Openpolis - Argomento: Monti Mariohttps://www.openpolis.it/2013-02-08T00:00:00ZPaolo GUZZANTI: La vera bugia di Monti? Come vende se stesso.2013-02-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685485Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />Monti sta sbagliando tutto e i sondaggi confermano.
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Ho già suggerito a Monti di cacciare a pedate i suoi «spin doctors» che gli dicono ogni giorno quanto è andato bene dalla Bignardi, come ha baciato bene il barboncino, con quanta soavità ha infilato il dito nel gelato di inerme passante, fatto le smorfie al venditore di castagne arrosto, piroettato con grazia davanti al pizzaiolo napoletano, dopo essersi fatto ritrarre fra le statuine del presepe con Napolitano vestito da san Giuseppe e così via.
<p>Monti sta sbagliando tutto e i sondaggi confermano: il suo indice di gradimento affonda nelle sabbie mobili da cui invece emerge, sporco di fango, Beppe Grillo che molto più genuinamente si getta nella mischia, è ovunque in maniera urlata, grezza, sudicia e autentica, chiamando gli applausi.
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No, non consiglieremmo al professor Monti di fare come Grillo e del resto a noi il comico genovese appare come un derivato tossico della politica e non come una promessa della politica. Ma ci sembra leale avvertirlo del fatto che lo si vede mentire a se stesso come epifania della bugia, la quale oltre ad avere le gambe corte e il naso lungo, ha anche i capelli argentei tirati al phon.
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Il Prof godeva all'inizio di una dote da spendere purché fosse rimasto alla larga dalla politica: appariva come l'uomo piovuto dal cielo paracadutato con tutta l'aureola. Accadde così che molti italiani delusi dal centrodestra videro in lui il castigamatti sopra le parti, talmente sobrio da sembrare astemio, omaggiato all'estero, anzi trattato come un viceré nell'Eurozona dall'odore carolingio, mezzo latino e mezzo tedesco. Poi, la caduta degli dei. L'uomo terzo, l'arbiter elegantiarum della politica, scese nell'arena e cercò di fabbricare consenso con un bricolage improvvisato e un po' patetico, evitando le iperboli ma ricorrendo alle litoti («Il ghepardo non è un animale lento», «I ghiacciai non sono adatti a vacanze tropicali») cosa che non sfuggì a Le Monde che ne fece un titolo a tutta pagina: l'uomo delle litoti. Una litote si perdona a chiunque, ma presentarsi con le sembianze truccate lo ha reso indigesto, lo ha mostrato sempre di più come uno che finge di essere quello che non è.
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In politica si comporta come quei rampolli di antiche famiglie aristocratiche, pallidi ed emaciati, che all'improvviso decadono e si trovano costretti a vivere con i teppisti del vicolo che si fanno di canne, usano il coltello e tirano tardi con ragazze poco raccomandabili (litote). Ed ecco che il fanciullo dabbene, cerca di prendere un'aria gradassa, persino un po' bauscia, cercando di apparire fico, cool. Ma tutti scoppiano a ridere e i sondaggi confermano: il suo personaggio è rifiutato perché falso. Le piccole performance come quella dalla Bignardi che gli appioppa un cucciolo, svelano la combine, fanno cadere il cerone di un buonismo posticcio e insomma lo smascherano. Non è solo un banale bugiardo, ma è la bugia: il contenitore diventa il contenuto.
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C'è una ragione politica di questo fallimento: queste moine, questi sbaciucchii, questi cuoricini di poveri cani, queste pizze napoletane, questi presepiucci, non coprono il vuoto pneumatico di una offerta elettorale strabica perché dovrebbe guardare a destra e invece guarda a sinistra. Monti dice di avere un programma adatto all'elettorato tradizionale del centrodestra, però si chiama Bersani come compare d'anello scatenando la gelosia di Vendola che starnazza in sacrestia. Se a questo si aggiunge che Bersani è stato seriamente capace di dire in pubblico «Ohè, ragazzi, mica si può fermare l'acqua con le mani», si capisce che non siamo nei piani alti della politica, ma nel camerino di Crozza e allora sì, finalmente la gente ride.<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1RXKVK">Il Giornale</a>Cesare DAMIANO: Ma le regole devono essere uguali per tutti2013-01-29T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685383Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Stupisce un po' sentire Monti parlare della necessità di riformare il mercato del lavoro come se la riforma varata pochi mesi fa dal ministro Fornero, appartenesse a una remota stagione politica. L’annuncio del premier non fa fare salti di gioia nemmeno a chi, come me, su molti dei contenuti di quest’ultima riforma ha da sempre avanzato critiche. Bisognerà conoscere le proposte nel dettaglio, <a href="http://politici.openpolis.it/dichiarazione/2013/01/22/pietro-ichino/come-intendiamo-portare-avanti-la-flexsecurity-intervista/685373"><b> ma le prime anticipazioni di Ichino</b></a> non lasciano sperare granché, anche se sono state immediatamente messe in dubbio da altri compagni di partito come Giuliano Cazzola e Alberto Bombassei. Sorge allora spontanea una domanda: si tratta di una proposta personale formulata dall’esuberante giuslavorista, o si tratta della posizione del partito di Monti?
