Openpolis - Argomento: città metropolitanehttps://www.openpolis.it/2014-03-25T00:00:00ZMarco Scibona: Intervento in discussione generale su A.S. 1212 (DDL Delrio) 2014-03-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it718061Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: M5S) <br/><br/>Signor Presidente, ecco che approda in questa Aula il vostro disegno di legge che abolisce le Province, almeno per come lo avete spacciato agli italiani.
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Se leggiamo l’articolato, scopriamo che le Province rimangono: in alcune zone si chiameranno città metropolitane; in altre la dizione rimane Provincia. Cosa cambia rispetto ad ora? La minore democrazia. Abbiamo, come sempre, un consiglio metropolitano e provinciale composto non però da membri eletti direttamente dai cittadini, ma da sindaci e consiglieri comunali, un’elezione di secondo livello che vedrà eleggibili solo persone già elette e in carica, personaggi dunque che non sono diretta rappresentanza di cittadini per quella funzione e che, quindi, non dovranno ad essi rendere conto nel loro mandato metropolitano.
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Viene eliminata ogni interferenza da parte del popolo. Infatti, si sa: l’italiano deve solo pagare le tasse e mantenere i costi della politica, ma non si può di certo pretendere di dargli voce in capitolo in affari che non gli interessano come la gestione del proprio territorio o dei servizi ad esso legati. Di buono non c’è neppure il contenimento dei costi perché, a conti fatti, si spenderà grosso modo la stessa cifra. Non c’è l’indennità per il singolo consigliere, ma rimangono i rimborsi, le spese di funzionamento e le strutture, tutto quello che nei bilanci delle amministrazioni locali di questo livello è il vero malloppo da gestire e spartire.
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Visto che sindaci e consiglieri comunali saranno impegnati negli organi metropolitani, chi svolgerà la loro funzione nei loro Comuni? Come potrà un buon sindaco-consigliere svolgere in modo ottimale il mandato conferito dai cittadini se impegnato su altri fronti? A questo non avete pensato oppure state sottintendendo, come diciamo da tempo, che quelle cariche non servono? Ma allora perché non abolire direttamente le Province?
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Questa non è una riforma delle Province, ma è un altro pasticcio del PD e lo sappiamo: voi volete riproporci questa schifezza anche con la riforma del Senato e magari mandare qui a Roma i Presidenti di Regione, perché evidentemente ritenete che nelle Regioni non abbiano nulla da fare. Eliminiamo anche le Regioni, se non servono, allora.
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Mandare allo sfascio le istituzioni: questo è il vostro compito, ben lontano dall’ammodernarle e soprattutto contenerne i costi eliminando gli sprechi.<br />
Discorso a parte è l’impostazione che date agli organi delle Città metropolitane, dove oltre ad un macchinoso metodo di elezione che non garantisce sufficientemente le piccole comunità (e vi ricordo che la maggior parte dei Comuni italiani sono medi e piccoli) troviamo anche un potere decisionale e di azione accentrato nel sindaco del Capoluogo.
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Si avrà un cannibalismo da parte della Città capoluogo verso tutta la periferia ed oltre, che schiaccerà i piccoli Comuni che circondano le nostre città. Avremo solo assemblee cittadine e residenti frustrati dalla consapevolezza che anche le piccole decisioni sono prese altrove, senza possibilità di far valere la propria voce, far sentire le proprie esigenze e la propria dignità.
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Si elimina di fatto la prima interfaccia tra Stato e cittadini, ma si sa: nei piccoli Comuni spesso non ci sono liste di partito, ma singoli cittadini impegnati nella politica, liberi, civici e sono quelli che danno più noia al potere. Non sono schiavi delle segreterie di partito e quindi non sono allineati tout court con le decisioni che vengono prese nelle stanze del potere e che sono riversate all’esterno come unica verità, l’unica decisione sensata e possibile.
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Ecco, con questa legge ci sarà meno rappresentanza e più potere per i soliti pochi.<br />
Bravi!<br />
<b>Avete fatto la spending review… sì, ma della democrazia.</b><br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=ljVgfKRb7Xo">http://www.marcoscibona.it/home/?p=422</a>DELIA MURER: Finalmente le città metropolitane2013-08-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it703641Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Art.1-MDP-LeU) <br/><br/><br />
Il Consiglio dei ministri ha approvato, nei giorni scorsi, il disegno di legge che dal 2014 istituisce le Città metropolitane, trasforma le amministrazioni provinciali in enti di secondo livello con funzioni minime di pianificazione e semplifica la disciplina delle Unioni di Comuni. Si tratta del secondo tassello dopo il Ddl costituzionale varato il 5 luglio scorso e volto ad eliminare il termine «Province» dagli articoli 114 e seguenti della Costituzione. Su entrambi i provvedimenti dovrà arrivare l'ok del Parlamento. Per cui il percorso di superamento delle Province è appena all'inizio. In extremis è stata inserita anche una norma che avvia il percorso per il taglio degli oltre 3mila enti intermedi tra Comuni e Regioni.
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"Il passo è importante - dice la deputata del Pd; attendiamo da tempo una modernizzazione dei livelli di governo locale. Per adesso, nella proposta, il perimetro della città metropolitana, laddove prevista, coincide con quello della provincia soppressa; noi, in realtà, lavoriamo, almeno per Venezia, anche ad altre opportunità, come una Città metropolitana allargata, che includa altre province, e realizzi un assetto territoriale più vasto, che moltiplica risorse e opportunità. Vedremo nel percorso parlamentare come far emergere questo punto. Per in tanto è positivo che sia stato almeno messo in campo un percorso".
