Openpolis - Argomento: catena di montaggiohttps://www.openpolis.it/2010-12-30T00:00:00ZNichi VENDOLA: Fiat «Qui c'è la tragedia del nostro Paese» 2010-12-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it549309Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/> <br />
«In quella fabbrica siete bulloni e numeri, non persone né tantomeno classe. lo sono contro l'arroganza di chi vi vuole rassegnati»
<p>Cari amici di Pomigliano, mi addolora vedervi "usati" così, e su quel quotidiano padronale. Tuttavia la vostra lettera è un documento drammatico: dice di una resa culturale e sociale che dovrebbe scuotere tutta la politica italiana.
<p>In questa vostra curiosa e paradossale polemica contro la sinistra e contro la Fiom — rei di non subire il contratto-capestro della Fiat e le sue conseguenze generali sulle relazioni industriali in Italia — voi però non riuscite a rappresentare la strategia di Marchionne come una profezia del moderno. Non potete farlo perché comunque siete ingabbiati in quella fabbrica di cui parlate con cognizione di causa, in quel recinto produttivo in cui diventa problematico ammalarsi, godere della pausa mensa, rivendicare un reddito non inchiodato a quei maledetti 1200 euro.
<p>In quella fabbrica in cui siete solo bulloni e numeri, non persone né tantomeno classe. In cui il contratto sarà un negozio privato tra voi, piccoli e soli, e un padrone multinazionale (uno a cui piacciono le imprese americane e gli operai cinesi).
<p>In quella fabbrica la lotta e lo sciopero, strumenti sovrani della civiltà e della democrazia, vengono oggi messi al bando. E voi la raccontate per quello che è: dolore e fatica, perdita di diritti e di reddito. Solo che pensate di non avere alternativa. Non c'era via di fuga. Ma è tutta qui la tragedia del nostro Paese. In un potere che rischia di riprodursi, nonostante le sue molteplici indecenze, per assenza di alternativa.
<p>Io non sono contro di voi. Sono contro l'arroganza di chi vi vuole piegati e rassegnati.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WENSR">l'Unità - Nichi Vendola</a>Antonio DI PIETRO: «Noi vi difendiamo Marchionne no»2010-12-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it549308Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
Agli operai: «Le rivendicazioni scritte nella lettera sono fatti che la politica deve risolvere. Non lo fa certo l'Ad Fiat: vuole smantellare i diritti e portare l'azienda all'estero»
<p>La lettera aperta di alcuni operai di Pomigliano, pubblicata dal quotidiano Il Giornale, parla delle loro condizioni di lavoro su cui vengono caricate la responsabilità del governo, per le mancate scelte di politica industriale, e della Fiat a causa delle gravi difficoltà finanziarie e di prodotto in cui versa.
<p> La Fiat da due anni perde una quota di mercato doppia rispetto alla media europea.
<p>Le questioni concrete, e non ideologiche, su cui la politica deve dare risposte sono sui ritmi di lavoro elevati, sugli stipendi da 1200 euro al mese, sull'aumento dell'orario lavorativo, ben oltre quello degli operai tedeschi e francesi, e sulla reale e costante riduzione del potere d'acquisto e dei diritti fondamentali.
<p> L'Italia dei Valori ha presentato una proposta di legge volta a regolare la reale rappresentanza dei sindacati nelle aziende, consegnando il potere di decidere ai lavoratori e non alle burocrazie sindacali; il nostro compito principale è quello di ridare la parola, i diritti e la libertà di decisione ai diretti interessati, cioè agli operaie agli impiegati, così come prevede la Costituzione repubblicana, violata in questi giorni da accordi capestro.
<p>Comprendiamo e rispettiamo il voto degli operai della Fiat di Pomigliano che sono stati sottoposti ad un vero è proprio ricatto. Proprio quel voto, infatti, ha indotto alcuni sindacati, tranne la Fiom, a siglare un'intesa che noi dell'Italia dei Valori continuiamo a ritenere sbagliata e ricattatoria.
<p>Vogliamo ribadire che non lasceremo soli gli operai della Fiat in Italia, a partire da quelli di Termini Imerese ai quali è stata annunciata la chiusura della fabbrica.<br />
Continueremo a lottare affinché Marchionne non possa smantellare pezzo dopo pezzo i diritti dei lavoratori al fine di collocare la Fiat fuori dal nostro Paese». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WENSE">l'Unita' - Antonio Di Pietro</a>Cesare DAMIANO: «Fiat ha esagerato ma capisco perché Fassino dice si» - INTERVISTA2010-12-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it549307Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Cofferati? Sta assumendo negli ultimi tempi posizioni che non posso condividere».
<p>Cesare Damiano, parlamentare del Pd con una lunghissima esperienza alla guida della Fiom piemontese e poi nazionale, non risparmia critiche all'intesa stipulata dalla Fiat e da Cisl, Uil e Ugl. Per l'ex ministro del Lavoro del governo Prodi, l'imperativo è «impedire che il modello Marchionne divenga il parametro delle nuove relazioni industriali». <br />
Ma Damiano conferma la sua apertura alla sfida della competitività lanciata dall'amministratore delegato del Lingotto. E su questo obiettivo esorta il Pd a «un confronto duro e aperto fra le sue molteplici identità, anche per impedire che il populismo e la narrazione demagogica di Vendola e Di Pietro oscurino la politica della responsabilità».
