Openpolis - Argomento: territoriohttps://www.openpolis.it/2018-11-05T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Dl sicurezza: Manifesto di propaganda che non garantisce più sicurezza ai cittadini2018-11-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it933942Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Questo decreto non garantisce più sicurezza ai cittadini: non ci sono soldi per la videosorveglianza e per le forze dell’ordine, non ci sono strumenti per rendere più rapidi i respingimenti, non ci sono norme per garantire più attenzione al territorio. Mancano misure per impedire che vicende come quella di San Lorenzo succedano ancora, e, tornando all’immigrazione, non ci sono norme contro gli scafisti e i trafficanti di esseri umani. Sull’immigrazione e dal punto di vista della sicurezza questo decreto sarà dannoso; aumenterà l’insicurezza, il disordine e la clandestinità: chi arriverà in Italia verrà sottoposto a un calvario e, riducendo le motivazioni per il permesso umanitario, molti di coloro che quel permesso hanno già perché in questi anni ha lavorato, studiato, si è fatto una famiglia o, magari, una casa, sarà costretto a tornare o a diventare clandestino. Cosa c’entri tutto questo con la sicurezza dei cittadini francamente non si capisce. In più con questa legge si demoliscono i pezzi di integrazione che funzionano. In questo Paese l’integrazione è certo un problema, ma c’è uno strumento che funziona e ha dimostrato di saper funzionare, il sistema SPRAR. Ora il sostanziale smantellamento degli SPRAR comporterà il venir meno di un fondamentale strumento di integrazione. In più si aumenta il periodo di permanenza nei centri di accoglienza per i controlli ma poi non c’è una norma che regoli il rimpatrio. Questo decreto è un manifesto politico che indica un nemico – l’immigrazione – ma non ci sono una norma e un euro per potenziare la sicurezza dei cittadini. È un manifesto che serve a dare soddisfazione ad una forza politica e ad una parte del governo, ma non aiuta i cittadini italiani ad essere più sicuri”. Così Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd, nella relazione di minoranza al Dl Sicurezza nell’aula di Palazzo Madama.
<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/giustizia/mirabelli-manifesto-propaganda-non-garantisce-piu-sicurezza-ai-cittadini/">SenatoriPD</a>FRANCO MIRABELLI: Decreto concreto contro degrado urbano2017-04-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it779048Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>“Il decreto che il Senato ha approvato è importante perché introduce interventi utili per rispondere alla domanda di sicurezza. Soprattutto, affronta il tema con la consapevolezza che, nel Paese, non siamo di fronte ad un’escalation criminale, visto che il numero dei reati sta diminuendo, ma la domanda di sicurezza sta crescendo a causa di una percezione diffusa, a cui contribuiscono l’inquietudine legata alla crisi e il degrado urbano. L’idea del far west, che esiste davvero solo in alcune, poche, periferie urbane, non è e non può essere il modo che descrive la convivenza nelle nostre città e nel nostro Paese. Di fronte a questa diffusa domanda di sicurezza non basta quindi solo la risposta securitaria, di potenziamento e di miglioramento dello straordinario lavoro delle forze dell’ordine, ma bisogna creare le condizioni per combattere il degrado e risanare le periferie e questo decreto lo fa”. Lo dice il senatore del Pd Franco Mirabelli, intervenuto nell’Aula del Senato.
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“Il decreto – continua Mirabelli – fornisce ai questori e ai sindaci gli strumenti per prevenire i reati e per intervenire al fine di impedire il degrado, per sanzionare in modo concreto gli esercizi pubblici e commerciali che arrecano disturbo, vendono alcolici ai minori o sono attrattivi per attività illecite e, ancora, di avere gli strumenti per sanzionare i comportamenti che recano disturbo alla serena convivenza e al decoro. Si introducono i comitati metropolitani e il provvedimento è attraversato dall’idea che c’è bisogno di un migliore utilizzo delle risorse e, quindi, di un miglior coordinamento tra forze di polizia e polizia locale, con l’utilizzo integrato della videosorveglianza e di comunicazioni più efficienti. E’ un decreto composto di misure concrete che si inserisce in una serie di provvedimenti e di risorse che i nostri governi hanno dedicato alla sicurezza”.<br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/affari-costituzionali/mirabelli-decreto-concreto-degrado-urbano/">senatoriPD</a>Massimo Tarquini: Convezione con la Protezione Civile è ennesimo atto importante nella gestione del territorio2015-07-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it766847Alla data della dichiarazione: Vicesindaco Comune Tortoreto (TE) (Partito: LISTA CIVICA) <br/><br/>La sottoscrizione della convenzione [tra l’amministrazione comunale di Tortoreto e la Protezione Civile cittadina, sezione Matteo Vannucci] è l’ennesimo atto importante compiuto dall’amministrazione comunale, in meno di un anno, in termini di protezione civile e gestione delle criticità legate al nostro territorio. La convenzione che ha carattere sperimentale mette in risalto soprattutto la sinergia che deve esserci in caso di allerta meteo, con attività di preallarme e allarme alla cittadinanza, al controllo idrico ambientale.
La convenzione arriva pochi giorni dopo un altro ottimo risultato centrato dal Comune con “Il sistema di allerta” del sottopasso Via Da Vinci.<br/>fonte: <a href="http://www.cityrumors.it/notizie-teramo/politica-teramo/148461-tortoreto-protezione-civile-firmata-convenzione-comune-volontari.html">CityRumors.it</a>Fabio Altitonante: Riforma della Sanità: vuoi dare il tuo contributo?2015-01-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it757026Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Cesano Boscone (MI) (Gruppo: FI) - Assessore Provincia Milano<br/><br/>È iniziata in Commissione Sanità la discussione sulla riforma della Sanità.
Per questo motivo, con gli altri Gruppi di maggioranza, abbiamo istituito anche un tavolo tecnico-politico, per il quale sono stato scelto come delegato di Forza Italia.
Perché una riforma?
La sanità lombarda è un’eccellenza a livello europeo, ma l’ultima legge di sistema risale al 1997. Ora le necessità sono diverse: per questo motivo possiamo migliorare il servizio offerto ai cittadini.
