Openpolis - Argomento: san raffaelehttps://www.openpolis.it/2013-02-15T00:00:00ZFRANCO MIRABELLI: Formigoni è indecente. Spieghi accuse politiche - Intervista a Franco Mirabelli di Affaritaliani2013-02-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it686090Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"Formigoni è indecente". Attacca forte Franco Mirabelli, candidato numero due (al primo posto c'è Mucchetti) al Senato in Lombardia ed ex presidente della commissione d'inchiesta sugli scandali sanitari in Lombardia. "Io l'ho scritto nero su bianco, nella relazione finale: ci sono stati favori. Quindi, Formigoni è indecente perché non risponde, perché non dà spiegazione. Formigoni ha responsabilità politiche. Si accinge ad andare in Senato, con tanto di immunità. Almeno sia onesto...".
<p>
<b>Perché Formigoni - come sostiene lei - è "indecente"?</b>
<br>
Anche lui è candidato al Senato. Ha la responsabilità di rispondere alle contestazioni che gli vengono fatte senza gridare al complotto e a strumentalizzazioni politiche. Anche perché è evidente da tempo che lui ha responsabilità politiche, almeno su un punto: l'aver favorito nella attribuzione delle funzioni non tariffate il San Raffaele e la Maugeri.
<p>
<b>Perché è evidente?</b>
<br>
La commissione d'inchiesta che ho presieduto aveva già appurato che alcune funzioni non tariffabili sono state attribuite con criteri che guardavano più all'interesse di quelle strutture interesse che all'interesse generale e pubblico. Quando si danno più soldi a chi ha il fatturato maggiore e non a chi garantisce più servizi ai cittadini, come avvenuto ad esempio sui presidi sanitari, è evidente che si fa una scelta. Questa è la conclusione alla quale è arrivata anche la magistratura.
<p>
<b>Quindi, Formigoni deve rendere conto.</b>
<br>
Esatto. Formigoni ha una responsabilità politica, e su questo deve rispondere. Poi c'è la sua presunta relazione con Daccò, che lui continua a negare: deve rispondere anche su questo. A fronte del fatto che la Maugeri chiede il patteggiamento sulla corruzione anche per Formigoni, è evidente che c'è almeno da una parte un'ammissione di responsabilità che il presidente deve chiarire.
<p>
<b>Intanto il "Celeste" è pronto ad andare al Senato...</b><br>
Appunto. Almeno, visto che è stato candidato al Senato, visto che avrà l'immunità e in fondo non rischia nulla, almeno cerchi di rispondere sul merito. Se è innocente lo dica, ma intanto si assuma le responsabilità politiche. Quando ho pubblicato la mia relazione finale sul San Raffaele, nessuno ha smentito le cose scritte. E là c'è scritto chiaramente che sulla famosa legge Daccò e sui rimborsi c'è stata una serie di favori evidenti.
<p>
<b>Il sottosegretario alla Trasparenza di Formigoni sta anche nelle carte di Finmeccanica.</b><br>
Non ho approfondimenti sul tema, ma sarebbe la conferma che i livelli di trasparenza sono davvero al minimo. Ma vorrei dire un'ultima cosa a Formigoni...
<p>
<b>Prego</b>.<br>
Si dimetta da commissario Expo. Ma con che faccia si presenta davanti ai capi degli altri Stati con quelle accuse?
<br/>fonte: <a href="http://affaritaliani.libero.it/milano/mirabelli-formigoni-indecente-150213.html">affaritaliani</a>FRANCO MIRABELLI: La maugeri e l'ipocrisia di Formigoni2013-02-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it686089Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"La commissione di inchiesta sul San Raffaele aveva già verificato che San Raffaele e Maugeri erano state oggettivamente favorite dalle scelte fatte dalla Regione in materia di assegnazione dei finanziamenti. Spesso i criteri sembravano fatti su misura per garantire più risorse a quelle aziende. Oggi la richiesta della direzione della Maugeri di ottenere il patteggiamento e' una ammissione di colpa ma anche la dimostrazione che a fronte di quei vantaggi veniva dato in cambio qualcosa, e che per avere più' risorse l'azienda corrompeva. Di fronte a questo quadro gridare al complotto, alla strumentalizzazione politica e' indecente. Formigoni si difenda se è innocente, ma qualunque siano le sue responsabilità penali resta comunque una gigantesca responsabilità politica per aver governato pensando a procurare vantaggi ad alcuni anziché fare l'interesse pubblico".
