Openpolis - Argomento: penatihttps://www.openpolis.it/2012-04-19T00:00:00ZPaola Severino: «Norme anti corruzione occasione per i partiti» - INTERVISTA2012-04-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626820Alla data della dichiarazione: Ministro Giustizia<br/><br/><br />
<b>Ministro Severino, l'emendamento da lei promesso al disegno di legge anti corruzione è arrivato nei tempi previsti, ma la discussione è slittata a maggio. Non sembra un buon segnale, come se per i partiti il contrasto al malaffare non fosse una priorità...</b>
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«Non penso di poter condividere questa sensazione, almeno per il momento. Il rinvio a dopo le elezioni amministrative era prevedibile, e la fissazione dei tempi per gli emendamenti e l'inizio della discussione tra il 4 e l'8 maggio mi pare ragionevole. Se poi dovessi constatare un rallentamento, chiederò ai presidenti delle commissioni congiunte della Camera di fissare un calendario di sedute più fitto».
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<b>Quindi non teme agguati o passi indietro dei partiti?</b>
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«Penso che in un momento difficile come questo i partiti debbano e vogliano dare una prova di maturità, promuovendo riforme volte a un recupero di moralità e legalità. Tutti mi sembrano consapevoli del diffuso disagio nei confronti della politica che percorre il Paese, della sua pericolosità e della necessità di riaffermare il principio di "governo della politica", riconquistando la fiducia dei cittadini. Mi auguro che questa occasione non vada persa. Anche perché il contrasto alla corruzione è davvero una priorità, anche dal punto di vista socio-economico».
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<b>Però nel Pdl hanno già storto il naso, parlando di «emendamento non condiviso». Si sono lasciati le mani libere per il dibattito parlamentare?</b>
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«A dire il vero, a conclusione dell'ultima riunione al ministero l'onorevole Ghedini del Pdl ha detto che si doveva considerare un "quasi miracolo" l'essersi seduti tutti allo stesso tavolo. Dopodiché considero del tutto fisiologico che in Parlamento si discuta e si propongano modifiche. Non vedo particolari problemi. Quello che riterrei patologico sarebbe uno stravolgimento delle linee strutturali della nostra proposta, che ne mettesse in discussione l'impianto».
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<b>Sta dicendo che sono possibili correzioni marginali ma non uno stravolgimento della sua iniziativa?</b>
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«Esattamente. Ovviamente tutto è migliorabile, ma non si può trasformare un progetto che ha un suo filo conduttore in un insieme disarmonico di norme che non combaciano più tra loro».
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<b>In quel caso il governo si tirerebbe indietro, col rischio di bloccare tutto?</b>
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«In quel caso vedremo, ma sinceramente spero di non doverci arrivare».
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<b>Qual è il filo conduttore della sua proposta che considera intangibile?</b>
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«Le nuove norme e i criteri distintivi dei comportamenti. Mi riferisco in particolare all'introduzione delle fattispecie di "corruzione tra privati" e di "traffico di influenze illecite", al tentativo di graduare le varie forme di corruzione e di distinguerle più puntualmente, nonché di differenziare le ipotesi in cui il privato è costretto a pagare il pubblico ufficiale da quelle in cui è solo indotto».
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<b>Era proprio necessario separare la concussione dall'induzione, introducendo il nuovo reato di «induzione indebita a dare o promettere utilità», che va a incidere sul processo in corso a Milano contro Berlusconi, l'inchiesta a carico del democratico Penati e altri procedimenti?</b>
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«L'intenzione è quella di distinguere meglio le situazioni in cui il privato è punibile da quelle in cui non dev'esserlo; se un soggetto usa la sua autorità per costringere un altro a sottostare alle proprie volontà è un conto, se lo induce lasciando all'altro soggetto un margine di scelta è un altro: in quest'ultimo caso chi accetta di sottostare al ricatto merita anche lui una punizione, seppure minore. Di qui la distinzione in due reati. Non si può bloccare la produzione di nuove norme solo perché vi sono dei processi in corso».
