Openpolis - Argomento: albo pretoriohttps://www.openpolis.it/2012-06-24T00:00:00ZGaetano Cantalini: Il tempo è scaduto. 2012-06-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it646348Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Navelli (AQ) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
Non ci sono parole per definire il comportamento del Sindaco di Navelli che per settimane ha tenuto nascosta, magari sperando che restasse tale, la risposta del Prefetto ad una sua richiesta di “chiarimenti sulla fonte giuridica della presunta obbligatorietà della pubblicazione online delle determinazioni dirigenziali”, sebbene l’invio in data 5 giugno scorso, per conoscenza, al Sindaco stesso da parte del sottoscritto, in qualità di capogruppo di minoranza, di una nota di sollecito in assenza di un riscontro.
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A questo punto non possono esserci più dubbi né tantomeno scuse. La risposta prefettizia è univoca nell’affermare in modo definitivo e categorico l’obbligatorietà della pubblicazione, da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici, nei propri siti informatici, degli atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale, ai sensi dell’articolo 32, comma 1, della legge n. 69/2009 che ha modificato implicitamente l’articolo 124 del D.lgs. n. 267/2000.
<p> Nella suddetta nota, oltre alla sentenza n. 1370/2006 del Consiglio di Stato, la quale ha chiarito che la pubblicazione negli albi pretori non riguarda soltanto le deliberazioni di Consiglio e di Giunta, ma anche le determinazioni dirigenziali, vengono ancora una volta richiamati al Sindaco il parere del Ministero dell’Interno, che si è pronunciato in modo conforme alla sentenza del Consiglio di Stato e, da ultimo, la nota prefettizia n. 1976 del 18.01.2012, la stessa che aveva suscitato dubbi interpretativi da parte del Sindaco, la quale invece “rappresenta, pur sempre, una fonte giuridica, ascrivibile alla categoria delle circolari amministrative e, in quanto tali, vincolanti per gli organi periferici sottordinati”.
<p>La Prefettura precisa infine che “allo scopo di non vanificare lo spirito delle nuove norme, chiaramente finalizzato al perseguimento della massima trasparenza dell’attività amministrativa, le determinazioni debbano essere pubblicate per intero”.
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La conclusione positiva di questa vicenda che, nostro malgrado, si è protratta per troppo tempo fino a dover scomodare, come ricorderete, persino il Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, dopo una fitta corrispondenza intercorsa negli ultimi due anni tra vari enti ed istituzioni, a cominciare dalla Prefettura di L’aquila, e la presentazione in Consiglio comunale di una mozione anch’essa respinta dalla maggioranza, dimostra che la battaglia da noi condotta non era affatto pretestuosa ma semplicemente dettata dall’osservanza di norme di legge al solo scopo di assicurare a tutti indistintamente i cittadini il diritto alla trasparenza e all’informazione da parte di chi ci amministra.
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Adesso l’Amministrazione comunale provveda “ad horas” alla pubblicazione all’albo pretorio di tutti gli atti. Il tempo per adempiere alla legge è ormai scaduto.<br />
<br/>fonte: <a href="http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=24538&typeb=0">ilcapoluogo.globalist.it</a>Gaetano Cantalini: Replica al Sindaco di Navelli sulla mancata pubblicazione delle determinazioni dirigenziali2011-12-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622779Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Navelli (AQ) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
Sono davvero esterrefatto dalla disinvoltura con la quale il sindaco di Navelli sostiene la trasparenza della sua amministrazione e nel contempo giustifica la mancanza di pubblicazione delle determinazioni dirigenziali all’albo pretorio con il fatto che non vi sia un obbligo di legge.
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La pubblicazione di tutti gli atti oltre ad essere un dovere è innanzitutto una questione di civiltà giuridica tanto che è effettuata già da tempo da numerose amministrazioni al di là di ciò che la legge prescrive. La stessa Provincia di L’Aquila da diversi mesi adempie a ciò, cosa che il sindaco saprà dato che il suo vice è anche consigliere provinciale.
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L’orientamento giurisprudenziale in tal senso è univoco ed è dato non solo dalla decisione del Consiglio di Stato n. 1370 del 15.03.2006 Sez. V ma anche dalle sentenze n. 3058 del 03.06.2002 della stessa sezione, del TAR Lazio Sez. II n. 3958 del 31.10.2003 e da ultimo del TAR Veneto n.3275 del 24.10.2008.
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Riguardo poi la consultazione dei registri delle determinazioni dirigenziali che non sarebbe stata mai negata, come spiega allora il sindaco la nota prot. n. 4015 del 23.12.2011 a firma del segretario comunale, con la quale si comunica al sottoscritto l’accoglimento della richiesta formalmente avanzata d’accesso ai registri dal momento che questa procedura si è resa necessaria proprio per l’opposizione manifestata da parte dell’amministrazione?
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L'accesso agli atti da parte di un consigliere comunale è un diritto, essendo riferito all'espletamento del proprio mandato, conferito dai cittadini, al fine di una compiuta valutazione della correttezza e dell’efficacia dell’operato dell’amministrazione comunale, altro che "ricerca di chissà quali segreti o scheletri" ma forse il sindaco ha la coda di paglia.
