Openpolis - Argomento: chimicahttps://www.openpolis.it/2011-06-08T00:00:00ZGIOCONDO TALAMONTI: PROTOCOLLO NOVAMONT - ISTITUTO INDUSTRIALE “ALLIEVI-PERTINI2011-06-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it583727Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/>PRESENTAZIONE DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ DEL PROTOCOLLO
NOVAMONT - ISTITUTO INDUSTRIALE “ALLIEVI-PERTINI” :
FORMAZIONE DEI GIOVANI ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE
DEL TERRITORIO E DEI SUOI PRODOTTI <br /><br />
L'8 Giugno 2011 alle 10.30 a Palazzo Spada, sala consiliare, i ragazzi delle V Chimici dell'Istituto Tecnico Industriale “L.Allievi”, hanno presentato i risultati delle attività di un progetto svolto in collaborazione con Novamont e riferito ad un protocollo d'intesa Scuola-Industria siglato, sempre in questa sede, in giugno 2010. <br /><br />
Hanno partecipato all'incontro il Sindaco di Terni, On. Leopoldo Di Girolamo, gli Assessori Stefania Cherubini e Simone Guerra rispettivamente di Provincia e Comune, il Dirigente Scolastico Giocondo Talamonti, Dott. Mauro Meucci di Confindustria e la Dott.ssa Daniela Riganelli di Novamont.
Importante il lavoro svolto a scuola in questo primo anno di attività che è stato illustrato direttamente dai ragazzi e ha riguardato le seguenti attività: <br /><br />
1. lezioni a scuola in cui sono stati affrontati importanti temi della sicurezza nel luogo di lavoro, il concetto di bioplastica e chimica verde, LCA (Life Cycle Analysis), biodegradabilità e compostabilità. <br />
2. stage formativi in Azienda per alcuni studenti selezionati <br />
3. percorso sperimentale volto alla valutazione della compostabilità degli shoppers commercializzati, dimostrando che carta (controllo positivo) e Mater-Bi si sono disintegrati nei tempi previsti dalla normativa europea EN13432, che definisce i criteri di biodegrdabilità e compostabilità degli imballaggi, mentre polietilene (la classica plastica) e polietilente additivato ECM (che viene comunque commercializzato come biodegradabile), sono rimasti inalterati dopo i 90 giorni previsti. <br /><br />
Grande soddisfazione è stata espressa dal Dirigente scolastico Talamonti che ha ribadito l'importanza del lavoro di collaborazione con le aziende del territorio tra cui Novamont a partire dalla sicurezza sul lavoro che rappresenta uno dei obiettivi fondamentali anche per Confindustria. <br /><br />
Sia il Sindaco di Terni che l'Assessore Provinciale Cherubini hanno invece sottolineato l'importanza di rendere sistemici e integrati da una progettualità meno sporadica interventi come questi che dovranno far parte delle politiche scolastiche e di sviluppo economico delle amministrazioni. <br /><br />
Come sottolineato anche dall'Ass. Guerra, il lavoro svolto ha inoltre una valenza culturale per l'intero territorio in quanto i ragazzi che hanno preso parte a questo primo anno possono fungere da “promotori culturali” per i concetti di sostenibilità ambientale e di “chimica vivente per la qualità della vita” che sono obiettivi condivisi fin dalla formulazione del protocollo.
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/">il blog personale di giocondo Talamonti</a>Anna Maria De Togni: Mantova, perdite dai serbatoi. Intanto in giunta è il caos 2011-05-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it560358Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Mantova (MN) (Partito: Lista Civica - Cen-Des) <br/><br/><br />
I veleni del Petrolchimico di Mantova continuano a inquinare. E a contaminare i terreni, l’acqua, l’aria. Uno stillicidio ambientale accompagnato da tassi d’insorgenza di malattie strettamente legate al rilascio di sostanze cancerogene.
<p>L’Asl locale da anni ha istituito un Osservatorio epidemiologico per valutare i rischi sulla salute e portare avanti studi promossi anche insieme a Istituti internazionali. Struttura con la quale l’amministrazione comunale aveva fattivamente collaborato, come conferma l’assessore comunale all’Urbanistica e alla riqualificazione ambientale <b>Anna Maria De Togni</b>, rappresentante di una lista civica: «Il Comune nel 2010 ha contribuito a completare un’indagine coordinata dall’Osservatorio del dottor Ricci. Struttura che promuove iniziative necessarie, condotte con grande professionalità». Mantova, infatti, ha un Sito inquinato di Interesse nazionale, il polo chimico, riconosciuto nel 2003. Dove la vigilanza delle autorità sanitarie deve essere altissima. Ma ora la struttura di Ricci rischia di essere drasticamente ridimensionata. E ora si scopre che i serbatoi di petrolio hanno delle perdite.
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All’atto del suo insediamento, all’inizio dell’anno, il nuovo direttore generale dell’Asl, l’ingegner Mauro Borelli, ha trasferito la responsabile della Banca dati dell’Osservatorio e annunciato un accorpamento con Cremona.<br />
Ed è lo stesso Borelli che, in un’audizione del 9 febbraio scorso con la Commissione parlamentare ecomafie, in missione a Mantova sui rischi per la salute in città causati dalla presenza del Polo chimico, aveva dichiarato: «Sono stati fatti degli esami, ma non è stato riscontrato nessun aumento dei tumori o cose di questo genere».
<p>Eppure è proprio l’Asl da lui diretta che, in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), ha stabilito in uno studio pubblicato tempo fa che «per chi è stato residente nel raggio di 2 chilometri dal petrolchimico tra il 1960 ed il 1990 la probabilità di ammalarsi di sarcoma dei tessuti molli, che la letteratura scientifica associa all’esposizione a diossine, è oltre 30 volte più elevata di chi ha abitato nel centro città».
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Inoltre, secondo ulteriori dati della stessa Asl, in città, specie nell’Alto mantovano, il tasso di tumori maligni è più alto del 6,4% rispetto alla media cittadina. Ancora: c’è uno studio sulle malformazioni congenite della provincia di Mantova che ha evidenziato una frequenza doppia rispetto a quella della confinante Emilia Romagna, con particolare riferimento ai quartieri del Comune raggiunti dall’impatto ambientale del Petrolchimico, dove i risultati preliminari evidenziano un rischio triplo di essere colpiti da malformazioni congenite rispetto ai comuni confinanti. Come se non bastasse, c’è pure uno studio di monitoraggio biologico condotto su di un campione di residenti, rappresentativo della distribuzione dei casi di sarcoma dei tessuti molli, che ha evidenziato come la concentrazione plasmatica di diossine cresca tra i residenti progressivamente con l’avvicinarsi della loro abitazione principale (per durata) al Petrolchimico.
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Ma allora perché si sta depotenziando la struttura di Ricci?<br />
«Secondo me è una questione politica», rivela De Togni. «Non ne vedo altri, di motivi. I monitoraggi sono indispensabili sui parametri di acqua e terreni: la tutela della salute è una priorità. Se l’Asl non ha quella funzione non capisco che prevenzione possa fare. La verità è che sono sempre notizie scomode quelle che possono provenire da qui. Io ho lavorato negli ospedali negli anni 70 e 80 e ho visto che quando le strutture diventavano mega erano sempre meno efficienti. Con la provincia di Cremona, peraltro, non abbiamo legami particolari».
<p>Anche <b>l’assessore Giampaolo Benedini tuona</b>: altro che salute dei cittadini, l’attacco all’Osservatorio risente di «equilibri politici. In questo momento, dal Comune non è stato affrontato il problema. Noi lo porteremo in giunta, ma non so quale sarà l’esito. Ma è il sindaco che deve affrontare la questione e che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini».