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<b>Questa era la scusa con cui si giustificavano le leggi ad personam che hanno contraddistinto le ultime legislature. Non teme anche lei questa accusa?</b>
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«Spero di no e credo di non meritarla. Fior di professori e giuristi hanno già valutato che, nel caso dei processi da lei citati, ci sia una continuità normativa che non li mette a rischio. Sarà un problema di chi deve interpretare la legge. Io credo che le leggi non vadano viste nel contingente, ma nella loro proiezione futura».
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<b>Molti considerano insufficiente l'allungamento dei tempi entro cui si devono celebrare i processi derivante dall'aumento delle pene. Perché non intervenire direttamente sulla prescrizione?</b>
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«Modificare l'intero meccanismo della prescrizione è estremamente complesso, e nell'attuale quadro politico molto difficile. Oltretutto, intervenire su una sola categoria di reati sarebbe tecnicamente sbagliato, mentre mi è sembrato corretto commisurare la graduazione delle pene all'entità degli interessi tutelati».
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<b>A proposito di quadro politico, c'è il problema della responsabilità civile dei magistrati, ai quali la soluzione da lei escogitata sembra non piacere per niente. Come pensa di uscirne?</b>
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«Qui la situazione è ancora più complicata, perché c'è già un voto della Camera, a larga maggioranza, su un emendamento a cui il governo aveva dato parere contrario. E andiamo verso un voto al Senato che potrebbe essere anch'esso a scrutinio segreto. Dunque occorre procedere con prudenza, cercando soluzioni equilibrate rispettando la volontà del Parlamento. Io ascolto e comprendo le ragioni di tutti, ma dobbiamo trovare una via d'uscita rapida ed efficace, prendendo atto della situazione».
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<b>Cioè quella dell'emendamento Pini che se non passa la sua modifica sarà approvato così com'è?</b>
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«Mi pare un dato di fatto».
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<b>E sulle intercettazioni, a che punto siete?</b>
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«C'è un testo distribuito ai partiti che è un punto di partenza per tentare di tenere insieme le esigenze dell'informazione con quelle della tutela della privacy e dell'efficienza delle indagini. Speriamo di arrivare a un buon risultato, naturalmente condiviso».
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<b>Ma come pensa di realizzare in meno di un anno ciò che non si è fatto in quattro?</b>
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«Io devo comunque provarci. È difficile, ma non credo impossibile».
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<b>Anche se la giustizia è da diciotto anni terreno di scontri durissimi tra i due maggiori partiti che sostengono il governo?</b>
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«Certamente. Se esiste questo governo significa che la situazione lo richiedeva, e anche in materia di giustizia occorre tentare di ottenere risultati concreti e apprezzabili, nonostante sia difficile. Se non ci riuscissimo non sarebbe una sconfitta mia, ma di tutti». <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1DTCA0">Corriere della Sera - Giovanni Bianconi</a>Stefano Boeri: «Il Pd avrebbe dovuto discutere del caso Penati» - INTERVISTA2012-04-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626811Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Milano (MI) (Partito: PD) <br/><br/><br />
"Non ho mai detto che Penati si deve dimettere per un obbligo giuridico formale, ma che dovrebbe dimettersi da consigliere per ragioni sia politiche che morali. Mi sarebbe piaciuto un partito democratico che avesse discusso in modo franco e trasparente le ragioni e le questioni complessive che hanno portato all'indagine per concussione, sul suo uomo di punta degli ultimi dieci anni..."
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<b>Stefano Boeri, oggi si è dimesso Boni. Lei, dopo le dimissioni di Renzo Bossi, aveva scritto che non voleva farsi dare lezioni dalla Lega Nord...</b>
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Attenzione: lui si dimette da presidente del consiglio regionale. Non risulta che si dimetta da consigliere. La novità di Renzo Bossi è che lui si è dimesso da consigliere. Nel senso che lui ha ritenuto di mettere in discussione non solo il suo ruolo politico...
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<b>...ma anche la poltrona e lo stipendio.</b>
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Esatto. Cioè, il suo ruolo con gli elettori. La domanda è: quando uno ha un'indagine seria a proprio carico, forse c'è l'opportunità di fare un passo indietro rispetto al proprio ruolo elettivo. Oppure no? Quello che dico io è che è come se fosse messo in discussione il patto con gli elettori. E quindi le dimissioni non sono un fatto dovuto ma opportuno.