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In attesa di una risposta a questo interrogativo, visto che la proposta è scomparsa repentinamente così come all’improvviso era apparsa (Monti ha prudentemente parlato di un cantiere ancora aperto), vorremmo comunque esprimere alcune considerazioni di merito. La prima è questa: a noi sembra che l’intenzione di Ichino sia ancora quella di creare dei “contratti ad orologeria” grazie ai quali le aziende potranno avere maggiore facilità di licenziare.
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Ichino ripropone, riverniciata per l’occasione, la vecchia ricetta del contratto unico, a suo tempo bocciata da Confindustria e sindacati perché ritenuta impraticabile. La proposta era stata respinta anche dal Partito democratico, che si era espresso negativamente ritenendola portatrice di un forte elemento di contraddizione. Mentre infatti, da un lato, si afferma di voler trasformare tutte le forme di assunzione in un contratto unico a tempo indeterminato, dall’altro lato si rende possibile, in qualsiasi occasione e con qualsiasi motivazione – tranne i motivi discriminatori – il ricorso al licenziamento individuale, prevedendo semplicemente un maggiore risarcimento al lavoratore da parte delle aziende. Di qui la domanda: <b>come si può parlare di contratto a tempo indeterminato quando il lavoratore, in qualsiasi momento, può essere licenziato anche con la semplice clausola del motivo economico?</b>
<p> L’unica novità rispetto a quella proposta sembra essere l’introduzione di una qualche forma di sperimentazione (da affidare alle parti sociali?). Con il rischio però di regionalizzare il mercato del lavoro, anche se lo stesso Ichino respinge la possibilità di ripristinare le vecchie gabbie salariali: excusatio non petita accusatio manifesta.
Se abbiamo compreso bene, la proposta targata Monti -Ichino punterebbe a introdurre un nuovo regime che varrebbe per i nuovi assunti, cioè soprattutto per i giovani. Se così fosse, non solo si riproporrebbe il dualismo nel mercato del lavoro, ma addirittura lo si consoliderebbe sancendo per legge due diversi regimi di tutela. La riforma Fornero sul mercato del lavoro, certo, va profondamente corretta. Ma la strada non è quella indicata da Ichino né, tantomeno, quella auspicata da Brunetta.
L’ex ministro della Funzione pubblica del governo Berlusconi sostiene che si dovrebbe tornare alla legge Biagi. Sarebbe come cadere dalla padella nella brace.
<p>Le proposte di Biagi, che avevano l’obiettivo di aumentare l’occupazione giovanile, si sono trasformate, per colpa della distorta traduzione legislativa fatta dal centrodestra, in un aumento esagerato della precarietà e in un abbassamento della qualità della prestazione. Senza favorire – come dimostrano in modo drammatico i dati sulla disoccupazione – l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
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La via da seguire, dunque, è un’altra. Tutti i lavoratori, anche i neo assunti, devono poter godere delle stesse regole, compresa la tutela dell’articolo 18, che, secondo l’ultima riformulazione, prevede, accanto al risarcimento nel caso di licenziamento per motivo economico, anche la possibilità per il giudice di reintegrare il lavoratore. Quanto al resto, quello che serve è avere una buona flessibilità in entrata, eliminando – come aveva a suo tempo fatto il governo Prodi – tutte le forme di lavoro precario non strettamente funzionali a particolari ed eccezionali necessità produttive.
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La nostra proposta è che le nuove assunzioni avvengano attraverso l’adozione del contratto di apprendistato come modalità prevalente. Dall’apprendistato si deve poi passare, dopo un congruo periodo di prova, alla stabilizzazione attraverso incentivi mirati all’impresa come il credito d’imposta o la diminuzione strutturale del costo del lavoro. La regola secondo la quale un contratto di lavoro a tempo indeterminato deve costare meno di un lavoro flessibile o precario è più che mai attuale.