<p>Il sindaco Nicola Sodano, Pdl, interpellato da Terra, innanzitutto esprime «stima personale per Borelli: sicuramente se ha fatto questo è perché ci sono delle esigenze di razionalizzazione. Non credo sia un fatto in grado di provocare ritorni negativi per il territorio». Intanto, la struttura è già stata depotenziata. E Ricci è sempre più isolato. Il primo cittadino, però, la vede diversamente dai suoi colleghi di giunta. Si dice sì «molto preoccupato per l’inquinamento e la salute», ma perché «alcune volte i dati contrastanti offerti dagli enti deputati al controllo creano imbarazzo anche nel primo cittadino mantovano».
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Eppure gli studi appaiono omogenei tra loro, tanto è vero che la zona è stata dichiarata Sito inquinato di interesse nazionale, a rischio per la salute. Oltre alle emissioni, infatti, nel sottosuolo è stato trovato un lago di surnatante, un composto di oli e idrocarburi, vasto circa 150mila metri quadri (la stima è del presidente della Provincia di Mantova, Maurizio Fontanili).
<p>Ma da dove proviene tutto questo veleno? Dalle produzioni di tanti anni fa, certo. Ma c’è il sospetto che i contaminanti vengano sversati ancora oggi. Che esistano, cioè, fonti attive d’inquinamento. Verificare la persistenza di sversamenti ancora in corso rappresenta, infatti, uno snodo fondamentale per attribuire precisi obblighi e responsabilità giuridiche.
<p> “Chi inquina paga”, è il principio di legge vigente.<br />
Troppo spesso, però, il confronto con le aziende presunte inquinatrici è assai difficoltoso. E, di fatto, in punta di diritto diventa quasi impossibile individuare chi è stato a far cosa. E così nessuno si accolla gli oneri delle bonifiche. Che, infatti, a Mantova non sono mai partite. Sono state installate solo alcune pompe di aspirazione del surnatante. Ma in maniera ancora assolutamente insufficiente.
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«Il Comune è molto preoccupato per lo stato di lentezza con cui vengono risolti i problemi del Petrolchimico», rivela l’assessore De Togni. Di altro avviso il sindaco Sodano: «Il Petrolchimico è collaborativo con il Comune. Io ho un riscontro positivo da parte dei corpi dirigenti. Solo con la collaborazione tra enti pubblici e i dirigenti delle fabbriche si può pensare di imboccare un percorso che vada verso la soluzione dei problemi. Tutte le altre strade rappresentano scorciatoie demagogiche che forse ingrossano il consenso elettorale di qualche lista o listarella ma che non portano beneficio alla collettività mantovana». Il riferimento, nemmeno troppo velato, è proprio alla lista civica (alleata) di Benedini e De Togni, nel cui programma elettorale c’è una linea assai critica nei confronti del Petrolchimico. <br />
Sodano ricorda che «il Consiglio comunale, in maniera bipartisan, ha approvato un ordine del giorno che chiede al governo e al ministero competente di nominare il sindaco di Mantova quale commissario ad acta per i provvedimenti sul Polo chimico». Anche il dg Borelli sollecita azioni immediate e la nomina di un commissario straordinario. «Tutto quello che c’è sotto al Polo chimico - dice alla Commissione ecomafie - comincia veramente a scivolare, ossia ad entrare nelle falde, non solo in quelle superficiali ma anche in quelle profonde. E fra un po’ arriverà anche nel fiume Mincio». Moltiplicando i rischi per la salute dei mantovani. Che, però, verranno monitorati non più da un Osservatorio specifico, ma da una struttura indebolita numericamente e in comune con Cremona.
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Intanto, i vertici della raffineria Ies, tra gli impianti piú grandi del Polo chimico e che di recente ha ulteriormente aumentato la produzione, hanno garantito a più riprese di stare facendo tutto il possibile per la riduzione dell’impatto ambientale e del lago venefico presente sotto i propri stabilimenti. L’ad Zsolt Szalay ha annunciato alla Gazzetta di Mantova anche l’installazione dei doppi fondi dei serbatoi. «Ma ci vorranno anni. In ogni caso, non siamo una fonte attiva di inquinamento». Ciò vorrebbe dire che i pericoli per l’ambiente e la salute sono legati solo alle sostanze sedimentate negli anni passati. Eppure è stato provato che la massa di surnatante continua a muoversi e ad allargarsi.
<p>La stessa Commissione ecomafie, nel corso della sua audizione, ha incalzato molto su questo punto. Ecco come risponde Massimo Arvati, dirigente del dipartimento prevenzione medica dell’Asl: «Io mi sento di escludere categoricamente che, ad oggi, ci siano fonti di inquinamento attivo dai serbatoi della raffineria». Una sicurezza che, però, appare fragile. Carabinieri, Arpa, il presidente della Provincia Maurizio Fontanili e altri enti, osserva il parlamentare Giovanni Fava, componente della Commissione, riferiscono che la Ies è considerabile, insieme ad altre realtà, fonte attiva d’inquinamento. Sul caso, peraltro, è in arrivo un grappolo di interrogazioni parlamentari.
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E ora, ad avvalorare la tesi della presenza di sversamenti tuttora attivi nel sottosuolo del polo chimico mantovano, arriva l’esito di un sopralluogo al serbatoio S9 della Ies, effettuato appena tre giorni fa da Arpa, Asl, tecnici, lavoratori e vertici della raffineria.
<p>Secondo quanto Terra è stata in grado di apprendere, il serbatoio di circa 45mila metri cubi è stato del tutto svuotato e aperto: il fondo sarebbe stato trovato arrugginito e con perforazioni, attraverso le quali veniva rilasciato del greggio nel terreno e nelle falde. Per non parlare delle condutture interrate sotto gli impianti, che non sono ispezionabili con sistemi georadar (come l’azienda ha già fatto per monitorare lo stato delle altre condutture, su cui si sta intervenendo perché trovate in cattive condizioni, usurate e perforate in più punti).
<p>In questo caso, è verosimile che le tubazioni “irraggiungibili” siano anch’esse soggette a perdite di idrocarburi che alimentano il lago di liquidi velenosi che galleggia sotto lo stabilimento. Questa rete di collegamenti sotterranei andrebbe chiusa e sostituita con linee aeree per avere la certezza di non avere più perdite e di fermare l’avanzata del surnatante.