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<b>Quindi?</b>
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Anche Penati si è dimesso da vicepresidente del consiglio. La logica, dal mio punto di vista, è questa: nel contesto in cui ci troviamo è opportuno, non doveroso, che chi ha avuto un ruolo politico importante, faccia anche un passo indietro rispetto al suo ruolo elettivo. Ed è anche opportuno che i partiti politici che sono rappresentati da queste persone invece che ragionare in modo solo autoreferenziale, ragionino sul rapporto tra gli eletti e gli elettori. Io quel che voglio dire è che un partito dovrebbe occuparsi della sua base elettorale. Quando c'è un eletto che ha dei problemi, dovrebbe porsi la domanda: che fare del rapporto con gli elettori?
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<b>E allora dove finisce il garantismo?</b>
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Il garantismo è totale. Non ho mai detto che Penati si deve dimettere per un obbligo giuridico formale, ma che dovrebbe dimettersi da consigliere per ragioni sia politiche che morali. Il punto vero è che sono i partiti che devono farsi carico di discutere di questa cosa. Mi sarebbe piaciuto un partito democratico che avesse discusso in modo franco e trasparente le ragioni e le questioni complessive che hanno portato all'indagine per concussione, sul suo uomo di punta degli ultimi dieci anni. Mi sarebbe piaciuto un Pd che chiedesse a Penati di rinunciare al suo ruolo di consigliere. Non c'è nulla di doveroso, in questo, né di giuridico. E' un ragionamento tutto politico. In questo sono d'accordo con il sindaco.
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<b>Cioè?</b>
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Siamo perfettamente allineati: non si tratta di questioni di diritto, ma di opportunità e di politica.
<p><b><a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1DR8I1">«Opportune le dimissioni di Penati»</b></a><br />
<br/>fonte: <a href="http://affaritaliani.libero.it/milano/stefano-boeri-ad-affaritaliani-170412.html">Affaritaliani.it - Fabio Massa</a>FRANCO MIRABELLI: Colpa della Lega se il Consiglio non è giunto a un impegno comune2011-09-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609616Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>Intervenendo in Aula, durante il <a href="http://www.blogdem.it/blog/2011/09/28/politica-e-affari-colpa-della-lega-se-il-consiglio-non-e-giunto-a-un-impegno-comune/">dibattito in Consiglio Regionale della Lombardia</a>, il consigliere <b>Franco Mirabelli</b>, dopo aver ribadito che «il PD attende con fiducia l’esito delle inchieste» e dopo aver rimarcato che «Filippo Penati ha fatto un passo indietro, dimettendosi da vicepresidente del Consiglio regionale, cosa che altri non hanno ritenuto di fare» ha duramente stigmatizzato le accuse della Lega: «è inaccettabile che si criminalizzi la storia di buon governo della città di Sesto San Giovanni, più volte confermata dal voto dei sestesi, così com’è sbagliato criminalizzare la storia del mondo cooperativo e del Pci, del PDS e DS». Ha poi definito la Lega «smemorata sull’operazione Serravalle, che è stata fatta nell’interesse pubblico e ha permesso che si desse il via ad opere infrastrutturali importanti come Tem e Pedemontana. La Lega lo sa bene perché sull’acquisizione delle azioni della Serravalle in Consiglio provinciale si astenne».
