Openpolis - Argomento: Manduriahttps://www.openpolis.it/2011-04-06T00:00:00ZEmma BONINO: Né vittimismi né allarmismi per affrontare l'emergenza2011-04-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559653Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) - Vicepres. Senato <br/><br/><br />
Caro direttore,<br />
affermo in tutta tranquillità che, per ignoranza o per calcolo, il governo ha creato il «dramma» Lampedusa invece di governare il problema in piena legalità (e umanità). Oscillando tra allarmismo e vittimismo, minacce di crisi di governo e dichiarazioni tanto sguaiate quanto irresponsabili di autorevoli ministri, il governo ha ignorato e violato due strumenti che aveva a disposizione per fronteggiare in maniera incisiva la crisi degli sfollati nel Mediterraneo.
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Il primo è la direttiva 55/2001 emanata dall’Europa dopo la crisi umanitaria del Kosovo nel 1999. E’ intitolata: «Norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell’accoglienza degli stessi». Un titolo più calzante alla situazione di oggi è davvero difficile trovarlo. Ma lo è anche nei contenuti perché, con questa direttiva, sono regolate le norme minime per la concessione della protezione temporanea, che vale per un anno e può essere prorogata di un altro, massimo due. La condizione cessa quando è accertata la possibilità di un rimpatrio sicuro. La direttiva - di grande civiltà e buon senso, come si vede - è stata recepita nell’ordinamento nazionale nell’aprile 2003 e, tardivamente e obtorto collo, il governo si sta finalmente muovendo per la sua attivazione.
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Il secondo risale addirittura al 1998. In base all’art. 20 del Testo unico delle leggi sull’immigrazione, analoghe misure di carattere eccezionale possono essere attivate a livello nazionale con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, anche senza una preliminare concertazione europea, per «rilevanti esigenze umanitarie, in occasione di conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità in Paesi non appartenenti all'Unione europea».
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Di che parliamo, dunque? Parliamo di un governo che ha volutamente ignorato gli strumenti normativi esistenti scegliendo, invece, di fare di Lampedusa un’orrenda vetrina mediatica da strumentalizzare per fini politico-elettorali. Così si è cinicamente scelto di bloccare a Lampedusa migliaia di persone lasciate per giorni senza la minima assistenza, a cominciare da adeguate strutture igieniche e sanitarie, con la palese volontà di esasperare la situazione, costringendoli a una pesantissima coabitazione forzata con gli abitanti dell’isola. A questo si è poi aggiunto l’inspiegabile ritardo di un controverso piano-regioni, con la previsione di tendopoli, senza i dovuti controlli come il caso Manduria ha ampiamente dimostrato. Il tutto, poi, accompagnato da un’assurda e immotivata polemica con i Paesi europei e con l’Ue. Da non tralasciare neppure il capitolo, anche questo poco edificante, della direttiva sui rimpatri del 2008 che non è stata attuata nell’ordinamento italiano entro il termine del 24 dicembre scorso. La principale responsabilità è del ministro Maroni che ha affermato che l’Italia non poteva trasporre la direttiva a causa del reato d’ingresso o permanenza irregolare di stranieri previsto dalla legge n. 94/2009 che, appunto, viola le disposizioni della direttiva, come confermano le numerose pronunce giurisdizionali e le questioni pregiudiziali inviate alla Corte di Giustizia dell’Ue. Sia quindi chiaro a tutti il vero motivo della mancata trasposizione finora. Ma c’è la possibilità di porvi rimedio poiché la legge comunitaria 2010 è tuttora all’esame della Camera dove è stata modificata con l’introduzione della norma sulla responsabilità civile dei magistrati: non ci vorrebbe nulla ad inserire anche il recepimento della direttiva sui rimpatri quando tornerà al Senato.
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Se questo è il quadro della situazione ad oggi, occorre capire cosa intende fare il governo a partire da domani. Ed è opportuno fin d’ora avvertire che allontanamenti coercitivi e collettivi sono illegittimi, come stabilito dal Protocollo IV della Convenzione europea sui diritti dell’uomo, e che il blocco navale previsto dalla risoluzione 1973 dell’Onu ha lo scopo di far rispettare l’embargo su forniture al regime di Gheddafi e non di far da barriera a chi cerca di fuggire dalle zone di guerra. Insomma con tanto ritardo e tanti drammi evitabili, il governo deve «scoprire» che non c’è altra strada se non quella della protezione temporanea. Che non c’è altra strada, cioè, se non quella della legalità e dell’applicazione delle norme.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=YSR3M">La Stampa</a>Dario FRANCESCHINI: Impedito ad Deputati Pd di visitare il CPT di Lampedusa2011-04-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559614Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
''Il divieto opposto ai nostri deputati ad esercitare una loro prerogativa, cioe' visitare i Cpt di Lampedusa e Manduria e' grave e inaccettabile e il ministro Maroni spieghi come sia potuto accadere''. Lo denuncia <b>Dario Franceschini</b>, presidente dei deputati del Pd, dopo che oggi gli onorevoli Andrea Sarubbi e Furio Colombo, e sabato Ludovico Vico e Alberto Maritati, non hanno potuto visitare i centri di accoglienza di Lampedusa e Manduria.
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''Le visite erano state anche preavvisate - sottolinea <b>Franceschini</b> - come atto di cortesia non dovuto, cio' nonostante sono state impedite in base a disposizioni non ben definite del ministro dell'Interno. Ci chiediamo su quali basi si possano sospendere le prerogative dei parlamentari e chiedo anche come sia potuto accadere che nella stessa giornata un deputato del Pdl abbia invece potuto regolarmente svolgere un sopralluogo nel Centro di Lampedusa''. ''Tale notizia e' stata infatti confermata dai responsabili del Cpt, come riferiscono le agenzie di stampa. E' stata dunque un'esclusione ad personam? E' doveroso e necessario un chiarimento da parte del ministro Maroni'', conclude <b>Franceschini</b>.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-IMMIGRATI__FRANCESCHINI__GRAVE_DIVIETO_INGRESSO_CPT_A_DEPUTATI_PD-1005390-ORA-.html">Asca</a>Ruggiero Mennea: Tendopoli Palazzo San Gervasio: problemi per Spinazzola e Minervino2011-04-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559562Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Barletta (BT) (Gruppo: PD) - Consigliere Regione Puglia (Lista di elezione: PD) <br/><br/><br />
Il consigliere regionale del Partito Democratico Ruggiero Mennea manifesta preoccupazione per la sicurezza dei cittadini di Spinazzola e Minervino per la tendopoli allestita a Palazzo San Gervasio, al confine con Spinazzola.
<p> "Le fughe che si sono registrate a Manduria non ci lasciano affatto tranquilli", spiega il consigliere del Pd. "Siamo assolutamente favorevoli all'accoglienza dei migranti, ma chiediamo che il Governo fornisca ampie garanzie di sicurezza ai nostri concittadini. La tendopoli di Palazzo San Gervasio potrebbe creare problemi anche al territorio di Spinazzola, per questo chiediamo che il Governo incrementi la presenza di forze dell'ordine anche nella città murgiana e nella vicina Minervino".
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"Il problema immigrazione è stato gestito malissimo dal Governo - aggiunge Mennea - hanno spostato l'emergenza da Lampedusa alla Puglia, senza peraltro riuscire a risolverlo. Speriamo che non accada nulla di grave, né ai migranti, né tantomeno ai nostri concittadini"<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=166504">www.consiglio.puglia.it</a>