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Va poi rivista la parte relativa agli ammortizzatori sociali. È un tema cruciale. I nuovi ammortizzatori introdotti dalla riforma Fornero non considerano che la crisi occupazionale si protrarrà per tutto il 2013 e addirittura, secondo le previsioni di Bankitalia, continuerà ulteriormente nel 2014. Vanno perciò potenziati, cercando nuove risorse, e rimodulati in sintonia con il protrarsi della crisi. È un passo indispensabile se si vuole evitare che le difficoltà economiche che stiamo attraversando sfocino in una crisi sociale dagli esiti imprevedibili.
<p>Credo che su questi temi si debba lavorare, insieme con le parti sociali, per arrivare a un nuovo avviso comune. I problemi creati dalle riforme di Berlusconi e di Monti vanno risolti. A favore dei lavoratori e delle imprese.<br /><br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1RB478">Europa</a>Fabrizio Barca: «Farò il dirigente del Pd. Monti sulla Cgil sbaglia. Non è la conservazione» | INTERVISTA2013-01-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685364Alla data della dichiarazione: Ministro Coesione territoriale<br/><br/><br />
<b>Dunque, ministro, dicono che in Europa, anzi, nel mondo ci sia grande preoccupazione per il governo Bersani-Vendola.</b>
<p>«Io credo che non ci sia proprio nessun rischio».
<p><b>Lei dice così, ma è stato un venerdì in cui tutti i futuri governanti, da Nichi Vendola a Pier Luigi Bersani, sono andati a perpetuare il rito del bacio della pantofola alla Cgil.</b>
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«In tutto il mondo contano le strutture intermedie della società. Strutture di cui i sindacati rappresentano un pezzo fondamentale perché portano la voce dei lavoratori come cittadini della società. Io sono stato alla Cgil e non ho avuto problemi a dire cose diverse cose dalle loro».
<p><b>Bè, ministro, il suo presidente del Consiglio sostiene che i sindacati bloccano tutto. Ergo il governo Bersani potrebbe essere il governo della conservazione.
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«Non condivido questa vulgata secondo cui all'improvviso arriva un governo amico dei sindacati e che quindi farà quello che dice la Cgil. Non esiste».
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<b>Di nuovo: Monti sostiene che i sindacati sono conservatori.</b>
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«Non esiste. Il problema dei sindacati è che entrano sulla difensiva, e in questo senso vengono definiti conservatori, quando hanno la sensazione di non essere ascoltati. C'è una bellissima frase della Camusso che dice: "Se di fronte a ottanta crisi aziendali io non vedo una strategia, di fatto, mi arroccherò"».
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<b>Ministro non le pare di peccare di eccesso di fiducia nella Cgil?</b>
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«Io sto solo dicendo: mettiamo alla prova il sindacato. È ovvio che so che all'interno della Cgil ci sono delle resistenze. Per esempio su un tema decisivo come quello della macchina dello Stato. Sulle politiche per il pubblico impiego, insomma. Ma è chiaro che resiste finché non lo testi e non ti confronti».
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<p><b>Monti ci si è confrontato... e non è che abbia trovato grande disponibilità da parte della Cgil.</b>
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«Bè, se fai sempre trovare la Cgil di fronte a fatti compiuti... Diciamo la verità: non esiste la querelle tra innovatori e conservatori. L'innovazione viene quando gli innovativi sfondano: questa è la partita del prossimo governo. E la Cgil è chiamata a giocare anche questa partita. Del resto, quando la Confindustria presenta un suo documento a nessuno viene in testa di fare tutte queste dietrologie».
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<b>Magari ci sono testi più innovativi.</b>
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«No. Le faccio un esempio: la Cgil pone un tema importante come quello della manutenzione del territorio. Del lavoro morto, dico io, perché così lo chiamava Carl Marx».
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<b>Veramente ministro c'è chi dice che i sindacati ripropongono all'infinito solo l'assistenzialismo di sempre.</b>
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«Se invece di chiamarlo Welfare state o Stato sociale lo avessimo chiamato <i>social innovation</i> stia sicura che il messaggio del sindacato sarebbe stato definito innovativo».