<p>Quanto ai serbatoi, un’analoga verifica, dell’ottobre scorso, aveva avuto esiti identici. In quell’occasione, la Ies aveva garantito interventi immediati e risolutivi delle criticità. Che evidentemente persistono, con annessi rischi per la salute, ancora oggi. Alla faccia della “collaborazione” sbandierata dal sindaco aspirante commissario ad acta.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.terranews.it/news/2011/05/mantova-perdite-dai-serbatoi-intanto-giunta-e-il-caos">Terra - Valerio Ceva Grimaldi </a>GIOCONDO TALAMONTI: Comune di Terni - Atto di Indirizzo: Polo Chimico( Basell, Meraklon e indotto)2011-03-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559015Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
Al Sindaco del Comune di Terni<br /><br />
<b>Premesso che</b> l’eventuale decisione della <b>Lyondell Basell</b> di chiudere lo stabilimento di Terni, produce un effetto domino sulle altre aziende del sito, <b>Meraklon, Treofan, la centrale</b> termoelettrica della <b>Edison</b>, strettamente collegate alla filiera produttiva. <br /><br />
<b>Considerato che</b> a tutt’oggi non si intravede una soluzione che porti serenità ai lavoratori, alle loro famiglie ed al territorio, già in sofferenza per la perdita giornaliera di posti di lavoro e assillato dalla scomparsa, nel settore chimico, di quelle professionalità che hanno dato lustro alla nostra città; <br /><br />
<b>Preso atto che</b> fino ad oggi la discussione è ferma ad un difficile accordo tra i due soggetti privati Lyondell Basell e Novamont, con un atteggiamento incomprensibile della multinazionale americana-olandese. <br /><br />
<b>Temuto</b> che la Lyondell Basell sia in procinto di lasciare senza pagare nessun prezzo, senza impegnarsi direttamente o indirettamente, in nessun progetto alternativo volto al mantenimento del Polo chimico ternano; <br /><br />
<b>Visto che </b>l’eventuale adeguamento della trasformazione impiantistica- tecnologica dei processi produttivi, compresa la conversione formativa delle maestranze, richiede, per rendere il sito competitivo e funzionale al nuovo piano chimico industriale, tempi strutturali non brevi e quindi il prolungamento delle incertezze salariali per i lavoratori; <br /><br />
<b>Ritenuto</b> che in questi casi l’unitarietà di tutte le forze politiche, sindacali e istituzionali a fianco dei lavoratori costituisce elemento di forza per la salvaguardia dei posti di lavoro; <br /><br />
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a: <br /><br />
1. <b>continuare a sostenere con più forza e determinazione</b> la lotta degli operai con gesti concreti (adesione e partecipazione a tutte le iniziative di pressione messe in atto, ivi compresa la recente “maratona” Terni-Roma organizzata all’insegna del «camminiamo tutti verso la soluzione»);<br /><br />
2. <b>condividere</b> con tutte le altre istituzioni , le forze sindacali, i partiti e i parlamentari umbri che il Polo ternano è strategico per l’Umbria e per l’intera chimica italiana; <br /><br />
3. <b>esortare il Governo</b>, perchè solleciti la Lyondell Basell, ad una forte assunzione di responsabilità e perché avvii, subito, un tavolo istituzionale ( dove si individuano compiti e responsabilità) ove affrontare il problema della chimica, Polo di Terni, come problema nazionale; <br /><br />
4. <b>sollecitare un nuovo Patto di territorio</b> ( liberando risorse nazionali e regionali- fondi FAS-Fondo per le Aree Sottoutilizzate per la riqualificazione e la valorizzazione dell’area del Polo chimico) finalizzato ad uno sviluppo basato sull’attività delle <b>aziende siderurgiche e chimiche</b> e che veda nell’<b>istruzione e nell’università</b> i capisaldi di una nuova strategia vincente per l’occupazione, per la qualità della proposta e per la competitività delle imprese. <br /><br />
Terni, 7 marzo 2011<br />
Nannini Mauro, Talamonti Giocondo<br />
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2011/03/comune-di-terni-atto-di-indirizzo-polo.html">Il Blog Personale di Giocondo Talamonti</a>GIOCONDO TALAMONTI: CHIMICA A TERNI - IL TEMPO STRINGE...2011-02-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it558599Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/>Il tempo stringe. Abbracciamoci tutti intorno al Polo chimico (questo lo slogan della manifestazione) <br /><br />
Sabato 19 febbraio 2011, alle ore 14.30, davanti al piazzale della Polymer eravamo in tanti per portare la solidarietà della città ai lavoratori della Basell e per difendere i posti di lavoro ed il futuro della nostra città. <br /><br />
COME FdS NON CI STIAMO!
E’ necessario che tutte le forze che non ci stanno, si oppongano
unitariamente a quanto sta avvenendo.
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2011/02/chimica-terni-il-tempo-stringe.html">il blog personale di giocondo talamonti</a>SEBASTIANO BONZIO: Soddisfazione per gli spiragli di luce che si aprono sulla trattativa Vinyls 2010-12-22T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548978Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: PRC) <br/><br/><br />
"Esprimo tutta la mia soddisfazione per gli spiragli di luce che si aprono sulla trattativa Vinyls a seguito del preaccordo raggiunto oggi, a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico.
<p>Questa intesa va nella direzione auspicata dal Comune di Venezia e traccia un percorso credibile che consente di salvaguardare i livelli occupazionali e di mantenere aperta la speranza di un futuro industriale per il territorio veneziano, veneto e del Paese. Ringrazio in primis, le lavoratrici ed i lavoratori di Vinyls che, attraverso la generosità della loro lotta, consentono oggi alle istituzioni locali di fissare un punto fermo su cui incardinare le leve politiche per scrivere il rilancio di quella straordinaria risorsa per il territorio che è il polo industriale di Porto Marghera.
<p>Il fallimento della trattativa Vinyls avrebbe potuto significare il collasso dell'intero sistema industriale di Porto Marghera e forse non solo di questo.
<p>La positiva evoluzione della trattativa Vinyls, secondo me, impone alla politica locale, che ha saputo per una volta muoversi compatta verso un comune obiettivo, di cogliere questa opportunità per offrire al territorio, attraverso il tavolo sulle aree di crisi industriali, gli strumenti necessari per traguardare modalità positive di fuoriuscita dalla crisi".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/41911/UT/systemPrint">Comunicato Stampa - Comune di Venezia</a>Sandro Piermatti: Basell: “Troppe anomalie nella vertenza”2010-12-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548943Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Terni (TR) (Partito: PD) <br/><br/><br />
Sono mesi che si protrae la vicenda della Basell e la vertenza appare sempre di più anomala. Ad oggi infatti non c’è un tavolo ufficiale con la presenza di tutti i soggetti che dovrebbero essere interessati a una vicenda di tale portata, ad iniziare dal governo e più specificatamente dal ministero dello Sviluppo Economico. Solo in queste ultime settimane il ministro ha incontrato i vertici della Basell non trovando disponibilità.
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E’ ora di dire basta ad incontri informali, serve la convocazione da parte del governo di un tavolo ufficiale dove ogni soggetto si assuma le proprie responsabilità alla luce del sole. L’informalità può andare bene all’inizio di una vertenza ora serve chiarezza non è più possibile andare avanti con incontri che non si concludano nemmeno con verbali sottoscritti.
<p>Mai una proposta è stata messa nero su bianco, almeno nei confronti delle istituzioni locali e regionali. L’unico documento scritto è quello prodotto dalla regione dell’Umbria, d’intesa con il comune e la provincia di Terni, che avanza la proposta di un accordo di programma per la creazione di un polo della chimica verde a Terni, dove si individuano compiti e responsabilità sia dei soggetti imprenditoriali che pubblici.
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In sostanza serve un tavolo, come fu per il magnetico, con la presenza politica del governo dove per intenderci l’Ast chiuse sì il magnetico ma il territorio ottenne finanziamenti pubblici sulla città e soprattutto da parte della stessa Ast un piano di investimenti massiccio e reale a favore del sito produttivo di Terni, in particolare dell’Inox.
<p>Basell se ne va da Terni senza pagare nessun prezzo?<br />
Senza impegnarsi, direttamente o indirettamente, in nessun progetto alternativo volto al mantenimento del polo chimico ternano, seppur rinnovato? La disponibilità data da Novamont nel campo della chimica verde è una grande opportunità che rischia di naufragare per l’atteggiamento di Basell e per l’inadeguatezza delle azioni messe in campo dal governo.
<p>Occorre mantenere il quadro di unità delle forze politiche e sociali del territorio, l’esigenza di unità non può però fare a meno dell’esigenza di chiarezza e di rispetto dei ruoli e delle responsabilità.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.comune.terni.it/comunicato_stampa.php?id=36172&pagina=2">Comune di Terni</a>PAOLINO D'ANNA: «Porto Marghera sta scoppiando: serve una soluzione nel più breve tempo possibile»2010-11-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548308Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Venezia (Partito: PdL) <br/><br/><br />
Marghera, gli operai sulle torri del Petrolchimico.