In che senso?
Oggi, ad esempio, i pazienti con patologie croniche – in continuo aumento – sono circa il 30% del totale e assorbono più del 70% della spesa sanitaria.
Il ruolo della politica è dare una risposta efficace e veloce a questi cambiamenti della società.
Per questa ragione dobbiamo sviluppare una sanità più vicino alle persone e al territorio.
Come?
Quello che serve è un percorso di cura che vada dalla prevenzione alle prestazioni di emergenza, attraverso una migliore integrazione territorio-ospedale.
Adesso, a causa delle liste d’attesa troppo lunghe per le visite ambulatoriali e specialistiche, per non ricorrere a quelle private a pagamento, ai cittadini conviene recarsi al pronto soccorso anche per i cosiddetti codici bianchi. Ricordo che solo a Milano sono circa 120.000 persone ogni anno, ossia il 25% degli accessi al pronto soccorso.
Il nostro obiettivo è sviluppare dei presidi sul territorio che si facciano carico delle attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. S’introduce, così, il concetto di presa in carico dei pazienti cronici e fragili.
Il risultato?
Zero code ai pronto soccorso, zero attesa per le visite specialistiche e più qualità negli ospedali, che si occuperanno di emergenza/urgenza.
Si potrà dare, così, una maggiore attenzione a chi ha bisogno di cure continuative e arrivare al traguardo zero ticket.
E le Asl?
Le vogliamo trasformare, separando controllo e programmazione dall’erogazione delle prestazioni. Oggi, infatti, le Asl si autocontrollano sulla qualità dei servizi forniti.
Con la riforma vogliamo creare un’Agenzia per la Tutela della Salute, che si occuperà, appunto, di controllo e programmazione.
Poi ci saranno i presidi territoriali, che offriranno ai pazienti un servizio molto più specifico e completo rispetto a quello attuale. Ci lavoreranno, infatti, equipe multi professionali e saranno integrati con piattaforme tecnologiche (ad esempio per ecografie e radiografie).
Daremo, così, una risposta immediata ai pazienti e garantiremo un’elevata qualità dell’assistenza ambulatoriale.
Stiamo immaginando una sanità più vicina ai cittadini, più semplice e più accessibile. Stiamo immaginando una sanità migliore per i nostri figli e per i nostri nipoti.
Vogliamo che la Lombardia continui a essere un modello per l’Europa.
Oggi partiamo!
Per suggerimenti, contattami al mio indirizzo e-mail fabio@altitonante.it<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=305:riforma-della-sanita-vuoi-dare-il-tuo-contributo&catid=42&Itemid=264">www.altitonante.it</a>FRANCO MIRABELLI: Maltempo:: Regione Lombardia realizzi impianti già decisi2014-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it721556Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"Esprimo solidarietà e vicinanza agli abitanti delle zone di Milano colpite dall’esondazione del Seveso dell’altra notte. Si tratta dell’ennesima esondazione che ha procurato danni consistenti alle cose e allagamenti. Gli interventi della Protezione Civile e i provvedimenti adottati in questi anni, dopo l’esondazione avvenuta nel 2010, hanno limitato i danni che ha prodotto quest’ultima fuoriuscita del Seveso, ma non i disagi per le persone. Credo che sia importante l’impegno che si è assunto il Comune di Milano, assicurando che saranno risarciti i commercianti e i cittadini che hanno subito significativi danni materiali. Voglio dire però che non è più possibile perdere tempo, che non può un intero territorio come quello della città di Milano convivere con una situazione di questo genere con questo pericolo costante”. Lo ha detto il senatore milanese del Pd <b>Franco Mirabelli</b>, componente della commissione Ambiente, prendendo la parola nell'Aula del Senato.
<p>“Da anni - ha ricordato <b>Mirabelli</b> - si è scelta una strada che è quella del raddoppio dello scolmatore del Seveso e della costruzione di una vasca di laminazione a Nord di Milano per impedire che in queste occasioni il Seveso esondi nella città. Ci sono i finanziamenti e ci sono le delibere, ci sono anche soldi messi a disposizione dal Comune e dalla Regione; non si capisce, quindi, perché tutto ciò non venga fatto. Oggi serve che Regione Lombardia faccia al più presto questi interventi: dopo la giornata di ieri, questi ritardi risultano ancora più incomprensibili, così come sono ancora più incomprensibili le timidezze della Regione a realizzare gli impianti già decisi e a intraprendere tutte le iniziative necessarie per pulire il Seveso e rendere le vasche di laminazione meno impattanti sui territori su cui andranno costruite”, ha concluso <b>Mirabelli</b>. <br/>fonte: <a href="http://www.senatoripd.it/doc/6918/mirabelli-regione-lombardia-realizzi-impianti-gi-decisi.htm">SenatoriPD</a>Fabrizio Barca: Online la piattaforma dei Luoghi Idea(li)2014-04-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it719120<br />
E' online luoghideali.it, la piattaforma che accompagnerà il progetto di sperimentare in 11 luoghi idea(li) in tutta Italia una nuova forma di far partito, sul territorio.<p>
<b><a href="http://www.luoghideali.it/">http://www.luoghideali.it</a></b>
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<br/>fonte: <a href="http://circolopdveritas.org/2014/04/30/fabrizio-barca-online-la-piattaforma-dei-luoghi-ideali/">http://circolopdveritas.org</a>Gianfranco BETTIN: Venezia. Parco della Laguna Nord. "Menzogne e provocazioni contro un progetto lungimirante di tutela ambientale e rigenerazione socio-economica"2014-04-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it719121Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: Lista Civica - Cen-Sin) <br/><br/><br />
Come dimostra la stessa discussione in consiglio comunale, l’istituzione del Parco della Laguna Nord divide trasversalmente gli schieramenti. Da una parte, prevalentemente – ma non solo – nella maggioranza consiliare, c’è chi vede nel Parco uno strumento nuovo per rigenerare la laguna nord (e in prospettiva tutta la laguna), nel contesto di una sicura tutela dell’ecosistema e della creazione di nuove opportunità socio-economiche, a partire da attività storiche, come la pesca, l’agricoltura e l’artigianato, fino a una nuova e sostenibile dimensione turistica, del tutto alternativa a quella affermatasi in centro storico e con l’obiettivo di difendere il diritto a vivere nella laguna nord avendo garantiti mobilità, residenza, incentivi fiscali, nuove opportunità di lavoro (che verranno puntualmente indicati nel piano socio-ambientale di prossima elaborazione).
