Openpolis - Argomento: agricoltura biologicahttps://www.openpolis.it/2008-11-25T00:00:00ZEmma BONINO: Ogm, perché la norma Ue garantisce i consumatori2008-11-25T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it382422Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) - Vicepres. Senato <br/><br/><br />
Caro direttore, ho letto con attenzione l’articolo di Carlo Petrini sugli Ogm e il loro supposto "assalto" al biologico (Repubblica, 20 novembre). Posso dissentire con le sue tesi, nonostante la nostra comune età ed origine braidese?
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<b>1)</b> Per Petrini il 1° gennaio 2009 sarà una giornata di lutto perché segnerà la scomparsa definitiva dell’agricoltura biologica. Tranquilli: quella fatidica data non cambierà una virgola della normativa europea per quel che riguarda le soglia di presenza accidentale di Ogm nel biologico. Il regolamento comunitario che entra in vigore il 1° gennaio prossimo è la mera applicazione di quanto già previsto dalla Commissione europea con la sua Raccomandazione del 2003 (556/2003) sulla coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche, e il Regolamento dello stesso anno (1829/2003) sugli Ogm, dove viene indicato che la presenza accidentale di Ogm nei prodotti alimentari, sia convenzionali che biologici, non deve essere segnalata sull’etichetta se il livello è e resta al di sotto della soglia del 0,9%. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi.
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<b>2)</b> Petrini chiede di fissare la soglia a 0,1%, cioè la percentuale minima rilevabile. Segnalo che neppure la federazione mondiale per l’agricoltura organica (Ifoam) è su una posizione così integralista (e isolata: in Europa solo 4 Stati membri su 27 la sostengono). 1,’Ifoam è per un totale divieto dell’ingegneria genetica ma realisticamente sostiene, tenuto conto che prodotti Ogm sono già in circolazione, sugli scaffali come nei campi, che qualsiasi soglia, anche de minimis, non può che essere decisa arbitrariamente ed è quindi di per sé in contrasto con i principi della coltivazione organica. Meglio quindi una legislazione meno stringente che non obblighi i produttori di biologico a costose analisi: diversamente, agli occhi dell’Ifoam, al danno si aggiungerebbe la beffa.
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<b>3)</b> Nessun consorzio di tutela ha un prodotto che si vende perché biologico. Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele vendono per miliardi di curo ed esportano in tutto il mondo, come prodotti di punta del made in ltaly, perché sono sani, certificati, controllati e buoni, anche se provenienti da allevamenti che usano mangimi contenenti fino al 60% di soia da Ogm. E non può sfuggire ad alcun consumatore avvertito che il biologico che si vende nei supermercati è nella stragrande maggioranza impresso con il marchio dello stesso supermercato (GS ha ScelgoBio, Coop ha il suo...). Insomma, gli azionisti di riferimento del "Biologico Spa" sono le grandi catene di distribuzione dell’alimentare che hanno appena finito di affamare Parmigiano Reggiano e Grana Padano costringendoli a vendere le loro forme ad un euro sotto il prezzo di costo.
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<b>4)</b> Ultimo punto, quello della sicurezza. Quante altre volte dovremo leggere notizie come quella della settimana scorsa proveniente da Pisa, dove ad una kermesse alimentare sul cibo naturale ci sono stati 9 intossicati, tra cui 3 bambini? Sono anni che mi batto contro l’equazione un po’semplicista «prodotto senza Ogm uguale prodotto sicuro», che oltretutto suona come pubblicità ingannevole. Invece c’è forse una lezione da trarre dall’esperienza del mais Bt (l’unico Ogm coltivato in alcuni paesi europei), più sicuro per l’ambiente perché non usa pesticidi, più sicuro per il consumatore perché ha meno fumonisine, sostanze altamente tossiche alla salute umana abbondanti nel mais tradizionale ma ancor di più in quello biologico, e più conveniente per i coltivatori che arrivano a guadagnare fino a 400 euro in più per ettaro.
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Invece di nascondere a se stessi tutte queste criticità volando eccessivamente alto, a me pare più serio dire: facciamo un prodotto sano e garantito, sicuro per il consumatore indipendentemente dal suo metodo di coltivazione. Pensare di garantire solo quel 2% di italiani che acquistano biologico è a dir poco elitario. E chiedere di aumentare i prezzi dei prodotti alimentari convenzionali del 2-4%, come propose Petrini l’anno scorso, per agevolare una migrazione al biologico è una scelta irrispettosa della gente che già ha difficoltà a fare la spesa e, soprattutto, non garantisce maggiore sicurezza alimentare.