<p>I lavoratori della Vinyls ha raggiunto la cima della torri al Petrolchimico di Marghera, a Venezia, per protestare contro "l'immobilismo del governo' sui destini dell'azienda. La protesta è scoppiata dopo il nulla di fatto registrato ieri (24 novembre) a Roma nel corso dell'incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Il tavolo con i commissari straordinari, infatti, non ha portato alcuna decisione sulle offerte giunte per i tre siti italiani della società. Gli altri due stabilimenti si trovano a Ravenna e Porto Torres, dove è partita la protesta dell'Isola dei cassintegrati all'Asinara.
<p>Sul posto i rappresentanti delle autorità locali. <br />
Il vicesindaco di Venezia, Sandro Simeonato, si dice fortemente preoccupato e chiede che ci sia un'assunzione di responsabilità da parte di tutti. Posizione che trova d'accordo Paolino D'Anna, assessore provinciale al Lavoro<br />
«Porto Marghera sta scoppiando: serve una soluzione nel più breve tempo possibile».
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I lavoratori veneti, che si trovano ad altezze variabili tra i 40 e i 130 metri da terra, hanno srotolato alcuni striscioni e messo in mostra le loro bandiere.
<p><b>NEWS ANSA 19:06</b><br />
Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ha chiamato in serata il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni assicurandogli il suo massimo impegno per arrivare nel piu' breve tempo possibile ad una soluzione positiva.<br />Sono scesi dai camini, dalle torri e dal ponte del Petrolchimico i dieci operai della Vinyls di Porto Marghera, tra i quali una donna, saliti per protesta<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.rassegna.it/articoli/2010/11/25/69040/marghera-gli-operai-sulle-torri-del-petrolchimico">www.rassegna.it | Ansa</a>GIOCONDO TALAMONTI: Comune di Terni - Ordine del giorno: aree industriali “compendio Bosco”2010-07-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it502585Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />Al Sindaco del Comune di Terni<br /><br />
<b>Premesso che</b> la società Fucine Umbre, il Gruppo Bernardini e le Industrie Meccaniche Bedini hanno congiuntamente presentato al “Consorzio per le aree industriali e alle Istituzioni locali ternane e umbre” un piano industriale volto a utilizzare il “Compendio Bosco”, di proprietà pubblica, situato a Maratta nel territorio del Comune di Narni.<br /><br />
<b>Preso atto che</b> i tre noti gruppi industriali, con detto piano, si propongono di ampliare, nel sito di cui chiedono la disponibilità, le loro attività industriali, con un saldo attivo in termini occupazionali stimato tra i 160 e 200 nuovi occupati.<br /><br />
<b>Ritenuto</b> fruttuoso il fatto che imprese locali si propongano, unitariamente, di riutilizzare un sito industriale dismesso su cui le Istituzioni hanno fortemente investito per il suo riuso. <br /><br />
<b>Considerato che</b> le tre società, nel presentare l’iniziativa, sostengono la determinazione di sviluppare le proprie attività produttive e di servizi, attualmente prestate a favore delle più importanti multinazionali presenti nel territorio che operano nei comparti siderurgico e chimico, con la possibilità di introdurre processi di verticalizzazione in produzioni ad alto valore aggiunto. <br /><br />
<b>Constatato che</b> lo sviluppo di aree industriali come l’area Bosco costituisce una speranza per creare nuovi posti di lavoro e rappresenta per i giovani l’opportunità di una occupazione che dia loro certezze, <br /><br />
<b>si impegnano il Sindaco e la Giunta ad:</b><br />
• attivarsi per l’avvio del percorso del Piano;<br />
• fornire notizie circa la potenzialità dei 200 posti di lavoro;<br />
• verificare se il gruppo industriale destinatario dell’area intende confermare l’investimento e creare sviluppo e occupazione giovanile; <br />
• accertare le motivazioni che fanno traslare la presentazione del Piano (è stata più volte rinviata) ; l’ultimo rinvio è scaduto il 15 giugno (termine ultimo per la presentazione del Piano esecutivo su l’area Bosco); <br />
• appurare se c’è ancora la volontà delle imprese di consolidare e sviluppare le proprie sinergie con le grandi aziende chimiche e siderurgiche del territorio, a partire dalla TK-Ast ( se ancora c’è l’interesse della grande azienda e se proprio questo condiziona l’operazione);<br />
• riscontrare se il gruppo che ha vinto la gara intende portare a termine l’operazione nonostante la scadenza del termine (15 giugno 2010). <br /><br />
Terni, 30 giugno 2010<br />
Giocondo Talamonti RC/CI
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2010/07/comune-di-terni-ordine-del-giorno-aree.html">Il Blog Personale di Giocondo Talamonti</a>Giorgio ORSONI: Vinyls. A rischio 300 posti. «La situazione che sta vivendo la nostra industria, il nostro territorio, è una delle più gravi che Venezia abbia mai conosciuto»2010-05-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it500087Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: PD) - Consigliere Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) <br/><br/><br />
Il gruppo del Qatar Ramco ha annunciato il ritiro della proposta di acquisire gli impianti di Vinyls accusando l’Eni e i commissari straordinari di "tirare" sul prezzo. Il ministero dello Sviluppo economico ha riconvocato gli arabi perché chiariscano la loro posizione. A rischio 300 posti.
<p>Il sindaco Giorgio Orsoni, preoccupato, si augura «che la decisione del gruppo arabo sia rivista e che il Governo sappia mediare in questa difficile vertenza». <br />
«Valuteremo già domani con Regione e Provincia le azioni da intraprendere nelle prossime ore, ma non posso non ricordare che la situazione che sta vivendo la nostra industria, il nostro territorio, è una delle più gravi che Venezia abbia mai conosciuto.
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<b>Ramco:</b> «non possono più sussistere le condizioni per poter realizzare questo progetto in Italia».<br />
A far cambiare lo scenario, secondo quanto comunicato da Ramco al ministero, sono la richiesta economica fatta dai tre commissari che gestiscono il gruppo in amministrazione straordinaria e l’esclusione da parte di Eni delle saline e dei depositi, circostanza che avrebbe fatto lievitare il costo di oltre 30 milioni di euro.
