
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Una manifestazione che rivendica un principio basilare della società: la dignità delle donne, che forse solo nella preistoria non era riconosciuta. Ma è proprio questo che deve far capire la gravità del problema: tornare a difendere quel principio fa tornare indietro di secoli. La cosa ancor più grave è che nel nostro paese c'è una pesante sottovalutazione di questo: la dignità delle donne è sentita come una cosa antiquata, e l'opzione harem qualcosa da archiviare come un fatto privato. Non è così. E' politica perché ha un riverbero nella società: se una donna non viene scelta o non va avanti nella sua professione è anche un riflesso di quello che stiamo vedendo in questi settimane. Ed è per questo che le donne sentono l'urgenza di ribadire la propria dignità, perché sentono che il contesto è negativo, viviamo una situazione oggettiva che non è nemmeno importante capire se ha o meno una rilevanza penale. Quello che conta è la devastazione della dignità femminile".
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Intanto arriva l’annuncio che ci sarà anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani alla manifestazione in difesa della dignità della donne che si svolgerà a Roma: "È un'iniziativa molto importante - dice Bersani annunciando la sua partecipazione - e ho chiesto alla nostra gente di partecipare nel rispetto dell'autonomia di quel movimento. E siccome accettano anche i maschi, ci sarò anch'io". "Mentre i dati sulla disoccupazione registrano i massimi storici - continua -, Berlusconi e il suo esecutivo paralizzano le istituzioni con le solite leggi ad personam. L'economia del Paese sta crollando, le casse dello Stato languono e il Parlamento è ostaggio dei problemi giudiziari del Capo del Governo. Insomma è giunto il momento della partecipazione e della mobilitazione collettiva e Italia dei Valori, oltre a battersi in Parlamento, lo farà nelle piazze al fianco dei cittadini".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.deliamurer.it/cms/it.html?view=article&catid=8:politica-sul-territorio&id=240:la-reazione-delle-donne&tmpl=component&print=1&layout=default&page=">Delia Murer - official web site</a>Dario FRANCESCHINI: E' l'inizio del risveglio: l'assuefazione non ha vinto2011-02-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557709Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Questa manifestazione, questo fiume di persone dentro e fuori dai cancelli, ci dicono che gli italiani hanno voglia di cambiare pagina, e che l’assuefazione non ha ancora vinto.
<p> C’è ancora voglia di reagire, l’Italia può cambiare. Sono i primi segnali di un risveglio, bisogna andare avanti su questa strada», lo afferma <b>Dario Franceschini</b> (Pd) in <a href="http://www.dariofranceschini.it/adon.pl?act=doc&doc=4709">un’intervista pubblicata da L’Unità</a>, commentando la manifestazione di <i>Libertà e Giustizia</i> a Milano.
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<p>«Berlusconi non sente nemmeno le richieste. Del resto, se Ruby fosse stata bionda, avrebbe sostenuto, pur di andare davanti al tribunale dei ministri, che era la nipote della Merkel.Con le sue vicende personali espone il Paese alla vergogna davanti al mondo. Comunque le dimissioni non vanno imboccate. Bisogna costringerlo, obbligarlo attraverso l’azione parlamentare da un lato e l’azione civile, la mobilitazione, dall’altro», continua <b>Franceschini</b>.
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<a href="http://www.dariofranceschini.it/adon.pl?act=doc&doc=4709"><b>Intervista a Dario Franceschini – L’Unità</b></a><br />
<br/>fonte: <a href="http://www.dariofranceschini.it/adon.pl?act=doc&doc=4709">L'Unità</a>David-Maria SASSOLI: Aderisco all'appello "Se non ora, quando?"2011-02-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557568Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
''Aderisco con convinzione all'appello <i>Se non ora, quando?</i> per la difesa della dignita' delle donne, lanciato da tante esponenti del mondo della cultura, dell'associazionismo, delle professioni e della politica.
<p> Sentiamo quanto sia necessaria una grande mobilitazione per rifiutare modelli, culturali e politici, imposti da un monarca che crede di poter calpestare istituzioni e coscienze''. <br />
Lo afferma il presidente degli eurodeputati del Pd, <b>David Sassoli</b>.
