Openpolis - Argomento: aeroportihttps://www.openpolis.it/2015-04-13T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Interrogazione per bloccare ulteriori voli di aerotaxi a Bresso2015-04-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it758077Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Se le notizie apparse in questi giorni in alcuni notiziari televisivi fossero confermate, saremmo di fronte a un fatto gravissimo che non deve e non può più ripetersi. Anche recentemente in risposta a una nostra interrogazione il governo ha assicurato che l’utilizzo dell’Aeroporto di Bresso sarebbe stato limitato al volo amatoriale e i piccoli velivoli. Se è vero che ENAC starebbe autorizzando lo scalo in quell’aeroporto di aerotaxi di dimensioni inconciliabili con le dimensioni dell’aeroporto stesso e con le misure di sicurezza in esso attivate saremmo di fronte alla violazione delle più elementari regole del buon senso”. Lo afferma il senatore PD <b>Franco Mirabelli</b>, membro della Commissione Ambiente del Senato.
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“La salute dei cittadini che viene messa a rischio da un traffico aereo di questo tipo in un piccolo aeroporto situato al centro di un parco visitato ogni giorno da migliaia di persone viene prima di tutto, prima di qualunque interesse economico e commerciale. - prosegue <b>Mirabelli</b> - Per questo, abbiamo presentato un’interrogazione urgente per chiedere al Ministero dei Trasporti di intervenire subito su ENAC per impedire ulteriori voli di aerotaxi. A margine di questa vicenda restano comunque da chiarire i contenziosi tra ENAC e l’Aeroclub che ha gestito fino ad ora l’aeroporto e i vincitori degli appalti per i servizi che anche questa vicenda rende poco chiari per come risulta dalle notizie”.
<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/htm/attivita-senato/interrogazioni-senato/630-bloccare-i-voli-di-aerotaxi-a-bresso">FrancoMirabelli.it</a>Fabio Altitonante: INFRASTRUTTURE E AEROPORTI: La forza di Milano è la Grande Milano2014-02-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it715727Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Milano (Partito: PdL) - Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) <br/><br/>La mozione: rafforziamo il sistema aeroportuale lombardo Malpensa- Linate- Orio al Serio
Più di 36 milioni di passeggeri – pari all'incirca al 25% dell'intero traffico nazionale – ogni anno passano da Malpensa, Linate o Orio al Serio. Il sistema aeroportuale lombardo si classifica, dunque, come il più importante d'Italia.
Il ruolo della politica è promuovere questo sistema, affinché si confermi quale eccellenza di livello europeo.
In Consiglio Regionale abbiamo votato all'unanimità la mozione, che ho presentato, per sostenere una modifica sostanziale del nuovo piano nazionale degli aeroporti, che declassa il Forlanini e il Caravaggio al pari di Salerno (che conta meno di 10 mila passeggeri all'anno) e Comiso (aperto da meno di un anno, con un traffico di circa 50 mila passeggeri).
L'obiettivo è rafforzare Malpensa, Linate e Orio al Serio, quale unico "aeroporto strategico", non spacchettabile, così da attrarre investimenti e nuove aziende e diventare più competitivi in Europa.
Il piano nazionale degli aeroporti, infatti, individua solo Milano Malpensa come "strategico", mentre include il nostro city airport e l'aeroporto di Bergamo tra i "restanti aeroporti di livello nazionale".
Per intenderci, aeroporti quali Pisa (circa 4,5 milioni di passeggeri all'anno) e Firenze (circa 2 milioni di passeggeri all'anno) sono stati "elevati" allo status di Malpensa e, quindi, considerati superiori rispetto a Linate e Orio.
La delicata trattativa Alitalia-Ethiad impone – oggi più che mai – un intervento politico forte, che dia garanzie certe alla Lombardia, ossia al motore economico dell'Italia.
La proposta: una Legge-obiettivo lombarda delle infrastrutture
La politica ha davanti a sé una sfida, Regione Lombardia ha davanti a sé un'opportunità: realizzare la Grande Milano del 2030, più competitiva a livello europeo e più attrattiva per investimenti e nuove aziende.
La chiave di sviluppo delle grandi città europee sta nel loro sistema infrastrutturale, organizzato, capace di razionalizzare il traffico e incrementare la mobilità del territorio.
In Lombardia, grazie a Expo 2015, sono stati sbloccati importanti progetti di interesse nazionale, tra cui BreBeMi, TEM e Pedemontana.