<p>Lo scrive in una nota <b>Franco Mirabelli</b> del Partito Democratico.<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/htm/news-campagna/200-la-maugeri-e-l-ipocrisia-di-formigoni">francomirabelli.it</a>FRANCO MIRABELLI: Una Regione che dà finanziamenti in base alle lobby è malata2013-01-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685377Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>“Trovo assurda la proposta di Gabriele Albertini che chiede di fare un registro dei lobbisti per la sanità in Regione Lombardia. Una Regione che distribuisce finanziamenti sulla base della forza che hanno le lobby - cioè sulla base di quanto è efficace il lobbista - e non sulla base di criteri oggettivi è una Regione malata”. È quanto afferma <b>Franco Mirabelli</b>, candidato al Senato per il Partito Democratico.
<p>“Quello che è accaduto in questi anni - come si legge anche dai giornali con quanto avvenuto con personaggi come Daccò e Simone - è che i finanziamenti legati alle prestazioni sanitarie in Regione Lombardia venivano attribuiti con criteri discrezionali che di fatto favorivano alcuni soggetti mentre avrebbero dovuto avere come primo obiettivo cosa serve per migliorare la qualità dell’assistenza per i cittadini. - prosegue <b>Mirabelli</b> - Il tema che ha posto tutta la vicenda di Daccò è domandarsi per quale ragione ci voleva un lobbista a rappresentare gli ospedali ad un tavolo a cui si distribuivano i finanziamenti? Questo è incomprensibile e per il futuro non deve più accadere”.<br/>fonte: <a href="http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=16029">AreaDem</a>FRANCO MIRABELLI: Dalla Regione al Parlamento: intervista di fine mandato a Franco Mirabelli2013-01-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685176Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>Franco Mirabelli, milanese della Bicocca, a breve sarà presumibilmente, dopo il risultato delle primarie per la scelta dei candidati del Pd, un senatore. Ha quindi chiuso la sua esperienza di due mandati in Regione. Tracciamo un bilancio di questi 8 anni di attività. <br> <b>
Quali i principali motivi di soddisfazione e quali i rimpianti maggiori? </b><br>
Prima di tutto concludo questa esperienza con la consapevolezza di aver svolto il mio mandato guardando ai problemi del territorio, cercando soluzioni concrete ai problemi a partire da quelli più urgenti, quelli di chi sta peggio. Ho cercato di migliorare la condizione di chi vive nei quartieri popolari, cercando di ottenere interventi concreti nei luoghi più degradati: mi piace ricordare la promozione del contratto di quartiere di via Turati a Bollate, il risanamento dall’amianto dei quartieri di Cusano Milanino, l’aver trovato le risorse per sistemare le coperture degli stabili del Gratosoglio e, ancora, il sostegno alle autogestioni degli inquilini anche in zona 9 e la soluzione del problema dei 200 sfratti che Ligresti aveva dato agli abitanti di Noverasco. Accanto a questo penso con soddisfazione al lavoro fatto per cambiare la legge sui canoni che ha consentito modifiche consistenti nonostante l’impianto sbagliato sia rimasto. Ho cercato di rappresentare la mia zona, i nostri quartieri e, certamente, la soddisfazione più grande è venuta dalla vittoria che, insieme, cittadini, sindaci e associazioni, abbiamo ottenuto con l’approvazione quasi unanime del mio ordine del giorno che ha cancellato il progetto dell’eliporto al Parco Nord. Oltre a ciò anche il lavoro per reperire le risorse per impedire le esondazioni del Seveso è stato utile e ha dato i primi e importanti risultati. Infine, l’aver presieduto la commissione d’inchiesta sul crack del San Raffaele mi ha consentito di capire meglio ciò che è accaduto lì e di scrivere una relazione finale che chiarisce le responsabilità della Giunta regionale e i meccanismi che hanno - di fatto - favorito il San Raffaele nell’attribuzione dei fondi pubblici. Mi fermo qui. Certamente otto anni di lavoro non possono essere riassunti in poche righe. <br><br>
<b>Lei si è candidato alle Primarie del 29 dicembre per scegliere Senatori e Deputati per le liste Pd alle elezioni politiche del 24 febbraio. Quali le ragioni di questo importante passo? <br></b>
