Openpolis - Argomento: Thyssenhttps://www.openpolis.it/2012-08-22T00:00:00ZDavide CAVALLOTTO: «Prosegue scia di sangue del governo Monti»2012-08-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648434Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega) <br/><br/><br />
«Prosegue la scia di sangue che si sta portando dietro il governo Monti con le sue politiche sanguinose che stanno affamando i cittadini e le imprese del Nord. L'operaio che si è dato fuoco davanti alla Thyssen è un altro morto che porteranno sulla coscienza Monti e il ministro Fornero. Cosa aspettano a dimettersi? La gente del Nord è al palo. Il Paese è in piena recessione mentre la Fornero va in barca avendo ucciso i pensionati. Cari professori, dite tanto di amare il Paese? Allora andatevene in un altro».
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A dichiararlo è l'On. Davide Cavallotto della Lega Nord.<br /><br/>fonte: <a href="http://www.giovanipadanipiemonte.net/index.php?option=com_content&view=article&id=93:cavallotto-ln-qprosegue-scia-di-sangue-del-governo-montiq&catid=15&Itemid=111">www.giovanipadanipiemonte.net</a>Roberto COTA: REGIONE PIEMONTE E FAMIGLIARI DELLE VITTIME THYSSEN: IL RISARCIMENTO SARA’ DEVOLUTO IN UN FONDO PER BORSE DI STUDIO2012-01-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it623020Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Piemonte (Partito: Lega) - Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: Lega) <br/><br/>“Il risarcimento alla Regione Piemonte per la tragedia Thyssen sarà devoluto al Fondo Vittime per Infortuni con una destinazione specifica: erogare borse di studio per i figli delle vittime di incidenti occorsi sul luogo di lavoro”.<br />
“Abbiamo voluto avviare un percorso condiviso con le famiglie coinvolte nell’incidente della Thyssen in modo che venisse lasciato un segno concreto e tangibile nella società piemontese. Spesso in questi casi ci si perde in tante parole; una borsa di studio per i figli delle vittime di incidenti e infortuni sul lavoro invece è una testimonianza fattiva dell’impegno degli enti pubblici nei confronti delle famiglie coinvolte in questi incidenti”<br/>fonte: <a href="http://www.claudiaporchietto.it/ufficio-stampa/rassegna-stampa-rassegna-stampa/regione-piemonte-e-famigliari-delle-vittime-thyssen-il-risarcimento-sara%e2%80%99-devoluto-in-un-fondo-per-borse-di-studio/">www.claudiaporchietto.it</a>Nichi VENDOLA: Omicidio volontario2011-04-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559878Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Consigliere Regione Puglia<br/><br/><br />
In un Paese in cui troppo spesso si pensa che gli incidenti sul lavoro siano una tragica fatalità o un male “necessario”, la decisione del tribunale di Torino sul terribile rogo alla Thyssen nel 2007 è una sentenza importante e significativa. <br />
Certo non puo’ restituire ai familiari delle vittime - a cui va il nostro commosso sostegno - i loro cari, ma dimostra che la giustizia nel nostro Paese puo’ essere affermata, e che le responsabilità dei troppi omicidi sul fronte del lavoro possono essere individuate e colpite.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.openpolis.it/static/bookmarklet">www.openpolis.it</a>Cesare DAMIANO: Thyssen, mai più.2010-12-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548690Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Ricordo come fosse oggi quel giorno di tre anni fa, il giorno della strage alla ThyssenKrupp.<br />
Ricordo il dolore che ho provato. Un dolore grande. Il dolore di chi, dopo una vita passata a contatto con la fabbrica, con i lavoratori, si sente personalmente colpito.<br />
Ero ministro del lavoro, allora.
In quella veste avevo un dovere in più.
Il dovere di cercare una spiegazione razionale a quanto accaduto. E soprattutto – dopo aver portato la solidarietà alle famiglie tanto profondamente colpite – il dovere di operare, con tutti gli strumenti a disposizione, affinché tragedie così non potessero accadere mai più. Un compito quanto mai difficile, perché in Italia, quando si parla di lavoro, il tema della sicurezza è sempre evocato ma è assai poco praticato.