L'assenza di una pianificazione regionale ha, tuttavia, provocato inefficienze, sprechi di risorse per infrastrutture "doppie" e rallentamenti nella programmazione (per le linee metropolitane, negli ultimi 20 anni è stato realizzato solo il prolungamento della M2 fino ad Assago).
Adesso dobbiamo pensare al futuro, delineando una strategia univoca e integrata di lungo periodo.
L'unico strumento per dare forza e concretezza alle nostre proposte – definendo priorità, costi e tempi certi – è la legge-obiettivo lombarda delle infrastrutture.
Nei prossimi 15 anni Regione Lombardia potrà essere, così, regista nella creazione di un sistema di connessione reticolare della Regione Urbana Milanese.
Centrali saranno i prolungamenti delle linee metropolitane, che si svilupperanno in coerenza con il servizio suburbano. Si pensi, ad esempio, all'estensione della M4 fino a Pioltello con fermata a Segrate, della M3 fino a Paullo – da un lato – e Paderno Dugnano – dall'altro –, della M2 fino a Trezzo sull'Adda e della M5 fino a Settimo Milanese.
Per sostenere il piano finanziariamente, inoltre, sarà fondamentale promuovere l'utilizzo del project financing e individuare un fondo di almeno 5 miliardi €.
E più sviluppo significa più posti di lavoro. Valorizzando le potenzialità del territorio e accrescendo la sua economia, difatti, si avrà un notevole impatto positivo proprio sull'occupazione.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=278:infrastrutture-e-aeroporti-la-forza-di-milano-e-la-grande-milano&catid=41&Itemid=263">www.altitonante.it</a>FRANCO MIRABELLI: Audizioni in prefettura su SEA Handling: Prima di tutto salvaguardare l’occupazione2013-10-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it710427Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>Questa mattina in prefettura, su proposta del senatore <b>Franco Mirabelli</b> (PD), si sono svolte una serie di audizioni della Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato sulla vicenda SEA Handling in seguito alla multa comminata dall’Unione Europea per gli aiuti di Stato. Il Presidente e i soci di SEA, il Sindaco di Milano e l’Amministratore Delegato di F2I, hanno illustrato la situazione e fatto il punto sullo stato del negoziato in corso con l’Unione Europea per mantenere i posti di lavoro e far nascere una uova società di servizio di Handling che possa proporsi per la gestione dei servizi di Malpensa e Linate e risolva il contenzioso con l’Europa.
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I sindacati aziendali hanno sottolineato la necessità di mettere al primo posto la questione occupazionale e, in gran parte, hanno dato la propria disponibilità a verificare gli esiti del negoziato in corso.
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Il senatore <b>Mirabelli</b> al termine dell’incontro ha dichiarato: “La priorità, anche in vista di Expo, è quella di trovare al più presto una soluzione che salvaguardi i lavoratori. Il governo italiano deve fare ogni sforzo per aiutare il negoziato in corso e chiedere all’Europa di creare le condizioni per arrivare alla creazione, da parte SEA, di una nuova società di Handling che sia nelle condizioni di operare al meglio e di assumere i lavoratori di SEA Handling. Infine consentendo, come già fatto in un recente decreto, l’assunzione di 200 lavoratori di SEA Handling nella sicurezza aeroportuale, il governo deve operare perché nessuno resti senza lavoro. Nei prossimi giorni assumeremo iniziative parlamentari in questa direzione”.<br/>fonte: <a href="http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=18090">AreaDem</a>Pier Ugo Candido: Rischio aeroportuale e giri di parole2011-04-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559970Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Turriaco (GO) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
L'Italia dei Valori Turriaco ha posto rilievi sulla programmazione urbanistica conseguente ad un piano del rischio aeroportuale mai venuto ad esistenza. Non si comprende il successivo intervento dell'amministrazione - IL PICCOLO 20 aprile 2011 - , che risponde "fischi per fiaschi", citando argomenti del tutto scollegati col contesto in trattazione. Non è la prima volta. Se il primo cittadino vuole scusarsi con la cittadinanza per proprie scelte d'imperio lo faccia personalmente con gli interessati senza tirare in ballo i gruppi dell'opposizione consiliare. Il dato oggettivo è che Turriaco non ha adottato il piano del rischio. Ne lo farà a breve. <br />
Le altre giustificazioni addotte sono fuorvianti e segno di un chiaro excusatio non petita accusatio manifesta. Questo Sindaco arroccandosi su posizioni avventiniane si pone in antitesi con il quadro normativo di riferimento, che obbliga i comuni viciniori a piste aeroportuali ad adeguarsi "alla svelta" nell'interesse della sicurezza collettiva. Dall'altro lato lo stesso Sindaco prevede la spesa per la redazione del piano suddetto. Questo atteggiamento politicamente schizofrenico rimane incompreso ai più.