Perché penso che sia giusto lasciare spazio ad altri e non stare più di due legislature nello stesso ruolo. Credo sia giusto favorire il ricambio ma credo anche di poter dare un contributo in Parlamento proprio a partire dall’esperienza fatta in Regione. Aggiungo che trovo la fase che si apre con le prossime elezioni molto stimolante. All’Italia servono riforme, una stagione di equità e di partecipazione. Questa volta si può cambiare davvero e profondamente la politica e il Paese e per questo ho scelto di provare a dare il mio contributo. <br><br>
<b>Il risultato da lei conseguito alle primarie è stato notevole: secondo candidato più votato a Milano e Provincia con 3747 preferenze. Segno che la costante presenza sul territorio e l’attenzione ai tanti piccoli e grandi problemi e bisogni paga. È la dimostrazione che c’è una politica buona che sta in mezzo alla gente e non pensa solo al potere e alle “ruberie”. <br></b>
Intanto voglio sottolineare come la scelta delle Primarie per i parlamentari sia stata, insieme a quella di far scegliere il leader del centrosinistra agli elettori, una scelta giusta, che aiuta a rinnovare la politica, che restituisce ai cittadini ciò che il Porcellum ha tolto. Una scelta che concretamente cambia la politica, ricostruisce il filo interrotto del rapporto tra cittadini e partito. In secondo luogo credo vada riconosciuto il fantastico lavoro delle migliaia di volontari che hanno consentito che, in pochi mesi, si svolgessero quattro consultazioni. <br>
Persone che hanno sacrificato il proprio tempo libero dimostrando che c’è una politica pulita fatta di donne e uomini che si dedicano gratuitamente all’interesse pubblico per passione, per condivisione di idealità e valori. Per quanto riguarda il mio risultato credo, forse con presunzione, sia il frutto del lavoro fatto in questi anni, della disponibilità, della presenza sul territorio vicino ai cittadini. Ma la maggiore soddisfazione viene dai quasi 800 voti ottenuti nella mia zona che, visto il periodo in cui si son svolte le primarie e il fatto che poteva partecipare solo chi aveva già votato alle primarie per il premier, sono tantissimi. Ovviamente mi è stata riconosciuta una rappresentanza a cui dovrò saper rispondere anche dal Senato e la mia presenza in zona 9 e sui problemi della zona 9 non verrà certamente meno, anzi.
<br/>fonte: <a href="http://www.niguarda.eu/zona_nove/pdf/201301/pagina_21.pdf">niguarda.eu</a>FRANCO MIRABELLI: Lombardia verso le primarie civiche2012-12-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684722Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>“Le primarie del 15 dicembre sono un passaggio importante per costruire il cambiamento in Lombardia dopo 17 anni di Formigoni e dopo che quest’ultima legislatura è stata interrotta in seguito ad una serie di scandali che hanno umiliato l’istituzione e i cittadini lombardi. Il 15 dicembre si voterà negli stessi luoghi in cui si è votato per le primarie nazionali e ci si potrà presentare direttamente ai seggi senza registrazioni preventive. La differenza rispetto alle precedenti primarie sta nel fatto che queste sono promosse da un comitato civico che tiene insieme i partiti del centrosinistra e tutte le forze della società lombarda che vogliono costruire una Lombardia migliore, più trasparente, più giusta, più attenta ai bisogni dei cittadini. Insomma partiti e realtà civiche insieme, con pari dignità per cambiare anche la politica. Mi auguro che in tanti raccolgano l’appello ad andare a votare anche perché è il modo per dare più forza e legittimazione al candidato che vincerà nella sfida col centrodestra e la Lega. I candidati a queste primarie sono tre: la ginecologa Alessandra Kustermann, primario alla clinica Mangiagalli, animatrice del centro antiviolenza e donna da sempre impegnata a sinistra; Andrea Di Stefano, economista e direttore della rivista Valori e Umberto Ambrosoli, avvocato impegnato da sempre nelle battaglie per la trasparenza e la moralizzazione della vita pubblica e contro la criminalità organizzata. Ambrosoli è il candidato che voterò perché, senza nulla togliere agli altri, può rappresentare meglio l’incontro positivo tra politica e società, tra partecipazione e competenze; quel Patto Civico di cui parlavo e che può farci vincere la battaglia per cambiare in Lombardia”. Lo spiega <b>Franco Mirabelli</b>, consigliere regionale del Pd in Lombardia alla rivista online <a href="http://www.paneacqua.info/2012/12/lombardia-verso-le-primarie-civiche/"><b>PaneAcqua</b></a>.<br><br>