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Probabilmente sono altri che hanno libero accesso agli uffici comunali ma non di sicuro i consiglieri di minoranza, a cominciare dal sottoscritto, visto che essi sono tenuti, al pari di qualunque altro cittadino, a rispettare gli orari di apertura degli uffici ed a sostare davanti allo sportello né posseggono le chiavi del comune e tantomeno “degli armadi e dei cassetti” nei quali poter “rovistare”.
Semmai è proprio la mancata pubblicazione di tutti gli atti prodotti dall'amministrazione e quindi la conoscenza parziale da parte dei cittadini dell’attività dell’ente che generano il "pettegolezzo" che non appartiene ai consiglieri del gruppo di minoranza i quali svolgono, al contrario di altri, la propria azione politica solo ed esclusivamente su fatti reali.
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La trasparenza non si proclama ma si pratica cominciando a rispondere alle interrogazioni che a distanza di mesi dalla presentazione da parte del sottoscritto restano ancora senza risposta, sebbene il termine di 30 giorni stabilito dall'art. 43 comma 3 del TUEL, nonché a provvedere alla pubblicazione degli elenchi di quanti hanno beneficiato del contributo di autonoma sistemazione così pure delle ditte che hanno effettuato i lavori di puntellamento con l’indicazione dei relativi importi e via dicendo.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilcapoluogo.com/News/Attualita/Navelli-precisazioni-di-Svolta-Democratica-74046">ilCapoluogo.it</a>Gaetano Cantalini: Al Comune di Navelli la trasparenza è un optional2011-12-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it622778Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Navelli (AQ) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) <br/><br/><br />
Il gruppo consiliare di “Svolta Democratica” stigmatizza il comportamento dell’amministrazione comunale di Navelli che ha respinto la mozione discussa nel consiglio comunale di ieri con la quale si impegnava il sindaco e la giunta a provvedere alla pubblicazione all’albo pretorio delle determinazioni dirigenziali nel rispetto delle regole di trasparenza che devono contraddistinguere il corretto esercizio dell’azione amministrativa nonché di informazione sull’attività dell’ente a cui i cittadini hanno il sacrosanto diritto.
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La scelta del gruppo di minoranza di presentare una mozione in tal senso è scaturita dai ripetuti dinieghi dell’amministrazione all’accesso agli atti da parte dei consiglieri ai quali non è stato ad oggi consentito né la consultazione delle determinazioni dirigenziali, con la motivazione che le richieste generiche non sarebbero ammissibili, così pure dei relativi registri dei diversi uffici comunali, ostacolando in tal modo di fatto l’esercizio del proprio mandato.
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Per il gruppo consiliare le determinazioni dirigenziali vanno invece pubblicate all’albo pretorio essendo atti pubblici come stabilito dall’art. 10 del D.L. 18 agosto 2000 n. 267 “Diritto di accesso e di informazione”e come confermato dal Consiglio di Stato con sentenza n. 1370 del 15.03.2006 che sostiene “la pubblicazione all’albo pretorio del Comune è prescritta dall’art. 124 T.U. n. 267/2000 per tutte le deliberazioni del comune e della provincia, ed essa riguarda non solo le deliberazioni degli organi di governo (consiglio e giunta municipali) ma anche le determinazioni dirigenziali, dal momento che la parola “deliberazione” esprime sia risoluzioni adottate da organi collegiali che da organi monocratici (dirigenti) ed essendo l’intento quello di rendere pubblici tutti gli atti degli enti locali di esercizio del potere deliberativo, indipendentemente dalla natura collegiale o meno dell’organo emanante” (V. Corte cost. nn. 38 e 39 del 1.6.1979 e Cons. Stato, sez. IV, n. 1129 del 6.12.1977.
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Inoltre, visto che è ritenuta valida ai fini legali soltanto la pubblicazione dei documenti sul sito web del comune, dato che l’amministrazione non provvede alla pubblicazione di tali documenti, come può rispondere agli obblighi di legge se non si applica il principio secondo il quale la pubblicazione degli atti all’albo pretorio costituisce mezzo di conoscenza legale anche ai fini di un’eventuale impugnazione?
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Quando poi si obietta che, ai sensi della normativa vigente, chiunque può chiedere copia della documentazione entro 30 giorni, specificando i motivi della sua richiesta, allora bisogna anche spiegare come fa un cittadino ma anche un consigliere comunale, visto che le richieste generiche non sarebbero ammissibili, ad avanzare tale domanda se non conosce il numero della determina o, addirittura, come capita nella stragrande maggioranza dei casi, neppure conosce il fatto? Nella realtà, le determinazioni dirigenziali, sono atti di difficile accesso per il cittadino e per gli stessi consiglieri comunali.
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E’ davvero raccapricciante registrare che mentre molte altre amministrazioni, sia comunali che provinciali, già da tempo pubblicano all’albo pretorio tutti gli atti, ivi comprese le determinazioni dirigenziali, il Comune di Navelli si ostina ancora a non voler adempiere a ciò adducendo soltanto motivazioni pretestuose a discapito della trasparenza e dell’accessibilità agli atti prodotti dall’azione amministrativa che rappresentano cardini essenziali su cui vertono l’indispensabile funzione di verifica e di controllo necessari all’esercizio democratico da parte dei cittadini e dei consiglieri comunali, espressione della volontà popolare in quanto legittimamente eletti ed incaricati di rappresentarne gli interessi.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=10893">PrimaDaNoi.it</a>