<p> <b>Piero Fassino afferma che se fosse un operaio Fiat votrebbe sì in un referendum sull'accordo.</b>
<p> E' una posizione che comprendo, animata dalla preoccupazione per il mantenimento degli investimenti, per il rilancio della produzione e dei livelli occupazionali. Condivido anche la critica di Fassino sull'isolamento della Fiom da parte dell'azienda nelle trattative: una strategia sostenuta peraltro dal titolare del Welfare Sacconi, che con una visione di corto respiro lavora da tempo per dividere il sindacato confederale. Quanto al referendum sull'accordo, confesso che sarei molto incerto e in imbarazzo. Ma se dovesse prevalere il sì, la Fiom dovrebbe tenerne conto.
<p> <b>Sergio Cofferati esprime un appoggio convinto alla battaglia della Fiom.</b>
<p> <a href="http://www.openpolis.it/dichiarazione/549296"><b>Cofferati</b></a> ha assunto negli ultimi tempi posizioni assai radicali che non posso condividere. Qualunque accordo sindacale che viene accettato presenta sempre luci e ombre. Come ha ricordato Susanna Camusso, un'organizzazione rappresentativa di lavoratori non può esaurirsi nella politica dei no.
<p> <b>Cosa non le piace dell'accordo su Mirafiori?</b>
<p> Un elemento di assoluta gravità: la clausola che riconosce la rappresentanza aziendale dei lavoratori esclusivamente alle organizzazioni che abbiano firmato l'intesa. E' una lacerazione fortissima del tessuto di relazioni sindacali, che mette in discussione l'accordo stipulato da tutte le confederazioni nel 1993. Un'intesa che garantiva la rappresentatività alle associazioni che sottoscrivevano gli accordi, e alle sigle in grado di raccogliere almeno il 5 per cento di firme per presentarsi alle elezioni nelle aziende. Si tratta di due modelli alternativi, quello esclusivo di Marchionne e quello inclusivo del '93. Il problema, che rivolgo a Confindustria, Cisl e Uil, è quale modello debba prevalere.
<p> <b>Pensa che l'intesa possa svuotare il contratto collettivo di lavoro ed emarginare i sindacati "scomodi"?</b>
<p>Assolutamente sì. Lo ritengo un precedente pericolosissimo. Dobbiamo accettare la sfida lanciata dall'ad di Fiat sulla competitività, affrontando la questione dei turni, degli straordinari, dell'organizzazione del lavoro. Senza dimenticare mai, e rispondo alle accuse di Maurizio Landini, che per chi opera in una catena di montaggio e per il suo equilibrio psicofisico si tratta sempre di un enorme sacrificio. Marchionne però non può pretendere di disporre di pedine a comando, a cui viene negata la possibilità di scegliere il sindacato più rappresentativo e di esercitare il diritto di sciopero individuale. E' una concezione di "fabbrica-caserma", che rischia di allontanare la stessa modernizzazione che l'ad di Fiat si prefigge. Un dirigente che impone un modello così lacerante, che si ritaglia su misura i contratti per ogni fabbrica, come si comporterebbe se avesse acquistato la Opel, in un paese dove in ogni azienda i comitati di sorveglianza hanno un ruolo decisivo?
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<b>Sulla vicenda Mirafiori il Pd è riuscito a coprire quasi l'intero spettro di posizioni politiche.</b>
<p> E' il segno di un partito che stenta a costruire una propria identità. Abbiamo pensato che l'unità del Pd si ottenesse cancellando la pluralità delle nostre culture e sensibilità. Al contrario, dobbiamo avviare un confronto aperto e duro fra le nostre differenti identità, come la mia, laburista europea, e quella di Giuseppe Fioroni. Solo in questo modo potremo realizzare una sintesi creatrice e capace di unire, una politica basata sull'etica della responsabilità. Perché di politica abbiamo bisogno, non di populismo né di narrazioni più o meno accattivanti come quelle di Vendola e Di Pietro.
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=WENN5">Il Riformista - Edoardo Petti</a>Massimo D'ALEMA: Evitiamo polemiche. Nemmeno Landini lavora in fabbrica.2010-12-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it549313Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Nemmeno Maurizio Landini lavora alla catena di montaggio quindi mi sembrano polemiche che non hanno molto senso. I lavoratori giudicheranno il valore dell'accordo e democraticamente tutti ne dovranno prendere atto». Lo ha detto il parlamentare del Pd, Massimo D'Alema, commentando al Tg3 le parole dette dal segretario della Fiom riferite ai giudizi positivi espressi tra gli altri da Sergio Chiamparino e Piero Fassino sull'accordo Fiat per Mirafiori.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?view=article&catid=36&id=10439&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=68">Adnkronos</a>