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Dall’altra parte – non solo nella minoranza anche se soprattutto in essa, in particolare le forze schierate con le frange più estremiste dei cacciatori – c’è chi per evitare l’istituzione del Parco non esita a diffondere menzogne e ad alimentare tensioni e provocazioni, cercando anche incidenti in aula come si è visto ieri. Non si è nemmeno esitato, da parte della Lega Nord, a irridere alcune esperienze nuove e importanti dei pescatori di Burano o, come ha fatto Fratelli d’Italia con alcuni emendamenti, a criminalizzare interi comparti della pesca (come i “vongolari”).
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Il Parco della Laguna Nord, un “parco naturale e antropologico”, il cui perimetro è definitivamente approvato e incluso negli strumenti urbanistici vigenti, è in realtà un’occasione forse irripetibile per imprimere una svolta nella tutela attiva e nella possibile rigenerazione socio-economica di un territorio oggi in grave difficoltà ma che nelle sua caratteristiche uniche può riporre la ragionevole speranza e il lungimirante progetto di un autentico rilancio, di un futuro migliore.<br />
<br/>fonte: <a href="http://ecovenezia.wordpress.com/2014/04/29/parco-laguna-nord-menzogne-e-provocazioni-contro-un-progetto-lungimirante-di-tutela-ambientale-e-rigenerazione-socio-economica/">ecovenezia.wordpress.com</a>Andrea MARTELLA: Tra i secessionisti dal tanko artigianale...2014-04-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718133Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Tra i secessionisti dal tanko artigianale, l’improbabile plebiscito online per l’indipendenza e i professionisti nel gettare benzina sul fuoco dei populismi, il Veneto è diventato teatro della demagogia. In molti, anche tra chi ha ruoli istituzionali, si stanno affannando in questa rincorsa ad accattivarsi le simpatie di chi vive, senza tanti colpi di teatro, un reale malessere nei confronti dello Stato. C’è chi minimizza la portata degli arresti degli indipendentisti, malgrado le accuse siano quelle di eversione, chi addirittura punta l’indice sulla magistratura e chi ci mette il carico da novanta promettendo rivoluzionari referendum anticostituzionali. Zaia e Lega in testa, alla ricerca di un consenso perduto dopo gli evidenti fallimenti compiuti in questi anni proprio sul terreno dell’autonomia del Veneto.
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Non ritengo sia ammissibile e vada isolata ogni forma di sovversione, anche quella in apparenza più naif. Sono convinto che il bene di questo importante pezzo d'Italia possa derivare esclusivamente da politiche incisive per un fisco non opprimente per le famiglie e le imprese, da politiche per la sicurezza, la semplificazione della burocrazia, lo sviluppo delle infrastrutture e sicuramente dalle riforme. Un primo punto a favore del cambiamento reale, non di quello urlato illusoriamente, è stato messo a segno con l’approvazione definitiva del riordino delle Province e la nascita delle Città Metropolitane, tra cui quella di Venezia. Un obiettivo per il quale ho lavorato con la mia proposta di legge del 2010, che assicura maggiori risparmi, maggiore semplificazione e un rafforzamento dei poteri per il territorio. La prospettiva di un’area metropolitana unica con Padova e Treviso, è aperta e potrà portare ulteriori benefici in termini di ottimizzazione dei servizi per il cittadino e di maggiore ottenimento di finanziamenti europei.
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Come ho creduto in questa svolta finalmente raggiunta, sono altrettanto convinto che altri vantaggi arriveranno con la riforma del Senato e la sua trasformazione in una assemblea rappresentativa degli enti locali. Qui i territori e lo Stato potranno confrontarsi in modo più proficuo e diretto rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Questo con l’obiettivo di rispondere rapidamente alle esigenze che emergono dalle singole realtà locali. Non da ultima la riforma del Titolo V della Costituzione: nell’affrontare questo passaggio ritengo si dovrà tener conto della necessità di riconoscere al Veneto forme di autonomia specifiche, non solo nelle competenze ma anche dal punto di vista fiscale.
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Nel lavoro intrapreso dal governo ci sono gli elementi giusti per dare una risposta anche a questo Veneto in fibrillazione che ha bisogno di serenità, non di serenissimi, per ripartire. <b><a href="http://www.deputatipd.it/Documents/Documents/32_Legge_istituzione_citt%C3%A0_metropolitane.pdf">Clicca per approfondire</a></b><i></i>.<br /><br/>fonte: <a href="http://www.andreamartella.it/index.php?option=com_content&view=article&id=406:ammortizzatori-a-partire-da-ex-pansac-migliaia-di-lavoratori-senza-copertura-necessario-sbloccare-risorse&catid=43:comunicati-stampa&Itemid=162">www.andreamartella.it</a>Marco Scibona: Intervento in aula sulle responsabilità del dissesto idrogeologico 2014-02-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it713105Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>Signor Presidente, colleghi, onorevoli cittadini, in questo mio intervento cito un articolo di Andrea Dal Cero, uscito di recente su «Il Giornale del Po».
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Più o meno recita così: «Vogliamo i responsabili, vogliamo che paghino! Urlano i cittadini della Bassa Modenese colpiti dall’alluvione, che si stanno mobilitando per avere spiegazioni di quanto è successo. I parlamentari di casa scrivono al Governo e la procura di Modena ha aperto un’inchiesta contro ignoti per disastro colposo. Le responsabilità si rimpallano tra enti ed istituzioni, mentre si incolpano dei disastri volpi, nutrie e tassi.
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Ma la gente colpita in meno di due anni da altrettante calamità, di cui almeno una assolutamente naturale, non ne può più». Non ne può più perché le famiglie, le aziende, le strade e i campi coltivati sono arrivati alla fine.