“La coalizione che si presenterà al voto è più larga di ciò che i partiti di centrosinistra rappresentano, proprio perché vuole raccogliere nel patto civico tante altre energie e volontà presenti nella realtà lombarda. Nella prossima consiliatura, a mio avviso, le priorità da affrontare sono: la riforma dei processi di governo per garantire più trasparenza e più controlli e per restituire ai Comuni la gestione di tante materie che sono state governate centralmente e da pochi in questi anni; il lavoro finalizzando ogni investimento allo sviluppo, all’attrazione di nuove imprese, a premiare la ricerca e l’innovazione, a creare nuovo lavoro; la casa, dove occorre ripensare sia le politiche abitative per favorire le risposte alle domande di casa a costi accessibili, sia il sistema dell’edilizia residenziale pubblica, mettendo mano all’organizzazione delle Aler e cambiando la legge regionale 27 sui canoni che ha creato difficoltà a tante famiglie senza risolvere i problemi di degrado e di sicurezza che esistono in quei quartieri. In materia di sanità - premesso che la spesa sanitaria assorbe quasi il 60% del bilancio della Regione Lombardia - dalla mia esperienza di Presidente della Commissione di inchiesta sul San Raffaele, comincerei dall’impedire che i privati abbiano accesso ai finanziamenti che la Regione riserva alle aziende ospedaliere per aiutarle a pareggiare i bilanci. Questo, innanzitutto, perché non si capisce il motivo per cui la Regione debba occuparsi di ciò anche per il privato. Inoltre perché, per accaparrarsi quei finanziamenti, si sono attivati meccanismi che hanno prodotto gli illeciti su cui sta indagando la magistratura. Infine perché le centinaia di milioni che si risparmierebbero così potrebbero servire ad abbassare i ticket o ad alzare la fascia di esenzione” – prosegue <b>Mirabelli</b>.<br><br>
“Per quanto riguarda la riforma della legge elettorale regionale approvata poco prima dello scioglimento del Consiglio, personalmente, credo che non si potesse fare di più. – conclude il consigliere Pd - Non si è trattato di una riforma elettorale complessiva ma di una serie di aggiustamenti, alcuni necessari, altri importanti. In particolare, va evidenziato il fatto che si è abolito il listino che consentiva al Presidente eletto di scegliere i consiglieri eletti con il premio di maggioranza senza che dovessero raccogliere le preferenze. Oggi, con la riforma approvata, tutti gli ottanta consiglieri (non potranno mai essere in numero superiore, secondo quanto stabilisce la nuova legge) saranno scelti dai cittadini con le preferenze, lasciando intatto il premio di maggioranza per chi vince. L’altra novità di cui sono orgoglioso è di aver introdotto l’obbligo dell’alternanza di genere nelle liste per consentire che vi sia pari visibilità tra i candidati dei due generi. Avremmo voluto introdurre la doppia preferenza per consentire ad ogni elettore di poter votare una donna e un uomo nella stessa scheda, ma il centrodestra, soprattutto la Lega, si è opposto”.
<br/>fonte: <a href="http://www.paneacqua.info/2012/12/lombardia-verso-le-primarie-civiche/">paneacqua.info</a>FRANCO MIRABELLI: San Raffaele era un ospedale "più uguale" degli altri2012-11-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684312Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>“Secondo l’assessorato per la Regione tutte le strutture sanitarie erano uguali. Noi invece sosteniamo che i dati che l’assessorato ci ha fornito, e che confermiamo, dimostrano che il San Raffaele era un ospedale più uguale degli altri”. Lo sostiene <b>Franco Mirabelli</b> rispondendo alla nota con cui la Regione replica alla conferenza stampa tenuta questa mattina dal consigliere del Pd ed ex presidente della commissione d’inchiesta sul San Raffaele.