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Allora avevamo approvato da pochi mesi la legge 123 sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Con la legge 626 del 1994, costituiva, in materia, un complesso normativo tra i più completi e incisivi d’Europa. Il mio impegno, in una situazione politica difficilissima che avrebbe di lì a poco portato alla caduta del governo Prodi e a elezioni anticipate, fu quello di varare in tempo utile la delega che avrebbe consentito a quelle norme di diventare pienamente operative.
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Così fu fatto. Ma le cose, poi, hanno preso una piega diversa. In questi anni il governo di centrodestra ha operato in modo da ridurre le tutele allora introdotte. Le spese per la sicurezza sono tornate a essere viste come un costo da contenere il più possibile in nome della competitività, anziché come un investimento doveroso e utile. E i ripetuti appelli del presidente della repubblica riscuotono consensi spesso solo di facciata.
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Tutti ricordiamo le parole, poi corrette, pronunciate la scorsa estate dal ministro Tremonti, secondo il quale le regole previste dalla 626 sarebbero eccessive. E tutti abbiamo sotto gli occhi quanto avviene nel mondo degli appalti. In questo settore si registrano condizioni di lavoro spesso insostenibili e con drammatica frequenza avvengono infortuni mortali.
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È un bene che si metta mano alla normativa che li disciplina. Non però peggiorandola come fa il ministro Sacconi. Le regole degli appalti al massimo ribasso vanno cambiate. Il costo del lavoro, che deve essere calcolato sulle tabelle dei contratti nazionali e il costo degli investimenti per la sicurezza del lavoro, devono essere conteggiati a parte e non assoggettati alla logica del ribasso. In caso contrario, pur di aggiudicarsi l’appalto, le aziende sono costrette a pagare al nero ed eliminano i costi per la sicurezza.
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Con i risultati, spesso tragici, che sono sotto gli occhi di noi tutti. È vero che i dati più recenti resi noti dall’Inail in materia di infortuni parlano di una importante diminuzione. Non dobbiamo però abbassare la guardia.
<p>I miglioramenti che registriamo sono indubbiamente l’effetto delle misure introdotte dal governo Prodi. Ma sono anche il risultato del drastico calo dell’occupazione che, causa le crisi, è avvenuto nel biennio 2009-2010. Per questo è necessario continuare la battaglia in difesa della sicurezza, un diritto di tutti, cui, per nessun motivo, è possibile derogare.
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È un dovere che la politica, nel suo insieme, ha nei confronti di chi lavora. È un obbligo morale che tutti noi abbiamo nei confronti dei sette operai morti alla Thyssen. <br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=VWIF5">Europa</a>Cesare DAMIANO: LAVORO:Damiano, Boccuzzi e Chiamparino commemorano il rogo Thyssen2009-12-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it474459Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>I parlamentari del Pd Cesare Damiano e Antonio Boccuzzi hanno partecipato questa mattina, insieme al sindaco Chiamparino, alla cerimonia di ricordo dei sette lavoratori che persero la vita due anni fa durante l`incendio alla Thyssen.”E` importante la scelta fatta dal comune di Torino - dichiarano Damiano e Boccuzzi in una nota – di scoprire una lapide nel parco antistante la fabbrica a ricordo di quella terribile tragedia. Si tratta di piccoli gesti simbolici che testimoniano un impegno concreto della volontà di ricordare e al contempo di proseguire con forza l`iniziativa per la tutela della salute nei luoghi di lavoro ancora funestati quotidianamente da eventi luttuosi.
