Openpolis - Argomento: patrimonio artisticohttps://www.openpolis.it/2013-10-08T00:00:00ZAndrea MARTELLA: Decreto Cultura. Un'occasione di rilancio per teatri virtuosi come la Fenice di Venezia.2013-10-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it710419Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Tutelare il nostro patrimonio artistico e rilanciare l’economia legata ad uno dei più importanti settori del nostro Paese: questo è l’obiettivo del Decreto Cultura, approvato al Senato e che ora sarà al vaglio della Camera, con significativi miglioramenti approvati grazie gli emendamenti del Pd.
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Basti pensare alle misure riguardanti il sito di Pompei, per il quale si darà il via ad un nuovo piano di gestione organizzativa e amministrativa per far rinascere un luogo tanto prezioso quanto purtroppo trascurato negli ultimi anni. A questo si aggiunge la decisione di attuare un programma di inventario, catalogazione e digitalizzazione del patrimonio culturale, che impegnerà lavorativamente 500 giovani.
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Il decreto prevede inoltre finanziamenti a favore di musei e siti archeologici, tra i quali 8 milioni a favore dei nuovi Uffizi di Firenze, mentre sono stati incrementati di altri 20 milioni, oltre ai 90 previsti dal decreto, i fondi per il tax credit del cinema e dell'audiovisivo.
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Mi piace poi evidenziare i miglioramenti per quanto riguarda l’articolo 11, relativo alle Fondazioni Lirico-Sinfoniche.
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In particolare, sono stati accolti emendamenti riguardanti la governance, la fiscalità e, soprattutto, le modalità di ripartizione del FUS in cui, per la prima volta, una percentuale specifica sarà destinata ai teatri con una corretta gestione economica. Si va quindi sulla strada di una maggiore attenzione rivolta alle capacità produttive. E sono convinto che teatri virtuosi come la Fenice di Venezia potranno essere giustamente premiati per la loro capacità gestionale e produttiva e per i buoni risultati ottenuti.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.andreamartella.it/index.php?option=com_content&view=article&id=322:decreto-cultura-un-occasione-di-rilancio-per-realta-virtuose-come-la-feniceq&catid=44:blog">www.andreamartella.it</a>Gianfranco BETTIN: Alta marea, clima e grandi navi: "La vera apocalisse in corso a Venezia"2012-11-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it659844Alla data della dichiarazione: Assessore Comune Venezia (VE) (Partito: Lista Civica - Cen-Sin) <br/><br/><br />
Nulla descrive meglio il tipo di Apocalisse in corso e il modo in cui la si sta affrontando di una foto, diffusa oggi a Venezia, in cui si vede l’onda di alta marea (giunta a 149 cm) sommergere piazza san Marco e quasi tutta la città mentre una mostruosa nave crociera entra spensierata in bacino.
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L’evento eccezionale, frutto di mutamenti climatici globali, del dissesto idrodinamico locale e di circostanze meteo che comunque al mutamento climatico rinviano, viene bellamente e impudentemente attraversato.
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“Gli affari sono affari e qui a bordo del Titanic siamo al sicuro”, sembrano dire dall’alto della nave crociera e dal suo business-desk.
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Intanto, “colà dove si puote ciò che si vuole”, si rinviano decisioni che giornate come questa rivelerebbero invece di estrema urgenza sia che si parli di azioni contro l’impazzimento del clima sia che si alluda a interventi contro il dissesto idrodinamico (anzi, si progettano nuovi disastri epocali come il porto passeggeri nelle barene di Dogaletto, come vorrebbe Venezia Terminal Passeggeri, o lo scavo di nuovi rischiosi canali in laguna).
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Venezia è abituata a essere oggetto di chiacchiere anche per le ragioni più futili e di grida d’allarme magari generose ma spesso incapaci di rivelare l’origine autentica del pericolo. L’alba di oggi, immagini come queste, descrivono invece con brutale chiarezza da dove venga il vero rischio, quale nesso tra affarismo, incoscienza e impotenza occorra spezzare.<br />
<br/>fonte: <a href="http://ecovenezia.wordpress.com/2012/11/12/alta-marea-clima-e-grandi-navi-bettin-la-vera-apocalisse-in-corso-a-venezia/">ecovenezia</a>Pier Luigi BERSANI: Per il turismo un posto d'onore nel nostro pro2012-09-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it685280Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/>Il turismo è un campo fondamentale per noi. C'è bisogno di avere una strategia in questo settore per difendere il lavoro, per garantire i diritti dei consumatori, per sollecitare gli investimenti delle imprese e per valorizzare l'enorme patrimonio culturale, artistico, storico, paesaggistico, che noi abbiamo.<br/>fonte: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=LEHN0u7qmbQ">Youtube</a>Philippe Daverio: Terremoto in Emilia. "Utilizzare questa catastrofe per ripensare queste città"2012-05-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it640943<br />
"A mio avviso in questo momento bisogna dimostrare una muscolatura che al Paese è mancata a lungo, immaginando di essere come nel Settecento. Ovvero ricostruendo meglio. E utilizzando questa catastrofe per ripensare queste città".