<p>
“Il problema non è se i criteri fossero uguali per tutti, ma se siano stati costruiti in modo da favorire qualcuno. E se le regole che valgono per gli ospedali pubblici valevano anche per i privati”.<br/>fonte: <a href="http://www.pdregionelombardia.it/documenti.asp?ID=36622">pdregionelombardia.it</a>FRANCO MIRABELLI: San Raffaele: Regione Lombardia non è stata in grado di svolgere i necessari controlli2012-11-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684311Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"Regione Lombardia non è stata in grado di svolgere i necessari controlli per garantire la trasparenza dovuta quando si beneficia di risorse pubbliche. Né è stata in grado di stabilire criteri sufficientemente rigidi per l’accesso alle stesse. In particolare alcune misure, come quelle legate alle funzioni non tariffabili, hanno favorito il San Raffaele, a discapito di altre strutture, senza ragioni di interesse pubblico". È quanto è emerso dalla <a href="http://francomirabelli.it/htm/in-consiglio-regione-lombardia/164-la-mia-relazione-sul-crack-del-san-raffaele">relazione di <b>Franco Mirabelli</b>, presidente della Commissione d’inchiesta su “Fondazione San Raffaele del Monte Tabor”</a>. La Commissione, che aveva il compito di stabilire, alla luce del dissesto finanziario della struttura, se ci fossero buchi nella normativa regionale che avessero consentito il verificarsi della situazione e di mettere in campo proposte che potessero impedire il ripetersi di vicende simili, si è riunita per una decina di sedute e ha audito assessori regionali alla sanità, dirigenti del San Raffaele, docenti, rappresentanti di organizzazioni sindacali, esponenti della Direzione regionale Sanità e vari esperti.
<p>"Il San Raffaele - ha affermato <b>Mirabelli</b>, nel corso della conferenza stampa - non ha mai dovuto fare neanche il bilancio consolidato e ha drenato tra il 4 e il 6% dell’intero fondo regionale per le funzioni non tariffabili: un flusso di denaro che non ha impedito all’ospedale di accumulare nel tempo oltre un miliardo di euro di passivo, che ha portato al crack. Che servono criteri di accreditamento e controllo più stringenti ce ne siamo accorti in Commissione e se ne è accorta la Regione stessa che ha cercato, parzialmente, di correre ai ripari. Consegniamo questo nostro lavoro alla prossima legislatura, insieme alle proposte di ridurre la quota di fondi destinati alle funzioni non tariffabili, spesso assegnati con discrezionalità, chiedere la certificazione esterna dei bilanci alle strutture accreditate che beneficiano di contributi pubblici, rivedere nel suo complesso il sistema tariffario".
<p><a href="http://francomirabelli.it/htm/in-consiglio-regione-lombardia/164-la-mia-relazione-sul-crack-del-san-raffaele"><b>Testo della Relazione di Franco Mirabelli</b></a><br/>fonte: <a href="http://www.blogdem.it/blog/2012/11/23/san-raffaele-regione-lombardia-non-e-stata-in-grado-di-svolgere-i-necessari-controlli/">BlogDem</a>FRANCO MIRABELLI: Regione Lombardia. Il crepuscolo del regno di Formigoni - INTERVISTA2012-05-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it627257Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
L’Era Formigoni in Lombardia, così come quella Berlusconi in Italia, pare avviarsi a un mesto crepuscolo, schiacciata da una marea di scandali, probabili tangenti e gruppi di potere che hanno minato alle fondamenta una delle più prestigiose Istituzioni italiane.