<br/>fonte: <a href="http://cesaredamiano.wordpress.com/2009/12/06/lavorodamiano-boccuzzi-e-chiamparino-commemorano-il-rogo-thyssen/">http://cesaredamiano.wordpress.com</a>GIOCONDO TALAMONTI: Ancora una volta è un operaio a pagare il prezzo più alto nel sistema lavoro2009-12-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it452548Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Ancora una volta è un operaio a pagare il prezzo più alto nel sistema lavoro. Ancora una volta si spezza una giovane vita. Per quanto tempo ancora dovremo piangere questi morti? Ci si chiede se questo sia il frutto di un sistema produttivo che, subordinato alla logica di una produttività esasperata e al profitto, ormai non tiene più nel debito conto la salvaguardia dei lavoratori. <br />
Non è il caso di fare polemiche in questo momento di lutto, ma di stringersi vicino alla famiglia in segno di solidarietà e impegnarci tutti perché ciascuno, in base al proprio ruolo, faccia la sua parte per rafforzare la sicurezza dei lavoratori non solo sotto l’aspetto normativo ma anche in simbiosi con l’informazione e la formazione. Quest’ultima deve assumere il carattere della continuità essendo, fra l’altro, legata strettamente al cambiamento tecnologico. <br />
La prevenzione è fondamentale per la salute dei lavoratori. La formazione nasce dalla scuola, si matura nell’espletamento del lavoro, si arricchisce con l’esperienza. Il gruppo Rifondazione Comunista- Comunisti Italiani in Consiglio Comunale esprime le più vive condoglianze alla famiglia del giovane Diego Bianchina investito dalle esalazioni dell'acido.<br /><br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2009/12/ancora-una-volta-e-un-operaio-pagare-il.html">Il Blog Personale di Giocondo Talamonti</a>DANIELE SCOZZARI: Morire di Lavoro, Vivere senza lavoro. 2009-09-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417265Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Casteltermini (AG) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) - Consigliere Consiglio Comunale Casteltermini (AG) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Cari amici e lettori del blog,
proviamo a parlare di lavoro.
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“Morire di lavoro, vivere senza lavoro”.
Lavoro che non c’è, lavoro a rischio, lavoro che non si trova nemmeno a morire, lavoro che fa morire. Morti, troppi morti.<br />
Persone che escono la mattina per fare campare la famiglia - nessuno dei morti sul lavoro era ricco - e non tornano più a casa.<br />
E’ successo troppe volte, anche da noi: ricordate Mineo, Motta S. Anastasia e il lunghissimo calvario che continua? Ricordate il rogo della ThyssenKrupp a Torino?
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Ci siamo commossi. Ma commuoversi non basta, mai. Bisogna difendere il lavoro, per impedire innanzi tutto che divenga il suo contrario, morte.<br />
Perchè sia tutelata sempre la dignità del lavoratore. Bisogna difendere chi il lavoro l’ha perso o sta per perderlo e chi un lavoro lo cerca ma non ce l’ha.
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L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, ricordate? Lo Stato e tutte le Istituzioni locali, dalla Regione alla Provincia al Comune, non lo dimentichino mai.
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<br/>fonte: <a href="http://www.danielescozzari.it">Blog consigliere Scozzari</a>CLAUDIO CAMPILI: "Crisi economica, in Consiglio Comunale confronto e proposte"2009-08-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it417497Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: IdV) <br/><br/><br />
“Aprire un tavolo di confronto straordinario con i rappresentanti del mondo del lavoro, i sindacati di categoria, le organizzazioni sociali per monitorare costantemente le conseguenze della crisi sul territorio ternano e proporre in tempo reale soluzioni per contenerne gli effetti negativi sul tessuto sociale cittadino”. Lo chiede il consigliere comunale dell’Italia dei Valori Claudio Campili che ha presentato un atto d’indirizzo da discutere alla ripresa dell’attività dell’assemblea di palazzo Spada.<br />
“La ripresa delle attività produttive a settembre nel polo industriale di Terni – scrive Campili - porta con sé una lunga serie di problematiche molto gravi che rischiano di ripercuotersi sull’intero sistema economico della città e sul suo tessuto sociale. Le conseguenze della crisi internazionale hanno colpito in primo luogo il mercato delle grandi multinazionali presenti sul territorio. <br />
La riduzione del fatturato dell’Ast Thyssen Krupp, non ha ancora portato conseguenze occupazionali, ma occorre essere molto attenti a quanto accadrà nelle prossime settimane. Appare invece ben più allarmante la situazione del polo chimico che ha già portato a drastici ridimensionamenti aziendali. La crisi sta colpendo anche le piccole e le medie aziende, oltre che l’intero settore commerciale a causa del calo dei consumi. All’interno delle aziende di dimensioni più modeste particolarmente drammatica è poi la situazione dei lavoratori precari che sono quelli meno garantiti e più soggetti a ricatti di vario tipo”.