<p>"Nel Settecento, si costruiva in stile settecentesco. Forse è venuto il momento di smetterla di avere paura di dialogare con il passato. In altri termini, ricostruendo una torre non esattamente com'era, ma magari diversa. Oppure con la stessa sagoma ma con materiali diversi".
<p>"Dobbiamo avere il coraggio di affrontare il tema della mutazione dell'eredità. Un dibattito complicatissimo. Forse, però, è giunto il momento di affrontarlo. Si potrebbe realizzare in Emilia un laboratorio di idee, anche perché l'Italia, che un secolo fa era uno dei Paesi più belli del mondo, ora è diventato uno dei più brutti, se paragonato agli altri Stati europei".
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"Questo è il momento nel quale lo slogan che noi abbiamo lanciato, 'Save Italy', diventi importante. Perché l'Emilia è una delle tante culle dell'Occidente. Sarebbe intelligente immaginare un contributo internazionale alla sorti dell'Italia".
<p>"Vorrei che nel 2015 si facesse un Expo dell'Italia. Senza costruire dei capannoni che verranno demoliti, ma facendo un Expo diffuso, capace di mostrare le ricchezze italiane".
<p>"Quanto poi alle ricostruzioni del passato vedo soltanto due casi fortunati: quelli di Tuscania e del Friuli, diventati dei presidi di estetica territoriale".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.adnkronos.com/IGN/ext/printNews.php?sec=News&cat=Cronaca&loid=3.1.3359818138">Adnkronos</a>Lorenzo Ornaghi: "Rimango contrarissimo a una discarica a Corcolle-Villa Adriana"2012-05-23T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it640362Alla data della dichiarazione: Ministro Beni culturali<br/><br/><br />
"Rimango contrarissimo. Come ho già ribadito più volte sia in sede di consiglio dei ministri sia in sede pubblica, i vincoli paesaggistici e archeologici che insistono su quell'area non sono derogabili per nessun motivo".
<p>Lo ha affermato il ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, dopo aver letto le notizie di stampa a proposito di una nota della presidenza del Consiglio in merito a Corcolle-Villa Adriana quale sede idonea per una discarica.
<p> "Non possiamo permetterci un'ondata di legittime critiche internazionali. Per il bene del Paese, Villa Adriana e il suo ambiente storico-naturalistico non possono essere sfregiati".<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201205232021-ipp-rt10303-rifiuti_roma_governo_diviso_ornaghi_no_a_discarica_corcolle">AGI</a>Francesco Maria GIRO: «Monumento malmesso, la situazione è grave» - INTERVISTA2011-07-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it589854Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Sottosegretario Beni e Attività Culturali (Partito: PdL) <br/><br/><br />
Il sottosegretario Francesco Giro pesantemente attaccato dalle rivelazioni del sito Dagospia per la Domus Aurea: «Ma in quell’articolo non c’è scritto nulla. Luciano Marchetti è stato nominato commissario quando ancora era ministro Francesco Rutelli, poi noi lo abbiamo incaricato per il terremoto dell’Abruzzo e riconfermato per Roma. Ai tempi di Rutelli se ne occupava il sottosegretario Andrea Marcucci».
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<b>Però si parla di costi lievitati, 18 milioni spesi quasi inutilmente, tre ascensori faraonici; ha letto?</b>
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«Io ho partecipato a una sola riunione. E’ stato deciso di intervenire dall’alto; le valutazioni spettano ai comitati tecnico-scientifici: poi, alla luce delle loro indicazioni l’autorità politica compirà le scelte. I fondi: finora sono stati erogati 8,6 milioni, impegnati 3,3 e pagati 1,9; ne serviranno almeno 45, e magari di più: dovremo cercarli; forse, useremo i proventi dell’aumento delle accise sui carburanti».
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<b>Come mai un incremento così pronunciato?</b>
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«Perché lavorando là sotto si è capito come il monumento è malmesso. La situazione è più grave del previsto. Tutto ciò che è stato scritto, appartiene alla valorizzazione della Domus, e vedremo come realizzarla al momento opportuno; e a progetti anche vecchi e sorpassati. Ascensori? Io non so nulla».