<p>
<b>Come stanno realmente i fatti e cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi? </b><p>
In Regione Lombardia si sta chiudendo un ciclo, quello del governo Pdl-Lega, quello del Formigonismo. E si sta chiudendo per una crisi che è morale e politica insieme. Non si può far finta di niente, prima di tutto, di fronte agli scandali che hanno coinvolto la sanità lombarda, che hanno portato agli arresi di personalità della maggioranza su vicende legate alla gestione dei rifiuti e del territorio, alle inchieste che toccano almeno otto assessori o ex assessori delle giunte guidate dallo stesso Formigoni. C’è un problema di credibilità delle istituzioni che è messa in discussione, c’è un fallimento di un’esperienza di governo che ha accentrato sulla giunta regionale un enorme potere e c’è anche il fatto evidente che, chi governa la Lombardia oggi, pensa a difendere se stesso, è ostaggio degli scontri interni al Pdl, dei regolamenti interni alla Lega dopo i recenti scandali e si può occupare solo di questo, non certo dei lombardi, dei loro bisogni e del futuro. La nostra Regione ha bisogno di ben altro. Per questo, non per ossessioni giustizialiste, chiediamo a Formigoni di dimettersi. <p>
<b>Come si esce da questa situazione “opaca”? </b> <p>
In questi anni la Regione, da ente legislativo, si è trasformata in un enorme apparato, in cui su temi importanti come sanità, casa, territorio e ambiente, oltre a fare le norme si gestiscono - attraverso una miriade di società o direttamente – le politiche. Un potere enorme, sempre più centralizzato e centralistico, chiuso e, quindi, sempre poco trasparente. C’è un controllo maniacale delle nomine delle direzioni delle società. Servirebbe recuperare la funzione legislativa e regolatrice della Regione, aprirsi, valorizzare le energie, le realtà della società lombarda, investire su di esse anziché tentare di controllarle. E, soprattutto, uscire dalla logica di Formigoni che oggi è costretto a guardare solo al quotidiano, a difendere il gigantesco sistema di potere che ha creato, mentre serve ricominciare a pensare ad investire sul futuro e non per perpetuare il proprio comando ma al servizio del benessere dei lombardi. <p>
<b>In quanto Presidente della Commissione d’inchiesta che si occupa San Raffaele, ci può dire cos’è successo alla sanità lombarda in questi 15 anni di Formigoni? </b><p>
La sanità lombarda è da sempre eccellenza e ciò lo si deve alle tante competenze che vi hanno lavorato e l’hanno costruita. C’è una tradizione che viene da lontano e di cui Formigoni non può assumersi il merito. In questi anni, a partire dal principio della libertà di scelta, si è creato un mercato sanitario in cui pubblico e privato sono stati messi sullo stesso piano e che si è alimentato con i soldi pubblici. Dal punto di vista concreto, ciò ha portato ad un aumento delle prestazioni, anche non necessarie, non sono diminuite le liste d’attesa e i lombardi – per garantire il pareggio di bilancio, di cui Formigoni si vanta – pagano un’addizionale irpef e ticket che in altre regioni non ci sono. La vicenda del San Raffaele mette in evidenza problemi che stiamo approfondendo e che riguardano l’efficienza dei controlli sugli enti che usano soldi pubblici e i criteri per l’assegnazione dei finanziamenti. È evidente che ci sono, se no il crack del San Raffaele o l’inchiesta sulla Fondazione Maugeri non si spiegherebbero. <p>
<b>Che cosa propongono il Pd e gli altri partiti di opposizione in Regione per il dopo-Formigoni? </b><p>
Formigoni deve dimettersi perché non è più, né lui né la sua maggioranza, in grado di pensare ai lombardi e al loro futuro. Noi siamo pronti. Vogliamo costruire un’alleanza di tutte le forze che oggi stanno all’opposizione in Regione con la società lombarda che vuole cambiare. Un’alleanza tra le forze politiche, movimenti, esperienze civiche che metta in campo una proposta nuova, credibile e di governo come è stata quella che ha portato alla vittoria di Pisapia a Milano. <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.niguarda.eu/zona_nove/pdf/201205/pagina_25.pdf">ZonaNove</a>FRANCO MIRABELLI: «Fondi pubblici per la sanità. Subito una legge per la trasparenza» - INTERVISTA2012-05-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it627174Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Dopo tre mesi di lavoro (sui sei previsti, salvo proroghe ulteriori), una richiesta forte: «E’ necessaria un’iniziativa legislativa urgente per garantire l’uso trasparente e corretto dei fondi pubblici in sanità». Così Franco Mirabeli (PD) presidente della commissione regionale di inchiesta sul San Raffaele (composta da 10 esponenti politici di Pdl, Lega, Pd, Idv, Udc, Sel e Pensionati).<p>