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<b>Eni:</b> «ora Ramco ci contesta una parte di cui non si è mai parlato perché la trattativa non era ancora entrata nel merito». Lo stesso ministero, informato del ritiro degli arabi, in una nota fa presente come questa decisione «sia in contrasto con lo spirito di collaborazione e con le incoraggianti conclusioni dell’incontro del 5 maggio scorso». <br />
E invita i vertici di Ramco «a chiarire la loro posizione in un incontro che verrà fissato per l’inizio della prossima settimana».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=607300&Data=20100513&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Venezia/Alberto Francesconi</a>GIOCONDO TALAMONTI: Tutti vicino ai lavoratori della Basell…2010-03-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it495185Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
La mobilitazione di tutte le forze politiche e sindacali della città contro la <b>decisione provocatoria</b> della Basell di chiudere lo stabilimento, ha per il momento prodotto l’effetto di sospendere ogni determinazione in merito.<br /><br />
Il congelamento non può soddisfare nessuno se non è anticipatore di un progetto alternativo che assicuri ai dipendenti e alle loro famiglie la continuità del rapporto occupazionale.<br /><br />
I quindici giorni che seguiranno, a far data da oggi, dovranno servire ad <b>individuare linee programmatiche occupazionali che evitino i già gravi disagi</b> che la realtà locale subisce per gli effetti della depressione produttiva nella quasi totalità dei settori industriali.<br /><br />
<b>Il Gruppo consiliare RC-CI darà, tutto intero, il suo incondizionato appoggio alla causa dei lavoratori</b> investiti nella triste vicenda in questione, ancora più amara se relazionata al fatto che la decisione della Basell di interrompere la produzione si scontra con l’evidenza di bilanci estremamente positivi.<br />
Il sostegno ai dipendenti sarà concretizzato attraverso ogni forma di lotta possibile, senza nulla trascurare, partecipando ad ogni incontro sul tema e promuovendo tutte le iniziative necessarie a salvaguardare la professionalità e le prospettive del Polo Chimico ternano, nella consapevolezza che il cedimento del Polo Chimico potrebbe comportare un effetto a valanga su altre realtà produttive del territorio.<br /><br />
Capogruppo RC/CI<br />
Giocondo Talamonti
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2010/03/tutti-vicino-ai-lavoratori-della-basell.html">Il Blog Personale di Giocondo Talamonti</a>GIOCONDO TALAMONTI: La chimica e le opportunità di lavoro oggi2010-02-15T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it478021Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: Misto) <br/><br/><br />
convegno sulla chimica all’ITIS<br />
“La Chimica e le opportunità di lavoro oggi”<br /><br />
Questo Istituto, nel convincimento che per sfruttare al meglio le risorse del territorio occorre puntare sulla <b>preparazione professionale dei giovani</b> e sul <b>miglioramento del sistema scolastico</b>, intende promuovere momenti di orientamento ed approfondimento su settori strategici dell’economia produttiva.<br /><br />
A tale scopo organizza, il 16 febbraio 2010, alle ore 9.30, presso l’ITIS un convegno sul tema <b>“La chimica e le opportunità di lavoro oggi”</b>, per il quale ha invitato e conta sulla presenza della <b>dott.ssa Catia Bastioli</b>, Amministratore Delegato della Novamont. <br />
All’iniziativa hanno dato la propria adesione, oltre alle Istituzioni locali che l’hanno patrocinata, <b>Manni Massimo</b>,Presidente della Coldiretti, <b>Sergio Rossi</b>,Direttore Bayer Sheet Europe S.p.A. Narni <b>Enrico Cipiccia</b>, Presidente della C.C.I.A.A. di Terni, <b>Carlo Salvati</b>, Presidente della Confapi.<br />
<br/>fonte: <a href="http://talamontigiocondo.blogspot.com/2010/02/convegno-sulla-chimica-allitis.html">Blog personale di Giocondo Talamonti</a>RENATO SORU: «Non è facile credere alle promesse del Governo sull'Alcoa»2009-11-27T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it452466Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Sardegna (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
"Abbiamo già visto a che cosa sono servite le promesse del ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, sulla chimica a Porto Torres. Abbiamo sentito le promesse sulla Eurallumina di Portovesme. E' stato bocciato il progetto di riconversione industriale per Arbatax. Ci sono state cancellate tante cose senza aver visto una Regione forte e autorevole in grado di opporsi. Non è facile, quindi, credere adesso alle promesse del Governo sull'Alcoa".
<p>L'ex presidente della Regione, Renato Soru, intervenendo in Consiglio regionale nella discussione generale sulla Manovra finanziaria 2010, ha così evidenziato come "il momento abbastanza terribile" che vive la Sardegna non sia stato accompagnato da quanto si è fatto nei primi dieci mesi della legislatura: "Se guardiamo alle opere, non abbiamo di che confortarci tanto".
<br />
<br/>fonte: <a href="http://lanuovasardegna.gelocal.it/stampa-articolo/1790800">La Nuova Sardegna</a>Dario FRANCESCHINI: «L’Eni non abbandona la chimica»2009-08-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it401987Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
«Ho parlato con Scaroni e mi ha detto che Eni non vuole uscire dalla chimica».<br />
Parole di Dario Franceschini, segretario del Partito Democratico pronunciate a porte chiuse (o quasi) ad un gruppo di lavoratori chimici e politici veneziani ieri pomeriggio nella saletta del dopolavoro Syndial in via Fratelli Bandiera, di fronte allo storico capannone del Petrolchimico.
<p>Inizialmente avevano pensato di organizzare l’incontro proprio lì dentro, ma l'esiguità del gruppo (pochi ma buoni) e i 33 gradi all’ombra hanno indotto a scegliere un luogo più raccolto e con l’aria condizionata.
<p>Uscito dall’incontro riservato, il segretario del Pd ufficialmente ha confermato solo di aver incontrato l’amministratore delegato dell’Eni e di aver ascoltato parole molto promettenti.
<p> Anche per Franceschini, ad ogni modo, nel nostro Paese l’industria chimica deve restare, «certo dovranno essere le produzioni più innovative e occorrerà anche una razionalizzazione dei siti produttivi, ma è indubbio che sia strategica per il nostro futuro».
<p>
E Porto Marghera? Chimica anche qui, ma non solo, «perché questa regione era ridotta ad un vicolo cieco, oggi è diventata il cuore dell’Europa», il crocevia dei traffici tra i paesi europei, soprattutto dopo l’allargamento ad Est, «e Porto Marghera è la porta di accesso ai mercati europei».<br />
Se non si fa in fretta a dotarsi delle infrastrutture necessarie, in modo da dare servizi di qualità alle aziende, perderemo però anche questo treno: <br />
«Quando sarà allargato il canale di Panama, i traffici mondiali seguiranno nuove rotte. Già oggi l’80% delle merci che arrivano nel Mediterraneo entrano dal canale di Suez ed escono dallo stretto di Gibilterra», e ai porti dell’Adriatico restano le briciole.<br />
Che fare? «Noi ne parleremo sicuramente al prossimo congresso e faremo la nostra parte, ma se il Governo continua a fare il contrario di quel che dice ci sono poche speranze, rischiamo di passare dal sistema delle Partecipazioni statali, dove le scelte industriali dipendevano dai voleri dei partiti, ad un sistema in cui il Governo se ne lava le mani».
<p> A proposito di congresso, ieri Franceschini era accompagnato da Giuseppe Scaboro, Valter Vanni, Andrea Ferrazzi, i senatori Franca Donaggio e Pierpalo Baretta, Diego Bottacin, poi è arrivata anche l’assessore alle Politiche educative del Comune, Annamaria Giannuzzi Miraglia;<br />
e in mezzo a tutti c’era Andrea Causin, candidato alla segreteria regionale del Pd al prossimo congresso, in gara con il senatore Felice Casson per la mozione pro-Marino e la vicentina Rosanna Filippin per la mozione Bersani. «Andrea Causin ha dimostrato di avere le qualità per prendere in mano il Veneto e coordinarsi con il nazionale, purtroppo ha un avversario molto forte» ha detto Franceschini poco prima di tagliar corto sulle polemiche scoppiate in seguito alla proposta della Lega di istituire le gabbie salariali per diversificare le buste paga tra Nord (dove la vita costa di più) e Sud:<br />
«Calderoli ha già smentito, ma forse si sono dimenticati di fargli leggere la prima pagina della Padania. Ad ogni modo non si può tornare indietro e ignorare le leggi che sono intervenute in questi anni.<br />
Se dovessero introdurle, al Nord gli stipendi rimarrebbero bloccati e al Sud diminuirebbero. Bel risultato».
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Di polemica in polemica, le gabbie salariali ieri pomeriggio erano già state sopravanzate dalla proposta, di un gruppo di senatori leghisti, di affiancare le bandiere regionali al tricolore: «Ci sono milioni di italiani che non sanno come tirare a fine mese, e migliaia di imprese che non ce la fanno ad andare avanti, ma i senatori leghisti pensano alle bandiere, evidentemente hanno tempo da perdere».