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<b>Ma questi progetti lei li ha visti?</b>
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«A una riunione, l’unica cui sono intervenuto, ho potuto dare un’occhiata a un rendering. Ma lo ripeto: dopo, tutto è cambiato. Il commissario Marchetti mi dice che lui, a volte, ha perfino paura a far entrare i funzionari nella Domus, tanto elevati sono gli attuali rischi. Mi sembra che sia abbastanza rivoluzionaria l’idea di provvedere a un consolidamento compiendo un vero e proprio scavo».
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<b>Allora non si sente chiamato in causa da Dagospia?</b>
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«Lo ripeto: è un articolo che non dice nulla e che mi pare denunci anche scarsa conoscenza; parla d’una situazione che da tempo è ormai mutata. Io non adotto la politica degli annunci: riferisco solo quello che mi dicono i tecnici. E so, adesso, che questi mesi sono trascorsi per parecchi interventi d’emergenza: più di quanti si pensasse; e che tutta la situazione si è rivelata assai più complessa. E in più, il luogo è tanto eccezionale che richiede tutte le cautele possibili»<br />
<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=11VJSE">Il Messaggero</a>Ermete REALACCI: Beni culturali: sui restauratori regole condivise. No tana libera tutti.2010-11-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it548353Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
“La sospensione del bando sui restauratori che arriva dopo un percorso contraddittorio e accidentato può essere una buona o una cattiva notizia”, lo afferma Ermete Realacci (PD) che nel passato aveva presentato vari atti parlamentari sul tema dei restauratori, commentando la sospensione del bando per la qualifica di restauratore.
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“E’ una buona notizia”, spiega Realacci, “se finalmente il Governo smetterà di procedere per fatti compiuti convocando, come peraltro è emerso nel dibattito in Parlamento che ha accompagnato l’approvazione all’unanimità della risoluzione che chiedeva una proroga del bando, tutte le parti interessate, restauratori, organizzazioni sindacali e professionali. E’, invece, una cattiva notizia se si risolve semplicemente nella soppressione della prospettiva di dare regole certe, chiare e condivise ad un settore importante per l’economia e per il profilo storico del nostro paese. L’eccellenza delle attività italiane nel campo del restauro era presentata anche nel padiglione italiano all’Expo di Shangai dove ogni giorno, fra le tante eccellenze del made in Italy, c’era anche un professionista del restauro che metteva in mostra il suo talento”.
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“La professione di restauratore”, conclude Realacci, “costituisce un patrimonio di sapere e di eccellenza inestimabile e garantisce all’Italia uno stabile primato mondiale nell’attività di restauro, conservazione e tutela del patrimonio storico-artistico, non solo nazionale, e rappresenta inoltre uno dei cardini della trasmissione della tradizione e del saper fare tipico degli antichi mestieri”.<br />
<br/>fonte: <a href="http://ermeterealacci.ilcannocchiale.it/2010/11/26/beni_culturali_sui_restaurator.html">Ufficio stampa On. Realacci</a>Furio COLOMBO: La vita breve, ovvero tre ministri in due giorni2010-11-11T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547893Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) <br/><br/><br />
Nel giro di poche ore, tra martedì 9 e mercoledì 10 novembre, ho incontrato tre ministri della Repubblica. <br />
Erano davanti a me, nel banco del governo. Il primo, il ministro degli Esteri <b>Frattini</b>, ha tradotto dall’inglese un documento firmato da due emissari libici e da due commissari dell’Unione europea, falsificandolo. <br />
Ha tradotto tutti i verbi del testo come se fossero al presente, dunque fatto compiuto, invece di leggerli, come nel vero testo, al futuro, perché sono richieste e raccomandazioni pressanti da realizzarsi al più presto per la protezione degli immigrati. Il ministro ci ha detto che “improvvisava” la traduzione. Cambiando i verbi ha prodotto un falso. In modo contraffatto e improvvisato, rispondeva all’emendamento del deputato radicale Mecacci (firmato anche da me) che chiedeva un minimo di attenzione umanitaria per gli immigrati che, a causa del Trattato Italia-Libia (e con somme enormi pagate dall’Italia) diventano prigionieri libici e scompaiono per sempre. <br />
Ha concluso come un comizio: “Se poi volete aprire le porte e far entrare tutti…” intendeva avvertire gli elettori.