<b>Le vostre riunioni sono iniziate solo il 23 gennaio, le inchieste della magistratura sui fondi neri del San Raffaele e della Fondazione Maugeri sono ancora in corso. Non è prematuro fare bilanci? </b><p>
«La vicenda del San Raffaele (che ha numerosi punti in comune a quella della Fondazione Maugeri, <i>ndr</i>) merita già una riflessione politica».<p>
<b>Ma è una proposta condivisa anche da Pdl e Lega, quella di un’azione legislativa per rivedere i criteri di assegnazione dei fondi pubblici (finiti nella bufera per gli scandali sanitari che hanno visto finire in carcere Piero Daccò e Antonio Simone, intermediari del San Raffaele e della Fondazione Maugeri che ricevevano fiumi di soldi pubblici)? </b><p>
«Siamo tutti d’accordo: servono nuove norme per garantire la Regione e lo Stato sull’uso corretto e nell’esclusivo interesse pubblico dei finanziamenti».<p>
<b>Insieme a lei siedono in commissione Stefano Carugo e Margherita Peroni (Pdl), Stefano Galli e Massimiliano Orsatti (Lega Nord), Gian Antonio Girelli (Pd), Stefano Zamponi (Idv), Enrico Marcora (Udc), Giulio Cavalli (Sel), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati). Vi siete chiesti se quel che sta succedendo è colpa anche di controlli insufficienti da parte del Pirellone? </b><p>
«Capirlo è proprio uno dei nostril compiti fondamentali. Ed è già evidente che gli attuali controlli non sono sufficienti. Soprattutto il caso del San Raffaele (finito sull’orlo del crac, <i>ndr</i>) mostra che le verifiche sui conti delle fondazioni sono tali da non garantire la necessaria trasparenza. La stessa vigilanza sui bilanci che in capo alle Prefetture non ha impedito quel che poi è successo».<p>
<b>Il governatore Roberto Formigoni, però, ripete da mesi a proposito dei controlli che il Pirellone ha assolto i suoi compiti di vigilanza. In gioco ci sono aziende private e la legge respinge ogni intromissione dell’ente pubblico. </b><p>
«Bisogna approfondire la questione e costruire proposte normative più efficaci. Del resto, anche Formigoni sta pensando di muoversi a livello nazionale per fare in modo di avere reali poteri di controllo anche come Regione».<p>
<b>Ma, in concreto, che cosa si può fare? </b><p>
«Un esempio su tutti: un’idea può essere di trovare il modo per penalizzare le strutture sanitarie che commettono illeciti riconosciuti ai danni della Regione. Sarà creato così un deterrente contro il ripetersi di fatti analoghi. Davanti alla contestazione di irregolarità, come quella di fare risultare prestazioni non effettuate per ottenere rimborsi, non bisogna lasciare inalterata la possibilità di accedere ai finanziamenti extra destinati alla ricerca o ad altro».<p>
<b>Perché continua a insistere sulle lacune normative da colmare? </b><p>
«Per evitare il ripetersi di altre vicende simili. È il motivo per cui bisogna intervenire subito, senza neppure aspettare la fine dei lavori della commissione d’inchiesta».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.assdemxmi.it/index.php?s=file_download&id=79">Corriere della Sera - Simona Ravizza</a>FRANCO MIRABELLI: San Raffaele: come sia stato possibile non accorgersi di ciò che accadeva?!2012-04-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it626671Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"La vicenda del San Raffaele e della Fondazione Monte Tabor che ne ha avuto la proprietà merita una riflessione politica. Lasciamo alla magistratura la verifica delle responsabilità penali e degli illeciti che sono stati commessi come delle eventuali coperture o connivenze di cui avrebbero beneficiato i responsabili. Quello che interessa qui, ed è il mandato che ha ricevuto la commissione di inchiesta regionale, è capire come sia stato possibile non accorgersi che una struttura accreditata col servizio sanitario regionale e riconosciuta dallo Stato come istituto di ricovero e cura di carattere scientifico nonché sede universitaria, abbia potuto per oltre dieci anni accumulare una quantità di debiti spropositata che ha portato a sommare un deficit di oltre un miliardo di euro e al fallimento dell’ente. Capire se ci sono stati mancanze nei controlli e perché, se ci sono lacune normative da colmare per evitare il ripetersi di vicende analoghe. Ci sono almeno tre questioni su cui già ora si può dire che sarà necessario approfondire la riflessione e costruire proposte normative più efficaci".
<p>Lo scrive il consigliere regionale Pd della Lombardia, <b>Franco Mirabelli</b>, che è anche Presidente commissione di inchiesta sulla fondazione Monte Tabor - San Raffaele, in un <a href="http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/134041/il_san_raffaele_e_i_fondi_pubblici">articolo pubblicato dal quotidiano <b>Europa</b></a>.