<p><b>Lei è uno dei ministri più apprezzati. Si è mai chiesto il perché?</b>
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«Va bene, ma è facile. Mi chiamo ministro per la Coesione territoriale, una definizione quasi di sinistra, per questo godo di un certo apprezzamento. Pensi se fossi stato ministro delle tasse...».
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<b>Le è piaciuto fare il ministro. Ma dicono dalle parti del Pd che le piacerebbe anche fare politica nel partito.</b>
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«Dico la verità: io penso di essere più utilmente spendibile in un partito piuttosto che in un organo istituzionale».
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<b>Si candida come il prossimo segretario del Partito democratico?</b>
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«Che cosa strana: questo è un Paese dove una persona che manifesta la volontà di impegnarsi in politica viene subito bollato come uno che vuole fare il segretario. Tra l'altro non sono ancora iscritto».
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<b>Scusi, ministro Barca, vorrebbe farci credere che si iscriverà al Partito democratico per fare il semplice militante? Si rende conto che non è credibile...</b>
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<p>«E ovvio che ío non farò il militante ma avrò un ruolo nel gruppo dirigente, ma non si tratta di fare organigrammi, bensì di immaginare un partito nuovo, che diventa un veicolo di conoscenza e non solo di bisogni».
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<b>Dicono anche che potrebbe andare in BankItalia, al posto del direttore generale Fabrizio Saccomanni. O anche al posto dell'attuale governatore Ignazio Visco...
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«Ogni giorno se ne inventano una nuova. Questa non l'avevo mai sentita. Si immagini se invece tra qualche mese mi troverà ancora al mio posto, qui al ministero...».
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<b>Scusi ministro Barca?</b>
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« Bé, se non c'è una maggioranza stabile potrebbe accadere che una volta eletto il nuovo presidente della Repubblica si torni alle elezioni. E in questo caso per il disbrigo degli affari correnti resterebbe il governo attualmente in carica...».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1R61EC">Corriere della Sera | Maria Teresa Meli</a>ALESSANDRO FORNO: Dal crollo dei consumi popolari alla vicenda Ilva: eppure c’è chi insiste con Monti bis2012-11-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684769Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Murello (CN) (Lista di elezione: FT) <br/><br/>l crollo dei consumi popolari di lavoratori e pensionati, mai così in basso dal dopoguerra ad oggi, e la chiusura degli stabilimenti siderurgici dell’Ilva, con il governo che dichiara di avere “pochi margini di manovra” nei confronti della magistratura e della proprietà privata, sono l’emblema attuale di un sistema politico che noi contestiamo. Il governo che, tutto preso dalle imposizioni dell’Unione europea e dai dettami dei mercati finanziari, non ha la capacità e la volontà di prevedere e di provvedere, il parlamento, tutto preoccupato da primarie, legge elettorale, creazione di nuovi gruppi partitici, non sa né intervenire né decidere.
La provincia di Cuneo si dovrebbe consolare per essere fra le province italiane all’avanguardia per la qualità della vita: tenore di vita, servizi e disoccupazione contenuta. Peccato che le statistiche che ci riguardano non rivelano il disastro dei trasporti, i Comuni montani abbandonati a se stessi, gli ospedali smantellati, gli uffici postali chiusi. E adesso si aggiunge il dramma della chiusura dello stabilimento dell’Ilva a Racconigi. L’Italia ha un bisogno urgente di nuove scelte, decisioni e certezze, il contrario di un Monti bis che qualcuno insiste a farci ingoiare. <br/>fonte: <a href="http://www.targatocn.it/2012/11/27/sommario/monregalese/leggi-notizia/argomenti/politica/articolo/dal-crollo-dei-consumi-popolari-alla-vicenda-ilva-eppure-ce-chi-insiste-con-monti-bis.html#.UMZSFazbio8">Targato CN</a>Magda NEGRI: Governo, Negri: "No a sfiducia Monti. Pur con limiti Governo ha realizzato riforme significative" 2012-06-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it641397Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) <br/><br/>"Divergo profondamente dalle opinioni e dalle dichiarazioni di Stefano Fassina, responsabile ecomico per la segreteria del PD, che sostiene l'impossibilità per il governo Monti di attuare le riforme previste e chiede l'anticipo della finanziaria e le elezioni nazionali a settembre. Questa dichiarazione è stata seguita da immediati plausi di alti dirigenti del PDL che ne hanno lodato la tempestività. Il governo Monti pur con molti limiti ha già realizzato riforme strutturali significative, indispensabili per affrontare l'attuale crisi. Inoltre la prospettiva sollecitata da Fassina al contrario, segnando la fine del governo Monti, metterebbe a rischio il ruolo fondamentale che Monti eserciterebbe nei prossimi incontri internazionali decisivi per la sorte dell'euro e dell'eurozona". Lo dice la senatrice del Pd Magda Negri, in merito alla posizione espressa dal responsabile economico del Pd Stefano Fassina sul governo Monti.