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Il sindaco di Soliera, Giuseppe Schena, di centrosinistra, dice che dal 2009 ad oggi gli interventi di manutenzione sono stati ridicoli, in termini sia di chilometri, che di tipologia di intervento. «È dal 2011 che chiediamo conto dello stato di manutenzione del fiume», gli fa eco Dante Mazzi, consigliere provinciale di Modena, in quota Forza Italia.
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La stessa situazione si ripete ciclicamente in ogni parte d’Italia; dalla tragedia della Sardegna allo straripamento dell’Arno. Qualche giorno fa c’è stata anche la piena del Tevere.
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Manca la manutenzione ordinaria, quelle piccole opere da attuare costantemente per avere fiumi e territori sicuri, per far sì che ad ogni pioggia non scatti l’emergenza. Che piova è un evento naturale, costante e prevedibile. Invece, ogni volta la stessa situazione; emergenza, disastro, vittime, dolore, scuse della politica e di nuovo si ricomincia. «Ma i soldi non ci sono», continuano a ripetere da queste Aule.
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Ecco il nuovo mantra della politica romana; «i soldi non ci sono, li stiamo già spendendo per altre attività indispensabili sul territorio», come ad esempio fare trafori più che discutibili in Val di Susa.
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E mentre davanti ai cantieri della TAV i comitati del territorio cercano di fermare le macchine con ogni mezzo, il dissesto idrogeologico, i fondi e le stesse macchine per il movimento terra non ci sono perché i soldi necessari a farle funzionare li stiamo spendendo tutti là.
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Il cantiere TAV alla Maddalena è un inferno di spreco e devastazione ambientale; invece nel modenese la devastazione ambientale è un inferno causato – dicono i residenti tutti in coro – dalla mancanza di fondi necessari alla buona manutenzione dei fiumi.
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Se le ruspe in Val di Susa lavorassero alla manutenzione degli argini, nessuno si sognerebbe di bruciarle, anzi.
<p>È chiaro che queste sono le vostre priorità, non quelle del popolo italiano, che presto vi manderà tutti a casa. <br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=2w8R6NijVXs">http://www.marcoscibona.it/home/?p=383</a>Marco Scibona: M5S: chiediamo chiarezza sulla creazione del fondo per le imprese del TAV2013-10-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it710163Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>Il Ministro Lupi, dopo aver ricevuto parere negativo dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati sul fondo di garanzie per le aziende impegnate nel cantiere TAV in Val di Susa, non si arrende. Il Ministro vuole infatti riproporre lo stesso fondo alla Regione Piemonte, con l’Accordo di Finpiemonte e Abi, oltre che provare a fare un decreto legge ad hoc.
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Vogliamo in particolar modo capire come intenda la Regione dirottare i fondi restituiti dalle aziende che avevano truffato la Finpiemonte a determinate aziende. A nostro giudizio ciò non è possibile, in quanto devono essere valutate sulla base di determinati criteri e progetti, per questo chiederemo quanto prima una comunicazione in Prima Commissione all’Assessore regionale competente.
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Da cittadini piemontesi ci chiediamo come mai non si sia pensato di utilizzare lo stesso strumento per coprire le emergenze della sanità e dell’assistenza, per sostenere un trasporto pubblico locale indegno di un Paese civile, o per risolvere le ormai sempre più diffuse emergenze abitative e lavorative del nostro territorio.
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Il MoVimento 5 stelle in Parlamento e in Regione Piemonte si batterà sempre perseguendo la legalità e trasparenza, soprattutto quando i soldi pubblici vengono bruciati per grandi opere inutili, e sono coinvolte aziende già processate e condannate per reati amministrativi oppure il cui nome emerge nell’ambito dell’inchiesta Minotauro
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Davide Bono – Consigliere regionale M5S Piemonte<br />
Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte<br />
Laura Castelli – Deputata M5S Piemonte<br />
Ivan Della Valle – Deputato M5S Piemonte<br/>fonte: <a href="http://www.m5sp.it/comunicatistampa/2013/10/09/chiediamo-chiarezza-sulla-creazione-del-fondo-per-le-imprese-del-tav/">www.m5sp.it</a>Gianfranco BETTIN: «Gioco di squadra o perdiamo il Vega» 2013-07-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it691779Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: Lista Civica - Cen-Sin) <br/><br/><br />
L'appello alle forze politiche e sociali per rilanciare il Parco scientifico e tecnologico Vega di Marghera che non ha uguali nel resto del Veneto e in tutto il Nordest.
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«Nei giorni scorsi ho parlato con il sindaco Orsoni e ci siamo trovati pienamente d’accordo sull’obbiettivo di risanare il bilancio della società consortile che gestisce il Vega e rilanciare le attività innovative nel campo delle tecnologie multimediali e della ricerca sviluppate negli ultimi anni - dice l'attuale assessore comunale all’Ambiente e alle Politiche Giovanili. Il Parco Vega può e deve diventare il centro di riferimento della futura Città Metropolitana, mettendo in sinergia i centri e le attività innovative di Venezia, con quelle del Parco Galileo di Padova e di Treviso Tecnologie».
<p> L’impresa non è facile di questi tempi ed ora che il nuovo consiglio d’amministrazione - su mandato dell’assemblea dei soci, composta dal Comune (37% ) Eni ((18%) e Regione (17%) – ha deciso di creare due distinte divisioni (quella immobiliare e quella per l’innovazione) il Parco tecnologico e scientifico di Marghera deve affermare la sua «nuova centralità territoriale».
<p>Questi i presupposti per lanciare un appello affinché tutte le forze sociali e istituzionali veneziane facciano «finalmente gioco di squadra per difendere questo patrimonio di ricerca e innovazione che solo le chiavi del futuro e dello sviluppo sostenibile».
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Senza il peso delle attività immobiliari il Parco Vega ha tutti i numeri per «vincere la sfida dell’innovazione insieme a Treviso e Padova, a patto che tutti facciano la loro parte». La preoccupazione è dovuta al rischio che il Parco Vega guidato fin dalla nascita dal Comune di Venezia, finisca in “altre mani”, magari quelle delle Camere di Commercio di Treviso e Padova.