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<a href="http://www.partitodemocraticoveneto.org/dett_moovie.asp?ID_evento=75&ID=494"><b>IL VIDEO</b></a><br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=721875&Data=20090806&CodSigla=VE">Il Gazzettino.it </a>Pier Ferdinando CASINI: «Berlusconi farebbe bene a visitare Porto Marghera. I problemi veri sono qua»2009-05-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391360Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) <br/><br/><br />
«Ho fatto un patto, tornerò prima dell’estate»<br />
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«Berlusconi farebbe bene a visitare Porto Marghera. Da parte nostra abbiamo fatto un patto, e saremo qui prima dell’estate a seguire la situazione da vicino». <br />
Il presidente dell’Udc Pierferdinando Casini è ancora infreddolito, nello scoperto del Molocinque di Marghera dove lo aspettano i militanti, il portavoce e coordinatore regionale Antonio De Poli e il candidato presidente della Provincia Ugo Bergamo.<br />
Per toccare con mano la situazione di Porto Marghera è appena sceso da uno dei silos del Centro intermodale adriatico che da 54 metri d’altezza offre un quadro d’insieme dell’area industriale. Poi, dopo aver parlato con Eugenio De Vecchi e Giorgio Lorenzato, si è chiuso in una stanzetta dove lo attendeva una delegazione dei lavoratori della chimica composta da Franco Baldan, Massimo Meneghetti e Maurizio Don, ai quali ha promesso udienza nel suo studio a Roma in occasione dello sciopero generale della categoria del 24 giugno prossimo.
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«Non ho in tasca nessuna ricetta per uscire dalla crisi della chimica - spiega poi Casini - ho sentito i lavoratori e credo che manchi qualsiasi progetto in proposito da parte del Governo, mi sembra che si navighi al buio». <br />
Per questo il leader dell’Unione di centro ritiene opportuno un impegno diretto a Marghera da parte del presidente del Consiglio. Al quale Casini contesta di essere ormai subordinato alla linea dettata dalla Lega Nord: «Il Pdl è ormai il Partito della Lega - dice strappando l’applauso ai presenti - cui ha consegnato le chiavi della politica italiana.<br />
Ormai è la Lega a decidere la linea, che si tratti di immigrazione, federalismo o di quote latte». Per questo la scelta fatta a suo tempo di uscire dalla Casa delle libertà rappresenta per l’Udc la possibilità di «rafforzare il centro moderato che non fa politica con le veline o con gli attacchi alla Magistratura. <br />
Non capisco perché Berlusconi attacchi i giudici il lodo Alfano lo mette al riparo dalla Magistratura. Demonizzando i giudici si favorisce solo la criminalità. E poi - aggiunge - come farei a parlar male dei giudici avendo di fronte un componente del Csm»?
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Davanti al palco del Molocinque c’è infatti Ugo Bergamo, candidato per la Provincia ma anche per le Europee, il cui staff ha dovuto peraltro discutere con il seguito di Tiziano Motti (in prima fila fresco di parrucchiere) che all’ingresso distribuiva volantini in "concorrenza" con il lavoro delle sostenitrici di Bergamo dalla vertiginosa minigonna. In realtà l’ex sindaco si è autosospeso dal Csm dopo la sua candidatura, anche se un’eventuale elezione al Parlamento di Strasburgo non pone problemi di incompatibilità con l’organo di autogoverno della Magistratura. <br />
Quanto a Porto Marghera, "la chimica pulita - si legge nel programma del candidato presidente dell’Udc - rappresenta un assetto fondamentale che, pur puntando alle necessità che vi siano adeguati e condivisi investimenti, dovrà coniugare e armonizzare ambiente, sviluppo e sicurezza". Parole che nel cuore del polo industriale vengono accolte con soddisfazione, ma anche con la richiesta di un sostegno diretto nella vertenza in atto.<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=586027&Data=20090530&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Alberto Francesconi</a>Massimo Cacciari: Chimica a Porto Marghera. Aspetto ancora qualche giorno dopo di che denuncerò pubblicamente che, per quanto riguarda il Comune di Venezia, l’accordo firmato nel 2006 cessa di valere su tutto”2009-05-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391253Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
Massimo Cacciari è pronto a mandare per aria il tavolo istituzionale se il colosso energetico non chiarirà la strategia su Porto Marghera: “Comunichi definitivamente cosa ha intenzione di fare: se c’è o non c’è un piano specifico sul cloro soda, se c’è o non c’è un altro imprenditore. Aspetto ancora qualche giorno dopo di che denuncerò pubblicamente che, per quanto riguarda il Comune di Venezia, l’accordo firmato nel 2006 cessa di valere su tutto”.
<p> L’ha detto ieri nel corso di un convegno sul futuro dell’area industriale promosso dal Partito democratico nell’auditorium, pieno ma non gremito, del Centro servizi della Provincia, in via Forte Marghera; un modo per dire che se non ci sono più gli investimenti previsti sugli impianti chimici il Comune potrebbe non dare più nemmeno le autorizzazioni per i 600 milioni di euro di investimenti sulla raffineria di Eni, peraltro già messa in pericolo dai ritardi proprio sulle autorizzazioni che devono dare gli enti locali e dalle mutate condizioni del mercato mondiale. Cacciari è pronto ad una forte presa di posizione.
<p>“Se la prospettiva sarà la chiusura, con una ricaduta drammatica per l’occupazione, sappiate già che questa amministrazione non avvallerà nessuno accordo fasullo che sia solo una grande presa in giro, come quella che ipotizza il cosiddetto waterfront”.
<p>Scintille, queste, di una discussione che per il resto ha riservato bordate da ogni parte alla Regione, accusata di aver rotto l’allineamento degli enti per salvare le fabbriche e i posti di lavoro.
<p> “La Regione non vuole il cloro soda. Si può stare insieme se si vuole realizzare un disegno comune, ma qui c’è chi vuole lo smantellamento degli impianti, in maniera scientifica. Il Comune e la Provincia sono andate oltre le loro competenze, altri sono stati latitanti” – ha attaccato il presidente della Provincia Davide Zoggia. <br />
“Nel nostro ultimo corteo il Comune e la Provincia ci hanno manifestato tutto il loro appoggio e la loro solidarietà mentre della Regione non si è mai fatto vivo nessuno” – ha sostenuto Franco Baldan della Cgil.
<p> E’ giunta anche la difesa d’ufficio di Fiorenzo Sartor, la cui impresa Vynils Italia deve ora fare i conti con l’istanza di fallimento. “Era la sola e unica persona disponibile a farsi carico della chimica” – hanno spiegato all’unisono Cacciari e Zoggia. Non contrari, entrambi, alla soluzione del commissario che ha preso corpo nelle ultime ore purché sia meglio precisato il ruolo che gli spetta. “Siamo stati noi i primi in assoluto a chiederlo perché non è possibile che il ministero dell’Ambiente ci metta anni a rilasciare un permesso” – per Cacciari; “Va benissimo se viene ad accelerare i processi delle bonifiche, non a fare il politico” – per Zoggia. Il primo cittadino è intervenuto con molta decisione.<br />
“I piani che le amministrazioni locali hanno sottoscritto con i ministri dei diversi governi e le diverse forze sindacali, erano buoni e realistici. La verità è che tanti, poi, hanno messo i bastoni tra le ruote e l’Eni, oggi come oggi, ha altre idee e non ha interesse sulla chimica”.
<p> E mentre Cacciari è pronto a sfilarsi, a fronte dei sindacati che domandano il rispetto dei patti, il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, ha parlato esplicitamente di un progetto B. “Gli accordi che sono firmati non sono più una garanzia sufficiente. A questo punto è necessario fissare dei traguardi operativi e domandarsi che cosa si debba pretendere da Eni. La prospettiva di attività industriali leggere è già possibile in alcune aree per il cui recupero si possono da subito reimpiegare 3-400 lavoratori” – ha spiegato.