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Il rappresentante dell’Italia dei Valori propone che il sindaco e la Giunta riferiscano “costantemente della situazione al consiglio comunale che deve diventare il luogo del confronto, delle proposte e anche delle denunce dei casi di abuso nei confronti dei lavoratori, riferiti all’attuale crisi economica”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.comune.terni.it/comunicato_stampa.php?id=34479&pagina=1">Comune di Terni - Ufficio stampa</a>Cesare DAMIANO: «Sanzioni ammorbidite e orari senza controllo: così smontano la sicurezza» - INTERVISTA2009-01-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it388368Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«C’è il fermo impegno del governo a conseguire diffusamente nell’intero Paese più alti livelli di effettiva sicurezza». Ve le ricordate le parole del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi il giorno del ricordo della tragedia Thyssen Krupp, lo scorso dicembre? È da mesi che il titolare del Welfare promette regole migliori.<br />
<b>Invece?</b><br />
«Invece - spiega Cesare Damiano autore del Testo unico in materia di sicurezza, ultimo lascito del governo Prodi prima di affondare in Parlamento - sono mesi che il governo le sta smontando».<br />
<b>In che modo?</b><br />
«Principalmente non attuando i decreti attuativi previsti dal Testo unico».<br />
<b>Un esempio?</b><br />
«I lavori usuranti. Stiamo tentando l’impossibile perché si giunga al varo del decreto, predisposto dal governo Prodi, entro il mese di marzo. Stiamo tentando, in Commissione lavoro, di trovare una strada unitaria per applicare queste norme che possono contribuire, riconoscendo la fatica al lavoro come un anticipo alla pensione, alla diminuzione dei rischi e degli incidenti».<br />
<b>Molti sostengono che le leggi in Italia già ci sono e che andrebbero solo applicate. Lei che ne pensa?</b><br />
«In parte è vero. In Italia ci sono buone leggi che spesso rimangono sulla carta. Uno dei punti fondanti del governo Prodi fu appunto la lotta la lavoro nero. Non a caso ottenemmo un ottimo risultato: e cioè la diminuzione tra il 2006 e il 2007 dei decessi. Si è passati da 1341 morti a 1207. È un passo, ma ancora insufficiente. Occorre proseguire su questa strada anziché rallentare o peggiorare le normative esistenti come ha fatto il governo attuale».<br />
<b>Quali sono gli altri provvedimenti che scavalcano e demoliscono il Testo unico voluti dal ministro Sacconi?</b><br />
«Ce ne sono tanti. Le cito a memoria solo alcuni: rimandare la presentazione del documento di rischio, abrogare la norma che prevedeva la sospensione dell’attività in caso di ripetute violazioni dell’orario di lavoro (vedi il caso Thyssen). O anche la continua e incessante ricerca sulla necessità di diminuire le sanzioni, che ci porta fuori strada».<br />
<b>Che cosa si potrebbe fare ora?</b><br />
«Sarebbe necessario attivare strumenti già previsti, come il coordinamento degli enti preposti alla vigilanza. Ma servirebbe anche una maggiore cultura imprenditoriale. Non è un compito facile. E la strada è lunga. Si potrebbe iniziare attivando i corsi di formazioni nelle scuole sui temi della sicurezza e luoghi di lavoro».<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=KJ2PE">l'Unità - Roberto Rossi</a>Antonio BOCCUZZI: Thyssen. "Il Processo sia la chiave di volta per la sicurezza sul lavoro".2009-01-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it388250Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Oggi è cominciato il dibattito in corte d'assise sul processo Thyssen. Un processo che ci auguriamo possa essere la chiave di volta per innovare la giurisprudenza legata a processi in cui gli imputati rispondono di trasgressioni legate alle prescrizioni in tema di sicurezza