<p>«Senza l’assunzione di responsabilità precise da parte di tutte le forze politiche e sociali del nostro territorio rischiamo di perdere questa grande risorsa. Non possiamo permetterlo, per questo dobbiamo fare in modo che anche il Vega cada nel pantano delle indecisioni e dell’inconcludenza, come sta succedendo da anni per una vicenda paradossale come quella Vinyls in amministrazione straordinaria o, più recentemente, per la pericolosa interruzione di un progetto di grande valore ambientale ed economico come quello del vallone Moranzani che sembra non appassionare più di tanto le forze politiche veneziane che fino ad oggi hanno avuto reazioni molto deboli davanti al rischio che tutto il progetto vada a monte per l’altolà dato all’interramento degli elettrodotti di Terna».<br />
<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/07/07/news/gioco-di-squadra-o-perdiamo-il-vega-1.7378033">La Nuova di Venezia e Mestre - Gianni Favarato</a>ALESSIA PETRAGLIA: Decreto alluvioni, SEL: “Finalmente una buona notizia”2013-03-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it690031Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) <br/><br/>“Dopo settimane di pressioni, azioni di protesta e iniziative, il Governo Monti ha finalmente firmato i decreti che sbloccano i 110 milioni per le alluvioni dello scorso novembre. Finalmente una buona notizia: è la dimostrazione che questo è un Parlamento reale, fatto di eletti responsabili, attenti al territorio e che ascoltano i propri cittadini”. Le parlamentari toscane di Sinistra Ecologia e Libertà Alessia Petraglia, Martina Nardi e Marisa Nicchi commentano così, con grande soddisfazione, la decisione da parte del Governo di sbloccare i fondi per le aree colpite dalle alluvioni dello scorso autunno.
“Proprio giovedì scorso avevo firmato, insieme ai parlamentari toscani, un’interpellanza urgente per chiedere lo sblocco di questi fondi che andranno a sostenere anche le famiglie e le aziende colpite dall’alluvione” afferma la senatrice Petraglia, che, con Nardi e Nicchi, era già pronta a manifestare sull’Aurelia assieme ai sindaci ed amministratori della Maremma lunedì prossimo.
“Adesso – prosegue Petraglia – occorre fare presto nell’erogazione, attribuendo subito il ruolo di Commissario straordinario al presidente Enrico Rossi, in modo da velocizzare, come è stato fatto per le opere infrastrutturali, tutti gli altri interventi a sostegno di cittadini e imprese”.
“La risoluzione di questa emergenza – conclude – è la dimostrazione di come sia necessario arrivare il prima possibile ad un nuovo governo in grado di operare nel pieno delle sue funzioni, se vogliamo accompagnare il paese fuori dalla crisi”.<br/>fonte: <a href="http://elezioni2013.seltoscana.it/comunicati-stampa/decreto-alluvioni-sel-finalmente-una-buona-notizia/">Sito SEL Toscana</a>DANIELA SBROLLINI: Arpav in difficoltà. No alla riduzione del 20%. Tutelare ambiente e posti di lavoro.2013-02-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685482Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Affianco la mia voce a quella dei consiglieri regionali del Pd, esprimendo, ancora una volta, le mie preoccupazioni per la situazione di Arpav. Infatti, in una nota, il Segretario generale per la Sanità ha chiesto ad Arpav di ridurre del 20%, nel suo bilancio di previsione 2013, il carico degli oneri finanziari. Si tratterebbe di un ordine che costituirebbe un definitivo colpo di grazia per la sezione veneta dell’ente».
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«Sembra, inoltre, che a breve il laboratorio Arpav di Vicenza chiuderà. Questa chiusura costituisce un’aggravante a un sistema di controlli già carente. Nel nostro territorio è presente la falda acquifera più importante del Nord Italia, dalla quale attingono gli acquedotti di Vicenza, Padova, di una parte significativa dei comuni dell’Alto Vicentino ed ex-Euganeo-Berico, per 700 mila abitanti serviti. La falda in questione è la protagonista della vicenda della discarica Vianelle, sito atto allo smaltimento di rifiuti speciali che qualcuno vorrebbe far nascere proprio sopra la preziosa falda. In proposito, nei mesi scorsi ho presentato una risoluzione in Commissione Ambiente: nel caso in cui la sede Arpav di Vicenza chiuda, come si potranno garantire gli adeguati controlli? Penso poi ai lavoratori che ogni giorno effettuano controlli e si occupano di prevenzione ambientale. Chiedo quindi, che si riconsideri l’dea della riduzione del 20% e che si punti a tutelare il territorio e i posti di lavoro».<br /><br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/dett_news.asp?ID=4170">www.partitodemocraticoveneto.org</a>Corrado Clini: Convegno «L’Italia che sceglie l’ambiente»2013-01-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685322Alla data della dichiarazione: Ministro Ambiente<br/><br/><br />
Valorizzazione dell’esperienza delle aziende per la riduzione dei gas ad effetto serra e per la sostenibilità.
<p>A favore di un’economia virtuosa a tutela dell’ambiente, il Ministro Corrado Clini presenta il convegno nazionale “L’Italia che sceglie l’ambiente”, che si terrà a Roma all’Università Luiss, il prossimo 7 febbraio. Il ministero dell’Ambiente promuove da tempo un programma per la valutazione dell’impronta ambientale che, attraverso accordi volontari e un bando pubblico, ha coinvolto fino ad oggi più di 70 aziende italiane che operano in diversi settori produttivi.
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Questa collaborazione pubblico-privato intende sostenere e valorizzare gli impegni volontari delle imprese per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, che stanno assumendo un ruolo sempre più significativo per il rafforzamento delle azioni previste dalle norme e dalle politiche governative nell’ambito del Protocollo di Kyoto e del “Pacchetto Clima-Energia” adottato dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2008.