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''Signor presidente - prosegue <b>Sassoli</b> - , forse lei non ci credera', ma c'e' un'Italia che ritiene che le relazioni tra uomo e donna debbano fondarsi sulla dignita' e non sul mercimonio''. ''Sono certo che si stupira' nel vedere quanti uomini dimostreranno rispetto e amicizia per le donne partecipando alla giornata di mobilitazione nelle piazze italiane del 13 febbraio prossimo'', conclude <b>Sassoli</b>.<br />
<p><b><a href="http://tv.repubblica.it/politica/david-sassoli/61169?video">Video con l'intervento di David Sassoli su Repubblica tv</a></b><br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-CASO_RUBY__SASSOLI(PD)__ADERISCO_AD_APPELLO_TANTI_UOMINI_IL_13_IN_PIAZZA-986423-ORA-.html">ASCA</a>CARLO BENEDETTI: Terremoto: l'Aquila, via alla mobilitazione cittadina2010-12-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548974Alla data della dichiarazione: Pres. Consiglio Comunale L'Aquila (AQ) (Lista di elezione: PDCI) <br/><br/><br />
La conferenza dei Capigruppo del Consiglio comunale dell'Aquila proclamera' la mobilitazione cittadina, per protesta contro la mancata proroga della restituzione delle tasse sospese dopo il terremoto del 6/4 dello scorso anno, non inserita al momento nel decreto Milleproroghe.
<p>Lo annuncia il presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti. <br />
Il comportamento assunto dal Governo, spiega Benedetti, ridurra' sul lastrico aziende e famiglie. I terremotati pagheranno piu' tasse in assoluto. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?view=article&catid=39&id=10339&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=68">Ansa</a>Giuseppe GIULIETTI: Il Caimano all'assalto della Consulta2010-12-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548973Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
"Se la Corte costituzionale non mi darà ragione, mi scatenerò contro di loro, in tv e sulle piazze." <br />
Questa l’ultima molotov lanciata da Berlusconi contro la Costituzione e i giudici.
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In questi giorni Maroni e Gasparri hanno minacciato di usare il daspo contro gli studenti, anzi Gasparri avrebbe voluto fermare preventivamente i potenziali molestatori delle piazze. Ebbene quale provvedimento dovrebbe essere applicato ad un presidente del Consiglio che usa queste parole, che minaccia la suprema corte, che oltraggia la carta fondamentale?
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Se c’è qualcuno da fermare è proprio il piccolo Cesare, a lui andrebbe impedito l’accesso alle tv e alle piazze, la zona rossa andrebbe realizzata attorno a palazzo Grazioli, per impedire al molestatore di disturbare i cittadini e la carta costituzionale.
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Parole simili hanno lo sgradevole sapore del ricatto, della pressione preventiva per indurre i giudici a non procedere "secondo scienza e coscienza", ma a decidere secondo convenienza, facendo prevalere l’interesse particolare sull’interesse generale.
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Chiunque abbia a cuore lo stato di diritto, ha il dovere di costruire un cordone sanitario attorno ai giudici della Consulta, per consentire loro di lavorare e di decidere in pace, senza essere condizionati dall’acre odore delle molotov verbali e dagli annunciati cortei, secondo il copione profeticamente anticipato da Nanni Moretti nel film "Il Caimano".
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In ogni caso se e quando Berlusconi dovesse mai decidere di promuovere una marcia dal chiaro sapore golpista, altra parola non troviamo, sarà il caso di farsi trovare pronti e di schierarsi a presidio dell’ordinamento democratico e costituzionale.
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Marco Travaglio ha già proposto di indire una grande giornata per la legalità repubblicana, una iniziativa segnata dalla lettura degli articoli della Costituzione e dalla esposizione del tricolore, che dovrà essere, aggiungiamo noi, il colore unificante della giornata. Per una volta dovremo esserci tutti, abbandonando vecchi schemi, spirito di fazione e di frazione inconcludenti discussioni sulle alleanze e sulle tattiche.
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Se il Caimano dovesse tentare l’assalto finale spetterà a ciascuno di noi reagire con la dovuta intransigenza democratica, questa volta davvero senza se e senza ma.<br />
<br/>fonte: <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-caimano-allassalto-della-consulta/?printpage=undefined">micromega-online</a>