sul lavoro. Quello che ci auguriamo è che questo processo possa essere utile per creare una particolare attenzione intorno al triste ed incivile fenomeno delle morti sui luoghi di lavoro e che si crei una nuova condizione nella nostra giurisprudenza, dove l'imprenditore che sbaglia deve pagare. Questo clima di impunità non serve né da esempio né da deterrente, soprattutto per quegli imprenditori meno virtuosi che non hanno al centro della propria missione lavorativa la sicurezza e l'incolumità dei propri dipendenti, vera ricchezza delle diverse attività lavorative. "La carovana per un lavoro sicuro” auspica che il settore dei media, della Rai in particolare, voglia seguire (come peraltro stava facendo), non solo lo svolgimento del processo, ma anche promuovere dei momenti straordinari di approfondimento per far comprendere all'opinione pubblica quanto davvero é accaduto alla Thyssen, quali siano state le cause che hanno determinato quella tragedia, affinché non si ripeta più in nessun altro presidio industriale".<br /><br />
Dichiarazione congiunta dei deputati Antonio Boccuzzi, Cesare Damiano (Pd) e Giuseppe Giulietti (Idv) <br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/69031/Thyssen:_Damiano,_Boccuzzi,_Giulietti,_">web site - Pd Nazionale</a>Paolo FERRERO: Thyssen, la memoria come impegno2008-12-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382760<br />
Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rocco Marzo, Antonio Santino, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi.
<p> E' trascorso un anno da quando, nella notte del 6 dicembre, il rogo infernale divampato alla linea 5 della Thyssen Krupp di Torino ha falcidiato sette vite e distrutto sette famiglie, sottoposte per di più a lunghi giorni di terribile agonia.<br />
Un anno dopo ricorre il tempo della commemorazione e della partecipazione al cordoglio. Ma anche quello dell'impegno civile e politico contro gli omicidi e gli incidenti sul lavoro: il solo modo per onorare sinceramente la memoria e il valore di quelle sette vite strappate al mondo e ai propri affetti, insieme a tutte le altre che ogni giorno sono vittime inermi della criminalità di un lavoro sempre più spogliato di dignità e rispetto.<br />
La cinica contabilità dell'insicurezza sul lavoro conta quest'anno - e sino a ieri, ma si tratti di dati che subiscono un continuo, quotidiano e drammatico aggiornamento - 975 morti, 975.838 infortuni, 24.395 invalidi.<br />
Ogni anno il lavoro uccide, mutila, ferisce più di tutta la criminalità organizzata messa assieme. Ogni anno, il "bollettino" delle vittime del lavoro è più duro di un bollettino di guerra: si tratta di una guerra cronica ma non combattuta, di una patologia sociale ma non contrastata.<br />
La criminalità del lavoro colpisce, infatti, in modo sempre più indiscriminato, dalla manovalanza in nero - vittima principale e spoglia di qualunque tutela - a chi detiene responsabilità direttive, nella misura in cui la frenesia della produttività e l'ossessione del profitto spingono, ormai, a travalicare ogni gerarchia della produzione, ogni diritto, ogni barlume di rispetto e di umanità, sui luoghi di lavoro.<br />
Nei giorni scorsi, dalla
magistratura è giunto un
segnale importante di
rinnovato impegno dello Stato
contro gli omicidi bianchi,
impegno di cui si sentiva
l’urgenza: il rinvio a giudizio
disposto dal gup di Torino per
i sei imputati e per l’azienda,
tutti accusati della morte dei
sette operai uccisi nel rogo alla
Thyssen Krupp.<br />
Un atto tanto
più significativo in quanto è la
prima volta che la procura ha
chiesto il rinvio a giudizio per
omicidio volontario (nei
confronti dell’amministratore
delegato del gruppo tedesco,
Harald Espenhanh), così come
è la prima volta che si arriva a
un rinvio tanto delle persone
fisiche che della società.