<p>Intanto, i lavoratori continuano a mobilitarsi: questa mattina manifestano in Regione a palazzo Balbi e lunedì prossimo, nel capannone del petrolchimico, si raduneranno in assemblea generale, dalle 14 alle 22, con i segretari nazionali di Cgil Cisl e Uil di categoria.<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=548232&Data=20090513&CodSigla=VE">IL Gazzettino.it - Alvise Sperandio</a>Claudio SCAJOLA: Chimici esasperati. «Ci attiveremo immediatamente per trovare soluzioni industriali che garantiscano la continuità degli impianti di Marghera e Porto Torres, anche se occorre adeguare la nostra struttura produttiva all’attuale crisi globale »2009-05-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391175Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Sviluppo economico (Partito: PdL) <br/><br/><br />Aspettando Roma, la situazione a Marghera è sempre più tesa e incontrollabile. <br />
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<a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=533133&Data=20090507&CodSigla=VE">I chimici sono esasperati</a> da mesi di annunci di salvataggio del loro posto di lavoro, mai concretizzati. Da oggi comincia il «conto alla rovescia» che porterà - secondo le disposizioni della Vinyls di Fiorenzo Sartor in procinto di fallire - alla chiusura del Cv 22/23 di Vinyls, l’ultimo impianto del «ciclo del cloro» ancora in funzione. Il ministro Scajola ribadisce che convocherà al più presto il tavolo nazionale per cercare soluzioni che garantiscano la continuità della chimica di Porto Marghera e Sardegna. Intanto Arkema e Solvay, tirate in ballo da alcuni consiglieri comunali del centrodestra, smentiscono categoricamente le trattative per acquisire gli impianti di Vinyls e comunque di essere pronte a partecipare al tavolo del ministro se saranno invitate.
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Vinyls, la società di Fiorenzo Sartor che ha preso il posto dell’ex Ineos, ha deciso di portare la sua società al fallimento. Nel giro di 15 giorni - salvo le proteste annunciate dai lavoratori - tutto il ciclo del cloro del Petrolchimico chiuderà. Una prospettiva sempre più vicina e ineluttabile, che sta esasperando ancor più i lavoratori travolti da ridde di voci su possibili nuovi acquirenti di Vinyls che puntualmente smentiscono. L’unico a confermare il suo interesse a prendere in affitto, in sede fallimentare, gli impianti del pvc di Vinyls, è il gruppo chimico bolognese Bertolini.
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Le smentite. Sia Arkema che Solvay - due multinazionali chimiche già presenti con propri impianti a Porto Marghera e preoccupate per l’ulteriore chiusura di impianti e al conseguente aumento dei costi dei servizi condominiali del Petrolchimico - smentiscono categoricamente di aver mai manifestato interesse agli impianti di Vinyls e tanto meno di aver mai aperto trattative al riguardo con il ministero dello Sviluppo. Le due multinazionali, al pari di Eni e delle altre società già presenti a Marghera, dicono soltanto che, se invitate, parteciperanno al tavolo nazionale.
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Scajola cerca soluzioni. Rispondendo alle richiese pressanti dei sindacati, Scajola ha assicurato ieri che il suo ministero sta «seguendo quotidianamente la situazione di Marghera e sta lavorando anche con le autorità locali per trovare una soluzione alla crisi della Vinyls-ex Ineos e di garantire gli accordi sottoscritti». «Se si confermasse l’impossibilità di proseguire la gestione di Vinyls per motivi di mercato - ha aggiunto il ministro - ci attiveremo immediatamente per trovare soluzioni industriali che garantiscano la continuità degli impianti di Marghera e Porto Torres.
<p> <b>La chimica di base è essenziale per l’Italia, anche se occorre adeguare la nostra struttura produttiva all’attuale situazione di crisi globale e all’evoluzione prevedibile della domanda al momento della ripresa.</b><br />
Affronteremo questi temi prima con Eni e poi con gli altri produttori nell’incontro che sto per convocare. Sono in gioco decisioni importanti, che vanno prese rapidamente senza perdere di vista il quadro del settore».
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<br/>fonte: <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/stampa-articolo/1628886">La Nuova di Venezia e Mestre - Gianni Favarato</a>Massimo Cacciari: Petrolchimico. «Qualcuno vuole affossare Marghera»2009-05-03T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391126Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />Rilancio l’invito al Governo di convocare le parti.<br />
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Mestre - «Non è scritto nel libro del destino che il ciclo del cloro, opportunamente riconvertito, debba chiudere. Se questo sta accadendo, è perché c’è una precisa scelta di dismissione. La crisi di tantissime fabbriche di questa città porta un nome e un cognome preciso». Va giù durissimo il sindaco Massimo Cacciari parlando del futuro di Porto Marghera, dal palco del primo maggio, a metà pomeriggio, in piazza Ferretto. Il primo cittadino, in tenuta casual, prende la parola a sorpresa nel corso della manifestazione pubblica in cui Cgil, Cisl e Uil, assieme, chiamano a raccolta i lavoratori nel cuore della città. La risposta è tiepida visto che in piazza, sotto il palco allestito dalla parte del cinema, non c’è la folla delle grandi occasioni. Attorno alle bandiere dei sindacati e a qualche vessillo comunista, con la falce e il martello, tra i presenti arriva anche il prosindaco, Michele Mognato.
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Cacciari, invece, sale la scaletta con l’assessore comunale al Piano strategico, Laura Fincato, e provinciale alle Attività produttive, Giuseppe Scaboro. Appena si avvicina al microfono, non fa giri di parole. «La crisi è globale e profonda, però è necessario distinguere tra chi di fronte ad essa fa il suo dovere e chi la sfrutta. Bisogna fare un discorso di verità. In certi casi siamo di fronte a responsabilità chiare. Per esempio la Sirma è stata una speculazione mentre la Montefibre avrebbe avuto un altro futuro se soltanto una politica industriale seria ne avesse affrontato la situazione. Così, non è scritto nel libro del destino che il ciclo del cloro debba chiudere. Questo non è un esito naturale, come nel caso di una casa che crolla a seguito del terremoto. Niente affatto, è una scelta politica ed è giusto dirlo», spiega, con vigore, il sindaco. Il quale non cita mai esplicitamente l’Eni, anche se, evidentemente, il suo riferimento su quanto sta succedendo a Porto Marghera, è anzitutto al colosso energetico. «Da anni le istituzioni e i sindacati, lavorando assieme – prosegue – indicano strade di riconversione possibile, rispetto a cui, però, emergono in continuazione ostacoli. Ostacoli che vengono fuori adesso e che però venivano fuori sistematicamente anche prima della crisi che stiamo attraversando. L’amministrazione da anni sta lottando contro la precisa scelta di dismissione e già ancora da prima di questa difficile fase».