<p><a href="http://www.blogdem.it/blog/2011/09/28/politica-e-affari-colpa-della-lega-se-il-consiglio-non-e-giunto-a-un-impegno-comune/">Articolo in cui si racconta lo svolgimento del dibattito in Consiglio Regionale della Lombardia</a><br/>fonte: <a href="http://www.blogdem.it/blog/2011/09/28/politica-e-affari-colpa-della-lega-se-il-consiglio-non-e-giunto-a-un-impegno-comune/">Blog Dem</a>GIORGIO OLDRINI: E il sindaco di Sesto vuole andare dai pm.2011-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it608082Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Sesto San Giovanni (MI) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Consiglio Comunale Sesto San Giovanni (MI) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/>Vendola al Pd: "È peggio di Tangentopoli"
Il caso Penati: il leader di Sel attacca i Democratici. Nichi Vendola va all'attacco del Pd. E lo fa sulla vicenda che più fa male oggi ai Democratici, la vicenda delle presunte tangenti sull'ex area Falck. «Siccome ho la coscienza a posto e non ho scheletri nell'armadio – racconta il leader di Sel in un'intervista al «Fatto Quotidiano» – considero il caso Penati un fatto grave, ma ho molto rispetto per la sofferenza del popolo del Pd». «Io sono stato, fino alle primarie di Pisapia, il principale oggetto di polemica di Penati e del riformismo milanese – prosegue – Ne vado per così dire orgoglioso. Vedo una differenza con Tangentopoli, e in peggio. Nel 1993 la politica usava gli affari per finanziarsi, e mantenere l'illusione della propria egemonia. Il sistema Sesto, se possiamo chiamarlo così, lascia intravvedere una mutazione genetica, anche rispetto all'analisi profetica dell'intervista di Berlinguer a Scalfari». «Oggi - conclude Vendola - sono i partiti indeboliti, e subalterni al sistema economico, che sognano di dotarsi di una propria interfaccia economica per stare al tavolo dei poteri forti e recuperare il gap». Intanto il sindaco di Sesto San Giovanni Giorgio Oldrini ha annunciato di voler nominare un legale e, con l'avvocato, chiedere un incontro ai magistrati di Monza, titolari dell'inchiesta che lo vede indagato con l'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, per presunte tangenti relative all'ex area Falck. È lo stesso Oldrini a renderlo noto stigmatizzando «lo stillicidio di rivelazioni a rate che ogni giorno ci viene propinato nell'evidente tentativo di impedirci di discutere e adottare in Consiglio comunale l' 8 e il 9 settembre il Piano per le aree ex Falck». Il riferimento è alle accuse, riportate ieri dal «Corriere della Sera», «che Piero Di Caterina, in verbali a me sconosciuti, mi rivolgerebbe». «Già più di un anno fa, insieme al sindaco di Cinisello Daniela Gasparini e ai due allora direttori generali dei nostri Comuni, Marco Bertoli e Mario Spoto, avevamo querelato Di Caterina per calunnia – spiega Oldrini – Non posso dimenticare che in questi mesi, anche in conseguenza di una dichiarazione di Di Caterina, si è ripetutamente scritto che nel momento in cui era proprietario delle aree ex Falck il Gruppo Zunino, la nostra Amministrazione avrebbe raddoppiato le volumetrie concesse, portandole a 1.300.000 metri quadrati». «Si tratta di un clamorosa panzana – prosegue il sindaco di Sesto – come dimostrano i documenti ufficiali approvati dalla Giunta e dal Consiglio comunale, come scritto nella sentenza del Tribunale di Milano sulla vicenda Risanamento, e come evidenziato nel documento di vendita da Zunino al Gruppo Bizzi delle aree, pubblico e depositato presso la Consob».