Per contro, il governo - così
alacremente impegnato a
installare tornelli per
controllare l’andirivieni degli
impiegati - non è altrettanto
risoluto nel contrastare il
quotidiano bollettino di
guerra dei morti sul lavoro, e
medita anzi di depenalizzare
nuovamente le responsabilità
delle morti.<br />
Occorre invece continuare ad
affrontare e combattere con i
fatti l’emergenza nazionale
degli incidenti. A cominciare
proprio dall’applicazione del
Testo unico sulla sicurezza nei
luoghi di lavoro varato nella
scorsa legislatura,
dall’applicazione delle
sanzioni e degli interventi nei
confronti delle aziende. <br />
E a
cominciare dai luoghi stessi di
lavoro attraverso l’assunzione
della coscienza del rischio e la
battaglia politica da parte
delle lavoratrici e dei
lavoratori, delle Rsu, delle Rls,
del sindacato.<br />
Mi trovo nell’impossibilità
concreta di partecipare alla
manifestazione organizzata
oggi a Torino dai familiari
delle vittime e dal comitato
nato in loro nome, ma mi
sento e sono vicino con il
cuore e con tutto il mio
impegno politico al fianco di
quegli operai e delle loro
famiglie e, naturalmente, al
comitato di lotta nato in loro
nome.<br />
Mi auguro che la
manifestazione di oggi a
Torino come lo sciopero
generale proclamato dalla Cgil
per il 12 dicembre possano
costituire due passaggi
importanti e decisivi per dare
dignità al lavoro e costruire
un’economia stabile, pulita, sicura.<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=K3WI4">Liberazione - Paolo Ferrero</a>Claudio SCAJOLA: Thyssen, Scajola attacca i giudici "Difficile credere alla volontarietà"2008-11-19T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382172Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Sviluppo economico (Partito: PdL) <br/><br/><i>Ministro Scajola, la decisione di rinviare a giudizio l'amministratore delegato della Thyssen per omicidio volontario, sta dividendo il paese: giusto si dice a sinistra, di "decisione eccessiva" parla invece la Confindustria e qualche perplessità è stata avanzata anche da Michele Tiraboschi, già collaboratore di Marco Biagi. E lei?</i><br />
"Sinceramente, con tutto il rispetto per il procuratore e per il gup torinesi, e non conoscendo le carte processuali, mi riesce difficile immaginare che l'amministratore delegato della Thyssen abbia voluto provocare la morte dei suoi dipendenti. Agli altri indagati è stato infatti contestato l'omicidio colposo. Ed è un'accusa gravissima, intendiamoci".
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<i>Gli infortuni sul lavoro restano tuttavia una tragedia quotidiana: si tratta di 700 morti all'anno. Non crede che bisognerebbe tentare di bloccare il fenomeno?</i><br />
"Credo, con il capo dello Stato Napolitano e con il presidente del Senato Schifani, che le morti sul lavoro siano una tragedia nazionale intollerabile. Anzi, una tragedia europea, visto che secondo le più recenti stime Eurostat, in Europa le vittime sul lavoro sono ancora 5.700-5.800 l'anno. Tutti dobbiamo impegnarci al massimo perché i luoghi del lavoro non diventino luoghi di morte. Noi, per esempio, stiamo studiando di utilizzare fondi europei e nazionali per incentivare investimenti in sicurezza nelle imprese, per aumentare la formazione alla sicurezza degli ispettori e degli stessi lavoratori. E mi chiedo se non sia possibile incrementare gli organici degli ispettori del lavoro attingendo dagli uffici pubblici che hanno esuberi di personale. Ne parlerò a Brunetta e Sacconi".