<p>
Cacciari attacca: «Non mi pare intellettualmente onesto che qualcuno pianga per la chimica mentre prima promuoveva i referendum per affossarla. Mi riferisco anche ad alcune forze politiche di sinistra che si sono comportate esattamente in questo modo. Non è ammissibile giocare con la crisi, ma bisogna essere responsabili fino in fondo». Chi ascolta, applaude. Il sindaco difende a spada tratta, anche nel tono della voce, il polo industriale rilanciando la partita. «Il ciclo del cloro opportunamente riconvertito è strategico per la città e non solo e chi condivide questa considerazione è chiamato a comportarsi coerentemente. Il ministro Claudio Scajola convochi un tavolo nazionale su Porto Marghera e si faccia il possibile per ritirare l’istanza di fallimento presentata dall’imprenditore Fiorenzo Sartor. Lo stesso impegno però lo chiediamo a Unidustria, che dovrebbe muoversi ad affrontare questa crisi frutto di politiche sbagliate e della precisa volontà di dismissione di chi ha sfruttato l’area, ma adesso se ne vuole andare senza pagare dazio». Alla fine del discorso, il battimano, in piazza, diventa fragoroso.<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=523183&Data=20090503&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Venezia - Alvise Sperandio</a>Massimo Cacciari: 1° maggio. La festa del lavoro non si trasformi nel funerale di Marghera [Link interni]2009-05-01T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391124Alla data della dichiarazione: Sindaco Comune Venezia (VE) (Partito: DL) <br/><br/><br />
Mestre<br />
Un weekend di tempo - quello del 1° maggio - per far sì che la festa del lavoro non si trasformi nel funerale di Marghera. È l’appello che da Venezia il sindaco Massimo Cacciari, il presidente Davide Zoggia e i sindacati dei chimici lanciano a Roma chiedendo, a tempi stretti, una convocazione urgente per interrompere la procedura fallimentare avviata dal presidente di Vinyls Italia <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=521143&Data=20090501&CodSigla=VE">Fiorenzo Sartor</a> dopo un mese di stallo nell’acquisizione del’ex Ineos.<br />
Per Venezia, e per i <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/stampa-articolo/1626064">lavoratori</a>, valgono gli <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=521142&Data=20090501&CodSigla=VE">accordi</a> sottoscritti nel 2006, compresi quelli relativi alle forniture della materia prima agli impianti del cloro-soda che l’Eni, secondo quanto denunciato dallo stesso Sartor, avrebbe rialzato facendo venire meno le condizioni per la ripresa produttiva. <br />
Ma per vedere le carte in tavola è necessario che il Governo (e il ministero dello Sviluppo economico in primo luogo) assuma al più presto l’iniziativa, con il coinvolgimento dell’Eni e di Confindustria.
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E da Roma, in una giornata convulsa, fatta di incontri, telefonate e presidi ai cancelli del Petrolchimico e della Raffineria Eni, rimbalza l’ipotesi di un "piano B" per salvare la chimica di Marghera, qualora l’ipotesi Sartor non fosse più percorribile. <br />
A rivelarlo è il presidente del Consiglio comunale Renato Boraso, ieri a Roma per la convention della Coldiretti nella quale ha incontrato di persona il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola: «Il ministro mi ha detto che segue con attenzione la vicenda - dice Boraso - e ha aggiunto che ci sono due importanti richieste di acquisizione che saranno valutate assieme all’Eni». Proprio ieri, peraltro, lo stesso Scajola ha assicurato al presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci che è in contatto costante con i vertici dell’Eni «per trovare una soluzione congrua che soddisfi tutte le esigenze».
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Resta il fatto che, per evitare il baratro della chimica, all’orizzonte dopo la decisione dei vertici di Vinyls Italia di presentare istanza fallimentare, resta davvero poco tempo. Ne sono consapevoli i lavoratori che, alle tre di notte di ieri, hanno dato vita a un presidio all’ingresso 9 del Petrolchimico, per impedire l’ingresso dei Tir, e alle porte della Raffineria dell’Eni, simbolo del colosso energetico chiamato in causa da Sartor per il mancato decollo di Vinyls Italia. Poche ore dopo, tra Ca’ Farsetti e Treviso (dove nel primo pomeriggio, come si legge a parte, Sartor ha raccontato la sua versione dei fatti) partiva uno scambio di telefonate per sondare le intenzioni del "re" dei ponteggi aerei.
<p>Nel pomeriggio un vertice nel municipio di Mestre con la presenza del sindaco Massimo Cacciari e dell’assessore al Piano strategico Laura Fincato, del presidente della Provincia Davide Zoggia e dell’assessore alle Attività produttive Giuseppe Scaboro dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil ha fatto il punto della situazione. «È impossibile - si legge nel documento stilato al termine dell’incontro - che accordi sottoscritti da tutti (Regione, Provincia, Comune, ministeri competenti, organizzazioni sindacali, Confindustria, aziende) dal 1998 al 2006, la cui validità sempre da tutti è stata riconosciuta e ribadita in tutte le sedi, vengano disattesi per qualche superabilissima ragione di ordine meramente commerciale.
<p>È impossibile che il rilancio del settore chimico, dichiarato strategico (in maiuscolo nell’originale, ndr) dal ministro Scajola, dal presidente del Consiglio, dalla presidente di Confindustria, fallisca per una questione sul prezzo di qualche materia prima». «Le organizzazioni sindacali e i lavoratori di Porto Marghera - aggiungono i segretari di Filcem, Femca e Uilcem Venezia - chiedono nuovamente e con forza alle istituzioni, soprattutto al governo e al ministro dello Sviluppo economico Scajola, un intervento rapido e risolutivo per la conclusione di questa vicenda». «Il governo faccia la sua parte - conclude Massimo Meneghetti (Femca Cisl), ma in modo serio, perché ormai ci resta poco tempo».<br />
<br/>fonte: <a href="http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=521145&Data=20090501&CodSigla=VE">Il Gazzettino - Venezia - Alberto Francesconi</a>RENZO MARANGON: Crisi al polo chimico di Porto Marghera. «Siamo arrivati alla soglia del disastro» [Link interno: Eni]2009-04-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it391104Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Veneto (Partito: FI) - Consigliere Provincia Rovigo (Lista di elezione: FI) - Consigliere Regione Veneto (Gruppo: FI) - Consigliere Provincia Vicenza (Gruppo: FI) <br/><br/><br />
Per l'assessore regionale veneto al Territorio Renzo Marangon «l'attuale situazione del polo chimico di Porto Marghera è arrivata alla soglia del disastro».
<p>
Marangon ne ha parlato alla commissione regionale Attività produttive, riunita a palazzo Ferro-Fini per valutare i problemi del polo produttivo veneziano e le possibili strategie regionali per fronteggiare la grave crisi del Petrolchimico. «Le istituzioni locali e regionali - ha aggiunto - hanno fatto di tutto, ma se non entreranno in gioco nuovi imprenditori o il governo nazionale attraverso <a href="http://www.gazzettino.it/stampa_articolo.php?idapp=17294">Eni</a>, il declino sarà inarrestabile».<br />
L'incontro si è tenuto dopo che Vinyls Italia (ex Ineos) ha espresso l'intenzione di dichiarare fallimento.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/stampa_articolo.php?idapp=17291">Il Gazzettino.it</a>Gianpiero BOCCI: SCAJOLA INTERVENGA PER EX TERNI CHIMICA2008-10-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it376278Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Interrogazione del deputato del Pd Gianpiero Bocci al ministro Scajola per saper quali iniziative intenda adottare per individuare una soluzione che scongiuri l'abbandono di un sito industriale di grande pregio e ricco di potenzialità quale quello dell'ex Terni Chimica di Nera Montoro. Lo
stabilimento dell'ex Terni Chimica, oggi Yara - afferma Bocci - rischia di chiudere a dicembre con la perdita annunciata di 100 posti di lavoro, senza considerare le conseguenze sull'indotto. Yara, società norvegese proprietaria dello stabilimento di Nera Montoro, avrebbe deciso di spostare la produzione di nitrato di calcio a Ravenna o a Ferrara. Questo, secondo Bocci, dopo aver guadagnato a Terni più di 800 milioni di euro, chiudendo una fabbrica quasi centenaria e dotata di macchinari che aumentano la resa e la qualità del prodotto. Non solo: il sito dove sorge lo stabilimento beneficia di sconti energetici per elettricità e gas e di una linea ferroviaria autonoma. Tutti vantaggi - conclude Bocci - che sarebbe davvero sconsiderato non sfruttare, proponendo un nuovo progetto industriale che ridia slancio allo sviluppo e all'occupazione della conca ternana.<br/>fonte: <a href="http://www.spoletonline.com/?page=articolo&id=123437">SpoletoOnline</a>