“Questa iniziativa vuole premiare le realtà italiane che si impegnano a favore della sostenibilità e per la salvaguardia ambientale – ha spiegato il ministro Corrado Clini – Vogliamo indicare una strada per l’Italia, che deve investire sull’ambiente, sulla sicurezza del territorio, sulla qualità dei suoi prodotti e sulle eccellenze. L’esperienza di queste imprese dimostra che le politiche ambientali applicate alla qualità dei prodotti e dei servizi aiutano a essere più competitivi. Per il ministero è un privilegio essere partner di queste realtà virtuose che dimostrano che in Italia si può fare”.
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Il programma nazionale per la valutazione dell’impronta ambientale prevede l’analisi del ciclo di vita di prodotti di largo consumo e l’elaborazione, sulla base del calcolo dell'impronta di carbonio (carbon footprint), di misure per la riduzione dei gas ad effetto serra prodotti durante l'intero processo produttivo.
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L’esperienza dimostra che la qualità ambientale rafforza la competitività delle imprese. Partendo da questo assunto, il fine dell’incontro è stimolare il dibattito sulle opportunità che si aprono nello scenario italiano per permettere alle aziende di investire nella sostenibilità, a vantaggio dell’innovazione, della competitività e di un nuova rinascita economica.<p>
<b><a href="http://www.minambiente.it/menu/menu_ministero/Il_bando_pubblico.html">Il bando pubblico</a></b><br />
<br/>fonte: <a href="http://www.minambiente.it/home_it/print.html?item=/documenti/comunicati/comunicato_0558.html&lang=it">Ministero Ambiente</a>Fabio Altitonante: FARE UNA VERA POLITICA PER L’AMBIENTE: GRAZIE A NOI LO SVILUPPO DIVENTA SOSTENIBILE2013-01-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685007Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Milano (Partito: PdL) <br/><br/>Quando si parla di tutela dell’ambiente non possiamo fare a meno di affrontare la questione del “consumo di suolo”, inteso come cementificazione delle aree agricole o naturali.
A livello provinciale abbiamo fatto una scelta politica precisa: azzerare quasi completamente l’utilizzo di nuovo suolo, promuovendo il recupero delle aree industriali dismesse o degradate.
Siamo quindi intervenuti all’interno del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), il Piano urbanistico strategico di sviluppo territoriale e infrastrutturale di area vasta.
Per la prima volta tracciamo le strategie di sviluppo della Grande Milano, la realtà più importante d’Italia, considerando che da sola produce il 10% del PIL nazionale.
Per la prima volta mettiamo al centro della nostra strategia l’ambiente, affinché lo sviluppo sia sostenibile.
Per la prima volta tendiamo ad azzerare il consumo del suolo.
Nel Piano approvato nel 2003, infatti, si consentiva, rispetto all’urbanizzato, un consumo di suolo ordinario (ergo libero, da non motivare/giustificare) fino al 5%, più un 3-5% premiale.
Nel Piano proposto e ritirato dalla precedente Amministrazione (di Sinistra!) non solo non s’intravedeva alcuna strategia di sviluppo, ma addirittura si poteva “consumare” ancora nuovo suolo fino all’8%.
Noi, invece, abbiamo posto basi concrete e solide (attraverso strategie mirate) per la creazione dal basso (non imposta dallo Stato centrale) della Città Metropolitana.
E dal 2009 (elezione della Giunta Podestà) ad oggi il lavoro è stato costante.
Abbiamo valutato più di 70 Piani di Governo del Territorio.
Abbiamo richiesto e ottenuto lo stralcio di circa 3.220.000 mq di previsioni di consumo di suolo dai nuovi PGT.
Abbiamo lasciato agricola una superficie di territorio totale pari a quella di circa 451 campi da calcio.
E con il nuovo Piano non ci fermiamo qui per l’ambiente.
Introduciamo e qualifichiamo le tre Grandi Dorsali Territoriali, la Dorsale Verde Nord (63 km), la Est (27 km) e la Ovest (40 km), per creare un sistema ambientale “a rete”, più accessibile e fruibile.
Vincoliamo 162,8 kmq di nuove aree agricole (i cosiddetti Ambiti Agricoli Strategici), corrispondenti a più del 10% della Provincia, in aggiunta ai Parchi, ai Plis non agricoli e ad altre aree naturali.
Per confrontare i dati, in un’ottica di maggiore trasparenza, oggettività e misurabilità, abbiamo creato anche una sezione dedicata sul sito della Provincia, a cui accedere cliccando qui.<br/>fonte: <a href="http://www.altitonante.it/component/content/article/1-editoriali/146-fare-una-vera-politica-per-lambiente-grazie-a-noi-lo-sviluppo-diventa-sostenibile.html">www.altitonante.it</a>FRANCO MIRABELLI: Le ragioni della candidatura alle primarie per il Parlamento2012-12-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684954Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"Il 29 dicembre il Partito Democratico darà la possibilità ai suoi elettori di partecipare alla scelta dei suoi candidati alla Camera e al Senato. È un fatto importante, una dimostrazione di democrazia e di volontà di aprire il partito e cambiare la politica. Una risposta forte a chi ha impedito una riforma elettorale che consentisse ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti alle urne. La necessità di cambiare la politica e di fare in modo che le persone possano tornare ad esserne protagoniste è sempre stata per me - fin da quando ero segretario provinciale dei Ds - una priorità che mi ha convinto a sostenere con entusiasmo la costruzione del PD". Lo scrive <b>Franco Mirabelli</b>, presentando la sua candidatura alle primarie per la scelta dei parlamentari Pd.
<p>"Ho deciso di candidarmi dopo otto anni in Regione per portare a Roma l’esperienza che ho maturato in questo periodo, con l'ambizione di rappresentare i bisogni e le idee che sono nei nostri territori. - prosegue <b>Mirabelli</b> - Mi candido anche per dare il mio contributo in un momento difficile per l'Italia, convinto che queste elezioni rappresentino un’occasione storica per chiudere con la lunga fase dei populismi e della cattiva politica e dare al Paese risposte concrete che ci portino fuori dalla crisi, guardando all'interesse pubblico e a garantire più equità, giustizia sociale, sostegno ai più deboli e attenzione al futuro dei giovani".