<p>"La prima questione riguarda i controlli. Quelli sulle prestazioni erogate a carico del Servizio Sanitario regionale sono via via migliorati nel tempo, ma resta da capire se siano sufficienti non solo per verificare la congruità dei rimborsi ma anche l'appropriatezza delle prestazioni." - prosegue <b>Mirabelli</b> - "La seconda e più corposa questione riguarda i requisiti per l'accreditamento delle strutture. È chiaro che sull’eccellenza sanitaria rappresentata del San Raffaele non c'è alcun dubbio, così come sulla qualità di prestazioni che attraggono pazienti da tutta Italia e sull’importanza della ricerca che lì viene fatta. Il tema è come possa cautelarsi il pubblico? Quali garanzie sulla correttezza del proprio bilancio deve dare una struttura privata accreditata visto che non solo riceve soldi pubblici, ma svolge una funzione di interesse pubblico? In particolare è evidente, da ciò che è accaduto, che i controlli sui bilanci in essere non sono sufficienti. In particolare per ciò che riguarda le Fondazioni come la Monte Tabor, i controlli interni appaiono tali da non garantire la necessaria trasparenza, e la stessa vigilanza che è in capo alle prefetture non ha impedito l'accumularsi di un debito impressionante originato da investimenti scriteriati e da spese faraoniche estranee alle finalità dell'ente. Servono nuove norme per garantire la Regione e lo Stato rispetto all'uso corretto e nell'esclusivo interesse pubblico dei finanziamenti e delle convenzioni".
<p>
"Infine resta un'ultima questione, ma non meno importante, che pure riguarda il rapporto tra regione ed enti accreditati. Da quando nel 1995 sono entrati in vigore i pagamenti a prestazione, molti enti hanno cercato di far risultare prestazioni non effettuate per ottenere rimborsi non dovuti. Il San Raffaele è stato fino al 2005 denunciato dalla Regione più volte per truffa in questo contesto, alcuni processi sono stati prescritti, ma altri hanno portato ad una condanna per danno erariale e alla definizione di un risarcimento di 20 miliardi di lire non ancora completamente versato alla Regione. A fronte di una responsabilità accertata di questo tipo è comprensibile, visto il valore sanitario dell'ente e i problemi occupazionali che si creerebbero altrimenti, continuare a mantenere in essere la convenzione col sistema sanitario regionale. Altro è, come invece è successo, lasciare inalterata la possibilità del San Raffaele di poter accedere ai finanziamenti per la ricerca destinati alle onlus sanitarie o concorrere all’assegnazione di altri fondi regionali. Si tratta di pensare alla necessità di trovare le forme per penalizzare chi ha commesso illeciti riconosciuti ai danni della Regione, creando così un ulteriore deterrente per evitare il ripetersi di fatti analoghi. - conclude il consigliere Pd - Insomma, dopo la vicenda San Raffaele, diventa più urgente intervenire sui controlli ma anche per garantire l'uso trasparente e corretto dei fondi pubblici e degli enti che operano da privati svolgendo una funzione pubblica".
<p><a href="http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/134041/il_san_raffaele_e_i_fondi_pubblici">Articolo "<b>Il San Raffaele e i fondi pubblici</b>" - Franco Mirabelli, <i>Europa</i></a><br/>fonte: <a href="http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/134041/il_san_raffaele_e_i_fondi_pubblici">Europa</a>FRANCO MIRABELLI: Lombardia: la maggioranza impedisce alla commissione di inchiesta sul San Raffaele di funzionare2012-01-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623854Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) <br/><br/>"Anche oggi la commissione d'inchiesta sul San Raffaele è stata bloccata dalla maggioranza che non consente l'elezione del presidente che spetta alle minoranze. Evidentemente Pdl e Lega non vogliono approfondire le ragioni di un buco di un miliardo e mezzo in un Ente a cui la Regione Lombardia da un contributo di 600 milioni all'anno." - Lo scrive il consigliere regionale Pd della Lombardia <b>Franco Mirabelli</b>.<br/>fonte: <a href="http://francomirabelli.it/html/comunicati-stampa/la-maggioranza-impedisce-alla-commissione-dinchiesta-sul-san-raffaele-di-funzionare">francomirabelli.it</a>