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<br/>fonte: <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=JZIDI">La Repubblica - Emma Bonino</a>SERGIO REOLON: Si punta tutto sul Distretto rurale.2008-05-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it355515Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Belluno (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) <br/><br/> <br />
<b>Belluno è la prima provincia veneta ad avviarlo, nel week-end torna "Dolomiti in festa".</b><br /><br />
Questo weekend torna nel cuore di Belluno Dolomiti in festa. L'evento è stato organizzato dalla Provincia per far conoscere il Distretto rurale bellunese, una realtà già vivace anche se sta ancora attendendo il riconoscimento ufficiale dalla Regione. I distretti secondo la legge regionale che li regola- sono sistemi produttivi locali caratterizzati da un'identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali. L'idea di istituirne uno nel Bellunese è di un anno fa.<br />
<b>"Il documento</b> che ne prevede la nascita -ha spiegato Giuseppe Pellegrini, dirigente dell'ufficio Sviluppo rurale e programmi comunitari della Provincia - è stato fatto proprio dalla giunta lo scorso anno e quindi sottoscritto da 45 enti e associazioni tra cui comuni, comunità montane e sindacati. E' stato quindi inviato alla Regione ed ora stiamo aspettandone l'approvazione. <br />
In Veneto siamo la prima provincia che ha avviato l'iter. A livello nazionale ci ha preceduti solo quella di Grosseto: esistono altri distretti rurali in Italia ma di dimensioni più contenute rispetto all'ambito provinciale. Ma qual è l'importanza di tale iniziativa per il Bellunese? Noi -ha detto Pellegrini- non abbiamo un prodotto leader. Con il distretto rurale si vogliono valorizzare le varie produzioni delle nostre vallate che, messe insieme, danno valore aggiunto all'intero territorio. L'obiettivo, che sarà anche quello di Dolomiti in festa, è interpolare l'ambiente, con i prodotti, con la cultura e con il turismo.<br />
<b>In sostanza come ha ribadito il presidente della provincia Sergio Reolon</b> - si vogliono porre le basi per un reale gioco di squadra che superi la frammentazione e che permetta agli operatori economici del settore dell'agroalimentare di agire in maniera unitaria, al fine di garantire la vitalità del tessuto imprenditoriale rurale.<br />
La manifestazione, che l'anno scorso ha richiamato migliaia di persone, è in programma il 16, 17 e 18 maggio. L'evento consentirà da un lato di evidenziare le metodologie di produzione a basso impatto ambientale, dall'altro proporrà la degustazione di quanto offerto dall'agricoltura bellunese attraverso i piatti e le ricette tradizionali proposti dai ristoranti della città e dagli stand.<br />
Grazie al coinvolgimento delle comunità montane, dei comuni, delle pro loco e delle associazioni di categoria, le piazze e le vie del centro storico saranno animate dai produttori di lana e latte, legno e gelato, dai floricoltori e dagli stand della cucina tradizionale.<br />
Tra queste un'area destinata alla gastronomia dell'alta qualità. <br />
L'iniziativa avrà il sostegno di Slow Food e la presenza dei <b>produttori agricoli che adottano il metodo biologico.</b> <br />
Vi sarà anche la presenza del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi con la carta qualità oltre alle cooperative e ai consorzi di tutela dei prodotti agricoli già presenti lo scorso anno.<br />
<br/>fonte: <a href="http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Belluno&Codice=3785625&Data=2008-05-13&Pagina=3&Hilights=reolon">gazzettino.it</a>Fausto BERTINOTTI: Programma elettorale La Sinistra l'Arcobaleno2008-03-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it330015Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) - Assessore Regione Lazio (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) - Pres. Camera (Lista di elezione: PRC) <br/><br/>[da pag. 22]
<i>(...) Occorre contrastare l'abbandono delle aree agricole e tutelare il paesaggio rurale, promuovere la vendita diretta degli agricoltori e la 'filiera corta', sostenere con continuità l’agricoltura biologica ed i prodotti tipici, procedere con decisione nell’introduzione dell’etichettatura di origine per tutti gli alimenti(...)</i><br/>fonte: <a href="http://www.sinistraarcobaleno.org/wp-content/uploads/2008/03/programma_sinistra_arcobaleno.pdf">Il programma de La Sinistra l'Arcobaleno</a>