<p>"In questi anni ho cercato di lavorare con concretezza e ottenuto risultati significativi. In particolare mi piace ricordare le tante iniziative per migliorare la vita di chi vive nei quartieri popolari, riuscendo anche a modificare in parte la legge sui canoni di Formigoni; il lavoro fatto per la difesa del Parco Nord dal tentativo di insediarvi un hub elicotteristico; le battaglie per la casa a fianco dei cooperatori (che hanno consentito anche di impedire che venisse loro imposta l'IMU, come se le abitazioni a proprietà indivisa fossero seconde case); l'impegno in commissione urbanistica per impedire speculazione e consumo di suolo. Infine, il lavoro fatto da Presidente della commissione di inchiesta sul San Raffaele che ha fatto emergere diverse responsabilità della Regione su quella vicenda e la paternità della riforma della legge elettorale regionale che ha abolito il listino e ha introdotto l'obbligo dell'alternanza di genere nelle liste. - conclude l'esponente Pd, facendo un bilancio del suo operato - In questi anni ho cercato di stare il più possibile vicino ai problemi concreti delle persone, impegnandomi a rappresentarli e a provare a risolverli, ascoltando e dando disponibilità a chi voleva una voce nelle istituzioni".<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/htm/news-campagna/186-le-ragioni-della-mia-candidatura-alle-primarie">francomirabelli.it</a>Fabrizio Barca: «Queste proteste ingovernabili nascono dall'assenza dei partiti» - INTERVISTA2012-11-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684185Alla data della dichiarazione: Ministro Coesione territoriale<br/><br/><br />
«Un filo comune dal Sulcis agli scontri nelle piazze».
<p>Con le dovute differenze, le proteste nel Sulcis e quelle che hanno infiammato ieri molte città d'Italia hanno un tratto in comune. L'anarchismo della protesta che caratterizza entrambi «responsabilizza i partiti» perché ne denuncia con forza «la totale assenza nei territori». Per Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, ben vengano dunque le primarie per rinnovare le leadership dei partiti. Ma sarebbe meglio se il Pd spendesse un po' delle energie che riserva agli incontri tv per tornare nei territori: «E lì che si capisce dove va una società».
<p><b>Ministro, perché martedì è scappato in elicottero dagli operai del Sulcis che protestavano?</b>
<p>«Dopo la firma del protocollo d'intesa ci hanno informati che c'erano i blocchi per strada e ci hanno dato due possibilità: sfondarli o andare via in elicottero. Per evitare feriti e tensioni ulteriori, con il ministro Passera abbiamo deciso per la seconda opzione».
<p><b>Avete trovato un accordo. I sindacati sono scettici. Funzionerà?</b>
<p>«Il Sulcis è una metafora generale. Negli ultimi 100 anni - soprattutto negli ultimi 30 -, questa regione è stata presa in giro. Generazioni di politici hanno promesso facili soluzioni dietro l'angolo. Tutto questo su un'isola che già di suo avverte di essere lontana da tutto. E la rabbia trova oggi due sbocchi. Uno, i sassi. Due, il dialogo».
<p><b>E i dialogo come procede?</b>
<p>«So che il termine Protocollo d'intesa suscita comprensibilmente diffidenze, ma quello firmato martedì è operativo. C'è un progetto di rilancio vero che riguarda il turismo, le energie pulite e il risanamento ambientale. Dei 128 milioni che riguardano il mio ministero, 38 sono destinati al collegamento Carbonia-Cibe e alla portualità di Porto Vesme. Ebbene: saranno stanziati entro 7 giorni. Il resto dei fondi verrà impiegato attraverso un bando internazionale. Faremo i progetti. E velocemente».
<p><b>Ieri ci sono stati scontri in tutto il Paese durante le manifestazioni contro l'austerità. Non ha l'impressione che la situazione si stia aggravando?</b>
<p>«Quello che è avvenuto ieri nelle piazze responsabilizza fortemente i partiti e i corpi intermedi della società. Sul territorio non esistono più. La soluzione del disagio che attraversa la società, e che si manifesta anche in episodi preoccupanti come quelli di ieri, passa inevitabilmente attraverso un recupero serio del ruolo dei partiti».
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<b>I due partiti maggiori stanno facendo o hanno annunciato primarie per la scelta dei leader. Non è il segnale di una riflessione, di un rinnovamento?</b>
<p> «Per quanto riguarda il Pd mi piacerebbe vedere lo stesso entusiasmo speso per un confronto televisivo anche per l'impegno sul territorio. Per territorio intendo le sezioni e i luoghi dove i partiti sono spariti da anni. Sono quelli i presidi per capire dove va una società»
<p><b>L'impressione è che le manifestazioni siano disordinate, ingovernate e ingovernabili.</b>
<p>«Esattamente. L'assenza dei partiti e dei corpi intermedi si esprime anche così, nell'anarchismo di protesta. E' sparita l'abitudine a rivolgersi alle sedi dei sindacati, alle sezioni di partito o alle parrocchie per sfogarsi, per parlare. E un'urgenza che investe i partiti. E non riguarda solo questo governo: investirà anche il prossimo».
<p><b>Non è paradossale che con un governo tecnico la disoccupazione abbia raggiunto il massimo da anni e un giovane su tre sia senza lavoro?</b>
<p>«Avremmo potuto fare meglio. Ma c'è una grave crisi economica internazionale. E nonostante tutto, la franchezza del nostro messaggio è ancora apprezzata e spiega forse la tenuta del giudizio su di noi. Mi faccia dire un'ultima cosa sul Sulcis».
<p><b>Prego.</b>
<p> «Pesa anche qui l'assenza cronica dei partiti. Questi amministratori alle prese con problemi tragici sono soli, sono nomadi abbandonati. Questa solitudine si toccava con mano al tavolo del negoziato: tutti si guardavano negli occhi e pensavano "possiamo fidarci?»