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<i>Il procuratore di Torino Raffaele Guariniello propone la creazione di una superprocura che indaghi sugli infortuni sul lavoro. Condivide l'idea?</i><br />
"Può essere una buona idea avere sezioni specializzate negli incidenti sul lavoro, come avviene per altri temi".<br/>fonte: <a href="http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/cronaca/thyssen/scajola-attacca/scajola-attacca.html">repubblica.it</a>Oliviero DILIBERTO: Non mi candido, capolista l'operaio della Thyssen2008-03-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it330115Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Comunisti italiani) <br/><br/><br />
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<b>Dopo le polemiche tra la Sinistra Arcobaleno e il Pd, il segretario del Pdci lascia il suo posto in lista a Ciro Argentino: ''La politica si può fare bene anche fuori dalle istituzioni''</b><br /><br />
Ciro Argentino, delegato Fiom della ThyssenKrupp e iscritto al Pdci, escluso dalle liste della Sinistra l'Arcobaleno per far posto al segretario Oliviero Diliberto (nella foto). Anzi no. Dopo le polemiche con il Pd, Diliberto rinuncia e lascia il posto da capolista all'operaio.<br />
<b>''I comunisti sono diversi da tutti gli altri - ha detto in conferenza stampa - la politica si può fare bene anche fuori dalle istituzioni''</b>.<br />
Prima dell'annuncio, <b>lo stesso Argentino aveva spiegato: "Ho scelto volontariamente di non candidarmi alle elezioni politiche per evitare qualunque strumentalizzazione della vicenda della Thyssen a fini elettorali''. ''Trovo miserabile la polemica da parte del Partito democratico che specula su una contrapposizione che non esiste offendendo così anche la memoria dei miei compagni di lavoro morti nel rogo", aveva aggiunto.</b> <br /><br />
Aveva replicato anche Manuela Palermi della Sa. "Mi rendo conto della grande difficoltà di due ex sindacalisti della Cgil, Passoni e Nerozzi (dai quali erano arrivate le critiche alla Sua per la mancata candidatura di Argentino, ndr), e anche dell'operaio della Thyssen Boccuzzi, di stare nelle stesse liste con Ichino che vuole abolire l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e col capo di Confindustria Calearo che ha fatto sputare sangue ai metalmeccanici prima di rinnovare il contratto, ma dire che la Sinistra Arcobaleno non ha candidato Ciro Argentino per far posto a Diliberto è solo una volgarità". <br />
<b>Antonio Boccuzzi, operaio della Thyssen e candidato del Pd in Piemonte, unico sopravvissuto alla strage che nella notte tra il 5 e 6 dicembre scorso costò la vita a 7 operai, aveva detto: "Mi sarebbe piaciuto essere in Parlamento insieme al mio compagno Ciro Argentino. Vedo sui giornali che non sarà così perché le logiche della vecchia politica hanno fatto saltare la sua candidatura nelle file di Sinistra Arcobaleno''.<br /></b>
<br/>fonte: <a href="http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=1.0.1950301869">Adnkronos/Ign</a>VALTER VELTRONI: Non bastano le lacrime per mille morti all'anno.2008-03-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it329773<b>"Mille morti all'anno sono le cifre di una guerra e a perdere è sempre l'esercito dei lavoratori italiani".</b><br />
<b>“L’indicente sul lavoro avvenuto a Molfetta, che ha provocato la morte di cinque operai, è la rappresentazione della grandezza della classe operaia italiana, del senso di solidarietà per il quale quando si sta insieme su un posto di lavoro si è una squadra legata a uno stesso destino”.</b> <br />
Intervenendo a Genova, davanti alla platea di piazza Matteotti, il segretario del Pd ha ricordato la tragedia di lunedì a Molfetta. Tragedia che ha ucciso cinque persone, cinque lavoratori.<br />
Tragedia che si somma a quelle che si susseguono un giorno dopo l’altro, che si lasciano dietro vittime tutti con straziante regolarità, e che qui, a Genova, colpiscono in particolare i lavoratori del porto. L'ultima vittima, lo scorso 29 febbraio, Fabrizio Cannonero, 39 anni, caduto da una nave durante il turno notturno. Per ricordarlo il sindaco Marta Vincenzi ha indetto una giornata di lutto cittadino. Appena prima del suo comizio, Veltroni ha incontrato una delegazione di portuali, che, come gli altri lavoratori italiani, sono stanchi, non ce la fanno più ad uscire di casa la mattina senza sapere se torneranno la sera.<br />