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocratico.it/doc/237179/governo-negri-no-a-sfiducia-monti-pur-con-limiti-governo-ha-realizzato-riforme-significative.htm">www.partitodemocratico.it</a>David-Maria SASSOLI: Monti a Strasburgo: da oggi in Europa si parla più italiano 2012-02-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it625575Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU (Gruppo: S&D) <br/><br/><br />
«Una visita che ha lavato l'onta del kapò a Schulz".
<p>Lo ha affermato il capogruppo del PD al Parlamento europeo, <b>David Sassoli</b>, commentando l'accoglienza ricevuta dal primo ministro Mario Monti a Strasburgo.
<p> «Con la standing ovation a Monti, nell'aula di Strasburgo si è tornato a sentire il profumo della buona politica italiana e della responsabilità. Di fronte ai pericoli di una disgregazione dell'eurozona, il presidente del Consiglio ha indicato la strada per conciliare disciplina di bilancio e crescita e, con l'accento posto sulla necessità di unire integrazione e democrazia, ha rimesso al centro il ruolo dei cittadini e dunque del Parlamento europeo».
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Alla richiesta dell'eurodeputato di fare in modo che «l'Europa rispetti i patti, evitando di dare l'impressione di un giocatore di poker che rilancia all'infinito come sta avvenendo con la Grecia, Monti ha risposto con chiarezza indicando nell'aumento di autorevolezza dell'Italia la possibilità di chiedere all'Europa di rispettare la parola data. Da oggi in Europa si parla più italiano», ha concluso <b>Sassoli</b>.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.radiowebitalia.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=74781:monti-a-strasburgo-da-oggi-in-europa-si-parla-pi%C3%B9-italiano&Itemid=439">radiowebitalia</a>Raffaele LAURO: Determinazione nella lotta serrata all'evasione fiscale2012-01-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622887Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) <br/><br/>
Evasione fiscale. Lauro (PdL): Se il recupero, nel 2012, passasse da 11 miliardi a soli 13 miliardi di euro, sarebbe un fallimento, per tutti."L'unico sostantivo da impiegare, nella lotta all'evasione fiscale, in un momento di enormi sacrifici per il nostro Paese, è "determinazione". La determinazione del Governo, del Parlamento, dei partiti politici, della Chiesa Cattolica, del Corpo della Guardia di Finanza, dell'Agenzia delle Entrate e, principalmente, degli organi di informazione. Si registra, tuttavia, da parte della grande stampa, cosiddetta indipendente e progressista, una timidezza, per non dire omertà, nei confronti della proposta, di forte deterrenza e risolutiva, di estendere la norma antimafia sul sequestro e la confisca dei beni ai grandi evasori fiscali, assimilabili ai criminali. Se il recupero, infatti, per il 2012, passasse da 11 miliardi a soli 13 miliardi di euro, sarebbe un fallimento, per tutti." Lo ha dichiarato il sen. Raffaele Lauro del PdL, membro della commissione antimafia.
<br/>fonte: <a href="http://www.mezzogiornoedintorni.it/2012/01/evasione-fiscale-per-lauro-pdl-ci-vuole-determinazione/">www.mezzogiornoedintorni.it</a>Paolo FERRERO: «Monti più a destra di Sarkozy»2011-11-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622031<br />
«Il vertice Merkel, Monti e Sarkozy è stato un pieno fallimento che, a dispetto della realtà, ribadisce le folli politiche neoliberiste. La scelta di non modificare il ruolo della BCE è un vero e proprio crimine contro i popoli europei a cui viene addebitato il conto: un gigantesco trasferimento di risorse dai lavoratori alle rendite finanziarie. Tragico che in questo contesto la posizione di Monti sia più a destra di quella espressa dal Presidente francese Sarkozy, favorevole all'unica soluzione possibile e cioè che la BCE acquisti direttamente i titoli degli stati membri».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2011/11/24/17665-crisi-ferrero-monti-piu-a-destra-di-sarkozy/">controlacrisi.org</a>