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<br/>fonte: <a href="http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/rassegna_stampa/pdf/2012111523162803.pdf">La Stampa | Tonia Mastrobuoni</a>Roberto COTA: Nuovi invito a trasferire le risorse per il rischio idrogeologico 2012-11-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684113Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Piemonte (Partito: Lega) - Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: Lega) <br/><br/>“il mancato arrivo delle risorse previste da parte dello Stato per la messa in sicurezza del territorio crea in una situazione nella quale il Piemonte è più a rischio. Lo Stato non ha dato fondi adeguati per la messa in sicurezza del territorio. Per il contrasto al dissesto idrogeologico esiste un accordo di programma che prevede uno stanziamento da parte dello Stato di 65 milioni. Fino a oggi ne sono arrivati solo 12,7, che peraltro sono stati dalla Regione prontamente impiegati. Questa situazione aggrava il rischio per un territorio che è già a rischio. Lo dico prima, in tempi non sospetti. Non creo allarmismi, ma preferisco dire le cose come stanno"<br/>fonte: <a href="http://www.regione.piemonte.it/notizie/piemonteinforma/diario/nuovi-invito-a-trasferire-le-risorse-per-il-rischio-idrogeologico.html">www.regione.piemonte.it</a>Roberto Sergio Ravello: Nuovi invito a trasferire le risorse per il rischio idrogeologico 2012-11-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684112Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Piemonte (Partito: Fratelli d'Italia Centrodestra nazionale) <br/><br/>“La filosofia alla base del ragionamento del ministro Clini è un elemento di riflessione condivisibile. In un Paese come il nostro, dove il 9,8% del territorio nazionale, secondo uno studio del ministero dell’Ambiente, è interessato da aree ad alta criticità idrogeologica, è fondamentale dare risposte strutturali partendo necessariamente dalle programmazioni di area vasta che le Regioni hanno elaborato ed aggiornato nel tempo ma che oggi, per le note difficoltà di bilancio, non sono in grado di finanziare. Anche per questo motivo, pur comprendendo che la crisi della finanza pubblica non risparmia nemmeno l’amministrazione centrale, anche nella veste di coordinatore della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni, ritengo che il dibattito scaturito dall’appello del ministro all’UE costituisca un’occasione per rinnovare al ministero dell’Ambiente l’invito al trasferimento delle risorse utili al finanziamento degli interventi previsti negli accordi di programma per la mitigazione del rischio idrogeologico sottoscritti dal ministero stesso e dalle Regioni tra il 2009 ed il 2010, colmando anche il gap di trasferimenti che è venuto a crearsi tra le Regioni del Nord e del resto d’Italia”.
“è auspicabile che la giusta richiesta di rivedere i vincoli derivanti dal patto di stabilità, inoltre, non sia limitata agli interventi contro il rischio idrogeologico, bensì estesa a tutti gli altri interventi emergenziali che gli enti locali e le Regioni si trovano a dover fronteggiare, quale ad esempio la prevenzione del rischio sismico. Pur condividendo, infine, la volontà di superare la logica emergenziale e la gestione straordinaria, riteniamo che i ritardi nell’attuazione di una concreta politica di prevenzione e di riduzione dei rischi non siano attribuibili al ruolo dei commissari, bensì al mancato trasferimento delle risorse già assegnate alle Regioni per far fronte alle criticità più urgenti. Solo in Piemonte sono 217 gli interventi previsti nel piano del 2010”.
“per garantire la necessaria sicurezza del nostro Paese, portando a compimento i programmi già avviati e condivisi anche con il Dipartimento nazionale di Protezione civile e con le Autorità di Bacino, le Regioni richiamano da tempo l’effettivo stanziamento delle risorse necessarie, senza le quali è e continuerà ad essere impossibile restituire ad un territorio fragile e sottoposto agli effetti dei cambiamenti climatici la risposta al rischio idrogeologico”<br/>fonte: <a href="http://www.regione.piemonte.it/notizie/piemonteinforma/diario/nuovi-invito-a-trasferire-le-risorse-per-il-rischio-idrogeologico.html">www.regione.piemonte.it</a>FRANCO MIRABELLI: Il TAR boccia l'ampliamento dell'impianto di depurazione della BTE2012-11-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656930Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Hanno dovuto aspettare anni per vedere riconosciuta la bontà delle loro ragioni, ma alla fine: cittadini, comitati, associazioni ambientaliste, istituzioni locali e provinciali, hanno visto coronati i loro sforzi di contrasto all'ampliamento del depuratore di Cesano Maderno. Infatti, la sentenza del TAR depositata lo scorso 5 novembre e decisa il 23 ottobre precedente ha sancito che il progetto non si può fare per evidente conflitto con il complesso della disciplina paesaggistica, di tutela ambientale ed urbanistica vigente. Evidente la soddisfazione unanime di istituzioni e protagonisti locali. Una soddisfazione condivisa da <b>Franco Mirabelli</b> che aveva seguito la vicenda in Consiglio regionale insieme ai componenti della Commissione Ambiente e Protezione civile.
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"In Consiglio regionale - dice - il caso del progetto di ampliamento dell'impianto di depurazione di reflui industriali da realizzarsi a Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio Masciago era arrivato già da tempo ed al suo esame erano state dedicate tre sedute della Commissione. Già a settembre poi i consiglieri di Commissione avevano spronato la Provincia di Monza Brianza a negare l'ampliamento del depuratore BTE. La sentenza del TAR conferma quindi la validità delle nostre preoccupazioni e la distanza tra il progetto della BTE e la normativa vigente".
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La sentenza accoglie le eccezioni sollevate dai ricorrenti, in particolare quelle riguardo all'illegittimità di prevedere impianti di smaltimento conto terzi in area parco, il non aver considerato il parere negativo di Reti e Servizi di Pubblica Utilità di Regione Lombardia e la mancanza di titolarità dell'impianto da parte di BTE all'epoca in cui fece richiesta di VIA.
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"È una bella vittoria per le comunità locali, dobbiamo esserne più che felici - conclude <b>Mirabelli</b> -. Una bella vittoria per le istituzioni e per tutti coloro che vedono una Lombardia capace di crescere nel rispetto dei valori ambientali e di conservazione paesaggistica, che sono anche valori che riguardano la qualità della vita e la salute di tutti noi". <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.pdregionelombardia.it/novita7ggdettaglio.asp?ID=5511">pdregionelombardia.it</a>