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Il secondo ministro è <b>Maroni</b>. Viene dalla Padania, governa a Roma (ministero degli Interni) e legge quasi solo le testuali parole dei verbali di polizia sul fermo e il rilascio di una minorenne marocchina. Trascura la parentela con il presidente egiziano Mubarak e mostra di non sapere – come un impiegato – il prima e il dopo della sua pratica, soprattutto il temporaneo domicilio della minorenne ad Arcore. Nel giro di poche ore è stato smentito in modo piuttosto vigoroso dalla giudice dei minori di turno quella notte (27 maggio) Anna Maria Fiorillo: “Ricorrerò al Csm. <br />
È stata calpestata la verità”.
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Appena due ore dopo è comparso in aula, a Montecitorio, il ministro<b> Bondi</b>, pallido e lunare. Dice: “<i>Il crollo di Pompei è così grave che, se fossi responsabile, mi dimetterei adesso. Ma Pompei è un problema antico, non è colpa mia”</i>. Lui voleva forse accusare Prodi. Ma il contesto ha suggerito una comicità che soltanto Benigni potrà estrarre dal profondo del ministro in fuga. Infatti lo stato d’animo “dell’ultima ora” , un po’ menzogna, un po’ comizio, un po’ fingere di non sapere per scansare il fardello da parte di Frattini, Maroni, Bondi, è sembrato un voltarsi indietro in fretta, prima della fuga.<br />
<br/>fonte: <a href="http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=V9XY4">Il Fatto Quotidiano</a>Giorgio NAPOLITANO: «È una situazione di grandissima incertezza politica»2010-11-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it547853Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica<br/><br/><br />
«Chiunque sarà chiamato a governare ancora, o a governare nuovamente, dovrà affrontare le problematiche concrete del Paese»: a parlare è il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, intervenendo all'assemblea dell'Anci, in scena fino al 13 novembre a Padova, una delle zone più colpite dalle alluvioni degli ultimi giorni.
<p> «Siamo in un momento di grandissima turbolenza», ha detto Napolitano, che ha aggiunto: «È una situazione di grandissima incertezza politica, c'è grande tensione e ci sono molte contrapposizioni e incognite».
<p>Tutto questo però, per capo dello Stato, non può distogliere l'attenzione sui bisogni reali del Paese: <br />
«È necessario individuale quali sono le voci da tagliare sulla spesa pubblica altrimenti è solo un rimpallarsi di responsabilità davanti a "scelte inelubili" che devono essere presenti a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione». Il presidente della Repubblica osserva che «da settimane sono in corso lavori in cui sono impegnate le parti sociali che stanno producendo proposte da portare avanti». «Mi auguro che questo sforzo di individuare i problemi e di prospettare le soluzioni possa andare avanti».
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Napolitano esorta quindi a guardare avanti, a fare «progetti ambiziosi e innovativi», ma, aggiunge, «stiamo attenti a prestare le cure di cui ha bisogno il nostro territorio», che insieme al patrimonio storico e artistico «è qualcosa di prezioso ereditato dalla natura e dallo Stato e non abbiamo il diritto di lasciarlo deperire e decadere, magari guardando talvolta solo all'interesse particolare».
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Parlando invece di federalismo, il capo dello Stato ha detto che si tratta «di una strada non semplice, ma sono contento che si vada avanti». È una costruzione, ha aggiunto, «da condurre con grande attenzione e pazienza, con il massimo di equilibrio, rafforzando la solidarietà, l'efficienza e l'unità del Paese».<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-10/napolitano-situazione-politica-incerta-195915_PRN.shtml">Il Sole 24 Ore - Claudio Tucci</a>MARCO CELLAI: Una pessima gestione - Intervista2008-03-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it329751Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Toscana (Gruppo: AN) <br/><br/><br />
Lo scorso 17 febbraio si è svolto - a Firenze - il referendum consultivo per la valutazione del progetto della tramvia: un momento di confronto oltre il tradizionale confine delle fazioni politiche che ha visto una buona partecipazione da parte dei cittadini ed un esito tutt’altro che scontato, che certamente dovrà essere comunque tenuto in considerazione dagli amministratori locali. Malgrado il mancato raggiungimento del quorum, infatti, è da registrare una prevalenza dei “Sì”, ovvero dei contrari. L’opera in questione si sviluppa su tre linee e comprende una tratta complessiva di 30 chilometri, 40 fermate già individuate ed un costo di oltre 700 milioni di euro. L’accordo, firmato nel 2005 con il colosso francese Ratp, prevede il collegamento delle diverse aree metropolitane: la linea 1 congiungerà Scandicci alla stazione di Santa Maria Novella; la linea 2, quella più discussa anche in sede di voto, congiungerà l’aeroporto di Peretola a Piazza della Libertà, attraversando Piazza Duomo; la linea 3, infine, è divisa in due tratte e servirà l’area dell’ospedale di Careggi, della Fortezza da Basso, di Bagno a Ripoli e di Rovezzano. I lavori, già iniziati da alcuni mesi in buona parte delle tratte interessate, dovrebbero concludersi entro il 2011.<br />