<b>“Dobbiamo fare un Paese – ha detto Veltroni – dove non ci sia bisogno di celebrare la grandezza degli operai. Le persone che vanno a lavorare devono tornare a casa sane e salve, la sicurezza deve venire prima del lavoro stesso. Avere più di mille morti all’anno è una guerra non dichiarata, in cui a perdere è sempre l’esercito dei lavoratori italiani”.</b><br />
Prima di Veltroni, a parlare dal palco di piazza Matteotti è <b>Antonio Boccuzzi, l’operaio sopravvissuto al rogo della ThyssenKrupp a Torino,</b> ora candidato alla Camera nelle fila del Pd. Boccuzzi, visibilmente commosso, ha rivolto il suo pensiero alle famiglie dei <b>lavoratori caduti a Molfetta, del portuale di Genova, dei suoi colleghi di Porto Marghera.</b> <b>“Dopo tre mesi dalla tragedia della Thyssen siamo nuovamente davanti ad una tragedia nel mondo del lavoro. Chiediamo al più presto la firma del decreto sicurezza sui posti di lavoro perché ormai questo è un urlo sempre più disperato ed è ora che non resti solo uno slogan”.</b>
E mentre gli appelli, che giungono da Genova come da ogni parte del Paese, si moltiplicano, a Roma si lavora per tradurre in legge le proposte che sono tuttora in attesa di approvazione. Qualcosa di concreto sembra che si stia finalmente muovendo. Il presidente del Consiglio Romano <b>Prodi</b>, da Molfetta, dove ha recato visita ai familiari delle vittime della tragedia alla Truck Service, ha annunciato che giovedì il Consiglio dei ministri “approverà il decreto legislativo che abbiamo elaborato in mesi di lavoro. Ma – ha aggiunto il premier – questo non basta, <b>ci vuole l’impegno dei datori di lavoro e dei lavoratori nell’applicare giorno per giorno le regole”.</b><br />
Sulla necessità di una collaborazione maggiore dei soggetti interessati è tornato anche il ministro del Lavoro Cesare Damiano. Il ministro ha ricordato che il titolo I del testo unico sulla sicurezza è pronto da tempo ma sta incontrando delle resistenze da parte delle aziende sul capitolo delle sanzioni verso le imprese che non rispettano le regole in materia di sicurezza. <b>“Ci sono state delle resistenze da parte di Confindustria. Mi auguro che queste difficoltà vengano superate. Il Paese si aspetta una risposta dovuta, seria e forte”.</b><br />
<br/>fonte: <a href="http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=45932">Sito Uff.le Pd</a>Fausto BERTINOTTI: "Noi da anni '50? Caro Walter, chiedilo al padrone"2008-02-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it329197Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) - Assessore Regione Lazio (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Pres. Camera (Lista di elezione: PRC) <br/><br/>REGGIO EMILIA - ''C'é qualcuno che non se ne accorge, che pensa che il capitalismo non ci sia più. Mi viene in mente quella battuta di Altan, un operaio che dice all'altro 'Vedi la lotta di classe non c'é piu" e l'altro risponde 'Spiegalo al padrone'. Questa battuta andrebbe pensata anche dal mio amico Walter Veltroni".
<p>Il candidato premier per la Sinistra Arcobaleno, il presidente della Camera Fausto Bertinotti, ha risposto così a Veltroni, che gli aveva chiesto se siamo nel 2008 o nel 1953 dopo che lo stesso Bertinotti aveva giudicato incoerente candidare un operaio della Thyssen e un imprenditore.
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"Immagino - ha risposto Bertinotti ai cronisti all'arrivo alla presentazione a Reggio Emilia del film 'Morire di lavoro' di Daniele Segre - che Veltroni intenda dire che non siamo negli anni '50. Uno dei simboli di quegli anni e' la tragedia di Marcinelle (la sciagura mineraria in Belgio, ndr). Infatti non siamo negli anni '50 ma nel 2008 e i morti sono quelli della Thyssen, cioe' di una multinazionale nel cuore di una grande città che è stata fordista come Torino. <br />
Non siamo negli anni '50 ma il lavoro continua ad essere decisivo nella vita e nella costruzione dell'economia. Soltanto che qualcuno non se ne accorge".<br/>fonte: <a href="http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_15389543.html">ANSA</a>