http://www.iltempo.it/politica/2011/09/05/1283326-vendola_peggio_tangentopoli.shtml<br/>fonte: <a href="http://www.iltempo.it/politica/2011/09/05/1283326-vendola_peggio_tangentopoli.shtml">www.iltempo.it</a>FILIPPO PENATI: «Pronto, sono Filippo Penati. Mi ha dato il suo numero l’onorevole Bersani»2011-09-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it609285Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
...<b>Pronto, sono Filippo Penati. Mi ha dato il suo numero l’onorevole Bersani</b>...»: comincia così, con una telefonata, l’intenso sodalizio tra l’allora presidente della Provincia di Milano e un imprenditore, Marcellino Gavio. Era il luglio del 2004….All’ascolto c’era anche la Procura di Milano, che stava indagando sulla scalata Unipol a Bnl. A quell’intercettazione allora non si volle dare peso alcuno: altri erano i protagonisti…Il primo a sollevare dubbi fu Gabriele Albertini, a quel tempo sindaco di Milano, i cui ripetuti esposti non ebbero esito. La Procura di Milano ordinò una perizia, secondo la quale il prezzo era congruo, benché la Corte dei conti fosse di avviso diametralmente opposto. Si aggiunga tuttavia che le coop rosse già sono entrate nell’inchiesta e che, stando a quanto riferisce Panorama, avrebbe preso corpo anche una pista pugliese, che partendo dall’ex Stalingrado d’Italia arriva a lambire D’Alema e compagni. Tutto da dimostrare, beninteso: ma saremmo confortati se il segretario del Pd rispondesse a qualche domanda, cominciando da quelle formulate su queste pagine da Maurizio Belpietro. Ne aggiungiamo un’altra: perché s’è sentito in dovere di favorire l’incontro tra Penati e Gavio? Se non si trattasse d’una semplice cortesia tra vecchi amici, si aprirebbero scenari poco edificanti. Non intendiamo dare credito a teoremi accusatori stile “non poteva non sapere”; d’altra parte nessuno li ha mai applicati alla sinistra, neanche all’epoca di Tangentopoli e del compagno G. Eppure, alla luce di quanto è avvenuto, quella presentazione merita d’esser giustificata. Penati ha detto e ripetuto di non essersi arricchito. Gli crediamo. Ma in qualche capiente tasca le mance di Gavio sono finite. Ci piacerebbe sapere quale.
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http://www.libero-news.it/news/813322/Schiacchiati-Pd-quella-telefonata-di-Bersani-pesa-come-un-masso-nella-tangentopoli-rossa.html<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.libero-news.it/news/813322/Schiacchiati-Pd-quella-telefonata-di-Bersani-pesa-come-un-masso-nella-tangentopoli-rossa.html">www.libero-news.it</a>Dario FRANCESCHINI: Area Falck: Rinuncia a prescrizione sarebbe giusta2011-08-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it608001Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Sulla possibilità di rinunciare alla prescrizione deve decidere Filippo Penati; anche se "sarebbe positivo e giusto" secondo il capogruppo del Pd alla Camera <b>Dario Franceschini</b> "non ci può essere una pressione politica". "Sarebbe positivo e giusto" che Penati rinunciasse alla prescrizione per l'inchiesta della Procura di Monza, ha detto <b>Franceschini</b> nel corso di un dibattito con Pier Luigi Bersani alla festa di Pontelagoscuro, ma "quando c'è una responsabilità individuale non è il Pd che può dirgli quello che deve fare, no ci può essere una pressione politica: deve essere una decisione personale". "A destra - ha avvertito il capogruppo - la tecnica è sempre quella: fare una legge ad personam, rifiutare l'autorizzazione a procedere e attaccare costantemente la magistratura. È un copione che va avanti da venti anni. Adesso circola l'idea che 'tutti devono essere uguali' ma questa è una cosa alla quale dobbiamo reagire con tutta fermezza" perché si tratta soltanto di una campagna portata avanti dai giornali di destra. "Noi - ha aggiunto <b>Franceschini</b> - dobbiamo essere un partito che ha la capacità di prevenzione e di punizione indipendentemente dalla presenza di reati o di illeciti. Abbiamo un codice etico, ma forse possiamo fare di più, proponendo anche delle regole che puniscano il malcostume e non soltanto il reato".<br/>fonte: <a href="http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2011/08_agosto/29/area_falck_franceschini_rinuncia_a_prescrizione_sarebbe_giusta,31313862.html">TMNews</a>FRANCO MIRABELLI: Scelta di Penati responsabile e rispettosa del partito2011-08-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it607944Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/> "Quella che Filippo Penati ha compiuto in queste ore e' una scelta responsabile e rispettosa del Partito Democratico". Lo dice <b>Franco Mirabelli</b>, consigliere del Pd alla regione Lombardia, riferendosi alla scelta di autosospendersi dal Pd di Filippo Penati, ex vice presidente del Consiglio regionale lombardo, coinvolto a vario titolo nell'inchiesta sull'ex area Falck.