Ha fatto molto discutere - anche in seguito alle dichiarazioni di personalità come Vittorio Sgarbi e Franco Zeffirelli - l’idea di vedere trasformato il patrimonio artistico della centralissima piazza del Duomo, punto interessato dal passaggio della linea 2. La tramvia, discussa per oltre due anni in tutte le sedi istituzionali, non ha mancato di alzare un vespaio di polemiche e di contrapposizioni in città: alle proposte della giunta comunale si sono contrapposti i tanti comitati popolari, contrari alla realizzazione del progetto e supportati nella mobilitazione da partiti di vario orientamento e personaggi politici di rilievo cittadino. Tra questi figura il <b>consigliere regionale di Alleanza Nazionale Marco Cellai</b>, da sempre critico verso il progetto.<br />
<b>Consigliere, qual è il suo giudizio complessivo sull’opera?</b><br />
“E’ un’opera sbagliata dal principio poiché l’Amministrazione Comunale pretende di adeguare la città alla tramvia invece di scegliere un sistema di trasporto compatibile con la configurazione della città e il tessuto urbano di Firenze. Inserire un vero e proprio treno della lunghezza di 32 metri in strade, come quelle di Firenze, di dimensioni spesso piccole o medie significa devastare e stravolgere intere zone ed interi quartieri, e sottoporre la città ad una cantierizzazione assurda, dai tempi incerti e con risultati scarsi in termini di diminuzione del traffico privato e dell’inquinamento. Inoltre per lunghi tratti il treno viaggerà in sede protetta da cordoli che costituiranno vere e proprie barriere architettoniche, alle quali si aggiungeranno numerosissimi pali, piuttosto alti, necessari alla sua alimentazione, con l’abbattimento di centinaia di alberi. E’ un’opera costosissima, senza alcuna certezza sui tempi di realizzazione, che darà pochi risultati in termini di lotta all’inquinamento da traffico, ma che in compenso toglierà a Firenze la sua bellezza unica al mondo”.<br />
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Tra le proposte alternative la più gettonata è stata quella della micro-metropolitana che, secondo i tecnici dell’Università di Firenze, sarebbe più economica, più veloce e meno ingombrante. Qual è il suo parere in merito?</b><br />
“Di certo è un’opzione decisamente più rispondente alle caratteristiche della città, che ad oggi è stata scartata senza un adeguato approfondimento. La possibilità di andare al di sotto della superficie rappresenterebbe di certo un vantaggio sotto tutti i punti di vista e deve essere assolutamente tenuta in considerazione”.<br />
<b>Se è vero che il referendum ha avuto solo un valore consultivo, essendo già aperti molti cantieri, è comunque da sottolineare una discreta partecipazione alle urne: hanno infatti votato il 39,36% degli aventi diritto (124.253 su 315.641) e, per la linea 2, si è registrata una prevalenza dei Sì con il 53,86%, ovvero un’espressione di contrarietà alla realizzazione del progetto. Pensa che possa essere un segnale rilevante?</b><br />
“E’ un segnale importante, sintomo di una cittadinanza che ha capito che coloro che si propongono di fare questa rivoluzione del trasporto pubblico si sono imbarcati in una cosa più grande di loro. Col rischio che a pagarne le conseguenze siano Firenze e i fiorentini. L’Amministrazione Comunale è stata nettamente bocciata”.<br />
<b>Da più parti si è accusato il sindaco Domenici di aver portato avanti a testa bassa il progetto della tramvia, facendone una questione di appartenenza politica. Lei è d’accordo?</b><br />
“Il Sindaco dapprima si è lamentato demagogicamente dei soldi spesi per un referendum inutile, salvo poi mettere in campo tutto quanto gli è stato possibile per far vincere il fronte del no. Evidentemente credeva di vincere e mettere a tacere tutti coloro che osteggiavano la tramvia. Invece ha perso mettendo ancora di più a nudo la fragilità di un’opera sbagliata e favorendo chi, come noi, vuole fermare un progetto che, in questi termini, non merita di andare avanti.”
<br/>fonte: <a href="http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=44&id_art=1856&aa=2008">opinione.it</a>