Il problema d’attualità è pure un altro.
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L’ENAC, Ente nazionale per l’aviazione civile, ha recentemente profilato una norma regolamentare che prevede l’allargamento a mille metri della zona di tutela lungo il perimetro laterale delle zone aeroportuali. Così posto, il vincolo, riferito al sedime aeroportuale di Ronchi dei Legionari, che interessa appunto anche Turriaco, implicherebbe non poche problematiche, in specie quelle urbanistiche e edificatorie.
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A detta di chi scrive va contemperata quindi l’esigenza alla maggiore sicurezza in caso di incidenti con l’interesse dell’ente locale a non vedere bloccato lo sviluppo armonico del proprio territorio.
Rimane però insoluto il problema dell’indennizzo ai Comuni che ospitano aeroporti o vengono pesantemente vincolati dagli stessi.
L’inquinamento acustico e atmosferico nonché l’espropriazione coattiva di spazi territoriali, vocati ad altra destinazione o sviluppo, dovrebbero essere elementi oggettivamente valutabili per la previsione, e determinazione, di misure indennizzatorie per i Comuni “aeroportualizzati”.
L'Italia dei Valori ritiene ancora una volta inconsueta la prassi con cui il primo cittadino decide in riunione di capigruppo su problematiche pertitenti precipue competenze consiliari. L'organo elettivo è il consiglio comunale: altre appendici non hanno competenza di merito.<br />
<br/>fonte: <a href="http://italiadeivaloriturriaco.blogspot.com">www.openpolis.it</a>Pier Ugo Candido: Turriaco: il rischio del piano del rischio.2011-04-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559971Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Turriaco (GO) (Lista di elezione: IdV) <br/><br/><br />
Il Comune di Turriaco non ha ancora adottato il piano del rischio sull'utilizzo e la gestione delle aree limitrofe agli aeroporti così come obbligatoriamente previsto dall'art. 707 del codice della navigazione, aggiornato e modificato dai d.lgs. n°96/2005 e n°151/2006: ciò nonostante ripetuti consigli ad adempiere.
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La sopraddetta necessità è disciplinata, oltre che dalle dettagliate norme di riferimento, dal buon senso atteso che le motivazioni che spingono all’adozione dello strumento ivi contemplato è la maggior sicurezza in decollo, manovra e atterraggio degli aeromobili sia sulla testata di pista che sulle fasce laterali della stessa.
V’è dippiù.
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Sull’argomento una prima risposta della attuale Sindaco è stata quella di affermare che il piano per Turriaco non era obbligatorio per il solo fatto che il piano regolatore generale comunale prevedeva – circostanza tuttora da verificare - nello specifico norme più restrittive.
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Detto e posto questo allora diventava incomprensibile la previsione di spesa a bilancio 2010, rinnovata nel 2011, per la redazione del piano del rischio aeroportuale. Delle due l’una.<br />
Il dato oggettivo è chiaro e smentisce la prima frettolosa posizione assunta dal rappresentante locale turriachese: il piano va fatto e la pianificazione urbanistica adeguata.
Il problema d’attualità è un altro.
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L’ENAC, Ente nazionale per l’aviazione civile, ha recentemente profilato una norma regolamentare che prevede l’allargamento a mille metri della zona di tutela lungo il perimetro laterale delle zone aeroportuali. Così posto, il vincolo, riferito al sedime aeroportuale di Ronchi dei Legionari, che interessa appunto anche Turriaco, implicherebbe non poche problematiche, in specie quelle urbanistiche e edificatorie.
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A detta di chi scrive va contemperata quindi l’esigenza alla maggiore sicurezza in caso di incidenti con l’interesse dell’ente locale a non vedere bloccato lo sviluppo armonico del proprio territorio.
Rimane però insoluto il problema dell’indennizzo ai Comuni che ospitano aeroporti o vengono pesantemente vincolati dagli stessi.
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L’inquinamento acustico e atmosferico nonché l’espropriazione coattiva di spazi territoriali, vocati ad altra destinazione o sviluppo, dovrebbero essere elementi oggettivamente valutabili per la previsione, e determinazione, di misure indennizzatorie per i Comuni “aeroportualizzati”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.openpolis.it/static/bookmarklet">www.openpolis.it</a>