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"Un partito, il nostro -prosegue <b>Mirabelli</b>- che tanto a livello regionale quanto a livello provinciale ha tenuto in queste settimane una posizione unitaria largamente condivisa: di fiducia nel lavoro della magistratura, di rispettosa attesa dell'esito delle indagini ma anche di difesa dagli attacchi alla propria onorabilita', in particolar modo in merito all'accusa di aver beneficiato di finanziamenti illeciti. Un atteggiamento ben diverso da chi di fronte a vicende legate a indagini della magistratura grida al complotto".
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Secondo <b>Mirabelli</b> "sbaglia di grosso chi sta cercando di dipingere il Pd milanese e lombardo come diviso tra innocentisti e colpevolisti o tra anime piu' o meno attente al principio di legalita'. Le differenze semmai stanno tra chi ha guardato alla necessita' di affrontare questa fase difficile con la piena condivisione del percorso e della responsabilita' comune e chi, invece, preferisce privilegiare la propria visibilita' personale".
<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/html/comunicati-stampa/su-penati-pd-milanese-e-lombardo-hanno-posizione-chiara-e-unitaria-sbaglia-chi-ci-presenta-come-divisi-e-lacerati">Adnkronos</a>Dario FRANCESCHINI: Pd: Bene Bersani, respingeremo gli attacchi sulle tangenti2011-07-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590432Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>'Bersani ha difeso con parole indignate e tutte condivisibili il Partito Democratico. Il tentativo maldestro in corso e' quello di dimostrare che in politica tutti sono uguali per coprire le responsabilita' e le colpe della destra e dei suoi esponenti. Noi lo respingeremo con la forza e con l'unita del PD'. Lo dice il capogruppo del PD alla Camera <b>Dario Franceschini</b>.<br/>fonte: <a href="http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=10266">AreaDem</a>Dario FRANCESCHINI: PD: Episodi isolati, non questione morale. Siamo su un altro piano.2011-07-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it590322Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/> Il Pd e' stato riguardato da ''alcuni episodi'' ma e' ''ingiusto e insopportabile mettere politicamente e umanamente sullo stesso piano'' il centrosinistra e il centrodestra. Ne e' convinto <b>Dario Franceschini</b>, capogruppo del Pd alla Camera, rispondendo a una domanda sulla 'questione morale' del Pd dopo i casi di Tedesco e di Penati. Sentir parlare di questione morale per il Pd, ha detto <b>Franceschini</b> oggi alla festa del Pd toscano a San Miniano (Pi), ''mi indigna personalmente e politicamente. In un grande partito con migliaia di amministratori e di quadri ci sono stati degli episodi ma l'atteggiamento del partito e' stato chiaro sia nelle scelte di Penati, sia nel voto sull'arresto di Tedesco. Un atteggiamento esattamente opposto alla destra''. A proposito del campo avversario, Franceschini ipotizza che solo quando cadra' Berlusconi ''si vedra' quale e' stato il livello di collusione e corruzione'' raggiunto, pero' ''quando succede qualcosa a uno di loro, rispondono come un sol uomo. Anche la spaccatura della Lega su Papa e' stata fatta a scrutinio segreto ed e' chiaro che e' stata per uno scontro politico nella Lega e non sul merito. Altrimenti i guerrieri padani che fanno la voce grossa in Padania e a Roma calano le braghe avrebbero votato come sempre''.
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Secondo <b>Franceschini</b>, ''e' ingiusto e insopportabile mettere politicamente e umanamente sullo stesso piano'' i due schieramenti. ''Ci sono delle cose - ha ammesso - che vanno cambiate nella politica, abbiamo bisogno di piu' anticorpi ma non si puo' mettere un deputato del Pd che fa il suo lavoro sul piano di Milanese, di Caliendo, sono due mondi completamente diversi''.
<p><a href="http://www.youdem.tv/doc/213995/dario-franceschini-alla-festa-regionale-del-pd-della-toscana.htm"><b>Video dell'intervento di Dario Franceschini</b></a><br/>fonte: <a href="http://www.asca.it/news-PD__FRANCESCHINI__EPISODI_MA_NO_QUESTIONE_MORALE__SIAMO_SU_ALTRO_PIANO-1037429-POL-1.html">Asca</a>