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Nei territori di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria dal 1° gennaio 2014, quindi, nasceranno le Città metropolitane. Si occuperanno di pianificazione strategica, servizi pubblici, viabilità, trasporti, sviluppo economico e prenderanno il posto delle rispettive Province. Da quel momento comincerà l'iter per l'adozione dei nuovi statuti che dovrà concludersi entro sei mesi. Dal 1° luglio le Città metropolitane saranno infatti effettivamente in carica con i loro tre organi: il sindaco metropolitano, cioè il sindaco del comune capoluogo che insieme ai primi cittadini di tutti i municipi con più di 15mila abitanti e ai presidenti delle unioni di comuni con più di 10mila abitanti formerà il consiglio metropolitano accanto al quale opererà anche una conferenza metropolitana formata dall'insieme dei sindaci. In alternativa lo statuto potrà prevedere un sistema di elezione a suffragio universale sulla base di una legge elettorale nazionale.
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<br/>fonte: <a href="http://www.deliamurer.it/cms/it.html?view=article&catid=7%3Ageneraliste&id=569%3Afinalmente-le-citta-metropolitane&tmpl=component&print=1&layout=default&page=">www.deliamurer.it</a>Maurizio SAIA: Province, svolta del governo assessori in sella fino al 20142012-12-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684690Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) <br/><br/>Una corsa disperata contro il tempo: entro l’8 gennaio 2013 Senato e Camera dovranno riconvertire il decreto legge del ministro Patroni Griffi che istituisce 10 città metropolitane e riduce da 86 a 51 le Province nelle 15 regioni a statuto ordinario. Pdl e Lega daranno mai il via libera o faranno scattare un ostruzionismo senza bussola simile a quello praticato per la legge elettorale? «Ce fa faremo, a costo di proseguire i lavori anche di notte», afferma il senatore Maurizio Saia, segretario della commissione Affari costituzionali. «Mi rendo conto che votare 570 emendamenti, 300 dei quali del senatore Martone, rischia di farci impazzire da qui a Natale ma sono ottimista perché il ministro ha già corretto la rotta». In che direzione? Le giunte provinciali non decadranno il 1 gennaio ma nel 2014. Assessori in carica. «Sulla vita delle giunte valuteremo proposte correttive nella fase di transizione», ha annunciato Filippo Patroni Griffi alla commissione. In altre parole, gli assessori non decadranno il 1 gennaio 2013 come previsto dal decreto legge ma resteranno in carica fino al 2014 e i presidenti-commissari conserveranno i loro poteri fino a quando verranno rieletti dall’assemblea dei sindaci che designerà il futuro presidente della Provincia, ente di II grado non più ad elezione diretta. Gli uffici territoriali. L’abolizione di 35 Province comporterà la soppressione di altrettanti prefetti, questori e top dirigenti dei ministeri. Il taglio della spesa pubblica sta tutta qui, non certo sulle indennità dei consiglieri provinciali che verranno aboliti. Patroni Griffi ha spiegato «che serve un criterio certo, mentre il governo si limiterà a dare una cornice normativa, ma ogni singolo Ministero avrà la possibilità di decidere la propria organizzazione per il proprio ambito, quindi tenendo conto di esigenze particolari». Maurizio Saia aggiunge: «Nel Veneto il governo ha previsto l’accorpamento di Padova con Treviso e di Verona con Rovigo. E’ evidente che se la sede della Provincia resta a Treviso, Padova verrà compensata con la Prefettura e la Questura o viceversa», afferma il senatore di Coesione nazionale. Le città metropolitane. I nodi da sciogliere riguardano non solo la PaTreVe ma anche Firenze-Prato, Milano-Monza-Brianza e poi le lotte tra Livorno e Pisa accorpate, per non parlare di Benevento e Avellino o di Matera e Potenza ridotte a una sola Provincia grande quanto la Regione alla pari di Isernia e Campobasso, un doppione istituzionale assurdo per Basilicata e Molise. «Credo che la Città metropolitana di Venezia meriti una riflessione serena: il sindaco di Padova Zanonato ha aperto un dibattito che investe il futuro del Veneto e non possiamo far finta che sia una faccenda interna al Pd. Sarebbe miope. Purtroppo c’è un grande assente e si chiama Regione: il presidente Zaia ha sprecato la grande opportunità del riordino delle Province. Occorre una proposta condivisa e credo che il professor Bertolissi possa formularla in un convegno promosso dai sindaci di Padova e Venezia e Treviso».
di Albino Salmaso
<br/>fonte: <a href="http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2012/12/06/NZ_02_03.html?ref=search">ricerca.gelocal.it</a>Maurizio SAIA: AUDIZIONE AL SENATO: LE CITTA’ METROPOLITANE SONO TRE «E solo i Comuni già individuati col decreto del governo vi potranno aderire, entro 90giorni»2012-11-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684612Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) <br/><br/>«Orsoni ha fatto una correttezza istituzionale enorme - continua il senatore Saia – era lì come delegato e invece ha perorato solo la causa di Padova con Venezia cercando inutilmente di far riaprire i passaggi da provincia a provincia. Cosa vuol dire poi: noi come Anci abbiamo presentato un emendamento? Li fanno i parlamentari semmai. Molto più corretto il presidente dell'Upi che è di sinistra come lui, che ha parlato a nome di tutte le province».
da IL GAZZETTINO DI PADOVA - Mauro Giacon
<br/>fonte: <a href="https://docs.google.com/folder/d/0B5LqCqq_ZFOrNjFNcXB3bTZ1OE0/edit?pli=1&docId=0B5LqCqq_ZFOrMzVQak5yNExvenMOrMzVQak5yNExvenM">docs.google.com</a>